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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo Marone, La tristezza ha il sonno leggero, 2016

concordanze di «che»

nautoretestoannoconcordanza
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Al contrario, il giovane che parlava di Kant e
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gioco la sua identità, che due genitori invadenti gli
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lui con l’idea che, dopotutto, distruggere il proprio
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Adesso però voglio raccontare che cosa accadde quando tornai
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casa con la notizia che papà aveva appoggiato la
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affrontato quell’uomo burbero che si diceva mio padre
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avanti. ¶ Mi illudevo. ¶ «Allora, che ti ha detto tuo
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Da adolescente, capitava spesso che Mario mi spiegasse qualcosa
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uomo grande e buono che mi ritrovavo accanto. Ricordo
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mi ritrovavo accanto. Ricordo che spesso restavo a fissarlo
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vita con mia madre, che già allora era l
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in comune quei due, che in mia presenza non
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viaggio e aveva lasciato che Mario si rifugiasse tra
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suoi occhi prima ancora che a quelli dei ragazzini
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di un secondo padre che un po’ riempiva il
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a cosa aggrapparmi, in che cosa sperare, come recuperare
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Erri, ci sono individui che dicono di credere nell
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a loro ho capito che esistono persone che amano
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capito che esistono persone che amano altre persone, e
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altre persone, e persone che amano solo l’idea
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o poi mi sa che dovrò ringraziare mamma per
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padre. ¶ Abbi dubbi ¶ «Allora, che ti ha detto tuo
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potevo scegliere o lasciare che qualcuno lo facesse per
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lo facesse per me. ¶ «Che faccio bene a fare
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Cioè, fare disegni?» ¶ «Sì.» ¶ «Che storia assurda è questa
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è questa?» ¶ «È quello che voglio.» ¶ «Ma è come
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fare niente. Chi vuoi che campi disegnando fumetti?» ¶ «Ci
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tuo padre ha detto che va bene?» ¶ Annuii. ¶ «Quel
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parlare con lui credendo che ti volesse incoraggiare a
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si bloccò e gracchiò: «Che fesseria è mai questa
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E da tutti coloro che credono di far girare
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un muscolo, «è inutile che ti sbatti.» ¶ Ero fiero
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di febbre ansiogena. È che ogni volta che si
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È che ogni volta che si sentivano al telefono
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per arrivare a dire che la colpa della mia
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con me nella stanza che tentavo di concentrarmi sulle
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non ascoltare le loro, che comunque assorbivo senza accorgermene
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politica le avevano insegnato che ci sono molti modi
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come quello di colui che si presta volentieri a
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sua mentalità, l’ipotesi che papà per una volta
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mai agli altri, men che meno ai diretti interessati
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infatti, mi fidavo, sapevo che voleva solo il mio
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a intraprendere una strada che non mi interessava. Perciò
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Perciò, feci proprio ciò che mia madre si aspettava
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tutta la sera, lasciando che le sue parole mi
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mi instillassero il dubbio che il mio progetto fosse
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dirmi di pensarci bene, che la strada del fumettista
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del fumettista era impervia, che pochi ci vivevano davvero
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aggiunse: «E ora andiamo, che anche noi dobbiamo cenare
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attenzione dall’odio inspiegabile che Arianna nutriva per mamma
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mamma. Non avevo pensieri che per quella frase, «i
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Già. ¶ Il problema è che, spesso, non tornano in
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non eri tu quella che se ne fregava del
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giudizio di nostro padre? ¶ Che c’entra... sono curiosa
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entra... sono curiosa. ¶ «Ora che ci siamo gustati la
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a ridere guardando Tomoko che, però, non sembra divertita
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e sussurra: «Non dirmi che...» ¶ I miei occhi dovrebbero
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fratello minore, in attesa che ci renda partecipi della
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chissà perché, puntano Arianna, che è seduta accanto a
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sensazione di déjà-vu che accompagna la scena, poi
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conquistato la pole position. ¶ «Che bella notizia!» esclama Mario
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mi zittisce per urlare che stavolta «sarà un maschio
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e si chiamerà Mario», che «Giovanni e Clara siete
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Clara siete gli unici che mi date delle soddisfazioni
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mi date delle soddisfazioni», che «è proprio una gran
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questa, dobbiamo festeggiare!» e che «sono felice perché tutti
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miei figli sono felici». ¶ Che Valerio sia un uomo
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fianco per avere di che gioire. Che anche Giovanni
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avere di che gioire. Che anche Giovanni e Clara
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un figlio ogni volta che in tv non danno
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della vita. Per quel che mi riguarda, il benessere
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unione del verbo fari, che significa «parlare», con il
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con il prefisso in, che ha valore di negazione
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cacciar fuori le parole che mi servono. ¶ Non so
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sua prima parola. So che il papà gli sorrise
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prima delle tante soddisfazioni che l’ultimo arrivato gli
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uccello dal becco giallo che faceva capolino da un
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cosa diversa da quella che chi gli era di
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passare per lo sfigato che a quarant’anni incolpa
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proprie mancanze, va detto che anche mia madre ha
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suo. ¶ È buffo pensare che due persone tanto diverse
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cosa più buffa è che quel punto sono io
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caro a entrambi. Certo, che l’unico punto davvero
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con Matilde, e cioè che dietro la nascita di
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Scienze politiche. Una sera che era in vena di
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contratta e la barba che sapeva di tabacco. Fumava
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sempre un basco alla Che Guevara, l’eroe rivoluzionario
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specificare un dettaglio rilevante, che è stato la causa
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amore, nonché della piega che ha poi preso la
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Proprio lei – la stessa che adesso, al semaforo, risponde
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perché il ragazzo colto che parlava come un filosofo
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il suo cuore. Lei, che aveva schiere di ragazzi
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aveva schiere di ragazzi che le ronzavano attorno e
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riscatto sociale, avrebbe capito che le battaglie dell’amato
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sue, perché è vero che i suoi genitori erano
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avevano donato tutto quello che era nelle loro possibilità
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radio riempiva il silenzio che avrebbe dovuto essere occupato
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sulla sua domanda. Possibile che non ci amassimo più
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ci amassimo più? Possibile che ce ne fossimo accorti
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accorti solo adesso? E che ce lo stessimo confidando
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normale? Mentre il grigio che ci avvolgeva si scioglieva
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si scioglieva in gocce che scivolavano sui vetri e
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per dirsi tutto ciò che c’era da dirsi
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avuto modo di capire che le verità scivolano fuori
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lo riguardo nella speranza che mi dia la forza
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nella vita. ¶ Sono sicura che non mi avresti richiamato
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avresti richiamato. Ora suppongo che lo farai. Sono incinta
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sono giunto alla conclusione che questo figlio non può
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spermatozoi felici e ingenui che si sono immolati come
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torrette stracolme di cecchini che presidiano il territorio, e
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ancora fatta, ma so che prima o poi mi
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visto Matilde» dice Clara, che si è appena seduta
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sempre rivolta a Giovanni, che adesso è in piedi
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Mario con un sorrisetto che non riesco a decifrare
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Renata, così ti spiego». ¶ «Che gran testa di cazzo
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si avvia verso quella che un tempo era la
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dall’operazione cambio pannolino che dal racconto. ¶ «È stata
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avvia in salotto. ¶ Clara che parla di più è
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un paradosso, proprio lei che da quando fa la
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per uno stage. Non che la cosa mi fosse
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mise poco a capire che la giovane stagista mi
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Clara, vero?» esclamò dopo che lei fu uscita dalla
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la mia attenzione. ¶ «Dicevo che quella ragazza è proprio
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sembrano pedine del Monopoli che corrono fino al Via
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giocava con una formica che si era avventurata sul
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amare il nome strano che portavo appresso come un
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strappare un fiore giallo che sbucava fra gli incavi
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A quel punto decise che era stufa di parlare
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dal profumo di cannella che scaturiva dalle sue labbra
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sue labbra, e attesi che mi rivelasse il segreto
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Bene, sono proprio contenta che Arianna ti sia simpatica
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sorellina». ¶ Non capii subito che con quella frase buttata
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mi aveva appena comunicato che da quel momento in
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dilemma, quella sera, era che se Arianna fosse diventata
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e se il fatto che odiava lei volesse dire
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odiava lei volesse dire che odiava anche me. E
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degli spasimanti di mamma che ogni tanto si affacciavano
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mia madre voleva dire che lei aveva fatto qualcosa
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stagnante notai tre rane che gracidavano placide sulle ninfee
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rana e figlioletto rana, che nel frattempo, nonostante la
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nostra presenza, chiacchieravano indisturbate. ¶ «Che si stanno dicendo?» ¶ «Credo
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si stanno dicendo?» ¶ «Credo che la mamma voglia sapere
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rispose lei sicura. ¶ «E che mangiano?» ¶ «Insetti.» ¶ «Bleah» commentai
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dolce, disse: «Erri, guarda che i padri tornano sempre
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dice?» ho chiesto. ¶ «E che ne so, scusa. Ti
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scusa. Ti ho detto che sei l’unico a
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ho, però, sai... è che io volevo un figlio
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anni!» ¶ «Sono abbastanza. Vuoi che metta al mondo una
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E tu, poi, a che età vorresti prenderti cura
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Lasciando correre sul fatto che dovessi essere io a
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voglia di paternità repressa, ché tanto Renata a stento
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nella tua vita!» ¶ «Perché, che ne sai che è
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Perché, che ne sai che è femmina?» ¶ «Lo sarà
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discutibile dell’esistenza; crede che si srotoli al suo
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principesse delle favole. ¶ «Sai che bello, fra quindici anni
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Gargiulo troverai qualche femmina che si prenderà cura di
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attaccata allo spumante. ¶ «Ma che fai?» ho detto strappandole
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sei pesante, chi vuoi che ti si prenda? Invece
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poi mi toccherà ammettere che la tesi della responsabilità
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un paio di volumi che vanno a ingrossare la
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è merito suo. Solo che Bracale, essendo il mio
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riappacificazione. ¶ Il fatto è che non sono particolarmente piacente
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alquanto inespressivo, occhi piccoli che sprofondano dietro occhiali spessi
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occhiali spessi, una bocca che sembra il trattino della
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piedi piatti, i pettorali che si fanno sedurre dalla
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quarantenne insoddisfatto. Se aggiungiamo che il più delle volte
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lumicino. È un cane che si morde la coda
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lo facessi spesso, prima che la vita mi si
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addosso come un cavallone che ti coglie di spalle
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spalle un attimo prima che riesci a raggiungere la
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moglie ti fa capire che ti darebbe una ripassatina
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coppia di vecchi amici che avevano invitato anche me
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le tracce una volta che non c’è più
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quella serata, ogni volta che mi giravo, scoprivo che
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che mi giravo, scoprivo che Matilde mi stava fissando
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un vestito blu attillato che le fasciava fianchi e
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indifferenza con la donna che ti ha accompagnato per
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vita. Matilde sa benissimo che in certe circostanze la
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specialista, il quale disse che era colpa dello stress
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era colpa dello stress, che di fronte alla prospettiva
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muscoli. «L’importante è che non si contragga quel
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amore con un desiderio che non sapevamo più di
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ho risposto, «e pensare che sei stata tu a
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tu a farmi capire che era il momento di
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fissare la sua sagoma che si stagliava su uno
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sfondo bianco sporco. ¶ «Ma che dici?» ¶ «Dico che se
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Ma che dici?» ¶ «Dico che se devi essere un
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un lavoro sicuro, preferisco che tu sia felice e
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colosso dell’agro nocerino che fornisce soluzioni ecosostenibili in
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fu l’unica cosa che riuscii a dire. ¶ «Non
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domande rimaste inascoltate, io che guardavo la strada, lei
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guardavo la strada, lei che chiudeva gli occhi e
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Per fortuna Renata decide che la pappa le fa
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dinanzi all’intera famiglia che la mia ex moglie
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stato Giovanni. Per quel che mi riguarda, la mia
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esame. Il fatto è che, nonostante le pressioni del
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figli in bruti soldati che affrontano il mondo col
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compiacere il capo miliziano che per sua scelta, e
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sua scelta, e Valerio... Che fa Valerio adesso? Devo
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carriera di Renata Ferrara, che per tutta risposta attraversò
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allora ero poco più che maggiorenne e avevo ben
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ragazza di allora, Giulia, che, avevo scoperto, amava amare
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discreta somma sul padre, che all’epoca non c
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È buffa questa cosa che facciamo pagare agli altri
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madre. Se avessi saputo che proprio in quel periodo
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quel figlio scapestrato. È che il giorno prima mi
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improvvisata per simulare ciò che sarebbe accaduto l’indomani
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in quegli anni. Credo che la vita, nonostante tutto
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qualcosa, perché oggi sostiene che è inutile prepararsi, che
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che è inutile prepararsi, che tanto i guai quando
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sospirò e disse: «Be’, che dire, speriamo che non
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Be’, che dire, speriamo che non ti chiedano proprio
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chiedano proprio Kant». ¶ Credo che l’episodio abbia contribuito
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anni, quando mi illudevo che i miei la smettessero
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litigare. Poi ho sperato che mio padre tornasse a
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un altro uomo. Quindi che mamma si innamorasse di
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innamorasse di Mario e che questi non se ne
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fatto papà. Ho sperato che i miei fratelli venissero
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miei fratelli venissero rapiti, che Arianna (di cui parlerò
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diventasse la mia fidanzata, che Giulia non potesse fare
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a meno di me, che Matilde me la desse
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Matilde me la desse, che il Napoli vincesse lo
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vincesse lo scudetto e che prima o poi sarei
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Alla fine ho capito che non è vero che
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che non è vero che la speranza non si
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fiori sgargianti, con sciarponi che le coprono metà viso
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fare. La prima è che tutti i miei fratelli
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ricordandomi in ogni momento che sono il più vecchio
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vecchio. La seconda è che Flor è troppo allegra
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innamorata della vita, il che mi fa dubitare che
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che mi fa dubitare che sia davvero mia sorella
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Sei la prima donna che mi regala dei fiori
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fiori.» ¶ «Allora vuol dire che hai frequentato persone sbagliate
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La bottiglia invece a che serve?» ho chiesto subito
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fatica letteraria. ¶ Ho detto che mia sorella disegna graphic
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novel, tralasciando il dettaglio che non ha ancora trovato
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con due ragazzi biondi che si baciano sotto una
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con un sorrisetto marpione. ¶ «Che è?» ¶ «Tadààà!» ha urlato
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unico a saperlo, credevo che saresti stato contento di
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Ecco, appunto, papà. Lui che dice?» ho chiesto. ¶ «E
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di un’altra tata che la emuli; una ricerca
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c’era una filippina che resistette a lungo prima
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albanese sorridente e minuta che un giorno lanciò un
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suoi passi, le spiegammo che ancora pochi giorni e
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e domanda: «Allora, fratellone, che novità mi racconti?» ¶ Per
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delle medie poco importava che mio padre fosse il
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Sheidon. Col tempo capii che il suo lavoro non
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a lui ho capito che si può benissimo assistere
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fra i tanti autori che amava uno in particolare
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in famiglia fra mamma, che mi avrebbe voluto chiamare
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chiamare Valerio, e papà, che desiderava invece darmi il
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precisazione: sul foglietto stropicciato che lasciai appallottolato sul tavolo
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già allora avevo capito che ci si può sempre
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molto peso all’affermazione che lei e Mario dovessero
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gravidanza di Clara. Peccato che allora con noi ci
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era davanti allo specchio che tentava di asciugare il
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alto della loro vita che scorreva fluida, e Valerio
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le mani, domandò: «Allora, che si festeggia?» ¶ Una volta
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di Napoli nella speranza che prima o poi i
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aver sbagliato? ¶ «Non credo che Giovannino conosca segreti del
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intendevo questo» proseguì, «è che forse loro lo fanno
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sbuffò. ¶ La verità è che avevamo aspettato troppo prima
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e ora ci meravigliavamo che la natura non si
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buon numero di spermatozoi che non abbiano paura di
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di un giovane utero che per l’occasione si
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allo schienale della sedia che lo sosterrà durante la
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Mario e la domestica (che nel frattempo ha ottenuto
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di cannella, lo stesso che ha accompagnato la mia
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la mia infanzia e che mi sentivo addosso la
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di legami con persone che non mi sono niente
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fa con la scusa che «voglio godermi le volte
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voglio godermi le volte che stiamo insieme e avervi
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La sporca verità è che l’ultimo Natale si
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madre ¶ Il primo ricordo che ho di Arianna risale
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della separazione era stato che il parentado mi aveva
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faccione sorridente di Mario, che si presentò e cinse
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2016
ad Arianna in modo che Mario potesse prendere il
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dopo guardando il mazzo che stringevo fra le dita
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di doppioni poi lei, che mi fissava con occhi
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la parola per dire che no, per nulla al
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più grande di quel che ero. ¶ Perciò allungai la
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2016
e sorridente, nemmeno prima che papà si trasferisse sul
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guardando un po’ lei, che pendeva dai racconti di
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2016
Mario, un po’ Arianna, che invece mangiava composta e
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2016
e ghermii la mano che mi offriva la mia
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replicai pieno d’orgoglio. ¶ «Che nome è Erri?» chiese
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cavalcioni su un muretto che delimitava il parcheggio del
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sapere il perché. Solo che io un perché non
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al mio vero padre, che si chiama Raffaele, ha
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2016
liquidato la questione sostenendo che sarei stato io, un
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quadro in salotto, solo che la sua seconda moglie
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nulla, e ogni volta che lui ne parlava, io
293
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mi ricordava ogni momento che l’essere panciuto e
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e con la barba che si prendeva cura di
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papà, nonostante mamma blaterasse che dovevo essere io a
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essere io a dirglielo, che ero grande, che mio
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dirglielo, che ero grande, che mio padre era uno
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uno stronzo e figurati che cosa gliene importa del
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a fondo Raffaele Gargiulo, che, infatti, non fece grandi
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una specie di sorriso che compresi solo alcuni anni
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una situazione diversa.» ¶ «In che senso?» ¶ Già, in che
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che senso?» ¶ Già, in che senso?, avrei dovuto chiedere
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mia. ¶ Alla fine capì che doveva vedersela da sola
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ero l’altro fratello. Che mia sorella volesse seguire
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seguire il mio esempio, che desiderasse in parte emularmi
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un avvenimento così spropositato che neanche sapevo affrontarlo. ¶ E
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grande, ormai...» ¶ Una frase che in sé non significa
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non significa nulla, ma che pure mi fece sentire
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con la barba bianca che aveva solo un piccolo
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quando entra mia madre che, indirizzandomi un rapido sguardo
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nonostante le braccia flaccide che escono dal vestito color
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pancia sul tessuto attillato. ¶ «Che cos’hai da ridere
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ridere?» ¶ «No, niente, pensavo che sei proprio una bella
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Vorrebbe dire qualcosa, solo che la moglie inizia a
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mi accorgo di Mario che mi posa una mano
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sguardo, imbarazzato e timoroso che la persona che più
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timoroso che la persona che più di ogni altra
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pensieri indecenti, e cioè che, in fin dei conti
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e sistemarmi in quello che è spettato a Valerio
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padre affettuoso e presente che mi aiuterebbe a mandare
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il senso di solitudine che mi avviluppa ogni volta
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mi avviluppa ogni volta che mi trovo in questa
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stesso con una frase che mi fa voltare di
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distratta, ma lo sa che sei allergico alla pesca
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preoccupare». ¶ Un attimo prima che mio fratello Giovanni suoni
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le braccia di Mario, che nel frattempo ci ha
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sul naso di Renata, che però non ride come
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so mai come rapportarmi, che fare o cosa dire
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o cosa dire. È che mentre faccio lo stupido
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così va a finire che sembro finto, e i
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guardare la tv, solo che poi il nostro capo
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come asociale o, ben che vada, burbero. ¶ Perciò li
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vorrei sbagliarmi, ma credo che sul suo volto ci
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per la nostra presenza, che complica il suo lavoro
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Ferrara. ¶ Sono vent’anni che in casa Ferrara la
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tata, l’inossidabile Luisa, che, fino al giorno della
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di buono ¶ Si dice che il carattere di una
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Sono i primi anni che influenzano tutto il resto
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bella fregatura. Perché basta che per un motivo o
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per il verso giusto, che sei rovinato per sempre
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qual è l’avvenimento che a un certo punto
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me, invece, la scelta. Che non era da chi
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dicevano di stare tranquillo, che non era successo nulla
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nulla, ma io sapevo che non poteva essere così
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gli occhi, in attesa che uno dei due venisse
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ancora di pazienza, solo che a lei il gesto
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mano nella sua bocca, che capii la terribile verità
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proteso a proteggermi. Solo che io ero troppo veloce
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sciolta in una lacrima che le macchiava la guancia
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furono le uniche domande che mi uscirono. ¶ C’erano
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quanti perché da chiedere che saremmo potuti rimanere lì
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settimana, come il predatore che deve stanare la sua
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zittire tutti quelli intelligenti che pure mi roteavano nello
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proseguì: «Sono due mesi che me lo scopo». ¶ Aveva
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in un minuto, lei che nei quindici precedenti anni
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era il suo ginecologo, che si divertiva a trovare
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mi avvicinavo a lei che il più delle volte
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una di queste occasioni che Matilde si lasciò andare
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disumano, liberatorio e animalesco, che mi pregava di scoparla
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guardarci per un tempo che mi parve infinito, poi
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anni di rapporti mirati che mi venne da chiederle
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il getto dell’acqua che, immagino, le cancellava la
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riempirla delle poche cose che mi sarebbero servite per
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attesi ancora una volta che fosse qualcun altro a
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l’orologio, mi dico che è presto e conviene
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un’occhiata per capire che ancora non c’è
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sorridermi e domanda: «Erri, che è successo? Sei un
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dovrei risponderle, sei tu che mi hai creato con
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dove una donna asiatica che non conosco sta prendendo
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e apro il frigo che, come al solito, è
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primo succo di frutta che mi capita, guardo l
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l’ultimo arrivato, colui che tutto può, perché tutto
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vietato, insieme alla televisione che potevamo guardare solo dalle
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Se dicevo: «Scusa, ma che le compri a fare
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le compri a fare che non le mangia nessuno
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mangia nessuno?» lei rispondeva che sul centrotavola il giallo
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mi ripeteva in continuazione che ero stato capace di
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fossero bastati a capire che di tutto avevo bisogno
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a guardare la domestica che continua a impilare i
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madre e di Mario che hanno qualcosa di importante
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un istante ho pensato che dovessero annunciare l’arrivo
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la figlia di Giovannino, che si chiama come la
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famiglia il problema è che ci vorrebbero almeno due
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è. Almeno per quel che mi riguarda, soprattutto se
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insieme col nostro amore, che il nostro lavoro un
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mio suocero permettendo) e che la vita un domani
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ci donasse il figlio che avrebbe suggellato e completato
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senso di tutto ciò che stavamo costruendo. ¶ Eravamo felici
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venisse sottratta a qualcuno che ne ha più bisogno
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felice, puoi star certo che il mondo, nel giro
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Si presentò una sera che ce ne stavamo sul
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alla ricerca della posizione che avrebbe favorito la marcia
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e non aveva potuto che prenderlo con sé. Come
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dopo qualche settimana seppi che non si era imbattuta
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un’associazione di volontari che si dedicava al salvataggio
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cani abbandonati. Azione nobilissima che, tuttavia, si scontrava col
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si scontrava col fatto che l’associazione – nella realtà
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da papà in persona, che, dopo aver accettato solo
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Ernesto non eravamo rimasti che Matilde e io. Mia
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già pronto a dire che la casa era troppo
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c’eravamo mai e che Ernesto da noi non
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molto meno calore. ¶ È che con la storia dei
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emancipare una persona, è che Flor la libertà l
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una di quelle persone che non hanno bisogno di
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all’Ikea) e voleva che glielo tirassimo via dalla
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gli pulissimo le zampe? Che dici, in quel caso
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in quelle scatole illuminate che chiamiamo case, e mi
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da qualche parte, qualcuno che lottasse per cambiare la
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come oggi mi dicevo che forse il più infelice
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ribellarsi a una strada che non sentiva sua. Tutti
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Tutti gli altri, quelli che se ne stavano comodamente
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accanto, quantomeno erano anestetizzati. ¶ Che poi è l’unico
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è l’unico modo che conosciamo per non sentire
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di presentarci il ragazzo che l’accompagnava. «Lui è
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una maglietta nera corta che gli lasciava scoperta la
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aveva i capelli unti che gli ricadevano sulle spalle
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Con piacere» rispose Flor, «che si mangia?» ¶ «Spaghetti al
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noi potemmo solo aspettare che smettesse di parlare o
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arrabbia se gli annuncio che me ne vado di
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accogliere tutti i cani che vogliamo. E siamo venuti
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un istintivo «no». ¶ «In che senso ’no’?» chiese subito
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subito Flor. ¶ «Già, in che senso?» ripetei. ¶ Matilde si
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e rispose: «No, è che mi sono affezionata a
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prima» biascicò Matilde. ¶ «È che lo abbiamo deciso poco
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tre giorni, a meno che non parli di un
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lucidità. ¶ «Papà lo sa che vi conoscete da tre
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Sì, ti ho detto che non l’ha presa
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i torti» intervenne Matilde, che fino a quel momento
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c’è alcun bisogno che anche voi mettiate bocca
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a lui. «E tu che dici?» ¶ «Che devo dire
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E tu che dici?» ¶ «Che devo dire?» ¶ «Come vivrete
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porta insieme a Samuele, che per salutarci si limitò
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la voce di Rosalinda che mi cercava, e per
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me stesso la delusione che avevo dipinta sul volto
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poi spiegato alcune cose: che non sempre un bacio
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essere con la lingua, che le scuse spesso non
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cancellano le ferite e che l’amore, corrisposto o
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meno, serve a ricordarti che sei vivo, in mezzo
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dette ed emozioni sopite che intorcina le nostre relazioni
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relazioni. ¶ Poi Mario decide che è arrivato il momento
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il giornale. «Il prossimo che si permette di interrompermi
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coda dell’occhio noto che Valerio e Tomoko hanno
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del capofamiglia e capisco che sono fatti l’uno
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è la volta buona che mi buttano fuori. Devo
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sono giunto alla conclusione che la cosa migliore è
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vi dono oggi quel che vi devo e così
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sarò più. Non voglio che ci siano litigi, malcontenti
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malcontenti o incomprensioni, desidero che la questione sia affrontata
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vivere con serenità quel che mi resta da vivere
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male?» ¶ «No, Erri, è che provo il bisogno di
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ogni proprietà; ciò significa che il beneficiario potrà goderne
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attenta» dice mia madre, che da svariati minuti è
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senza troppa cortesia Arianna. ¶ Che problema? ¶ Grave, fratellone. ¶ Mi
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Mi alzo dal posticino che mi ero ritagliato, accovacciato
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madre ad aggiungere: «Vogliamo che prima di leggerlo ci
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di leggerlo ci promettiate che le questioni economiche non
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lo dico, e annuncio che devo andare in bagno
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chiamarmi» esordisce Flor. ¶ «Avanti, che è successo di così
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stronzo, allora? Avanti, dimmi che cosa ha detto.» ¶ «Ma
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così importante?» ¶ «Niente, solo che altrimenti non mi avresti
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non fare la stronza, che ti riesce benissimo.» ¶ «Tu
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immagine di mia sorella che abbraccia Ernesto, il meticcio
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meticcio di casa Gargiulo che per tre mesi ha
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da attentare alla vita che ha nella pancia per
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mi costringe a uscire. ¶ «Che c’è?» ¶ «Muoviti, è
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divisione.» ¶ «Un attimo, e che diamine...» sussurro alle sue
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del poggiapiedi del salotto (che poi era l’unica
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a studiare le persone che ci ronzavano attorno. In
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coppie alle prime armi, che stanno decidendo di convolare
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fondamentale. E coppie navigate, che ti accorgi subito che
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che ti accorgi subito che, se non stessero all
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la marea di sederi che gli si presentano davanti
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resto, sa benissimo ciò che accade alle sue spalle
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stanza da letto, pretendendo che lui inquadri subito ciò
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sul pantacollant della signora che li precede. Poi ci
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come me e Matilde, che ci trovavamo nel mezzo
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e dal matrimonio. Quelli che ogni giorno cercano di
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braccetto. Perché è così che le cose vanno a
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di aspettative. Ci aspettavamo che la casa diventasse ogni
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ogni giorno più bella, che crescesse insieme col nostro
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urlare che era stanca, che non poteva pensare a
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poteva pensare a tutto, che ormai ero grande e
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grande e dovevo collaborare, che lei doveva partorire e
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non poteva starmi dietro, che a Napoli faceva caldo
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bisogno proprio di qualcuno che mi chiedesse il perché
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Sai, è una vita che desidero vedere quei posti
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con l’obiettivo gigantesco che tante volte mi ero
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foto in continuazione, tanto che mamma a un certo
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E fotografa tutto quello che puoi!» ¶ Sorrisi felice prima
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prima di rendermi conto che non avevo idea di
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in ogni istante, tanto che papà a un certo
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stare» intervenne Rosalinda, «vedrai che diventerà un grande fotografo
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pomeriggio, il giorno prima che arrivassimo a destinazione, ci
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un grosso albero. Ricordo che il caldo era insopportabile
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era insopportabile e Rosalinda, che indossava un costume a
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si avvicinò. Fu allora che scattai la mia prima
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abbassato a guardare Rosalinda che ride e a sua
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Non potevo sapere allora che la foto sarebbe rimasta
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Rosalinda. Non potevo sapere che per anni avrei sostato
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immagine e a pensare che sì, ero stato proprio