parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Roberto Saviano, La paranza dei bambini, 2016

concordanze di «che»

nautoretestoannoconcordanza
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era la prima volta che era così a portata
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brò, – disse Briato’. Sapeva che cosa doveva fare, e
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disse ’o White. ¶ – Nononono, che è sta schifezza? E
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devo rientrare. ¶ – Vabbè, dai che t’accompagniamo noi; dai
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t’accompagniamo noi; dai che è tardi. ¶ Parcheggiato fuori
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il suo suv nero che sembrava appena uscito dalla
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a questo. La strada che portava a Poggioreale si
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snodava tra le luci che a Nicolas ricordarono le
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ricordarono le stelle esplose che aveva visto una volta
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Poi successe. ¶ La macchina che inchioda e sterza all
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braccio di ’o White che si distende, la mano
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Alvaro pare un palloncino che scoppia: un pezzo di
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parabrezza, e il corpo che si affloscia come fosse
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morte, e cosa significava che ’o White se li
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salutami a Pierino, quello che ha cantato meglio stasera
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a ccà. – Il sangue che aveva impregnato il tettuccio
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deliri, le sue rassicurazioni che Alvaro avrebbe avuto un
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ora bisognava riorganizzarsi visto che Copacabana era stato pizzicato
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sbattere con uno stud che per una frazione di
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una velocità di crociera che gli permetteva di distrarsi
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tirava da uno spinello che gli aveva offerto ’o
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offerto ’o White prima che anche lui sparisse nella
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come un guaglione qualsiasi, che non aveva neanche provato
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provandoci. Era Pesce Moscio che si era fatto tatuare
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inspirata e poi decise che innanzitutto doveva procurarsi una
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a lido Mappatella. Sapeva che una volta in volo
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per tuffarsi nella vita che aveva sempre sognato, ma
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e del vetro basso che separava a malapena visitatore
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precise. ¶ – ’O Pesce’, ma che t’ha detto. ¶ – Te
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dobbiamo preoccuparci. ¶ – E poi che t’ha detto? – insistette
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era soltanto un vecchietto che si era appisolato su
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preoccupate, state tranquilli. Diceva che, adda murì mammà, c
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il funerale ad Alvaro, che era un brav’uomo
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e mi ha detto che le chiavi di Forcella
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erano una vecchia signora, che scoprirono essere la madre
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avvitato su un viso che portava i segni di
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di tutti i clienti che aveva visto passare. Perché
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una delle puttane rumene che Alvaro riceveva da Copacabana
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delle più affezionate, visto che ora se ne stava
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Battista, – ripeteva la madre, che adesso si appoggiava all
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appoggiava all’altra donna, che era sì una puttana
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Tucano, – niente di meno, che nome assurdo e che
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che nome assurdo e che fine ’e mmerda. ¶ – ’O
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sapeva neanche se quello che provava era dolore. Quel
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questo contava. Non aspettarono che la cerimonia terminasse e
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chiesa con la testa che era già altrove. ¶ – Quanto
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giusto. ¶ – M’hanno detto che stanno i cinesi che
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che stanno i cinesi che vendono un sacco di
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disegnato una riga sottile che andava dalla basetta, correva
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perfezione, merito delle ore che passava a definire gli
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nascondevano le gambette secche che non curava come faceva
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e mi serve qualcuno che arrivi lassù. – ’O Briato
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a coprire il tatuaggio che aveva sul petto: un
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calci, non era così che ci si presentava, ma
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bassi – Dentino e Drone – che vestivano i completi come
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una manciata di flûte, che adesso tintinnavano. Nicolas lo
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più a lungo, valutò che quelle spalle larghe, il
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il giro della penisola che divideva in due parti
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fece sotto al maître, che dovette alzarsi sulla punta
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disse soltanto. ¶ Copacabana sapeva che rischiava, essendo latitante, a
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si avvicinò a Copacabana, che stava supervisionando l’organizzazione
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significa? ¶ – Adda murì fràtemo. Che sei latitante, lo sanno
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zi’! Bravo. Questo significa che se la mia sedia
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vedere o nascondersi aspettando che ti vengano a sostituire
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miei... ma mi piace che ti preoccupi dello zio
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dello zio Copacabana, significa che ti pago bene... ¶ È
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pago bene... ¶ È qui che cominciò la grande festa
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fila. C’era un che di magico. E un
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un senso di attesa, che i compari suoi portavano
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portava lui. ¶ Il festeggiamento che seguì la cerimonia fu
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niente nell’organizzazione. Diceva che se era solo “troppo
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preso da chissà dove, che copriva una parete con
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della paranza di Copacabana che gestivano le piazze e
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gestivano le piazze e che stavano imparando a gestire
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la rimpatriata con Alvaro, che aveva avuto un permesso
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e poi lentissimo, melassa che appiccica e tiene insieme
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o Briato’ a Nicolas, che stava uscendo dalle cucine
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ed entrò in sala, che se fosse rimasto lì
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il riporto dei capelli che gli penzolava di lato
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il sopravvento sul silenzio che era calato dopo l
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a osservare i carabinieri che arrestavano una coppia che
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che arrestavano una coppia che apparteneva ai Faella. Strattoni
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minacce. Il solito copione, che aveva il solito finale
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avevano un bambino piccolo, che affidarono proprio alla moglie
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aggiungere nulla. ’O Micione, che fino a quel momento
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giornali, è per questo che interrompe il mio matrimonio
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un paio di persone che erano evase dai domiciliari
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Copacabana cominciava a convincersi che forse non erano venuti
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erano venuti per lui, che lì c’erano pesci
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L’avevo detto io che era ’na strunzata farsi
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diffidenza di suo padre, che a differenza della madre
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C’era anche Alvaro, che nessuno aveva più visto
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dieci volte tanto. ¶ – E che stai a fà ’a
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di fatica guadagniamo quello che mio padre guadagna in
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tutta per ’o White, che stava allineando delle strisce
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certo la prima volta che la vedevano, ma era
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le foto dei figli che aveva appeso fra un
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con la zazzera bionda, che chi l’avrebbe detto
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certo attraverso la scuola, che là non si capiva
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delinquenti dei suoi amichetti, che Nicolas teneva lontano da
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ne facesse un’idea, che non era una bella
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metteva su quella faccia che a lei non faceva
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pigliavano tutta la scienza che tenevano, che poi quando
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la scienza che tenevano, che poi quando quella scienza
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una specie di proverbio che le era familiare da
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un vestito di seta che era rimasto sul tavolo
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e scrutava Escucha mucho che passava il ferro su
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camicia bianca. – Fai attento, che è una camicia di
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avuto un malo sentire che solo adesso poteva legare
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silenzio, e i suoni che lo seguirono. Qualcuno entra
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guarda intorno, e quel che vede è spazio, e
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spazio, e una strada che poco più avanti si
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marciapiede opposto, un uomo che lo guarda e gli
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Un gesto appena accennato, che quell’immobilità tutt’attorno
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sottolinea. Non cerca quello che ci è strisciato sotto
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portiera, come un medico che ausculta il paziente. E
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della pistola. Mena sente che Nicolas preme in avanti
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avanti. Quando l’uomo che ha sparato si è
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voce indicando un rivolo che esce da sotto, e
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ginocchia e osserva quel che gli altri non vedono
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via a fatica. Sente che la sua famiglia sta
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all’età della foto che tiene appesa in negozio
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furia, e le pare che quello strumento, quel negozio
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piega abbia anche a che fare con la sua
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giovinezza, tutta cielo, altro che blue sky, quella faccia
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persino da sorridere. Nicolas che prende il posto del
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manica di camicia. Pensa che forse sta bene dove
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lasciarsi contagiare dal brivido che sta arrivando sulla pelle
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aveva scelto un maître che di matrimoni come quelli
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a dozzine, si raccontava che fosse presente lui all
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quando si sposò Cutolo, che fosse stato lui a
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continuando a fare quello che avevano fatto in sella
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Copacabana aveva detto loro che li avrebbe accolti il
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da cui mancavano Biscottino, che era troppo piccolo per
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del cameriere, e Drago’, che essendo cugino della sposa
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un suono acuto, incongruo, che fece girare tutti –, poi
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con una vocina stridula che non aiutò a definire
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immacolata di acciaio inox che ospitava i fornelli e
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bassi in vita e che si vedesse l’elastico
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il dito di prima che così non andava bene
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così non andava bene, che si tirasse su quei
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di più l’acne che gli devastava le guance
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ma Nicolas aveva ripetuto che la giornata doveva andare
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sorrideva sotto la barbetta, che nonostante i quattordici anni
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di servizio nel mondo che contava ma, pure, tramontava
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da sola. Poco più che bambina si era presentata
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lei era il dna che ti porti dentro e
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Forcella. Ed era lì che si era celebrato il
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poi le bottiglie incendiarie che davano fuoco alle tende
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di tutte quelle accuse che l’avevano chiusa in
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preso Forcella. ¶ Si raccontava che ’o Micione l’avesse
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accecante, un naso importante che per tutta la vita
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o tenere, convincendosi poi che proprio quello fosse la
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una di quelle donne che sanno tutto ciò che
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che sanno tutto ciò che capita loro attorno, ma
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stesso modo delle casate che occupavano le riviste. Viola
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In molti erano convinti che la mossa vincente per
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controllo del clan Faella che produceva borse di lusso
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faccia del figlio quello che sapeva, quello che non
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quello che sapeva, quello che non sapeva, quello che
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che non sapeva, quello che poteva essere vero e
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essere vero e quello che non lo era. La
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o cameriere”) alle barriere che il figlio, dopo che
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che il figlio, dopo che li avevano convocati in
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costruire. Lei lo sapeva che, se quella volta non
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Nicolas arrivavano, e quelle che non arrivavano le immaginava
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mica come il marito che in quel figlio vedeva
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La madre aveva occhi che trapanavano la carne. Ricacciò
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per odorare quel figlio che temeva perduto, ma che
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che temeva perduto, ma che ora tornava con un
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tornava con un annuncio che aveva il sapore della
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le bastò per sperare che tutto potesse ripartire da
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la madre non lasciò che Nicolas tornasse a chiudersi
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abbraccio era di quelli che danno le madri quando
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servi, quando fanno qualcosa che è pur sempre meglio
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di niente. Lei pensava che lui le avesse dato
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avesse dato un contentino, che per una strana forma
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tiene pensieri in mente che mi fanno paura. Ecché
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Nicolas intuiva nella vastità che s’apre sempre sul
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lo meritava. – Com’è che t’ho fatto biondo
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mormorio interiore. – Com’è che t’ho fatto bello
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ma con la sensazione che lo sguardo di lei
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con due vecchiarelli proprietari che le avevano girato la
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d’eccellenza, un omino che non parlava mai, e
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lei larga e sorridente che del compagno e del
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con una porticina dietro che si apriva sul cortile
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il traffico, la gente che passava, cominciava a riconoscere
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Napoli, come al Nord, che si fanno lavare, stirare
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mondo di quella zona che non conosceva e in
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dei soldi in più, che un professore di ginnastica
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e proteggerlo quell’uomo, che continuava ad amare forte
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il ferro a vapore che sfiatava, si perdeva a
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N’ata vota? E che spacimma –. Null’altro che
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che spacimma –. Null’altro che questo. In cambio, avrebbe
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aveva risposto semplicemente: – Vediamo che se po’ ffà. ¶ Intanto
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dell’accaduto sulla chat che avevano appena riaperto, soprattutto
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riaperto, soprattutto un pensiero che tutti avevano fatto ma
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tutti avevano fatto ma che solo Stavodicendo era poi
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polizia. Attraversare il pontile che collega l’isolotto alla
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alcuni era una cosa che andava fatta, al punto
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invece era un uomo che aveva superato da poco
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era assorbita dalla serata che li attendeva. ¶ – Com’è
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dipinta da un inglese che poi era venuto a
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lo scoppiettio degli spumanti che venivano aperti in sequenza
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cui brindare. Un luogo che ti faceva sentire subito
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testa un’immagine netta, che alle forme del cibo
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la più grande piantagione che ci sia al mondo
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non era chiaro in che modo la trasportasse dall
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stordito dal mondo abbagliante che gli vorticava attorno, sentiva
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A lui non restò che darsi alla latitanza. Sparì
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la merce, quanta prenderne, che tipo di vendita fare
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corrispondeva una conquista. ¶ – Mo’ che facciamo? – aveva chiesto Nicolas
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stava fatto di cocaina, che non faceva più passare
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tutto, a ogni parola che poteva giungere per caso
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orecchie. E quel “Mo’ che facciamo?” di Nicolas lo
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per qualche altra piazza che tiene bisogno... ¶ Avevano accettato
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lavorare per tutti quelli che avevano dei buchi da
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non valevano niente, gente che si era fatta sgamare
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era fatta sgamare, gente che entrava e usciva da
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il senso del messaggio che Agostino aveva mandato a
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cercava di farle capire che l’umiliazione di Renatino
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Renatino non era stata che un gesto d’amore
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accesi all’ultima svolta che portava al Nuovo Maharaja
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il matrimonio del Micione che si sposa con Viola
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a casa nostra... ¶ – Ma che ci azzecca, – replicò Agostino
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sapeva, se lo sentiva che l’occasione sarebbe arrivata
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Uscì appena gli dissero che i ragazzi erano arrivati
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occhi rossi dei capillari che gli disegnavano la sclera
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Copacabana abbracciò Oscar, quello che comandava al Nuovo Maharaja
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prima. Era un trippone che amava le camicie di
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tenendo a distanza Copacabana, ché quell’abbraccio non lo
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non è la risposta che mi aspettavo... ¶ – Sono amico
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qua’ microspie? A parte che i camerieri non sono
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ci stanno i guaglioni che lo fanno... ¶ Agostino, Nicolas
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so se hai capito che questi ti posano così
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gli altri erano sicuri che fosse solo una finta
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fosse solo una finta, che sarebbe tornato indietro ancora
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nessun cameriere d’agenzia, che quelli ce li manda
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scrisse Nicolas a Letizia, che ce l’aveva ancora
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e chi ti dice che ti sposo?”. Nicolas ne
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Portami tutti gli amici che vogliono un poco faticare
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amici di Forcella, quelli che vedo che stanno davanti
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Forcella, quelli che vedo che stanno davanti al locale
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più anni di galera che per strada: la galera
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regalavano qualche prostituta slava che incontrava costringendo la madre
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era come a Scampia che c’erano cancellate e
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posto un poco prima che cominciasse il via vai
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una quantità di persone che stando per strada avrebbero
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nemmeno, a scuola, visto che venivano pagati a cottimo
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bianche, nere, rosse, bastava che ci fosse Michael che
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che ci fosse Michael che andava a schiacciare con
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con un: – Verdi? Ma che, si’ ricchione? – e ’o
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piano tutti i ragazzi che si trovavano davanti al
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nottate a scuola. Solo che gli toccavano anche le
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serio, però tutti quelli che si fanno rispettare sono
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rispettare sono seri. Pure Che Guevara mi piace. ¶ – Tu
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Guevara mi piace. ¶ – Tu Che Guevara non lo devi
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nemmeno nella stessa scuola. Che ne capiva lui di
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morali ma per Nicolas, che di Mussolini aveva visto
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lo spiego così, spaccimme, che la storia non esiste
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aveva allineati: il duce che grida da una finestra
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il re dei Galli che si inchina a Cesare
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a Cesare, Muhammad Ali che abbaia contro il suo
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E Nicolas sapeva da che parte stare. ¶ Lì, in
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c’era questo ragazzo che conosceva la parola magica
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Maharaja! ¶ – Sì, e tu che ne sai? – aveva risposto
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E aveva iniziato Nicolas, che fino a quel momento
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duro, quello cattivo, quello che dal vomito incomprensibile di
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tanto spuntava un “fuck” che metteva ordine. ¶ A Nicolas
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nel palazzo. ¶ Era inevitabile che prima o poi sarebbero
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il padre di Nicolas che, arrivato in questura, si
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con uno sguardo vuoto che progressivamente si era riempito
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aveva soffiato nell’orecchio: – Che vergogna, che scuorno –. E
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nell’orecchio: – Che vergogna, che scuorno –. E aveva continuato
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uno strappo violento così che il padre gli era
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da parte il marito. – Che vergogna. ¶ – E secondo te
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Christian, il figlio minore. Che vedessero il disgraziato, che
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Che vedessero il disgraziato, che lo vedessero bene in
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idolo e aveva pensato che quella sera, in cameretta
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cameretta, avrebbe avuto di che sfamare la sua curiosità
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però per chiedergli: “Ma che è stato? Ma perché
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stato? Ma perché?”. Sapeva che Nicolas si levava il
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fumo, e quel ciondolo che le aveva regalato per
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costato, ma non credeva che la situazione fosse diventata
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diceva. Erano queste delicatezze che avevano cominciato a saldarli
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era troppo importante. Accettava che dovesse decidere tutto lei
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piede libero, anche Agostino che, beccato in flagrante durante
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Quando Copacabana gli comunicò che si sarebbe fatto il
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si chiamano per dirsi che quello che passa sotto
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per dirsi che quello che passa sotto non è
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ponti invisibili. ¶ Ogni volta che Nicolas a Forcella passava
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le sue palline lucenti, che lucenti non erano più
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non erano più dato che non c’era corrente
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fatto notare da Letizia, che uscendo di casa la
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sole sorge, oplà, ecco che è cresciuto un albero
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è cresciuto un albero che tocca il cielo. Quel
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conosceva Renatino e sapeva che le andava dietro. Il
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dietro. Il solo peccato che aveva commesso era stato
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alcune sue foto dopo che lei aveva accettato l
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l’amicizia: una colpa che non si perdonava agli
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citofono è uno strumento che usano solo il postino
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la vicina di casa che ha titolo a sentirsi
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diversi appartamenti. Le persone che passavano per le scale
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Letizia, senza neanche aspettare che lei aprisse la porta
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non vedeva nessuno, sapeva che chi la cercava era
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una voce così forte che lei lo sentiva da
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Dai, scendi, muoviti. ¶ – No che non scendo. ¶ In città
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va così. Tutti sanno che stai litigando. Lo devono
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schermaglie tra amanti. ¶ – Ma che t’ha fatto Renatino
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fondo gli bastò sentire che la sua ragazza era
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alla finestra e sapeva che la sua impresa continuava
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ricci dopo la doccia, che ricevette un messaggio di
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imponente con una balconata che si buttava sul golfo
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grazie a quella balconata, che veniva affittata per matrimoni
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da quella costruzione bianca che si levava al centro
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le sue colonne immacolate che sembravano uscire direttamente dall
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direttamente dall’acqua e che reggevano sulle spalle proprio
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immaginava passeggiassero gli uomini che lui voleva diventare. ¶ Nicolas
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giurando a se stesso che ci sarebbe entrato a
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sua ambizione, un sogno che aveva contagiato gli amici
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né per un favore che qualcuno concede, come a
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immaginare, e immaginare magari che risparmiando per dieci anni
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risparmiando per dieci anni, che vincendo un concorso, che
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che vincendo un concorso, che con un po’ di
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resistenza. Nicolas faceva quello che facevano tutti gli altri
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umano. Poi era successo che un giorno di qualche
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capelli. Da lontano sembrava che dal collo in su
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della famiglia Striano. Dice che ha bisogno di una
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bisogno di guaglioni. E che paga bene. ¶ Nessuno si
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di Copacabana, un nome che gli arrivava da un
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impressione e la convinzione che fosse in grado di
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la bellezza delle cose che erano sue per portare
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in faccia, per decidere che potevano lavorare per lui
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un pezzo dell’hotel che possedeva in Sudamerica avrebbe
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l’età del motorino, che era quello che interessava
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motorino, che era quello che interessava a Copacabana. – Portami
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nasce sul mare sa che c’è il mare
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scarico fognario, il mare che ti isola. C’è
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salsedine. La luce violenta che sfonda l’acqua senza
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di sassi e rena che tutto questo immenso copre
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è nome di barche che vanno a caccia di
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si apre la rete che li sta circondando, veloce
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sbattere, sbattono su qualcosa che non è morbido come
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Sono solo le reti che tirano su. Strozzati dall
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disperati e le branchie che collassano sembrano vesciche aperte
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te sta cacanno. ¶ – E che guard’a fà? ¶ – Guarda
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a fà? ¶ – Guarda, frate’, che mi hai preso per
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ragazzi, era da tempo che lo avevano puntato in
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angolo e una palma che da sola aveva il
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suo corpo, un muro che delimitava un confine. – Ma
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vattere è un verbo che tracima dal suo significato
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con tutta la forza che hai, con risentimento vero
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con gli spilli neri che teneva al posto degli
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mette le foto, significa che posso mettere i commenti
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Renatino inciampava sui piedi che gli erano a fianco
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lo lanciò a Dragonbò, che lo afferrò con un
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un altro. ¶ – Oh, ma che cazzo state facendo! O
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Ripeteva un solo suono che veniva fuori come una
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ma quella sola lettera, che era poi la lettera
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essere lì, un pubblico che invece era attentissimo ma
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una, come un capitone che cerca di volare a
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il calcio in faccia che Renatino tentava disperato di
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catena, di quelle leggere che si usano per legare
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a cacargli in faccia. ¶ – Che dici, ’o Drago’, ma
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credo di sì. ¶ – Vai che sta scennenno... buon appetito
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il pezzo di merda che gli si era appollaiato
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Un peloso occhio buio che con due spasmi spezzò
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se mangiavo la roba che cucina quella zoccola di
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di merda. ¶ Risate. Risate che bruciavano tutto l’ossigeno
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scompigliava i capelli biondi che un giorno o l
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nelle rughe dei vicoli che la segnano come una
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una biforcazione. Un’incognita, che ti segnala sempre da
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dipinto su un muro, che dalla facciata di una
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con i suoi occhi che tutto comprendono ti ricorda
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tutto comprendono ti ricorda che non è mai tardi
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mai tardi per risollevarsi, che la distruzione, come la
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e di città nuove che diventavano vecchie. Di città
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tufo e piperno. Pietre che hanno eretto ogni muro
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tutto, anche le persone che con questi materiali hanno
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coltivato. Perché si dice che il piperno si coltiva
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viti da innaffiare. Pietre che si stanno esaurendo, perché
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i fili del bucato che li tengono uniti, sono
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uniti, sono le voci che si stringono la mano
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si stringono la mano, che si chiamano per dirsi
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stappò, riempiendo il bicchiere che Oscar teneva ancora in
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mano. E disse quello che voleva dire sin dalla
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sconto su qualsiasi consumazione che faccio là dentro, per
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voglio avere nulla a che fare con la camorra
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Era ricomparsa la moglie, che si era vestita e
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anche lei a urlare, che quella era una casa
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gente per bene, e che avrebbe chiamato i carabinieri
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volle molto per scoprire che cosa fosse sta Puma
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in mano al figlio, che godeva della protezione, guarda
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passione per le droghe che pochi potevano permettersi. Gli
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merda. ¶ – Sai chi dicono che è stato? ¶ – Chi? ¶ – Copacabana
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scosso da un brivido che per poco non gli
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bomba là dentro, sai che ce ne fotte di
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E poi a te che te ne fotte? Se
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brucia il culo, però, che ci danno la colpa
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un po’ compose qualcosa che Nicolas poteva solo intuire
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intuire dietro la cover che ritraeva la bandiera dei
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lo sguardo solo dopo che l’iPhone gli aveva
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iPhone gli aveva segnalato che qualcuno aveva risposto. I
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zitto. Se ottieni quello che sto pensando, il Nuovo
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a percentuale. ¶ Nicolas sapeva che non poteva fare altro
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non poteva fare altro che dire: – Io non voglio
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aveva afferrato la stecca che gli stava porgendo Chicchirichì
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bastonate, con le braccia che a turno cercavano di
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Ebbe un altro tremito che scacciò via digrignando i
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avevano fatto due poliziotti che procuravano la coca da
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coca da una piazza che proteggevano loro. Glielo aveva
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confermato Pinuccio ’o Selvaggio, che riforniva proprio quella piazza
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piazza, e aveva aggiunto che quei due Rambo con
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Accettava solo il cibo che la madre gli lasciava
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accampando, anche con lei, che non si sentiva bene
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lo lasciò fare, pensava che quel suo figliolo ne
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altra, con la speranza che non fosse una grossa
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poi le sembrava strano che non sopportasse le sue
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nocche sulla porta visto che se ne stava tutto
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ad ascoltare quella musica che pareva uscita dall’antro
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in una voce baritonale che poco si confaceva a
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all’orecchio del primo che gli capitava a tiro
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poco prima di Posillipo, che l’ultima tinteggiatura l
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sicurezza con la scusa che aveva roba nuova, Mariposa
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del mondo. Nicolas sapeva che con ’o White e
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chiusi nel cesso e che al segnale di Pinuccio
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la corda a cappio che gli aveva dato ’o
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così era andata. Solo che quei due non volevano
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anzi li minacciavano, dicevano che erano ex finanzieri e
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erano ex finanzieri e che gliela avrebbero fatta pagare
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better run.” ¶ Aveva detto che gli servivano solo cinque
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pollo arrosto. Il collega che aveva assistito alla scena
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entriamo e basta, altro che fare i camerieri. Tutta
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Tutta Napoli ci vede che stiamo là, tutti. Assessori
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nu cazzo. ¶ I giorni che seguirono furono giorni vuoti
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Rotto solo dai messaggi che riceveva costantemente. Era Nicolas
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riceveva costantemente. Era Nicolas, che voleva sapere se era
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la loro storia. Intuiva che erano a una svolta
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ma non sapeva di che tipo. ¶ Drago’ trovò il
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mano sul vetro antiproiettile che li divideva. ¶ Drago’ appoggiò
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Bene pa’, – disse. ¶ – Ma che è sta storia che
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che è sta storia che vai in Romania, non
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No pa’, non è che voglio andare così in
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più al citofono, quasi che così la frase risultasse
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bell’e buono, è che Nicolas vuole andare lì
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tutti i costi, dice che è un’esperienza nuova
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stati in un locale che era vuoto, non c
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e Nicolas ha detto che tutti vanno in Romania
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ed è per questo che i locali so’ vuoti
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si piglia paura. Dice che lo prendono, – e su
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Il padre riprese subito: – Che il locale è vuoto
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E poi a te che te ne fotte se
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so’ vuoti? A te che te ne fotte se
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Romania? Eh? A te che te ne fotte? ¶ Drago
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Drago’ avrebbe voluto rispondere che a lui non gliene
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fotteva più di tanto, che quella era una cosa
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cosa più di Nicolas, che lo aveva tenuto vicino
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aveva tenuto vicino fregandosene che era sangue di un
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e capiva altrettanto bene che per un aspirante capo
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Dicci all’amico tuo che non ci capisce niente
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turismo e di clienti, che nun è vero che
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che nun è vero che hanno lasciato i locali
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tempo nemmeno a salutarlo ché ormai il padre gli
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stanno tutti cacati sotto che mettono le microspie. Quindi
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Caracciolo disse: – Ué, pa’, che figura ’e mmerda che
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che figura ’e mmerda che m’hai fatto fà
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il Viceré. E chillo che ne sape? Sta in
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A Drago’ ha detto che non c’azzeccano niente
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O Viceré ha detto che non c’azzecca, che
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che non c’azzecca, che i turisti non ci
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si sta più bene, che il prezzo si è
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figlio. ¶ – Papà, stavo dicendo, che c’azzecca? ¶ – E invece
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c’azzecca... Non sapete che ’o pizzo vero è
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polizia privata? ¶ – Si vede che hanno chiesto un aumento
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chella è la sicurezza che non ce sta cchiù
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strada a un furgoncino, che inchiodò, e si infilò
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una donna in vestaglia che gli gridò di stare
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Una bottiglia di spumante che probabilmente si era portato
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fissato, continuava a biascicare che era stato Copacabana a
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bottiglia identica a quella che si era scolata il
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campo nomadi. Una baraccopoli che prima di arrivarti negli
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sole, di bambini sudici che sguazzano nella mota. Ad
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adottare, quella del cane che aggredisce per primo gli
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sembrata la più efficace. ¶ – Che cosa vuoi, con chi
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conta qua? Chi è che va a fà i
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i furti? Chi è che va a pulizzare le
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le ville? Chi è che s’è fatto il
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una ginocchiata nella pancia che lo fece cadere a
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terra, davanti alle donne che accorrevano impacciate nei gonnelloni
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impacciate nei gonnelloni. Quella che sembrava la più giovane
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si rivolse a Stavodicendo: – Che siete venuti a fare
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maglia, sembrava conteso più che sotto attacco. Provava a
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arrivava un’altra donna che lo tirava dalla sua
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bicipite attorno al collo che lo stritolava da dietro
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le gambe di metallo che dovevano aver rubato in
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una mano, l’unico che aveva sangue blu: Drago
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Lo trovò nella saletta che giocava a biliardo. Stavodicendo
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ampress’, sali sali sali! ¶ – Che succede? – chiese Drago’, che
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Che succede? – chiese Drago’, che aveva capito che la
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Drago’, che aveva capito che la cosa era seria