Gian Pietro Lucini, L'ora topica di Carlo Dossi, 1911

di cominciarlo e, quel che è più di finirlo

servirmi di una metafora, che, a volta sua può

da un rospo avvelenato, che addentò a morte nel

giardino di Roma; Tea che riposa al Dosso, sotto

modello di fedeltà - più che umana canina"; e l

la golosità esemplari; si che, nè il Gorini, nè

mercè. I grossi bacalari, che facevan l'occhio pio

la sua barba bionda, che gli invadeva le guance

il coro dei matti che Adamo intonò!" ¶ Giuseppe Grandi

Miss Alice Lohr londinese, che lo amò dopo morto

dopo morto. Giulio Uberti, che appariva, tra li amici

a trafiggere; - Cesario Testa, che si firmava sopra L

Anticristo piemontese Belial, e che stava per farsi conoscere

tra le maschere grottesche che ne fingono le lettere

studio e dal lavoro, che lo compiaceva nel cortiletto

eleganza: - Il Teatro Milanese, che gli aveva trasmesso Perelli

venivano a rifugiarsi tutti che volessero dire una parola

parola propria e diversa, che dovessero difendersi dalli attentati

tutti li altri: però che scioccamente i rimescolatori dei

e prolifico della genialità, che lasciavan da parte, non

attitudini basse e sconvenienti che domandavano all'arte, cioè

arguzia, insegnando al Magni, che fiancheggiava allegramente grignolino co

il Coq, nome porpureo che lo indicava nelle sue

bei giorni di sole, che ingiojellava il marciapiede primaverile

del Codice penale e che viveva, scrivendo per commissione

sè stesso, calunniando coloro che lo accusavano di facili

o protettori, rimanendo essa, che vantava il suicidio del

Giulia e la Ivon, che se la vedeva in

e minore età: sí che i maschi venivano a

indifferentemente, se si diceva che li attori del Teatro

del Vanzo, un pittore, che, con Luigi Conconi, cresceva

dai maggiori. Facevano sapere, che ormai, Alessandro Manzoni non

nella sua Morale Cattolica, che andasse sfollandosi da casa

riferire: "Basta con lu, che el ga un pè

l'alter in casin!" Che, a chi gli chiedeva

i bagai col c....": - che per farsi scusare le

veggetta del Mont Cenis, che in del '59 la trovava

in del '59 la trovava che i Frances, che vegniven

trovava che i Frances, che vegniven giò, allora, in

strofe e poemetti inediti, che erano passati tra le

si valeva di citazioni, che, in bocca sua, erano

leggerete un dì:" ¶ già che questa usciva, saltuariamente, in

sua coltivazione reddittuaria, però che la letteratura pura lo

creditore esigentissimo di gloria, che tuttora cercano negargli, lasciando

Diceva del Sacchi bibliotecario, che camminava col muso per

moglie di Cletto Arrighi, che poverina, non si sgravava

poverina, non si sgravava che di cadaverini: "Ona Mojascia

ambulante". - Ad un vedovo che si era riammogliato: "indegno

minimi i cittadini. ¶ Però che se ne accorgeva Carlo

di quella stoffa ambrosiana, che diede Manzoni, Cattaneo, Bertani

ed odioso; l'ubriaco che rece al brillo che

che rece al brillo che canta". ¶ Ma allora si

nuova guerra coll'Austria, che deteneva ancora le provincie

maggiore ed italiana efficacia che non fosse l'"en

una stanchezza di razza che ha troppo lavorato e

inutili ribellioni al fatto che popolava l'Italia liberale

pensiero e l'azione, che sembrava non poter più

Ho mille temi capricciosi che mi ballano in capo

convento: vapori, bolle, forse, che scoppieranno, presto o tardi

mi picchiano nel cranio, che non so io dove

questo, mi vado persuadendo che in Italia l'unico

ed io ti dico, che, inanzi di essere Chatterton

quei dannati di Dante che avevano il culo inanzi

mazziniano, perchè meta irraggiungibile. Che se Giuseppe Mazzini aveva

de' poeti; di voi che raccogliate, abbelliate, inghirlandiate dei

fiori immortali quella poesia che a noi tutti freme

abbiamo bisogno di sapere che il vostro canto ci

conforterà il sospiro ultimo che daremo alla patria, che

che daremo alla patria, che un raggio della vostra

Perchè giustifichi il fratello che rompe il petto al

come le striscie nereggianti che pinge sul muro la

patria, una sua città, che, nelle ore notturne, assumeva

quella di una ragazza, che, con gli orecchi attesi

di tipi": ¶ "Eran fanciulle che leggean romanzi ¶ Di fantasmi

di ganzi; ¶ Eran fanciulle che poneansi al crine, ¶ Fra

E Carlo Dossi avvisava che, "intanto una carrozza si

in una via tortuosa che fiancheggia la Corte. La

incappucciata e dal vestito che fruscia. Tò! quel signore

ben meritar quelle insegne che incuginan col re, rimonta

scriva.... ¶ Per questa Italia che sommersa in brago ¶ Non

di schioppettate ad ago? ¶ Che ai suoi fornicator gridando

non d'altro rei che di franche e libere

e nella vita pratica, che contrastava colle loro aspirazioni

strozzato dalla agonia mortale che lo faceva irridere Giulio

dolore. ¶ Vita, fatal menzogna, ¶ Che noi tentiam negar, ¶ Ma

noi tentiam negar, ¶ Ma che con presto andar ¶ Creder

per non essere ancora che una metropoli regionale, non

della odierna mondiale città; che, per tanti titoli, merita

seguaci, e, noi, poveretti, che osavamo protestare passavamo per

senza contravenire alla urbanità che imperava nelle gazzette - per

Primo Levi, Carlo Dossi, che parlava di Tranquillo Cremona

Balestrieri. - Il Carnevalone Ambrosiano che si ammorba ed agonizza

assoluto sulle maschere: Perelli "che si incarica di volermi

smagliante parola, una audacia, che senza mai confondersi colla

tutto abbigliata di allegria, che quanti cuori toccava, avvinceva

lambiccato, profondo, una ostinazione che mi rendeva capace, non

alla tomba. Pareva quasi che una voce arcana gli

pur oggi l'amico che lo piange e lo

è il ligure mazziniano che ha per me aperto

le lettere di Pinchetti, che avvalorano di lagrime e

acre voluttà della canzone ¶ Che in mostra lieta sol

ad una le rose che mi facevano bella la

lascio trascinare dalla corrente, che va via infaticata e

vita e non trovo che un filtro di vapori

tutto in questa parola che sospira dall'anima mia

anima mia non ha che una sola potenza: il

sola potenza: il dolore - che una sola fede: il

sola fede: il dolore; - che una sola speranza: la

silenzio, sacre: "L'opera che sto per compiere e

sto per compiere e che, quando leggerete questa mia

a dirmi: "fosti vile, che non hai saputo lottare

questa è la calma ¶ Che agognavi". ¶ Stia, così, più

Stia, così, più eloquente che non ci fosse in

di carattere col mondo che pure avevano amato e

se tra i superstiti, che ressero allo scomparire delle

forse la medesima istoria che seguita - e si compiace

quella Milano, on Milanin che se sgonfiava, e che

che se sgonfiava, e che si permetteva di conservare

straduccia de' Corpi Santi, che immetteva, dopo un guazzabuglio

vergine, a suolo ineguale" che sciorinava, per quasi tutta

giardino. ¶ Era la città che adolesceva, ma che, nella

città che adolesceva, ma che, nella crescita precoce ed

monumenti. - Era la Milano che non conosceva l'esigenza

bacheche, pedinando le popole; che, nelle notti molli e

moli idropiche delli omnibus, che lentamente si facevano sostituire

e, dalla mandra grassa che pascola, il suono del

e rettilinea armonia classica, che Piermarini voleva istituita, sulle

non così quel Salone, che lasciò indi l'area

socchiusi, ad invito pandemio, che racchiudevano l'isolato delle

e di Du Mur; ¶ Che, quand l'arriva on

colmato il vecchio pozzo, che, nel 1762, il conte Nicolò

beolch, massée, fattor. ¶ Sì che Carlo Dossi ed Alberto

idee doppie; - quelle, cioè, che sono sempre vive, e

si invoca al chirurgo, che Carlo Dossi reputa una

ha i suoi adoratori che la vagheggiano di sulle

furia modernissima dei commerci, che vanno rombando tra le

questa serie di paesaggi che fuggono, di parole che

che fuggono, di parole che svaniscono nell'aria troppo

istigatore di virtù meneghine, che riconosceva: Felice Cameroni, a

coltura e seconda natura, che lo fecero incompatibile colla

incompatibile colla serenità; sì che, non morto, oggi, si

Carnévalet di nostre memorie che vanno perdendosi; Luca Beltrami

de tucc i erudizion, che i serv e i

una città d'emporio, che rimuta le sue espressioni

alla tomba; non variano che i lenocinii, i fronzoli

funziona in questo stato che richiede l'estetica del

strana regione di spiriti che egli non aveva prima

e Donna Claudia Salis, che si sostituisce alla Provvidenza

Alberto; e la Cassierina, che sciupata dalla golosità di

cerea, ardente in cuore, che odia la luna piena

di un'aura strana, che non si possono definire

creature del suo spirito che guarda altrove - my mind

amate, dopo trent'anni che già nacquero, dai giovani

descrive li Amori; quella che parve, immeritamente, a Settembrini

anche ritornino dai Cieli, che imparadisano li Amori, le

trovava essicato quel sentimento che, a volte, a minuti

avrebbe voluto, senza pensare, che, spento il mezzo creatore

a dispetto della vita, che gli si rifiuta, viene

veleni della gioia amara che lo imparadisano e lo

imparadisano e lo consumano. Che altro doveva fare il

poco di avvevenimenti veri, che entrano nel suo racconto

sentita e vissuta. E che di più? Sognando non

a lui cara, ma che non conobbe se non

Egli non sa bene che sè stesso; è del

suo tipo d'arte che è simbolico. - "Simili descrizioni

di quelle quasi autobiografie che sono L'Altieri e

Egli sa con Foscolo che la Poesia sorpassa la

il fremito delle carni che spasimano l'amore, alla

ch'egli vuole, non che il mondo gli impone

e sofro: oh, sofrire!" Che dice il Faust di

fortunato di Giorgio Ofredi, che volle tentare il disgusto

vi ritroverete davanti autori che si sdoppiano, che projettano

autori che si sdoppiano, che projettano le loro diverse

suicidii delle loro maschere, che sono le modalità della

all'immusonita praticaccia venale; che se ne turba, se

da Carlo Dossi e che lo rendono più che

che lo rendono più che attuale, per cui non

autobiografie: in esse lui, che si pinge, è troppo

ogni frase. - Ben sottinteso che chi si ha una

facoltà di pochissimi". Facoltà che ebbe ed ha ancora

prima, in un'epoca che non fosse la nostra

particolare il nostro secolo, che, tra la disparata mediocrissima

di esistenza originalissimi e che hanno, forse, in sè

risorgimento; l'Alberto Pisani che ode, ventenne, le ultime

cannonate di Porta Pia, che lasciano sussistere in Patria

tra la cruda realtà che ci investe, ed i

ed i fulgidi ideali che fuggono. Che fa? Come

fulgidi ideali che fuggono. Che fa? Come può amare

Quindi?... Colla terzetta insidiosa, che si serbò in tasca

lui, geloso della morte che non annulla l'amore

morto". ¶ Se non Werther, che ha fatto la scuola

tutto e non credeva che alla tomba. Pareva quasi

diventa una malattia morale, che può dare dei frutti

piacere e del dolore, che tutti li uomini che

che tutti li uomini che coltivano le scienze e

mali sulla laboriosa carriera che hanno battuto: ed a

cose del mondo: - arte, che li rispecchia e perciò

opera dell'epoca; questo, che non si disperde, nè

resta; ed è necessario che lo conosca, a riflesso

maestri, si adagia, pago che rappresentino tutto il suo

Romanticismo, simbolismo, l'inquietudine, ¶ "che col dar volta al

in tempesta; il vento che ulula e sradica; il

e sradica; il lago che schiumeggia crestato e livido

e livido; la foresta che si discapiglia; tutti nervi

i diritti, i doveri che non sono più e

più e molti diritti che permangono privilegi; il cervello

permangono privilegi; il cervello che fermenta ed estua; la

mani pie e squisite, che discende e s'immerge

desiderii senza soddisfazione: liquore, che è il frutto della

detti fratelli, risorgono; ciò che vi ha in noi

poichè non conobbi donna che ai ventisette anni"; e

per schiva funzionalità biologica - che del resto lo difende

e gioì quella età "che in alcuno confondasi colla

si divide". ¶ Ed ecco, che i maschi, per eccesso

si feminizzano; ed ecco, che, sorpreso Apollo da Dionyso

senso oscuro e conturbato che ricercano luce e speranza

speranza. Turgido di linfe, che fremitano nell'impeto seminale

in una sincera confusione che lo fa amare. ¶ Egli

angelici; sboccia la donna che sa concepire. Ad assaporare

Ad assaporare questo frutto, che palpita ed aspetta, ecco

il paziente: egli sa che i due eccessi non

ma si esasperano; sa che Le lettere di amore

Portoghese equivalgono a Faublas, che Imperia è classicamente sana

sana ed equilibrata, e che le ascetiche si appajano

Dossi, scherzando, amò sostenere, che, fattone il più tardi

sviluppo: e Primo Levi, che ha pur vissuto i

adunque, la creatura ambigua, che dall'aspetto si definisce

per un eccesso. "Or che c'entrava mai; tomo

più sicuro; e sa che egli non si tradisce

l'anima lontana, ignota che si affaccia, tra i

La Geniale. "A lei che verrà" dedica un esemplare

sofriva; tutti li altri che potevano per avventura, leggerle

e sanguinoso ancora palpitante che l'arte sua aveva

primavera. "Come il giovane che, per pura esuberanza di

contar quanto ha e che può, in qualsiasi impresa

di carcere". ¶ È allora che Carlo Dossi rinfrange la

si rivede in costoro, che aspirano dalla pelle e

germinazione; sente le seduzioni che li turbano, che si

seduzioni che li turbano, che si riversano tumide, incomplete

cadenti, o di veli che affrettatamente ricoprono, coi bagliori

unico, a contenere nientemeno che La Convenzione (di settembre

logica delle altre molte, che, oggi, i dotti, nei

clericalume. il primo racconto che si legge in: "Giannetto

un dì la mamma che il lasciasse andare a

ragunata intima e precoce, "che doveva, poi, in breve

Bella prova di letteratura, che correva a trasformarsi in

trasformarsi in azione armata, che abbandonava la penna per

per la carabina! Sì che le ragioni della patria

milanese ancor di Ferrara, che, sotto la materna carezza

la confusione, col sole, che ciarlava col suo raggio

tumida di molte virtù, che ai tempi grigi della

fragranza: "Offrire alla gioventù, che ama muovere i primi

comica; un Leopoldo Marengo, che faceva lagrimare i belli

istitutore privato, più tosto che piegarsi alle imposizioni dell

l'indipendenza; Guerrazzi; Mauri, che allevava l'infanzia con

con bonomia manzoniana; Settembrini, che spumeggiava anticlericalismo e repubblica

più amico della verità che di Cavour, di Garibaldi

le invettive, le caricature, che dai cruscanti academici e

Il catedrante, l'uomo che ha la bigoncia al

cuore e del cervello, che stranisce all'incontro di

non avrebbe messo lì, che professa, a tavola, al

fra tutte queste voci, che cantano all'unisono un

voce di questo giovanetto, che osa torsi dalla nojosa

di tutti i tesori che la giovanezza, l'amore

lo sa? Potrebbe darsi che no." - Certo no, sono

con quest'anima adolescente, che gli veniva davanti per

su di una busta, che mi trovo per caso

quell'affari; ghe assicuri che l'è de publicass

trovamm, ghe dirò quel che incoeu pos no dì

mia, poi mi disse: "Che le publica quel lavor

quel lavor; quel giovin che l'ha scritt l

amministratogli da Giuseppe Rovani, che avrebbe rassicurato qualunque novello

VI del 1905) lo parole che il Guerrazzi dedicò a

con una sua frase che ribatte all'altra del

interruzioni; queste non sono che apparenti. L'energia intellettuale

e d'ignoranza. Però che Minerva li nutre, li

lo aveva reso, senza che egli lo accorgesse, precursore

si continuerebbe nell'Impenitente, che, dopo La Desinenza in

con lui la città che abitava, Milano;adolesceva la

dolori vaghi ed innominati che li vanno martoriando senza

non decisi, ma continui, che vanno perseguitandoci senza localizzarsi

vanno perseguitandoci senza localizzarsi, che formano, vagamente ma realmente

i senza causa; ciò che ne accenna l'avvertenza

definite e peggio conosciute, che si fondono nel tædium

di Hartmann, di Schopenhaurer, che, pur lamentando di vivere

qualche cosa di più che l'ordine di natura

vapori periodici e catameniali che tormentano le feminilità puberi

e le rivolgono, sempre che li patiscano, al desiderio

e di sacrifici, quelli che lo presero in sicurtà

presero in sicurtà e che tuttora lo difendono colla

dimenticare Non vorranno accorgersi, che, se Carlo Dossi taglia

sulla letteratura, di coloro che incominciano: siano Gustavo Botta

vigila il buon ingegno che fu genio in Beccarla

o F. T. Marinetti, che lo confessa con passione

futurista; o Carlo Linati che rinnova, in Cristabella, Goccie

di una sua Verità, che contrasta con quella di

con quella di molti, che vanno per la maggiore

solitario filosofo in vedetta, che non dimentica, e col

prerogative, la pompa attiva che erutta polle sane di

Sia Cesare Giulio Viola, che sofre serenamente, e ricompone

de L'altro volto che ride, in cui, la

donna: sia Mario Puccini, che dà a sfogliare, pagina

universitaria pedanteria; - Mario Puccini, che se vuol darsi l

nel Portico dell'Amicizia, che, nel suo palazzo del

preclari a risplendere coloro che lasciarono traccia del loro

nel suo cuore. Coloro che inviarono, dalle terre italiane

dalla povera maestrina provinciale che si effonde, esclamando, al

sconosciuti, colle attestazioni umili che, per la loro indeterminatezza

giudizio collettivo; li altri che sono dubitosi di sè

delle loro espressioni; quelli che, messi sul cammino della

stessa bellezza delle edizioni, che è la più esterna

col tuo spirito, più che con te, personalmente, e

col mio spirito, più che con la mia voce

vuol posto. Per il che noi ardiamo del desiderio

facciamo, spesso, più materiali che non sia nostra natura

difetti costituiscono il tutto che amo. Così, per me

segno dei tanti ringraziamenti che il mio cuore fece

facciamo spesso più materiali che non sia nostra natura

il sole a giugno che si svuota di luce

è l'anello necessario che ricongiunge la letteratura di

Alessandro Manzoni con quella che verrà; è una maglia

mia esperienza è, più che matura, già marcia, e

coll'imaginazione le pagine che va leggendo, le quali

sua ebrietà di imagini, che sorprendono la brava gente

sè, aver raggiunto alcun che di più a quanto

bozze dell'ultima edizione, che ce lo porge intiero

raccolte del suo archivio, che lo completano, tra le

marmo e di cemento, che, come fogli perenni, dicono

con quella di coloro che ha amato e lo

gli tremava la mano che reggeva la pagina, la

la pagina, la voce che leggeva le righe; lo

Lear: ed il bacio, che lo estasiava, lo faceva

per l'istoria. ¶ Sì che egli lo confessa ne

i libri ancor prima che li sapessi leggere... parmi

sembra indovini le cose che la sua fanciullezza gli

di genio, Tranquillo Cremona, che disegna i figurini de

PROTEGGENTE DI LUIGI PERELLI ¶ CHE INSISTE VIVA E FECONDA

VIVA E FECONDA ¶ E CHE MI RICOLLEGA IN AMICIZIA

FORMA E NEL PENSIERO, ¶ CHE LE HA INNERBATE PEI

DISCONOSCIUTO, ¶ PROTENDE ALL'EPOCA, CHE GIÀ S'INALBA, ¶ LA

SUA VERA GLORIA CONFERMATA, ¶ CHE I COETANEI, TROPPO SORDIDI

amicizia del di più che le deve in questo

generazione ed ai giovanissimi che mi incalzano, e mi

dolorosamente desiderato dai tuoi che respirano nella tua memoria

tua fama, dalli amici che ti ammirano, da me

ti ammirano, da me che ti piango come fratello

condannare la mia sincerità che non deve mai interrompersi

non deve mai interrompersi. Che anzi, troverò commentatori privilegiati

officiosità e di ignoranza che, me la imputeranno a

o eseguiva, giova più che tutto l'esame di

a dare ad intendere che ei vi volò, non

polemica, siano tutti persuasi, che, col proclamare, ammirando, l

IL MOMENTO ¶ La fortuna, che sorresse e si oppose

de' giovani, non volle che la rinomea larga e

il pubblico grosso, quello che fa numero, sostiene il

Dossi, un giovane letterato, che pochi conoscono, per la

scrittore di elettissimo ingegno che si affatica quanto sa

di romanzo." Cesare Lombroso, che seppe circoscrivere i confini

il genio, malattia gloriosa; che aperse nuove vie alle

al libero arbitrio biblico, che l'incatenava alla bruttura

sapere i Cento anni, che ignorava; mite, castigatissimo, ultra

continui benefici per coloro che ama, scopre e protende

sorregge con affetto più che fraterno, paterno, lo difende

i più cari, da che Carlo Dossi ama l

sessant'anni di vita che al mondo non vi

è altro di desiderabile che l'impossibile". - Crispi, il

grande uomo di Stato, che la Rivoluzione abbia dato

dato all'Italia e che la paurosa grettezza della

qualità di primo ordine, che, insistendo sul lettore, coll

Avanguardia, comparandolo alli autori che il simbolismo francese, allora

all'Huysmans, alli altri, che si compiacciono di un

nervi e coraggio civile, che non temono la verità

non temono la verità, che esercitano l'eroismo pericolosissimo

mallevadore della loro onestà, che poco persuade. Per costoro

melopea romantica e spappolata, che furoreggiava dalle ribalte liriche

Essi si erano domandato: "Che pazzia è mai questa

domandano di bel nuovo. ¶ "Che ci viene a fare

scrupolo di onestà letteraria, che scrive l'opera, non

armato d'ogni arma, che ci racconta senza rispetto

libro nuovo, senza pensare che i nascituri, saranno, per

delle comode legalità, quelli, che sono sempre responsabili delle

i sovversivi, insomma, coloro che fecero e fanno gran

loro gazzette: furono essi, che lo posero all'avanguardia

sorridente di Tranquillo Cremona, che, contro tutto e tutti

desiderio e di lagrime che infensamente mi fissano". Non

di coltello". Esse sono che loscheggiano, cachinneggiando con insolenza

le ore dell'uomo che lavora pensa e vuole

di Carlo Dossi, quel che si dice un avvenimento

fecondità straordinaria degli spropositi, che i giovinetti - obliosi di

verbo nuovo in estetica, che, del resto sopravanzava realismo

parte i violacei predicatori, che ventilabran dal pulpito vituperi

loro ammiranti, le baldracche, che han messo insieme bastevoli

della castità"; con quelli "che fanno de' loschi compendii

dispensa, e i gazzettieri, che, colla sifilide cristallina sulle

Porta ripresentato meneghino: ammetteva che "la smania sessuale è

quindi sarebbe quella letteratura che si occupasse esclusivamente (perdonate

propri inguini non studiandoli che di renderli appariscenti, nè

nè meno dell'altra che si cappona per procurarsi

spillato, dalla sua lirica, che poco prima aveva commemorato

Stecchetti: ¶ "Povero Vate! in che rimorsi fieri ¶ De l

poeta, ¶ La sacra fiamma che ti accese il core

rosario delle pubblicazioni sommarughiane, che da Roma, riburattate dal

avemarie, già nel 1878 prima che in patria si incominciasse

completamente sfiorita. La penna che segnò quei ritratti donneschi

Frine egli non ambisce che all'omaggio de' sovrani

degli amori poetici passati, che tendevano a fare dell

aerea fumigosa, dispersiva, ideale che veniva a lagrimare, come

voglia il senno italiano che Sem e Jafet, a

saporitissime Confessioni e battaglie - che hanno il merito di

il realismo non è che l'uso, in arte

arte, della ragione pura, - che l'immoralità vera, in

libri così detti morali, - che il realismo, come lo

bene ed alla virtù, - che la morale, la morale

Antologia aveva un motto che Carducci non lasciò senza

parafrasare, nel secoletto vil che crìstianeggia: qui più completo

e dal iperdannunzianesimo, sapendo che tutto potevano conservare, rivoluzione

sguardi non significano altro che: Sei tu il mio

due-franchi?" Per lo che Tronconi istesso interviene e

perchè è la femmina che rende ciechi noi altri

Palingenesi dossiana? "A Lei che ricorderà questi versi giusti

giusti... ma ingiusti: ¶ So che......... amore ¶ In............. uccidi ¶ So

amore ¶ In............. uccidi ¶ So che..........core ¶ So che..........iridi

So che..........core ¶ So che..........iridi. ¶ Pur..................... ¶ ........................ ¶ E non

suo posto. Quell'intelligenza che mi si è rivelata

Comprendono male i barzineggianti, che fan della morale ad

il suo posto; da che, mi pare che questo

da che, mi pare che questo sia un rosario

Dossi alla popolarità; parve che sorgesse e potesse insistere

pie giaculatorie manzoniane, trovando che La Desinenza in A

in tono ben diverso che non squilli il gong

il contenuto colli aspetti che l'epoca sua gli

del Delicado, spagnuolo, canonico che amò l'Italia, le

Ouverture, come una sinfonia, che riassume, leit-motiv e

canto; Intermezzi e Finale, che si presentano, come il

pure come il personaggio che canta e il genio

baci e carezze - baci che han denti, carezze che

che han denti, carezze che hanno unghie - palleggiandolo, soppesandolo

livore e l'invidia, che traboccano in cortesi scortesie

emula lo stile libero, che tracciò il museo secreto

diciottesimo, del diciottesimo secolo, che hanno dato il massimo

la voluttà non è che il sorriso del dolore

isterica, soddisfatta dalla lussuria che conduce a morte: orribile

il mostro ragno mygale, che divora, lentamente, il cuore

tutti i peccati mortali, che si spiritualizzano in tutte

col suo confessore, - il che è lo stesso. Perciò

similitudini di quella Leonora che andò sposa a Borso

Elda duchessa di Stabia, che divaricavit tibias suas sub

serpe-dragone, sopra tutto, che rinchiude, nelle sue spire

l'amore della umanità, che lo agglutina, lo protegge

modernissima fattura, non quella che ha spaventato Sant'Epifanio

di sorpresa": - "Questa donna, che nella sua bellezza sorride

L'humorismo ha trovato che sia il vero pudore

zoologia, tattica e processo che mira alla sovraeccitazione dei

è l'unico legame che mantiene l'accordo carnale

uomo e la donna; che quando incespica in un

sesso. La sola dissimulazione che loro presterà non altro

presterà non altro significa che l'apparenza forzata di

duale classico e greco che interviene, con un modo

la virilità più da che non riceva,.... per quanto

mussole denudano una leonessa che rugge. Carlo Dossi, se

suggerisce con due parole che ne uncinano l'imagine

di sotto alte maschere, che va rappresentando nelle attitudini

parola, in un aggettivo che riproduce in sulla ribalta

sazio: è l'artista che ha la mano sicura

anatomica, pronuncia delle frasi che palpeggiano ancora come mani

sui fianchi tumidi, altre che graffiano e mordono di

l'abbraccio; altre ancora che riflettono il delirio suppliziatore

Desinenza in A. ¶ Però che Carlo Dossi, come F

procreatori: bianco di luna che inganna sulle rotondità callipigie

callipigie e marmoree: però che la voragine si apre

della scuola di Sprenger, che, per troppo amore alla

donne? Oh, le donne! ¶ Che modelli di spose, ¶ di

di ragazze, di nonne! ¶ Che virtù portentose! ¶ Se questo

cibreo insomma di femmina, che, dopo di aver assistito

cristianità! L'Avidum Animal, che incomincia il suo alfabeto

saffica classica e monacale: che, se non conosce Spinoza

verbera cessent"; ¶ ed a che pro? ¶ "Quid levius fumo

alla sua divina compassione che nulla e nessuno rifiuta

si direbbe una chioma che già s'innanelli a

rossore, con una bocca che è un bacio; due

è il domicilio; basta che la facciata stia in

pendere più dalle vecchie che dalle nuove idee: mettiti

anche, ma a patto che siano antiche, o, se

se contemporanee, a patto che sieno false. Un busto

mota rappresa, la fama che si vende dalle gazzette

magro, di poche parole, che difficilmente vi accoglie nella

nella sua casa, acutissimo, che sembra saper tutto, che

che sembra saper tutto, che vede quanto alli altri

altri sfugge, non ebbero che dei sorrisi di commiserazione

di commiserazione. Ed egli, che ascoltò il cuore secreto

Domanda al Dottor Ferretti "che, dopo avere per tanto

non più i Grotteschi, che balzano nel Monsieur de

sanguinaria, l'avarizia sistematica, che dibatte il prezzo, al

è un galantuomo professionista, che sa il suo conto

sa il suo conto, che si tiene al corrente

delle ultime applicazioni elettriche, che già fa caso della

i dottor dessedaa, stradessedaa, ¶ Che guarissen qualunque malattia ¶ Con

gusto e ben pettinati, che fumano sigari e usano

e usano di occhialetto, che dottamente annojano poco, ma

chiacchierano anche di capellini, che spesso sanno sonare delle