Federigo Tozzi, Gli egoisti, 1923

a lasciare quella città, ch’era anche la sua

due fossero così visibili ch’egli si alzò dalla

di bambù, gli ricordarono ch’egli non aveva da

allora, quasi ad aspettare ch’ella gli parlasse ancora

certo, anche ella aspettava ch’egli parlasse. Quando invece

quando tutte le cose ch’egli vedeva sembravano scolorirsi

ricordava nè meno più ch’era andato a trovarla

obbedirle. Tutte le volte ch’era riuscito a intervenire

lei. ¶ In treno, pareva ch’egli riuscisse a stare

prendergli una mano, credendo ch’egli la contraccambiasse, lo

ancora stupito, benchè sentisse ch’era per dimenticare il

incoraggiandolo con certe parole ch’ella sola sapeva. Avrebbe

bene, con quell’eleganza ch’egli non aveva ma

le rose del giardino, ch’ella aveva odorato ad

ma di ebbrezza. Ciò ch’ella amava non doveva

c’era Albertina e ch’egli ne era preso

pareva la sola cosa ch’egli dovesse conservare. Non

Non era più sicuro ch’ella lo amasse; e

non gli disse subito ch’era un’attrice cinematografica

difesa. contro la morte; ch’era perfino nella luce

spegneva. Ed era possibile ch’egli pensasse a lei

resto era così sbiadito ch’ella non voleva riconoscerlo

subito, ad ogni passo ch’egli faceva. E l

avvilimento d’ogni giorno, ch’egli aveva cercato di