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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giacomo Leopardi, Paralipomeni della Batracomiomachia, 1842

concordanze di «che»

nautoretestoannoconcordanza
1
1842
questo avria consunto ¶ Brancaforte che là tosto fu giunto
2
1842
giunto, ¶ 3 ¶ Se non era che quei che per nefando
3
1842
non era che quei che per nefando ¶ Inganno del
4
1842
porte alla compagna gente, ¶ Che qual tigre dal carcer
5
1842
a posta ¶ A ciò che l'alfabetico mistero ¶ Gli
6
1842
di posta, ¶ E sempre che bisogno era dell'arte
7
1842
dai lanzi era condotto, ¶ Che del parlar de' topi
8
1842
dotti a maraviglia. ¶ 7 ¶ Leccafondi che noto era per vero
9
1842
ministero ¶ E del poter che il re gli avea
10
1842
Rodipan mi cred'io che volentieri ¶ Precipitato i granchi
11
1842
re dotto ed accorto, ¶ Che per arte e per
12
1842
valore ¶ Di prestamente far che per conforto ¶ Suo si
13
1842
Chiuse le scole fur che stabilito ¶ Aveva il conte
14
1842
Ed era ben ragion, che chiaramente ¶ Dovean veder che
15
1842
che chiaramente ¶ Dovean veder che la superbia in cui
16
1842
eminente ¶ Non altro avea che l'ignoranza altrui ¶ Dove
17
1842
ignoranza altrui ¶ Dove covar: che dal disprezzo, sgombra ¶ Che
18
1842
che dal disprezzo, sgombra ¶ Che fosse questa, non aveano
19
1842
nunzio, e sol dirò che segno ¶ Della bontà de
20
1842
tutta la città non che di fuore; ¶ L'or
21
1842
ed infiniti. ¶ 14 ¶ Subito poi che l'orator fu giunto
22
1842
Degna di riso più che di pietade, ¶ Una setta
23
1842
di pietade, ¶ Una setta che andava e che venia
24
1842
setta che andava e che venia ¶ Congiurando a grand
25
1842
certo quanto a se che pur col dito ¶ Lanzi
26
1842
topi permettea questo conforto, ¶ Che con saputa sua senza
27
1842
Ma non sostenne poi che capo e fonte ¶ Di
28
1842
orecchio ¶ Al dolce suon che lui nel ministero, ¶ E
29
1842
lui nel ministero, ¶ E che la patria ritornar nel
30
1842
Pur com'era mestier che molte spie ¶ Con buone
31
1842
adeguò così la via, ¶ Che seguirla impossibil divenia. ¶ 25 ¶ Il
32
1842
con tale un fulgor che tutto il loco ¶ Parea
33
1842
veder le cose appunto, ¶ Che la strada assai presto
34
1842
il cor gli strinse, ¶ Che di rado il timor
35
1842
Cani pecore e buoi che sparsi al piano ¶ O
36
1842
e di coltella armato, ¶ Che dovunque, spirando, il percotea
37
1842
e cincischiar parea. ¶ 31 ¶ Sì che se alcun forame o
38
1842
passar senza ricetto ¶ Dovesse, che salita a mezzo il
39
1842
sentiva egli in effetto ¶ Che innanzi l'alba lascerebbe
40
1842
di lungi un lumicino, ¶ 32 ¶ Che tra le siepi e
41
1842
egli ben passando avanti ¶ Che immobile era quello e
42
1842
la figura ¶ Questa aver che dell'uomo han le
43
1842
conducea là dove udrete. ¶ Che vedendosi omai la morte
44
1842
omai la morte allato, ¶ Che il Cesari chiamò mandar
45
1842
vide alcuno. ¶ Troppo quel che picchiava era piccino, ¶ Né
46
1842
quello ¶ Vide il topo che pur con la distesa
47
1842
del sassolin martello. ¶ Crederete che fuor mettesse il gatto
48
1842
Tutto di tal sapor che paglia e stecchi ¶ Parve
49
1842
per effetto, ¶ Essendo certo che richiesto avea ¶ Senzacapo che
50
1842
che richiesto avea ¶ Senzacapo che un re subito eletto
51
1842
Fosse da' topi allor che avea temenza ¶ D'altra
52
1842
altra più scandalosa esperienza. ¶ 17 ¶ Che stato franco avessero anteposto
53
1842
di qualsivoglia sorte, ¶ E che l'esempio loro avesse
54
1842
se poco gravar, ma che il castello ¶ Con maraviglia
55
1842
Da genti granchie ritener, che in quello ¶ Entrar per
56
1842
estrania o patria monarchia, ¶ Che popolo e nessun tornan
57
1842
Quanto al proposto affar, che interrogato ¶ Capo per capo
58
1842
da se deliberazione, ¶ E che quel che da lei
59
1842
deliberazione, ¶ E che quel che da lei fosse ordinato
60
1842
Caro avendo osservar, poi che giurollo, ¶ Lo statuto. E
61
1842
l'aperta ingiuria suole ¶ Che negl'imi precordii anche
62
1842
in qua son divenuto, ¶ Che per indole prima io
63
1842
Né di fallar poi che il contrario usai. ¶ 25 ¶ Dico
64
1842
il contrario usai. ¶ 25 ¶ Dico che Rodipan di porre sciolta
65
1842
Etiopi, ¶ E potendo pensar che dopo il patto ¶ Similmente
66
1842
disfatto. ¶ 26 ¶ Ma desiato avria che lo spavento ¶ Della guerra
67
1842
a volere esser contento ¶ Che il seggio dato a
68
1842
non fosse rotto, ¶ Sì che spargendo volontario al vento
69
1842
mie queste vi vendo, ¶ Che in ciò la storia
70
1842
sonar canzoni e canzoncine ¶ Che il popolo a cantar
71
1842
maggior nerbo ¶ De' granchi che verrebbe ormai di fuore
72
1842
Come Aiace quel dì che di tenebre ¶ Cinte da
73
1842
fur le greche schiere, ¶ Che di servar Patroclo alla
74
1842
potere, ¶ Al nume supplicò che alle palpebre ¶ Dei figli
75
1842
il popolar consiglio ¶ Pregàr che la virtù delle lor
76
1842
beati ¶ Degli amici ranocchi che per forza ¶ Gli aveano
77
1842
lor padrone e re che di gir tosto ¶ Sopra
78
1842
movea la cittadina ¶ Falange che di numero di fanti
79
1842
sì lunge ogni sentiero ¶ Che la veduta si perdea
80
1842
giocondo. ¶ Era il tempo che l'ore mattutine ¶ Cedono
81
1842
prestezza mirabile crescea ¶ Tanto che tutto ricoprire il piano
82
1842
in bassa valle crea, ¶ Che per soffio procede e
83
1842
i principali ¶ Quel di che il bianco nugolo era
84
1842
bianco nugolo era segno, ¶ Che dai passi nascea degli
85
1842
passi nascea degli animali ¶ Che venieno avversari al misto
86
1842
gran sapere. ¶ 40 ¶ Al lago che di sopra io ricordai
87
1842
L'altro al poggio che innanzi anco narrai ¶ Alto
88
1842
granchi il popol duro, ¶ Che quetamente e senza romorio
89
1842
la musa ¶ Se non che l'invocarla or più
90
1842
dopo lo scorno ¶ Di che principio ai topi era
91
1842
possente ¶ La crosta ancor che dura ancor che grossa
92
1842
ancor che dura ancor che grossa. ¶ Spezzavala cadendo ogni
93
1842
non venne manco. ¶ Poi che il Sol fu disceso
94
1842
le quattro porte. ¶ Non che ferir, potute anco vedere
95
1842
il popol forte. ¶ Cesar che vide e vinse, al
96
1842
d'ogni animale, ¶ Sì che molti anni in questo
97
1842
carta o di statuto, ¶ Che il poter ch'era
98
1842
ingegno. ¶ 45 ¶ E cura avea che veramente fosse ¶ Con perfetto
99
1842
Al capitan di quei che doppie paghe ¶ Già da
100
1842
Forte nei detti sì che per la forte ¶ Loquela
101
1842
garbata: ¶ Poi disse quel che riposato alquanto ¶ Racconterò, lettor
102
1842
CANTO QUINTO ¶ 1 ¶ Signor, disse, che tale esser chiamato ¶ Dei
103
1842
chiamato ¶ Dei pel sangue che porti entro le vene
104
1842
Il qual certo sappiam che derivato ¶ Da sorgente real
105
1842
sposar fosti degnato, ¶ Colei che sola in vita ancor
106
1842
impugnar sei giunto. ¶ Tai che a poter ben darlo
107
1842
morte il seggio resta ¶ Che legittimamente era tenuto, ¶ Né
108
1842
dato a quella sede ¶ Che sia da lor concordemente
109
1842
mio parer men grosso ¶ Che se qualche lavor de
110
1842
indosso ¶ O cosa tal che per danar s'acquisti
111
1842
compratore elegger si vedesse, ¶ Che lei portare e posseder
112
1842
il soglio deserto non che vòto ¶ Per popolari fremiti
113
1842
la monarchia, ¶ 7 ¶ Al popol che di lei fu distruttore
114
1842
buone, ¶ Né sopportan giammai che da se stesso ¶ Costituirsi
115
1842
re gli sia conesso. ¶ 8 ¶ Che se pur fu da
116
1842
se non l'assunto ¶ Che i più capaci del
117
1842
a' piè de' potentati, ¶ Che gli avriano a bell
118
1842
alla virtù rispetto, ¶ Signor, che manifesta in te dimora
119
1842
sopra tutto a quei che prima ho detto ¶ Pregi
120
1842
con suo real diploma ¶ Che valevol fia sempre ancor
121
1842
valevol fia sempre ancor che tardo, ¶ E di color
122
1842
tardo, ¶ E di color che collegati ei noma ¶ Che
123
1842
che collegati ei noma ¶ Che il daran prontamente a
124
1842
quel ch'è bastardo, ¶ Che legittimità, cosa volante, ¶ Vien
125
1842
e non portabil patto ¶ Che il popolo a ricever
126
1842
vede il mio signor che un atto ¶ Discorde assai
127
1842
dir vero e tal che quasi affatto ¶ La maestà
128
1842
i nostri trentamila forti ¶ Che nel suo nome tengono
129
1842
real cappello, ¶ Ma cinquecentomila che ne' porti ¶ De' ranocchi
130
1842
già noto a voi che sotto ¶ Brancaforte in quei
131
1842
s'è ridotto, ¶ 13 ¶ E che per volontà del signor
132
1842
veder nel regno vostro ¶ Che movimento o cosa nova
133
1842
cosa nova accade, ¶ Tosto che un cenno tuo gli
134
1842
Sarà, di quel tenor che si conviene. ¶ E un
135
1842
saria diminuito ¶ L'onor che fra' re tutti il
136
1842
da lui si confermasse ¶ Che con suddita plebe altri
137
1842
Né certo ei sosterrà che d'aver fatto ¶ Onta
138
1842
tuo si vanti, ¶ E che che avvenga, il disdicevol
139
1842
si vanti, ¶ E che che avvenga, il disdicevol patto
140
1842
avvenga, il disdicevol patto ¶ Che tutti offender sembra i
141
1842
era innanti. ¶ Questa presso che ostil conclusione ¶ Ebbe del
142
1842
l'orazione. ¶ 16 ¶ Rispose Rodipan, che udir solea ¶ Che stil
143
1842
Rodipan, che udir solea ¶ Che stil de' granchi era
144
1842
Secondo i tempi, e che di ciò vedea ¶ Chiara
145
1842
appena avvista ¶ Di ciò che più le spiace e
146
1842
più le spiace e che più monta, ¶ Esser quella
147
1842
amara e trista; ¶ Non che i principii in lei
148
1842
lor non eran quelle ¶ Che l'uom d'aver
149
1842
ferme ha decretato, ¶ E che per ferme avrà fin
150
1842
per ferme avrà fin che le stelle ¶ D'orto
151
1842
Per sua quiete par che gli bisogni. ¶ 18 ¶ Ed ancor
152
1842
Ed ogni fede a che sia quella avvezza ¶ Prodotta
153
1842
par da coscienza innata: ¶ Che come suol con grande
154
1842
Ed imparar cred'io che le più volte ¶ Altro
155
1842
ben vi si guardasse, ¶ Che un avvedersi di credenze
156
1842
avvedersi di credenze stolte ¶ Che per lungo portar l
157
1842
giunto, ¶ Potete ormai veder che non per mia ¶ Frode
158
1842
Frode o sciocchezza avvien che tali appunto ¶ Si pingan
159
1842
Quali i popoli son che abbiam presenti: ¶ 22 ¶ Ma procede
160
1842
Ma procede da ciò, che il nostro stato ¶ Antico
161
1842
lato ¶ D'ogni animal che in aria o in
162
1842
vivo. ¶ Perché ingiusto saria che condannato ¶ Fosse di sua
163
1842
non natura ¶ La miseria che il topo oggi patisce
164
1842
quei casi in parte ¶ Che seguitando narran queste carte
165
1842
Come il popol giudeo, che mal s'adatta ¶ Esule
166
1842
E lo scettro impugnò, che d'auro crebbe, ¶ Nella
167
1842
Cosa molto a notar, che negli effetti ¶ Differisce d
168
1842
La noto ancor, però che facilmente ¶ Nella cronologia non
169
1842
metafisico trovato, ¶ E creder che costui primieramente ¶ Rodipan fra
170
1842
ciò dunque ovviando ¶ Notate che costui Rodipan primo, ¶ E
171
1842
messaggero, ¶ Non aspettato ormai, che la dimora ¶ Sua lunga
172
1842
pensiero; ¶ Né desiato più, che insino allora ¶ Soleano i
173
1842
i sogni più gradir che il vero. ¶ Sogni eran
174
1842
l'allegria, ¶ Ver ciò che il conte a rapportar
175
1842
rapportar venia. ¶ 32 ¶ Immantinente poi che divulgato ¶ Fu per fama
176
1842
Tristo annunzio parea quel che bramato ¶ E sospirato avean
177
1842
fermò secondo i patti ¶ Che già per le mie
178
1842
sua mano ¶ Un ranocchio che allor gli era scrivano
179
1842
doppie paghe e più che doppi pranzi, ¶ Benché rato
180
1842
le più grosse ¶ Beffe che immaginar sapea ciascuno, ¶ Non
181
1842
nuova monarchia. ¶ 37 ¶ Ma quel che più rileva, a far
182
1842
del privato ¶ Fama è che cordialmente il re si
183
1842
Il qual subito poi che ritornato ¶ Fu Leccafondi, consiglier
184
1842
ogni sua cura, ¶ Sapendo che con altro fondamento ¶ Prosperità
185
1842
piè non dura, ¶ E che civile e saggia, il
186
1842
dal trono. ¶ 39 ¶ E bramò che sapesse il popol tutto
187
1842
cred'io, maggior costrutto, ¶ Che non d'Enrico quarto
188
1842
tutto ¶ Tante scole ordinar, che la mattina ¶ Piazze, portici
189
1842
Non d'altro risonàr che d'a b c
190
1842
liceo, ¶ Con più dote che mai per avventura ¶ Non
191
1842
convegno ricevuto avea, ¶ E che di quello dal signor
192
1842
ancor si conchiudea, ¶ Tanto che in fin dei principali
193
1842
magna, ¶ 39 ¶ Da tutto quel che degli antichi ho letto
194
1842
la novella signoria, ¶ Quel che, se in verso non
195
1842
grado in grado insin che langue ¶ Il regio umor
196
1842
all'ombra. ¶ Qual pargoletto che rimasto senza ¶ La gonna
197
1842
rimasto senza ¶ La gonna che il sostiene e che
198
1842
che il sostiene e che l'adombra, ¶ Dopo breve
199
1842
ardita e fervida cavalla ¶ Che di mano al cocchier
200
1842
lo statuto o patto che accettato ¶ Dai cittadini avea
201
1842
avea con giuramento, ¶ Trovo che incontro allo straniero armato
202
1842
talento. ¶ Di questo, poi che la credenza eccede, ¶ Interpongo
203
1842
cose del topesco regno, ¶ Che son per vetustà da
204
1842
da noi lontane ¶ Tanto che come appar da più
205
1842
non avete letto, ¶ Quel che i savi han trovato
206
1842
sorte dell'umana gente, ¶ Che d'Europa il civil
207
1842
primitivo esser chiamato. ¶ 4 ¶ E che quei che selvaggi il
208
1842
chiamato. ¶ 4 ¶ E che quei che selvaggi il volgo appella
209
1842
selvaggi il volgo appella ¶ Che nei più caldi e
210
1842
Contenti son da poi che la mammella ¶ Lasciàr, d
211
1842
aure, le frondi, e che disciolta ¶ Dal Sol non
212
1842
Non potendo mai star che la natura, ¶ Che al
213
1842
star che la natura, ¶ Che al ben degli animali
214
1842
E più dell'uom che principal fattura ¶ Esser di
215
1842
Esser di quella par che si consenta ¶ Da tutti
216
1842
determinata. ¶ 7 ¶ Né manco sembra che possibil sia ¶ Che lo
217
1842
sembra che possibil sia ¶ Che lo stato dell'uom
218
1842
cammin per quelle strade ¶ Che il conducon dal bosco
219
1842
per modo nessun conveniente, ¶ Che all'infelicità predestinato, ¶ Non
220
1842
Quanta nascer convenne, e che morisse ¶ Prima che a
221
1842
e che morisse ¶ Prima che a civiltà si pervenisse
222
1842
civiltà si pervenisse. ¶ 9 ¶ Resta che il viver zotico e
223
1842
e non natura, ¶ E che ingiuria facendo al suo
224
1842
divien selvaggio. ¶ 10 ¶ Questa conclusion che ancor che bella ¶ Parravvi
225
1842
Questa conclusion che ancor che bella ¶ Parravvi alquanto inusitata
226
1842
Per certo si suppon che intenta sia ¶ Natura sempre
227
1842
ben degli animali, ¶ E che gli ami di cor
228
1842
Chioccia fa del pulcin che ha sotto l'ali
229
1842
ria ¶ La vita esser che al bosco hanno i
230
1842
conchiude in buon latino ¶ Che la città fu pria
231
1842
preparate ¶ Fossero a ciò che i fatti e la
232
1842
inchinate ¶ A questa più che a quella opinione, ¶ Se
233
1842
ad ogni fin rivolta, ¶ Che al nostro che diciamo
234
1842
rivolta, ¶ Che al nostro che diciamo o bene o
235
1842
o male; ¶ E confessar che de' suoi fini è
236
1842
con ciascun'altra etade ¶ Che il cittadin fu pria
237
1842
La qual di ciò che l'uomo è risoluto
238
1842
men, giusta il potere ¶ Che il maestro o l
239
1842
avere. ¶ 15 ¶ Quella filosofia dico che impera ¶ Nel secol nostro
240
1842
senza guerra alcuna, ¶ E che con guerra più o
241
1842
La crosta, disse, di che siam vestiti, ¶ E l
242
1842
re de' granchi oggi che vuole? ¶ Vuole ancor guerra
243
1842
pur, com'altri suole, ¶ Che qui d'accordo e
244
1842
Dicendo il conte allor che non aveva ¶ Poter da
245
1842
acconsentire a tanto, ¶ E che tregua fermar si richiedeva
246
1842
intanto, ¶ Rispose il General che concedeva ¶ Tempo quindici dì
247
1842
allor venute. ¶ 45 ¶ Le riconobbe, che nel lor paese ¶ Contezza
248
1842
e il gran favore ¶ Che prestava ai ranocchi a
249
1842
forza avea recato. ¶ 46 ¶ E che d'oro giammai sazio
250
1842
patrii dei ringraziò molto, ¶ Che dell'altrui protezion men
251
1842
dole. ¶ 2 ¶ Era Topaia, acciò che la figura ¶ E il
252
1842
per natura ¶ Cavata sì che una capace riva ¶ Al
253
1842
ciascun se la montagna ¶ Che d'Asdrubale il nome
254
1842
fede, ¶ Vedeste il varco che del tuon rimbomba ¶ Spesso
255
1842
del tuon rimbomba ¶ Spesso che dal Vesuvio intorno fiede
256
1842
sul capo al passegger che vede ¶ Quasi un punto
257
1842
celata, ¶ In guisa tal che la città di fuore
258
1842
Di Trevi la città, che con iscena ¶ D'aerei
259
1842
ventosa cima ¶ Tien sì che a cerchio con l
260
1842
noi nella sua stanza, ¶ Che chiusi negli armadi e
261
1842
Ercolano così sotto Resina, ¶ Che d'ignobili case e
262
1842
prezza ¶ Disonesto tesor più che il mistero ¶ Dell'aurea
263
1842
cerchia un regno intero, ¶ Che per colonie distendea l
264
1842
ogni pensiero. ¶ 19 ¶ Perché parea che nel saper l'intento
265
1842
Ch'ogni estremo parea che minacciasse. ¶ 20 ¶ Ma per quei
266
1842
guerra anco s'avesse, ¶ Che lo stato ordinar si
267
1842
E per quel braccio che dal mondo tolte ¶ Cotante
268
1842
quel già sovrano ¶ Poter che il fato gli avea
269
1842
vo né vo tacer che sia ¶ Quantunque italian Doria
270
1842
atto si scopre, ¶ Cagion che sopra ogni altra a
271
1842
lato. ¶ 27 ¶ Maraviglia è colà che s'appresenti ¶ Maurizio di
272
1842
Sassonia alla tua vista, ¶ Che con mille vergogne e
273
1842
trista, ¶ E quel miglior che invia con braccio forte
274
1842
non vi par degno, ¶ Che redando grandezze antiche innova
275
1842
Non già virtudi, e che di tanto regno ¶ Se
276
1842
in ogni prova, ¶ Par che mirar non sappia ad
277
1842
Anzi il gran fascio che sue forze avanza ¶ Gitta
278
1842
cede, ¶ La cui mole che invan passò l'usanza
279
1842
abiti involto ¶ Gode prima che morto esser sepolto. ¶ 31 ¶ O
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1842
Apprese da quel dì che il nostro marte ¶ Costantin
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incorono ¶ Duca d'Alba che quasi emulo ardisce ¶ Contender
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Nobile esempio e salutar, che al trono ¶ De' successori
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infinito popolo m'aspetta, ¶ Che un infinito cicalar di
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il romor, le fazioni ¶ Che soglion accader quando le
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specie di seggi, ¶ Non che sforniti rifornire i troni
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conclusion sola toccando, ¶ Dico che dopo un tenzonare eterno
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governo: ¶ Una di quelle che temprate in parte ¶ Son
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parte ¶ Son da statuti che si chiaman carte. ¶ 38 ¶ Se
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A piedi intendo dir, che cavalcare ¶ Privilegio è dell
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qual di tante ¶ Bestie che il suol produce e
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è carrozzevole. ¶ 4 ¶ Era maggio, che amor con vita infonde
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udia lontano, ¶ Misterioso augel, che per profonde ¶ Selve sospira
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sospira in suon presso che umano, ¶ E qual notturno
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e confonde ¶ Il pastor che inseguirlo anela invano, ¶ Né
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dura il cantar suo, che in primavera ¶ Nasce e
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accidenti, ¶ Parve l'augel che si dimena e stride
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il cor dalla paura, ¶ Che il cuculo, che i
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paura, ¶ Che il cuculo, che i topi han per
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lo monte ¶ L'orme che dianzi, di fuggir costretto
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gli emisferi, ¶ Tanto andò, che la notte a poco
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Né potea molto star che all'orizzonte ¶ Levasse il
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nella pianura, ¶ Vide quel che sebbene iva cercando, ¶ Voluto
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iva cercando, ¶ Voluto avria che fosse ancor futura ¶ La
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Parve porre dal cor che la paura. ¶ Non sol
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Non giungeva il parlar, che con eterna ¶ Possanza il
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cominciò quei ferrei petti, ¶ Che da compagni mai né
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questo e per veder che radicati ¶ Leccafondi in sul
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avea gli occhiali, ¶ Arme che in guerra mai non
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a quale effetto, ¶ Rispose che venuto era legato ¶ Del
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e stretto ¶ Era più che mestier non gli facea
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alta epopea. ¶ 22 ¶ E seguitò che s'altri il disciogliesse
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some. ¶ 23 ¶ E quel dicendo che de' topi il regno
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tal punto ¶ Popolarmente, e che di fede il segno
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Da molti eletto, acciò che il resto io taccia
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approvo. ¶ Poscia com'un che dal veder discaccia ¶ Scandalo
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1842
impensata occorrenza, e supplicando ¶ Che comandasse quel che gli
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supplicando ¶ Che comandasse quel che gli aggradia. ¶ Era quel
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Rispose adunque il re, che nello stato ¶ Della sedia
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1842
altro punto ¶ Facesse quel che gli era prima ingiunto
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aspettando egli sostenne ¶ Quel che ordinasse del poter la
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di tutte quelle cose ¶ Che tu dimandi, non sappiam
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1842
l'equilibrio han combattuto. ¶ 31 ¶ Che vuol dir questo? ripigliava
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1842
strano ¶ Sospettavate, in caso che la schiatta ¶ Delle rane
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1842
pace e della guerra ¶ Che spiegherò per via d
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egli rinserra ¶ Dei pensar che somigli a un bilancione
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guscio un'animal raccetta, ¶ Che vuol dir della terra
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1842
equilibrato, ¶ In guisa tal che con diversi pesi ¶ Fanno
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1842
roba o di sua che non soleva, ¶ E un
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1842
lui percosso ¶ Dimagra sì che in alto si solleva
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1842
addosso, ¶ Dico a colui che la sua parte aggreva
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1842
a quei son porte ¶ Che dimagrando scemo era di
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1842
sia buon contrappeso, ¶ O che, mangiate, ne divien di
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ne divien di sorte ¶ Che può star su due
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1842
Ma qual nume ordinò che presedesse ¶ All'equilibrio general
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1842
se più tondi ¶ Fosser che non dovean topi o
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accorge o discrepanza ¶ Dove che sia, là corre il
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CANTO PRIMO ¶ 1 ¶ Poi che da' granchi a rintegrar
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1842
ranocchie le fugate squadre, ¶ Che non gli aveano ancor
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1842
su la sera, ¶ Tal che veduto avresti anzi la
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1842
dianzi la fiamminga gente, ¶ Che Napoli infelice avea schernita
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1842
fermo prima il piè, che finalmente ¶ Giunse invocata la
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1842
Il Miratondo. E poi che con effetto, ¶ Quattro volte
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usciti, ¶ La voce udìr, che via di fila in
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S'accrescea, di color che pria saliti ¶ Onde il
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1842
aggiungea, tranquillo e fido; ¶ Che raccorsi e far alto
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1842
e far alto, e che dal monte ¶ Di novo
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1842
tedesco filologo, di quelli ¶ Che mostran che il legnaggio
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1842
di quelli ¶ Che mostran che il legnaggio e l
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solo in principio, e che fu Roma ¶ Germanica città
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1842
un bel diploma ¶ Prova che lunga pezza era già
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1842
pezza era già valica ¶ Che fra' topi vigea la
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vigea la legge salica. ¶ 17 ¶ Che non provan sistemi e
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si conosce in tutto ¶ Che di seme tedesco il
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1842
sua legge ¶ Dà colui che nel rischio il pin
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1842
topi e mille: ¶ Rubatocchi, che fu, come d'Omero
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1842
stille; ¶ E fama è che insin oggi appo i
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1842
Così di nazion quello che padre ¶ È d'ogni
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sentimento ¶ Colpa o destin, che molta gloria vinse, ¶ Già
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Faccia ai nati colei che partorilli ¶ A tanta nobiltà
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1842
e voluttà dal riso ¶ Che un gran nome suol
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incende ¶ Del nome italian, che di quel danno ¶ Onde
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1842
eterna Roma ¶ Risplende sì, che tutte l'altre oscura
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eccede; ¶ E veggon ben che se strozzate in culla
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ond'altri offende ¶ Lei che fra ceppi, assisa in
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chi maggior pietà mostra che n'abbia, ¶ E di
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con suoi motti par che si consoli, ¶ La rimembranza
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immortale. ¶ 32 ¶ Ma Rubatocchi, poi che della cura ¶ Gravato fu
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1842
raro a' suoi dì, che di profondi ¶ Pensieri e
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lettura, ¶ Con legge tal, che da giornali in fuore
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accogliesse in quelle mura, ¶ Che di due fogli al
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1842
fosse maggiore; ¶ Perché credea che sopra tal misura ¶ Stender
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1842
Albergar coi giornali, e che per otto ¶ Volumi o
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1842
da quel dotto ¶ Scrittor che sopra in testimonio invoco
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esser più fino ¶ Veggiam, che fu nel Greco o
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Ed era ben ragion, che in quella parte ¶ Stava
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filotopo; ¶ E natura lodò che il suo famoso ¶ Poter
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Stato ammirava; e predicea che dopo ¶ Non molto lunga
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matura ¶ L'alta sorte che a lui dava natura
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Progresso del topesco intendimento, ¶ Che aspettar sopra tutto dalle
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s'era condotto, avanti ¶ Che tra' due regni il
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1842
E sotto tende, insin che tutto il campo ¶ Dal
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1842
comun l'uffizio imposto, ¶ Che del campo de' granchi
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1842
Generale ¶ Gisse oratore, e che per gli altri tosto
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1842
prese. ¶ CANTO SECONDO ¶ 1 ¶ Più che mezze oramai l'ore
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dal collo un cordoncino, ¶ Che salvo egli a fatica
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speranze e le promesse ¶ Che da più d'un
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E l'ospite pregò che avesse dato ¶ Soccorso anch
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fin ponea di sopra, ¶ Che il popol suo d
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detti e gli promesse ¶ Che innanzi che dal sonno
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gli promesse ¶ Che innanzi che dal sonno egli sorgesse
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scordai nell'altro canto ¶ Che il topo ancor l
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pellegrin cortese, ¶ E da che libri ovver per quale
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1842
arte ¶ Simile a quel che fece il laberinto. ¶ Che
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che fece il laberinto. ¶ Che il medesimo fosse antiche
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1842
e leggitrici, anzi protesto ¶ Che il Dedalo per fama
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mio canto. ¶ 4 ¶ Quel Dedalo che al topo albergo diede
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1842
gentil condizione ¶ Da quei che il generàr lasciato erede
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qual ragione ¶ Degli uomini che pur, chi dritto vede
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1842
ebbe visto, al pellegrino ¶ Che dall'alba dormia con
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1842
con gran sapore ¶ Recò che molto innanzi era il
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1842
marrocchino, ¶ Nello studio cioè, che intorno intorno ¶ Era di
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drittamente esercitarsi in quella, ¶ Che con l'uso de
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1842
un gran diletto, ¶ Tal che diverse cose e peregrine
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1842
divenuto esperto ¶ Della storia che detta è naturale, ¶ Ben
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consorti, ¶ Sempre in ciò che poteva era cortese. ¶ Ma
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cor gli era spuntato ¶ Che l'avea per molti
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vuole, ¶ Certo esser dee che dalla intelligenza ¶ De' bruti
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Non di genere tal che se rigetta ¶ La materia
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l'altro l'ammetta. ¶ 13 ¶ Che certo s'estimar materia
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can, d'altro mortale, ¶ Che senta e pensi manifestamente
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stesso. ¶ 14 ¶ Così dicea. Ma che l'uman cervello ¶ Ciò
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l'uman cervello ¶ Ciò che d'aver per fermo
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ha stabilito ¶ Creda talmente che dal creder quello ¶ Nol
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partito, ¶ Due cose, parmi, che accoppiare è bello, ¶ Mostran
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1842
quasi scolpito: ¶ L'una, che poi che senza dubbio
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L'una, che poi che senza dubbio alcuno ¶ Di
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e son le scole ¶ Che l'uomo, in somma
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ancor le antiche fole, ¶ Che fan dell'esser nostro
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i numi. ¶ 16 ¶ L'altra, che quei che dell'umana
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L'altra, che quei che dell'umana mente ¶ L
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ed all'intenso ¶ Desio che il mosse a ricercar
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da quei corpi sciolte ¶ Che quassù per velami aveano
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ha di presenza, ¶ Sa che sempre di corpi hanno
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al peregrino ¶ Dedalo, accio che consultarli intorno ¶ A Topaia
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al destino: ¶ Perché sappiam che chiusi gli occhi al
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quasi indovino, ¶ E qual che fosse pria, dotto e
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prudente ¶ Si rende sì che avanza ogni vivente. ¶ 20 ¶ Strana
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la Psiche, Ercole, Enea, ¶ Che vantàr poscia, e forse
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avea. ¶ Dedalo l'ammonì che denno i forti ¶ Poco
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alcun de' cibi di che il topo è ghiotto
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Palesemente dimostrò l'effetto ¶ Che queste d'ali inusitate
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sia per incidenza detto, ¶ Che venner men dal caldo
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strana. ¶ Udiam fra molte che l'età nascose ¶ La
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scosso, ¶ Preser le vie che proprie ebbe l'uccello
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quell'altra era ancor che poi le stelle ¶ Dovea
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per lo verde piano, ¶ Che di città lietissimo e
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tant'alto i vanni, ¶ Che non ceneri pur ma
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Errando al Sol tersissimo che indora ¶ Quel loco al
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fauci scillee smorto nocchiero, ¶ Che di Calabria per terrestre
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su l'oceano ¶ Quella che poi sommersa entro vi
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di quell'altro emisfero ¶ Che per l'artiche nevi
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per l'aurora ¶ Polar che avvampa in ciel maligno
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L'umile roccia fu che la cittate ¶ Copria de
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volare e veder tanto ¶ Che con lingua seguir non
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io canto ¶ Un mar che senza termini apparia. ¶ Forse
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pace il vanto ¶ Alcun che poi solcollo attribuia, ¶ Detto
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vol nell'aria pura ¶ Che percotea del mar l
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groppo o di pernici ¶ Che s'atterri a beccar
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villa ¶ Pare al pastor che su per le pendici
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sparse rimbalzavan l'onde, ¶ Che di pure appressarsi a
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spavento ¶ Ed un fetor che dalla nebbia uscia. ¶ Pure
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cui volo ivi finia, ¶ Che quel funereo padiglione eterno
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E quella terra calpestar che inghiotte ¶ Puro e semplice
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occhi alla feral montagna ¶ Che il mezzo empiea dell
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ergea, ¶ Nero assai più che per versate lave ¶ Non
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disposti ¶ Quei fori sì che de' maggiori allato ¶ I
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questi d'altrettanti inferni ¶ Che ad altrettanti generi di
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ed eterni ¶ Dell'anime che i corpi hanno perduti
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il conte ¶ Queste forme che al Sol non avean
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assai ne fur commiste, ¶ Che d'ogni valle, o
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triste, ¶ Verso quel loco che l'eterna sorte ¶ Lor
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al Sol quelle figure ¶ Che la lanterna magica dipinge
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pure ¶ Di quel vel che vivendo le costringe ¶ Sparir
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troppo lume, ¶ Né parer che nell'ombra han per
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di qui forse avvien che le sepolte ¶ Genti di
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comparir son use, ¶ E che dal giorno, fuor che
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che dal giorno, fuor che rade volte, ¶ Soglion le
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essere escluse. ¶ Vuole alcun che le umane alme disciolte
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altri in quella sede ¶ Che la grandezza in ordine
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in ordine richiede. ¶ 51 ¶ E che Virgilio e tutti quei
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Virgilio e tutti quei che diero ¶ All'uman seme
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in vero ¶ Più feconda che l'uom la maggior
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fra le morte genti: ¶ Che non cape pur mezza
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su le liete scene ¶ Che il nome appresso il
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un lume in mano, ¶ Che con tremule note in
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Topaia il cavaliere, ¶ Salvo che non avea lucerna accesa
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mestiere; ¶ Né minacciando gia, che in quella impresa ¶ Vedeva
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E pur volendo, credo che a gran pena ¶ Bastata
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aperta la via perpetuamente, ¶ Che da persone vive esser
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La non può mai che malagevolmente, ¶ E per l
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ben hanno il come; ¶ Che spiccato che fu de
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il come; ¶ Che spiccato che fu de' topi l
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eterno obblio, ¶ Sanno ben che rizzar farian le chiome
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a me non fanno, ¶ Che i morti aver quel
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dire il vero, ¶ Non che il prisco Israele, il
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il dotto Omero. ¶ 11 ¶ Sapete che se in lui fu
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somma non morir colui che more. ¶ Perch'un rozzo
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destin gli avea prescritto ¶ Che con la man si
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è quello universal consenso ¶ Che in testimon della futura
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fantasia ¶ La morte immaginar che cosa sia. ¶ 16 ¶ Son laggiù
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volgo indotto, ¶ Di quelle che a mirar fanno paura
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pendule e cadenti, ¶ 18 ¶ Pensate che tal forma han per
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tali le trovò poi che fu giunto ¶ Il topo
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della terra allato. ¶ 20 ¶ Poscia che dal terror con gran
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lor conformi apparian tutti, ¶ Che a gran pena gli
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incominciar dal primo ¶ Assalto che dai granchi ebbero i
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all'imo ¶ Essendo quel che occorso era da poi
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Ma non fan motto, che alla gente morta ¶ Questa
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è dato al vivo ¶ Che una sciocchezza insolita discerna
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diffuse un suon giocondo, ¶ Che di secolo in secolo