parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Gabriele D'Annunzio, Il fuoco, 1900

concordanze di «che»

nautoretestoannoconcordanza
1
1900
canale taciturno. Né colui che meriggia profondato nella messe
2
1900
più fiera di quella che talvolta offuscò i nostri
3
1900
anime gracili, e quelle che celano qualche piaga inconfessabile
4
1900
piaga inconfessabile, e quelle che compirono qualche finale rinunzia
5
1900
finale rinunzia, e quelle che effeminò un morbido amore
6
1900
morbido amore, e quelle che non cercano il silenzio
7
1900
più delle alghe vagabonde che fluttuano presso le scale
8
1900
sentimento della propria pienezza, che talvolta somiglia al languore
9
1900
all’illusione di coloro che la implorano pacificatrice. Io
10
1900
Io so di taluno che a mezzo dei suoi
11
1900
sussultò sbigottito come quegli che, giacendo con le dita
12
1900
io sapessi dire di che prodigiosa vita ella mi
13
1900
vorace come un calore che strugge quanto attinge, per
14
1900
quanto attinge, per modo che talvolta a sera rinveniamo
15
1900
ogni giorno l’atto che è la genesi stessa
16
1900
stimolatrice; ella c’insegna che il piacere è il
17
1900
offertoci dalla Natura e che colui il quale molto
18
1900
uditorio, a questa sentenza che parve troppo audace; la
19
1900
disperso dall’acclamazione giovenile che si levò con impeto
20
1900
ogni parte verso colui che insegnava con sì schietto
21
1900
efficacia del suo insegnamento, che aveva già cacciato da
22
1900
principio della sua dottrina, che scaturiva naturalmente da quell
23
1900
stava glorificando. E quelli che s’eran tratti in
24
1900
adorare un fantasma triste che sol viveva nello specchio
25
1900
occhi appannato; e quelli che s’eran creati re
26
1900
una Visitazione; e quelli che di sotto a una
27
1900
non una sfinge corrosa che li travagliava coi suoi
28
1900
senza fine; e quelli che ogni sera si mettevano
29
1900
per udire il passo che sembrava avvicinarsi e poi
30
1900
Vita. Le creature ideali che il suo silenzio custodisce
31
1900
inattesi con l’idea che nacque ieri, chiari annunzii
32
1900
chiari annunzii di ciò che in noi non è
33
1900
aperte risposte a ciò che noi non osiamo chiedere
34
1900
ci indicheranno il cammino che conduce alla foresta remota
35
1900
pura inconsapevolezza degli artefici che le crearono. ¶ «Questi uomini
36
1900
del pomo al ramo che lo porta. Essi sono
37
1900
portava dentro oscurata e che il poeta le rivelava
38
1900
Ora, nella magica tregua che le davano le virtù
39
1900
dispogliata: a quel retaggio che il messaggero le annunciava
40
1900
rossi bagliori dell’incendio che stava per comprendere il
41
1900
trionfale. Le parole stesse che lo significano hanno la
42
1900
creano con un mezzo che è per sé medesimo
43
1900
mistero gioioso: col colore, che è l’ornamento del
44
1900
del mondo; col colore, che sembra esser lo sforzo
45
1900
del colore fa sì che la lor creazione trascenda
46
1900
da essere chiamata altro che sorella della pittura. – La
47
1900
di rari simboli, coloro che più furon curiosi di
48
1900
interroghiamo il sire biondo che ascolta i suoni assiso
49
1900
musa dalla voce divulgatrice, che pareva portare per lui
50
1900
in quell’ora, tanto che quasi mi parve tangibile
51
1900
non vede le analogie che la rendono significativa di
52
1900
Venezia e dell’Autunno, che esalta l’una e
53
1900
di Venezia, l’anima che foggiarono alla Città bella
54
1900
moltitudine di forme imperiture, che popola le chiese e
55
1900
pieno e così possente che in breve divenne dominatore
56
1900
allo spirito l’imagine che sorge da quel frammento
57
1900
soave come il miele, che vince gli uomini, sùbito
58
1900
traggono una lucida ebrietà che moltiplica il lor potere
59
1900
arte veneziana. ¶ «Ah, in che puro e poetico sonno
60
1900
stanza solitaria ove sembra che le pie labbra della
61
1900
è la parola semplice, che diffonde intorno al capo
62
1900
per cui il colore, che doveva poi divenire emulo
63
1900
un festino. Il chiomadoro che con sì fiero atto
64
1900
Ben è Giorgione quegli che infonde in lui l
65
1900
non è la melodia che pur ieri dai liuti
66
1900
retaggio opimo. ¶ «Il monaco che siede al clavicordio e
67
1900
maggiore non somigliano quelli che Vettor Carpaccio figurò fuggenti
68
1900
intima tempesta il compagno che già è su la
69
1900
ardente fiore d’adolescenza, che Giorgione sembra aver creato
70
1900
dagli altri, come colui che non ha cura se
71
1900
padrone di quella vita che sfugge ad ambo gli
72
1900
non so qual cosa che lo seduca; la sua
73
1900
è come una bocca che porti la pesantezza d
74
1900
fronte è spaziosa così che non l’ingombrerebbe la
75
1900
un rilievo così forte che quanti erano giovani ad
76
1900
occupando gli spazii liberi che correvano in giro; a
77
1900
come in un drappo che ondeggi al vento le
78
1900
ne’ cestelli di bronzo che raccoglievano la cera gialla
79
1900
d’una mano inanellata che premeva il fazzoletto su
80
1900
continuo alla donna promessa, che mostravasi a lui come
81
1900
della grande poesia, quella che doveva incarnare nella sua
82
1900
finzioni di bellezza, quella che doveva portare ai popoli
83
1900
viventi a un tempo, che illumina l’aurora del
84
1900
e quasi di vertigine, che vale per la sua
85
1900
San Marco, Domina Aceli, che rinvenne in un mirteto
86
1900
mistero della nube ignea che lo circonfonde. Egli appare
87
1900
piuttosto come un mito che come un uomo. Nessun
88
1900
la consegnava al compagno che la riaccendeva sempre correndo
89
1900
Questa imagine, per quel che ha di veemente, mi
90
1900
come quel primo Bonifacio che bisogna glorificare, sembra aver
91
1900
sommità invisibile dell’onda che l’anima estuosa della
92
1900
dono igneo a colei che custodiva laggiù il divino
93
1900
condotto alla persona sconosciuta che s’illuminò per lui
94
1900
agile su l’onda che saliva «non è oggi
95
1900
e ambizioso possa, meglio che su questa acqua torpida
96
1900
più violenta di quella che sentimmo talvolta venire verso
97
1900
una piena armonia quasi che sempre ella porti in
98
1900
assistendo allo spettacolo incomparabile che per un dono di
99
1900
non v’è tramonto che valgano una simile ora
100
1900
Città eroica e voluttuosa che portò e soffocò nelle
101
1900
accesa alle faville invisibili che doveva suscitar dal cervello
102
1900
l’eccesso della tensione che tormentava quello spirito e
103
1900
quella prova audace, quasi che essi avessero dinanzi a
104
1900
si ripercosse in colui che l’aveva prodotto; parve
105
1900
folla verso il capolavoro che spandeva nel cielo dell
106
1900
esclamò «io sono certo che in tale aspetto ella
107
1900
egli – il prodigo artefice che parve aver raccolto in
108
1900
esprimerne lo spirito essenziale: che non è – in simbolo
109
1900
io so di taluno che, avendo lungamente immerso la
110
1900
rilievo di vita muscolare che tentava come una carne
111
1900
cose, vincitrice del tempo che aveva oscurato sotto di
112
1900
diffondersi un incantesimo venereo che i soffii della notte
113
1900
verdi, come l’amante che aspetta la sua ora
114
1900
spiava i vapori leggeri che sorgevano dal limite della
115
1900
ai solinghi alberi prigionieri che trascolorivano splendendo come se
116
1900
grappoli come il tino che sta per essere premuto
117
1900
tessuto d’allegorie inimitabile che la ricopre. E, poiché
118
1900
poesia è verità, quegli che sa contemplarla e attrarla
119
1900
quella enorme fronte meditativa che pareva gonfia d’un
120
1900
facoltà di osservazione materiale; che sembrava farsi sempre più
121
1900
cadenza impreveduta delle parole che proferivano le sue labbra
122
1900
persona consueto. E sembravagli che la sua voce acquistasse
123
1900
maniera dei Maestri coloristi che regnavano il luogo: con
124
1900
rosai bianchi e compatti che si distruggevano a poco
125
1900
dio su la città che gli si offre? – io
126
1900
dalla volontà di gioire che tutte le cose intorno
127
1900
un flutto di splendore che sembrò da prima ai
128
1900
così intense e nuove che veramente parve distrutta per
129
1900
acuto grido all’ansia che sotto freme in guisa
130
1900
gravi. Ed era palese che per tutto il suo
131
1900
tutto il suo essere, che parevano celare la gioia
132
1900
dei suoi sensi… ¶ «Con che passione palpitando nelle sue
133
1900
riassumere le concordanze indefinite che correvano fra quelle forme
134
1900
quivi pur l’incantesimo che teneva il portentoso edifizio
135
1900
edifizio dalle fondamenta e che prendeva uno straordinario vigore
136
1900
cui fuochi era più che il pregio della materia
137
1900
grande aula era più che il pregio dell’arte
138
1900
l’anima delle voluttuarie che avevano offerto agli amori
139
1900
un’ebrezza troppo calda, che lo turbava suggerendogli parole
140
1900
una voce non sua che avesse proferito parole espressive
141
1900
di quell’ignoto potere che convergeva in lui abolendo
142
1900
dunque la tregua misteriosa che la rivelazione della Bellezza
143
1900
era la misteriosa volontà che poteva investire il poeta
144
1900
col pensiero quelle pareti che serravano la palpitante massa
145
1900
d’un remo solitario che moveva su l’acqua
146
1900
astri, la pace sacra che raccoglievano le mura d
147
1900
volta con la donna che desidero, di là dai
148
1900
un giovine biondo imberbe che aveva una bella bocca
149
1900
dionisiaco d’una città che s’incendia delirando. ¶ Stelio
150
1900
vana febbre nelle mani che avevano spremuto il succo
151
1900
cento maschere sul viso che aveva simulato il furore
152
1900
desiderio; e palpitava pensando che fra breve l’avrebbe
153
1900
colpo di cannone annunziava che la Regina era uscita
154
1900
umana, simile a quello che sul mare precede la
155
1900
un gruppo di fanatici che t’aspetta al passaggio
156
1900
saliva un tenue gelo che rivelava la muta presenza
157
1900
trascendere pur quell’ebrezza che le ore notturne gli
158
1900
essere, un’anima segreta che a simiglianza di quello
159
1900
immota estranea ed intangibile. ¶ – Che vedi? – gli chiese Piero
160
1900
sorrideva calmo agli amici che gli parlavano, ma le
161
1900
come i suoni interrotti che reca il vento da
162
1900
tratto, per un moto che rivelavasi involontario dall’impeto
163
1900
suscitava le forme silenziose che dovevano raggiungere nella voce
164
1900
rappresentazione del sentimento singolare che lo possedeva. Poiché egli
165
1900
voleva mostrare a costoro che, per ottener la vittoria
166
1900
con quella pia reverenza che gli velava la voce
167
1900
col segno di colui che fu uno tra i
168
1900
il Rinascimento. Ed ecco che la tua fronte è
169
1900
di vigore, così perfetto che l’imaginazione non poteva
170
1900
mano del medesimo creatore, che recava l’effigie di
171
1900
tu qui le analogie che congiungono a quest’arte
172
1900
suo atto sensuale. Ecco che tu hai significato il
173
1900
sensi sono così acuti che godendo delle apparenze penetrano
174
1900
conciliando in te quel che sembra inconciliabile, confondendo in
175
1900
completa e strapotente. Bisogna che tu faccia sentir questo
176
1900
questo, sopra tutto, importa che sia riconosciuto per la
177
1900
il passaggio della folla che saliva per la Scala
178
1900
a Donna Andriana Duodo, che gli sorrisero de’ loro
179
1900
coperto di scaglie splendide, che s’allungava nereggiando sotto
180
1900
brillava certo qualche monile che aveva già dato i
181
1900
in acini di luce che facevano pensare a un
182
1900
pallori dal misterioso male che le aveva mutate una
183
1900
i più insigni gioielli che avevano illustrato le feste
184
1900
i due giganteschi mappamondi che richiamavano alla memoria dell
185
1900
pensiero innanzi a colui che solo in quell’ora
186
1900
di quel fascino inerte che è negli idoli enigmatici
187
1900
piedi presso la ringhiera che circondava il globo celeste
188
1900
con estrema lentezza, quasi che avesse ancor nell’orecchio
189
1900
tiepida riva degli Schiavoni che all’anima dei poeti
190
1900
e di contenuto ardore; che mi stupiva per la
191
1900
la sua veemenza ma che pur non mi sembrava
192
1900
suprema condizione di bellezza, che è per lei un
193
1900
scoppio improvviso della salva che salutava la bandiera calante
194
1900
come un sogno eroico che si dilegui. Il silenzio
195
1900
Èffrena – quella Donatella Arvale che canterà nell’Arianna? ¶ La
196
1900
un prodigio. Mi disse che l’idea di disseppellire
197
1900
vostra casa, Perdita. Ah, che sete io ne ho
198
1900
non ascolto altra musica che quella del mare, troppo
199
1900
cupola d’invisibile metallo che parve comunicare nelle sue
200
1900
parola della moltitudine immortale che occultavano omai le tenebre
201
1900
messaggio delle creature sovrumane che annunciavano un prodigio o
202
1900
interiore. ¶ Ella non rispose; ché anzi le sue labbra
203
1900
piena come il fiume che non più interrotto dalla
204
1900
mescolavano con tanta veemenza che essi non ardivano di
205
1900
ultimamente. E, mentre sentiva che il dono del suo
206
1900
senza guardarla. – Voi sapete che nulla vale per me
207
1900
vale per me quel che voi potete darmi. ¶ Anch
208
1900
grande e più imperiosa che fosse a un tempo
209
1900
donna solitaria e nomade che pareva portare per lui
210
1900
Addio – disse egli. – Fate che io vi scorga tra
211
1900
nera e bianca moltitudine che brulicava al lume rossastro
212
1900
esclamò volgendosi agli amici che l’accompagnavano. – Nella Sala
213
1900
Lizo – non sarò sicuro che tu parlerai. ¶ – Credo che
214
1900
che tu parlerai. ¶ – Credo che Stelio preferirebbe al palco
215
1900
sanguigne il popolo ammutinato che minacciasse d’appiccare il
216
1900
atto irreparabile. Io comprendo che la parola scritta sia
217
1900
pura forma di bellezza che il libro intonso contiene
218
1900
quella stessa determinata volontà che è necessaria ad infrangere
219
1900
suggello; ma mi sembra che la parola orale, rivolta
220
1900
di voi consideri quel che v’è di umiliante
221
1900
piacevole. Non vi sembra che io stia per toccare
222
1900
la Vita. L’uomo che inalzò il Teatro di
223
1900
Ma il mirabile è che – te assente e ignaro
224
1900
oggi è più profonda che tu non creda. La
225
1900
non creda. La signora che ha voluto festeggiarti – quella
226
1900
ha voluto festeggiarti – quella che tu chiami la Dogaressa
227
1900
ad ogni nuova idea che le sorgeva nella mente
228
1900
inestinguibile della sua anima che il maestro prediligeva come
229
1900
aspettano con un’ansietà che tu forse non puoi
230
1900
comprendere. Sono tutti quelli che hanno bevuta la tua
231
1900
bevuta la tua poesia, che hanno respirato nell’etere
232
1900
infiammato del tuo sogno, che hanno provato l’artiglio
233
1900
molti, sono molti quelli che tu hai sedotti con
234
1900
essi hanno sentito dire che tu parlerai a Venezia
235
1900
gloriosi e più splendidi che sieno su la terra
236
1900
di quella magnificenza inestimabile che sembra a loro il
237
1900
E non ti sembra che tu debba parlare soltanto
238
1900
te posta, per colui che parla a molti, può
239
1900
anime un moto veemente che le volga e le
240
1900
folla unanime e strepitosa che s’addensava nella Piazzetta
241
1900
de Lizo si rammaricava che un artista principe così
242
1900
veneti, il consentimento popolare che li sollevava come un
243
1900
Ebbene, io prometto solennemente che Stelio Èffrena avrà a
244
1900
squallore. Donna Orsetta Contarini, che mi sedeva accanto, gittò
245
1900
Non v’è nulla che mi piaccia quanto l
246
1900
Egli è un Ade che non ha fede, sembra
247
1900
è il mio corpo che per voi è dato
248
1900
in commemorazione di me.» Che ve ne sembra, Perdita
249
1900
sembra, Perdita? Non crediate che io inventi. Sono veridico
250
1900
volubile e di possente, che le suscitava l’imagine
251
1900
gusto della magnificenza antica, che si conserva in lei
252
1900
a imitazione di quelle che si celebravano sul finire
253
1900
questo pensiero la donna che lasciò i suoi cari
254
1900
ineffabile veste verde? Aggiungete che questa rappresentazione musicale nella
255
1900
Enrico III. Confessate, Perdita, che la mia erudizione vi
256
1900
il firmamento. ¶ – Oh, Stelio! Che fate mai? – esclamò ella
257
1900
riapparire il segno? Credete che sia riapparso invano, dopo
258
1900
è venuto ad ammonirmi che io non debbo assumere
259
1900
sapete bene, amica mia, che io non so parlare
260
1900
di me. Bisogna dunque che dal trono dei Dogi
261
1900
mi tenta. Ma in che singolare inganno io era
262
1900
massicce cornici d’oro che circondano le pitture nel
263
1900
sua spiritualità notturna, sentii che le mie carte valevano
264
1900
ivi citati e comentati. Che fare, allora? ¶ Egli esplorò
265
1900
verso i lidi solitarii che vi si disegnavano in
266
1900
di calore, così gravi che sembravano quasi natanti come
267
1900
Riva. Non vi sembra che, quando gli occhi umani
268
1900
non diversa da quella che tenne il Tintoretto nel
269
1900
d’un poema obliato che incominciai a comporre in
270
1900
quel grado d’intensità che è necessario per entrare
271
1900
mondo mentale! Era necessario che io rispettassi quel primo
272
1900
virtù moltiplicata. Quel Vinci, che ha fitto il suo
273
1900
del grano di miglio che dice alla formica: «Se
274
1900
grazia in quelle dita che spezzavano il ferro! Ah
275
1900
specie di contrattura convulsiva che rispondeva alla tensione estrema
276
1900
qualcuna delle segrete analogie che dovevano collegare le imagini
277
1900
era il suo orgasmo che gli si vedevano tremolare
278
1900
non dissimile a quella che avrebbe provato se dinanzi
279
1900
ad ogni altra cosa che non fosse il suo
280
1900
occhi delle donne sconosciute che dovevano vederlo per la
281
1900
con una oscillazione lenta che aveva la parvenza d
282
1900
assorti nel turbine interiore che li travagliava profondandosi fino
283
1900
su l’acqua, intorno, che recava qua e là
284
1900
fantasma di antichi fasti, che gli occhi sentivano in
285
1900
sentivano in quella guisa che contemplando i palazzi offuscati
286
1900
estinta dell’oro. Pareva che nella sera magica si
287
1900
della vita in colui che voleva attrarre a sé
288
1900
più morire, in colei che voleva gittare al rogo
289
1900
Cosicché, mentre so quel che voi mi date e
290
1900
date e più quel che potreste darmi, io vi
291
1900
sentendo vibrare la mano che egli ancóra teneva nella
292
1900
la pausa – mi sembra che voi dobbiate vedere avanzarsi
293
1900
amico con una spontaneità che pur le dimostrava sincere
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1900
di tutte le trasfigurazioni che l’animatore volesse operare
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1900
di poesia. Ella sentiva che l’imagine sua propria
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1900
sua sembianza reale. ¶ Ciò che più faceva grave la
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1900
agitato e l’ansietà che s’impadroniva di lei
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1900
un rilievo così vividi che esse talvolta parevano non
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1900
voce limpida e penetrante, che pareva disegnare con un
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1900
forme così fortemente definite che sembravano risultare da una
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1900
dell’amico – siete voi che volete inebriarmi. ¶ – Guardate – esclamò
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1900
una lenta barca onusta che veniva incontro – guardate le
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1900
ricolma dei frutti emblematici che davano imagine di cose
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1900
voce sommessa le parole che Ade rivolge a Persefone
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1900
capo coronato, e sembra che la notte fluisca nella
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1900
nastro di velluto croceo che voi portate quasi sempre
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1900
mia anima la creatura che vi giaceva ancóra inviluppata
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1900
sé stessa: della mutabilità che avevano i suoi propri
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1900
della strana virtù mimetica che possedevano i muscoli della
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1900
di quell’arte involontaria che regolava la significazione dei
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1900
di quell’ombra espressiva che tante volte su la
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1900
e di quell’ombra che ora riempiva i solchi
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1900
delicata e così nobile, che pur con un dono
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1900
tortuoso del suo pensiero che, come i meandri del
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1900
dove egli sapeva bene che nell’ora opportuna avrebbe
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1900
di segni oroscopanti. Intendo che a simiglianza di coloro
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1900
cosa terrena, per modo che a poco a poco
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1900
una cosa terrena. Bisogna che la nostra anima divenga
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1900
Voi avete già compreso che, così parlando, io alludo
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1900
voi, e per quelli che mi amano, esse non
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1900
legata indissolubilmente al frutto che io ho eletto per
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eletto per emblema e che ho sovraccaricato di significazioni
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1900
spirito agile e colorito che comprende tutto il senso
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1900
la cerimonia graziosa con che adornaste di monili l
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1900
di Persephone. Ecco, dunque, che per voi e per
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1900
voi e per quelli che mi amano io ho
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1900
e ardente. Mi sembra che questa effigie vegetale di
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1900
me valga ad assicurarmi che le mie forze si
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1900
e in una pienezza che sono la nostra gioia
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1900
con abbandono, fluidamente, quasi che vedesse lo spirito della
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1900
troppo presto. Io penso che ogni uomo d’intelletto
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1900
ogni nome e vocabolo che vi piacerà d’imaginare
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1900
Quel maestro sapeva bene che il caso – come già
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1900
invenzione. Non credete voi che il nero Ade abbia
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1900
quel suo riso giovenile che rivelava con tanta chiarezza
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1900
mi rendeva così leggero che avrei potuto camminare senza
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1900
mano dell’amico taciturno che le sedeva al fianco
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1900
di settembre divinamente, così che in quell’animato cielo
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1900
le ghirlande di luce che creava il remo nell
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1900
cinsero gli angeli ardui che splendevano da lungi su
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1900
restar chiusa ai sogni che vi piacerà di suscitare
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1900
parole? Non sentite già che la folla è disposta
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1900
Questa è la tazza che si offre a chi
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1900
amica mia, vi confesso che mi trema un poco
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1900
porfido e di serpentino che ingemmano la casa dei
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1900
quella, delle vostre ascoltatrici, che la Cerimonia vi comanda
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1900
vostre imaginazioni è quella che ha per motivo una
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1900
quel suo gran sorriso che pullulava inesauribile spandendosi nei
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1900
Burano, Andriana Duodo, colei che nella piccola isola industre
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1900
Non vi sembra, Stelio, che i sorrisi delle due
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1900
delle rare anime veneziane che sien rimaste vivacemente colorate
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1900
mani sensitive. Sono mani che tremano di piacere quando
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1900
indugiano con una grazia che è quasi vergognosa d
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1900
verde della donna abbattuta che il soldato di Erode
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1900
quel frammento di tela che l’Arte con un
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1900
Ecco, per esempio, quel che io vorrei fare stasera
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1900
simile al rombo illusorio che anima le volute delle
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1900
immobili era così possente che creava il fantasma quasi
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1900
altro luogo del mondo che abbia, come Venezia, la
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1900
correre quel fremito indefinibile che le suscitava la voce
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1900
il soffio delle platee che un vostro gesto rende
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1900
quest’acqua morta, sento che la mia vita si
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1900
certe ore mi sembra che i miei pensieri s
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1900
durava l’ora vesperale che in uno de’ suoi
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1900
illuminare il cielo anzi che riceverne lume. Emergeva su
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1900
glauca il tempio ottagonato che Baldassare Longhena trasse dal
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Perdita – disse il poeta, che sentiva correre per tutto
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1900
animazioni – non vi sembra che noi seguitiamo il corteo
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Foscarina, sgorgando dagli occhi che parevano aver veduto in
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1900
conteneva uno splendore dissimulato che rivelavano gli urti del
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1900
prora rivolta alla Fortuna che l’attraeva dall’alto
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1900
cingevano di perle. Pomona che dà la mercede ad
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1900
Aracne: ecco un’allegoria che il Veronese poteva dipingere
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1900
Ebbene, amica mia, imaginate che queste uve e questi
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1900
avvolta l’Estate morta. ¶ – Che deliziose fantasie, Stelio! – disse
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1900
libro figurato. – Chi fu che vi chiamò un giorno
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1900
più vive delle persone che ci urtano col gomito
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1900
pargoli, e soltanto colui che sa lacerare quegli involucri
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1900
nelle vostre mani. Penso che vostra madre non debba
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aspiro. Mi sembra talvolta che voi abbiate il potere
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1900
di conferire non so che qualità divina alle cose
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1900
qualità divina alle cose che nascono dalla mia anima
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1900
religioso di quello statuario che, avendo trasportato la sera
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1900
Per ciò, ogni volta che la buona sorte mi
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1900
No, Fosca. Raccontate. ¶ – Volete che andiamo sino alla Calle
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fianchi forti, le ginocchia che si movevano leggermente tra
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1900
fronte virile, quegli occhi che s’allungavano nelle ciglia
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vaporati da una lacrima che di continuo vi salisse
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una voce così lieve che le due parole parvero
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sola onda di tenerezza che si versava su l
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1900
gran dono per lui. ¶ – Che posso fare, che posso
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lui. ¶ – Che posso fare, che posso fare per te
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il mondo per offrirglielo. ¶ – Che vuoi? Dimmelo! Che posso
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offrirglielo. ¶ – Che vuoi? Dimmelo! Che posso fare per te
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devi possedere le forze che ti somigliano… ¶ – Tu esalti
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in me le cose che nel tempo ti meraviglieranno
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1900
giorno tu mi assicuri che tutte le promesse mi
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tutto il mio coraggio che s’è indurito sotto
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cose forti e limpide che il dolore e la
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1900
egli la guardasse dormente, che le cercasse nel volto
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inconsapevole. ¶ – Nulla vale quel che tu mi dài – disse
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sotto lo squallido fumo che li avvolgeva assordendo il
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dunque, tu lo sai che questo è per sempre
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da quell’interruzione inattesa che era come la fine
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pallida fiamma. ¶ – Avevo dimenticato che vi conducevo verso la
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un deserto. ¶ – Mi pareva che avessimo un’altra mèta
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fuoco d’ottobre. Lascia che io passi la sera
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perdutamente i segni delicati che si partivano dall’angolo
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le piccole vene oscure che rendevano le palpebre simili
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estenuato, e tutto quello che pareva tócco dal male
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fumèa tarda e molle che assordiva i romori. La
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1900
legni e di ferri che cigolassero. ¶ – Dietro quelle mura
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1900
Come vide i due che guardavano verso le finestre
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màcere. ¶ – Dunque? – domandò Stelio. – Che fa Radiana? Non mi
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un giorno. E domandategli che vi mostri quel ritratto
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troppo chiaro si accorse che era venuto per lei
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la simpatia delle cose che si disgregano e cadono
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sempre in questa casa che vedete, dentro quest’orto
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di leggenda. Si dice che nella casa non vi
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della sua voce velata, che interrogava il mistero, si
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1900
una malinconia così densa che pareva quasi materiale, quasi
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1900
quel ritmo di singulto che ha l’acqua entrando
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non soffre un pomo che s’aggrinzisce in fondo
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1900
piegarono in giù, quasi che quelle parole le avessero
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quella finestra? – disse Stelio; che ebbe nell’udito, come
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stordiva come quella medicina che stordisce i febricitanti. Le
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1900
come quelle foglie trascolorate che abbandonavano il ramo a
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era lungo il tempo che passava tra il distaccarsi
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abbandono, consumo, cenere. ¶ – Bisogna che io muoia, amico mio
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amico mio dolce, bisogna che io muoia! – disse la
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voluttà e di dolore che le avevano data le
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i capelli sconvolti. Sentì che di quelle cose si
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gittar via un’ammantatura che li gravasse. Si rividero
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1900
versava il succo sanguigno; che bagnò la mano arida
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le voci dei poeti che avevano esaltata la sua
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fronte, il fortore affogante che saliva dall’erbe come
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dei levrieri di Myrta che eran venuti senza strepito
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di quel legno curvo che gli obbediva. Come Stelio
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bonario, guardando il cielo che si rischiarava. – La se
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rischiarava. – La se senta, che adesso me toca vogar
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così strette, nella ressa, che l’una si confondeva
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Accadeva in lui quel che accadeva intorno. Egli rinasceva
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Adesso no serve più che ti fazzi chiaro – mormorò
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oscurò, come un occhio che s’accechi. «Addio, addio
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cedette al piacere semplice che davano ai suoi occhi
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Accadeva in lui quel che accadeva intorno. L’arco
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negli interstizii del mattone che aveva il color cupo
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Egli pensò ai mirti che crescono lungo il golfo
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pensò ai cipressetti foschi che coronano le cime sassose
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toscani, agli alti allori che proteggono le statue nelle
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troppo esigua per Colui che aveva saputo dare alla
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vita la grande vittoria che le aveva promessa. ¶ – Accosta
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di una nuvola effigiata che posasse su l’acqua
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E in quella guisa che in un velluto profondo
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nei tre ordini corintii che salivano con un ritmo
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ripensò le strane cose che aveva udito raccontare di
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alla sua donna, e che pur nella vecchiezza gli
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racconto di Lady Myrta che aveva visitato a Palermo
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di rose così violenta che dava ancóra le vertigini
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a una smisurata cornucopia che riversasse intorno per le
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fame; xe ai vechi che la ghe fa sono
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i vari delle navi che scendono nel mare sollevando
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trionfale. Le parole stesse che lo significano hanno la
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barca, Zorzi, una barca che vada in alto mare
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nera, allora allora issata, che palpitava nel prender vento
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indugio. ¶ – Grida alla barca che m’aspetti! ¶ L’uomo
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con un franco riso che parve rinfrescarlo tutto. – Vardé
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parve rinfrescarlo tutto. – Vardé che stravaganza! ¶ Il gesto, il
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facce attonite dei pescatori che si sporgevano dal parapetto
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i riflessi della vela che facevano sanguigna l’acqua
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odor cordiale del pane che esciva da un forno
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l’odor della pece che cominciava a bollire in
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il vocìo degli arsenalotti che andavano al lavoro guerresco
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un impeto di allegrezza che scoppiò in un riso
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incatramato della barca peschereccia che aveva l’aspetto vivo
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il piatto di pampini. ¶ – Che i vada in tanto
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proprio sangue. Gli parve che tutto il mistero di
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sdentata floscia e gialliccia che non può più sorridere
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specie di ruina umana che è peggiore della putredine
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specie di Parca terrestre che invece della conocchia o
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del suo sesso, colei che placava la lucida febbre
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sonnifera, l’attrice ardente che passava dalla frenesia della
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maschio, la creatura dionisiaca che con l’atto di
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vestigi dell’anima tragica che aveva pianto e gridato
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riversa, piena della potenza che aveva strappato l’urlo
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crudele! – supplicò la donna che sentiva nella voce di
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nella voce di lui, che leggeva negli occhi di
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gelosia, quella malvagia febbre che erasi accesa a un
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prima volta all’uomo che l’aveva illusa, nella
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l’imagine della vergine che s’era ritratta, ch
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ritratta, ch’era scomparsa, che forse sognava nella stanza
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la piuma di cigno che correva intorno alle sue
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un poco al sentimento che si prova dopo aver
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Parve, a un tratto, che i gelsomini rendessero un
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io dimenticherò tutto quello che mi dicevano i vostri
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E ora mi sembra che io non possa più
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dal mio sangue, e che voi anche non possiate
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allontanarvi da me, e che noi dobbiamo andare incontro
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limite delicata e possente che creava in quell’involucro
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amore, l’amore! Ella che aveva ascoltato tante volte