parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giuseppe Marotta, L'oro di Napoli, 1947

concordanze di «che»

nautoretestoannoconcordanza
1
1947
laico, uno scontroso vecchietto che rubava sulla spesa; nell
2
1947
per aprirsi, mi accorsi che lo avevo ancora in
3
1947
me li tengo io che da due anni non
4
1947
male ma tienili» supposi che dicesse Santa Rita. ¶ Misi
5
1947
una figurina della Santa, che certo riempì di arcano
6
1947
episodio e i babà che me ne derivarono, mi
7
1947
è il grande armadio che custodisce le divise dei
8
1947
Fu insomma per dimenticare che bevemmo il vino di
9
1947
non riaprimmo gli occhi che l’indomani. «Peppinello, proprio
10
1947
Morì di spagnola, io che gli avevo servito messa
11
1947
forse dall’antico dolore che vaga per la città
12
1947
e tumidi della parietaria che sbucano dai cornicioni come
13
1947
fine e ansimando lasciava che lo atterrassimo (le impronte
14
1947
ragioni erano le stesse che impediscono a qualsiasi molosso
15
1947
di addentare bambini. Eccolo che ci sovrasta, rovina su
16
1947
e nero dell’asfalto che le mie ginocchia premono
17
1947
squisita sensazione di pericolo che mi sembra di dover
18
1947
dialetto. ¶ Il primo amore ¶ Che direbbe mia moglie se
19
1947
moglie se le confessassi che qualche volta i nostri
20
1947
Carmela, ho l’impressione che standotene sull’altra riva
21
1947
È possibile? I bambini che nelle sembianze e nel
22
1947
accorgerci, un continuo trasalire, che la realtà è sempre
23
1947
dalla nostra favola, e che proprio l’inconoscibile mito
24
1947
ammalati su non so che letto di dolore), io
25
1947
ma ero tutt’altro che arrivato. Percorso l’atrio
26
1947
si staccava una passerella che finiva in un giardino
27
1947
e poi la camera che occupavo con la mia
28
1947
viaggio da compiere sia che dovessi scendere nelle strade
29
1947
scendere nelle strade, sia che dovessi rincasare; avevo partenze
30
1947
fatti e di esperienze, che il mio normale stato
31
1947
si esauriva assai prima che mia madre e mia
32
1947
ragazza del cortiletto ciò che volevo. Era piccola e
33
1947
enormi, le ciglia lunghissime che scendevano sui suoi pensieri
34
1947
fatto, non c’era che da sciogliere, quella carne
35
1947
contratta... io so, adesso, che la luna del giugno
36
1947
essa infine sentì ciò che le dicevo mentalmente; io
37
1947
qualsiasi conseguenza dei minuti che ora esploderanno se cedi
38
1947
o una croce. A che servirebbe specificare che il
39
1947
A che servirebbe specificare che il giovane baciava la
40
1947
dal meglio? ¶ Posso scrivere che mai su una bocca
41
1947
per terra, ai materassi che mia madre aveva rassettati
42
1947
questo sì, mette conto che io lo scriva. Il
43
1947
le poche vere amanti che avrei avute; mi dette
44
1947
e contro il piacere che potevo ricevere dalle donne
45
1947
pace e da Dio. Che altro? Le imposte della
46
1947
passanti e dei veicoli che si avvicendavano nella strada
47
1947
piccole immagini levigate, liquide, che nascevano s’incurvavano e
48
1947
separammo (dei sette veli che coprono la vera faccia
49
1947
le mani non tue che io cercherò nello stesso
50
1947
le dita e gridando che il portinaio zoppo non
51
1947
zoppo non poteva essere che don Eugenio ci riportò
52
1947
un istante? Ti ricordi che fame avevamo verso sera
53
1947
Io non so quel che dico. Io non potrei
54
1947
Questo è un pensiero che mi raggiunge ogni tanto
55
1947
raggiunge ogni tanto, senza che speciali motivi lo chiamino
56
1947
Noi, laggiù, non neghiamo che il pane con sale
57
1947
una minestra, tanto vero che lo si può desiderare
58
1947
neutra acqua del fiasco che non si pronunzia. ¶ Sono
59
1947
credere al livido colore che inumidendosi e dilatandosi assumono
60
1947
lutto la tavola, più che il nostro appetito, e
61
1947
mangiando le proprie lacrime, che risolveva? ¶ Mio padre era
62
1947
Sentii dire, da piccolo, che il mio bisavolo Antonio
63
1947
Gennaro mentre mangiava carrube che subito qualche sopravvenuto straccione
64
1947
ereditato neppure le carrube che costituivano l’ultima cena
65
1947
mia nonna, vuol dire che il cielo non si
66
1947
significato delle parole latine che, pronunziava, pregava certo con
67
1947
esattamente e soltanto ciò che Gli dicono. Tutto questo
68
1947
saliva un casto odore che non ho dimenticato, misero
69
1947
tentazioni respinte, un odore che significava: sia fatta la
70
1947
c’era: poi bisognava che l’acqua penetrasse nel
71
1947
del piatto, in modo che si fermassero nel boccone
72
1947
cibo? Scoprimmo troppo tardi che aveva i suoi poveri
73
1947
occhi. Venimmo a sapere che aveva venduto il suo
74
1947
don Ferdinando Avolio. Bastava che pronunziassi la prima sillaba
75
1947
una cattiva parola, o che esprimessi il minimo dubbio
76
1947
I topi grigi. Aggiungo che vestendoti per il seppellimento
77
1947
all’autopsia, non dubito che la tua spina dorsale
78
1947
da qualche tempo succede che penso: “Oggi vorrei mangiare
79
1947
con sale e olio che mi fu affidato dagli
80
1947
bene? Quando io penso che vorrei mangiare pane con
81
1947
sento legato a coloro che lo assaporarono con me
82
1947
con me, assai più che dai naturali vincoli di
83
1947
spezza il pane raffermo che si lagna frantumandosi. ¶ Lo
84
1947
questo è un lavoro che facevate prima di nascere
85
1947
la casa; la sensazione che passi leggeri ci si
86
1947
orgoglio, fu sovrattutto speranza che Iddio, soddisfatto delle mie
87
1947
pronunziare quelle frasi latine che non avevano senso né
88
1947
lunga, ma lunga solitaria che avrebbe potuto correrci il
89
1947
con la porta grande che rimane sempre chiusa perché
90
1947
correre senza domandarci da che altezza potevamo andare a
91
1947
di Santa Teresa, credo che siano trenta metti o
92
1947
apre, per non so che funzione pasquale: preti cantano
93
1947
chiudevano, oppure molto prima che si aprissero, assenti o
94
1947
sgridati da Sant’Anna che avendo una bambina in
95
1947
irsuto ragazzone di Nola, che non per niente era
96
1947
indispettirono mai di ciò che accadeva nella chiesa all
97
1947
mai chieste e a che servono le cambiali?». In
98
1947
credito mi sedussero talmente che ben poco godevo, dopo
99
1947
porgevano sospirando, quasi avvertendomi che non si sarebbero mai
100
1947
ragazzo»; ed effettivamente ottenni che i battiti del mio
101
1947
ibride centinaia di lire che gli strozzini disponibili potevano
102
1947
niente: i giganteschi “provoloni” che si dondolano come odalische
103
1947
di padella, quell’odore che non si ferma alle
104
1947
si ferma alle narici, che vivo con noi e
105
1947
vivo con noi e che è sempre nell’aria
106
1947
e fiutai una boccetta che era sempre quella dell
107
1947
da ogni parte, chiese che non la riconoscono, il
108
1947
servitù allegra o sbigottita che lo sbircia; possibile? Mia
109
1947
stretta faccia nel mezzo che evita il suo sguardo
110
1947
nelle lettere d’amore che cominciai a scriverle: mi
111
1947
io il tuo pane che ora sta arrivandomi per
112
1947
le dicevo, come sai che io sono il mio
113
1947
sbagliato, cara mamma, e che sarà di te? Sì
114
1947
cose, le dicevo, sento che esse conteranno sempre nella
115
1947
avevano mandato un biglietto che specificava l’ora in
116
1947
munirsi di un frate che preghi, di qualche crisantemo
117
1947
preghi, di qualche crisantemo che pianga, di molto coraggio
118
1947
pianga, di molto coraggio che sorregga. Era una limpida
119
1947
folle giardino del Calascione che danzò per noi quando
120
1947
il frate mi spiegò che è l’uso, lo
121
1947
scavo viene eseguito prima che i congiunti arrivino; per
122
1947
delle ossa, man mano che l’altro gliele gettava
123
1947
e lavoro non faccio che scrivere lettere d’amore
124
1947
piccolo. Benché non avessi che due anni meno di
125
1947
poche ore; non ricordano che nome abbia la viuzza
126
1947
tre scalini esterni e che il portinaio è zoppo
127
1947
i chicchi del caffè che allora stringevo fra le
128
1947
sentimmo orfani; intuimmo ciò che dovevamo diventare; fummo indecifrabilmente
129
1947
in una lingua straniera, che avremmo perduto tutto: perfino
130
1947
stai?» è il pensiero che viene. Le femmine con
131
1947
la cornicetta di nervi che dura eterna, che non
132
1947
nervi che dura eterna, che non esaurisce mai il
133
1947
Cara Maria, io credo che il nostro reciproco affetto
134
1947
avvolgeva in uno scialle che subito si apriva restando
135
1947
ritratto delle ansie amorose che vigevano nel 1916, una flessibile
136
1947
quella finestra, non voglio che tu legga Da Verona
137
1947
Da Verona, ti dico che la tua amicizia per
138
1947
rosario, adesso mi rammento che un giorno la povera
139
1947
interrompere la sua vigilanza che perdette i sensi, fu
140
1947
mi dileguavo; una sera che ci incontrammo faccia a
141
1947
Milano. Mi piace, trovo che somiglia molto a mio
142
1947
penso esattamente a ciò che dico. Senza parere lo
143
1947
Vorrei un ultimo rancore che mi legasse a te
144
1947
Le mani non mie che stringerai in punto di
145
1947
la confusione della donna, che non sapeva se tendere
146
1947
strilloni, urlava: ¶ «Poscia più che il dolor poté il
147
1947
avrò cura di informarli che siete una signora, la
148
1947
assolutamente tranquilla per ciò che riguarda il conte». ¶ Mia
149
1947
amaro non occorre nemmeno che essa lavori per un
150
1947
lavori per un uomo che voglia o possa metterle
151
1947
studi medii, era chiaro che non avrei potuto intraprendere
152
1947
la loro porzione. Suppongo che esse già cominciassero a
153
1947
ma più come tavola che come alcova. Insomma il
154
1947
aveva fatto tutto quello che aveva potuto per i
155
1947
cavarne altro. Senonché risultò che io avevo scritto certe
156
1947
trovò lodevoli; parve anzi che sospirasse pensando agli stracci
157
1947
e vagamente lasciò intendere che era peccato che io
158
1947
intendere che era peccato che io non potessi dirigermi
159
1947
e il cameriere pontificio che in abito di gala
160
1947
o l’insensato individuo che per insultare la sua
161
1947
accostargli il portacenere, volle che gli servissi il caffè
162
1947
dal secchiello di ghiaccio che dovevano avergli portato poco
163
1947
mesti, si poteva pensare che fossi rimasto impigliato ad
164
1947
bravo» disse ridendo. «E che altro fai la notte
165
1947
spese dei miei studi, che pertanto cessarono in quello
166
1947
si intitolavano i volumi che sostituirono sotto il mio
167
1947
per metà alla Chiesa. Che ne è di lui
168
1947
in considerazione del fatto che neppure la sua vita
169
1947
lingua del proprio dolore, che per gli altri non
170
1947
leggere versi a qualcuno che vuole attirarci nel letto
171
1947
il conte di M., che da via dei Mille
172
1947
il giardino del Calascione che dal Monte di Dio
173
1947
fiancheggiati da rocce aguzze che sembravano denti di cremagliera
174
1947
di pedaggio; dico nessuno che fosse zoppo o che
175
1947
che fosse zoppo o che non sapesse, tagliando fuori
176
1947
pensando: ero una poveretta che sposandosi diventò una dama
177
1947
diventò una dama e che con la vedovanza è
178
1947
è solo una ruota che gira come gira? Fantasticava
179
1947
riempiva di signori distintissimi che le si inchinavano togliendosi
180
1947
e di altri gentiluomini che dichiarandosi di opposto parere
181
1947
con finestrelle da presepio che davano sul vico Neve
182
1947
sul vico Neve. In che senso, neve? Era anzi
183
1947
dei più miseri fruttivendoli che si possano supporre, la
184
1947
imbastendo una lite, uomini che alla svelta si frantumavano
185
1947
le ossa oppure donne che si insolentivano per lunghe
186
1947
colpe e di oscenità che facevano dire a mia
187
1947
madre «Gesù, salvateci» e che si confondevano, verso sera
188
1947
rauchi suoni dei campanacci che annunziavano il ritorno di
189
1947
remoto odore di culla che il mio sangue non
190
1947
non aveva dimenticato. ¶ Speravo che mia madre ignorasse fino
191
1947
madre ignorasse fino a che punto appartenevo agli strozzini
192
1947
altra una strabica mazza che sembrava dire: «Signori miei
193
1947
nostro nuovo stato, dichiarò che il collocamento di suo
194
1947
pratiche, e lasciò capire che io avrei potuto recarmi
195
1947
fossi comune, dove immagino che Dio fosse costretto a
196
1947
a lungo, ogni volta che gli orfani e la
197
1947
M., dopo un po’ che serviva in quella casa
198
1947
cui la giovane vedova che ha suddiviso il locale
199
1947
vagamente informato di ciò che stava per accadere. Per
200
1947
madre; d’altronde immagino che essendo egualmente occupata a
201
1947
essermi irreparabilmente smarrito, suppongo che mi ero trasformato in
202
1947
vetro su Gesù Bambino, che pareva dover cadere, e
203
1947
altro. Pensavo alle sere che andavo ad aspettare mia
204
1947
dita. Forse non più che per un passo o
205
1947
Peppino, siamo arrivati». Possibile che ora avesse dimenticato tutto
206
1947
Aurelio, il cugino prete, che doveva presiedere alla cerimonia
207
1947
in realtà non sono che nel ricordo dei figli
208
1947
domande. Don Salvatore dichiarò che era da vent’anni
209
1947
Conte di M., rivelò che possedeva un gruzzoletto, confermò
210
1947
voce. Le parole pareva che le si tarlassero in
211
1947
guardarobiera, può sogghignare, ritengo che mia madre sogghignasse. Vedevo
212
1947
Signora mia, destino; significa che a questo dovevo arrivare
213
1947
Il cameriere grasso aggiunse che non giustificava l’evidente
214
1947
ostilità di mia madre. Che c’era da dire
215
1947
camerieri grassi, per esemplari che siano, c’è sempre
216
1947
al padrone. ¶ «Donna Concetta, che c’è?» disse comunque
217
1947
pianto, strillò: ¶ «Ditelo pure che vi fanno gola! Mi
218
1947
madre con una veemenza che lo fece riadagiare spossato
219
1947
tre orfanelli. A voi che vi costa? Peppino è
220
1947
con figli grandi, robusti, che si possono difendere... Don
221
1947
don Aurelio osservò brevemente che mia madre aveva un
222
1947
noi, ed era evidente che né allora né mai
223
1947
ci spiegazzava i vestiti che all’alba aveva rammendati
224
1947
e obeso, così espanso che faceva pensare a un
225
1947
e stagnante dal fatto che, lo si sappia, oltre
226
1947
splendida superfluità.) ¶ Ripeto dunque che tutto ebbe inizio con
227
1947
state, come ho detto, che una finzione escogitata per
228
1947
finzione escogitata per ottenere che l’avvocato Marotta morisse
229
1947
la beneficenza. ¶ Non era che una monaca, di quelle
230
1947
una monaca, di quelle che il popolo chiamava francesi
231
1947
sterilizzò anzitutto, nel senso che fece bruciare lenzuola e
232
1947
successivamente chiese ed ottenne che il conte di M
233
1947
conte arrivò a permettere che io trascorressi interi pomeriggi
234
1947
ogni tanto le nuvolette che il ferro da stiro
235
1947
si limitò, una volta che non mi riuscì di
236
1947
Va bene così?» accadeva che gli dicesse il maggiordomo
237
1947
rasoio deposto sulla mensola, che andava a colpire un
238
1947
sconcertante e lascivo bambino che non aveva voluto saperne
239
1947
della casa, le domestiche che ho detto. Rivolgeva loro
240
1947
disegni sconci; una sera che aveva a cena il
241
1947
conseguenze di una malattia che lo aveva consumato per
242
1947
avvocato si era accorto che la terra lo chiamava
243
1947
idea come un’altra, che ci portò in un
244
1947
vecchio edificio di quella che doveva diventare la mia
245
1947
non so dove, ma che risultavano capaci di recitare
246
1947
sforzo razionale e collettivo che i pescatori esercitano sul
247
1947
quelle stesse celesti autorità che la madre di sua
248
1947
e candido: tanto valeva che egli si fosse rifiutato
249
1947
nel suo letto: disse che aveva visto la Madonna
250
1947
soverchiante odore dei medicinali che respirai in quei mesi
251
1947
vigilia. Senonché, in attesa che i parenti ricchi venissero
252
1947
appelli. Era contento. Riteneva che sua sorella Luisa e
253
1947
Del resto non è che una restituzione. Io li
254
1947
del mio sangue?». ¶ Avvocato, che idea. Ecco una sorgente
255
1947
una sorgente sulla collina, che forma rivoletti; sappiamo forse
256
1947
forma rivoletti; sappiamo forse che strada prenderà quest’acqua
257
1947
loro alcune speciali preci, che peraltro erano state già
258
1947
cugino Aurelio esordì dicendo che rappresentava anche sua madre
259
1947
i suoi fratelli. Affermò che ciascuno aveva pianto ricevendo
260
1947
di obbligarsi a ciò che egli si aspettava da
261
1947
non accennò alla nonna, che mangiava soltanto avemarie. Mia
262
1947
sue lunghe dita. Osservò che non si trattava di
263
1947
promettere. L’indispensabile era che l’avvocato finisse di
264
1947
guaiacolo e di lacrime che lo teneva in vita
265
1947
per lui, ma ecco che l’avvocato agisce da
266
1947
agisce da galantuomo, ecco che dopo soli nove anni
267
1947
Aurelio, Concetta misteriosamente afferma che non si arriverà a
268
1947
allora vedete, non occorre che vi preoccupiate per noi
269
1947
di questa giovane moglie, che già un altro se
270
1947
e probabilmente ne deduceva che i fatti intorno alla
271
1947
È sempre una finzione, che ci domandi» disse stancamente
272
1947
mentirgli». ¶ Ma l’abito che il cugino Aurelio portava
273
1947
uscio e di clienti che dopo aver deposto su
274
1947
ma è lecito ritenere che neppure una volta si
275
1947
certo punto, fu evidente che l’avvocato cercava fra
276
1947
ragioni, anzi lealmente riconosco che egli fu l’unico
277
1947
l’unico parente ricco che mi pagò, nel 1916, una
278
1947
una tassa scolastica. Suppongo che questo imprevedibile gesto fosse
279
1947
uscio, con una fretta che parve ed era eccessiva
280
1947
astuzia, e si capisce che se ero soccombente mi
281
1947
molte ragioni di supporre che il preziosissimo signorotto irpino
282
1947
cugino Aurelio non fosse che un ingegnoso espediente di
283
1947
buona mamma; voi capite che una madre simile io
284
1947
letto di un torrente, che noi chiamavamo giardino; sei
285
1947
e dai sorrisi subitanei, che mi ha trasmesso molti
286
1947
Luisa del seppellimento. ¶ «Voi che siete sua, sorella, e
287
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siete sua, sorella, e che possedete una tomba di
288
1947
con la quale spero che non mi sia riserbato
289
1947
di rimanervi. Egli obietta che quello è soltanto il
290
1947
di un suo allievo. Che tipo. Nella domanda di
291
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pregovi disporre d’urgenza che mi venga assegnata una
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Ziviello, e si capisce che io me lo ricordo
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ricciolo alla spina dorsale, che sviluppandosi assunse la forma
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distrarsi. ¶ «È un difetto che fa compagnia» finì per
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don Ignazio non possedeva che certi anelli e orecchini
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un signore. Si diceva che avesse percosso gli ufficiali
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ridere quando si accorse che tra gli oggetti sequestrati
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Non è da escludersi che fino a quel momento
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e sospiri e lentiggini, che gli si avvinghiò al
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in un a solo, che faceva tremare le campane
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tutte le case vicine; che inceppava le macchine per
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lo spago dei calzolai; che intorbidiva il vino nelle
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mezzi litri sulle mensole; che non mancava di una
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all’epoca della canzonetta che dice «Madonna che rumore
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canzonetta che dice «Madonna che rumore, che rumore – Stanno
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dice «Madonna che rumore, che rumore – Stanno litigando cielo
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urlarono; della signora Ziviello, che sedeva su una specie
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udì sbattere la gonna, che fu poi trovata vuota
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due stanzette alla Corsea, che così repentinamente erano diventate
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dormire. ¶ «Tessera!» gridava. «Dimostratemi che siete disgraziati come me
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giorno da una finestrella che dava sul ballatoio; uno
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uno di essi riferì che gli ossessionanti andirivieni di
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fatto, impossibile a spiegarsi, che le pareti e i
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sterminata fila di petardi, che si dondola come una
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moglie e il figlio che sembrava aver dimenticati, fu
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di quegli assordanti scoppi, che lo fece, come in
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comunque interrotta dal fatto che alla festa del Carmine
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e cioè le mance che gli inquilini erano tenuti
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quest’ora, gli inquilini che arrancavano sulla salita non
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in un loquace conoscente che con i più ingegnosi
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periodo di pace; pareva che l’instancabile sfortuna del
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non erro il penultimo che io trascorsi a Napoli
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ore. Il popolo decretò che Ziviello disponeva di «sette
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i gatti», e cioè che era praticamente immortale. ¶ Perché
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come quando si avvide che gli ufficiali giudiziari gli
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canzonatorie e irriferibili insulti che prodigiosamente si diffondono in
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in tutta Napoli e che le ciurme dei transatlantici
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uomo, gobbo quanto volete, che non sopravviverà alla sua
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e una sedia; scommetto che mia sorella ha dimenticato
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soltanto il tuo ufficio; che ti ci lascino o
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no, e in attesa che ti assegnino una dentiera
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sbuffi di mortifero vapore che erompevano improvvisi, nelle onde
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erompevano improvvisi, nelle onde che scavalcavano le colline, in
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in tutti i pericoli che qui insidiavano la vita
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questo defunto avvocato Marotta che deve passare integralmente ai
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dirigono verso morti diversi, che ciascuno, in caso di
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poeta, giullare o quel che è, arriva sempre un
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arriva sempre un momento (che può durare poco o
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fatti e di volti che gli appartennero o che
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che gli appartennero o che lo sfiorarono. ¶ Ho vissuto
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e persone e vicende che la abitarono o che
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che la abitarono o che vi si affacciarono appena
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mi hanno fatto sapere che non ci eravamo separati
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ci eravamo separati mai, che sempre le avevo portate
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il mio mare? ¶ Eccolo che va e tiene sulla
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non in quella imbronciata, che bisogna inzuppare i “taralli
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le case di Margellina che fremono e pulsano come
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camicetta. Ora un mare che si è mangiato tante
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fatto scrivere questo libro, che è dedicato a mia
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viali dallo speciale fruscìo che ne deriva al mio
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ricompone in fretta, più che mai disposto a condolersi
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nella fossa mi accorsi che non avevo più lacrime
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seria faccia di invitato che lei forse interrogava per
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mi diventasse così familiare che lo potrei percorrere ad
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primo giorno di scuola, che mai mi era ritornata
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gesso. Ora sei tu che resti e per sempre
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dalle sciagure. ¶ I tram che portano a Musocco sono
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viaggiatori come per assicurarsi che siano ben vivi. Io
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i negozi dei marmisti, che espongono lapidi in bianco
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infine verso i morti che aspettano, di mia madre
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di mia madre so che sollevava improvvisamente il capo
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del cuore mi accorgo che sono arrivato, eccomi. Anche
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portafiori, versarvi altra acqua che gelerà poi. Guardo il
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poi. Guardo il terreno che la ricopre e che
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che la ricopre e che l’avrà tutta svestita
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di un bambino morto che compariva alla madre per
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Musocco d’inverno; vedi che non piango, mamma, quella
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po’ del mio calore: che presi a te del
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a te del resto, che è tuo. ¶ Il tempo
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saperlo. Fu un caso che mia madre venisse a
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venuto dall’America o che so io. Fu probabilmente
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dove sarà ora e che cosa starà facendo e
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chi è la creatura che seppelliranno un giorno al
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di tombe, non esistono che apparentemente, in superficie, il
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ignorano e non sono che perduta materia, schegge di
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signori morti d’importanza, che i meriti della vedova
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pietra non c’è che il suo nome di
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e di rimorsi ma che non è morta con
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della partenza, l’orfano che è anche fumatore può
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spazzato via tutto. Figurati che nella fretta di scappare
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finti. Ma tu sai che uomo è. Dice che
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che uomo è. Dice che non può allontanarsi dai
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ti ho mai detto che da qualche anno tira
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sua buca. Si crede che non gli permetteranno di
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d’ambo i sessi che costituivano la famiglia di
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le banconote dell’usufrutto che il barone Z. aveva
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specchiera, senza rendersi conto che in fatto di danaro
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soprassalto con l’idea che un matrimonio non consumato
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lacrime e con occhiate che la supplicavano di essere
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descrisse minutamente i fatti che essa si proponeva di
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di riferirgli, al punto che la visitatrice si domandò
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figli e del nome che ormai portate, lasciatelo senza
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La contessa sentì esclusivamente che il consiglio era prezioso
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erano trascorsi dieci minuti che egli rifaceva a piedi
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casali nella dorata Campania, che il conte Prospero non
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calzoni, senza altri movimenti che quelli di qualche soffocato
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frusciare gli stinti parati che sempre più si staccavano
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di don Cosimo Criscuolo, che dall’androne chiamava il
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Ciascuno ne faccia ciò che vuole, tenendo presente che
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che vuole, tenendo presente che la via dei Tribunali
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vendeva saggezza. Se dico che la vendeva non soltanto
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non soltanto escludo categoricamente che la regalasse, ma ho
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gustosi, quasi commestibile oggi che la memoria me lo
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strettissime vene di pietra che uniscono via Tribunale all
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lotto, o una processione che vi si determinasse fulminerebbe
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un grosso tavolo nero che nascondeva una botola. Ufficio
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aspetto di studio notarile che si sarebbe potuto attribuire
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grazia dal formidabile gancio che avevi sorretto cavezze nei
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ricco di una feritoia che succhiava aria di pozzo
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cibi, nonché i materassi che a mezzanotte, non potendosi
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il capo domandava: «Per che motivo?». «Sfregio» poteva essere
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di benedizione: ma interrogativa, che equivalesse a un «Consummatum
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anche se vi dimostrassi che non è il caso
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Voi sguarnite una faccia che vi è cara; chi
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Ersilio: «Tanto per dirvi che più leggera è la
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spiego? Immaginate uno sfregio che vi taglia come... come
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Don Ersilio: «Ciascuno. Quelli che passano. Io... o probabilmente
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Ci vuole l’evidenza che non fa premeditazione. Voi
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di non vedere Nannina che arriva, state portando il
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guardate me), ognuno capisce che siete incapace di intendere
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col tacco per ottenere che la fame e ogni
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pieno di non so che tortuosa dignità e selvaggio
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e allora tanto vale che essi mi nutrano, che
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che essi mi nutrano, che io ne viva. ¶ Il
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mariti ingannati e benefattori che desideravano esprimersi mediante carità
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nomignoli per il riformato che piacquero alle donne e
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ma non ci credo, che per le torbide giornate
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e ahimè i negozianti che ripresero immediatamente le vendite
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soglia, destandone la polvere che vi divenne una corsa
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un sacerdote man mano che egli li rimetteva e
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dimenticarli; non esiste fontana che possa restituire pulizia e
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la mano di Dio che lo rifà casto e
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Sanità, verso i fatti che sto per riferire. ¶ Passano
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mediante un distratto sguardo, che gerenti e commessi si
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paese; ma può darsi che frattanto lo scopra e
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po’ contemplativi, ma sappiano che quando cominciamo ad abituarci
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l’aria di subirli che quella di desiderarli; anzi
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Cristallini, senz’altra speranza che quella di poter vedere
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ripassava ignorandola così sinceramente che il sangue di Lucia
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filari e di steccati che don Nicola la illuminò
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ne andò; l’arancia che stava sbucciando quando a
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dovuto capire, quella notte, che Lucia gli parlava da
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era un dirupato vecchio che scuoteva sistematicamente il capo
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Si poteva anche pensare che senza rendersene conto negasse
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Inoltre, chiese ed ottenne che Giraci la conducesse a
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cresciuta, scorse un bambino che razzolava, una donna che
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che razzolava, una donna che sfaccendava tranquilla, un gatto
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per lunghe ore pretese che essa girasse intorno al
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luce della lanterna: ecco che il processo si mette
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Nicola, ecco don Nicola che accarezza le ginocchia di
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resto ho già detto che essa era astratta, simbolica
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fronte, con un gesto che parve solenne ed era
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lo credette innamorato, scoprì che il desiderio degli uomini
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mondo per restituire ciò che ha tolto. ¶ Seguì i
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fu ben presto evidente che don Nicola si sentiva
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il piacere del rispetto che il popolino tributava al
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anno a rendersi conto che il marito non l
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amava, ma infine apprese che una ragazza era morta
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tragicamente ai Cristallini, e che don Nicola corrispondeva al
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assegno equivalente a ciò che può guadagnare una solerte
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Giraci ammise tutto. Disse che aveva sofferto come se
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morte di Lucia, e che questo poteva soltanto significare
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questo poteva soltanto significare che non ne era innocente
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celebrò un terzo processo, che inconcepibilmente si concluse con
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assoluzione di Teresa. «Quel che è giusto è giusto
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disciplinatamente la sua pena che chiunque, eccettuata Teresa, ossia
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Teresa, ossia una donna che lo amava, lo avrebbe
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bottiglie si dirigono, e che finirà per trasmettergli l
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di lui. Può darsi che a un certo punto
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i coniugi Giraci, accorgendosi che la loro reciproca infelicità
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in busta chiusa, e che già mi porta verso
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singolare e poetico fatto, che mi colpì nel 1920 a
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due giocatori non dedico che poche righe essenziali: di
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righe essenziali: di modo che chi voglia un effettivo
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mangiava foglie di lattuga che estraeva a una a
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ultimo momento, al figlio che sperava in un estremo
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di conciliazione, fece dire che era occupatissimo. Effettivamente la
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dovette alla fine convincersi che una possibilità di eludere
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scambiarsi colpi di revolver, che fortunatamente mancarono i bersagli
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seppe, e si persuase che il matrimonio gli avrebbe
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vecchio, la terribile malattia che in dieci anni ne
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a Mergellina ¶ Fate conto che il giovane Luigi Guarracino
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decisione di agire prima che la gente mi guardasse
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sarebbe la testa coronata che Mergellina aspetta, sarebbe il
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occhi umidi e infermi che s’ingannano, per quanto
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il giuoco di riflessi che appunto rende verdi le
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un soffio di vento che la porti e viene
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gesso, e ben sapendo che il pagliericcio sarebbe stato
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amici e i nemici che dovevano capitarmi dopo, è
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è stato indubbiamente quello che più mi ha nociuto
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Librai, pensava confusamente: lascia che io scorga il meglio
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io scorga il meglio che hai e poi vedi
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parte, era vagamente certo che qualche orfanotrofio lo avrebbe
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al ribrezzo della morte che avevano da poco salutata
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termini era successo questo: che gli occhi le labbra
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sempre fecero in seguito; che la sua squillante immagine
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nonno, capovolgendone i sentimenti, che la sua grazia, in
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adunco, ferino, diabolico, ma che esteriormente suggerisce l’idea
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scopo dell’intero disegno, che era, come ho detto
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sono io la Madonna che di nascosto gli porto