parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Emilio Gadda, L'Adalgisa, 1944

concordanze di «che»

nautoretestoannoconcordanza
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1944
congedato inopinatamente il diavolo che aveva in corpo, si
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1944
come un ministro venezuelano che ne abbia appena combinata
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1944
di tromba d’Eustachio che era il passaggio fra
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1944
un tal punto, sordo, che a domandargli chi fosse
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1944
a domandargli chi fosse, che aveva sonato, rispondeva «giovedì
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1944
grave forma di malinconite «che risaliva agli anni dell
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1944
si erano gradualmente convinti che la miglior medicina, «per
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1944
Giovanna», era nient’altro che una mezza, o anche
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1944
d’un qualche cosa che non sapeva nemmeno lei
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1944
cesso per conto proprio, che, del resto, la sarebbe
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1944
segatura!... Ma non sentite che la Mapeppa ha sporcato
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1944
giopontiano – occorse anche, talvolta, che la intoppasse quando meno
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1944
trasloco del ’20. Era allora che l’andava là lunga
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1944
e de’ Marpioni, affittante. Che da trentatrè anni, quest
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1944
età – rifiutò d’ammettere che quell’intoppo improvviso si
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1944
acciaccargli un piede, lui che calzava solo scarpe di
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1944
potremmo credere, dal momento che siamo in sul francese
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1944
Filiberta! Mapeppa! venite! correte, che c’è il paparino
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1944
stai paparino? bravo paparino che sei tornato presto! Un
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Erano quelli i momenti che gli inquilini di sotto
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1944
di ottima estrazione sociale, che avevano smarrito in una
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1944
bel e capìi, mi, che hin drée a comincià
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1944
di nulla: «ona cilapada che var nanca la pèna
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1944
delle diavolesse! ¶ La moglie, che sedeva in lavori d
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1944
gli uncinetti d’osso che l’avevano aiutata, durante
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1944
ad altro eventuale pupazzo che ne facesse momentaneamente le
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1944
e totale dell’entusiasmo che ogni padre sa ingenerare
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1944
donna Giulia, d’altronde; che in tema di prole
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1944
Villapizzone, se ben ricordo, che devono essere parenti dei
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1944
Ghezzi di Barlassina, quelli che stanno «lì»17 in via
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1944
e anche dei Novati, che sono anche miei lontani
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1944
parenti, dopo tutto, dato che «la» mia bisnonna era
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1944
farò grazia delle ¶ varianti che il calcolo combinatorio ci
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1944
ma non il beige che cercava lei.... come quello
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1944
cercava lei.... come quello che le avevano venduto tre
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1944
volta a soqquadro. Altro che vigilia di San Bàbila
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1944
belle, sul banco: mani che paiono assaporare al tatto
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1944
rotolare dei tram, fuora, che si rincorrevano rotolando stipati
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1944
disgraziati giovanotti, dei descuidados che avevano avuto l’imprudenza
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1944
repentino sorriso d’automa, che poi gli si ghiacciava
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1944
ma non è questo che volevo!... Ma come potete
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1944
Ma come potete sostenere che i due colori sono
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supplicare la feroce màntide che gli lasciasse almeno un
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1944
adolescenza. E la sirena che scodinzola come un furetto
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1944
del nostro rango», diceva). Che anche quello, però, finiva
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1944
manìa suicida, da tanto che gli misurava il pastocco
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1944
emanare, «se si vuole che siano proprio saporiti, e
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1944
una carogna, o più che galli in duello: disputandosi
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1944
tutto spini e sassi che fiancheggia l’impareggiabile architettura
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1944
sbagliare.... ogni cento piatti che lava, Clorinda ne rompe
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1944
al minimo....». ¶ «Non sospettavo che fosse così discreta....». ¶ «Quattro
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1944
cento!... un tasso più che onesto.... Devi riconoscerlo anche
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1944
anche tu, dal momento che sei un economista....». E
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1944
un vero ponte?... Altro che ponte!». ¶ «No, e no
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1944
il ponte definitivo.... quello che aveva calcolato lui, al
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1944
per prendere delle misure, che c’è da ridere
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1944
da ridere?... Mi pare che stai diventando un po
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1944
un ponte.... poi, dopo che è fatto, e si
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1944
il collaudo....». Claudio credè che Doralice divina, in quel
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1944
strinse: furono baci, baci: che le scoloravano la faccia
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1944
calcestruzzo!... Addio per sempre!...». ¶ «Che calcestruzzo d’Egitto!... sono
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1944
Sei un cattivo, ecco che cosa sei: e la
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1944
te!». ¶ Ormai Doralice sapeva che cosa diavolo insegnasse, lo
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1944
di servizio (in legno), che correva sotto la capriata
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1944
a particolari strutture: il che non infirma la verisimiglianza
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1944
del giorno. ¶ E aggiungi che in accezione gergale e
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1944
sono interdipendenti, per il che non occorre aver noi
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1944
nient’altro, del resto, che il Grand’Ufficiale Dottor
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1944
poteva di certo aspettarsi che avessero a ricevere una
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1944
anche solo regolare come che fosse: neppure a mano
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1944
del trapezio, ossia losanga, che più gli riesce fuora
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1944
e «vetustà» della fabbrica: che, per quanto al di
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1944
tutti mi assicurano invece che era proprio il palazzo
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1944
e del capomastro Ballabio che li aveva eseguiti, si
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1944
artigianamente, «migliorìa del Brüsüi»: chè per tale lo conoscevano
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1944
due già cresimate puledre. Che tutti quanti però, sorelle
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1944
tesoreggiare all’infinito: «Oh, che porcellona!... Vergogna!... Ma che
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1944
che porcellona!... Vergogna!... Ma che porcellona!... alla tua età
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1944
formula prettamente ambrosiani. Salvo che nessuno però, in que
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1944
aggiungere, ne’ rari momenti che riuscivano a permanere asciutte
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1944
di carezze, di vezzeggiativi, che neanche lei povero angiolo
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1944
un ginnasio, tanto più che a conti fatti «non
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1944
a imparà di cialàat.... che hin bon per conclüd
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1944
privatamente?»: «sì, privatamente....». «E che cosa studiavano?». «Il francese
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1944
Con una mamma, viceversa, che da «signorina» aveva ottenuto
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1944
corridoio del Forlina, meglio che star lì tutto il
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1944
smorfiose!», emanava imperatoriamente. «Voglio che vengano su senza tante
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1944
giorno, all’aria libera, che star su la sira
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1944
i presenti non potevano che annuire, è ovvio, il
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1944
da un pezzo: più che persuasi in cuor loro
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1944
corpo, state pur certi che il fuoco tambureggiante de
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1944
assortiti a sua disposizione: che la indennizzavano anche troppo
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1944
dunque, ciò è ovvio, che una almeno di queste
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1944
o cugine, o sorelle «che non riuscivano in aritmetica
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1944
un senatoconsulto. Per modo che «c’era lì», sempre
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1944
e prontezza di delibere che si dimandano in circostanze
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1944
in un canale intercettore che immette nel circonvallante Redefosso
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1944
campale del re, di che il Trivulzio seppe magistralmente
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1944
poi, nel giorno medesimo che i due sovrani su
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1944
una forte retroguardia austriaca (35.000) che s’era aggreggiata in
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1944
albero; e di terreno che smotti, e dirompa a
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1944
ma è il sabato che gli succede. Talchè l
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1944
secondo cui il presule che ficcava il naso dappertutto
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1944
consuetudini liturgiche nel rito che da lui si denomina
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1944
lui si denomina, ma che gli preesiste: con addentellati
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1944
ottieni una sorta, come che venga, d’artifizioso brodolino
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1944
Ticino: cioè la potenza; chè il bere la portata
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1944
o accetta. Se non che la lubido della rima
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1944
invece il sor Giulio, che a Roma lo chiamano
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1944
cianfrusaglie varie di casa, che caratterizza certi stati di
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1944
portone» anche l’andito che gli consegue: («fà a
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1944
a capire, e men che meno a far intendere
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1944
ai giovanetti suoi amici, che cosa diavolo insegnasse, lo
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1944
zio, al politecnico: e che cosa precisamente fosse un
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1944
fu però un giorno che fece epoca nella vita
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1944
in poi tutti seppero che cosa insegnava lo zio
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1944
insegnava lo zio e che cosa era il politecnico
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1944
ragazzo Valeri nel momento che attraversò con la levità
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1944
aprirgli fu il servo, che non disse nulla. Il
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1944
disse nulla. Il vento, che aveva corso i monti
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1944
voci tariffarie, della dogana, che interessavano l’edilizia. A
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1944
Varone. ¶ Alcuni capirono ciò che vollero: ma i più
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1944
ma i più pensarono che da quell’invito la
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1944
un lampo di cordialità che rischiara per un attimo
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1944
due scarpe, dopo di che lo guardava e sembrava
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1944
sguardi esatti, vivi, quelli che Claudio rivolse ad ognuno
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1944
a un tratto, sentì che la dolcezza di veder
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1944
le signorine Della Gerla, che il discorso fosse già
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1944
rendersi conto, di quel che gli era per uscir
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1944
tutto in un fiato; chè, avvisandosi dell’improprietà, si
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1944
tutt’altro di ciò che i presenti si aspettavano
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1944
si aspettavano. Forse vide che Doralice, in quel punto
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1944
dell’orca. Certo è che senza una ragione al
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1944
quali in dialetto, lamentava che l’inoltro del grosso
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1944
le due ragazze: gesto che non gli vidi usar
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1944
Miracolo», disse quasi sbadigliando, «.... che tutti i vostri ponti
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1944
sciocca, venutagli dal malumore che lo sovrastava. Ed ebbe
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1944
tener su il ponte, che.... che....». ¶ «Che?» gli intimò
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1944
su il ponte, che.... che....». ¶ «Che?» gli intimò donna
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1944
il ponte, che.... che....». ¶ «Che?» gli intimò donna Carla
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1944
gli intimò donna Carla. ¶ «Che.... che.... che....»: finì d
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1944
intimò donna Carla. ¶ «Che.... che.... che....»: finì d’impappinarsi
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1944
donna Carla. ¶ «Che.... che.... che....»: finì d’impappinarsi, mi
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1944
Antenore con una voce che intimidì tutti, «lasciate il
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armadillo piroettante e canoro, che seminava ostriche ad ogni
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1944
conchiudeva ogni volta, sfiduciato, che «come el Testori ne
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1944
o anche el Gainàtt:41 che gli offriva ogniqualvolta, e
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1944
Ch’era poi quello che gli aveva prestato el
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1944
otto o nove discoli; che sparivano l’uno dopo
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1944
tragica «penuria di circolante» che lo affliggeva da mesi
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1944
Casciavìt».42 E poi altri che non ricordo. ¶ Tra tutti
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1944
parliamo nell’anima, di che infiammare al salvataggio la
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da un sospetto di che financo il nome o
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1944
suoi vent’anni disoccupati che i migliori amici son
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1944
brùmm ossia «brougham» (inglese); che è carrozza chiusa a
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1944
un asse immaginato, sì che ne ricada nuovo contorno
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1944
E dicesi di veicolo che vada sossopra: «L’auto
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1944
d’un pàpero giovinetto, che si riscopre da sotto
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1944
benedizione. Con le donne (che non disdegnò) alquanto mal
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1944
Tuileries, Mombello, Malmaison, ecc.), che voleva fastosi, da sostenere
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1944
imposizione (del cerchio ingemmato) che usò in Notre-Dame
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1944
di cui usciva): dopo che lo lasciò lungamente ad
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1944
nella chiesa diaccia, più che gelaia. In Notre-Dame
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1944
prese su la corona che gli veniva presentata sull
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1944
atto rituale del Papa; che avrebbe avuto troppa efficacia
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1944
prudenza un po’ podagrosa: che non giovò a nulla
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1944
spagnola dagli stupendi occhi che il popolo battezzò per
168
1944
quel Giovanni Lamberto Tallien che l’aveva levata dal
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1944
è però anche probabile che verso il marzo ovvero
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1944
voglia, non meno lui che Carnot, di levarselo dagli
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1944
per quell’intrigante arrivista che di fatto era: e
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1944
quei ministri, o direttori che fossero, quei fornitori, quei
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1944
in succhio, quei banchieri che caldeggiavano la spoliazione d
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1944
magnetico rotante. Fu allora che Giuseppina fece un sogno
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1944
un sogno straordinario. Sognò che il suo Eugenio le
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1944
suo Eugenio le appariva: che, orbato del padre, ne
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1944
Freud non ci ha che vedere. Il profondo istinto
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1944
l’incoronando prepotentello a che il rito della Chiesa
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1944
ma, insomma, abbozzò: rimuginando che dopo tutto una qualche
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1944
quei d’una volta che avesse finalmente inghiottito, o
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1944
raspare, però, tutto quello che c’era da raspare
182
1944
recitar l’orazione con che si batte il ciaraffo
183
1944
maladetta degli infideli: mentre che il piccoletto sotto corona
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1944
viceversa: dallo strascico interminabile, che i Grandi Scudieri del
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1944
baraccone dalla facciata incompiuta: che aveva falde di tetti
186
1944
bigia d’un istrice, che sieda ispelacchiato per tigna
187
1944
un de’ chiodi di che fu crucifisso il Signore
188
1944
porse al neo-re, che se n’era svestito
189
1944
della regione Duomo-Ticinese: che occupa la parte «romana
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1944
servizievoli opere e manufatti, che è non meno caro
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1944
acque luride – fertilizzanti non che irriganti – pervenire in copia
192
1944
tutta la civica evacuazione. Chè son cresciute le genti
193
1944
Ma la Maria trovava che l’acquaio di Via
194
1944
di Santa Maria Fulcorina. «Che la creda, signora, l
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1944
si accomodò all’idea che la spettinata ragazza stesse
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1944
agli ammonimenti del padre «che le aveva scrivuto giù
197
1944
cavilloso e blandamente ricattatorio che hanno certe chicanes servili
198
1944
accorata: come di vaccina che si sia spersa nei
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1944
ragionare: e bisogna riconoscere che ci riuscì: il rubinetto
200
1944
Piva, «il nostro dottore»: che disciogliessero le concrezioni articolari
201
1944
concrezioni articolari incipienti: e che la ragazza dovesse evitare
202
1944
Cooking & Washing Implements Corporation», che aveva visto sciabordare alla
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1944
colloidale organico) era quello che faceva al caso. ¶ Interrogò
204
1944
fuori con tanta forza». «Che così bagnava e bordegava
205
1944
fondandosi su quell’unico che avevan avuto occasione di
206
1944
Piva. Aveva il cervello che le fumigava di vapori
207
1944
insistenza, come il naufrago che non vuol mollare un
208
1944
sulla «pressione del Municipio», «che anche l’architetto Basletta
209
1944
l’architetto Basletta dice che è troppa».... «quando non
210
1944
occhî, quegli occhioni vitrei, che aveva, due pallottolone rotonde
211
1944
secco: «Vegni mì. Lée che la me spèta in
212
1944
me spèta in cà: che vegni sü inkòeu. Ai
213
1944
Ghe n’è fina che se voeur....». ¶ E non
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1944
organizzazioni esemplari. ¶ Così avvenne che il rossore della reumatizzata
215
1944
per il solo fatto che suo zio gli rivolgeva
216
1944
misura spiacevole dal mutismo che la ostinata montanara opponeva
217
1944
inchiesta. Quasi un animale che si aspetti certe stangate
218
1944
bassi, invariabilmente: «son cose che càpitano....». «Già. Ma con
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1944
stata la grande umidità che ho sofferto....». ¶ «Bè, adesso
220
1944
un fettone di Mafalda, che allietavano il candore pasquale
221
1944
Regina Elena. ¶ *** ¶ Così avvenne che i coniugi Cavenaghi si
222
1944
quella appunto la volta che il nobile Gian Maria
223
1944
era sorda: a domandarle che ora era rispondeva di
224
1944
finanziere, o al rapsodo che fosse: non bastavano tasse
225
1944
del Bonzi, altro finanziere, che era riuscito a rasparle
226
1944
la crisi di disoccupazione che permise ai Cavenaghi di
227
1944
borghesia bottegaia, lanii, fartores, che con la sparizione dei
228
1944
cantone è poi quello che dava sul già vicolo
229
1944
semiascoso e rintanato apparecchio, che però cercandolo con un
230
1944
Belfiore. È la Milano che dispare: e quale la
231
1944
Il signor Testori protestò che lo rovinavano: le fortune
232
1944
desmètti de diventà matt.... Che ghe vàghen pür, in
233
1944
e la soa fesa.... Che vàghen, che vàghen.... E
234
1944
soa fesa.... Che vàghen, che vàghen.... E poeu dopo
235
1944
sue notti agitate.... ¶ Tanto che il Testori finì con
236
1944
non sapeva più a che Fumagalli votarsi per «trovà
237
1944
chiocciola buia della scala, che l’architetto Basletta aveva
238
1944
aveva progettata e, quel che è peggio, costruita, nella
239
1944
l’ültim viàcc», slàffete! che non gli va a
240
1944
a ogni nuovo tonfo, che ne seminò giù per
241
1944
due nasi brodosissimi, – altro che il nove per cento
242
1944
pezze di velluto. E che velluto! Velluto artigianizio. Del
243
1944
tempo dei Fieschi. Quello che la Dominante lo adoperò
244
1944
dirlo) de’ suoi ammiragli: che aveva vestito e insignito
245
1944
prete vincitore della lotteria. Chè non soltanto i Filiberti
246
1944
ruspi ovverosia sudati risparmi che gli son costati una
247
1944
invescata sulle panie segretarili, che tutto il resto, poi
248
1944
Carabinieri, con lo zelo che li distingue, curarono finalmente
249
1944
in viso alle genti: che in quel punto, secondo
250
1944
sì, no no, tentennava che pareva preso in un
251
1944
in un barbéra. Ambrogio, che pur gli aveva dato
252
1944
suo conto quell’opera che aveva in tanti anni
253
1944
sette o anche otto: che lo lasciano tranquillamente sonnecchiare
254
1944
una oblazione d’affetti che conobbe raro il riscontro
255
1944
Adesso, dopo trentatrè anni che lavorava con la Confidenza
256
1944
Confidenza, dopo quindici da che aveva imbarcato la Carlotta
257
1944
anche a loro.... dato che i fratelli Borlotti.... sigüra
258
1944
i fratelli Borlotti.... sigüra.... che l’età, poi.... e
259
1944
e il reumatismo.... dato che «i mè nevód....». A
260
1944
momenti piangeva. «El püsée che me despiàs l’è
261
1944
di Santa Maria Fulcorina», «che adesso però stanno lì
262
1944
tragedia. Ove si pensi che s’era verificato non
263
1944
Cavenaghi-discendenza, ma, quel che è peggio, a seguito
264
1944
represso ai Cavenaghi-còniugi «che oremai.... dopo trentatrì ann
265
1944
oremai.... dopo trentatrì ann....» che la tosse.... che il
266
1944
ann....» che la tosse.... che il reumatismo.... oltrechè i
267
1944
oltrechè i nipotini.... insomma.... che lo costringevano a rinunciare
268
1944
sta tóss!... Oremai quel che l’è stàa, l
269
1944
è stàa.... e quel che ho fàa, ho fàa
270
1944
principali: e nei cadetti, che non si contano. Mi
271
1944
ma è una storia che bisogna risucchiarla fin dal
272
1944
norma assoluta e inderogabile che le persone di servizio
273
1944
io), ma «infingarde»,23 con che intendevano poco sincere: e
274
1944
domenicale pennuto o piumato:24 (che non era il canarino
275
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data anche la cura che i Cavenaghi ponevano nello
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accadeva proprio nel momento che, assaggiato il brodo, donna
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dei Cavenaghi; nel momento che il «mànnso» stava per
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Gian Maria. ¶ Ora avvenne che in quegli anni, dopo
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e una bocca sciroppona che diceva sempre di sì
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pranzo di Natale, di che in uno scandolezzato coro
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del finestrone di sala, che da un certo giorno
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del nobile Gian Maria, che, seduto a tavola, preconizzava
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montagna: inesperte di tutto: che in vita loro, si
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del gabinetto bello, reperì che «qualcuno, certo» doveva aver
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foglie di cavolfiore fradice che ce n’era da
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oro. Di quelle proprio che al giorno d’oggi
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La Maria, da più che un paio d’anni
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poi viceversa uno sgomento che dirò antropomorfico, totalmente inibitivo
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sessantenni con ginocchî rinforzati che gli pantofolavano e strusciavano
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da bordo a bordo, che noncurasse la disparità di
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il periplo delle cose che non vanno, ecco, alfine
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idea soprana e ossedente che i truci figuri del
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segrete immaginative della gentildonna che risfòlgora in brillanti; del
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farneticare per interi pomeriggi che le verrà un giorno
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del rapinatore di strada che è: riempirà della sua
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e con l’atto che usò in Duomo il
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incomptis capillis,10 quei quattro che gli rimanevano, e indaffarato
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corona del re Agilulfo che gli veniva oblata, e
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vie solitarie, nell’ora che i veli della nebbia
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non soffrendo di ritenere che la sevizie avesse potuto
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volta, in una galleria che nessuno se l’aspettava
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dello smerigliatore di Amsterdam: che l’aveva sfaccettata, molata
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e precisamente per quello, che ci hai nella testa
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broda: o lardo sfriggente, che si strugga nelle opere
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di ceci e verze. Che bollono e aggallano, passato
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terra, sposa al seme: che ha coltre di neve
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viceversa: peperonato: e, più che uno stizzone, rubente. Sul
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a rompicollo senza campanello: che sul più bello s
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la lor frusta corta, che sparapràc!, la schioccherà sulla
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citrullone d’un cavallo che spara via dentro la
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oneste della vecchia gente, che non dite bugìa! Davanti
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Gondrand!». Oh! pollivendole furbe, che, in cambio d’un
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Oh! Oh! ¶ Oh bovisi15 che contrabbandate, a maggio, i
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e cinquanta al màzz.... che la varda che spàrg
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màzz.... che la varda che spàrg....». E la dama
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ben è d’uopo che al vostro operoso coraggio
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baracca non era avanzato che un uscio: chiuso: e
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tanto meno dell’impresa....», «che era fondamentalmente sana....»: così
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due poveri baciocchi: dato che un’impresa del genere
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della vecchia Milano, quelle che si annidano nelle illibate
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più forse el Péder che non el Lüìs, di
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depositare alcuni modesti fondi: che, superstiti a quelli dei
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loro insaputa. Poichè sembra che gli instituti di diritto
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epici, ma anche rapsodici: che la cittadinanza milanese anelava
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terza Italia, o quarta che fosse, non era cieco
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sorti della «cospicua attività» che veniva rischiarando di bagliori
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presente: con gran forbitezza. Chè del futuro non faceva
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dell’Ambasciatore del Giappone: che dopo sei parole aveva
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nelle posterga). Quello proprio che ci voleva. ¶ Poi un
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tradizione italiana e artigiana, che risaliva «alle gloriose repubbliche
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spelacchiati professori di pedagogia: che eran riusciti, in quarant
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era stato nient’altro che un perfezionamento del precedente
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Ma, poi, del resto, che campagna e che preti
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resto, che campagna e che preti! Che Costa Masnaga
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campagna e che preti! Che Costa Masnaga e che
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Che Costa Masnaga e che meridionali! dài e dài
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sopra misericorde sguardo. Quello che, se poseremo, ancora vigilerà
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battiti della vita sembra che uno sgomento li travolga
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e gli alberi giovani, che ancora sono compagni delle
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riprendevano ancora quel pensiero che i grandi avevano inizialmente
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di un’unica legge: che è la loro unica
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un turbamento, inavvertito dapprima, che si faceva poi ansia
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contezza, quale sarà. ¶ Accade che troppo stanchi, o perduti
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come vela d’Alvise che sciolga vanamente al ritorno
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tromba comandò ai soldati che avessero tutti a rientrare
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pensiero: o un susurro, che forse la notte avrebbe
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di prorogare. Quella tromba, che lacerava il buio, disse
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lacerava il buio, disse che dovunque perviene e vale
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per una gran dolcezza che fosse, come verità, nella
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vele di nuvoli, cirri, che ne adombrano la tolda
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nel favore della notte. ¶ Che fine sentire, che dolce
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notte. ¶ Che fine sentire, che dolce immaginare sospinge i
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accolgono, talora, degli ospiti: che, viaggiati i mari, corsi
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altro volatile di pregio che sia stato raggiunto nel
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avrà nello stomaco». Quelli che procedono a piedi, recano
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sale, hanno mani gonfie, che sudano perennemente dal palmo
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volto è più fosco che quello de’ maestri. Però
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secco, e si capisce che al risciacquarlo potrà riapparire
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di spaghi e legacci, che hanno coi bottoni superstiti
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tutt’ingiro la suola: che stridono sul lastrico e
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quel tanto di suola che manca. I meccànici hanno
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di calcagni: si conosce che le loro calzature, già
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mormorano tra loro quello che pensano o che gli
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quello che pensano o che gli sembra di dover
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qualcuno ha uno sguardo, che una fanciulla sommessamente raccoglie
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ad ascendere non meno che il garibaldino la pelle
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valli d’un suono che nasce dal profondo. Nota
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osservanza de’ buoni propositi che la edificante lettura andava
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nero vivagno, delle abetaie che lo ricoprivano tutto, il
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pioventi, come da nota che caratterizza il paese. ¶ 7 «Il
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un officio, nature in che si contenga una vita
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dopo l’occhio. Tanto che, dinamizzàndoli l’afflato del
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battibaleno avevano bell’e che messo a soqquadro tutta
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e gli unghioni rotondi (che solevano gracchiare sul lucido
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inopinata «ottomana della Teresa», che però questa qui viaggiava
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poco: però quel tantino che bastasse a nettar dalla
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da un vecchio dispiacere che gli vagabondava nella schiena
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di Valeggio. Era allora che si poteva riscontrare come
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fascia di cuoio stralucida, che gli reggeva sulla culatta
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a non opinare orgasmo, che tanto soavemente inerisce, in
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tutt’a un tratto, che è, che non è
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un tratto, che è, che non è, la Confidenza
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ma giudiziosamente mature signore che, adorne di sardanapaleschi orecchini
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certo, a’ begli anni che loro ne avevano diciassette
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fumigante. «Ma se so che stai meglio.... che non
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so che stai meglio.... che non soffri.... Dio mio
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stato termico della minestra, che, avuto riguardo ai nostri
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povera sorda in faccende; che arrivava a sedersi a
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quell’odorino del gas che si soprapponeva all’arrosto
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di un antico genio, che fosse vaporato fuori dagli
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Asom mangià la minestra che poeu vo in lett
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cera, un nuovo sorriso, che la vecchia controcambiò illuminata
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serie di sorrisetti: quelli che tanta pena ci destano
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una creatura, quando constatiamo che la non si avvisa
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fino a domani mattina, che tant’e tanto è
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il resto non era che un carnevale di nasi
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offrirmi un taxì, ora che sei ingegnere?», disse donna
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taschino della giacca, oltre che il casto angoluccio d
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lisci capelli. È noto che gli ingegneri, di tanto
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separava dal regolo: dato che i tuffi, la salsedine
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dalla cera del nipote, che non era il caso
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C’è anche il 24.... che è comodissimo», esclamò il
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esclamò il giovane. Pareva che il 24 fosse un ultimo
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volto gli si illuminò. «Che bella giornata!». ¶ «Una stagione
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un Guerra pedagno. Quel che ci voleva per i
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verso un eloquio pur che fosse. La loro prestanza
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dialettali ruggiti, barborigmi ingiuriosi che parevano estrarre dalle trippe
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orrendo di sè, più che boato di tuono: gli
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onnipresente, l’azzurro. Tanto che Valerio ed Elsa, nella
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della sfavillante lanterna filaretiana,20 che li aveva seguitati fin
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S-ciào, meno mal che semm reüsì a tchapàll
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di assi della ciabatta, che si misuravano in un
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buttavano dal Corso Monforte, che in quel punto, poco
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milanesi, tanto dei civili che degli industriali ed elettrotecnici
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non perciò men temibili, che di già insidiavano e
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da quei gran tattici che erano in ogni contingenza
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detta anche la Pèrtega che «preferiva andar a piedi
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le falangi dei Gnecchi, che a tre a tre
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gallo cedrone di pollaio: che, a quattro a quattro
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l’animo dalla meta che si era prefisso.29 ¶ La
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di un lupatto famelico che deglutisca una galàssia di
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a non dir peggio, che la mogliera del portinaio
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era, insomma, tutto quello che bisognava. Quel che ghe
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quello che bisognava. Quel che ghe voeur, ghe voeur
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quel zinzino di scandolo che gli ci vuole, giusto
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e dei gratacùli assortiti34 che la divina arte di
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turbine dei cattivi pensieri che ne vaporano, lo sciamare
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sciamare degli angeli cattivi che allo spogliarti, a notte
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della decenza, di quelle che le donne dedicano alle
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Gnèkk saturato di competenze. Che discerne a un primo
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Zia, mi pare proprio che abbiamo indovinato», ripetè Valerio
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fare d’un quattordicenne che stringa la prima volta
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fruttuosa ricerca. ¶ Dopo di che, oggetto di stupefatta ammirazione
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da sibariti in trentaduesimo, che avrebbe fatto pena a
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dei polmoni felici, mentre che lo stomaco era tutto
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rimanevano. A guardare. Chi? Che cosa? Le donne? Ma
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il paralume, ricordò proprio che il giovane del suo
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portiano. L’A. immagina che gli ormoni del committente
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il fratello Gian Maria che l’indomani suo figlio
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orchestra. Centoventi». ¶ «In fondo, che male c’è?», pensò
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alzata di spalle: «Dess che l’è ingignée, dopo
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dopo tütt.... È bene che si abitui a fare
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Valerio: tant’è vero che aveva due anni più
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In età buona ancora, che le reni e le
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tacco, di allapante gomma, che faceva pàp sulla cera
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ricordassero, con fitte lancinanti, che erano i suoi lombi
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stelo risecco, e più che nonna grinzuta: come nella
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è questo tutto quello che sei capace di fare
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demonio d’un autista.... Che cosa ce ne posso
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Vorrei sapere chi è che gli ha dato la
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pilaton.... d’on narigiatt.... che a quella maniera lì
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lindo gentiluomo. ¶ «.... Sei tu che sei peggio di qualunque
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lei.... Ma io so che l’è stato un
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un tram del numero 17, che voltava in dentro, invece
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invece di tirar dritto.... che nessuno se l’aspettava
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indovinarlo?... giusto nel momento che uno del 15 voltava in
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domando e dico.... dato che era appena venuto fuori
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era fuori il giallo.... che chi ne capiva un
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carogna d’un autista.... che però gli ho fatto
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sto narigiaton troja.... vedeva che cosa gli facevo diventare
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oo de capì!... Capissi che t’ée spantegàa cicolatt
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sciatica!», mentalmente sillabato intanto che s’appoggiava al bastone
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Poi sembrò raccogliersi, soprappensiero: «.... Che ankamò adèss, a pasà
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gamba.... d’i gianduia che gh’è somenàa per
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dal seguito dell’interrogatorio che il furgoncino a triciclo
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oro in campo scarlatto, che azzannava un iperbolico gianduia
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campana imbirbita. Gli è che lui, rilevatosi, aveva minacciato
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pappafichi, maschi o femmine che fossero, di ridurli seduta
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aver trovato un cavaliere che l’accompagnasse al concerto
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zampette di caprioletto saltativo: che senta già la primavera
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dell’uomo di spirito che sa «reagire»: e passar
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potuto svincolare dal concerto, che non lo interessava affatto
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quattordici lire a persona che veniva a costare in
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tanta era la felicità, che prese a monologare a
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1944
euforia delle otto, giurò che «l’an vintür, quas
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une contro le altre, chè tali gli parvero sempre
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inesorabile «mane techel phares» che lo attendeva al saldaconto
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era stato perdonato. Senza che si addivenisse alla promùlga
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soffiava già nel cucchiaio, che alla tavola di sala
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affettuoso dispaccio. ¶ «Mi duole che tu ti sia inquietato
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e di singhiozzi dopo che Lindoro s’era liquefatto
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tela di Luca Giordano che si conserva nella Pinacoteca
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richiesta, d’un’opera che sia collocata al terzo
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nonchè al lombardo bügnón, che il Cherubini traduce bubone
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1944
altra dalla base gallica che valeva «alveare» (bugno) o
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pallotta vuota e leggiera che ne risulta vien caricata
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1944
per un taglio diritto che si pratica nel dolce
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scanso di calamitosi gocciolamenti che potrebbero notare di sudicio
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più panini; ai giovani che si recavano al lavoro
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del mattutino politecnico (ore 7), che Satanasso lo incachi; su
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du’ gemine consorelle. Invano! Chè certo signor de’ Benci
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adepto, o socio frequentatore, che pagando un più lauto
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Lyaeo»: detto di quel che hanno in zucca i
494
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Non era neppur pensabile che dopo lo stento faticoso
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sia del Maradagàl vincitore che del debellato Parapagàl; di
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come sognano le madri che abbia a lavorare il
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volto. «La volontà....», rispondeva, «che è indispensabile agli assassini
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stanco. Era molto probabile che la guerra lo avesse
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e, più, l’annuncio che il fratello non ne
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crune del giure: mentre che la Gendarmeria incaparbita lo