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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Luigi Pulci, Morgante, 1483

concordanze di «che»

nautoretestoannoconcordanza
1
1483
che tu intenda: ¶ sai che qui arriva più d
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1483
sta questa faccenda, ¶ poi che noi siam per ragionare
3
1483
fe' sù tosto disegno ¶ che questa accorderà tutto lo
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1483
su questo legno: ¶ so che letto non hai dov
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1483
dov'io capessi, ¶ tanto che tutto mi vi distendessi
6
1483
siàn soli. - ¶ Disse Margutte: - Che puoi tu pigliarci ¶ la
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1483
in qua venti ducati, ¶ che sono in quella cassetta
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1483
l'appiatto: ¶ io vo' che tu mi doni un
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1483
arditamente il tuo bisogno, ¶ ché di tal cose cortese
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1483
Io mi vergogno: ¶ sappi che mai la notte non
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1483
per disgrazia sciòrmi ¶ e che per casa andassi a
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1483
avvisar la mia brigata, ¶ che non toccassin qualche tentennata
13
1483
di legarsi stretto, ¶ tanto che 'l Dormi se n
14
1483
assai. ¶ Non di' tu che volevi ire in Levante
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1483
delle piante, ¶ se non che presto il fummo sentirai
16
1483
fummo sentirai. - ¶ Disse Morgante: - Che diavolo è questo? ¶ Tu
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1483
gran borgo di case, ¶ che non si lievi la
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1483
Dicea Margutte: - Di ciò che rimase ¶ all'oste, un
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1483
cortese dell'altrui. - ¶ Mentre che questi così se ne
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1483
poco a poco: ¶ prima che 'l Dormi s'avvegga
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1483
foco; ¶ e non credea che fussi stato inganno. ¶ Quivi
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1483
coglie. ¶ Quando fu giorno che l'albe apparìe, ¶ Morgante
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1483
ha quie! ¶ Per Dio, che troppo il capresto s
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1483
per le risa talvolta che gli abbonda, ¶ e dicea
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1483
O forche sventurate, ¶ ecco che boccon ghiotto o pèsca
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1483
lo vedrò mai più, che non so quando!» ¶ Dicea
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1483
tutto d'un compagno ¶ che d'ogni cosa sia
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1483
arbo o usso; ¶ quel che si ruba, non s
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1483
arpioni e 'l chiavistello, ¶ che non sentissi quando un
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1483
mi curo più giallo che rosso. ¶ Or mi piacesti
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1483
Non vedi tu, babbion, che si tramuta ¶ e sgombera
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1483
maggior bestia se' tu che 'l cammello. - ¶ Tutto quel
33
1483
con loro. ¶ Dicea Morgante: - Che farem, Margutte? ¶ Vedi che
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1483
Che farem, Margutte? ¶ Vedi che mancan qui le cose
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1483
d'acqua alcun rampollo; ¶ ché pur, se noi trovassin
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1483
andrebbe al primo crollo; ¶ ché le parole più spedite
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1483
piacque. ¶ Vanno cercando tanto, che trovorno ¶ una fontana assai
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1483
posorno, ¶ perché e' convien che 'l caminar rincresca. ¶ Ecco
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1483
di lungi un lïocorno ¶ che va cercando ove la
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1483
però t'appiatta tanto che sia giunto, ¶ che tragga
41
1483
tanto che sia giunto, ¶ che tragga a noi la
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1483
suo modo beeva. ¶ Morgante, che dallato era nascoso, ¶ arrandellò
43
1483
un colpo tanto grazïoso ¶ che cadde stramazzato a mano
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1483
sì feroce e strano ¶ che di rimbalzo in un
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1483
cosa va gaia: ¶ forse che cotto lo potren mangiare
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1483
potren mangiare. ¶ Per quel che di quel sasso là
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1483
mia posta. ¶ Ma tu che se', Margutte, sì sottile
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1483
intruona le cervella, ¶ sì che quel fien gli cadeva
49
1483
più essere assassino; ¶ non che la voglia non vi
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1483
cosa sciocca; ¶ né vo' che tu credessi ch'io
51
1483
già scompiglio e scandolo, ¶ che mai non s'è
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1483
di bestemmiar più uomini che santi, ¶ e tutti appunto
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1483
non se ne vanti, ¶ ché ciò ch'io dico
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1483
e sempre dico cosa che dispiaccia; ¶ superbo, invidïoso ed
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1483
scrisse nella prima faccia; ¶ ché i peccati mortal meco
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1483
altri peccati in guazzabuglio; ¶ ché s'i' volessi leggerti
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1483
insino a luglio; ¶ salvo che questo alla fine udirai
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1483
questo alla fine udirai: ¶ che tradimento ignun non feci
59
1483
un'ora o più, che mai non mosse il
60
1483
e disse: - In fuor che tradimento, ¶ per quel ch
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1483
a compimento; ¶ e di' che 'l sacco non hai
62
1483
guàrdati, perch'io ¶ vo' che tu creda in questo
63
1483
mio battaglio, ¶ da poi che tu non credi in
64
1483
ne venga, Margutte, ¶ e che di compagnia sempre viviamo
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1483
le vie tutte. ¶ Vero che pochi danar ne portiamo
66
1483
d'un certo osso ¶ che gli spicchi eran d
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1483
spicchi eran d'altro che di pèsca, ¶ ed era
68
1483
e molto grosso, ¶ tanto che par che spesso gli
69
1483
grosso, ¶ tanto che par che spesso gli rincresca; ¶ un
70
1483
Questo è per rispetto, ¶ ché spesso alcun, che non
71
1483
rispetto, ¶ ché spesso alcun, che non se n'accorgea
72
1483
oste: - Mangi delle ghiande. ¶ Che vuoi tu ch'io
73
1483
a parlar superbamente, ¶ tal che Morgante non fu pazïente
74
1483
un gran fuoco, ¶ e che tu intenda a un
75
1483
far quello animale arrosto, ¶ che vuoi tu tòrre, un
76
1483
Parea di casa più che la granata: ¶ comanda e
77
1483
formaggio o delle frutte, ¶ ché questa è stata poca
78
1483
qui colle bigonce: ¶ fa' che non manchi al gigante
79
1483
al gigante del vino, ¶ che non ti racconciassi l
80
1483
masserizie e vasa: ¶ ciò che trovava, ogni cosa fracassa
81
1483
contanti. ¶ Hanno mangiato tanto, che in un mese ¶ non
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1483
questo paese». ¶ Morgante, poi che molto ebbe mangiato, ¶ disse
83
1483
ben pagato, ¶ per modo che d'accordo resteremo. - ¶ E
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1483
a suo modo pagassi; ¶ ché gli parea mill'anni
85
1483
al coperto. ¶ Vorrei, prima che' lumi sieno spenti, ¶ che
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1483
che' lumi sieno spenti, ¶ che tu traessi ancora un
87
1483
un po' di vino, ¶ ché non par mai la
88
1483
così tra noi, ¶ or che non ci è il
89
1483
ci è il gigante che c'ingoi. ¶ Vedes' tu
90
1483
di tale statura, ¶ e che tanto diluvi e tanto
91
1483
all'oste, - gli dicea ¶ - che l'oste gli trabocchi
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1483
andare. ¶ L'oste rispose che non si trovava ¶ da
93
1483
e non a sordo, ¶ che vi pensò di sùbito
94
1483
è buon ricordo, ¶ poi che tu di' che vi
95
1483
poi che tu di' che vi si fa tristizia
96
1483
io il faccia, credo che tu intenda: ¶ sai che
97
1483
fu prima alle porte!, ¶ ché tutti que' da sezzo
98
1483
mura lor fussin guardate, ¶ ché d'uscir fuor non
99
1483
un poco a Carlo, ¶ ché non si vuol però
100
1483
volse rimandare ¶ a Carador, che l'ha tanto aspettata
101
1483
al partir lo pregòe ¶ che l'avvisassi d'Ulivier
102
1483
l'avvisassi d'Ulivier che sia, ¶ e ritornassi qualche
103
1483
qualche volta a quella, ¶ che rimanea scontenta e meschinella
104
1483
per ispicchio, ¶ un uom che in volto parea tutto
105
1483
n un sasso, ¶ tanto che questo capitòe al passo
106
1483
dal capo alle piante, ¶ che gli pareano strane, orride
107
1483
mezzo fu' giunto: ¶ vedi che sette braccia sono appunto
108
1483
pure un fiaschetto allato, ¶ che da due giorni in
109
1483
farò a camin quel che è dovuto. ¶ Dimmi più
110
1483
molto più nell'aspro che il mangurro; ¶ ma sopra
111
1483
ho fede, ¶ e credo che sia salvo chi gli
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1483
vieta e biasima, ¶ credo che sia il sogno o
113
1483
per discrezion mi credo che tu intenda. ¶ Or tu
114
1483
io fussi eretico: ¶ acciò che invan parola non ci
115
1483
non ci spenda, ¶ vedrai che la mia schiatta non
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1483
arreca. ¶ Vuoi tu veder che fede sia la mia
117
1483
fede sia la mia?, ¶ che nato son d'una
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1483
mille e mille. ¶ Poi che m'increbbe il sonar
119
1483
e sette de' mortali, ¶ che non mi lascian mai
120
1483
in ogni loco, ¶ tanto che al tutto e la
121
1483
e va' per parentado, ¶ ché tutti siàn d'un
122
1483
io ti dicessi in che modo io pillotto, ¶ o
123
1483
aver vuole un migliaccio, ¶ che non vuole essere arso
124
1483
tondo, nota sanamente, ¶ acciò che 'l fuoco equal per
125
1483
a mente, ¶ la gocciola che morvido il mantenga: ¶ dunque
126
1483
parte dividiàn la prima, ¶ ché l'una e l
127
1483
proverbio antico, ¶ e fa' che non sia povero di
128
1483
povero di panni, ¶ però che questo importa ch'io
129
1483
guarda non t'inganni! ¶ ché così verdemezzo, come un
130
1483
come un fico ¶ par che si strugga quando tu
131
1483
tu l'assanni; ¶ fa' che sia caldo; e puoi
132
1483
le cose sottil, vo' che tu creda, ¶ consiston nelle
133
1483
l'ode poi convien che ceda: ¶ perché la gola
134
1483
n'ho aggiunti. ¶ Un che ne manchi, è guasta
135
1483
la coda, ¶ e quel che più mi piace è
136
1483
guardo più i parenti che gli strani: ¶ della vergogna
137
1483
in modo diventar galante ¶ che non vi campa servigial
138
1483
è la principale, ¶ acciò che ben si sgoccioli il
139
1483
e calcetti di feltrelli ¶ che fanno, quand'io vo
140
1483
e belli; ¶ e fuoco che per sé lume non
141
1483
di spogliar gli altari ¶ che 'l messo di contado
142
1483
stendere un bucato, ¶ diresti che non è donna o
143
1483
è donna o massaio ¶ che l'abbi così presto
144
1483
a guardar più tuo che mio, ¶ perch'ogni cosa
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1483
Orlando: - Saranno i profeti ¶ che predisson l'annunzio di
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1483
quel Signore etterno. ¶ Color che cantan, che paion di
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1483
etterno. ¶ Color che cantan, che paion di foco, ¶ con
148
1483
e gli altri Tron, che così presso stanno, ¶ sì
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1483
così presso stanno, ¶ sì che tre gerarchie que' cori
150
1483
cori fanno. ¶ Gli altri che seguon questo primo coro
151
1483
loro, ¶ ed Angel par che d'un canto risuoni
152
1483
e' non passerà molto ¶ che tu gli potra' me
153
1483
e 'ncréscati di me, che resto involto ¶ in questo
154
1483
consolato ¶ del dolce fin che Spinellone ha fatto, ¶ e
155
1483
collo spirito elevato, ¶ tanto che Paül pareva al ciel
156
1483
tratto, ¶ e scaccia ognun che innanzi se gli affronta
157
1483
ch'un pagan quel che vi caccia? - ¶ E' rispondieno
158
1483
nella battaglia ¶ questo gigante che Giove minaccia: ¶ e' ci
159
1483
guardava Baiardo, ¶ e raffreddossi, che parea sì caldo; ¶ disse
160
1483
miei consorti ¶ quel Chiarïel che fu tanto nomato; ¶ de
161
1483
morti, ¶ e Brunamonte sai che l'hai ammazzato ¶ con
162
1483
tu chiami traditor Rinaldo, ¶ che sai che tu se
163
1483
traditor Rinaldo, ¶ che sai che tu se' il fior
164
1483
co' giganti poco uso; ¶ ché se io comincio, per
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1483
mazzafrusto il muso. - ¶ Rinaldo, che smarrita ha la paura
166
1483
Spinellone e Costanzo abbattuto, ¶ che far con esso or
167
1483
campo saremo, ¶ e so che 'l lume e' dadi
168
1483
giorno: ¶ così ti priego che tu sia contento. - ¶ Rispose
169
1483
Rinaldo n'andava affilato, ¶ ché di tradirlo pensato seco
170
1483
stava a dormire. ¶ Baiardo, che la notte stava desto
171
1483
veder la pagana canaglia, ¶ che si pensorno il mondo
172
1483
lor s'agguagliava; ¶ sì che di nuovo due lance
173
1483
balia a Rinaldo; ¶ credo che tu t'intenda co
174
1483
cristiani! - ¶ E 'l me' che può sopra l'arcion
175
1483
di man non ischizza; ¶ ché se tu campi da
176
1483
gli dètte nel fianco, ¶ che gli fe' rimbalzar l
177
1483
percossa ebbe tanta molesta ¶ che poco men che non
178
1483
molesta ¶ che poco men che non si venne manco
179
1483
era caduta, ¶ se non che la catena l'ha
180
1483
gli scagliava intanto ¶ addosso, ché pensò che sia fornito
181
1483
intanto ¶ addosso, ché pensò che sia fornito. ¶ Orlando, ch
182
1483
del senno uscito? ¶ Or che non ha più l
183
1483
come un gaglioffo vil che sempre fusti? - ¶ E volle
184
1483
E' non è buon che innanzi vada, ¶ ché questa
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1483
buon che innanzi vada, ¶ ché questa spada il porfiro
186
1483
fu tanto la rabbia che lo vinse, ¶ che lo
187
1483
rabbia che lo vinse, ¶ che lo tagliò come il
188
1483
e fecene due parti ¶ che così a punto non
189
1483
faggio atterra. ¶ I saracin che son nella battaglia, ¶ chi
190
1483
veggendo Salicorno giù cadere, ¶ che lo sentì chi nol
191
1483
fiaccole di pino, ¶ sì che molti restâr per le
192
1483
saracino: ¶ buon per colui che fu prima alle porte
193
1483
quel che Durlindana aspetta! ¶ ché gli facea sentir s
194
1483
Ove è, Soldan, quel che tu m'hai promesso
195
1483
farsi; ¶ un saracin pregò che manifesti ¶ per che cagione
196
1483
pregò che manifesti ¶ per che cagione il campo abbi
197
1483
richiesti ¶ per due baron che dovén giustiziarsi; ¶ il re
198
1483
re Costanzo non vuol che gli uccida: ¶ per questo
199
1483
caduto ¶ d'un colpo che gli avea dato il
200
1483
ch'è sopravvenuto ¶ e che del caso pareva ignorante
201
1483
tu hai saputo, ¶ vedi che va sozzopra qua Levante
202
1483
Levante ¶ per due cristian, che 'l gran Soldano a
203
1483
baron troppo ci duole, ¶ ché l'un fratel di
204
1483
lo campo insieme vanno ¶ che lo condusse ove combatte
205
1483
tra le schiere drento ¶ che si vedeva sbaragliar la
206
1483
moveva, ¶ perché e' vedeva che costui non ciancia, ¶ e
207
1483
per l'aria trovossi, ¶ ché quel che è distinato
208
1483
aria trovossi, ¶ ché quel che è distinato tòr non
209
1483
montagna gli cadeva addosso: ¶ ché, come il Veglio allo
210
1483
sbergo e 'l giubbone, ¶ che è di catarzo, e
211
1483
di tal morte. ¶ Rinaldo, che 'l Soldan vide cadere
212
1483
Per la fede mia, ¶ che non era di matto
213
1483
il suo temere! ¶ Vedi che luogo ha pur la
214
1483
e' vedieno ¶ i saracin che indrieto si fuggieno. ¶ Rinaldo
215
1483
giorno gran pianto, ¶ tanto che più gli riconosce appena
216
1483
più gli riconosce appena. ¶ - Che pagheresti voi, ditemi il
217
1483
il conte Orlando appresso, ¶ che di camparci pur ci
218
1483
pose le mani, ¶ acciò che in viso il potessin
219
1483
mio consiglio mi par che si faccia, ¶ acciò che
220
1483
che si faccia, ¶ acciò che vi vegnate riposando: ¶ col
221
1483
in su l'arcione, ¶ che molto pianse Orlando cotal
222
1483
sorte, ¶ e tanto fe' che si fece cristiano, ¶ e
223
1483
fu cosa mirabil quel che disse ¶ Ispinellone in questo
224
1483
questo suo morire: ¶ credo che 'l Ciel per grazia
225
1483
sù le luci fisse, ¶ ché gli pareva gli angioli
226
1483
vedi tu lassù quel che veggo io? ¶ Chi è
227
1483
È Gesù nostro Iddio, ¶ che pasce tutti di gaudio
228
1483
pagano. ¶ Chi è colei che siede allato a quello
229
1483
siede allato a quello, ¶ che sopra tutte par donna
230
1483
nazzarena; ¶ e l'angel che gli è appresso è
231
1483
appresso è Gabriello, ¶ colui che gli disse «Ave gratia
232
1483
in man sì bella, ¶ che par che molto fisso
233
1483
sì bella, ¶ che par che molto fisso Gesù guati
234
1483
con tanto amore, ¶ poi che fu crucifisso il terzo
235
1483
dìe. ¶ - Chi è colui che guarda il suo Fattore
236
1483
vecchierel con tanta fede ¶ che non si sazia di
237
1483
cantare osanna, ¶ e par che di Maria si goda
238
1483
goda al piede? ¶ - Colui che fu con lei nella
239
1483
glorïosa e pia. ¶ Color che paion sì giusti e
240
1483
man, sai tu quel che si sia? - ¶ Rispose Orlando
241
1483
a sesta: ¶ sempre color che sconosciuti vanno, ¶ o per
242
1483
di vederti, ¶ se non che mal te ne potrebbe
243
1483
gli menava una gotata, ¶ che in sul viso la
244
1483
la spada non isguizza, ¶ che conosciuta non sia da
245
1483
pèsche sanza nocciolo appiccava, ¶ che si ritrasse ognun che
246
1483
che si ritrasse ognun che n'assaggiava. ¶ Ispinellon, come
247
1483
con essa un rigagno, ¶ ché nessun colpo non menava
248
1483
menava invano. ¶ Ma poi che vide e' non v
249
1483
la città molto romore ¶ che così fussi fatto al
250
1483
Costanzo ha tanti cavalieri ¶ che cuopron, voi il vedete
251
1483
volentieri. ¶ Or con colui che mi batté la fronte
252
1483
batté la fronte ¶ credo che buon sarà forse far
253
1483
forse far triegua, ¶ acciò che maggior mal di ciò
254
1483
io tengo presi, ¶ acciò che il re Costanzo e
255
1483
da tanti meno offesi; ¶ ché, s'io mi fo
256
1483
potre' pigliare ¶ quel Montalban che Gano ha consigliato. ¶ Rinaldo
257
1483
ha consigliato. ¶ Rinaldo so che non dè' mai tornare
258
1483
dè' mai tornare: ¶ credo che 'l Veglio l'abbi
259
1483
man farne vendetta ¶ prima che molti dì ritorni il
260
1483
il sole. ¶ Della giustizia, che in punto si metta
261
1483
spia, ¶ e dice ciò che ordina il Soldano. ¶ Il
262
1483
il Soldano ordinava ¶ ciò che bisogna, e 'l giustizier
263
1483
a veder la giustizia che fa, ¶ che si farà
264
1483
la giustizia che fa, ¶ che si farà il tal
265
1483
in tal modo favella: ¶ - Che tu gli meni amendue
266
1483
era il giustiziere usato, ¶ ché 'l Veglio, com'io
267
1483
spia ne va volando, ¶ che la giustizia uscirà presto
268
1483
vien' col gonfalone, ¶ però che noi daren tosto alla
269
1483
parole van dicendo forte, ¶ ché gran paura avevon della
270
1483
menti per la gola; ¶ ché tu se' tu ribaldo
271
1483
sue mani il core; ¶ ché promettesti e rimanesti in
272
1483
arai presto un nodo ¶ che ti richiuderà cotesta strozza
273
1483
hanno veduto, ¶ e Spinellon, che la giustizia viene ¶ e
274
1483
la giustizia viene ¶ e che 'l Soldan con essa
275
1483
non è bene - ¶ dicea - che questa giustizia si faccia
276
1483
Rinaldo aspettarlo; ¶ ed or, che così a furia si
277
1483
mosso, ¶ troppo mi par che sia da biasimarlo. ¶ Ed
278
1483
venissi mai persona, ¶ pàrti che questo al Soldan si
279
1483
fede della sua Corona, ¶ che par che sotto sé
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1483
sua Corona, ¶ che par che sotto sé qua il
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Marïotto, in Bambillona, ¶ acciò che scandol di ciò non
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avvenga. - ¶ Diceva Spinellone iratamente ¶ che 'l re Costanzo non
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abbassa in giù, ¶ sì che del petto passava ogni
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Vegliantin per modo serra ¶ che 'l primo saracin che
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che 'l primo saracin che vien davante ¶ con l
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spada pesante, ¶ e colpo che menassi mai non erra
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mai non erra: ¶ convien che chi l'aspetta alzi
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e tristo a quel che Durlindana aspetta! ¶ ché gli
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scrisse al gran Soldan che sanza fallo ¶ fra pochi
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il verrebbe a vedere: ¶ che l'aspettassi e' prigion
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tanto ch'a lui, ché già s'è mosso
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riguardava quelle gente armate ¶ che gli parevan di somma
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e notte cavalcando, ¶ tanto che son condotti a Bambillona
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con Orlando combattuto ¶ e che volea combatter con Rinaldo
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volea combatter con Rinaldo: ¶ che venga presto in là
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non si fu saldo, ¶ che diecimila ordinava in suo
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un giorno quel pagano ¶ che avea con lui mandato
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e col Veglio dicea: ¶ - Che gente è questa che
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Che gente è questa che di qua ne viene
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ch'a due cristian che sono imprigionati ¶ in Bambillona
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già prese. - ¶ In questo che Rinaldo domandava, ¶ giugneva il
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ch'io ti riguardo, ¶ che qualche bestia nell'aspetto
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In questo il Veglio, che vide appiccargli, ¶ sùbito corre
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non si poté parare, ¶ ché con un colpo la
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sul capo ha ferito, ¶ che del suo sangue la
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si mette pagana, ¶ tanto che molto Rinaldo il commenda
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mazza strana, ¶ tanti convien che morti giù ne scenda
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non si stava anco, ché v'era faccenda; ¶ e
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quella gente si sbaraglia, ¶ ché, più che gente, era
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si sbaraglia, ¶ ché, più che gente, era o ciurma
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ch'era più dura che quercia o che cerro
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dura che quercia o che cerro: ¶ alcuna volta n
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straccia e spezza ¶ ciò che trovava, per la sua
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Veglio ¶ diceva a' molti che dava l'offerta: ¶ - A
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voglio ubbidire; ¶ e vo' che sempre insieme noi viviamo
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veggo tanto popol saracino ¶ che non ne fu più
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a Spinellone: ¶ - Io vo' che noi veggiamo i prigion
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barone ¶ - andiamo e pregherren che ce gli mostri ¶ sanza
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menarvi il re Costanzo, ¶ ché so che gli fia
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re Costanzo, ¶ ché so che gli fia caro di
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a non tenere ¶ più che bisogni lunga questa trama
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Ricciardetto disse: - Ecco coloro ¶ che vengono arrecarci altro che
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che vengono arrecarci altro che torta: ¶ questo sarà per
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scampati sarete; ¶ se non che domattina io vi prometto
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e piangeranne Bambillona tutta, ¶ ché so per le lor
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Ma ben mi duol che innanzi al mio morire
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non poté più sofferire, ¶ ché d'abbracciargli avea troppo
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troppo disio, ¶ e mentre che ciò dice Ricciardetto, ¶ alzava
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è qui presso ¶ Orlando, che non t'ha mai
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Soldan riportaro ¶ le chiavi, che sospetto non pigliassi, ¶ e
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detto: ¶ Deh, dimmi, cavalier che stai di piatto, ¶ per
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stai di piatto, ¶ per che cagion tu tien' sempre
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pigliarne sospetto. ¶ Io vo' che tu mel dica a
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non ch'io crederrò che ci sia frodo. - ¶ Diceva
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Orlando: - Certa nimicizia ¶ fa che questo elmo tengo così
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così in testa, ¶ acciò che non pigliassi ignun malizia
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suo signor gli comandòe: ¶ che mandi presto al campo
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vincitor ti faccia, ¶ poi che Fortuna ancor pur mi
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Orlando: - Non temer, donzella, ¶ ché in ogni modo rimarren
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in sul campo andare; ¶ ché sanza lui non si
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Per la testa mia, ¶ che gentilezza è teco esser
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una zacchera; ¶ tanto è che preso non fia più
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cento servi il padre, ¶ che te per servo non
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e le sue membra, che son sì leggiadre, ¶ volevi
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ruffian: néttati i piedi, ¶ ché, per voler bagasce e
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tanta ira l'accese ¶ che cominciava a menar gran
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nel petto a quel, che gli parve una trave
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una trave; ¶ e disse: «Che dïavol fia, Macone! ¶ Questa
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colpo di tanta bontade ¶ che Salicorno e l'alfana
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La figliuola del re, che vide questo, ¶ fra sé
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in terra presto. ¶ - Vedi che staffa non ebbi perduto
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paladin rispondea: - Bestia pazza, ¶ che dirai tu se col
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costui la corazza, ¶ tanto che spesso scontorceva il grifo
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colpirlo all'elmetto, ¶ però che allato gli pare un
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mena con tanta fierezza ¶ che, giunto a vòto, in
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cavalier da guerra, ¶ per che cagion non mi feristi
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brando, ¶ ch'io so che 'l mio poter sarebbe
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sia come tu vuoi, ¶ ché la battaglia è finita
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finita tra noi. ¶ Odo che 'l fior se' di
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tutti i cristiani ¶ e che tu se' fatato per
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casi strani; ¶ e vo' che mi prometta come amico
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rompergli la fronte, ¶ però che mio nimico è in
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sofferir tante onte: ¶ colui che 'l nome suo risuona
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ti liberròe; ¶ ma so che tu darai nell'altra
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re della Bellamarina; ¶ tanto che giunse un giorno alla
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al suo doglioso padre, ¶ che l'ha gran tempo
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fa ¶ al modo lor, ché di costei non sanno
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già stata tanto, ¶ sì che per morta n'avean
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disse quando ¶ ed in che modo l'avevon rubata
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onorata ¶ Orlando sempre, insin che l'ha condotta. ¶ Il
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allotta: ¶ Questo è colui che ti scampò da morte
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morte? ¶ Questo è colui che t'ha dunque prosciolta
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tutto il popol suo che gli è dintorno. ¶ Or
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al Soldan di Bambillona, ¶ che non pareva già che
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che non pareva già che si rammenti ¶ di quel
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questi la persona, ¶ prima che sia Rinaldo a lui
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dal Veglio, dove sa che l'ha mandato. ¶ Mandò
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Costanzo, per mostrargli amore, ¶ che venissi a veder questa
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con l'altre grazie che m'hai concedute, ¶ aiuta
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al fine. ¶ Io dissi che 'l Soldan mandato avea
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re Costanzo, e scritto che venisse ¶ a veder la
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come il messo par che comparisse, ¶ sùbito il re
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leggea, ¶ e 'nteso quel che 'l traditore scrisse, ¶ la
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1483
ben contento; ¶ e vo' che quel ribaldo si sconfonda
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cavalier, drento la spada, ¶ ché quel ch'hai fatto
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figliuola o sposa. ¶ Vo' che tu venga nella mia
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altra gentilezza ancor farai: ¶ che l'oste, in cortesia
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fece onore. ¶ E mentre che 'l convito era più
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quello. ¶ Era un pagan che pare un corbacchione, ¶ molto
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Distruggati Macone ¶ e Giupiter, che regge il grande impero
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impero. ¶ Tu dèi saper che 'l tempo è pur
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quanto era meglio assai che tu morisse, ¶ anzi ch
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nata! - ¶ Orlando lo pregò che gli chiarisse ¶ quel che
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che gli chiarisse ¶ quel che importar volea quella imbasciata
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e meco insieme so che piangerai. ¶ Un'isola è
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io gli dica ¶ quel che mi par per la
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la mia parte sola? ¶ Ché di tener le lacrime
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e' rispose: - Di' ciò che tu vuoi. - ¶ Orlando disse
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gigante: ¶ - Non so quel che 'l signor tuo si
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imbasciata minaccia e comanda ¶ che basterebbe al Soldan del
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nome e di quel che ti manda; ¶ poi ti
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poi ti dirò quel che sarà dovuto, ¶ come tu
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a ciascuno ¶ è ciò che si guadagna con la
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Donde io sono uno ¶ che vo' questa fanciulla guadagnarmi
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Dio, contento sono; ¶ andian, ché noi faren bella la
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moresca: ¶ pregava Macon suo che l'aiutasse ¶ e che
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che l'aiutasse ¶ e che di sua virginità gl
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sua virginità gl'incresca, ¶ che 'l fer gigante non
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la piazza tremava, ¶ però che Vegliantin fólgor menava; ¶ e
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martello: ¶ ruppe la lancia che parve di feccia, ¶ e
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forte temperata; ¶ e par che 'nverso il ciel bestemmi
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a Don Brun tal che gliel fe' sentire: ¶ perché
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onde ciascun maravigliato fue ¶ che così presto il torrïon
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si vuole: ¶ comanda ciò che vuoi, ch'egli è
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tributo; ¶ ed ogni volta che tu mangerai ¶ della promessa
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ti ricorderai. ¶ E vo' che tu ti facci medicare
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ti facci medicare, ¶ prima che tu ritorni a Salicorno
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alcun giorno; ¶ alcuna volta che volea mangiare, ¶ dicieno i
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mangiare, ¶ dicieno i servi che stavan dintorno: ¶ - Che farebb
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servi che stavan dintorno: ¶ - Che farebb'ei co' denti
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farebb'ei co' denti che gli manca? ¶ Di Gramolazzo
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ne sospira, ¶ a Salicorno, che n'ebbe gran pena
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Chi è quel cavalier che t'ha diserto? ¶ Non
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o per Libia serpenti, ¶ che non traessi a lor
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sare' ben buono erbolaio, ¶ ché sa cavare e denti
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andar, ti fo assapere ¶ che ne trarrà a te
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promissi, se l'osserverai, ¶ che mai tributo al re
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vi vo' venire, ¶ acciò che traditor non mi chiamassi
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Salicorno tanto seppe dire ¶ che alfin Don Brun dispose
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alfin Don Brun dispose che tornassi; ¶ e cinquecento d
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fe' guernire ¶ di ciò che gli parea che bisognassi
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ciò che gli parea che bisognassi; ¶ e in pochi
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le chiavi del castello; ¶ ché tu mi par', quand
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ma facciàn questo patto: ¶ che a Bambillona dobbiate tornarvi
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gran fierezza; ¶ e poi che 'nsieme i destrier s
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modo Guicciardo ha ferito ¶ che di cadere alfin prese
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del campo, barone, ¶ poi che Guicciardo della sella è
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l suo caval conforta ¶ che 'l suo signor come
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s'io non erro, ¶ ché nol passò, benché sia
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tua posta. - ¶ Quel traditor, che stava apparecchiato, ¶ non ebbe
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con meco, e so che mi potea ¶ uccider con
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nol sofferse il ben che mi volea; ¶ e per
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padre mio; ¶ e so che presto ne verranno in
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troppo disio, ¶ né insin che sia tornato, il cor
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così il fratello. ¶ Poi che battuto fu, que' compagnoni
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questo linguaggio, ¶ se non che la fanciulla gliel chiarì
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nasserì ¶ da ogni peccator che fanno oltraggio. ¶ Or vedi
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Gan de' suoi peccati, ¶ ché per occulta e divina
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bagnava le gote, ¶ temendo che 'l Soldan non rompa
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dà lor costei conforto ¶ che ignun di lor non
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prigione stenta. ¶ Lasciamo Antea, che stava a suo piacere
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sventurata poveretta, ¶ come dicemo, che s'era fuggita ¶ da
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boschi? ¶ Ove troviam qualcun che la conoschi? ¶ Io maladico
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Soria; ¶ io maladico Antea che volle amante; ¶ io maladico
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amante; ¶ io maladico Amor che n'è cagione; ¶ io
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a Dio, giusto Signore, ¶ che non ci voglia così
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e la sua Madre, che in qualche paese ¶ lo
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priego per quella virtute ¶ che tu donasti all'angel
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venendo annunzïar nostra salute, ¶ che tu mi guidi dove
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Tobia mi manda Raffaello ¶ che m'accompagni insin che
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che m'accompagni insin che me lo 'nsegni, ¶ se
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degni. ¶ Per l'amor che portasti al nostro Adamo
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nostro Adamo, ¶ pel sacrificio che Abram già ti fe
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fe', ¶ per ogni profezia che noi leggiamo, ¶ pel tuo
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per Noè, ¶ pel lamento che fece Geremia, ¶ per Giovacchin
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Zaccheria, ¶ pe' miracoli già che tu facesti, ¶ concedi tanta
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grazia ai tuoi fedeli ¶ che dove è il mio
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si desti, ¶ molto soave, che parea da' cieli, ¶ dicendo
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va' ritto e saldo, ¶ ché sano e salvo troverrai
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egli ha smarrito, ¶ e che 'gli arà acquistato un
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sùbito un lampo disparito ¶ che prima agli occhi gli
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fanciulla e Terigi trovava, ¶ che poco a lui dinanzi
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a una gran città, che 'l re Falcone ¶ signoreggiava
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colpo assai villano, ¶ tanto che cadde sbalordito in terra
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con grand'ira afferra, ¶ che mai non furïò sì
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manrovescio a Calandro disserra ¶ che lo tagliò nel mezzo
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oste, e venìa domandando: ¶ - Che cosa è questa? O
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in te rimetto: ¶ so che sicura vuoi che sia
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so che sicura vuoi che sia la strada, ¶ e
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per nessun modo, ¶ ma che sicuro dì e notte
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dare a te quel che tu ha' detto, ¶ per
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disonor di Macometto. ¶ So che tu se' del gran
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per vendicallo ¶ di ciò che fatto gli hai pel
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hai pel tempo antico, ¶ ché contro a lui commesso
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mi par' dabbene, ¶ vo' che tu intenda onde tal
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mattina in visïon vedea ¶ che, sendo sopra il suo
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perdente. ¶ Questo sospetto fa che mi persegua ¶ e cerchi
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non si dilegua, ¶ convien che finalmente sia essaudita. ¶ Or
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In ogni modo voglio ¶ che tu ti vesta tutta
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vesta tutta tua armadura, ¶ ché altrimenti combatter non soglio
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assaggi di queste picchiate; ¶ ché, s'io t'accocco
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il rimbombo. ¶ Ma vo' che tu mi dica, se
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1483
tu se' pagano, ¶ poi che tu parli sì superbo
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d'Antea vengo ammazzarti, ¶ ché lo farò pria che
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ché lo farò pria che da te mi parti
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mi parti. ¶ E so che per la gola, Veglio
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hogli fatti mille sacramenti ¶ che sanza il capo tuo
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facevon le gote altro che gialle; ¶ pur s'appiccorno
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appiccorno alcuna, qualche volta, ¶ ché non poté così netto
500
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così netto schifalle, ¶ tanto che l'elmo sonava a