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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Renzo Bistolfi, Il segreto del commendator Storace ovvero, quando si dice morire sul più bello, 2019

concordanze di «c»

nautoretestoannoconcordanza
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la busta delle cartine c’era, ma sembrava una
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Di fronte a lui c’era quel gran palazzo
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grande incomodo. ¶ Del resto c’era niente da fare
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un giovane curato non c’era neppure da pensarci
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in una casa dove c’è un malato grave
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suoi imperscrutabili piani. Non c’è medico, non c
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c’è medico, non c’è medicina che tenga
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chiusi. ¶ Accanto al letto c’era un’alta bombola
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lo sguardo sui presenti. ¶ C’era la signora Pescetto
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attorno a un dito. ¶ C’era Ersilia Pittaluga, signorina
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stesa sul letto. ¶ Infine c’era il cavalier Francesco
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chiamare.» ¶ Accanto al letto c’era un tavolino coperto
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faccia tanto lunga, lei c’è abituato a queste
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momento all’altro. Poi c’è una ventina di
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Del contrabbasso? E cosa c’entra adesso il contrabbasso
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questo Alighiero? E cosa c’entra col commendatore?» ¶ «Oh
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con un tonfo sordo. C’erano stati dei colpi
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tornando verso le banchine. C’era stato un ultimo
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aggrottando la fronte. ¶ Eppure c’era niente da dire
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palazzo. Oltre allo scrittoio c’erano un antico armadio
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alle cose pratiche: cosa c’è di buono da
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sete. Intendevo dire: cosa c’è di buono da
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vasi di vetro. Poi c’era stata quella faccenda
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commendatore, sul quale non c’era mai stato nulla
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mai tirato indietro quando c’era stato bisogno, che
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dei restauri. ¶ Eppure... Eppure c’era una cosa, una
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proprio parroco, confessandosi. ¶ Poi c’era quello strano atteggiamento
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l’altra volta. Non c’era forse un’ombra
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voluto dire? ¶ E poi c’era stato lo strano
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a se stesso. «Se c’è una cosa che
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di clacson e motori: c’erano auto e tram
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più piccola. In fondo c’era una bella chiesetta
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ballatoio del primo piano c’era un’unica porta
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il peso dei libri. C’era un lungo tavolo
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del clima mite che c’era all’esterno. ¶ A
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stanza da bagno privata. C’era un grande letto
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suoni il campanello che c’è accanto al letto
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delle otto, alle undici c’era la messa grande
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navi, sa, dove non c’erano strumenti musicali e
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È la chitarra. Poi c’è il tenore, che
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in un’oscurità misteriosa. ¶ C’erano bottiglie di vino
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sorta di riunione plenaria: c’è la famiglia, rappresentata
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il busto, inorgoglita. ¶ «Poi c’è l’autorità costituita
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un lieve inchino, sorridendo. ¶ «C’è anche l’autorità
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con una smorfia sarcastica. «C’è poi il mio
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L’unica che non c’entra per nulla, cara
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E uscì. ¶ Nella sala c’era una strana calma
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lo ha fatto apposta, c’è poco da dire
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dice che il commendatore c’aveva più appartamenti che
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ultimo ad andarsene. Dapprima c’era stata una pausa
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monsignor Malacalza all’epoca c’era già. Avrebbe dovuto
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O meglio. Volendo qualcosa c’era stata, ma era
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dopo. Dunque il nipote c’entrava. Insomma, c’era
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nipote c’entrava. Insomma, c’era dell’altro che
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sola, su questo non c’erano dubbi. ¶ Si alzò
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A pensarci bene però... C’era stata un’occhiata
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Avevano fatto ciò che c’era da fare e
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quanto ne capiva non c’era proprio niente di
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innumerevoli volte in cui c’era andato vicino, quando
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e in pochi secondi c’era rimasto secco. Così
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a restauri e beneficienza. C’era anche un lascito
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le gambette corte. ¶ Però c’era un dettaglio che
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aiutato il cavalier Damonte. ¶ C’erano domande da fare
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aveva spiegato anche che c’era di mezzo la
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stava sferruzzando a maglia. C’era una abat-jour
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e compatimento. Sorrise. «Cosa c’è? Non ha mai
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Per fortuna subito dietro c’era la poltroncina Retour
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Il 16 di ottobre, martedì, c’era stato il funerale
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defunto. ¶ Il giorno seguente c’era stata la lettura
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devozione cristiana. ¶ E lui c’era cascato come un
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corto l’arciprete. «Cosa c’è di buono oggi
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sferragliando nella stretta via. ¶ C’era vento di tramontana
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una bella patina ambrata. C’era odore di vino
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minimi bagliori. Sulla credenza c’era una torta ancora
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insistette Nicolò, «qualcosa sotto c’era, qualcosa di strano
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ma secondo me non c’era proprio niente da
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all’ammezzato. A destra c’erano la sua camera
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a nulla. E poi c’era addirittura un altro
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cornici intagliate. Sulla stufa c’era un pentolino pieno
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si sentiva male. Poi c’è stato un grido
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nella vasca da bagno. C’è voluto del bello
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mi ha risposto che c’era stata la solita
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dopo, davanti al portone c’era una macchina di
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verde e sull’imperiale c’erano diverse valigie. In
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del verde acqua pallido. C’erano centrini e pizzi
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arciprete. Ah già, poi c’era il cavalier Damonte
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quale lo aveva accolto. «C’era stata una gran
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essere sul pianerottolo quando c’è stata la lite
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se succedeva qualcosa, se c’era bisogno d’aiuto
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dalla Ersilia, pure. Cosa c’era andato a fare
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d’urgenza che non c’era e dopotutto il
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capo. «No, è che c’è stata una lunga
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famiglia, orfano che non c’ha più nessuno al
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alla porta, perché non c’era altro da dire
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ma lì Alfred non c’era. ¶ Aveva teso le
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Venga giù subito che c’è una telefonata per
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io tutto quel che c’è da sapere, così
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sul fianco del palazzo. C’era un gran vento
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il padrone di casa. ¶ C’era un mappamondo antico
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nel salone grande dove c’erano quattro porte: la
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le pareti della sala c’erano basse vetrine illuminate
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essa coperta di affreschi, c’erano altre vetrine colme
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al grande vaso cinese c’era un alto portone
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servizio. Un tempo lì c’erano la rimessa delle
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il piano nobile invece c’è mai stato?» ¶ «N
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spogliatoio. A destra, invece, c’era una lunga stanza
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me, perché io non c’entro niente!» ¶ In quel
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era rivelato. ¶ Per fortuna c’era stato Alfred, il
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lui. Cosa glielo impediva? C’erano tutte quelle stanze
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del lavandino. ¶ Per fortuna c’era Jole a frapporsi
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le scale in fretta. ¶ «C’è l’arciprete. È
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fornelli bisogna lasciarla stare. C’è niente da dire
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nemmeno dire. Però qualcosina c’è.» ¶ Nicolò tacque e
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Gilda e quali rapporti c’erano veramente tra loro
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lo gradisce.» ¶ Monsignore annuì. ¶ C’erano anche dei biscotti
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i pesci nell’acquario, c’era qualcosa di più
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di Lisandro Storace. Lì c’è scritto tutto. Perdinci
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cosa importante. Non so... c’è qualcosa che non
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parlare. ¶ «Ha visto che c’è qualcosa che non
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il fiatone e poi c’era sempre quella sensazione
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secondo un ordine preciso: c’era un fiume di
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solo la domenica, quando c’erano i canterini in
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i canterini in azione. C’era tornato la domenica
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dallo sportello aperto: dentro c’era un telefono di
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fatto salire su, perché c’era da caricare un
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cercare dei facchini perché c’era da scaricare il
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Ma sull’Artena, sa, c’era dello spazio tra
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divano dietro: in mezzo c’erano due seggiolini ribaltabili
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Era arrivata della posta, c’era anche una lettera
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prese la busta: non c’era mittente. Lacerò la
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foglio piegato in quattro. C’erano scritte poche parole
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di via Biancheri. Lì c’erano diversi negozietti: un
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un argomento delicato perché c’era di mezzo la
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Ogni due per tre c’era qualcosa del genere
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riguardavano eccome, invece. Se c’era qualcosa da dire
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più si convinceva che c’era un pericolo, che
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sulla testa, ma ormai c’era dentro e marcia
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fotogramma. ¶ E il nipote... ¶ C’era stato il grido
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nient’altro. ¶ Quindi... Quindi c’era solo una cosa
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quel giorno, nel palazzo c’erano soltanto tre persone
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ragionevole, la più semplice. C’era un vento fortissimo
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di essere multate. Dopotutto c’era scappato un ferito
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doveva pur farlo. ¶ Però c’era il biglietto. Da
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altro da fare. Non c’era che da aspettare
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entrò in chiesa. Non c’era alcuna funzione e
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ho visto che sopra c’era il povero signor
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tanto sapeva che non c’era bisogno di risposta
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che la Jole non c’era. E allora... dove
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dell’informazione.» ¶ «Oh, non c’è di che», rispose
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a domandar qualcosa, allora c’era il rischio che
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camminasse in via Garibaldi, c’era parecchia gente, ha
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vassoio e gliela consegnò. «C’è anche questa.» ¶ «Cos
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ufficio alla canonica, ma c’era anche un portoncino
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chiaro. Accanto al letto c’era un altro letto
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che è successo, non c’ero più stata. Sarei
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È quella chiesetta che c’è lassù, sul monte
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nel pomeriggio. Qui fuori c’è il cavalier Damonte
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a dire che non c’era altro da aggiungere
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Adesso. Subito. ¶ Del resto c’era di mezzo il
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e prudenza, dopotutto! Qua c’erano di mezzo l
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corridoio, verso le scale. ¶ C’erano dei malati in
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e...» ¶ «Ah, questo sì, c’è niente da dire
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le saette negli occhi. ¶ «C’è giù la Pescetto
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attorno: lì in camera c’erano due poltrone, un
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casa oltre a me c’era solo Damonte e
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Io vorrei scoprire cosa c’è di segreto nella
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di più, che non c’era nemmanco bisogno d
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molto strano. ¶ Sulla mensola c’era un buco, un
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del buco di solito c’era un barattolo. Un
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di suo nonno, dunque c’era stato niente da
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per suo padre non c’erano stati dubbi: il
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far miracoli. Per esempio c’era una cugina che
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Poi in famiglia, volendo, c’era pure un Crocifisso
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a un fortunato spettatore, c’era stata una discussione
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tempo, perché sapeva che c’era da corrodere il
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permessi da chiedere? Già c’è la divisa, la
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tanto per dire. Non c’entra niente il tuo
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monsignore, che al mondo c’è pieno di deficienti
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Eppure l’incubo non c’era stato. ¶ Si rivoltò
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entrò nella dispensa. Lì c’erano un tavolo, la
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posteriore. Alla sua sinistra c’era il grande vaso
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del giorno, quando non c’è il rassicurante frastuono
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ebbene la notte non c’è modo di sfuggire
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e ragnatele. Di seguito c’era una seconda stanza
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qualche parte, in cima c’era una porta fermata
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di due muri maestri, c’era una porticina di
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dal taschino: per miracolo c’era ancora ed era
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un grido. ¶ Nell’angolo c’era una figura oblunga
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di piacevole, che non c’entrasse nulla né col
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Il telefono!» ¶ «Eh? Che c’è? Che è successo
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sa che devo uscire. C’è una faccenda che
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mica che fin qui c’è arrivato per caso
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lungo e complicato. Non c’è tempo adesso. Gliel
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venga con me. Non c’è tempo da perdere
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corsa. Davanti al portone c’era la Topolino blu
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so di preciso, ma c’è qualcosa che non
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strada davanti al cofano. «C’è quel giovanotto alto
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essere tritato per bene. C’è mancato un pelo
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perché qui, figlio mio, c’è qualcosa che puzza
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signor maresciallo!» ¶ Nell’abitacolo c’era buio e l
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Scosse la testa. «Non c’è più l’Ersilia
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a lei perché. Perché c’era bisogno di venire
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Dal portone alla macchina c’era da fare un
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dietro di lei e c’era tanta gente... capita
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scappata e ormai non c’è più niente da
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di zolfanelli. ¶ «Adesso non c’è altro da fare
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mise la testa dentro. «C’è una visita per
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zootecnia. Con me invece c’era un rapporto profondo
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quel famoso giorno Gilda c’è andata davvero vicina
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sue spalle, sullo stipite, c’era ancora uno schizzo
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mai concentrata. ¶ «Quella domenica c’è stato un dettaglio
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era stata prelevata. Poi c’è stata la faccenda
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non lo sapevo. Sì, c’è sotto qualcosa di
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che si trattava? Che c’era ancora? ¶ Possibile che
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barare al tavolo verde, c’erano altre accuse del
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bellissima e giovane, ma c’erano dei problemi: era
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anche che in Canada c’era arrivata scappando dagli
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lei. La seconda volta c’era quasi riuscita: aveva
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la grata bucherellata non c’è il prete ma
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bel palazzo imponente che c’è accanto alla chiesetta
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che un’invenzione. ¶ Poi c’è la questione delle
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Corradi dei miei ricordi c’è una piazzetta con