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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Guido Da Verona, L'amore che torna, 1908

concordanze di «che»

nautoretestoannoconcordanza
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1908
un così altero disprezzo, che di confusione arrossii. ¶ - Ho
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1908
inavvertenza, non pensando mai che si trattasse d'un
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le due mani congiunte, che avevano la pallidezza di
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è chiaro. Ho pensato che andavi da quell'uomo
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1908
liberissima di fare quello che vuoi. ¶ Ella mi venne
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ruvidamente. ¶ - Hai creduto allora che v'andassi per lui
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niente! Non ho fatto che leggere. Quando non si
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1908
pieno diritto. Solo bisognerà che tu scelga fra una
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1908
Poi, con la voce che sibilava: ¶ - Non puoi credere
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1908
questo! - affermò. - E bada che sopporto le tue parole
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solo perchè non credo che tu le pensi. ¶ - Ma
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sordamente; - poichè ti giuro che vi sono andata per
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1908
tutto diversa da quelle che puoi supporre tu. E
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1908
Vorrei poterti accontentare, visto che me lo chiedi, ma
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segreto. E' una cosa che mi offende, che mi
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cosa che mi offende, che mi ripugna... ¶ I suoi
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veemenza, quasi gridando. - Bada che, dopo, forse ti odierò
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lame, con le labbra che fremevano, livida. ¶ - Tu hai
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dagli occhi soavemente pensierosi, che, muta, con libro su
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la moglie una devozione che pareva nascere da un
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1908
due grandi uomini sconosciuti, che tristemente accarezzarono la sua
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venduto. Vennero genti nuove, che portaron via i mobili
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Un signore le accompagnò, che veniva sovente al castello
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1908
primi tempi di quello che la madre guadagnava traducendo
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1908
Allora quella donna malata, che pareva solamente reggersi per
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quel tempo, non aveva che sedici anni, e curava
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1908
un esame d'istitutrice che il suo pronto ingegno
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1908
quel Franz von Hohenfels che alla morte del padre
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1908
di un qualsiasi lavoro che desse una tazza di
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1908
per la madre malata, che desse la legna per
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1908
pittore. ¶ E questo giovine che la vide così bella
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1908
amore sublime delle anime che sentono la morte vicina
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per sostentarla, un giornale che la divertisse, un fiore
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Furono giorni di disperazione, che nessuna gioia della vita
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di Franz von Hohenfels, che le mandava denaro, invitandola
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giovine con una voce che non era più la
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giurato di non consegnarle che a voi, dopo la
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lo sconforto, i libri che leggeva, le persone che
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che leggeva, le persone che frequentava, le memorie della
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morta, il gran desiderio che aveva ella stessa di
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1908
casa, mostrandosi ora diverso che non per il passato
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giorni, per uno scandalo che fece assai rumore, l
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guardandola sempre. Voleva sovente che rimanesse a pranzo; un
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1908
capelli, dicendole: ¶ - Sapete, Elena, che vi siete fatta una
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ancor giovanile d'aspetto, che nel discorrere usava gesti
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tempo, inebbriandosi di sogni che non si sarebbero avverati
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sui vetri delle case, che balenavano come lamine d
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le parole di Mathias, che la vegliava di lontano
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chiedi anzi una complicità che mi sembra iniqua. ¶ - Fallo
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d'intendere bene quello che voglio dire. Credi tu
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voglio dire. Credi tu che un'altro, volendola più
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sposare, possa ingannarsi ancora? ¶ - Che domanda mi fai... - risposi
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la mano, mi parve che ne' suoi occhi fermi
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da tutte le catene, che potevamo appartenerci, liberi e
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al portiere: ¶ - E' molto che la signora è uscita
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oscillar continuo di bagliori, che facevano splendere i lastricati
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città straniera, fra persone che avessero costumi, facoltà, istinti
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l'orlo del marciapiede, che molte persone mi urtavano
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persone mi urtavano passando, che un giornalaio ed un
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gonna, od il mantello che usava portare. E mai
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si muta, nascondendovi ciò che vi appartiene, mescendo le
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erano mai questi uomini che le scrivevano familiarmente, che
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che le scrivevano familiarmente, che potevano «provvedere per lei
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od un burlesco marito che abbiano sentore d'infedeltà
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fine di eleganze amatorie che stava in me per
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lembo del suo mantello, che le scendeva lungo la
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loro sorrisi e parole che parevan grossolane. Quand'ella
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una specie di stanchezza. ¶ - Che hai? - feci amorevolmente. ¶ - Non
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faccia, con le labbra che appena mi toccavano. ¶ Poi
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a ravviarsi i capelli che le sfuggivano dietro la
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con i vari oggetti che ingombravano il vetro della
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amaro sospetto mi pareva che le sue labbra avessero
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gli occhi m'accorsi che s'inumidivano. ¶ - Perchè piangi
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tu, sento il cuore che mi fa male. ¶ - Perchè
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di me. ¶ - Lo sai che debbo andar via... lo
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andar via... lo sai che non posso!... ¶ Feci come
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verso una grande specchiera che occupava tutto il portello
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i desiderii degli uomini che l'avevano inseguita, e
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spiegarmi questi continui misteri! ¶ - Che significa, Germano? Perchè mi
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ironia. - Devi pur ammettere che le tue misteriose contraddizioni
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bene, mentre non fai che ripetere: Dobbiamo lasciarci! debbo
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sapere tutto? conoscere tutto? Che bisogno c'è? L
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quando posseggo un oggetto che mi sia prezioso, lo
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t'inganni! Tanto più che ho forse qualche ottima
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1908
Io so molte cose che tu non sospetti nemmeno
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di me? ¶ - Null'altro che un poco di rancore
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poco, - risposi. ¶ - E credi che non ti voglia bene
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stessa calma all'oggi, che sei qui, e al
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qui, e al domani, che sarai chissà dove; non
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chissà dove; non abbandonarmi che una piccola parte di
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me, perchè sai benissimo che tutto questo non è
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1908
ho veduta oggi. So che non sei stata per
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un rapido solco verticale che si delineò tra i
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1908
pausa, disse: ¶ - Non credo che tu m'abbia veduta
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so in ogni modo che non sei stata ove
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vero. Vuol dire dunque che sei entrato nella mia
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a tutte le cose che si vedono morire. ¶ Un
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le stoffe delle tappezzerie, che avevano il colore indefinibile
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la confessione più triste che vi sia. ¶ VII ¶ Quel
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tratta d'un mutuo che mi scade fra pochi
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fra pochi giorni e che vorrei liquidare sùbito. ¶ - Uhm
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quattrini con una furia che fa spavento, e nessuno
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l'avevo pur detto che suonava di fesso. Intanto
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tengo a farvi notare che, per quanto mi riguarda
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vista, signor conte. ¶ - Sapete che c'è sopra un
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feci, un po' meravigliato. ¶ - Che vuole? sono i ferri
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con soavità. ¶ - Io direi che sono le tenaglie del
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Se non si tratta che di una risposta... quantunque
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male, grazie. ¶ - Mi pare che tu abbia la faccia
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a dire con risolutezza - che ho inteso parlare di
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1908
fronte, su la poltrona che Pietro Capponi aveva sgombrata
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con dirmi: ¶ - Devi sapere che a Roma non si
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e tutto il resto che puoi facilmente immaginare. ¶ - Non
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torto. C'è di che farti riflettere. Alcuni commenti
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a parlare, vuol dire che ti convien pensare ai
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quanto si bisbigliasse già che andavi cercando mille pretesti
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ora si dice apertamente che la tua condotta in
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è appunto per questo che mi faccio un dovere
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finanziarie, le tue abitudini, che non furono mai quelle
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miti sono del parere che tu abbia perduta la
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collerico e beffardo. ¶ - Capisco che i miei discorsi ti
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io sento le voci che corrono, indovino i sottintesi
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in fondo so benissimo che anche tu pensi come
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loro. ¶ - Lasciamo stare quello che penso io, per adesso
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1908
sul tuo conto. Diceva che ormai non saresti più
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per l'altra, e che d'altronde i tuoi
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non possono essere quelli che ostenti, perchè «in fin
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non debba esser altro che un diversivo, una specie
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certo; perchè l'avventura che tu chiami un diversivo
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comprenderlo. Definiscimi per quello che vuoi, ma la verità
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perdutamente, pazzamente, eccetera, cose che si aggiungono di solito
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a mezza voce. ¶ - Innamorato? Che ubbìe! Hai scelto male
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può essere! Io trovo che ci s'innamora d
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oggi nè da ieri che vedo l'impossibilità di
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Hai riflettuto a quello che abbandoni? ¶ - Ho riflettuto più
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giunto a questa conclusione: che la mia vita con
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due logiche; una, inflessibile, che dice: «Hai data la
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come idealista, devo ammettere che il gesto può avere
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abbia pensato a lei? che non mi sia torturato
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mi volessi aiutare! ¶ - A che? ¶ - Ad uscire da questo
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dubito, Fabio. Tanto più che ormai ti ho quasi
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via. Le ho detto che da qualche tempo mi
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tempo mi credo malato, che un mutamento indefinibile avviene
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indefinibile avviene in me, che tu stesso l'hai
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nella mente una frase che un giorno le avevo
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mia sarebbero stati più che sufficienti a riparare senz
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a prendere le sigarette che amava comprarmi e scegliermi
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nel toccare le cose che per sua volontà mi
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volontà mi appartenevano, cose che adoperavo io solo. Erano
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avevo spiegato a Edoarda che si trattava semplicemente di
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alta voce, una frase che la zia per abitudine
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Sopra, - io scelsi, pensando che le facesse piacere. E
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sino al pianerottolo. ¶ - Edoarda, che hai? ¶ - Perchè cerchi di
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in faccia a Whisky che voleva entrare con noi
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bagliore dalle coppe fiorentine, che traboccavano di bianco lilla
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Taci, taci! Vedi bene che cerco di non piangere
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la voce più mite che potei: ¶ - Sì, mi ricordo
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Tutto è comune quello che non piace più. Vedi
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i nostri ricordi; ma, che vuoi? è più forte
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qualcosa nel mio spirito che mi fa trovare continuamente
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continuamente nuovo tutto quello che appartenne ad un momento
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questo modo? ¶ E prima che potessi rispondere: ¶ - Pensa ch
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mentre il sentimento rimane. Che hai? Su, dimmi, che
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Che hai? Su, dimmi, che hai? ¶ Ella scuoteva la
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non è una cosa che si finge. Meglio allora
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allora, mille volte meglio che tu non abbia questa
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di me! Credi forse che io non lo sappia
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male come oggi. Da che sei venuto qui, ogni
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dò noia; non aspetti che l'ora di potermi
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bimba! Non puoi convincerti che un uomo, il quale
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volta un altro desiderio che non sia quello di
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ripeterle quelle frasi appassionate che si dicono a vent
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più oltre soffrire. ¶ - Sì, che c'è! Raccòntami! - E
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fermato, mi ha detto che l'andassi a trovare
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Vi andai. Ecco, già che vuoi sapere, ti dico
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per la semplice ragione che dopo non si avranno
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è altro. Il resto, che so io, è stato
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irrita. Poi forse credeva che quella donna fosse la
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quantità di scempiaggini, cioè che avevo fortuna con le
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fermava ogni giorno... insomma che credeva di potermela togliere
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ho risposto, per puntiglio, che la sua pretesa era
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un po' avventata, ma che gli stava bene il
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battibecco. Naturalmente raccontarono poi che la causa ne fosse
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fosse quella donna... Vedi che dopo tutto la mia
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avere il coraggio supremo che non avrei mai trovato
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sai... ¶ - Certo, certo, so che tu sei buona, infinitamente
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di allontanarmi da tutti... Che so? mi sembra una
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anche per la ragione che ora dovremo lasciarci momentaneamente
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non parlarne! Sai bene che non voglio. Del resto
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il rinnovo. ¶ - Mi sembra che tu non debba ritornare
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sì, come una volta... Che lettere dolci mi scrivevi
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immateriale. ¶ Soltanto allora compresi che nella piccola stanza tutelare
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Guelfo, sarebbe quasi tempo che prendessi moglie anche tu
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anche tu. Una fanciulla che ti vuol bene, graziosa
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di meglio?» - «Di meglio che la mia libertà? - risposi
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congiura di piccoli avvenimenti, che più tardi non si
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ricordano nemmeno più. Io, che la conoscevo appena, ebbi
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di molti anni addietro, che si chiamava, mi ricordo
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Era la prima volta che imparavo a conoscere un
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appena caduta dalle labbra, che già mi pentivo di
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calcoli... e non rimase che la paura di spezzare
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anima fragile nel confessarle che tutto era stato un
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in vita questo amore che finiva, le lotte affrontate
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avere il grave coraggio che può essere necessario per
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da un brivido; vidi che una lotta veemente si
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bacio d'amore. ¶ Sentii che la stanza, i fiori
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quell'ora forse terribile che per me s'apparecchiava
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potuto discernere se colei che stava nella carrozza mi
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la corte, per dirmi che uno dei cavalli s
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come il padrone. Salito che fui nell'anticamera, il
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parete, nell'ombra. ¶ - Credevo che non saresti venuto mai
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1908
risponderle, per fare quello che facevo sempre, volli darle
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1908
le scarpe, urlava tanto, che dovetti prenderlo in braccio
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1908
interrompere il gelido silenzio - che uno dei cavalli zoppica
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zoppica. Dopo colazione bisognerà che lo andiamo a vedere
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il veterinario? ¶ - No: credevo che sareste venuto. ¶ Ancora un
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a raccogliere gli occhiali che le erano caduti. ¶ - Preferivo
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1908
detto. ¶ - Già; ma sembra che non tutti spieghino la
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a me sembra semplicemente, che, in date condizioni, un
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pure parlar io, visto che tu taci. ¶ - Zia, ti
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mio malanimo, e credendo che la migliore saggezza fosse
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1908
stanza dall'addobbo severo, che a quella voce limpida
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1908
dal palazzo dei Materdomini, che avevo dovuto vendere l
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1908
maturità di un frutto che si fende al sole
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1908
v'erano a guardarci che i fiori nelle coppe
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1908
ventate improvvise di scintille che sfavillavano e crepitavano prima
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all'eliotropio, quell'odore che reca talvolta il vento
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1908
sia contro il delitto che uccide un'anima? ¶ E
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1908
senso d'improvvisa divinazione che mi ha sempre soccorso
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1908
vita, quel senso figurativo, che suscita negli occhi la
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1908
a tutto. ¶ Mi parve che avrei meglio potuto giungervi
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1908
perpetua fine. Mi parve che il far meno soffrire
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1908
animo suo quei sentimenti che sono la vera forza
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1908
odiarmi!» ¶ E l'idea che nelle deboli sue membra
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1908
amato io non saprei che odiare.» ¶ Ma ecco, facendo
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1908
possibile odiare la creatura che fu da noi supremamente
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mi sconfortò la sofferenza che tremava nella stanchezza di
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1908
brillò rapidamente una luce che non parve sorriso, ma
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alla mia persona, temendo che potessi avere un desiderio
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un desiderio qualsiasi, o che alcuna cosa non fosse
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rassegnato per i selciati che ruscellavano. ¶ Affacciato al vetro
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1908
figure sghembe dei passanti, che si premevano lungo il
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1908
decembrino. ¶ Fra gli amici che andavo a trovare nelle
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1908
ve n'era uno che mi dava insolitamente noia
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1908
sua faccia rasa. Costui, che certo non ignorava i
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1908
dolci, profumerie, cose tutte che rimanevano in dono al
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non vantavo sopra Elena che un diritto d'amicizia
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1908
tavoliere un modestissimo gettone, che regolarmente gli si raddoppiava
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1908
un rovescio! Si vede che io, con le Vergini
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1908
e gli dissi: ¶ - Vuoi che ti tenga socio nel
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1908
di giuoco non sono che tregue armate. ¶ Si discusse
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1908
era fra quegli uomini che giuocano con raccoglimento, e
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1908
raccoglimento, e non ammetteva che si potesse tanto cicalare
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1908
poich'era fra quelli che giuocano contro il denaro
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esasperarlo insistetti. ¶ - Vedi bene che l'Immacolata non c
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1908
prima, se non vuoi che ti porti la jettatura
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1908
E fissai l'Albanese, che cercò di reprimere un
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donne, adesso? - Non mancava che questo per rovinarci del
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1908
di falsetto. ¶ - Credo infatti che fosse tuo quel mazzo
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1908
bellissima rosa. Volevo dirti che i tuoi fiori appassiscono
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1908
Quanto profumo sprecato! ¶ - Credo che tu voglia millantare in
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1908
io. ¶ - Insomma ti avverto che mi secchi! - egli esclamò
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1908
angelica noia. ¶ - Potrebbe darsi che ne avessi l'intenzione
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1908
lo trascinarono fuori. ¶ - Credo che tu abbia perduta la
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1908
carezzandosi la barbetta brizzolata che gli dava un po
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1908
un colpo di sciabola che ferì leggermente l'Albanese
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1908
la notizia, ebbi paura che foste ferito, e scioccamente
268
1908
Poi mi hanno detto che il ferito era l
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1908
semplice. E perchè voglio che vi lascino stare. Non
270
1908
Qualche volta penso quasi che lo siate. Del resto
271
1908
non val la pena che se ne parli più
272
1908
suoi grandi occhi fermi, che le illuminavano tutta la
273
1908
con tale un turbamento che dovetti chiudere gli occhi
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1908
sentirmi un poco male. ¶ - Che male? ¶ - Nessuno... tutti... la
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1908
la stanza una primavera che illanguidisce ai riverberi del
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1908
albergo tutto il giorno. ¶ - Che avete fatto? ¶ - Niente. ¶ - Avete
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1908
mano: ¶ - No! Sono io che non voglio! ¶ Allora mi
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1908
rispondo, rabbuiandomi. - Può darsi che sia la stessa cosa
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1908
di una calligrafia malsicura che appare manifestamente simulata. ¶ Dopo
280
1908
parte della verità, quella che tutti sanno. ¶ Ella intrecciava
281
1908
perchè sapevo, perchè speravo, che un giorno voi ed
282
1908
non volevo lasciarvi supporre che l'avessi abbandonata per
283
1908
più compiere. Sono miserie che ho preferito nascondere. Ve
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1908
burlo affatto. Se questo che mi avete detto è
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1908
soffrire. ¶ E mi parve che un'ombra fugace passasse
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1908
contratto quasi involontariamente, e che diveniva ogni giorno più
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c'era una fanciulla che mi amava, che professava
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fanciulla che mi amava, che professava per tutto quanto
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frase di prima, dirmi... ¶ - Che siete un commediante? Sì
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un astuccio d'argento che luccicava sopra un tavolino
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fra cento lo stivaletto che meglio le avrebbe calzato
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capitò dietro le spalle. ¶ - Che fate, Guelfo? - esclamò allegramente
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ed ora preferisco vestire: che volete mai, s'invecchia
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Entrate con me; chissà che non vi possa dare
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consiglio. ¶ - Vi assicuro, marchesa, che non facevo nessuna scelta
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bocca troppo arrossata. - So che avete buon gusto. ¶ E
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di ricordi lontani. Volle che la seguissi nella sala
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È vero, Madame Josephine, che gli permettete di fumare
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Parigina, venditrice di eleganze, che sapeva ricevere le sue
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di tutte le signore che ormai «ne se gênent
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ne fu scandolezzata, ella che lo trovava «séyant comme
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delle chiese lontane. Volle che facessi un giro nella
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dei due grandi sauri che riempivano la contrada di
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profumo troppo forte; rammentai che nelle stanze chiuse questo
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disse d'un tratto - che noi siamo rimasti amici
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esclamò ridendo. - Ma quello che più mi dispiace si
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mi dispiace si è che vi trovo di un
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conosco bene, perciò vedo che state passando una crisi
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manìa d'amore. Sento che i vostri nervi soffrono
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voce qualcosa di torbido, che improvvisamente mi accendeva nella
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forse? Non è vero che vi esaspera? Io non
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le cose, ma penso che l'amore platonico non
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ridere, di quel riso che m'irritava come una
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contro tutte le cose che faceva o diceva per
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donna gloriosa e gioiosa che aveva dispensato il vizio
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crepuscolari, verso il cielo, che da ogni nuvola, gradatamente
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quella bocca troppo vicina, che mi alitava su la
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fra que' rari uomini che una donna non dimentica
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terribilmente... di un pensiero che mi avete fatto nascere
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notizie. È gran tempo che non la rivedo. Ecco
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rivedo. Ecco una ragazza che molte hanno ragione d
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Amica mia, sapete pure che si vive una volta
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semplice: ¶ «Ad una donna che una volta si è
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amore non è stato che una favola, un'illusione
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Tu sai: l'amore che finisce è come una
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è come una lampada che si vada spegnendo in
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nemico. Le cose tue che mi erano sommamente piaciute
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come tutte le cose che in sè racchiudono il
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pallida come la cera, che vi avesse regalato a
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in fondo non era che un'ottima invenzione di
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grandi e piccole finzioni che servono ad intessere la
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inavvertenza - nelle tavole, cercando che si destasse! E dietro
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due uomini ben distinti, che senza posa cercavano di
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sconforto; un uomo infine che amava e rispettava la
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un'altro v'era, che aveva per maggiore intento
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uomo crudele, scettico, beffardo, che si accettava senza discussione
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l'arco della tenda che l'avviluppava in sè
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con una voce rapida, che a mio malgrado tradiva
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ora vi spiegherò. ¶ - A che serve? Mi sarebbe così
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feci - spiegatevi pure. ¶ - Permettete che mi sieda? - ella domandò
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Ve ne prego. ¶ - E che mi tolga la pelliccia
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la stessa urbanità. ¶ - E che vi chieda un bacio
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leva, guarda i fiori che stanno in un grande
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l'unico libro suo che non avessi ancor letto
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cose con un'anima che non è sua, ma
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non è sua, ma che gli appartiene e che
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che gli appartiene e che sa far comprendere come
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facile inventare una fiaba che risolvermi ad una confessione
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inoltre ho più fantasia che memoria... Perdonatemi, la colpa
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in una lingua straniera che usava con familiarità, sebbene
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mi avevate quasi promesso che... ¶ - Sì, ieri... Ma poi
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e mi sono persuasa che devo partire. ¶ - Non comprendo
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io divenga troppo indiscreto? che m'impadronisca troppo della
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gioie forse più acute che nella voluttà di possederla
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e tormenti più acerbi che nell'assoluta rinunzia. Sentivo
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assoluta rinunzia. Sentivo confusamente che se fosse partita, se
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prima volta noi credevamo che sarebbe stato così, ed
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io farò in modo che non ci si riveda
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il desiderio, fra quello che è stato e quello
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è stato e quello che poteva essere. Un sogno
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lecito amarsi? Elena, da che vi conosco non ho
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intimità oltre il limite che le avete voluto prefiggere
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siete fra quelle donne che si debbono avere sempre
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avere mai. ¶ - Credete proprio che ci siano tali donne
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la bocca giovine, - credo che voi parliate con molta
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attore. ¶ - È dunque singolare che si abbia entrambi, esattamente
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nè possiamo far altro che parlare. Ditemi, avete avute
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come tutti gli uomini che possiedono le qualità essenziali
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e molta disinvoltura. ¶ - Credete che queste qualità bastino sempre
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correre quella via battuta che si chiama la via
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il loro profumo, persuaso che questo profumo sia forse
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importanza grave ai sentimenti che sfioravano il mio cuore
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superficiale, fra quelle distrazioni che ad altri uomini rendono
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il capriccio, la passione che nasce per puntiglio, la
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Davanti ad una porta che si chiudeva con ostinatezza
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altrove... e di porte che si aprono ve ne
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quelle, oppure tante altre che non ricordo più. ¶ - Voi
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nome dei cavalli preferiti che ho fatto correre su
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ricco, e degli amici che m'hanno aiutato a
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poi si confondono insieme, che importa? La sensazione è
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sensazione è un sentimento che scende sino al fiore
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alcuni profumi così intensi che son quasi un sapore
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è tale: un profumo che vi porta tutta l
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impercettibile segno d'irrisione che talora pareva un freddo
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nelle fertili campagne. ¶ «Fa che non venga la secchezza
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e sopra tutto ciò che la terra produce; e
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delle mani.» ¶ E coloro che avevano seminato a piene
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nei prati maggesi, coloro che avevano potate le viti
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mignolar gli ulivi, coloro che avevano una vacca sterile
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dal germogliare, tutti coloro che vivevano la vita semplice
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s'inginocchiava, e pareva che veramente qualcosa d'indefinibile
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di tutte le cose che riconoscevano un Dio. Modulata
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invisibile, da una voce che pareva sapesse attingere nei
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liquida e limpida più che non sia la musica
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morbida come una piuma che vola. Dopo avere distesamente
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vanevoli, come un'aria che scivoli tra le corde
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sospesa, come una foglia che finisca di scorrere sopra
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arena, come una fontana che cessi di piovere dentro
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scialbo de' cerei, essi, che adoravano il sole. ¶ E
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tristezza inconsolabile delle cose che hanno avuta una magnificenza
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la disperazione delle creature che sono vissute inutilmente, senza
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provarono un lento spasimo, che ci fece d'un
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Allora, davanti ai fiori che morivano, agli incensi che
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che morivano, agli incensi che fumavano, al bisbigliar delle
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di darmene tosto notizia. Che sarebbe avvenuto? Nè io
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appresso, e poichè sapevo che sarebbe stata l'ultima
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una indefinibile paura. ¶ Sembrava che, per una intuizione vaga
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il passo della persona che ci dovrà colpire. ¶ «Fra
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morta. Le nostre nozze... che crudele ironia! Come mai
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come in una visione che non appartenga più alla
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passato e mi sembra che fosse di vent'anni
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già: un anniversario! Tu, che sei un uomo ragionevole
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sono cose al mondo che non si possono dimenticare
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Perchè vi sono coloro che amano sempre e coloro
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amano sempre e coloro che non amano più?... ¶ «Il
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più?... ¶ «Il primo giorno che ti ho veduto, circa
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due cavalli, due morelli, che si chiamavano Bab e
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nella mente il sorriso che avevi quel giorno: freddo
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anima una crudeltà involontaria, che sente il bisogno di
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vi rimangono a ciuffi... Che importa? Se non debbo
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bella? Mi hanno detto che la donna per la
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vedere? M'hai scritto che ha lasciato Roma, che
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che ha lasciato Roma, che non l'hai più
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possibile! Dimmi, Germano, dimmi che almeno questo non è
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sempre una tua frase, che certo hai dimenticata. Fu
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la corte, anzi dicevano che tu ne fossi l
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un'altra tua frase, che hai scritta in un
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finisce. Ormai non sono che la tua tristezza, povero
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Torre Guelfa? Mi sembra che tu non debba ritornare
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almeno per me. ¶ «Mai.» Che orribile parola è questa
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vi sono alcune parole che fanno tanto male all
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appunto sono queste parole, che dicono «mai», che dicono
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costretta. Edoarda sa benissimo che non l'amo più
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Vede con esattezza quello che soffro da molti mesi
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mio con una penetrazione che mi spaventa. L'amore
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mi spaventa. L'amore che avevo per lei, Edoarda
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ora per ora. Ebbene, che farebbe un'altra donna
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tediosa litania. No, Fabio! Che l'amore possa talvolta
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iniquo, lo ammetto; ma che l'amore debba mostrarsi
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secondo me, quest'analisi che ora tu fai, - rispose
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rimorso non v'è che l'ironia. Nessuno ha
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dire a Edoarda Laurenzano che non ti aspetti più
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distruggere un'anima. Pensa che nella vita potrebbe venire
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costante ironia. ¶ - E tu che farai? - mi domandò, fermandosi
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un ramo d'edera che aveva strappato camminando. ¶ - Sì
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di là dai cedri che nascondevano la casa, una
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subitamente, fra le aiuole che ostentavano al meriggio le
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simile ad una creatura che portasse, nella sua limpida
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cantando il mistico inno che celebrava la Festa dei
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montagna. Era un popolo che si moveva, portando in
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quelle frasche in modo che si potessero appendere come
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più da due giovanette, che in abito uguale camminavano
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rosseggiante di bacche vermiglie, che al sommo aveva una
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la sua pecora lanosa, che aveva tra le corna
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rito gentilissimo. ¶ La strada che seguivamo svoltava, dopo un
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del suo «Caecubus acer» che dette i prelibati vini
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di quella turba semplice, che andava per offrire le
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all'entrar del paese, che, non potendo proceder oltre
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affacciate le donne procaci che amò Silvestro de' Buoni
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Silvestro de' Buoni e che un tempo salirono, adorne
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dei lanciatori di mazzi, che da lungi la investivano
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piovere di ramoscelli fioriti, che oscillavano volubilmente nell'aria
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sopraggiungere di due fanciulle, che, attraversando la strada, con
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autunno sotto una pergola che sfiorisce; le lor caviglie
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cuscino di zolle verdi, che s'interrompeva tra due
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viluppi di un glicine, che, due volte abbracciandone il
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loro molteplice diversità. Pareva che una schiera di uomini
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quella piazza tutto ciò che la primavera ed il
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di que' giochi floreali che un lascito di cortigiana
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giorno di Calendimaggio e che venivano celebrati nel più
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di profumo l'ansia che i fiori avevano di
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via diritta e sgombra che si partiva dalla soglia
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di preghiere. ¶ «Beato colui che ha l'Iddio dei
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abbracciando tutte le ghirlande che ammantavano la chiesa: ¶ «Ogni
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giorni son come ombra che passa,» - ammoniva il sacerdote
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fumo ceruleo dell'incenso che vaporava per l'aria
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l'aria santificata. ¶ «Fa che i semi si diffondano
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dell'arena, o Maria che conosci da lungi!» ¶ E
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non mandare la grandine che smiete i raccolti come
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da tanti flagelli. ¶ - «Fa che i nostri greggi moltiplichino
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Festa. Bisogna coglierli, signore. ¶ - Che santo è oggi? ¶ - Tutti
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recando i canestri pieni, che poi rovesciano davanti all
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stupenda creatura e penso che ti voglia bene. ¶ - Sì
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l'amante più perfetta che possa desiderare un uomo
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avvolgendomi d'uno sguardo che pareva insieme incredulo indulgente
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camminando sotto volte arboree che stormivano sommessamente. Un'erma
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la ragione. Speravo invece che ti rallegreresti nel vedermi
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devi badare alle idee che mi frullano per il
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divenuta necessaria, e sento che l'amerò per sempre
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ingiustamente, per la donna che impedisce a te, mio
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devi appartenere. Dinne quello che vuoi, ma tu avresti
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ogni parte il denaro che ti bastava per vivere
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La prova è questa: che ora, corsa intorno la
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la voce il dubbio che il matrimonio non si
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e non ti rimane che attendere gli uscieri al
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se hai fede. Quello che intanto non so capire
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te, conoscendo i legami che ti stringevano. ¶ - Ma non
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compiono piuttosto nei romanzi che nella vita. ¶ Fabio fece
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mia fierezza. ¶ - Oh, Fabio, che strana cosa mi dici
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di nuovo, sorridente: ¶ - Vedi che questi sacrifizi, alle volte