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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Enrico Panzacchi, Raffaello Sanzio da Urbino, 1893

concordanze di «che»

nautoretestoannoconcordanza
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anzi dopo mi convinsi che, solamente spiegando quest'enigma
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vuoto grande e doloroso che egli lasciò, andandosene da
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brividi di una febbre, che in pochi giorni lo
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di Gesù Cristo. Aggiungete che poco dopo la morte
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sulle proprie basi, tanto che il Papa spaventato fuggì
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stare in piedi dopo che era morto il grande
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morto il grande pittore, che le aveva convertite in
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della gente colta; tanto che un discendente di Pico
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troppo indegnamente! ¶ Il Vasari, che molto ammirava Raffaello, ma
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molto ammirava Raffaello, ma che molto non lo amava
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pittore d'Urbino. Dice che studiò sotto il padre
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padre, Giovanni Santi, e che poi fanciulletto fu mandato
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Perugia. La verità è che egli nella scuola del
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magnificarlo; ed è probabile che agli orecchi del figlio
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per vedere un quadro che indubbiamente affermi la potenza
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personale di Raffaello bisogna che noi veniamo fino al
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stampe, questo quadro famoso, che è uno dei migliori
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stampa del quadro consimile che il maestro avea dipinto
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di Raffaello manifesta quella che potremmo chiamare la sua
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suo ingegno per modo, che noi siamo costretti a
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a tutte le voci che sonavano nel campo dell
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da tristi, egli affermò che tutto quello che Raffaello
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affermò che tutto quello che Raffaello da Urbino sapeva
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con Giorgio Vasari, disse che Raffaello l'eccellenza dell
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e questo io credo che contenga una sembianza di
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ad un grossolano errore. ¶ Che Raffaello non avesse sortito
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facoltà geniali dell'artista, che stavano come aspettando nella
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vita artistica di Raffaello. ¶ Che cosa abbisognava a lui
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arte, per diventare quello che egli riuscì infatti, vale
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insieme e così viva, che partendo da Nicolò Alunno
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pur fosse accaduto! Ma che giova fantasticare davanti alla
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nella cultura italiana; bisognava che egli sentisse tutto quello
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egli sentisse tutto quello che vi era di vivo
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nella sua epoca; e che si stabilisse una specie
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Baldassare Castiglione, un uomo che aveva tutti gli abiti
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virtù del suo tempo; che seppe cogliere e illustrare
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Cinquecento, con un libro che è uno dei più
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uno dei più rappresentativi che si possono leggere, quando
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ai discorsi di Baldassare, che insisteva sempre (il libro
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quella sua gran massima che la Grazia deve dominare
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mondo. ¶ E qui notate che per “Grazia„ il Castiglione
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facilmente futile e smorfiosa, che ha poi dominato negli
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nell'arte di Raffaello, che fu appunto una specie
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ideali, ci persuaderemo volentieri che bisogna unire i precetti
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da Vinci, ricorderà anche che io notava tristamente come
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di antipatia. Ma pensate che Raffaello non fece mai
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a questo giovane umbro che, venuto giù dalle sue
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senso quella peculiare qualità che ho notato più sopra
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in modo così portentoso, che ben presto si pone
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i grandissimi. Infatti eccolo che subito si interessa delle
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di San Marco; ricordi che non cesseranno mai più
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potrei citarvi, ma quello che rivela di più il
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la Deposizione della croce, che per tanto tempo ha
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segni coi quali par che voglia rifare il processo
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suo maestro il Perugino, che ora si conserva agli
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formare questa Deposizione raffaellesca, che nelle arie dei volti
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non si pensa più che a lui. Però l
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Sebastiano del Piombo, dice che al tempo di Leone
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forte tempra di papa, che fu Giulio II, il
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quale indarno si schermiva che la pittura “non era
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sua„. Papa Giulio volle che Michelangelo fosse pittore e
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buono per la civiltà, chè da quella sottomissione uscì
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potentissimo concittadino, il Bramante, che godeva tutto il favore
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architetto di San Pietro, che non amava Michelangelo e
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non amava Michelangelo e che forse nell'agile e
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di Firenze. ¶ Fatto è che un bel giorno papa
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vede queste quattro figure che, non ostante le pareti
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inizio di un movimento che dovrà riempire grande spazio
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romana, voi dunque capite che io pongo Raffaello; e
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formare scuola nel senso che si usa e si
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un genio incomunicabile, oltre che per la sua stessa
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elevatezza trascendente, per quel che di scontroso e di
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scontroso e di geloso che è nel suo genio
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direte: come va dunque che abbiamo il michelangiolismo? Ebbene
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Ebbene, io vi dico che il michelangiolesimo non è
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il michelangiolesimo non è che una invasione che viene
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è che una invasione che viene sì da Michelangelo
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la clava d'Ercole, che nessuno poteva stringere e
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stringere e maneggiare. Bisognò che un altro genio, degno
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al suo metodo: bisognò che Raffaello dopo essere stato
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selezione, seppe prendere ciò che in Michelangelo vi era
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alla verità storica, dicendovi che il vero, l'unico
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signore, la duplice qualità che distingueva, fra gli altri
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potè imporsi ai pittori che venivano a Roma da
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di scambio geniale, attraentissimo, che seduceva i pittori di
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di tutte le scuole che si erano venute svolgendo
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ciò in Roma bisognava che si fondesse, generando finalmente
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intento particolare e sentiva che d'ora innanzi dalle
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scolastica; ma ora sentiva che la nuova società, tutta
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vi spieghi, signore, quel che di ampolloso, e di
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violento e di sforzato che troviamo talvolta nelle composizioni
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il gesto, perchè vuole che il senso della voce
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e studiati i marmi che i Medici avevano raccolto
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avevano raccolto, certo è che poco o punto il
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dei più meravigliosi marmi, che formano ora la invidiata
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non trascorre giornata senza che il sacro suolo non
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per le vaste composizioni che i Papi gli danno
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danno a eseguire e che egli rivolge di continuo
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cerca di un ideale che degnamente risponda alle nuove
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ingiusti sdegni di Michelangelo! Che coscienza mai avrà egli
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e delicata? Fatto è che nel 1536, essendo Tiziano in
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è stato quell'asino che ha restaurate queste pitture
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E Sebastiano dovette confessare che era stato lui! ¶ Ma
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bianchi„ così maledettamente disinvolte, che lo spirito pubblico se
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pitture sono poco più che l'ombra di loro
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troppo celebrati!... Fatto sta che le pitture neglette del
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Nella vôlta abbiam detto che Raffaello dipinse la Poesia
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sta un primo quadro, che è come una più
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lotta, la eterna lotta che in tutti i tempi
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giuridici: L'imperatore Costantino che dà le Pandette a
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e Il papa Gregorio che bandisce i Decretali. Ecco
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cima, il bellissimo Dio che suona e canta; circondato
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accompagnati dalle care donne che in vita li amarono
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Giulio II, bisogna dire che il Papa ebbe un
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aveva trovato qualche cosa che gli ricordava Sodoma e
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buco in questo tamburo„ che fu poi il grido
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il grido di battaglia, che eccitò tante sollevazioni di
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e precisamente il dogma che doveva servire di principio
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gli dà un incarico che sarebbe stato da solo
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Gli dà niente meno che la missione di risuscitare
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di restaurazione classica, vuole che tutto quello che è
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vuole che tutto quello che è rimasto di pregevole
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uomini di sua fiducia, che lo ragguaglino di memorie
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una relazione al Papa che avrebbe fatto onore al
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arte delle varie epoche, che, leggendo oggi la sua
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tanto lavoro era possibile che tutto ciò che usciva
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possibile che tutto ciò che usciva dalle mani di
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No. E fu allora che da Raffaello uscì fuori
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il Raffaellismo; fu allora che cominciò l'opera davvero
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produzioni farraginose e frettolose che dovevano uscire di giorno
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di Raffaello non abbiamo che il nome: talvolta vediamo
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detto con frase felice) che il suo pensiero era
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Cecilia, la bella santa che si lascia cadere di
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quelle sue madonne lasciate che io vi accenni anche
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pittura. Una delle critiche, che si fanno a questo
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uno dei moventi anzi che hanno determinato quel moto
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quel moto di reazione che fu detto preraffaellista e
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fu detto preraffaellista e che più schiettamente dovrebbe dirsi
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termini si è detto che la religiosità dell'arte
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religiosità dell'arte vorrei che si spiegassero un poco
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finisce? E poi quelli che seggono in cattedra a
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Io invece vi confesso che, trattandosi di pittura religiosa
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religiosi; perchè mi pare che sia qui più che
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che sia qui più che mai il caso in
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quest'arte del Cinquecento, che realmente non legano più
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unità morale e storica, che creò l'arte del
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siamo anzitutto dei critici, che più delle cose fatte
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curiosità per tutto quello che si fa, per tutto
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fa, per tutto quello che si volve, per tutto
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volve, per tutto quello che non è ancora arrivato
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per noi, qualche cosa che non è più in
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per esempio, i Primitivi, che noi volentieri ammiriamo anche
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operativa. E ogni volta che uno di quei pittori
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difficoltà (intenzione e difficoltà che vedute in un quadro
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in un traslato vivo, che ci dà un senso
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io vorrei, o signore, che, nello studiare Raffaello, teneste
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questo è tanto vero che trova anche un riscontro
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senso di dolce turbamento che essa ha suscitato in
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piena delle cose, lasciate che ne ricordi un'altra
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ricordi un'altra, e che fa nobilissima testimonianza del
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non posso far altro che rendermi debole interprete di
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encomiare la “elevatezza morale„ che rappresentano insieme la vita
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un colpo di pennello che non tenda ad ingentilire
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troviamo nelle opere sue che al nostro spirito porti
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tutti. Per non citare che un fatto, mentre Michelangelo
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egli non ebbe mai che parole di rispetto verso
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udito esclamare: Ringrazio Dio che mi ha fatto nascere
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delle opere di Raffaello, che trova così degno riscontro
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vita, farà sorridere coloro, che ormai si sono abituati
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quello della delinquenza. Ma che cosa volete! io non
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sempre vero; ed è che è brutto e vile
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rallegriamoci di tutto cuore che il nostro grande pittore
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calunniato; anzi proclamiamo alto che questo punto luminoso è
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luminoso è tutt'altro che isolato. Ne abbiamo bisogno
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discrezione di giudici forestieri, che dicono di amarci, e
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medici per i cadaveri, che stanno squarciando sulle tavole
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del nostro passato. Intanto che noi lasciamo dire e
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bocca di Giosuè Carducci che l'ideale cavalleresco del
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poco da Ernesto Masi che nella Italia di quel
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ideale religioso, così consentite che io pure vi dica
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io pure vi dica che mi compiaccio altamente ogni
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compiaccio altamente ogni volta che, come italiano e come
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ricordarvi anche una volta che il Cinquecento italico non
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esso vanta dei nomi che splendono nella storia umana