parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Antonio Moresco, Gli esordi, 1998

concordanze di «che»

nautoretestoannoconcordanza
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1998
contro il proprio petto che dovevo avanzare di sbieco
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1998
aveva caricato il metronomo, che ticchettava con un tempo
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1998
mia testa. ¶ Poi sentii che stavano prendendo accordi sull
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le braccia, per dire che era così difficoltoso toglierla
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1998
difficoltoso toglierla e rimetterla che preferiva rinunciarvi. Il pomeriggio
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1998
la tuta, mi pareva che a ogni morso la
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1998
morso la calotta lucente che gli avvolgeva per intero
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1998
cortile con la valigia, che il Nervo fissò con
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1998
lottando con il pedale, che sussultava e tornava indietro
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1998
a mancare il Gatto, che però stava assistendo alla
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1998
il proprio petto. ¶ Sentivo che il Nervo stava accelerando
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1998
guardarlo, ma mi pareva che avesse avvicinato enormemente il
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1998
a cavalcioni il Nervo che mi pareva di essere
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1998
sua luce, man mano che il Nervo portava il
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1998
il cerchio dei seminaristi che stava per aprirsi, la
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uomo con gli occhiali, che rimaneva ostinatamente girato di
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mano del seminarista sordomuto, che si era alzata all
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nel cortile. La mano che salutava, illuminata in pieno
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la pendenza della stradina che la testa del Nervo
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estrema vicinanza potevo vedere che il suo labbro inferiore
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strappato via da quel che restava del sedile nel
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Chiudevo gli occhi, sentivo che mi stavo improvvisamente addormentando
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cui era stato superato che si sollevava dalla moto
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sua schiena, perché sentivo che stavo volando fuori. Cercavo
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1998
nel sonno mi pareva che la motocicletta stesse correndo
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1998
così lucidi di cera che le sue ruote giravano
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quasi a Ducale!» sentii che stava gridando il Nervo
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fanalino posteriore della moto, che doveva avermi impedito di
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1998
case addormentate. Mi pareva che il Nervo avesse accelerato
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stava per fermare, segno che nel frattempo teneva tirata
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fiera rampante sullo stemma che sovrastava la volta del
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attorno nell’aria trasparente che precede l’alba, la
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figurina femminile in terracotta che si ergeva un po
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qualche istante così fitto che bisognava avanzare tastando le
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leggero odore d’orina che saliva dal basso, prima
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un ponticello di ferro che oltrepassava una grande vasca
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così strabici i gradini che a ogni suo passo
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in basso ancora, tanto che la sua velocità sembrava
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a guardare anche me, che continuavo a guardarla dal
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1998
ma vedevo con stupore che si stava dirigendo proprio
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1998
rinsecchito attorno ai vetri che le lastre tremavano forte
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staccarsi. ¶ Imboccammo la scala che portava al primo piano
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erano sfalsati dalla luce che entrava dal lucernario a
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delle sue mani, quella che non afferrava la ringhiera
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1998
parco, l’albero borchiato che lanciava barbagli di luce
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1998
viale di ghiaia sottostante, che correva a fianco del
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in quella dello Ziò, che era già alzato e
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1998
volto perché dal catino che aveva di fronte salivano
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far sorgere il sospetto che si fosse operato un
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anche gli altri muratori che stavano cercando tutti assieme
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1998
dalle sue spazzole rotanti che non cessavano di scorticare
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1998
il silenzio. Accadeva anzi che proprio durante le preghiere
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1998
un silenzio così estremo che mi fischiavano le orecchie
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1998
solo il seminarista sordomuto, che pareva esprimere proprio in
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le labbra in modo che gli astanti credessero di
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1998
di udire. ¶ Poi capii che mi stavo assentando di
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perfette incisioni, in modo che le tre sezioni concentriche
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1998
alla zona intermedia, luminosa, che bisognava scolpire per pochi
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1998
è pura fiamma, quella che non dà quasi luce
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1998
rapidamente con la lama, che diventava in un istante
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1998
istante incandescente, così trasparente che potevo scorgere al suo
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all’incontrario, in modo che la zona fredda sovrastasse
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qualche istante dopo sentii che mi stavo di nuovo
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quante erano le risposte che occorreva recitare per il
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più smottate ancora, tanto che mi chiedevo come avesse
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com’era stato possibile che nessuno tra i miliardi
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e di quei fili che le tenevano legate l
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perfetta della crepa, sentii che mi stava assalendo un
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1998
lui, ancora mi parve che più di una volta
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il sonno. Mi sembrava che il padre priore reggesse
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1998
lucido da scarpe, e che estraesse da questa le
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quella farfallina di ferro che serve per aprirla, guardandolo
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1998
mi assalì il sospetto che non un incidente d
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1998
ma quel pesante tirapugni che avevo scoperto nell’inginocchiatoio
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1998
dentro la sua bocca, che gocciolava in vari punti
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1998
mano nera e lucente che lo faceva ruotare dopo
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1998
rumore acquatico del mestolo che affondava e riemergeva gocciolante
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1998
da una parte sola, che potevo cogliere in un
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1998
di una lunghissima lama che attraversava a regolari intervalli
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1998
per le numerose arrotature che non riuscivo a capire
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1998
dietro in modo tale che potevo scorgere per la
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1998
di un passo prima che dall’altra parte venisse
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1998
vedere la sua mano che attraversava dal basso verso
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1998
fino alla nuova cisterna che avevano messo nel solaio
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1998
per stanare le vespe che vi si erano annidate
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1998
fumo avvolgeva completamente ciò che doveva essere la fonte
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1998
girate verso il Nervo, che era disceso dalla moto
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1998
sul cavalletto. Mi pareva che nessuno riuscisse a respirare
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1998
Non doveva avere capito che era orario di silenzio
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1998
mandava barbagli così forti che potevano arrivare fino a
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1998
di spiegarsi, e temevo che da un momento all
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1998
sempre più, quel po’ che spuntava dalla calotta luccicante
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1998
Ma avevo appena terminato che dovetti riaprirla di nuovo
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1998
impalcature e mi stupivo che ancora non mi avessero
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1998
Era il padre priore che mi faceva cenno di
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1998
impalcatura. ¶ Discesi piano, badando che la veste non si
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1998
devozione. Ma mi pareva che tutto il suo corpo
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1998
il respiro al pensiero che potesse esplodere da un
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1998
testa verso il Gatto che si stava torcendo a
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1998
della salvietta mi pareva che la sua pellicina si
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1998
lacerare di colpo e che il suo contenuto dovesse
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1998
per qualche istante, prima che l’assalisse un nuovo
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causa della leggera vibrazione che investiva di tanto in
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1998
fonda, perché poteva capitare che avvenisse anche quando l
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1998
testa fuori. ¶ Mi pareva che anche il mio letto
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1998
pareti erano così trasparenti che potevo vedere l’acqua
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1998
di nuovo il sospetto che le vibrazioni telluriche che
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1998
che le vibrazioni telluriche che scuotevano impercettibilmente l’intera
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1998
da lontano, per accertarmi che la risata si fosse
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1998
accorgevo talvolta con orrore che mi stava trascinando a
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1998
Alcuni istanti dopo capivo che stavo ridendo a mia
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1998
pallone e mi pareva che per un po’ di
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1998
ogni ginocchio o caviglia che trovava sulla sua strada
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piccola scarpata. Mi pareva che l’erompere improvviso della
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1998
da lontano, per accertarmi che la sua risata fosse
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1998
apparsi tendaggi di cellophane che si spostavano a fatica
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1998
ma un istante prima che non si potesse più
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1998
pong erano così leggere che a qualcuno poteva venir
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1998
in mezzo alle voci che arrivavano concitate dalla camerata
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1998
anche la sua. Sembrava che stesse cercando in tutti
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1998
mi pareva di capire che fosse intento a metterci
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1998
il cambio della biancheria, che le suore portavano non
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1998
una e mi pareva che ogni tanto non riuscisse
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1998
la pellicina di cellophane che lo ricopriva. Se un
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1998
al contrario così divaricati che potevano ferire l’interno
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1998
a fissare una crepa che attraversava da parte a
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1998
aspirarne il fumo, lasciava che gli si spegnesse tra
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1998
la fiamma così voracemente che pareva volesse incendiarsi con
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1998
Dov’è finito colui che la percorre?» ¶ Oscillava nell
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1998
rumore cambiava a seconda che posassero i piedi sui
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1998
uomo con gli occhiali, che doveva essersi dimenticato di
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1998
un oggetto di ferro che non mi era mai
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la sua pesantezza, ora che lo soppesavo nella mano
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1998
uomo con gli occhiali, che stava rientrando proprio in
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resi conto all’improvviso che quell’oggetto di ferro
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incessante movimento dei corpi che produce suoni e linguaggi
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estremo nella parola umana, che produce silenzio totale. ¶ Lo
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codici variavano così rapidamente che potevano anche perdere di
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di senso prima ancora che arrivasse a destinazione l
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destinazione l’esigenza espressiva che li aveva in un
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piccole forme di pane che si potevano lacerare e
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piano sotto i denti, che a sua volta poteva
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legno di un inginocchiatoio, che forniva il pretesto al
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1998
minuscoli passaggi e connessioni che non si riusciva mai
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1998
differente. Il padre priore, che arbitrava tutte e tre
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estensione di una rete, che non era tracciata, tanto
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non era tracciata, tanto che non si poteva mai
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o del pallone stesso che, apparendo ad alcuni, in
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tutti i calcoli mentali che presiedevano alla formulazione dei
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formulazione dei punteggi, ammesso che fosse ancora possibile non
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il pallone infangato senza che la crosta gelatinosa si
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vedi il pallone?” pareva che mi dicesse. “Non lo
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suo corpo. Il Gatto, che aveva una cattedra rialzata
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parte intermittenti folate musicali che facevano vibrare tutta la
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1998
sul foglio del quaderno che avevo sotto gli occhi
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a vedere le parole che stavo tracciando. Arrivato alla
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da un minuscolo indizio che il Gatto era già
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già uscito dalla chiesa, che era già entrato silenziosamente
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passava fra i banchi, che si trovava adesso immobile
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trattativa. ¶ All’inizio sembrava che il Gatto facesse di
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spalancato, ma si capiva che i suoi occhi non
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scendendo in refettorio, sentii che mi stava inaspettatamente sussurrando
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1998
piacerebbe davvero leggere quello che hai scritto su quel
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via così in fretta che mi rimase il sospetto
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istante dopo mi parve che avesse gettato a capofitto
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un bottiglione dell’acqua, che era un po’ umido
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1998
un po’ del miele che avevo appena bevuto dal
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1998
dal bicchiere di cartone che ci tenevo sotto. ¶ «Sarebbe
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1998
mi facessi leggere quello che hai scritto...» mormorò sorridendo
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1998
mio banco. ¶ Mi accorsi che arrossivo, torcendo la testa
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1998
mentre stavo rileggendo ciò che avevo scritto sul foglio
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1998
piano ribaltabile, mi accorsi che il Gatto mi si
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tale da far apparire che questo gli fosse stato
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sei proprio deciso...» sentii che stava considerando, mentre si
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sapere appena possibile quello che ne penso!» concluse a
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1998
banco, così in vista che a volte, quando non
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1998
disse egli stesso, senza che glielo dovessi chiedere, forse
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forse perché gli pareva che mi aggirassi con troppa
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1998
Ma a cosa vuoi che servano le mani! Te
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1998
Vuoi sapere davvero quello che ne penso?» cominciò a
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il refettorio. Non credevo che avrebbe parlato, perché era
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1998
conto davvero di quello che stai facendo?» disse ancora
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1998
osservare il suo volto che masticava lentamente e come
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1998
di nuovo. Mi pareva che la sua bocca si
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1998
Un istante dopo capii che il Gatto stava incontenibilmente
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1998
guardavo soltanto il piatto, che continuava a fumare. Evitavo
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accanto doveva avere pensato che gli fosse andato di
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1998
colpi erano così forti che mi pareva dovessero staccargli
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guardare per rendermi conto che a tratti la risata
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1998
guardarlo con stupore. Capivo che stava girando la testa
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1998
da incontenibili sussulti, tanto che avanzava ondeggiando tra le
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1998
piena luce. Mi pareva che tremasse nello sforzo di
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1998
mano che mi pareva che non fosse lei a
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1998
perno. Qualche istante prima che avvenisse la transustanziazione, mentre
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1998
semicerchio di frange dorate che luccicavano sul piviale del
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mia destra mi segnalò che una delle carbonelle roventi
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1998
la carbonella con occhi che sembravano assonnati, come di
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1998
seconda volta sul tappeto, che stava incominciando a prendere
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1998
il braccio così rapidamente che temevo gli saltasse la
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1998
suoi polpastrelli, mi sembrava che da un momento all
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1998
appiccicandosi alla sfoglia azzima che ancora teneva tra le
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1998
collettiva, ma la mano che lo manovrava non doveva
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1998
particola anche la pellicina che se ne cominciava già
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1998
uomo con gli occhiali, che neppure quella notte si
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1998
in fondo alla pianura che pareva avessero scartavetrato una
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1998
mani del padre priore, che annunciava l’ora di
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1998
umidore un po’ deformante che produce il gelo. Era
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1998
come una gocciolina incandescente che si arroventava e poi
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1998
da quando avevo capito che si trattava della brace
210
1998
brace di una sigaretta che qualcuno stava fumando di
211
1998
del cortile, ma ciò che vidi nel chiarore della
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1998
nello spazio e impedire che irrompessero nel cortile. Lo
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1998
volte le voci maschili che venivano dalla cascina ammutolivano
214
1998
unica voce di vecchia che si dispiegava nell’aria
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1998
selvaggiamente a martellate. ¶ Sentii che il padre priore stava
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1998
uomo con gli occhiali, che doveva avere sentito in
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1998
filo d’acqua gelida che colava dal rubinetto semichiuso
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1998
le coperte, in modo che la testa capovolta potesse
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1998
testa capovolta, i capelli che sfioravano quasi il pavimento
220
1998
più avanti. Mi pareva che sopra di me il
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1998
una liberissima, magmatica poltiglia che imperversava nell’increato intatto
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1998
mio figliolo. Vorrà dire che questa volta mi incarnerò
223
1998
di reazioni a catena che qualcuno potrebbe calcolare incalcolabili
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1998
di uno stesso evo che a qualcuno potrebbe persino
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1998
Allora potrò veramente dire che la mia opera è
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1998
dell’eternità. ¶ Mi accorsi che potevo tagliare la fiamma
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1998
piedi dell’altare. Bastava che, di tutte le dita
228
1998
disponendolo in modo tale che la linea del suo
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1998
fiamma, e mi pareva che non si potesse non
230
1998
visibile la sottile cicatrice che si formava tra le
231
1998
dilagare. ¶ Era per questo che le fiammelle non morivano
232
1998
state formate sei squadre, che giocavano contemporaneamente in tre
233
1998
immaginarie, erano così vicini che mi capitava di sconfinare
234
1998
e capovolte tanto bruscamente che un’intera formazione lanciata
235
1998
piedi di un giocatore che gironzolava da un po
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1998
margini del campo, accadeva che un’intera squadra si
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1998
attacco, strepitando. E capitava che due palloni finissero contemporaneamente
238
1998
nello stesso campo e che, nella foga del gioco
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1998
per un po’, e che ciascuna delle due squadre
240
1998
spazio, prima di accorgersi che anche la squadra contendente
241
1998
sottile pelle di vetro che le ricopriva. ¶ Anche dalle
242
1998
fila di bocche spalancate che si avvicendavano all’inginocchiatoio
243
1998
con gli occhi quelli che tornavano a inginocchiarsi nella
244
1998
di pulirsi le lenti, che a volte diventavano opache
245
1998
avanzava addirittura l’ipotesi che fosse, col tempo, diventato
246
1998
le sedie, mentre quelli che erano stati già rasati
247
1998
ogni movimento della macchinetta che quasi non fiatava. L
248
1998
petto, guardavo i capelli che mi ricadevano sulle ginocchia
249
1998
dai capelli degli altri, che molti piedi smuovevano a
250
1998
di rimettersi i collari, che prima del taglio venivano
251
1998
pettino dai bordi seghettati che pendeva davanti, e nascevano
252
1998
D’un tratto, senza che nulla in apparenza fosse
253
1998
apparenza fosse accaduto, vidi che il Gatto era arrossito
254
1998
volto dell’altro prefetto che incombeva da dietro su
255
1998
volte con grandi scatoloni che si sapevano pieni di
256
1998
mi parve di vedere che un braccio del Gatto
257
1998
gesto era stata tale che mi parve di averlo
258
1998
ogni tanto. Mi pareva che tremassero entrambi sugli inginocchiatoi
259
1998
distintamente e da vicino che l’altro prefetto, da
260
1998
di ciuffo il Gatto, che continuava a salire con
261
1998
stavamo girando l’angolo che divideva le due camerate
262
1998
colpi. ¶ Si separarono. ¶ Sembrava che ognuno fosse avviato verso
263
1998
dalla porta, ma sentivo che mi tremavano le gambe
264
1998
Avevano ancora le vesti, che svolazzavano quando rotolavano e
265
1998
quanto tempo passò prima che un seminarista riuscisse a
266
1998
un verso interminabile, leggero, che prima di allora non
267
1998
privo di collare, segno che nella sua stanza della
268
1998
pochissima distanza dai due che non avevano ancora smesso
269
1998
a ruotare così velocemente che le due teste parevano
270
1998
uomo con gli occhiali, che stava girato contro il
271
1998
tanto sprazzi di voci che arrivavano attutite dalla vecchia
272
1998
un punto della camerata che non permetteva di scoprire
273
1998
a spogliarsi così piano che feci in tempo ad
274
1998
finestroni senza serramenti, vidi che il padre priore era
275
1998
proprio petto. Mi pareva che stesse parlando distesamente, sottovoce
276
1998
colletto di una camicia che non gli avevo ancora
277
1998
multiplo, diverso da quello che adoperavo tutti gli altri
278
1998
alcuna circostanza, facendolo, più che ondeggiare, quasi schizzare alternativamente
279
1998
veste rossa, con bordature che trasparivano dai pizzi. Ormai
280
1998
mi parve di capire che stava muovendo le labbra
281
1998
lembi pesanti del piviale, che lo faceva apparire senza
282
1998
messa di mezzanotte. Sapevo che se ne occupava lei
283
1998
Spuntavano appena dal piviale, che era tenuto chiuso sul
284
1998
era un calice nuovo che non avevo mai visto
285
1998
erano mille i punti che poteva sfiorare nel passaggio
286
1998
allora non potevo impedire che i grani d’incenso
287
1998
fumo scaturito dal turibolo che riprendevo a far schizzare
288
1998
così inconsapevolmente la mano che mi pareva che non
289
1998
sonnellino, vidi con stupore che l’uomo con gli
290
1998
una paginetta del messalino che aveva trovato sull’inginocchiatoio
291
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sul messalino, i santini che trovava di tanto in
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contrariata, mentre il vicario, che si era affacciato per
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calcolata, un millimetro prima che l’aria delle sue
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testa per avere conferma che stavo cercando di ascoltare
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di ascoltare. Mi pareva che la sua faccia ossuta
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là, venni a sapere che l’uomo con gli
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era un ex seminarista che aveva gettato la veste
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era la prima volta che cercava di rientrare, si
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trascurata. Osservava la giostra che continuava a girare carica
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cercare di capire ciò che veniva bisbigliato dentro la
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dalla cerata a quadretti che ricopriva i tavoli, toccava
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le puntine da disegno che la tenevano ferma e
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la nuvola di fumo che si alzava dalla sua
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sua fondina di minestra, che suscitava e ingigantiva soffiandoci
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due fette di salame che erano disposte vicino a
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inavvertitamente nel piatto fondo che fumava ancora, i cerchietti
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fare questo mi pareva che ci guardasse per un
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i cerchietti d’aria che vi si erano formati
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occhiali, anche il seminarista che gli sedeva a fianco
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uscita dal refettorio vidi che l’uomo con gli
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gli occhi dalla città che già luccicava sterminata in
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mi parve di capire che si rifiutasse di dormire
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nella camera degli ospiti che era stata allestita per
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lui nella vecchia costruzione, che esigesse un posto nel
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pila dei mattoni forati, che erano attraversati da parte
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silenzio i dormitori, vidi che l’uomo con gli
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inaspettatamente nella nostra. ¶ «Dice che vuole stare qui!» bisbigliò
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uomo con gli occhiali, che ci si sedette sopra
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doveva collocarli. Poi vidi che apriva con emozione ancora
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abbeveratoi. Vedevo da lontano che si stava pulendo i
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perché riuscissi a vedere che l’uomo, con la
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schettini ai piedi, vidi che il padre priore lo
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quella stessa strada...» sentii che stava mormorando con sforzo
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seminario. Si era saputo che sarebbe stato assente diversi
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da così lungo tempo, che lo sentivo pulsare distintamente
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ancora suono, né orecchio che potesse intenderlo, prima che
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che potesse intenderlo, prima che il primo impercettibile moto
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moto producesse suono, prima che la prima gocciolina d
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scarpata, immaginavo i piattelli che volavano via frantumati nello
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anche le diverse devastazioni che si producevano nel cielo
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saltare via la pellicina che ricopre il cielo, come
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e i nuovi addobbi che ricoprivano l’altare. ¶ Doveva
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vento spostato dalle vesti che si rincorrevano da un
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Gettai lontano il sasso che ancora stringevo nel pugno
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a volte l’impressione che la loro intensità crescesse
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fino alle periferie lontane che si frantumavano e poi
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abbeveratoi. Era così presto che, oltre i finestroni senza
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crosta gelatinosa e trasparente che sovrastava la sua testa
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Entravamo silenziosamente nella chiesa, che era un semplice stanzone
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a vestire il sacerdote che aveva intanto già indossato
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paramenti, un istante prima che glieli fissassi sul corpo
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della solidità dei nodi che le mie dita avevano
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di un lontano incidente che ne aveva spostato all
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così diversa a seconda che la si guardasse da
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destra o da sinistra che avevo persino dato un
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indice del padre priore che erano rimasti appiccicati tra
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avevano lasciato sassi rotondi che pulsavano nel pugno, quando
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meditazione rendeva così assenti che ci si scordava di
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si poteva raggiungerne uno che si credeva a tutti
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del maggiore dei prefetti, che pregava in silenzio sul
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per le piccole luci che mi sembrava fossero ancora
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alto, con gli occhiali, che si aggirava fuori dal
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e carica d’ossigeno che mi pareva di venire
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tempo passava, mi pareva che il padre priore osservasse
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il maggiore dei prefetti, che era soprannominato il Gatto
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distante dal tavolo, sentii che il padre priore stava
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ancora là fuori?» capii che gli stava chiedendo. ¶ Il
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piccola ressa di parenti che aspettavano di entrare, perché
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impazienza, rosso in volto. ¶ «Che cosa vuole?» chiese d
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perché non si capisse che non avevo ancora ripreso
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dietro perché, man mano che si avvicinava, i parenti
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vedere meglio fuori, stupito che non ci fosse più
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proprio mentre poteva apparire che fosse arrivato il momento
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avvolte nella carta argentata, che potevi sempre donare improvvisamente
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donare improvvisamente a qualcuno che ti stava parlando da
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e neppure lontanamente sospettare che non avevi rivolto loro
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negli ascoltatori il sospetto che il chierico se ne
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guarda attraverso un vetro che il buio della notte
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lettura dei Salmi, prima che il padre priore mettesse
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striscia sottilissima di luce che correva lungo uno dei
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bordi, la mano femminile che dall’altra parte era
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strano verso gutturale, indecifrabile, che non pareva umano. ¶ Nessuno
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si era ancora accorto che non parlavo più. ¶ «Non
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fare, è ancora là!» ¶ «Che cosa vuole?» ¶ «Entrare... come
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spigoli della nuova costruzione, che era quasi completamente nascosta
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sacchetto della biancheria, segno che le suore erano passate
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su pezzetti d’orto, che riverberavano il sole da
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la parte di cancellata che riuscivo a scorgere, vidi
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scorgere, vidi con stupore che il Gatto e l
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della vecchia costruzione, vidi che l’uomo con gli
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uomo con gli occhiali che parlava, ed era il
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calda, veniva un profumo che non pareva nascere da
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rialzate sotto il lenzuolo, che si tendeva nei punti
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molto più tardi, ora che il cielo rimaneva luminoso
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sradicando piccoli rami interminabili che facevano grandinare il muro
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sul corpo della Pesca, che stava passeggiando piano piano
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da ogni lato, ora che molte delle foglie erano
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quello tracciato dai viali, che Lenìn stava da un
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percorrendo il vialetto tortuoso che scendeva giù dalla montagnola
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atterrite sul fondo melmoso che si andava prosciugando sempre
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un suono infinitamente osceno che si allargava attraverso tutto
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dell’operazione, mi pareva che le sue labbra si
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portone di lamiera, sembrava che le vibrazioni di quel
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il muro di cinta, che si andava sbriciolando qua
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più forza ancora, pareva che l’intera muraglia stesse
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fucili contro le foglie che tentennavano ancora, sulle cime
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del proiettile da guerra che quasi mi sfiorava, se
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il fragore del ramo che precipitava, e si era
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conto contro il figlio, che rideva a bocca tappata
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il cumulo di foglie che la costringeva a svoltare
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la zampa di gatto che pendeva fiammante da una
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Mi cambiavo la fasciatura, che dovevo continuare a portare
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macchiolina di sangue rinsecchito che si ripeteva regolarmente e
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pavimento e mi pareva che la garza si allungasse
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per uno i capelli che si divincolavano sull’albero
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forma scarmigliata della Dea, che girava assieme alla Dirce
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i suoni dei rami che piombavano a terra all
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più scura, nella stagione che passava, e a salire
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grotta si poteva vedere che anche i boschi sospesi
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col getto della canna, che correva attorcigliata attraverso tutto
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Qualche istante dopo capii che la Dea era uscita
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urlando sulla sua cima, che si affossava e scattava
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vicino l’orologio, stupito che i colombi non fossero
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state segate così corte che sembrava seduta sopra la
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sue ginocchia, mi pareva che nessuno dei suoi occhi
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estremità felpata della zampa, che rimaneva a volte inerte
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a volte mi sembrava che le sue soste non
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indicare qualche piccolo segno che poteva finora essermi sfuggito
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finora essermi sfuggito, o che potevo avere male interpretato
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sulle superfici delle braccia, che indugiasse intenzionalmente alla base
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dentro, camminando sulla muraglia che saliva e scendeva e
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di continuo, così alta che non riuscivo a capire
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sopra la sua cima che traballava. Camminandoci intorno sopra
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quelle difettose o tagliate che non si erano potute
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un po’ sui mattoni che fluttuavano liberamente in cima
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estremità, dove i mattoni che spuntavano dalla calce sbriciolata
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era deserto. Mi pareva che i versi venissero dall
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l’alto, mi accorsi che non c’era più
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pavimento d’assi sospeso che portava sopra la volta
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farsi capire dall’Albino che stava girando per il
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bicicletta. Correva così forte che a tratti le ruote
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dopo, con la notizia che tutti gli altri colombi
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e nella serra, sentivo che tutta la villa vibrava
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le labbra sigillate, pareva che piangesse mentre mi serrava
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parti di Ducale...» sentii che il primo stava dicendo
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un ordine alla Dirce, che corse ad afferrare due
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ad afferrare due galline che vagavano nell’orto. La
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per il cortile, prima che un altro gatto balzasse
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diresse verso di me, che stavo accanto alla casetta
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di marmo, al ponticello che scavalcava la vasca delle
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giù per i gradini che portavano al tetto, un
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po’ d’acquavite!» sentivo che gli stava proponendo il
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e spalle, nella luce che entrava dalle finestre spalancate
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dalle finestre spalancate. ¶ Prima che il padre priore riuscisse
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e ondeggiava così forte che mi tenevo pronto ad
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la veste, nel caso che il resto del suo
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fianco del padre priore, che mi pareva arrossisse di
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limiti del parco, sentii che il padre priore stava
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un istante dopo vidi che il Nervo lo stava
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in tanto. Mi pareva che accennasse a grattarsi l
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grattarsi l’orecchio, ma che si arrestasse ogni volta
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Gridavano entrambi così forte che non si sentiva quasi
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senza davanzale della bifora, che arrivava a filo col
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mi pareva a volte che una parte del suo
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sottobraccio il padre priore, che aveva il collare slacciato
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a posto. Mi pareva che evitasse di guardarmi, mentre
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salutava sottovoce lo Ziò, che era uscito dalla serra
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attorno. E solo dopo che ebbe salutato anche loro
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infine anche il Nervo che aveva battuto ossequiosamente i
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girò verso di me, che stavo in un punto
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mi pareva di vedere che alcune persone si fossero
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del portone, mi pareva che faticasse enormemente a stare
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sollevata così in alto che doveva distendere completamente le
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di un piccolo bottone, che forse era solo la
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dentellato di un francobollo che doveva essere rimasto a
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un alone così tenue che solo un tronchetto di
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fondo del cortile, ora che la Pesca aveva ritoccato
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una zona del volto che sfuggiva angolata verso l
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vaganti e di rimbalzo che a tratti ne sconvolgevano
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continuo, per ogni movimento che la Dirce aveva operato
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fermaglio di grandi dimensioni che cercava di collocare in
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se stesso in modo che l’intera capigliatura ci
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resi conto all’improvviso che si trattava della zampa
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fissata a una catenina che le circondava una delle
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Scivolava sulle castagne matte che cominciavano a cadere. Si
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li metteva nelle cassette, che portava giù lungo la
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verso un treno merci che aspettava con uno dei
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la veste sul terreno, che era diventato leggermente più
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sparava contro le foglie che esitavano a cadere, cercava
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i rami dei rampicanti che cominciavano a seccarsi. Dava
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diversi, inaspettati, ogni volta che mi affacciavo al lenzuolo
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delle dita i coriandoli che vi si erano impigliati
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opposti su di lei, che la teneva con entrambe
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bisbigliare qualcosa alla Dirce, che però continuava a fare
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D’un tratto vidi che il vano della porta
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sempre accesa, ogni volta che mi ricordavo di riaprire
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svegliavo, e ogni volta che tornavo a guardare verso
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della luce. Poi vidi che la mano di Lenìn
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si abbassava ogni volta che il pettine passava tra
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conto subito, dalla luce che entrava dal soffitto. Mi
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del cortile mi accorsi che tutto il parco era
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gremito di invitati e che anche Turchina si stava
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da un lunghissimo tavolo che non avevo mai visto
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a imboccare la scala che conduceva al primo piano
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ancora intatte mostravano chiaramente che nessuno ci aveva passato
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ininterrotto dei loro pneumatici che frantumavano la ghiaia. Poi
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Poi le diverse voci che rendevano omaggio allo Ziò
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stava facendo esibire Bortolana, che era intento a tirare
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e di risate indicò che Bortolana aveva terminato. Si
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già allontanando con Lenìn, che era rosso in volto