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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ortensio Lando, Novelle, 1552

concordanze di «ch»

nautoretestoannoconcordanza
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accompagnate da affettuose parole, ch’ella acconsentì di fare
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ti aggradirà». Ad Agnolo, ch’era ingegnoso, piacque molto
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fusse di piuma. Lavata ch’ella s’ebbe, ritornò
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allora veduta, avrebbe giurato ch’ella fusse stata Erinna
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camera di madonna, ora ch’ella è alquanto rappacificata
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la fante. Andrea, avuto ch’ebbe l’ampolle, gittata
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del bugiardo marito. ¶ Advenne ch’il medico s’invaghì
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medico. Ma il Traverso, ch’era tutto molle per
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e tanto si aitò, ch’egli giunse a casa
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spesso balenare aveva veduto ch’egli era tutto ignudo
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più quei del regno ch’erano di maggiore autorità
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lasciasse adempire il voto ch’esso aveva fatto per
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pose in cammino. Visitato ch’egli ebbe il santo
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la galea, il meglio ch’egli poté con molti
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ogni sua fortuna, soggiungendo ch’esso mai abbandonerebbe loro
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su l’arena dormiva, ch’egli era ingannato et
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però sì diligentemente camminare, ch’ei fu a mezzogiorno
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d’un anno. Risanato ch’egli fu, amalaronsi Lambrone
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Veggendosi la giovane , ch’era di natura sdegnosetta
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della Spagna, dove, giunto ch’ei fu, ringraziò umanamente
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in alcun modo comprendere ch’ei dovesse piovere. Avrebbe
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di Ravenna, dal dì ch’ei nacque finché terminò
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al sandalo, il porco, ch’era grasso, tutto si
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la spina del barile, ch’era di sorgo, e
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a maraviglia. Il Fiorentino, ch’era persona assai onesta
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lui amata. La Pomarina, ch’era tutta faceta e
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La Pomarina glielo diede, ch’era ben sodo e
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la Fulvia nel modo ch’egli voleva che per
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Non vi accorgete voi ch’egli è il sire
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Advenne pure un giorno ch’egli ritrovò Pomarina in
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erbette, perché si pensasse ch’egli fusse morto d
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Poneteci cura, e vedrete ch’egli soffia»; et a
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seco recate avevano. Desinato ch’essi ebbero, si posero
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non sapendo il marito, ch’era di grossa pasta
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ora in ora, dolevasi ch’egli non dovesse ritrovar
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giungere, il quale, abbracciato ch’egli ebbe l’amorevol
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dovesse esser sua. Udito ch’ebbe l’ecclesiastico tribunale
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una balia, diedesi ordine ch’egli fosse per amor
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soverchia dolcezza poco mancò ch’ei non venisse meno
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insieme. Lodovico, di ciò ch’ei si ritrovò aver
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quella vivanda le diede ch’essa giva cercando. Finita
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con essa e, servito ch’egli ebbe quei che
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cena, insieme cenarono. Cenato ch’egli ebbe, disse alla
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meno di dodici, risposero ch’era cosa molto ragionevole
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la sollecitavano. La fanciulla, ch’era onestissima, arrossiva, adiravasi
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s’era dell’inganno ch’egli le apparecchiava di
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guidare il suo amore, ch’egli fu con sua
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Firenze per soperchio amore ch’egli portava ad una
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il più discreto giovane ch’io mi vedessi mai
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sia nel giardino». ¶ Gioliva, ch’era di sì gentil
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per allacciarla, come udì ch’egli era uscito della
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è cosa, per difficile ch’ella fosse, che io
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la scala (come astuto ch’egli era), s’avidde
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d’abbracciarlo. Finito adunque ch’egli ebbe la sua
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e riportò che, chiuso ch’egli avesse il banco
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dire: «Guardati da Milione, ch’egli non t’affoghi
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Il fanciullo riverentemente disse ch’ei farebbe quanto gli
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ricevette, e con animo ch’egli altra donna che
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l’aveva fatta soggetta, ch’ella acconsentì di far
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piacere. ¶ Come la giovane, ch’era pudicissima, udì tal
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tutte le donne valorose ch’egli avesse conosciuto giamai