Angelo Roncalli, Aeterna Dei Sapientia, 1961

AGLI ALTRI ORDINARI LOCALI ¶ CHE SONO IN PACE E

eterna sapienza di Dio che «si estende, con potenza

sulla cattedra di Pietro, che san Leone Magno tanto

immortali, certi, come siamo, che ciò contribuirà notevolmente al

in realtà non rappresenta che un episodio e un

la luce dell'alba, che va crescendo fino a

giorno perfetto» (Pro 4,18), solo che si considerino i tre

di diacono. Nel periodo che va dal 430 al 439 esercitò

in Marsiglia; da questi, che aveva esortato a scrivere

Sisto III. Fu allora che la chiesa di Roma

Cristo ad uomo migliore che al diacono Leone, rivelatosi

rivelatosi altrettanto sicuro teologo, che fine diplomatico. Ricevette pertanto

collocate sotto l'altare che è a lui dedicato

a meno di proclamare che ben raramente il trionfo

per trarne la convinzione che egli fu l'assertore

liturgico, è facile avvertire che il piissimo pontefice promosse

delle più elevate preghiere, che sono contenute nel cosiddetto

di Dio: fatto, questo, che immortalò il suo nome

passibile, in maniera tale che come appunto conveniva alla

a non voler riconoscere che una sola natura, cioè

pontefice soltanto alla condizione che esso fosse presieduto dai

quest'ordine: la fermezza che, per mezzo di Cristo

per l'intima persuasione che ha di essere, non

con tutta sincerità confessiamo, che tutto il bene da

e non di noi, che non possiamo nulla senza

Leone, lungi dal pensare che san Pietro sia ormai

meriti dell'apostolo, più che ai propri, egli attribuisce

suo universale ministero. Il che, fra l'altro, è

Afferma infatti: «La sollecitudine che dobbiamo avere verso tutte

di Cristo...; sono essi che ti innalzarono a questa

e regale; per modo che, divenuta, in virtù della

la religione divina più che non l'estendevi con

dell'impero; quello, tuttavia, che ti assoggettarono le fatiche

è meno di quello che ti sottomise la pace

custodite in voi ciò che sapete essere stato da

vostri riguardi, da lui che vi ha così autorevolmente

questa lode; di modo che neppure dal contagio dell

possano venire contaminati coloro che, sotto lo guida dello

a motivo delle prerogative che onorano la vostra sede

e maestri della verità, che illuminano le anime dei

fede». ¶ Le esimie lodi che i rappresentanti delle chiese

significativi sono gli elogi che al grande pontefice tributa

opera soprattutto in ciò che riguarda la retta fede

Amiamo ripetere, venerabili fratelli, che il coro di lodi

scienza ecclesiastica delle chiese che non sono in comunione

amplissima luce la dottrina che essi pure professano di

credere: «Non vi è che un solo Dio, e

nostri tale eccelsa missione, che Ci siamo proposti di

apostolica. Questo pericolo, più che nelle parole del canone

san Leone nello spirito che lo aveva dettato, come

fuori di quella pietra che il Signore ha collocato

dolorosa storia dello scisma, che separò in seguito dalla

Luminare di dottrina ¶ Oltre che pastore vigilantissimo del gregge

immortale predecessore Benedetto XIV che, nella bolla Militantis Ecclesiae

e degli scrittori ecclesiastici, che un pontefice tanto sapiente

nessuno dei santi dottori, che fiorirono nella chiesa». ¶ La

Omelie e alle Lettere, che la posterità ci ha

verità professate. ¶ Nelle Lettere, che in base al suo

ricolmo di quella carità che san Paolo addita a

Cor 12,31). Come non riconoscere che tali sentimenti di giustizia

da quella medesima carità, che il Signore richiese a

fedeltà]" (Sal 24,10), dalla bontà che è propria della sede

modo le nostre decisioni, che - ponderata bene la natura

quali è varia - riteniamo che alcuni siano da assolvere

rapidamente, l'alta idea che san Leone ha avuto

san Leone ci insegna che la chiesa è una

Ecumenico Vaticano, nella fiducia che l'imponente adunanza della

culto e nel regime, che sono prerogativa della vera

Pastore del gregge» (Eb 13,20), che ne ha affidato a

chiese da sant'Ireneo, che la Provvidenza divina aveva

della sua preminente superiorità, che deve esser d'accordo

cioè tutti i fedeli che sono nell'universo; ed

la comunione con essa che tutti questi fedeli (oppure

forse il Signore affermato che il Padre suo sempre

Gv 11,42). Noi quindi crediamo che la chiesa, per la

dobbiamo con dolore costatare che anche al presente l

generosi e crescenti sforzi che da varie parti si

di tutti i cristiani, che degnamente risponda alle intenzioni

del Salvatore divino. Consapevoli che l'unità, che è

Consapevoli che l'unità, che è anelito di Spirito

e quanto è soave che i fratelli vivano insieme

in parte a quelle che essa conobbe nel secolo

il divin Redentore! Vediamo che in molte contrade la

patrocinio del santo pontefice, che tanto operò, scrisse e

rivolgiamo le confortatrici parole che san Leone indirizzò al

Per tutti coloro infine che vivono nell'unità cattolica

nell'unità cattolica, Noi che, sebbene indegnamente, sosteniamo in

dell'unità, quella perfezione che soltanto la carità, «che

che soltanto la carità, «che è vincolo di perfezione

misericordia verso il prossimo, che la chiesa, «tempio di

tempio di Dio, bisogna che questo sia perfetto in

comunione nella bellezza. Coloro che un santo amore unisce

loro beni, e ciò che essi amano non può

rinnovare l'ardentissimo voto, che erompeva dall'animo di

alle potenze del male, che da tante parti continuano

sia l'apostolica benedizione, che a voi tutti, venerabili

Il santo ritiene altresì che questa mirabile unità della

la nascita di Cristo che determina l'origine del

sacerdozio: «Tutti coloro, infatti, che sono stati rigenerati in

Cristo non fa altro che trasformarci in ciò che

che trasformarci in ciò che assumiamo; e portiamo in

il corpo è ciò che dà origine alla santità

Leone non sono altro che l'eco fedelissima dei

della chiesa; di modo che, quantunque in mezzo al

potere; e se volle che anche gli altri capi

con lui, tutto ciò che concesse agli altri sempre

suo». Su questa verità, che è fondamentale per l

una sola persona ciò che deve essere comunicato a

sopra di tutti coloro che governano la chiesa». ¶ II

fede di Pietro, quasi che la perseveranza degli altri