parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Gian Giorgio Trissino, Sofonisba, 1524

concordanze di «che»

nautoretestoannoconcordanza
1
1524
che son io, ¶ sa che il morir non gli
2
1524
guadagno. ¶ Ma ben vorrei, che ciò che si destina
3
1524
ben vorrei, che ciò che si destina, ¶ s'esequisca
4
1524
altra; poiché siete tale, ¶ che, non che i vostri
5
1524
siete tale, ¶ che, non che i vostri amici, ma
6
1524
misero stato di costui, ¶ che fu sì gran signor
7
1524
fu sì gran signor, che fu sì ricco ¶ di
8
1524
Catone, udiste il ragionar che ha fatto ¶ Siface, e
9
1524
Però fia buon veder che non ci toglia ¶ quest
10
1524
sentenzia vostra. ¶ SCIPIONE ¶ Parvi che sia disposto di lasciarla
11
1524
di lasciarla? ¶ CATONE ¶ Credo che lo farà, ben con
12
1524
dolore. ¶ SCIPIONE ¶ Faccialo pur; che de le medicine, ¶ che
13
1524
che de le medicine, ¶ che si sogliono apporre a
14
1524
CORO ¶ Ahimé, signor, ahimé, che s'apparecchia ¶ contra il
15
1524
per tante lingue ¶ quel che ne la battaglia avete
16
1524
di ciò condegno merto; ¶ che quella terra mai senza
17
1524
I' non voglio negar che non mi piaccia ¶ d
18
1524
quel ch'io feci; ¶ che veramente il fei con
19
1524
altra speranza di guadagno; ¶ che 'l maggior premio, ch
20
1524
ch'io senta ¶ quel che si debbia far di
21
1524
SCIPIONE ¶ Signore, io penso, che null'altra cosa, ¶ che
22
1524
che null'altra cosa, ¶ che il conoscere in me
23
1524
da poi vi ricondusse, ¶ che riponeste in Africa voi
24
1524
fede. ¶ Ma sappiate però, che nessun'altra ¶ di quelle
25
1524
mio pensiero. ¶ Questa vorrei, che parimente voi ¶ giungeste a
26
1524
l'altre gran virtù che avete. ¶ Crediate a me
27
1524
sono ¶ le sparse voluttà, che abbiam d'intorno, ¶ di
28
1524
intorno, ¶ di più periglio che i nimici armati; ¶ e
29
1524
doma, si può dir che acquista gloria ¶ molto maggior
30
1524
acquista gloria ¶ molto maggior, che non s'acquista d
31
1524
acquista d'arme. ¶ Quello che senza me per voi
32
1524
il resto voglio poi, che fra voi stesso ¶ più
33
1524
più tosto il ripensiate, che a narrarlo ¶ vi faccia
34
1524
Questo vi dico sol, che Sofonisba ¶ è preda de
35
1524
subito mandarla, ¶ perché convien che la mandiamo a Roma
36
1524
con fallo ¶ più grave che la causa del fallire
37
1524
Scipion, qualche parola, ¶ acciò che voi, così senza sentirne
38
1524
Non fu pensier lascivo, che m'indusse ¶ a far
39
1524
indusse ¶ a far quel che fec'io, con Sofonisba
40
1524
pensar d'errare. ¶ So che sapete ben che primamente
41
1524
So che sapete ben che primamente ¶ il padre di
42
1524
l'amava, ¶ tant'operò che dai Cartaginesi ¶ a me
43
1524
questo in tal disdegno, ¶ che sempre mai dapoi gli
44
1524
Cartagine a la torre, ¶ che fe' Agatocle re di
45
1524
campo di Siface. ¶ Ma che bisogna dir che in
46
1524
Ma che bisogna dir che in mille luoghi ¶ v
47
1524
m'avea tanta baldanza, ¶ che senz'altra dimanda mi
48
1524
questo ancor m'indusse, che più volte ¶ m'avevate
49
1524
contenti stare a quello ¶ che dirà Scipion di questa
50
1524
cosa. ¶ LELIO ¶ Caton, ciò che voi dite, è sì
51
1524
è sì ben detto, ¶ che sarebbe vergogna a contradirli
52
1524
troppo vuole ogni cosa che vuole: ¶ nondimeno io farò
53
1524
nondimeno io farò quel che vi piace. ¶ MASSINISSA ¶ Sarei
54
1524
di restare a quello ¶ che dirà Scipion di questa
55
1524
contesa, no; cessate omai, ¶ che (come vedo) voi siete
56
1524
di stare a quel che dica Scipione. ¶ Adunque i
57
1524
offese in oblio, non che placarsi. ¶ Or io ne
58
1524
di venirne più tosto che potete. ¶ LELIO ¶ Subito ne
59
1524
vedute ¶ le stalle, e che cavalli entro vi sono
60
1524
l'angoscioso mio dolore, ¶ che mi fa stare in
61
1524
poi ch'io veggio che il novello aiuto ¶ si
62
1524
me nasce un timore, ¶ che mena dentr'al cuor
63
1524
giri ¶ la speme più, che omai troppo m'inganna
64
1524
par molesto ¶ il pregar che li miei prieghi mortali
65
1524
si sforzerà di far, che non sien tali, ¶ che
66
1524
che non sien tali, ¶ che si disdica lor la
67
1524
la tua clemenza. ¶ So che conosci, senza ¶ che noi
68
1524
So che conosci, senza ¶ che noi parliam, quel che
69
1524
che noi parliam, quel che ciascun disìa: ¶ pur per
70
1524
mano ¶ questa nostra onestà, che abbiam difesa ¶ da mille
71
1524
la mente ¶ di Scipion, che salvi la regina; ¶ tal
72
1524
salvi la regina; ¶ tal che da noi s'allunghi
73
1524
ghiaccio; ¶ e temo sì, che il campo non trabocchi
74
1524
noi non s'arme, ¶ che quasi di paura mi
75
1524
mi disfaccio. ¶ Misera me, che faccio? ¶ Che faccio qui
76
1524
Misera me, che faccio? ¶ Che faccio qui? Meglio è
77
1524
se fien sì umani ¶ che Sofonisba resti a Massinissa
78
1524
i prigioni; e quel che in più onorato ¶ luogo
79
1524
penso a me stesso; ¶ che tutti che vivem sopra
80
1524
me stesso; ¶ che tutti che vivem sopra la terra
81
1524
non siamo altro però, che polve e ombra. ¶ O
82
1524
e più da temer, che non si volga; ¶ ché
83
1524
che non si volga; ¶ ché non fu alcun giammai
84
1524
sì caro a Dio, ¶ che vivesse sicuro un giorno
85
1524
ordinate di lei ciò che vi piace. ¶ SCIPIONE ¶ Pongansi
86
1524
per veder questi prigioni, ¶ che a fatica n'andran
87
1524
contra la nostra gente, che per voi ¶ l'aveva
88
1524
e di bellezze tali, ¶ che potean far di me
89
1524
far di me ciò che a lei piacque, ¶ sì
90
1524
posto in la miseria che vedete. ¶ Ne la quale
91
1524
ho però questo conforto, ¶ che il maggior mio nimico
92
1524
più forte ¶ di quel, che mi foss'io; ma
93
1524
seguirà la sua ruina, ¶ che in vero a me
94
1524
può piaga maggiore, ¶ né che ci annoie più, d
95
1524
schifo ancor la morte; ché qualunque ¶ si ritrova nel
96
1524
ritrova nel stato, in che son io, ¶ sa che
97
1524
sopportatela alquanto, e muterassi; ¶ che in questa vita il
98
1524
CORO ¶ Ahi come temo; che so ben che spesso
99
1524
temo; che so ben che spesso ¶ spesso sono impediti
100
1524
causa ¶ reputar buono un, che sia visso male; ¶ così
101
1524
è da creder leggermente ¶ che fatto sia cattivo un
102
1524
fatto sia cattivo un, che fu buono. ¶ Io, poi
103
1524
fu buono. ¶ Io, poi che son cattivo reputato ¶ per
104
1524
la mia donna, ¶ di che me ne credea ricever
105
1524
ne credea ricever laude ¶ (che il dare aiuto altrui
106
1524
si puote, ¶ mi par che sia bellissima fatica) ¶ me
107
1524
Cartaginesi; ¶ né stette molto, che con voi fe' lega
108
1524
Onde il Senato lor, che pur voleva ¶ averlo seco
109
1524
e di natura vile. ¶ Che mal dunque facc'io
110
1524
m'ho ritolta ¶ quella, che mi cercai sempre ritorre
111
1524
modo e il tempo, che devea servarsi, ¶ questo fu
112
1524
era mia nimica; ¶ il che niegh'io; perciò che
113
1524
che niegh'io; perciò che mai non ebbi ¶ gara
114
1524
sì com'io son, che non è ben negarmi
115
1524
me donato un regno; ¶ che chi concede un beneficio
116
1524
ei non s'accorge ¶ che la primiera grazia offende
117
1524
offende e guasta. ¶ Sì che non m'esortate or
118
1524
costui ¶ si può sperar che si ritorni al bene
119
1524
al bene; ¶ ma quel che l'error suo scusa
120
1524
difende, ¶ è da pensar che mai non si correggia
121
1524
replicar con voi parole; ¶ che non è saggio il
122
1524
è saggio il medico, che vede ¶ che il mal
123
1524
il medico, che vede ¶ che il mal vuol ferro
124
1524
MASSINISSA ¶ Nessun di voi, che qui d'intorno ascolta
125
1524
dentro a la porta; ¶ che la farìa del suo
126
1524
sangue vermiglia. ¶ LELIO ¶ O che arroganza! Adunque voi credete
127
1524
MASSINISSA ¶ Non posso sopportar che mi sia tolta ¶ costei
128
1524
mi sia tolta ¶ costei, che m'è, più che
129
1524
che m'è, più che la luce, cara. ¶ Scena
130
1524
di Massinissa, e ciò che ci minaccia? ¶ CATONE ¶ Ho
131
1524
vero a voi, sia che si voglia, ¶ che sempre
132
1524
sia che si voglia, ¶ che sempre si dee fare
133
1524
voi medesmi; ¶ e parmi che cerchiate dar dolore ¶ ai
134
1524
vedete la terra, in che voi siete? ¶ E fra
135
1524
voi siete? ¶ E fra che gente? A voi mi
136
1524
mi volgo prima, ¶ Lelio, che avete qui maggior possanza
137
1524
maggior possanza; ¶ e quel, che ha più poter, deve
138
1524
poter, deve aver cura ¶ che chi può manco non
139
1524
di lei farassi ¶ ciò che sarà il voler del
140
1524
capitano. ¶ Voi poscia, Massinissa, che pensate? ¶ Forse voler combatter
141
1524
premio al ricevuto impero; ¶ che quel che sa remunerare
142
1524
ricevuto impero; ¶ che quel che sa remunerare altrui ¶ del
143
1524
remunerare altrui ¶ del ben, che ha avuto, veramente è
144
1524
Non v'accorgete ancor che simil guerra ¶ sarìa vostra
145
1524
MESSO ¶ Non è pensier, che il suo potere intenda
146
1524
LELIO ¶ Ma fatto questo, che seguì dapoi ¶ MESSO ¶ Tutti
147
1524
a voi venìa. ¶ Poi che noi fummo andati entr
148
1524
a dire a Sofonisba ¶ che, per cavarla fuor d
149
1524
donna diè tale risposta: ¶ che l'esser moglie di
150
1524
se non diletto; ¶ ma che sarìale infamia abandonare ¶ sì
151
1524
un figliolino ¶ di lui, che non arriva al second
152
1524
però ne lo pregava che volesse ¶ interponer più tempo
153
1524
a lei risponder fe' che li parea ¶ che non
154
1524
fe' che li parea ¶ che non devesse aver tanti
155
1524
la diè suo padre, ¶ che di Siface, a cui
156
1524
la Donna sospirando disse: ¶ che sì fatta dimanda è
157
1524
pronta ¶ di far ciò che comanda il mio signore
158
1524
il mio signore. ¶ Riferita che fu questa risposta, ¶ subito
159
1524
le dava biasmo. ¶ Tal che un trombetta poi con
160
1524
volte: ¶ udite, udite, pria che si tacesse. ¶ Ma racchetato
161
1524
a gli sposi: "Pria che il sol s'asconda
162
1524
però da farsi inanzi ¶ che si desse principio a
163
1524
vedeste, ¶ per raccontarvi ciò che s'era fatto. ¶ LELIO
164
1524
spesso l'adombra. ¶ Costui, che ci parea tanto prudente
165
1524
de la sua vita; ¶ che la prosperità maggior de
166
1524
buone. ¶ MESSO ¶ Guardate Massinissa, che vien fuori. ¶ LELIO ¶ I
167
1524
MESSO ¶ Io farò sì che non potrà vedermi. ¶ Scena
168
1524
io vo' far ciò che ha detto il sacerdote
169
1524
di sapermi ridir ciò che si face. ¶ LELIO ¶ Non
170
1524
alcun per questo, ¶ perciò che or ora di costà
171
1524
e gli altri ancor che sono presi. ¶ MASSINISSA ¶ Sarà
172
1524
Così far voglio. Ecco che vien Catone ¶ camerlingo del
173
1524
non è cosa onesta ¶ che vada mescolata infra soldati
174
1524
Mandiam pur gli altri, che 'l mandar la donna
175
1524
cosa soverchia. ¶ LELIO ¶ Sia che si voglia, i' vo
176
1524
me sì fatta ingiuria; ¶ che infin a Dio non
177
1524
l'ingiuria grata. ¶ LELIO ¶ Che ingiuria vi facc'io
178
1524
facc'io, faccendo quello ¶ che si costuma far di
179
1524
Non ho da ricercar che si sia fatto ¶ questi
180
1524
avete sposata? e in che luogo? ¶ MASSINISSA ¶ Qui ne
181
1524
La speranza di quel che non si deve, ¶ è
182
1524
MASSINISSA ¶ Voglio più tosto che il ben far mi
183
1524
ben far mi noccia, ¶ che avere utilità d'una
184
1524
opra. ¶ LELIO ¶ So ben che siete tal, che omai
185
1524
ben che siete tal, che omai v'è noto
186
1524
omai v'è noto ¶ che non è ben alcun
187
1524
alcun sopra la terra, ¶ che tanto util ci sia
188
1524
è il sapere; ¶ e che non si dee avere
189
1524
prudenza), ¶ e vederete con che mal consiglio ¶ presa avete
190
1524
avete per moglie Sofonisba, ¶ che v'è mortal nimica
191
1524
pur udendo raccontarlo. ¶ Sì che lasciate lei; ch'è
192
1524
sarebbe una facella ardente, ¶ che v'arderìa la casa
193
1524
loda oltra misura. ¶ Sì che per non mi porre
194
1524
E solo vi dirò che tanta grazia ¶ non è
195
1524
de la mente, ¶ mentre che di me stessa mi
196
1524
tolto ogni cosa, salvo che la vita ¶ (la qual
197
1524
i' pregherò quel Dio, che su dal cielo ¶ risguarda
198
1524
cura l'opere mortali, ¶ che in vece mia, per
199
1524
merto non vo', però che il bene ¶ solo si
200
1524
premio è pur quel che la gente invita ¶ spesse
201
1524
io ne priego ¶ Iddio, che renda a voi merto
202
1524
poter forse fare ¶ cosa, che tanto a voi diletta
203
1524
sia, signor; ditemi poi ¶ che debbia far, che dal
204
1524
poi ¶ che debbia far, che dal consiglio vostro ¶ i
205
1524
disìo ¶ mi sprona sì, che fa parer ch'io
206
1524
ho in odio colui che dentr'al cuore ¶ tien
207
1524
la fortuna, ¶ debbian sperar che ci sarà seconda. ¶ CORO
208
1524
sì belle cose adduce, ¶ che il viver di qua
209
1524
menaci un giorno fuore, ¶ che non sia tanto carco
210
1524
Ahi troppo il divinai, ¶ che pace ferma poi non
211
1524
dical Muluca e Tusca, ¶ che vider l'acque lor
212
1524
valle, o selva offusca, ¶ che non sian state a
213
1524
ciel, com'or par che c'impiaghe. ¶ O nostre
214
1524
cosa crudele a sopportar, che questa. ¶ Ben fra tante
215
1524
ne mostra il volto; ¶ che il nuovo re par
216
1524
d'altrui pietate. ¶ Con che parole ha la regina
217
1524
la regina accolto? ¶ Con che dolce sembianza? ¶ Che se
218
1524
Con che dolce sembianza? ¶ Che se medesma avanza ¶ di
219
1524
tu puoi qualcuna speme. ¶ Che se in buon stato
220
1524
mia, ¶ forse rimoverà quel che or ci prieme. ¶ E
221
1524
alcun di tanta gente, ¶ che ne la terra entrò
222
1524
dimandarne a queste donne, ¶ che di lor mi diran
223
1524
Donne, chi siete voi, che ragionando ¶ vi state insieme
224
1524
noi di questa terra, ¶ che presa avete, nominata Cirta
225
1524
molta gente il re, che voi chiedete. ¶ Ivi lo
226
1524
voi vi siete, ¶ però che il glorioso nome vostro
227
1524
LELIO ¶ Non accade scusar, che non v'è fallo
228
1524
Ei dee saper quel che là dentro fanno. ¶ Scena
229
1524
narrarmi la gran preda, ¶ che ritrovata avete entr'al
230
1524
ho veduto alcuna cosa, ¶ che non s'ha avuto
231
1524
cura di questo. ¶ LELIO ¶ Che face adunque dentro Massinissa
232
1524
piaceri e canti. ¶ LELIO ¶ Che nuova sposa è questa
233
1524
nuova sposa è questa, che tu parli? ¶ MESSO ¶ Di
234
1524
Quella stessa dich'io, che fu regina. ¶ LELIO ¶ Questi
235
1524
al palazzo. ¶ LELIO ¶ E che le disse nel primiero
236
1524
a questa parte. ¶ LELIO ¶ Che fece poi, quando le
237
1524
prieghi. ¶ LELIO ¶ Ed e' che disse la seconda volta
238
1524
volta? ¶ MESSO ¶ Tutto quel che chiedea, tutto promesse. ¶ LELIO
239
1524
MESSO ¶ Non saprei dir che si sperasse alora. ¶ LELIO
240
1524
si sperasse alora. ¶ LELIO ¶ Che 'l poté indurre a
241
1524
Dio m'è testimon, che tutto il male ¶ che
242
1524
che tutto il male ¶ che arete, arete sol per
243
1524
Massinissa. ¶ MESSO ¶ Quel davanti, ¶ che sopra l'elmo ha
244
1524
cuore ¶ una certa paura, che mi strugge ¶ né so
245
1524
mi strugge ¶ né so che farmi; e sto come
246
1524
e sto come colomba, ¶ che vede sopra sé l
247
1524
SOFONISBA ¶ Signor, so ben che il cielo e la
248
1524
far di me ciò che vi piace. ¶ Pur, s
249
1524
sola, ¶ la qual è, che vi piaccia per voi
250
1524
voler vostro aggrada, ¶ pur che non mi lasciate ir
251
1524
in me si fosse, ¶ che l'esser stata moglie
252
1524
in Africa, com'io, ¶ che d'un esterno, nato
253
1524
oltraggi e l'onte, ¶ che Siface mi fe' molti
254
1524
può cosa più vile, ¶ che offender donne e oltraggiar
255
1524
donne e oltraggiar coloro, ¶ che sono oppressi senz'alcuno
256
1524
tigre divenir pietose. ¶ Sì che scacciate fuor del vostro
257
1524
tristo pensiero, ogni paura, ¶ che da me non arete
258
1524
me non arete altro che onore. ¶ Ben duolmi che
259
1524
che onore. ¶ Ben duolmi che prometter non vi possa
260
1524
non vi possa ¶ quel che m'avete voi tanto
261
1524
libertà; benché son tali, ¶ che quando ancor non foste
262
1524
il pregare, alta regina; ¶ che l'arbore non cade
263
1524
il vostro ragionar soave, ¶ che dimostra di me qualche
264
1524
quinci prendo tale ardire, ¶ che, lasciando da parte ogni
265
1524
meco medesma mi vergogno; ¶ che, perch'io sono a
266
1524
de le mie noie; ¶ che forse offenderan le vostre
267
1524
Pur mi conforta poi, che sempre un buono ¶ dà
268
1524
a l'alta speranza, che mi date, ¶ deh giungete
269
1524
dentr'a la mente, ¶ che nol possiate far, volendol
270
1524
colui, ch'ardisca contradirvi, ¶ che non dobbiate fra cotanta
271
1524
E non dite, signor, che dai Romani ¶ non deggia
272
1524
dubitar d'alcuno oltraggio; ¶ che per la nimicizia di
273
1524
è da fuggir più che la morte. ¶ Sì ch
274
1524
priego, e supplico, signore, ¶ che vi piaccia da questi
275
1524
me non è rimaso ¶ che voi, dolce signore, a
276
1524
glorioso e bel principio, ¶ che fatto avete per la
277
1524
aver dovrebbon le parole, ¶ che son mosse dal cuore
278
1524
Io so per me, che son di tal natura
279
1524
son di tal natura, ¶ che non m'allegro mai
280
1524
cosa da fiera), ¶ dico che fermamente vi prometto ¶ di
281
1524
far per voi ciò che m'avete chiesto. ¶ E
282
1524
e per quel Dio, che m'ha dato favore
283
1524
il mio paterno impero, ¶ che servato vi fia quel
284
1524
servato vi fia quel che prometto; ¶ e non andrete
285
1524
forza de' Romani, ¶ mentre che sarà vita in queste
286
1524
memoria eterna. ¶ SOFONISBA ¶ In che voce poss'io scioglier
287
1524
io scioglier la lingua, ¶ che degnamente a voi grazie
288
1524
e dell'altezza, in che voi siete. ¶ Però s
289
1524
mia sciagura ¶ non fa che sia men dura, ¶ ben
290
1524
ha di noi cura, ¶ che ci conservi, e questo
291
1524
tuo molto mi piace; ¶ che solamente Idio ¶ ci può
292
1524
Scena II ¶ CORO ¶ CORO ¶ Che farò io? Debbo chiamar
293
1524
qualcuna de le serve, ¶ che a la nostra regina
294
1524
O pur debbio aspettar che qualche sorte, ¶ qualch'altro
295
1524
turbi la sua pace. ¶ Che quel che ti dispiace
296
1524
sua pace. ¶ Che quel che ti dispiace, ¶ non fu
297
1524
non aver tanto rispetto? ¶ Che il non sapere il
298
1524
induce a caso tale, ¶ che 'l soccorso impedisce e
299
1524
meglio sarìa viverne senza. ¶ Che senza voi la nuova
300
1524
di tanti affanni fuora ¶ che tosto avrà d'intorno
301
1524
per altro disturbo, par che sia. ¶ Scena III ¶ FAMIGLIO
302
1524
SOFONISBA ¶ FAMIGLIO ¶ Donne? ¶ CORO ¶ Che vuoi, che non ragioni
303
1524
Donne? ¶ CORO ¶ Che vuoi, che non ragioni? ¶ FAMIGLIO ¶ Lasso
304
1524
la regina? ¶ CORO ¶ Ecco, che ad or ad or
305
1524
sia fornita ¶ quella vesta, che Erminia apparecchiava ¶ per offerir
306
1524
qualche novella. ¶ FAMIGLIO ¶ Ahimé, che troppo mal ne intenderete
307
1524
CORO ¶ Aspettiam pur quel che costui favelli, ¶ perché deve
308
1524
e chiare ¶ quelle cose, che noi sappiam confuse. ¶ FAMIGLIO
309
1524
vo' chiamarlo vivo. ¶ SOFONISBA ¶ Che cosa, è ferit'egli
310
1524
SOFONISBA ¶ O sventurata me, che gran ruina; ¶ quest'è
311
1524
quel dì, quel dì, che m'ha distrutta. ¶ Ma
312
1524
altra ¶ si rinforzava sì, che tutte entraro ¶ le genti
313
1524
nostri eran sì franchi, ¶ che i nimici n'avean
314
1524
fra i cavalli; ¶ tal che quel nuovo guerreggiare alquanto
315
1524
legioni ancor vennerci adosso, ¶ che rivoltor tutta la gente
316
1524
gente in fuga. ¶ Il che vedendo il re, si
317
1524
mezzo dei nimici armati, ¶ che gli uccisero sotto il
318
1524
in su le porte, ¶ che i Romani ci fur
319
1524
a le spalle. ¶ Tal che a pena potei (come
320
1524
signori ¶ eradicata fia, non che depressa. ¶ SOFONISBA ¶ Ohimé infelice
321
1524
di pietà sì nudo, ¶ che mirando costei tenesse il
322
1524
anzi più tosto vision, che sogno! ¶ CORO ¶ Giusta cagione
323
1524
se non piang'io? ¶ Che in così brieve tempo
324
1524
troppo, ohimé! per tempo, ¶ che la mia nave disarmata
325
1524
io morta in fasce! ¶ che ben morendo quasi si
326
1524
mie leggiadre ¶ nozze, sarà, che il sospirar m'avanza
327
1524
più tosto vo' morir, che viver serva. ¶ CORO ¶ Che
328
1524
che viver serva. ¶ CORO ¶ Che cosa v'odo dire
329
1524
v'odo dire? ¶ SOFONISBA ¶ Che più tosto morire ¶ voglio
330
1524
più tosto morire ¶ voglio, che viver serva de' Romani
331
1524
come un bel tesoro, ¶ che spender non si deve
332
1524
qualche più sicura parte, ¶ che i nimici già son
333
1524
Ove si può fuggir? Che luogo abbiamo ¶ che ci
334
1524
fuggir? Che luogo abbiamo ¶ che ci conservi, o da
335
1524
a cui risposto fu che a nessun patto ¶ voleano
336
1524
esser disfatti? ¶ Per gente che non v'è? Sappiate
337
1524
spinge il mio pensiero? ¶ Che giorno e notte sempre
338
1524
alquanto ¶ questo grave dolor, che 'l cor m'ingombra
339
1524
meco pure il cuor, che certo ¶ non possete parlar
340
1524
più v'ami; ¶ né che si doglia più dei
341
1524
prim'anni, ¶ Erminia mia, che siam nutrite insieme; ¶ e
342
1524
nutrite insieme; ¶ e so che 'l grande amor, che
343
1524
che 'l grande amor, che tu mi porti, ¶ più
344
1524
tu mi porti, ¶ più che null'altra affinità, ti
345
1524
starò di ridir cosa che sai, ¶ perché si sfoga
346
1524
nome. ¶ Questa città, poi che s'uccise Dido ¶ (che
347
1524
che s'uccise Dido ¶ (che così nome avea quella
348
1524
fu la sua virtute, ¶ che non sol dai nemici
349
1524
molto tempo) coi Romani, ¶ che discesero già da quell
350
1524
si volse in modo ¶ che convenne per forza indi
351
1524
giunse ¶ il superbo Roman che l'avea vinto, ¶ chiamato
352
1524
e tanto seppe far, che la conchiuse. ¶ Or questa
353
1524
miei; ¶ non avendo risguardo che mio padre ¶ m'avea
354
1524
questo in tanto sdegno, ¶ che sempre ci fu poi
355
1524
cagion d'amara vita; ¶ che Scipione in Africa ne
356
1524
fu dei nostri affanni; ¶ che 'l desir di vittoria
357
1524
gito, e da colui, che venne ¶ questa notte dal
358
1524
dolente una ruina ¶ tal, che più non potrem levar
359
1524
potrem levar la testa; ¶ che se vecchi soldati, integri
360
1524
cani e da pastori, ¶ che avean preso e legato
361
1524
un pastor, pregando lui ¶ che da la rabbia lor
362
1524
latrar, ch'ebbi temenza ¶ che mi pigliassen fin dentr
363
1524
aperta, ¶ e disse: "Poi che te salvar non posso
364
1524
non posso, ¶ entra costì, che non potran pigliarti". ¶ E
365
1524
così disparve il sonno, ¶ che m'ha lasciata, ohimé
366
1524
è grave il dolor, che vi tormenta. ¶ Pur tropp
367
1524
Non piaccia a Dio che tanto mal consenta. ¶ A
368
1524
A quel sogno crudel, che vi spaventa, ¶ non dovete
369
1524
ch'ogni fiso pensier, che il giorno adduce, ¶ partita
370
1524
alor c'inganna. ¶ Sì che lasciate omai, donna, lasciate
371
1524
lasciate ¶ la dolente paura, che v'affanna; ¶ che già
372
1524
paura, che v'affanna; ¶ che già non vi condanna
373
1524
come pensate. ¶ SOFONISBA ¶ O che felice stato ¶ è il
374
1524
stato ¶ è il tuo! che quello i' chiamo esser
375
1524
i' chiamo esser felice, ¶ che vive quieto senz'alcuna
376
1524
e l'altro ben, che il mondo apprezza, ¶ si
377
1524
può trappassar senza dolore; ¶ che così piacque a la
378
1524
ventre materno usciste fuore; ¶ che in stato buono o
379
1524
Di quel sommo fattor, che 'l ciel governa, ¶ appresso
380
1524
ancor fra voi pensare ¶ che a valoroso spirto s
381
1524
con generoso cuor, quel che n'avviene. ¶ SOFONISBA ¶ Ben
382
1524
SOFONISBA ¶ Ben conosch'io che quello ¶ bisognerebbe far, che
383
1524
che quello ¶ bisognerebbe far, che tu ragioni, ¶ ma il
384
1524
da contrapormi al duol, che mi distrugge; ¶ se il
385
1524
di ridarmi ¶ tutto quel che Siface m'occupava: ¶ ma
386
1524
non mi fia renduta, ¶ che più debbio sperar che
387
1524
che più debbio sperar che mi si renda? ¶ L
388
1524
la moglie a Menelao; ¶ che già se ne fuggìo
389
1524
mi volete render questa, ¶ che ancor non è il
390
1524
è il terz'anno, che Siface ¶ me la tolse
391
1524
e non vogliate poi, che la vostr'ira ¶ contra
392
1524
benefici miei possano tanto, ¶ che l'error di costei
393
1524
v'avesse alcuna offesa: ¶ che ben conviensi per amor
394
1524
e udisse il parlar che avete fatto, ¶ non si
395
1524
non è giusto quel che parla bene ¶ in ogni
396
1524
mente volge; ¶ ma quel che mai dal ver non
397
1524
dubbio ve la renderei; ¶ ché voi sapete ben che
398
1524
ché voi sapete ben che già vi diedi ¶ Annon
399
1524
come voi dite) avanti che a Siface, ¶ questo non
400
1524
questo non fa però, che vi sia moglie; ¶ perché
401
1524
ell'era moglie vostra, ¶ che vi accadeva risposarla ancora
402
1524
in mezzo l'arme? ¶ Che vuol dir poi, che
403
1524
Che vuol dir poi, che nel principio, quando ¶ tutte
404
1524
e del Senato; ¶ imperò che si dice averli tolto
405
1524
e alienato un re, che gli era amico; ¶ e
406
1524
alcuna cosa, ¶ dimandatela pur, che scriveremo ¶ a Roma, e
407
1524
a Roma, e pregheremo che il Senato ¶ per le
408
1524
farò contrasto; ¶ ma vo' che ancor di questa mia
409
1524
possiate sempre far quel che v'aggrada. ¶ Ben io
410
1524
io vi priego assai che non vi spiaccia, ¶ s
411
1524
potestà d'altrui mentre che viva. ¶ SCIPIONE ¶ Questa risposta
412
1524
pare il meglio, pur che abbiam la donna. ¶ MASSINISSA
413
1524
penserò d'un modo, ¶ che servi il voler vostro
414
1524
mia fede. ¶ CORO ¶ Amor, che nei leggiadri alti pensieri
415
1524
d'intorno a quei che son più fieri, ¶ che
416
1524
che son più fieri, ¶ che porgon volentieri ¶ a le
417
1524
e animali, ¶ e ciò che vive, cede a la
418
1524
a la tua forza, ¶ che ne la resistenzia si
419
1524
naviganti per le stelle, ¶ che son d'intorno al
420
1524
al polo, hanno baldanza, ¶ che là, ov'è lor
421
1524
da que' bei lumi, ¶ che l'enfiammaro; ond'or
422
1524
altrui costumi. ¶ Ben par che si consumi, ¶ se poi
423
1524
gli è tolto quel che la distrugge; ¶ onde il
424
1524
paventa, e fugge. ¶ Io, che mi truovo fuor de
425
1524
tanti gemiti e sospiri, ¶ che affettuosamente manda fuore ¶ l
426
1524
questo è vero; ¶ so che più volte chiamerà la
427
1524
Ma tu, possente Amor, che hai prese e arse
428
1524
sì scarse! ¶ Fa' poi, che quel che avemo visto
429
1524
Fa' poi, che quel che avemo visto andarse ¶ con
430
1524
omai ne la cittade. ¶ Che la regina già s
431
1524
tempio; al qual disìa ¶ che vogliate ir con lei
432
1524
sai la cosa trista, ¶ che ci conturba il cuore
433
1524
alcuna cosa ¶ di quel che si sia fatto ¶ di
434
1524
fuori; adunque a voi, che lo sapete, ¶ (poi che
435
1524
che lo sapete, ¶ (poi che dolor vi dà) non
436
1524
signora, ohimé come pavento ¶ che tu non mi sia
437
1524
vedo un pessim'atto; ¶ che quel, ch'è già
438
1524
amorosa rete, ¶ non par che si rallegri, anzi l
439
1524
aranno ¶ il disiato effetto? ¶ Che cosa dite voi, che
440
1524
Che cosa dite voi, che cosa dite? ¶ La promessa
441
1524
modi di salvarla, ¶ pur che salvarla voglia. ¶ CORO ¶ Ove
442
1524
ha qui amico; ognun, che parla ¶ di lei, le
443
1524
in casa, ¶ a dir che siete giunte. ¶ CORO ¶ Non
444
1524
m'affanna. ¶ Questo veder, che il re non si
445
1524
O misera regina, ¶ mentre che t'apparecchi a far
446
1524
arai nuovo dolore. ¶ O che dura ambasciata sarà quella
447
1524
dura ambasciata sarà quella, ¶ che ti dirà ch'al
448
1524
mani. ¶ O Dio, fa' che sian vani ¶ questi nostri
449
1524
questi nostri sospetti: ahi che vien fuore ¶ serva, che
450
1524
che vien fuore ¶ serva, che piange e si distrugge
451
1524
la mia vita! ¶ CORO ¶ Che vuol dir questo tuo
452
1524
io penso a quel che vidi. ¶ CORO ¶ Che cosa
453
1524
quel che vidi. ¶ CORO ¶ Che cosa hai tu veduto
454
1524
ella muore? ¶ SERVA ¶ Credo che tosto abbia a morire
455
1524
e preziose veste: ¶ tal che a vederla ognuno arìa
456
1524
ognuno arìa ben detto ¶ che il Sol non vide
457
1524
un canestro ¶ alcune oblazioni, che volea ¶ fare a Giunone
458
1524
mi manda, ¶ e dice che servato volentieri ¶ v'arìa
459
1524
a moglie; ¶ ma poi che questo da la forza
460
1524
si serva la seconda: ¶ che non andrete viva ne
461
1524
Al tuo signor dirai ¶ che la sua nuova sposa
462
1524
cosa migliore. ¶ Ver è che più le aggradirìa il
463
1524
ch'io muoia ¶ (il che sarà, prima che il
464
1524
il che sarà, prima che il sol si corchi
465
1524
d'Africa vi punse, ¶ che vi piaccia servar questo
466
1524
senza madre ¶ riman, prima che giunga al second'anno
467
1524
felice; ¶ e gli anni, che son tolti a la
468
1524
lucente vaso. ¶ Ma quel che più mi par meraviglioso
469
1524
indi rivolta al figlio, che piangea, ¶ nel prese in
470
1524
noi piangea sì forte, ¶ che non potea formare una
471
1524
casa alcun sì vile, ¶ che non chiamasse, e che
472
1524
che non chiamasse, e che non li porgesse ¶ la
473
1524
per fare un sacrificio, che facesse ¶ Proserpina benigna a
474
1524
morte. ¶ Il qual fatto che sia, verrà di fuore
475
1524
qui mandommi a far che l'aspettassi. ¶ CORO ¶ Troppo
476
1524
ma dimmi appresso, ¶ Erminia che facea, che tanto l
477
1524
appresso, ¶ Erminia che facea, che tanto l'ama? ¶ SERVA
478
1524
e grida ¶ in modo che farìa piangere i sassi
479
1524
far quel sommo onore; ¶ che merita il valore, ¶ e
480
1524
queste, o donne mie, ¶ che abbiam da la Fortuna
481
1524
o luna, ¶ o Dio, che le governi, ¶ il cui
482
1524
sventurato figlio di Gisgone, ¶ che farai, come senti ¶ la
483
1524
tua cara figliuola? ¶ Parmi che ne l'orecchie mi
484
1524
de' tuoi lamenti; ¶ e che nessuna cosa or ti
485
1524
non la movete. ¶ Ecco che pur le passa questo
486
1524
man d'altro signore, ¶ che con miglior Fortuna ¶ forse
487
1524
cortesi; ¶ e priego Idio che la mia morte poi
488
1524
grazie, e le virtù, che il ciel v'ha
489
1524
de la mente, ¶ mentre che viveren sopra la terra
490
1524
il quale io spero che celatamente ¶ saprai condurre in
491
1524
ancor m'avete detto, ¶ che se voi su nel
492
1524
non sarà questo, ¶ perciò che al tutto ne verrò
493
1524
e darmi la metà, che morte insieme ¶ allor saremmo
494
1524
altra vita. ¶ Ma poi che questo a voi non
495
1524
perché non voglio mai che s'oda dire: ¶ Erminia
496
1524
voler averlo a sdegno, ¶ ché 'l feci acciò che
497
1524
ché 'l feci acciò che tu non m'impedissi
498
1524
tu non m'impedissi; ¶ ché ben sapea che non
499
1524
impedissi; ¶ ché ben sapea che non arei potuto ¶ far
500
1524
cerca mantenerti in vita; ¶ che tosto aremo un lungo