parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Stefano Jossa, La più bella del mondo, 2018

concordanze di «che»

nautoretestoannoconcordanza
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2018
sei dimandatore: due sonetti che riproducono esattamente lo schema
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sull’amore senza considerare che l’amore è prima
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di tutto desiderio fisico, che si sente sul corpo
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sul corpo: ¶ Di ciò che stato sei dimandatore, ¶ guardando
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fermo de la mente, ¶ che lavi la tua coglia
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coglia largamente, ¶ a ciò che stinga e passi lo
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esta sentenza mea, ¶ fin che tua acqua al medico
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proporre in rima parole che sembrano rimandare a un
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passare quell’esaltazione («vapore») che gli fa dare i
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lo spazio della parodia, che è il rovesciamento del
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Si tratta della tenzone, che non esiste solo nella
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nella letteratura italiana, ma che certo è legata alla
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uguali rivelano un dialogo che è anche poetico e
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Battista Alberti e Burchiello, che si risposero per le
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le rime, col primo che accusava il secondo di
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Muse e il secondo che comunicava al primo di
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carta igienica. Ad Alberti, che lo chiamava poeta zoppicante
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Muse star celate ¶ poi che per prora sí copioso
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gemi. ¶ Burchiello replicava informandolo che si asciugava spesso il
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un orizzonte di antitesi che non nega la contiguità
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Eco di Angelo Poliziano, che alterna due rime a
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un equivoco nella comunicazione: ¶ Che fai tu, Eco, mentr
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non t’amo. ¶ Quel che tu ami ami tu
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dal mio amore? – Amore. ¶ Che fa quello a chi
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italiana, grazie al fatto che sono venuti prima, ma
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cosí significativo della rima che è stato dopo impossibile
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De Vulgari Eloquentia spiegava che non conta la rima
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difficili riguarda i latinismi, che sono piú frequenti nel
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è confermata dal fatto che di 204 parole che ricorrono
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fatto che di 204 parole che ricorrono una sola volta
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si aggiunge il fatto che sono anche diverse parti
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nel pensier la luce ¶ che m’arde et strugge
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parte a parte, ¶ i’ che temo del cor che
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che temo del cor che mi si parte, ¶ et
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d’orbo, senza luce, ¶ che non sa ove si
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ma non sí ratto che ’l desio ¶ meco non
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venir sòle. ¶ Tacito vo, ché le parole morte ¶ farian
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gente; et i’ desio ¶ che le lagrime mie si
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autore si dichiarava convinto che il rimario sarebbe stato
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della lingua: «Son certo che questa mia fatica darà
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grandissima utilitade a ciascuno che l’averà appresso di
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alla corrispondenza di suono che consente di capire, ad
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ristampato (65 edizioni fino al 1888), che il nesso tra poesia
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o manuale di poesia, che diventerà presto testo di
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rima alla lingua italiana che molti hanno ritenuto che
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che molti hanno ritenuto che i grandi poeti della
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testimonianza di Torquato Tasso, che in una lettera raccontava
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poesia, ma rivela anche che la lingua della poesia
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fabbro non capiva, «O che vi guast’io?», Dante
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volta rimproverato un asinaio che intervallava la recitazione dei
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richiamo all’asino, «arri», che disturbava il ritmo dei
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voce, per far capire che la poesia non è
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gli fece un gestaccio, che era l’equivalente del
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sul sedere dell’asino, che i condannati a morte
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odierno «vaffanculo». Dante rispose che non gli avrebbe dato
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quelle dell’altro, cioè che le donne con cui
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dopo Dante. È improbabile che siano storicamente veri, ma
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significato etimologico della parola, che viene dal latino ars
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stesso della lingua, visto che la poesia non è
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poesia non è altro che l’esaltazione massima delle
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rima. ¶ La caratteristica principale, che tutti possono riconoscere, della
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suoni finali delle parole che si è fondata storicamente
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vocali, è piú facile che il caso porti la
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della lingua italiana», espressione che non vuol dire niente
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l’inglese John Dryden, che elogiava l’abbondanza di
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noia per molti altri, che lamentavano la monotonia di
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giacché non ci sono che cinque vocali) che ritornano
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sono che cinque vocali) che ritornano tutt’a un
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una lunghissima tradizione italiana, che fa capo alla scuola
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sua poesia d’amore, che si esalta nell’ipostasi
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rima «cuore:amore» e che Milton intende a sua
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dell’amore col cuore, che significava svincolare la nobiltà
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è uno desi[o] che ven da’ core ¶ per
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del linguaggio d’amore, che avrà una durata lunghissima
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dell’abbondanza di parole che terminano in -ore nella
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ad esempio, «calore:valore» che compare nella citata canzone
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le rime «amore:onore», che segna un’antropologia della
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amoroso, e «amore:errore», che diventerà fondamentale per Petrarca
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valorizzare dei nessi concettuali che diventano centrali per l
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con tutte le parole che presentano la stessa terminazione
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al punto da ritenere che «ne’ versi rimati, per
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esperienza di chi compone, che il concetto è mezzo
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alla durezza della donna che non corrisponde il suo
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a quelle in -ore che abbiamo visto prima. Si
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apre una dialettica stilistica che si esalta nella contrapposizione
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infatti caratterizzata da rime che istaurano un rapporto tra
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tra significante (la parola che designa) e significato (il
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è cacofonica la rima che lo esprime e racconta
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una rima in -azzo, che è l’esercizio che
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che è l’esercizio che proponevo ai miei studenti
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interno di uno spettro che va da «onore» fino
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spiritualizzato. Viceversa le rime che rimandano alla materialità (come
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La rima in azzo, che include «palazzo:pazzo:mazzo
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intrigante indipendentemente dal fatto che la preceda oppure no
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fisicità, piú spesso brutta che bella, come fece Folgore
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Maiano con Di ciò che stato sei dimandatore: due
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relativo a un gusto che è formato dall’esperienza
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e dalla conoscenza. ¶ Cuccurucucu. ¶ Che l’italiano sia una
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dimostrano poesie e canzoni, che propongono spesso soluzioni al
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infatti l’italiano «nonsenso», che è calco dall’inglese
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ricorreremo a una canzone che ha avuto un grande
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del 1981. Eccone il testo, che ovviamente è sempre meglio
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sempre meglio ascoltare piuttosto che leggere: ¶ Cuccurucucu Paloma ¶ ahia
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funesta dei profughi afghani ¶ che dal confine si spostarono
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è dovuta al fatto che la canzone presenta una
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dell’adolescenza? L’apertura, che dà pure il titolo
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cantautore messicano Tomás Méndez, che nel 1954 aveva scritto Cucurrucucú
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in -ú («blu:piú»), che non è particolarmente frequente
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a causa del fatto che le parole che finiscono
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fatto che le parole che finiscono accentate in u
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traduzione di Vincenzo Monti, che a lungo è stata
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Achille | l’ira funesta che infiniti addusse | lutti agli
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lutti agli Achei», versi che chiunque sia andato al
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quella «dei profughi afghani | che dal confine si spostarono
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nell’Iran» sarà quella che Battiato canterà, con riferimento
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è un luogo aperto, che accoglie piuttosto che selezionare
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aperto, che accoglie piuttosto che selezionare o censurare. ¶ L
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classici degli anni Sessanta, che hanno segnato la storia
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contemporanea: parole e suoni che definiscono un’atmosfera piuttosto
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definiscono un’atmosfera piuttosto che significare qualcosa, in un
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in una canzone italiana, che nessuno si sognerebbe di
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lingue sono strutture mobili, che possono tranquillamente accogliere il
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è l’apertura piuttosto che la censura. La lingua
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lingua inglese, Battiato dimostra che la lingua è uno
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like just a woman» che tradisce la sintassi dell
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di riflessione sulla lingua, che dimostra quanto ciò che
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che dimostra quanto ciò che è preso a prestito
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tra italiano e inglese, che produce un inglese italianizzato
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trasformata a piacimento. Quello che sarebbe un errore in
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perché è della rima che stiamo parlando, è una
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predilige le parole piane, che sono quelle accentate sulla
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è fatta di suoni, che sono i suoni che
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che sono i suoni che abbiamo imparato e ci
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piace ricordare oppure quelli che riteniamo possibili e ci
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piace produrre. Il suono che caratterizza ogni lingua è
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è uno dei giochi che i bambini prediligono quando
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tradizione critica italiana è che la lingua dei grandi
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li campi». ¶ Sembra però che Dante non apprezzasse molto
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cosí via. ¶ Al fabbro che imbestialito gli urlava contro
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imbestialito gli urlava contro: «Che diavolo fate? Siete impazzito
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la stessa domanda: «O che tu fai?» Alla risposta
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Alla risposta del fabbro che stava lavorando e che
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che stava lavorando e che Dante gli metteva in
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Se tu non vuogli che io guasti le cose
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prima volta per chiarire che «voci» non corrisponde a
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con caratteri in evidenza) che compaiono in un elenco
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una parola: Lorenzetti riteneva che il numero di «parole
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però: ci sono parole che muoiono e parole che
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che muoiono e parole che nascono. Alcune vengono prese
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inglese ha una pagina che s’intitola List of
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il numero delle parole»), che fa al caso nostro
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tuttavia limitata dal fatto che ci sono parole che
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che ci sono parole che hanno piú significati, che
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che hanno piú significati, che ci sono criteri variabili
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in un dato vocabolario, che le lingue sono organismi
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di spostare lo sguardo, che sono fenomeni, ancora una
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a uno dei ragazzi che gli urla contro varie
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varie volte la parola che ripete sempre per sfida
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per sfida, «cazzo», e che è anche una delle
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anche una delle poche che conosce, gli torna in
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in mente una lettura che proviene dai suoi studi
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pene, ¶ seggno per dio che nun je torna bbene
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tratta di un sonetto che riporta 53 variazioni sulla definizione
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di una simile scena, che punta su una magia
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sul piano linguistico è che il romanesco funziona come
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a un elemento aggregante, che, come in Cuore, è
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dall’osservazione di ciò che c’è di piú
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naturale nell’esperienza quotidiana, che è condiviso da tutti
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sua capacità di variazione, che consente di chiamare una
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analogo sonetto «della fica», che forse è meno noto
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force con le parole che designano un oggetto proibito
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un oggetto proibito. Belli, che scrive in romanesco, può
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provenienti dai diversi dialetti, che arricchiscono tutti insieme l
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variazione e di espressività che probabilmente non hanno pari
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solo coi dialetti, visto che di varianti regionali potremmo
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forza sta nel fatto che dà forma poetica, attraverso
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e alternata), a quella che apparentemente è solo un
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della lingua italiana: quella che è varietà linguistica diventa
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è quello di dimostrare che la lingua può trasformare
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tutto. Il risultato è che la lingua potrà designare
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è strumento di potere, che è esattamente ciò che
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che è esattamente ciò che cento e piú anni
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italiano, se è vero che alle 42 varianti di Belli
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dichiarato, ma aggiunge qualcosa che nell’originale non c
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c’è. La traduzione (che è in realtà una
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nel romanzo Abba Abba, che racconta gli ultimi mesi
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nel novembre 1820. Burgess immagina che Keats incontri Belli durante
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Padre de li Santi, che colpisce Keats e spiega
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omaggio a Belli, visto che ABBA ABBA è lo
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2018
poeti e due lingue, che rivisitano il sonetto in
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Burgess, ma di verificare che ciascuna lingua ha un
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2018
di espressioni e significati che è il piú bello
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una lingua. La lingua che tutti parlano allo stesso
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2018
potati tutti i rami che vadano in una direzione
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la parola a Gadda, che rende sempre la lingua
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sulla grammatica: ¶ Può darsi che la mania dell’ordine
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2018
e al signor Zebedia, che vogliono suggere dal loro
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2018
uso medio dei mediocri che non conoscono le sottigliezze
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2018
intelligibili scritture: legittima cosa, che il fratello attenda dal
200
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mediocre è un dibattito che caratterizza tutta la modernità
201
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aristocratico, ma siamo sicuri che l’uguaglianza politica dei
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2018
degli individui a numero che può essere combattuta solo
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di copie vendute piuttosto che per la qualità dei
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la qualità dei dibattiti che generano. Ciò impoverisce la
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piú sentito il rischio che la lingua degli scrittori
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della lingua, in quel 1964 che è l’anno in
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2018
massificante per chi riteneva che venisse applicato in modo
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2018
come don Lorenzo Milani, che in una lettera rimasta
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restava la letteratura, visto che la neonata lingua nazionale
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2018
egemonia culturale del capitalismo, che tutto omologa e tutto
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2018
sarà l’espressività linguistica, che viene radicalmente a coincidere
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posizioni, mentre il letterato che non aderisce alla logica
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di potere. Una lingua che sia in grado di
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2018
l’obiettivo di Pasolini, che lo metterà in scena
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2018
ma nella sua traducibilità, che vuol dire la sua
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del brigadiere dei carabinieri che traduce la testimonianza dell
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2018
la testimonianza dell’interrogato che gli dice «Stamattina presto
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2018
lingua burocratica era ciò che Calvino chiamava «l’antilingua
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2018
giornali e di telegiornali», che hanno scelto programmaticamente di
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2018
le cose per quello che sono, come se le
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2018
sarebbe nato, allora, piú che dall’esercizio di potere
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2018
L’argomento politico tradizionale che l’antilingua sarebbe strumento
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2018
anche qui un esempio che sarebbe divenuto famoso: ¶ Quando
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2018
di spiegare al meccanico che «quel coso che porta
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2018
meccanico che «quel coso che porta al coso mi
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2018
al coso mi pare che faccia uno scherzo sul
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2018
sul coso», il meccanico che fino a quel momento
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2018
economia sintattica, tutto quello che sta succedendo al mio
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2018
alla creatività letteraria. ¶ Peccato che Calvino non spiegasse quale
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2018
emozioni uguali per tutti? Che continuità, inoltre, ci sarebbe
231
2018
c’era il rischio che le due lingue, anziché
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dell’antiretorica italiana, quella che aveva portato al rifiuto
233
2018
e dei suoi stili, che Pirandello aveva chiamato «il
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2018
vestirsi»; ma siamo sicuri che quei vestiti fossero solo
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2018
tutti potevano trovare ciò che cercavano e adattarlo nella
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2018
era quello della piattezza, che sta purtroppo diventando uno
237
2018
la bellezza in ciò che una lingua ha di
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parole dell’italiano sembra che siano 250 000 circa: i vocabolari
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2018
Una leggenda metropolitana vuole che l’inglese ne abbia
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2018
Oxford English Dictionary comunica che la piú recente edizione
241
2018
sul piano ideologico piú che su quello linguistico, al
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2018
quello linguistico, al punto che lo stesso Bembo continuò
243
2018
usare parole dantesche oltre che petrarchesche e boccacciane. «Quanto
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2018
sarebbe egli miglior poeta che non è, se altro
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2018
non è, se altro che poeta parere agli uomini
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2018
lo statuto della poesia, che per Bembo non dev
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2018
livello elegante e profondo. Che il petrarchismo fornisse quindi
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2018
lingua italiana è prospettiva che non si può mettere
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2018
piú alto della lingua, che servirà a formare una
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2018
una comunità di uguali che si scambiano fra loro
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2018
lingua artificiale: con Dante, che se l’inventava, e
252
2018
inventava, e con Bembo, che la costruiva a tavolino
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2018
cose: Alessandro Manzoni pretende che l’italiano sia una
254
2018
lo fa da milanese che ha imparato l’italiano
255
2018
italiano sui libri, visto che le sue prime lingue
256
2018
perché la lingua parlata che Manzoni userebbe nei Promessi
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2018
di un ibrido culturale, che faceva prevalere la cultura
258
2018
si tratta della lingua che si è affermata tra
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2018
della Crusca Giacinto Carena, che gli aveva appena inviato
260
2018
Belle Lettere, Manzoni spiegava che «per l’opera principalmente
261
2018
promulgata in Italia, “talmente che poi è divenuta comune
262
2018
siano piú lettori, piuttosto che perché veneziani e napoletani
263
2018
la lingua della città che piú di ogni altra
264
2018
Isaia Ascoli, segnalava infatti che la naturalità di Manzoni
265
2018
parlato, quando è falsissimo «che l’incremento della cultura
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2018
lingua dei Promessi sposi, che stanno, in effetti, proprio
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2018
imitazione del testo scritto che Manzoni piú di tutti
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2018
da generazioni di studenti che se lo sono visti
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2018
sempre il secondo termine, che non è quello dell
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2018
è sul piano letterario che il Manzoni scrittore ha
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2018
gentile, il libro del 1905 che abbiamo già ricordato; però
272
2018
secondo un paradigma classicistico che in fondo lo stesso
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2018
voluto dal ministro Broglio, che fin dal «novo» (anziché
274
2018
in una bocca straniera che fa spesso sorridere la
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2018
Pasolini e Italo Calvino, che sono certamente in continuità
276
2018
una riflessione su quella che è stata chiamata «la
277
2018
e dalle politiche scolastiche, che avevano puntato sotto il
278
2018
possibile. ¶ Rispondendo a Migliorini, che aveva sostenuto, manzonianamente, la
279
2018
Gadda partiva dalla considerazione che la lingua della poesia
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2018
praticare l’idioma». Altro che primato della lingua parlata
281
2018
romanticismo)», scriveva Gadda, visto che la lingua è totalità
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2018
spontanee, razionali o istintive, che promanano da tutta la
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2018
da scrittore coltissimo, naturalmente, che non può accettare che
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2018
che non può accettare che la lingua venga ristretta
285
2018
una lingua dell’uso che si propone come lingua
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2018
all’insegna della mediocrità che uno scrittore non può
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2018
altro rispetto a ciò che già conosce. ¶ Gadda è
288
2018
Gadda è insomma convinto che la differenza linguistica tra
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2018
creativa, dal greco poieîn, che vuol dire semplicemente «fare
290
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Dante non ha dubbi che parlare sia un’esperienza
291
2018
fare a voi secondo che v’abbella» (Paradiso, XXVI
292
2018
primo uomo a parlare. Che l’uomo parli è
293
2018
idioma ch’usai e che fei» (114) è ciò di
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per spiegare a Dante che la lingua perfetta voluta
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la facoltà di parlare che Dio ha donato all
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principio stilistico della Commedia, che è la varietà, al
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soluzioni linguistiche: dalla terra che puzza alla caduta della
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infernale («pute la terra che questo riceve», Inferno, VI
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Inferno, VI 12) alla latrina che è diventata Firenze («in
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sacco intestinale di Maometto («che merda fa di quel
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merda fa di quel che si trangugia», Inferno, XXVIII
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posizione astrale dei pianeti («che quattro cerchi giugne con
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le anime, al punto che a Dante tocca inventare
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compenetrazione nel sentire altrui che si verifica nel momento
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di Venere (Paradiso, IX 81). Che fa Dante quando si
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impossibilità di dire ciò che vuole dire, perché la
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inventa parole, in modo che il lettore venga introdotto
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introdotto a un mondo che non conosce, ma che
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che non conosce, ma che gli risulta familiare perché
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perché fa risuonare cose che conosce: ¶ Con tutto ’l
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stato accetto e fausto; ¶ ché con tanto lucore e
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io dissi: «O Elïòs che sí li addobbi!» ¶ (Paradiso
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compaiono ben nove parole che Dante usa una volta
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tutti latinismi, incluso Elïòs che è grecismo, ma che
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che è grecismo, ma che Dante riceveva attraverso il
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sapendo il greco; quel che piú conta qui, però
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conta qui, però, è che Dante sta parlando «con
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Dio con una preghiera che sancisce non solo la
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ma anche il fatto che tutti gli esseri umani
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il mistero della creazione, che lo porta a incontrare
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porta a incontrare colui che l’ha creato. ¶ Questa
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realismo di Dante, definizione che va bene nella misura
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anziché quella di ritenere che a ogni cosa corrisponda
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lingua non designa qualcosa che le preesiste, ma lo
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capitolo è cosí introdotta: che l’italiano sia stato
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nascita di una grammatica che renda l’italiano uguale
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italiano uguale per tutti. Che gli italiani avessero una
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tempo fa Enrico Testa, che ha chiamato questa lingua
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sconnesso e scalcinato; ma che sentissero come lingua collettiva
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allora, perché il toscano che Bembo proporrà ai suoi
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i toscani ogni volta che si ha a che
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che si ha a che fare col dittongo «uo
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oggi. Il risultato è che l’italiano non coincide
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lingua da studiare piuttosto che una lingua della strada
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Si pensa di solito che Bembo abbia chiuso ciò
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Bembo abbia chiuso ciò che Dante aveva aperto: scegliendo
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si sarebbe aspettato quello che poi si è verificato
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con un accento francese che non l’ha piú
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nello sviluppo linguistico. Ciò che avviene è perfettamente nei
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leggende (il fenomeno paranormale che si chiama xenoglossia o
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cileno Luis Sepúlveda affermava che «da apolide e poi
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di persecuzione ed esilio che lo rende davvero senza
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portoghese», dichiarò Fernando Pessoa, che pure era andato a
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dove era nato. Chissà che non si riscopra il
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si chiede spesso in che lingua sogna, in che
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che lingua sogna, in che lingua parla quando fa
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fa l’amore, in che lingua impreca e insulta
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lí risiede davvero quello che abbiamo dentro: come si
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dove troviamo tutto ciò che non troviamo nel mondo
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del presente. È ciò che ci consente di esprimerci
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nella sua propria lingua, che è una patria interiore
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uomo o la donna che si è scelto di
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me, e per te che mi leggi, sarà l
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libro, con l’affetto che può provare solo chi
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e lo spazio. Ritenere che sia la piú bella
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bellezza con delle caratteristiche che nella storia si sono
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piú bello di ciò che si sceglie? ¶ La lingua
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Bembo e Alessandro Manzoni, che in momenti diversi si
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giorni nostri, al punto che a scuola la lingua
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a condividere una lingua che è fatta di storia
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formule e delle varietà che in quella storia si
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soluzioni espressive e formali che quella storia ci ha
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prima volta quella lingua che abbiamo poi usato nella
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sociale: se è vero che il primo apprendimento avviene
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i media, è indubitabile che la consapevolezza della lingua
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in conclusione di quello che forse è il primo
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piú di recente dimostrato che delle circa 4500 parole piú
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programmi della scuola elementare (che ora si chiama primaria
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dimensione letteraria della lingua, che è appunto dove risiede
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momenti fondanti della lingua che chiamiamo italiana, con l
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l’obiettivo di dimostrare che questa lingua è prima
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verbale. Contro i tecnicismi che oggi dominano il discorso
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Nel Medioevo si riteneva che la bocca della pantera
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Vulgari Eloquentia (I 16), ammettendo che la lingua di cui
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razionale, cioè un ideale che si manifesta di quando
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l’idea di buono, che non ha alcuna corrispondenza
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ma solo singoli individui che piú o meno le
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volgo, parlate dal popolo) che hanno un sentore d
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come lingue scritte invece che parlate. In questo modo
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bella è la lingua che si stacca dal parlato
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quella regione del bello che appartiene al regno delle
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intelligenza, perché è lí che risiede il principio politico
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principio politico della comunicazione, che fa dell’uomo l
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caratterizzata dalla varietà prima che dalla comprensibilità. Non gli
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e degli idioti. Accuse che oggi suonerebbero politically incorrect
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suonerebbero politically incorrect, ma che a quel tempo facevano
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conosce bene le parole, che potrebbe trovarsi tanto nella
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ella stessa, signore, ella che dice che le parole
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signore, ella che dice che le parole non importano
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volta con una persona che le ispira reverenza, e
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un uomo d’affari, che non ha bisogno neppure
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Quanto a me, consentirà che non ho bisogno di
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suo stampo, poiché ritiene che la lingua appresa sui
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psicologico: il primo è che la socialità dell’uomo
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con uno stigma sociale che lo isola e marginalizza
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argomento vira al personale: «Che figura farebbe un padre
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figura farebbe un padre che dicesse al suo figliuolo
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sul sentimento di vergogna che proverebbe chi ha poco
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ha tempo», «chi dice che ci avrà tempo», «un
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lingue straniere», «chi dice che basta leggere» e «chi
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leggere» e «chi dice che s’impara dall’uso
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fa leva sul fatto che «la madre è la
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e non possono esser che le donne quelle che
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che le donne quelle che insegnano ed impongono nella
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Ha detto volessimo fare», che è in sé e
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movimento ha sempre detto che noi volessimo fare un
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è grammaticalmente inaccettabile, visto che trasgredisce tutte le regole
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movimento ha sempre detto che noi avremmo fatto un
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un «se» o «dopo che». Va altrettanto bene: «il
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movimento ha sempre detto che avremmo dovuto fare un
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a seconda del contenuto che si vuole privilegiare: nella
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seconda frase delle tre che ho proposto si sottintenderebbe
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dato per scontato, comunque, che Di Maio avesse sbagliato
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Di Maio avesse sbagliato che il «Corriere» e «il
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chissà quanti si accorgevano che non era sbagliata per
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lingua cambia e quello che era errore invece adesso
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Maio, arrivava a scrivere che «ogni volta che il
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scrivere che «ogni volta che il leader cinquestelle inizia
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il fiato sospeso, sperando che nessun linguista muoia prima
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nessun linguista muoia prima che lui concluda il suo
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Dava per scontato, naturalmente, che i suoi lettori avrebbero
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un errore talmente macroscopico che il lettore medio avrebbe
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Se c’è rischio che soggetti spiano massime istituzioni
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è livello di sicurezza che si garantisce alle imprese
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Se c’è rischio che massime istituzioni dello Stato
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è livello di sicurezza che si garantisce alle imprese
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c’è il rischio che due soggetti spiassero le
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il livello di sicurezza che si garantisce alle imprese
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Di Battista faceva presente che non gli interessava la
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pura di chi sa che i problemi reali sono
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cose, forma e contenuto, che è uno dei fili
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visto a piú riprese. Che il congiuntivo non sia
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ma è un valore che ha delle sue regole
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e strumento di affermazione, che sarà l’argomento di
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propriamente linguistico a quello che di solito si chiama
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accoglienza o dell’esclusione, che implica anche la dialettica
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piú l’esteriorità esibita che le qualità personali. Succedeva
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Angiò, re di Napoli, che non seppe onorare adeguatamente
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lui: venuto a sapere che se n’era andato
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Santa corona, io cognosco che questo grande onore ch
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pertanto io ho voluto che i panni godano le
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avesse capito, spiegava: «E che sia vero ciò che
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che sia vero ciò che vi dico, sembrami non
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ora men di senno che non fui, poiché in
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al mondo della corte, che privilegia l’esteriorità, Dante
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piacque a Giovanni Papini, che la inserí nel suo
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da quando ha sottolineato che era malvestito «come soleano
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un’abitudine, dal momento che ai poeti interessa la
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interessa la parola piuttosto che l’abbigliamento. ¶ Cosa vale
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tutto sporco di cibo che sembrava piú un demente
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sembrava piú un demente che un poeta. L’accetta
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perché gli interessa quello che ha da dire anziché
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gli porta l’intelligenza, che è fonte di illuminazione
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in gioco la lingua, che è veicolo di conversazione
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dipende anche il posto che ci viene assegnato alla
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del re. ¶ A quelli che non vorrebbero leggere. ¶ De
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libro L’idioma gentile, che abbiamo già ricordato piú
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piú su, «A quelli che non vorrebbero leggere». Fin
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valore sociale della lingua, che è soprattutto strumento d
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il sentimento di vergogna che possono derivare dall’ignoranza
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leva insomma su quelli che oggi chiameremmo «complesso d
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valore culturale nella convinzione che la lingua sia qualcosa
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qualcosa di assolutamente naturale, che non c’è bisogno
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di studiare e perfezionare: «Che bisogno c’è di
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suo mondo: «Vuol vedere che io le nomino subito
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e particolari d’oggetti, che a tutti occorre di
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quasi ogni giorno, e che ella designa sempre con
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stava esercitando qui quello che potremmo chiamare il potere
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in parte ancora oggi, che la cultura valga di
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di piú della natura, che le cose apprese siano
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importanti dell’esperienza e che chi piú sa meglio
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perché conosce i legumi che gli portano in tavola
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i nomi dei fiori che coltiva sul terrazzino». Il
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XX secolo, ma chissà che De Amicis non abbia
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il proprio sapere tecnico, che si tratti di quello
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attribuita a chi dice che la lingua è fatto
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studio di parole, insomma; che cosa importano le parole
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sapersi esprimere con proprietà: «Che cosa importa, parlando e
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di impaccio fisico oltre che intellettuale: rischia di inciampare
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fatale su questo cammino, che porta alla galera; lasciare
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amore, 1929), Mosca scriveva corrosivamente che «è provato che nelle
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corrosivamente che «è provato che nelle notti afose le
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Allora gli ingenui, coloro che nulla sanno delle insidie
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proprio la metafora ciò che piú si avvicina a
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democratico Pier Luigi Bersani, che coniò come slogan per
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a «smacchiare il giaguaro», che alludeva alla prospettiva di
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mica siam qui a», che indicava la volontà di
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commentare la rabbia sociale che avrebbe portato alla vittoria
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vittoria di Trump. Sembra che Bersani ne abbia fatto
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figura retorica piú democratica che c’è, se fatta
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Meriggiare pallido e assorto, che è una delle piú
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Montale ce lo dice, che sta parlando della vita
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E andando nel sole che abbaglia ¶ sentire con triste
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questo seguitare una muraglia ¶ che ha in cima cocci
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verso? Il punto è che la metafora è una
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metafora classica e barocca, che serviva a definire le
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moderna interiorizza il mondo, che è fonte del sentimento
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abbaglia»; e la «meraviglia» che provoca non è piú
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Non sapremmo, in fondo, che i primi dodici versi
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espressione è una metafora, che designa un gesto inutile