parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Montanaro, Tommaso sa le stelle, 2014

concordanze di «che»

nautoretestoannoconcordanza
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2014
al passato, alle cose che potevano succedere e non
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2014
Tommaso non sa neppure che ci sono, quelle parole
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Pietro si volta, pensando che stia per arrivare qualcuno
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per terra, alcune linee che collega tra di loro
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volta, si rende conto che non è che poi
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conto che non è che poi sia proprio un
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proprio un carro, quello che dovrebbe riuscire a vedere
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buco successivo, continua quella che a Pietro sembra una
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formula magica. “Stai attento che la ferita non si
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Be’, insomma, non è che sia un vero e
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i reggiseni per ultimi, che sono i più leggeri
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manette.” ¶ “Me la passa, che così poi se ne
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scala. “Si è incantato?” ¶ “Che imbecille,” bofonchia Pietro. ¶ “Mi
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Sono un pubblico ufficiale!” ¶ Che vada al diavolo il
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il ragazzino, con quello che fa per lui. ¶ Sta
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lascia andare la scatola che ha in mano, le
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buio, non si accorge che Tommaso ha gli occhi
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Crystal Ball, non voleva che uscissero, gli sono sfuggite
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afferra la maniglia prima che Pietro, precipitandosi, riesca a
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precipitandosi, riesca a chiudere. “Che bella stanza... Ma scusi
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stanza... Ma scusi, visto che è vuota non potevamo
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Ci mancherebbe anche altro che la riempissi di maialerie
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quelle ginnaste.” ¶ “Non sapevo che le interessassero le navi
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Va bene, Pietro. Immagino che questa sia la stanza
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castità perpetua.” ¶ “Castroni, guardi che io...” ¶ “E queste?” dice
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bella ragazza.” ¶ “Carina.” ¶ “Dimenticavo che questa stanza è santa
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teschio?” ¶ “Un teschio?” ¶ “Quello che ha sulla spalla!” ¶ “Non
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vuoto, pensa Pietro. Controlla che non sia visibile l
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l’ultima consegna ricevuta, che sia tutto ben nascosto
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è proprio la casa che ha riconosciuto qualche sera
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furto della baby gang che sta compiendo numerose rapine
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l’entità del danno, che è al momento al
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ha visto dei ragazzini che salivano di corsa a
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tesi degli inquirenti, ossia che i ragazzini non agiscano
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canto. Arriva al finestrone che dà sul retro. Il
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faccia al vento, pensa che il vento abbia le
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e le bacia. ¶ 18. ¶ Traviata ¶ “Che bella sorpresa, Maria!” mugugna
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così, il becco lungo che finisce in una macchia
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corte, gli occhi verdi che sembrano bottoni, il collo
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suono gommoso. Si accorge che ai piedi calza pinne
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bosco, ma tanto sa che non può raggiungerlo. Pietro
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è un proiettore bianco, che sporge con la sua
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a un raggio polveroso che entra dalla finestra. Nella
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c’è un uomo che bacia una donna. Un
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una decina di persone che brindano intorno a un
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Traviata?, si chiede Pietro, che si immagina la storia
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non c’è gente che canta come all’opera
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Stai attento, porcomondo! Guarda che taglia!”, ma Tommaso gli
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indica la nave rossa che c’è nel porto
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dita una lametta. “Guarda che taglia.” ¶ Ha portato giù
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si avvicina per controllare che niente sia sfuggito. Ecco
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dopobarba, più un disinfettante che altro, gliene strofina sulle
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cenno con la mano che gli taglierà la gola
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eloquente. “Otto mi sembra che bastino.” ¶ “Pietro otto!” ¶ “Pietro
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corrente è lenta, sembra che l’acqua voglia tornare
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conosce bene quell’isolotto che affiora. Le sponde sono
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ne sono quasi più. Che miracolo sarebbe se tornassero
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problema di esche. Ora che ci penso avranno sei
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viva”. Sposta l’oggetto che ha in mano, si
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Pietro, e si accorge che la lenza tira. “Ha
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Aiutami!” grida a Tommaso, che mette le mani piccole
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l’hanno tirato fuori che si dimenava, gli occhi
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saporito il luccio, altro che il cavedano,” aggiunge, mettendosi
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la testa, per dirgli che non è che foglia
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dirgli che non è che foglia vada bene per
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verde striata d’oro che pare una foglia, le
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anatra, le pinne forti che lo spingono più veloce
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mentre a lui sembra che il pesce stramazzi, che
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che il pesce stramazzi, che le pinne si dimenino
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uno scatolone, PIZZOLATO 1993/17. Peccato che siano di feltro. Almeno
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col rame. Le cose che sa, le sa per
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lui si rende conto che, solo guardandosi intorno, tutto
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pieno di parole. E che alcune sono complicate. “Terra
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non è mica quella che ha sotto le scarpe
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ha sotto le scarpe, che è “erba”, “erba matta
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geografica. E come spiegargli che è la terra che
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che è la terra che fa tutte le cose
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fa tutte le cose che vede lì intorno? Be
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cose diverse e colorate che nascono tutte dalla stessa
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contrario è il mistero che c’è dentro, a
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dentro, a quella terra, che non esiste una parola
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in fondo, è quello che si vede, lì sopra
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è anche tutto quello che non si vede. Perché
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Perché forse è vero che nel cielo ci sono
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sono tutte le cose che non ci sono più
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ci sono più. Non che le cose che non
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Non che le cose che non ci sono più
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ma ci sono sere che no, sembra quasi una
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Ci sono tantissime parole che non si vedono, che
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che non si vedono, che non si possono mostrare
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di paragonabile a quel che è capitato a Tommaso
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è proprio il “dolore”, che prende certe sere, che
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che prende certe sere, che toglie il respiro. Che
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che toglie il respiro. Che forse non avrebbe motivo
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O è una cosa che gli piace, che ogni
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cosa che gli piace, che ogni tanto cerca? Pietro
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abbandonato la Pavetti, dopo che lei gli aveva detto
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ossessiva, è l’obliteratrice che pulsa, rossa. Pietro guarda
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linea gialla, un convoglio che non si ferma, il
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Cerca una fontana. Sa che è lì. Vuole rinfrescarsi
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Sì, va meglio. Sente che sta diventando vecchio. Arriva
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prima di scomparire. È che le cose se ne
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punto in poi, quelle che se ne vanno son
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di più di quelle che arrivano. ¶ Qualcosa si muove
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è meglio una storia che finisce bene, la Carmen
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il letto si accorge che ci sono macchie di
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Vanno verso la porta che conduce al deposito. È
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Autostrada del Sole ¶ “Bisogna che tu ti faccia la
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sento la febbre.” ¶ “Vuoi che dia un’occhiata alla
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vedere.” ¶ “No.” ¶ “Allora promettimi che domattina, se hai la
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Di corsa. Manca solo che prendi il tetano.” ¶ “Sei
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mio mestiere.” ¶ “Senti, già che ci sei, mi dai
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pesti e la fronte che scotta. Pietro apre una
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Pietro affronta il polpaccio, che dondola fuori dal lenzuolo
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più. Ora gli pare che la ferita sia pulita
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la ferita sia pulita, che sui bordi non ci
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apre le labbra. “Dai che ti passa.” Non gli
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Pietro si rende conto che non ci sono tende
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la faccia di uno che si punge. ¶ “No!” risponde
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Sole,” ripete, un nome che gli è venuto in
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in mente, una strada che ha fatto. ¶ “Quindi sei
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indietro. Ma dov’è che deve andare? Comunque, si
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passa. Ti ho detto che ti passa. Ci sono
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un pesce, una conchiglia che chissà di che colore
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conchiglia che chissà di che colore era prima di
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portato le Crystal Ball che erano dentro la scatola
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anche il silenzio; teme che Tommaso abbia rotto qualcosa
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sentito male. “Stai attento che la ferita non si
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Pietro viene il sospetto che stia mentendo, e che
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che stia mentendo, e che sia solo inciampato in
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pozza. Ha l’impressione che quel ragazzino scaltro sia
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azzurro fa una linea che taglia tutto il Nord
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tutto il Nord è che è il Po, poi
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dopo una scia lenta che si perde nel Mediterraneo
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profonde, spesse, sono cose che non ci sono più
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non ci sono più, che sono state distrutte. Continua
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serie di puntini blu che cadono dal cielo, ci
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ombrello per far capire che è una pioggia. Ma
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fitto di linee, confuso, che se uno lo vedesse
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dirgli qualcosa, ha capito che è scappato da lì
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è scappato da lì, che tutto è cominciato lì
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vicini, per far capire che è arrivato dentro una
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rossa, il mare, gabbiani che volano. Palazzi alti, grigi
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era lì.” ¶ “Sì.” ¶ “E che facevi?” ¶ “Tommaso acqua.” ¶ Il
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cresce, di un corpo che esiste, ma è silenzioso
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Il fiume è grande che non si immagina. E
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portacassette. È l’unico che ha, e così lui
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vecchie, con l’elastico che quasi non le tiene
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sentiero tra le bacche, che declina a sinistra. A
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uno strapiombo franoso, terra che è caduta nel fiume
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mani strette a pugno. “Che hai?” Il ragazzino fa
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ripete, poi si accorge che il polso del ragazzino
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È prezioso, non voglio che si rovini”. ¶ “Chi è
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le braccia, fa segno che ha freddo, esce. ¶ “Stiamo
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è la prima volta che risale con qualcuno: nota
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chiede Pietro. ¶ Il ragazzino, che per tutto il pomeriggio
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il bagno. “Finisci quello che hai nel piatto, eh
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eh. Si mangia quello che si prende. Non siamo
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quando si rende conto che è partito un nastro
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sbadiglia. “Tommaso? Cosa vuoi che facciamo?” Il tavolo è
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di schiuma. “Non sapevo che avessimo le fate del
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teatro, la seconda volta che ci è andato, tutto
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mai chiesto. Era lui, che avrebbe dovuto proporglielo? O
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per quello, perché sapeva che lui non ne voleva
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sembra una cosa bella, che ci sia un ragazzino
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è incrostato di dentifricio, “Che maialeria!”. Si toglie la
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per prudenza. Allora nota che la luce della camera
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Tommaso di riposarsi, aggiungere che gli dispiace se l
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viaggio? Proprio lui, Pietro, che non è anguilla né
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è come il cavedano, che dove nasce muore. Forse
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ginepro rosso, una ninfea che ha inumidito la pagina
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ha inumidito la pagina, che l’ha resa grinzosa
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vuole incrociare il benzinaio che gli parla solo di
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non stava la Tognazzi, che non usciva di casa
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E poi si accorge che non viene in città
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suo matrimonio. Vuol dire che il Ballestra non aveva
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non vede nessuna insegna. Che sia quella vetrina coperta
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in testa. “Buonasera Castroni, che ci fa qui?” ¶ “Sto
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la sua Panda? Guardi che è zona pedonale.” ¶ “Ora
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Non le ho detto che sarebbe saltato fuori?” ¶ “Allora
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Forse meno di quelle che gli sembra di ricordare
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segaligna Pavetti, la ballerina che credeva negli extraterrestri. E
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domande. Da quando accetta che Mr Primula possa dargli
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possa dargli delle informazioni, che possa essergli utile? D
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chiederlo? “Castroni, lei sa che cosa succede a dei
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in Italia? Lo so che è una domanda strana
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senza sorpresa. “Una domanda che mi ero posto anch
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cornuto, qualche scippo, gente che sversa veleni nel Po
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Dei clandestini. Dei ragazzini che girano in città.” ¶ “Quali
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E se li prendono, che cosa gli fanno?” ¶ “Han
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l’orologio di plastica che porta al polso, con
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di notte, per evitare che qualcuno vada lì a
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più sulla sedia. Nota che ha sparecchiato, tutto è
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Ma Pietro si accorge che gli occhi del ragazzino
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tutto suo, anche quello che non è suo. ¶ Pietro
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a pensare. Ha bisogno che il fiume gli dica
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gli sta succedendo? Nina che viene così forte, da
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sembrargli vera. E Tommaso che è proprio vero, invece
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è l’unica cosa che si vede nella notte
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lo stesso. Le cose che vanno, sì, ma ci
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ci sono anche quelle che arrivano. Da qualche parte
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con sé, l’anello che non le ha mai
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cui non sa niente, che viene da chissà dove
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dove deve andare. Sempre che ce l’abbia, un
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posto dove andare. E che non si fermi per
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fragili, si fan sciocchezze che poi al mattino si
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si rivelano per quello che sono.Gira la maniglia
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gli dà così fastidio che ci sia qualcuno nel
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da lui. Strano, pensa, che continui a dormire nonostante
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ladra. “Sveglia!” Non vuole che Tommaso prenda brutte abitudini
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se ha un corpo che cresce, e la voce
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è nell’aria. A che età si può bere
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nitida. C’è qualcosa che sembra Vesti la giubba
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si volta inorridito: “Ma che maialeria è mai questa
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occhio, osserva il ragazzino che si dimena. Allora avvia
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stupito, guarda il ragazzino che cerca di fare gli
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sono strani, buffi. È che lui si sta arrabbiando
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all’asfalto; un uomo che invecchia e cammina ciabattando
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e un ragazzino caffelatte che lo segue. Passano le
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lisca bianca e quelli che lo guardano con i
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altro, ma riconosce Pietro. Che gli dice “È mio
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Chi l’avrebbe detto che ha già un 40? Mutande
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già un 40? Mutande? Quelle che costano meno, a pacchi
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scappa: “Mi ha toccato!”. ¶ “Che hai fatto?” chiede Pietro
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paranoica dell’altra volta, che avrebbe chiamato l’Fbi
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spacciatore, uno scippatore, uno che sniffa la Coccoina? Lui
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Ti dico esattamente quello che voglio che tu faccia
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esattamente quello che voglio che tu faccia.” ¶ “Ma cosa
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il contrario di quello che vuoi dire e io
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il contrario di quello che voglio dire.” ¶ “Ma cos
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sopporto nessuno di voi che venite da me. Ma
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ne andate tutti?” ¶ “Guarda che è finita.” ¶ “Non è
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dietro la schiena. “Sicuro che ce la fai?” Tommaso
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ordine!” Tommaso scimmiotta Pietro, che non se ne accorge
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vent’anni. Quanti viaggi che non ha fatto, avventure
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non ha fatto, avventure che ha solo immaginato. L
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immaginato. L’Olandese Volante, che sparò verso il cielo
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esegue il compito. Sembra che voglia meritarselo, di stare
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quando si è accorto che l’argine stava finendo
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sensazione di un corpo che cresce, di un corpo
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Il fiume dice sempre che tutto va avanti, che
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che tutto va avanti, che tutto, alla fine, va
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la vede, una capra che sale le scale indisturbata
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veglierà dalla stanza Sansoni, che affaccia sopra la tettoia
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la tettoia; capirà di che animale si tratta, come
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di una corsa, zampe che calpestano l’erba; la
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braccarla, va a finire che perde tempo, sale, per
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più nessuno. ¶ Si accorge che nel piatto c’è
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portacenere sorretto dalla lupa che allatta Romolo e Remo
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con le ciabatte, vede che sotto la tettoia ci
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poi, sarebbe fuori luogo che regalasse dei fiori a
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fiori a un uomo! Che siano un dono del
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È un pioppo vuoto, che non sta in piedi
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non sta in piedi, che sembra come gli altri
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a sé, al tempo che passa, che continua a
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al tempo che passa, che continua a consumarlo, che
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che continua a consumarlo, che lo divora. ¶ Torna all
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pignatta trova una corteccia che sembra una pistola. Sul
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di steroidi! Ricorda quelli che mangiava dalle suore, portati
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dal fiume, fosse acqua che non ha voglia di
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ha voglia di allontanarsi, che vuole andare nella terra
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Respira tutta la primavera che diventa estate. L’erba
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di lampadari? Non è che mi mangi quello della
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Pietro si rende conto che è sudicio. Che puzza
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conto che è sudicio. Che puzza. Non si sarebbe
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parole, e sono parole che mai avrebbe pensato di
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se già vogliono dire che può stare lì, almeno
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si vedrà. Le cose che accadono mica si può
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triste, e ha capito che da lui può trovare
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può trovare il rifugio che sta cercando. Per un
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a vedere un ragazzino che entra a Buckingham. Osserva
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fa cenno al ragazzino che uscirà, ma di dargli
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per pudore. Pietro capisce che non sa cosa mettersi
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e i calzini. In che pasticcio mi sto mettendo
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ma è un pensiero che dura poco, che Pietro
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pensiero che dura poco, che Pietro si sforza chissà
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I love Tosca. ¶ “Porcomondo, che odore!” Fa un fagotto
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Torna di corsa dentro, che il pollo non bruci
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a stento, i gomiti che sembrano due ali strette
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tua età,” dice Pietro, che poi gli fa cenno
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poi gli fa cenno che il braccialetto intorno al
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accorge quando la fa che è una cosa che
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che è una cosa che non ha mai fatto
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Io...” Pietro non capisce: “Che hai detto?”. Il ragazzino
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scuote la testa. ¶ “Ovvio che non ti chiami Tommaso
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oro,” continua il ragazzino. ¶ “Che dici?” ¶ “Totti.” ¶ “E chi
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con le mani. È che gliene servirebbero troppe, e
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la finestra si accorge che Tommaso non è più
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giudiziario, come un padre che si fa vedere arrabbiato
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di procedura civile...” ¶ “Castroni, che balle! Conosco la legge
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di qualcun altro?” ¶ “Scriviamo che le è stato rubato
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stato rubato, non voglio che passi dei guai.” ¶ “Prima
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guarda attorno e controlla che non ci sia nessuno
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ma la verità è che il deposito è isolato
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impegna una rotonda, attende che sia deserta, ecco campi
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freccia. Sarà quarant’anni che non la vede, ma
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mangiarli, non è tipo che ogni tanto ha “voglia
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ci sono le cose che la gente vuole, di
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marca sconosciuta. Nessuno immagina che Pietro riempie il carrello
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tornare in quel luogo che non gli piace più
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gli piace più tardi che può, per vedere il
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le stesse cose, salvo che i 3x2 non lo
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Ma deve comprare quello che gli serve, non distrarsi
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balsamo-mani tutto incluso che si fa prima. Creme
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è dentro al flusso che va alla cassa come
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i calzini, pensa Pietro, che però risponde: “Un kalashnikov
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tramesta nelle tasche. ¶ “Guardi che le lire sono fuori
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Alessandro Volta sulle diecimila che le ha dato. ¶ Pietro
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nei capelli, la Panda che indugia fino a California
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gonfio come un torace che inspira. Ha freddo, anche
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C’è un animale che si mangia i lampadari
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Appennini. È la vecchiaia che lo sorprende così, disarmato
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È lui il burlone che imbratta da anni i
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e lì la postina, che non lo vede. Scende
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arrugginita e la postina che sbuffa. Non conosceva quel
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Ma... nel Po?” ¶ “Certo.” ¶ “Che schifo.” ¶ “Mi faccio una
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dai fantasmi.” ¶ “È meglio che me ne vada.” ¶ Di
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guardarlo, i piedi nudi che cercano le calze e
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luminosi, la pelle bianca che scorre sotto i vestiti
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Sono due anni, ormai, che fanno l’amore così
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un metro e cinquanta che cercava di vendergli della
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minuti contati...” ¶ “Ma chissà che schifezze ti sei preso
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scrive. ¶ Solo un tizio che manda a lui delle
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solo un gatto grigio che ha già visto, senza
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vuole mangiare, vuole dirgli che c’è qualcuno, che
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che c’è qualcuno, che sta succedendo qualcosa. È
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sta succedendo qualcosa. È che Pietro non capisce, non
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deposito, e tutto quello che ha trovato sono dei
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c’è una bestia che si aggira. ¶ Pietro scaglia
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blu, le pantofole ortopediche, che aspetta, aspetta, e poi
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deve alzare, non vuole che si rovini. La prende
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La prende e, già che è in piedi, si
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nuovo, ha la sensazione che ci sia qualcuno. Si
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zampe elastiche, una palla che sfrigola in testa. L
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Non c’è animale che possa resistergli; ha avuto
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terra. È la scopa che si era tenuto vicino
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per scovarlo è ricordarsi che si imbocca dietro un
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e buche. Si capisce che si sta per arrivare
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la sua sedia giallognola, che senza dubbio è stata
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le braccia in grembo. Che pace. Alzarsi, fare qualcosa
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qualcosa? Nemmeno per idea. Che pace. Anche le formiche
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mare, ascoltare l’acqua che si muove con i
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i lucci, la ghiaia che corre sotto e fa
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gli occhi. Sono cose che nessuno vede più, che
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che nessuno vede più, che nessuno sa che esistono
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più, che nessuno sa che esistono. Verdi. Il corridoio
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n’è andata. Sarà che il fiume fa le
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è venuta? Non vuole che Pietro la dimentichi? Ma
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fosse esistito. E dire che è venuto al deposito
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a spezzare l’incantesimo che c’è in riva
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non è la postina, che arriva in bicicletta, industriosa
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orecchie. Pietro non sa che la canzone che si
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sa che la canzone che si propaga – Castroni si
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sta?” E subito, prima che Pietro possa rispondere: “Io
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Lasci vivere gli insetti, che male le fanno?” ¶ “Ammazzarle
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Sono trent’anni, ormai, che sta seduto su quella
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sua stanza da letto che è anche la sua
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Apre il frigorifero, vede che è quasi vuoto. Dovrò
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è l’unica cosa che ha. Ha mangiato le
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Meglio, delle due volte che l’ha vista e
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vista e di quella che poi, alla fine, non
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Panda e al lapislazzulo che aveva comprato per Nina
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lo rassicura il fatto che finiscono, non durano all
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un rappresentante di spagnolette che le aveva sedotte, la
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pressione di un assessore che doveva incassare un credito
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sopra, numerose stanze anonime che erano uffici e ora
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rubati, depositati in attesa che qualcuno decida di chi
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ancora la prima volta che è entrato nel deposito
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la scritta CRISTINELLI. È che poi, non si può
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teatrale di omosessuali romagnoli che trafficavano stupefacenti. Le fisarmoniche
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GUIDACCIONI. Il cervo impagliato che a Pietro sembra Luciano
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Mondrian di quella plastica che puzza subito, madonnine con
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guardare i registri. Sa che è di sopra, nella
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Sarà la decima volta che lo chiedono, è che
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che lo chiedono, è che poi nessuno si presenta
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tramonto si arrende; pensa che non è il caso
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il ritmo nel sangue. Che bel cane era. Furbo
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digerito; sarà quella tensione che gli sale sempre più
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si vede l’argine che sale, che difende. Il
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l’argine che sale, che difende. Il Po lo
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dei ranuncoli, l’acqua che comincia a diventare salata
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hanno una direzione, sanno che devono andare al mare
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luci intermittenti, gli uomini che sfrecciano, non frenano mai
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Per andare da qualcuno che muore? A conoscere Placido
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sei cercata!” grida Pietro che lo rincorre, non prima
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Tommaso forse è convinto che salverà Shahrazad. Pietro, viceversa
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attenti ma sono pasticcioni. ¶ “Che maialeria!” ¶ “Scusa.” ¶ “Attento!” Guarda
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E adesso? Stai lontano che ti fai male.” La
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vangata di terra. È che la bottiglia si è
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del cielo; è vero che è umida per la
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Po. La prossima volta che vado al supermercato, si
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è chiaro se quello che disegnano le mani sia
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calici. È facile pensare che brindino, anche se le
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Pietro gli fa cenno che vada a giocare lontano
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lì. Con la musica che ascolta di solito, gli
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gioia a te brillò. ¶ Che bello, pensa Pietro. Sì
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per malati. Lei diceva che l’opera faceva bene
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dalle musiche. Dalle cose che sentiva, che anche se
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Dalle cose che sentiva, che anche se lui non
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Pietro quando si accorge che sullo schermo c’è
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uomo e una donna che tengono per mano un
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alla luce, gli piace che il suo corpo si
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presi una decina, sperando che bastino. Tommaso non può
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all’ombra dei pioppi che dentro alla lamiera. ¶ Pietro
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scatolone. ¶ Ombrelli. ¶ Il primo che spunta non va bene
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completamente rosso, è quello che gli serve. Di un
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Per il resto, colori che ha già o spicchi
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spicchi di colori diversi che fanno confusione. Pietro non
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ha mai capito davvero che colore è. Cerca l
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ombrello corrispondente e aspettando che Tommaso ripeta. “Verde,” prosegue
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chiede a Tommaso di che colore è. Ora, all
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ombrello. ¶ A Pietro sembra che Tommaso abbia capito, e
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è bruciata; la “carta” che avanza è bianca, mentre
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dubbio, ma anche “luccio”, che è pure “grigio”. Rosso
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è abbinato alla “senape” che Tommaso ha schiacciato dal
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bocca”. Il vecchio gatto, che pure era comparso, curioso
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non bagnarsi: “Aspettami lì, che non ti ammali di
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raccoglie da terra quello che riesce. ¶ “Pioggia,” dice a
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solo il cielo. ¶ “Certo che oggi il Carro proprio
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la porta. Non vuole che il ragazzino scenda e
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scenda e veda chissà che, e lui stesso desidera
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amore con la preoccupazione che da un momento all
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O prendi cento spose, che, in fondo, la più
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Lui è un toro che ha visto il drappo
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a lei, è bello che tra di loro sia
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di Fellini.” ¶ “Veramente?” ¶ “Sì.” ¶ “Che bello. Fellini è un
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basta?” ¶ “Insomma, non è che quando vuoi fare l
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un caldo boia.” ¶ “Vedi che una volta che dico
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Vedi che una volta che dico una cosa carina
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a finire la frase che sbadiglia. A dirla tutta
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a sé il corpo che desidera, la donna che
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che desidera, la donna che può amare, e ha
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lei e si accorge che la chioma della postina
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Porcomondo”. Odia il vino che si appiccica sulla pelle
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si appiccica sulla pelle. ¶ “Che succede?” domanda lei. ¶ “Niente
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c’è nessuno!” ¶ “Certo che non c’è nessuno
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Ma è mai possibile che dobbiamo fare sempre quello
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dobbiamo fare sempre quello che vuoi tu?” Raccoglie le
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abbassando le tapparelle. ¶ “Ma che fai?” ¶ “Vieni dentro.” Pietro
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la porta. “Non voglio che entri il caldo.” ¶ “Ma
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sbottona la camicetta. ¶ “Ma che hai oggi, adesso sei
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stacca di nuovo. “Scusa.” ¶ “Che c’è adesso?” ¶ Pietro
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la maniglia: “Volevo controllare che fosse ben chiusa. Ha
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lo scosta bruscamente. “Ma che...” dice, ed ecco che
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che...” dice, ed ecco che sbucano un reggiseno di
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fare un regalo?” ¶ “Ma che scemo che sei.” ¶ “Non
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regalo?” ¶ “Ma che scemo che sei.” ¶ “Non io.” ¶ “Che
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che sei.” ¶ “Non io.” ¶ “Che dici?” ¶ “Niente.” ¶ “Vuoi che
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Che dici?” ¶ “Niente.” ¶ “Vuoi che le metta subito? Dai
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tirargli uno schiaffone. È che il ragazzino l’ha
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in castagna. Doveva immaginare che Tommaso l’avrebbe spiato
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la postina. E speriamo che non abbia sentito rumori
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appoggia davanti a Pietro. “Che stai facendo?” Ma non
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a terminare la frase che il ragazzino è già
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le dita. Pietro capisce che sta vendendo quei sacchetti
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vetri aperti, la luce che si intrufola, polverosa. Tommaso
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di quei casermoni alti che stanno ai lati delle
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a simulare un cuore che batte. ¶ “Ok.” ¶ Tommaso corre
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Pietro vede una mano che ritira la parrucca dal
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ma mostra all’uomo che “finestra chiuso”, che la
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uomo che “finestra chiuso”, che la ragazzina non si
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toc!” ¶ “Puoi anche dire che vai in un negozio
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labbra e le dita. “Che figo Tommaso!” ¶ Il ragazzino
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sorride. ¶ “E la Madonna che c’entra?” ¶ “Nur e
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a Pietro, furtivamente, attento che nessuno si accorga di
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borbottio di una nave che salpa, si allontana dalla
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sbilancia; le previsioni dicono che potrebbe durare tre giorni
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scopa per colpire, è che le forze gli vengono
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un formicolio, il braccio che si addormenta, colori a
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scie giallo-nere, “Tommaso!”. ¶ “Che diavolo fai?” dice quando
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fai?” dice quando vede che Tommaso ha le labbra
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sorretto e portato dentro, che non subisse la vendetta
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terra. È dalla mattina che Tommaso è sparito e
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macchina, andare a cercarlo. ¶ Che fare? Un bicchiere di
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non c’è niente che riveli una volontà di
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è una luce nuova, che si fa preziosa, d
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Non potevamo andare insieme? ¶ Che fare? Un Lexotan. ¶ Pietro
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preoccupava, con Verdi. È che era più esperto, adulto
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con le ciabatte tricolori. ¶ Che fare? ¶ Potrebbe essere la
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della Notte. Quella sì che si sente a distanza
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Una voce di soprano, che corra tra i toporagni
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le casse vibrano. ¶ “Pietro! Che fai?” ¶ Il ragazzino gli
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gli tira uno schiaffo che gli brucia la guancia
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fratello, nel deposito. È che non gli capitava, con
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può dire la frase che voleva dire da tempo
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Calè”. ¶ Pietro si accorge che è un momento importante
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Tommaso perso Mizar.” ¶ “Sai che è Inghilterra ma non
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nave!” ¶ È soddisfatto, certo che Pietro può aiutarlo, certo
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Pietro può aiutarlo, certo che Pietro lo aiuterà, che
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che Pietro lo aiuterà, che presto andrà via. È
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presto andrà via. È che, in fondo, non vuole
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Pietro e dalle cose che sta pensando. ¶ “Scusami, il
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è andata ¶ La polvere che si alza dal sentiero
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non c’è dubbio che, ancora una volta, è
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Tommaso!” grida al ragazzino che sta giocando lì davanti
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agio. Va a finire che il ragazzino si mette
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Posso aiutarti?” ¶ “No!” ¶ “Vuoi che me ne vada anche
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oggi?” ¶ “Sarebbe preferibile.” ¶ “Guarda che è finita!” ¶ “Non è
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ma Pietro si accorge che la postina sta tornando
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per un attimo teme che la postina si prepari