Enrico Panzacchi, Teste quadre, 1881

come il nostro Verdi, che badò solo a comporre

il carattere di Wagner, che deve essere tutt'altro

deve essere tutt'altro che pieghevole e accomodante. — Una

amò ingolfarsi nella persuasione che l'artista tanto più

guerra, non sempre ragionevole, che gli movevano, pensò di

l'opposto di ciò che i critici e il

dell'Anello dei Nibelungi, che risalgono a molti anni

molti anni addietro. E che questa sia la loro

è lo stesso Wagner che ce la racconta in

di proporzioni così vaste, che, non seguendo che le

vaste, che, non seguendo che le esigenze del mio

il quale abbraccia nientemeno che una Tetralogia completa, potesse

opera di un artista che, deliberato e tranquillo, la

dalla realtà ingrata, un che di misto insomma tra

smentito i pronostici sfiduciati che egli faceva nel 1871. Ciò

egli faceva nel 1871. Ciò che allora parevagli «follia sperare

se mai altre mancassero, che egli non è uomo

rispondere non è soccorso che dalla memoria di un

dal Wagner alcuni pensieri che lo spettacolo di Bayreuth

fino dai primi anni che scrisse pel teatro, ebbe

teatro, ebbe in mente che il Melodramma fosse destinato

arti moderne il posto che aveva la Tragedia presso

grande impresa, egli capì che bisognava anzitutto rialzare la

lui non doveva essere che un mezzo di più

caratteri ed all'azione che il poeta presenta in

prime opere Wagner dimostrò che essa si poteva applicare

compenetrate e fuse insieme, che direste i versi essere

parto col disegno polifonico che la riveste. ¶ Ma nella

melopeica: i personaggi, meglio che cantanti, dovrebbero essere chiamati

delle tragedie comunemente intesi, che questi s'aggirano sulle

stanchezza e di vuoto, che induce nell'animo e

di un unissono! Con che impazienza nel caldo di

seconda giornata) si domanda che le due voci si

legge di un sistema che, in omaggio a non

impedisce sulla scena ciò che avviene tuttodì nella vita

amoroso cercatore dell'ideale, che sdegna prendere a materia

della leggenda fantastica; Wagner che ha sempre in bocca

Cori per la naturalezza che nol consente! ¶ Ma così

una festa dell'arte, che valga quelle di Atene

una varietà e potenza, che più d'una volta

nuova poetica dell'Autore, che l'orchestra deve continuamente

e quelle tonalità irrequiete, che sono il segno caratteristico

risponderei con tutta franchezza che non lo credo, quantunque

anno, a quegli spettacoli che erano a un tempo

arriveremo mai a togliere che quello sia un buon

almeno Schiller? Io dico che quel genere di opere

potenti effetti di chiaroscuro, che solo s'ottengono con

abbassamento della voce umana, che Wagner oggi troppo si

sole, o bisogna confessare che pochi lavori d'arte

essere troppo reciso affermando che, dal tempo in cui

nuova. ¶ Allora ho compreso che il paragone del divario

essenzialmente inadeguato, come quello che metteva a confronto, quasi

Wagner, ho dovuto convincermi che esso le conferma in

voce, o ad aspettare che l'orchestra li dia

è evidente per me che rimanendo a rigore entro

ha certo importanza, ma che non entra, parmi, come

per ora, non rappresentano che uno svolgimento o una

non affermò se non che il maestro dell'avvenire

dunque ritenere per certo che Wagner colle sue quattro

Gluk, tanto in Germania che in Italia. Taccio del

Fidelio, e del Weber, che spontaneamente ei riconosce per

antenati;» ma cred'egli che la storia del melodramma

alle opere italiane. E che perciò? Non resterà meno

Non resterà meno vero che, se si prendano punto

per punto i canoni che Gluk ha espresso nella

sarà ben difficile negare che moltissimo non v'abbiano

interrotto. E per ciò che concerne la tanto biasimata

parole del Blaserna, pensò che era meglio di scrivere

dal rimpiangere la libertà, che si lasciava ai cantanti

passato secolo; vorrei anzi che le ultime sue tracce

più grani d'incenso che non si creda. Però

movimento e di passione, che i grandi cantanti italiani

E a quel modo che ora niuno vorrebbe scrivere

gli attori «a soggetto» che liberamente rimaneggiando la materia

dimenticare quei cantanti maravigliosi, che, fatto della voce uno

melodramma, massime nella parte che tocca all'Italia. Che

che tocca all'Italia. Che se poi, al dire

d'una poesia immortale. ¶ Che se poi ritorniamo a

del melodramma: ma in che modo giustificare la sua

faccia alla questione artistica, che l'ha sempre agitato

Tutto chiuso nel convincimento che il vero dramma musicale

sul punto d'attuarla, che è fieramente tentato a

ogni altra scoperta annunziata, che arieggiasse ad anticipare sulla

ebbe parole più acerbe che pel Meyerbeer, per l

insigni, arrivando a dichiarare che quelle opere stavano a

drammatica; ma non giunge che ad una «somiglianza mostruosa

nemmeno della nuova forma che diede poi a' suoi

del compositore per ciò che toccava le simpatie del

Götterdammerung) non s'udivano che voci acclamanti alla sua

apoteosi, a un tratto che è che non è

un tratto che è che non è?... Erano bastate

tutte le ardenti contese, che da trenta e più

a produrre opere, lasciando che pubblico e critici vi

posta. Egli invece volle che pubblico e critici accettassero

sua estetica. Non bastava che riconoscessero per buona la

Tannhäuser, bisognava per giunta che menassero buone al Maestro

luce... Qui non vorrei che mi fosse detto, che

che mi fosse detto, che io non mi quietassi

la quale potrei dire che in tutti gli effetti

ecco una semplice distinzione, che adottata poi come regola

della fisica solamente, meglio che i molti volumi scritti

di ribadire la massima, che bisogna poco presumere dello

e per le difficoltà, che s'oppongono al perfetto

sempre quella di coloro, che voglion fare la capacità

operar la natura, dove che all'incontro e' non

in natura, per minimo che ei sia, alla intera

aver principio da altro, che dal non aver inteso

moderno senza le gretterie che così spesso lo rendono

le prosunzioni, microscopicamente colossali, che oggi vediamo andare in

andare in volta e che darebbero dei diversi uomini

poste in dubbio, tanto che non sappiamo se il

al solito un filosofo che spera rimedio allo scetticismo

spera rimedio allo scetticismo, che già invadeva gli animi

natura. ¶ Galileo all'incontro che vedeva appunto in quella

Ma al padre Campanella che di ciò il consigliava

di ciò il consigliava, che credete voi che ei

consigliava, che credete voi che ei rispondesse? — Ch'ei

da lui ritrovate, e che sapeva per dimostrazione essere

questa via, e, non che fargli rimprovero, noi glie

cuore. Immaginiamo di fatto che Galileo, invece di tenersi

di quelle tante questioni, che erano il martello degl

compiuta, bisogno più potente che mai nelle grandi anime

abbiamo argomenti per credere, che Galileo divisava di scrivere

quell'ingegno; ma ciò che mi piace notare qui

notare qui si è che con tale opera Galileo

le più matte cose che mai possono cadere in

più vigorosi ingegni critici che abbiano, osiamo dire, illustrato

qualcosa di più grande che allo scuopritore delle fasi

Bayreuth. — Tanto la prima che la seconda volta è

seconda volta è avvenuto che l'effetto, anzi che

che l'effetto, anzi che corrispondere alla mia aspettazione

e come non accorgersene?) che l'Autore possedeva una

dalla sfera di quelle che avevo già provate ascoltando

Ho detto a posta che restai lieto perchè abbiamo

un certo istinto conservatore, che lo trae a compiacersi

tipo idee e forme, che gli erano annunziate per

quanto notabili, non essere che di gradi o potersi

di Bayreuth» ero più che mai fermo in quest

il capo, incredulo più che mezzo. Ho diffidato perfino

di chi mi assicurava che avrei trovato fra il

lo stesso enorme divario, che corre da un'opera

le Alpi: — M'aspetto che, ripassatele, dovrò dire agli

e a quei pochi che attendono con fede le

niun conto dalla massima che niente è nuovo sotto

ordine stracco e infecondo, che è negazione di vita

a due potenti autorità, che pretendevano guidarlo a loro

il modo originale, con che le menti si atteggiarono

faccia alla questione religiosa, che in quel torno si

non ebbe fra noi che rari seguaci e spicciolati

seguaci e spicciolati: direste che all'indole dell'ingegno

essa aveva intimamente alcun che di repugnante. Era troppo

troppo, o troppo poco. Che sono infatti le negazioni

intorno una segreta inquietudine, che si rivelava in quel

ordine della scienza umana, che sia in contraddizione colla

trovati molti sostenitori, prova che rispondeva appunto a un

segreto bisogno degli animi, chè la voga acquistata da

punto la questione. Pensò che a districare davvero la

in così fatto modo che non presumesse di signoreggiare

non sotto. Tale soluzione, che compone dissidi senza danno

il più profondo concetto che sia mai balenato alla

egli, se è vero che derivano da una unica

Lasci l'autorità religiosa che le scienze liberamente vadano

vanno con la natura, che è per sè ottima

adombri di apparenti antinomie, che in accordi finali dovranno

comporsi. ¶ Non è necessario che noi ci fermiamo a

il filosofo della storia che guarda all'uomo e

merito individuale dall'abuso, che se ne era fatto

canone universale di critica, che persuadesse alle menti che

che persuadesse alle menti che l'autorità non era

libri d'Aristotile) quasi che questo gran libro del

fosse scritto da natura, che per essere letto da

essere letto da altri che da Aristotile, e che

che da Aristotile, e che gli occhi suoi avessero

giudizio rispettoso e indipendente, che le informava. Nei Dialoghi

è tale è bene che si resti in casa

nè perciò, dico io, che non si deva ascoltare

in preda in maniera, che alla cieca si sottoscriva

l'avere rimosso questi, che diremo gli impedimenti esterni

togliere l'impedimento fondamentale, che consisteva (l'abbiamo detto

volte) nella strabocchevole compressione, che andava da una scienza

scienza ad ogni scienza, che attutiva, stemperandola, l'energia

intensità tutto quel soverchio, che volevano acquistare in estensione

fare passo passo ciò, che fino allora si era

mente e di volontà, che noi alla distanza di

senza guardare ad altro che alla questione che lo

altro che alla questione che lo tiene occupato e

parvenze e le leggi, che è quanto basta. Messo

il coraggio di confessare, che non vede più in

vede più in là; che per es. le essenze

per intendere quello, in che pensando molte e molte

essenza della luce, di che sono stato sempre in

quando essendo fatto capace che cosa sia il fuoco

si badi agli argomenti che ve lo indussero. Ogni

prodotta dalla primordiale unità, che è causa delle cause

una prova di questa; che bisogno vi è omai

di Cartesio, di Galileo che vuol trionfare. Ma, d

Campanella e Bruno, mentre che rendono servigi sommi alla

gagliardo in quel tempo, che non si pieghi all

de' fatti civili, egli che con tanto acume aveva

discorso sulla prima Deca). Che più? Persino l'ingegno

e ammette, per esempio che sette sono i colori

e di superstizioni volgari, che avviluppa il pensiero in

diverse scienze per modo che ognuna di esse, senza

quelle fastidiose questioni metafisiche, che ad esse le hanno

libertà scambievole delle scienze, che bisogna applicare. — In secondo

Uno per le scienze, che rompesse l'artificiosa unità

altro per l'intelletto che lo invigorisse mantenendolo ne

nulla intesero di questo che era il più essenziale

nell'ordine della scienza, che essi non si mettano

bassi fenomeni di natura, che essi non vi spieghino

appuntino? Uno scienziato moderno, che prenda ad esame un

via giunge all'uomo, che studia nella pienezza di

a mo' d'esempio, che la medicina si lanciasse

andare più a fondo che i suoi contemporanei, e

retta conoscenza di quello che può l'ingegno umano

questa doppia riforma, così che in lui potè solamente

della scienza. ¶ III. ¶ Quello che è un bel tratto

sue opere, nemmeno sospettereste che intorno a lui già

e non s'appaga che delle schiette forme ariostee

neglette dai più. ¶ Quello che fu Galileo nella scienza

guarda a tutto quello, che di difettivo aveva essa

quel moto di vita che investiva con impeto nuovo

forma d'unità enciclopedica, che il medio evo avea

A me pare indubitabile che essa fosse nel medio

altra mai. S. Tommaso, che pure è il più

costretto infine a concludere che la filosofia serve alla

unità; ma noi pensando che le singole scienze cominciarono

si mantenga è necessario che i diversi gradi delle

specie di disciplina ideale che ad ognuno di essi

supremi principi e postulati, che tiene gelosamente in custodia

affermazioni di quella scienza, che si suppone perturbatrice, e

suppone perturbatrice, e far che rientri nell'ordine ideale

nel medio evo; gerarchia che s'è voluta anche

perfetto, e si dimentica che essa semplicemente si fa

tempo. Volere una scienza, che possa governare tutto l

è ricca di esempi che dimostrano essersi temuto e

ai comuni veri ciò che in seguito si risolvè

tra i supremi desiderati, che risguardano, se mai, un

nelle leggi del pensiero, che occultamente, e dirò quasi

tutte, non s'accorge che pauroso della licenza, invoca

doveva giungere di poi? Che che ne sia di

giungere di poi? Che che ne sia di tale

Aconzio, il fatto è che in questo tempo nessun

due opinioni: la prima, che gli antichi non conobbero

sperimentale induttivo; la seconda, che in questa ignoranza degli

a fil di logica, che a sanare le piaghe

e fallace, come quello che è «subtilitati naturæ longe

bisogna cercare altro strumento, che faccia miglior prova. Questo

di Aristotile per persuadersi che sì: — «Distinguere vos oportet

guardare alla scienza antica, che ci ha dato (che

che ci ha dato (che che se ne dica

ci ha dato (che che se ne dica) meravigliosi

l'esempio di Aristotile, che nelle sue opere, sia

maestro di cattivi scolari, che al suo esempio anteposero

come Galileo, del pari che in tutto il resto

filosofuccio arieggiante a novità, che non rompesse la sua

parli Galileo: «Io stimo, che l'essere veramente peripatetico

supposizioni è tutto quello che Aristotile c'insegna nella

non essendo noi sicuri che in esse, almanco copertamente

e non essendo probabile che una sensata esperienza sia

Voglio aggiungere per ora che se Aristotile tornasse al

ben concludenti; molto più che moltissimi altri, che, per

più che moltissimi altri, che, per sostenere ogni suo

dai suoi testi concetti, che mai non li sarieno

di Galileo. La prima, che in mezzo alle furiose

in tutti i tempi, che i più miti propugnatori

sono quasi sempre coloro, che più la professano onoratamente

maggior momento, si è che Galileo non attribuiva lo

di buoni principii metodici, che fosse in Aristotile e

del maestro, non ritennero che il deduttivo, e a

specie di ferrea necessità, che dovea tiranneggiare la scienza

male vie, una volta che per essa si era

sommo criterio di metodo, che chiameremo cronotesiaco, dopo l

pelago della scienza. Infatti che giovava dire al filosofo

universali; non dare assenso che al vero veduto, ecc

confini così smisuratamente vasti, che l'ingegno umano, anco

molti secoli? Avveniva ciò, che è facile immaginare. O

queste ultime troppo più che non ne meritassero, e

coraggiosamente da sè quelle, che Gioberti chiama «le grucce

enciclopedico, impotente perchè precoce, che mettevano in piedi sull

La più valida prova che i primi autori del

l'abbiamo da questo, che molti di essi, con

importante e di nuovo. ¶ Che valse a Francesco Bacone

di lui; sappiamo invece che e' combatteva il sistema

e Bruno, tutti sanno che il primo molto propugnò

Fondò l'accademia Cosentina, che dovea rigenerare la fisica

Alessandro D'Ancona (Vita), che egli nei primi passi

qualche secolo. È noto che alcuni anni prima di

valore e ufficio presso che eguali riflessione ed immaginazione

senza confini. Sapete di che cosa dissertasse il chiamato

ai tempi nostri, vediamo che di tante affermazioni la

Sconfortante paragone! È naturale che si domandi perchè mai

abbia declinato per modo, che tutto il nostro sapere

sempre non ci consente che ipotesi ove gli antichi

professavano dommi. E sì che d'altra parte il

persuadiamo ogni dì più che ne siamo ben lontani

Tutto ciò vuol dire che insieme col maturarsi degli

spirito umano una facoltà, che anticamente dormiva nel suo

è la facoltà critica, che via via nel corso

una volta; ma contentiamoci che in cambio ci salva

dire lo scetticismo. Badate che per tale io credo

possibilità. Or bene, o che io m'inganno a

a lungo gli assensi, che vuol solo prestare al

preservativo. Infatti gli antichi, che non conobbero criticismo vero

e lo sconforto profondo, che tien dietro alle illusioni

studio e feconda più che altra di utili ammaestramenti

sparpagliata diversità le cause, che l'hanno originata e

conoscere fenomeni e leggi, che nelle tranquille funzioni di

vero rimedio. Tanto Senofonte che Platone ci mostrano Socrate

Tra le scuole sistematiche, che presumevano spiegare ogni cosa

dubitosa bisognava un uomo, che tentasse almeno d'apprendere

apprendere alla ragione quello, che essa può fare e

può fare e quello, che non può. E in

credersi sulla retta via, che la via è sbagliata

della ragione, è cosa che troppo spesso tira addosso

sua rimase: non già che dopo lui non ricominciasse

di Socrate in modo che, fatto luogo alle differenti

alle qualità originali, ciò che solo rende possibile il

un'epoca di rinnovamento che da essi prese nome

altra parte si noti, che Socrate discorrendo massimamente le

invece aveva a temere, che nelle speculazioni sulla natura

quella semplicità e schiettezza, che velano di modeste apparenze

e la ironia fine, che già prese nome di

vede a segni manifesti che e' vi pigliava gusto

la somiglianza più importante, che accoppia queste due grandi

scienza, sta in questo: che come Socrate seppe trar

decrepitezza lunga e sterile. Che cosa aggiungono infatti i

disputabile. È ben vero che dai fornelli dell'alchimista

qualche nuovo vero inatteso, chè il lavoro dell'intelligenza

stende nel magnifico periodo, che va dal Rinascimento ai

un complesso di fatti, che è conferma luminosa di

conferma luminosa di ciò, che sopra dicemmo, sulla vera

dicemmo, sulla vera cagione che tenne inceppato lo studio

storici. ¶ I primi ingegni, che cominciano a scuotere il

Aconzio già vi dice, che di 30 anni di studio

presa nella scienza quella, che verrà poi chiamata metodologia

la fama di Galileo, che giacevasi ancora dei colpi

e di leggerezza elegante, che i francesi mettono in

di Galileo. Tutti sentono che con lui e per

quella classe di dotti, che intende l'importanza dell

astronomia o della fisica, che peccassero d'uguale omissione

omissione. Anzi io penso che con qualche scoperta di

da un titolo universale, che trascende ogni altro ordine

M'affretto ad aggiungere che questo titolo risiede nella

potenza dell'ingegno critico, che Galileo ebbe più d

intenderci sui termini. Ciò che inizia e dà forma

vedere le varie parti che assume, nel distruggere prima

nuovi elementi l'epoca, che per lui s'inaugura

duplice maniera di critica che dà fuori e si

addottrinata, paziente, minuziosa, sottile, che si intende e si

e discoperte. — Ed ecco che siamo venuti di conserva

eminenti: ma ciò veramente che fa il loro nerbo

ma sanno cogliere ciò che havvi di fondamentalmente difettivo

ingegni mezzani correggono più che altro la forma: gli

epoca del Rinascimento scientifico, che fu massimamente italiano, s

Per poco, di fatti, che si paragonino la fisica

quella del fiorentino, appare che le cagioni di dissenso

dei volgari; respinge più che e' può gli errori

con lui e convengo che non vi ha altro

altra parte io trovo, che molto ancora gli manca

basta alcuna materia: ciò che mostra non averle egli

esaminate per ordine, e che lasciando di scoprire le

di più, un pregiudizio, che pesò sulla storia intera

degli ingegni più benefici che abbiano mai avvantaggiati i

degli investigatori del metodo, che talvolta s'aggirarono intorno

misero in quella luce, che merita. Ove alla Topotesia

risparmiati al pensiero umano che su tante materie oggi

Cronotesia è nient'altro che l'applicazione del massimo

ai problemi, tanto psicologici che del mondo esteriore. La

di risolverlo, o in che termini può risolversi? — ¶ Ognun

può risolversi? — ¶ Ognun vede che rispondendo a tale domanda

e de' mezzi estrinseci, che si posseggano, accomodati o

quale non è altro che una capitalissima legge di

metodo. Essa, non consultando che il proprio desiderio di

enciclopedia anzi tempo nata, che la forza della critica

o sapiente, intende uomo, che sa tutto, e se

dell'antichità: una volta che la mente umana si

dell'ingegno umano ciò che gli aristotelici erroneamente attribuivano

tratti di quelle nozioni, che si attengono al principio

Critica della ragione pura, che l'uomo è destinato

e della vita, avvenga che può. Manca una ragion

modo d'esempio, osserva che nelle composizioni e nel

conto del fondo comune che è negli esseri, ed

antichità assume forma poetica, che è quanto dire l

d'armonie nuove: ¶ Allor che 'l fremito della pugna

ne' templi corre ululato, ¶ Che 'l giovane ancora genitore

pesci la carne cibò ¶ Che l'uom di suo

Dal duro letargo destar, ¶ Che indarno col ferro e

avaro furor. ¶ Qual vento che il vero soffiò, ¶ Qual

vero soffiò, ¶ Qual flutto che il turbo gonfiò, ¶ S

senza pietà ¶ Su lei che difesa non ha. ¶ La

più da veggente antico che da poeta modernissimo. È

modernissimo. È un componimento che Victor Hugo, credo, non

mente delle strane visioni che allargavano a un tratto

arte, testimonianza non dubbia che era in lui un

proposta di riforma ortografica, che designando con picciol segno

intelligenze superiori all'umana, che si servono de' mondi

tutto popolato di ideali, che (da parte adesso la

svariata materia d'arte, che noi non abbiamo. A

rinchiudendo e ogni anno che passa togliamo una corda

filosofico. Io temo forte che il Carducci abbia parlato

e le singolari manifestazioni che quel grande avvenimento assunse

mio vedere, le qualità che si richieggono per essere

quell'anticipato sprezzo volteriano che agli umanisti del secolo

coscienze cristiane, null'altro che un volgare battibecco di

tempra morale e filosofica che si richiede nello storico

e degli odii teologici, che la storia di tutti

eterna giustizia, certamente più che non facciano coi loro

medioevale; al tempo stesso che il Rinascimento, colla sua

forse questa stessa lotta, che sotto forme variate si

si riproduce incessante, mostra che essa risponde ad alcun

essa risponde ad alcun che di così riposto e

non esservi forza contraria che la distrugga. La Riforma

esame... E così è, che quando lo spirito positivo

uomini...» ¶ Ma il critico che guardi attento lo studio

a ridire in ciò che concerne la unità del

parte infatti della monografia, che è anche la più

d'ogni autonomia italica che erano la potenza del

questo non si attiene che per un filo molto

adottata anche dal Masi, che Francesco Burlamacchi non fu

persecuzioni del Santo Uffizio, che omai infieriva in ogni

uno di somma importanza che l'autore ha il

delle donne, di quello che per la parte che

che per la parte che prese agli avvenimenti. Ereditò

contro come nemici, coloro che essa amava di più

Parigi, dopo avere narrato che il matrimonio di «Dono

granditie et grandissimi honori che a gran Re si

Re si spettano» e che alla mezzanotte gli sposi

con gravità diplomatica: «quello che là si abbino fatto

Morosini (1575), il quale annunzia che Renata è morta nel

lo spirito dei tempi. Che valse alla infelice duchessa

civili? Essa non rimane che come un'«anima dannata

dimenticato. Perchè? Potrei scommettere che ben pochi oggi in

politici e ascetici. ¶ Aggiungete che il Tommaseo, vivo e

calda e generosa benevolenza, che spesso abbraccia e sorregge

scritto nelle sue memorie che incontratosi per la prima

subito antipatico. Anche oggi che il vecchio dalmata dorme

gli autori del pari che i libri. ¶ Ma a

l'uomo, meglio assai che nelle lettere, che volgono

assai che nelle lettere, che volgono spesso al sermone

per chi sappia cercarlo, che in un volume di

quasi fascio di luce, che si rifranga in mille

è lato di esso che non si venga manifestando

sfumature e certi riflessi, che non si avrebbero da

e immagini per modo che ogni tanto fa d

ricchi intrecci di forme, che spesso si adombrano scambievolmente

adombrano scambievolmente; di guisa che manca quasi sempre a

lui la luminosa perspicuità, che è forza principalissima della

dei nostri grandi musicisti, che coi motivi dei quali

a poetare da quelli, che egli chiama «i pochi

fatta a Napoli e che ora non ho sott

ho sott'occhio, ricordo che mi fece caso una

soffio di passione amorosa, che talvolta s'insinua fin

più austeri. ¶ Fatto è che questo asceta del secolo

ideali e sensuali, senza che mai vi si riveli

Fede e Bellezza? Adesso che le ragazze leggono Emilio

Alcuni amici del Tommaseo (che già a più riprese

quale era posto nientemeno che il motto giovenalesco: quis

a quel frate portinaio, che gli voleva mettere degli

Queste beate ¶ Splendide forme che gentil passaggio ¶ Fan d

non la forte ¶ Voluttà che, com'angue, in mezzo

l fremer della vita che s'affretta ¶ Per vanire

Questi sciolti e quelli, che seguono sono, a mio

vuole anche dalla donna, che deve assurgere con lui

addirittura carnale, non ha che a leggere il suo

delle migliori poesie narrative che siansi composte in questo

questo secolo, in Italia, che certamente non ne abbonda

mi saprete poi dire che cosa diventino certe novelle

un vescovo di Firenze, che s'innamora d'una

la faccia, ¶ E, più che di peccato, vergognosa ¶ È

le lotte, le tempeste che agitavano l'animo e

dialogo e la scena che seguono io rinunzio a

a tal siam noi, che non possiamo ¶ Vivere omai

vederti non poss'io che t'amo, ¶ T'amo

noi giusto sospetto; ¶ Nè, che d'infame accusa il

io son la rea ¶ Che tolsi pace a un

lagrime stillanti. ¶ — Dimmi almen che per me Dio pregherai

con tutto il cuore. — ¶ — Che ne' bisogni a me

fratello. — Oh! mio benefattore! — ¶ — Che, se uno sposo Iddio

intendimenti arditi di novità che tratto tratto palesa. Mentre

di noi, per desiderare che altri ce ne ammanisca

autorevoli esempi. Credo inoltre che non vi sia più

orgogliosa e sfrontatezza vigliacca, che non hanno trovato grazia

saporoso volume. Io penso che l'autore avrebbe saputo

io: ma confesso pure che mi sono reso convinto

reso convinto alle ragioni, che l'autore dà del

qualità peculiare dell'animo, che è come la nota

della retta indole sua, che si risveglia; sono i

della santa educazione paterna, che danno i loro germogli

una voce dolcemente autorevole che lo chiama alla pittura

ad incontrare Dio sa che disagi e traversie. — Tutta

nella solitudine quelle voci che «a' suoi devoti invia

moltiplicità di attitudini artistiche, che paiono privilegio degl'italiani

episodio di storia patria, che è la sfida di

di scrivere un libro, che illustrando quel fatto, dia

poesia del suo animo, che non trova nell'opera

tempo per un libro, che rinfuocasse anche una volta

quelle aspirazioni di libertà, che allora fortemente sobbollivano per

Avemaria ecc.» Vedete con che disinvoltura il D'Azeglio

ancora. Sono tanti germogli, che sorgono spontaneamente da un