Carlo Bernari, Speranzella, 1949

sosta per farsi un caffè nel bar più vicino

bar più vicino. ¶ Il Caffè Babilonia è gremito, ma

con una mescita di caffè clandestina guidato dalla moglie

dentro i fondi di caffè caduti nelle coppe di

di olio fritto, di caffè tostato, di limone spremuto

Elvira aveva sempre un caffè fatto or ora, un

ricordava i buffi di caffè e di sigarette lasciati

Speranzella e giù un caffè e qui un pacchetto

bisogno di raccomandazioni? Il caffè che prendete qui non

cassa «le ordinazioni di caffè persino dagli uffici della

tutti. Come conosciamo il caffè noi che lo abbiamo

sorbire quella tazza di caffè che negli occhi di

mentre lui sorbisce il caffè, e avvicina la sua

Favorite, don Diomede. Favorite. Caffè?» ¶ «Disturbo?» ¶ «Vi pare!» ¶ «Ristretto

sea era sofisticata. Il caffè non sa di caffè

caffè non sa di caffè; il cioccolato sa di

la sua mescita di caffè clandestina poteva fare i

tratta? Lo vuoi un caffè? Da quanto tempo non

ti bevi un bel caffè?» ¶ Nannina sollevò un piede

aggiunse poi «e il caffè è l’unica cosa

picceré. Su, pigliati il caffè che si raffredda.» ¶ «Mi

avere una tazza di caffè come dico io?» Si

che vogliono dire? Un caffè come dico io, mi

ho mai dato un caffè riscaldato a voi? Ditelo

Dio, no, sempre un caffè di prima mano.» ¶ «Ah

scostando la macchinetta di caffè dal fuoco. ¶ «Pacchetti?» ¶ «Pacchetti

passerò a prendermi il caffè.» ¶ Le posò una mano

un’ultima tazza di caffè. ¶ «L’ultima e poi

moltiplicare le mescite di caffè sempre meno clandestine, se

ancora una tazza di caffè?» subito s’affrettava a

sempre nuove tazze di caffè spingendo una mano dal

reggendo una tazza di caffè: «Ce n’è?». ¶ «Per

perduta la radice del caffè.» ¶ «Vi vi vi ringrazio

chiesto Elvira mescendo il caffè. ¶ «E allora da voi

ogni tanto porgendo un caffè ad un nottambulo che

camicia da notte macinava caffè in un grosso macinino

neppure aspettare che il caffè passasse. ¶ Restò con lo

fare un’acquerella di caffè che non costa troppo

con un sorso di caffè puro. La guardia notturna

raccogliendo i fondi di caffè da una bacinella nella

ogni tanto; ma a caffè a caffè si fecero

ma a caffè a caffè si fecero le undici

una lunga sorsata di caffè; poi disse: «Ti ricordi

dalla Cafettèra, che mescendo caffè e soffiando sotto il

Elví, dicevamo, e questo caffè? E lei: il caffè

caffè? E lei: il caffè? E guardava come una

farei tanto volentieri un caffè… E voi» soggiunse rivolto

vuole a fare un caffè?» disse la Cafettèra. «Favorite

ma servizievole essa versa caffè e puntualmente dice “prego

versa nelle tazze, col caffè, anche un po’ di

aprire, e chiedere un caffè, se donn’Elvira è

venite a dire: col caffè. E poi, l’avete

sempre più diradandosi. Il caffè cominciava a trovarsi un

lo posso fare un caffè?» ¶ «Eh, perché no, fammelo

Ma che ha questo caffè, quant’è brutto! Perché

Lei ne capiva di caffè… Ah, stavate dicendo: arricchite

dita che sapevano di caffè abbrustolito. Don Tremendina intanto

sapete, si arrangia col caffè, e la notte capita

rimesso a fare il caffè, per arrangiarsi a far

Neppure una tazza di caffè? Questo che schifo è

con una tazza di caffè che tinniva nel piattino

sorrideva Ciccillo. ¶ Sorbendosi il caffè il dottore volgeva le

bisognava correre con un caffè di rinforzo per un

a testa bassa: «Un caffè» chiedevano. Ma era una

tazze e a mescere caffè che già la stanza

Quel giorno disse: ¶ «Un caffè, questo lo prenderei.» ¶ Il

la Cafettèra. ¶ Sorbito il caffè disse: ¶ «Dove stanno i

Dategli una tazza di caffè…». ¶ «Non ci pensare ora

A tutti quanti, il caffè.» ¶ «Vuoi offrire il caffè

caffè.» ¶ «Vuoi offrire il caffè alle visite?» gridò Cicalio

su accontentala, fa il caffè a tutti quanti» disse

in quel pianto preparare caffè, molti facevano cenno di

Mammà, stanno pigliando il caffè come volevi tu.» ¶ «Ah