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Vincenzo Monti, Iliade [traduzione da Omero], 1810

concordanze di «caro»

nautoretestoannoconcordanza
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1810
questo Apollo a Giove caro io giuro: ¶ nessun, finch
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miglior. Ai numi è caro ¶ chi de' numi al
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ed alla man del caro ¶ genitor la ponea con
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ingannatore? ¶ Sempre t'è caro da me scevro ordire
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ver t'apponga ho caro. Or siedi, e taci
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per lei, lungi dal caro ¶ nido natìo, qui spente
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Eumelo è duce, ¶ germe caro d'Admeto, e la
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d'alcun altro tuo caro? Ed or che vinto
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lungi respinge ¶ dal suo caro la Parca; e dianzi
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tenera madre che dal caro volto ¶ del bambino che
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dolenti amici ¶ sospirando dicea: Caro fratello, ¶ perché qui morto
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obblïar la vendetta; e caro un giorno ¶ colle lor
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avea concetto. ¶ Intorno al caro figlio ella diffuse ¶ le
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la sorella, e gridò: Caro fratello, ¶ miserere di me
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mi sei figlio, e caro ¶ la Dea tua madre
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e a lei più caro ¶ di quanti in serbo
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superbo. Della luce il caro ¶ raggio gli tolse di
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serbi più leggiadro e caro, ¶ prendilo, e umìle della
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consorte; ¶ ch'ella col caro figlio e coll'ancella
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resti tu solo, Ettore caro, ¶ tu padre mio, tu
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Così detto, distese al caro figlio ¶ l'aperte braccia
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pur anco ¶ t'è caro Ettorre e lo proteggi
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e a tutti fu caro il suo consiglio. ¶ Dier
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giorno estremo. ¶ Ricòrdati, mio caro, i saggi avvisi ¶ del
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conto vorrei dunque, mio caro, ¶ dispiccarmi da te, no
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questi detti replicò: Fenice, ¶ caro alunno di Giove, ed
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Giove, ed a me caro ¶ padre, di questo onor
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amor mio t'è caro, e meco offendi ¶ chi
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sempre onorato, desïato e caro. ¶ Disse; e tutti restâr
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che il ritorno al caro patrio lido. ¶ Alza Atride
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l'avresti: e il caro a Giove ¶ Ulisse ritrovâr
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preme. Or vanne, o caro, ¶ vanne e chiedi a
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Achivi, piangerà, ma indarno. ¶ Caro Patròclo, nel pensier richiama
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tosto, e che dal caro Argo lontani ¶ perdesser tutti
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preda, pria che al caro nido ¶ giungesse, e pasto
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fuggir dal conflitto, o caro amico, ¶ ne partorisse eterna
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duci degli Argivi, il caro ¶ nobile figlio di Petèo
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il magnanimo Epìcle, un caro amico ¶ di Sarpedon. Giacea
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fervida mischia, e costar caro ¶ gli faranno il tentar
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Era fra' Teucri ¶ un caro figlio d'Esïèta, il
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che al prepossente Giove ¶ caro è il nostro perir
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veglio, io l'avrò caro. ¶ Chi darallo n'è
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la consorte potrà del caro aspetto ¶ del marito gioir
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tocca: Ascàlafo, il più caro ¶ d'ogni mortale al
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disse: Or vanne, o caro ¶ al bellicoso Ettòr. Lo
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e a Teucro disse: ¶ Caro fratel, n'è spento
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Pisenorre ¶ Clito illustre figliuol, caro al Pantìde ¶ Polidamante a
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condotte a Troia il caro a Giove ¶ tessalo prence
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dalla pugna tornasse il caro amico. ¶ Libato a Giove
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ucciso fratello innanzi al caro ¶ cadavere si pianta, e
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de' mortali il più caro, è sacro a morte
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s'ei t'è caro e lo compiagni, il
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forti onor supremo e caro. ¶ Disse; e al consiglio
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piovve per onor del caro ¶ figlio cui lungi dalle
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nome a sé chiamato, ¶ Caro Glauco, gli disse, or
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caduto compagno. A Stenelao, ¶ caro figliuol d'Itemenèo, percosse
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al partire: O cavaliero ¶ caro Patròclo, non mi far
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guerrier, che sia lor caro, affronta, ¶ corre alla sua
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così disse: Illustre Atride, ¶ caro alunno di Giove, assai
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del fato del suo caro il manda. ¶ Mosse pronto
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Nondimeno v'andrò, del caro figlio ¶ vedrò l'aspetto
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necessità ne domi. ¶ Del caro capo l'uccisore Ettorre
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pira. ¶ Giaci intanto così, caro compagno, ¶ qui presso alle
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il seno ¶ d'un caro figlio settimestre. A questo
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Oh mio Patròclo! oh caro e dolce amico ¶ d
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sospira ¶ e prorompe così: Caro infelice! ¶ Tu pur ne
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navi e lagrimoso ¶ pel caro amico? Andâr già tutti
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Celesti più possenti è caro, ¶ e che di Troia
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guerriero ¶ di te più caro ai numi e più
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lo spinsi. ¶ Dunque è caro a' Celesti ei pur
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il mio m'uccise ¶ caro compagno: or più non
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t'ha morto il caro amico. ¶ Così pregava umìl
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destandolo, gridò queste parole: ¶ Caro germano, ad affrenar vien
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non io darti potrò, caro germoglio ¶ delle viscere mie
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Ecùba, ¶ sempre il più caro tu mi fosti, ed
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cor, Salve, dicea, ¶ salve, caro Patròclo, anco sotterra. ¶ Tutto
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ti prego, o mio caro, e raccomando ¶ che tu
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detto, alla man del caro amico ¶ pose la chioma
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maggior. Dunque, o mio caro, ¶ tutti richiama al cor
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il divo Achille, ¶ cui caro amico egli era; e
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sono inferme, o mio caro: il piè va lento
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bel dono ¶ m'è caro, e il prendo. Mi
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sovra tutti a lui caro, onde tal vista ¶ il
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il tuo veloce e caro ¶ re de' volanti, e
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padre a me sei caro. ¶ E Prìamo a lui
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i tuoi parenti, o caro? ¶ Allor Mercurio: Tu mi
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artigli d'Achille? A caro prezzo ¶ redimesti l'amato
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la via. Grave del caro ¶ cadavere davanti iva il
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il più diletto! ¶ Fosti caro agli Dei mentre vivevi
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1810
a me il più caro de' cognati, Ettorre, ¶ poiché