Giacomo Leopardi, Canti, 1837

che pugna in quei campi ¶ L'itala gioventude? O

le cave nebbie, i campi ¶ Dell'inquiete larve ¶ Son

nell'alto ¶ Ozio de' campi, all'aer muto e

la novella ¶ Prole de' campi, o duce antico e

volve ¶ E per li campi trepidanti il flutto ¶ Polveroso

piove ¶ Malinconicamente e i campi lava. ¶ Ned io ti

aria, e per li campi esulta, ¶ Sì ch'a

affaccia ¶ L'abitator de' campi, e il Sol che

lieti colli e spaziosi campi ¶ M'apri alla vista

mi scuoti, ¶ O ne' campi ove splenda ¶ Più vago

greggi dovizia, o pingui campi, ¶ Non aula puote e

all'uom negl'infiniti ¶ Campi del tutto la natura

sarà, né degli aprichi ¶ Campi il sereno e solitario

più non gode; i campi, ¶ L'aria non mira

volti; o per deserti campi, ¶ Al dì sereno, alle

con voi gli eterei campi. ¶ Ma la vita mortal

fortune ognor compagna. ¶ Questi campi cosparsi ¶ Di ceneri infeconde

a stento in questi campi ¶ Nutre la morta zolla