parolescritte
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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Massimo Mongai, Fattaccio, 2012

concordanze di «che»

nautoretestoannoconcordanza
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anni ed è, oltre che accigliato, un po’ stempiato
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impiegati, statali e non, che tornano a casa, e
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tornano a casa, e che d’estate è complicato
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già da un po’ che Luca sta raccontando all
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insoddisfazione sorda, diffusa, ma che come dice lui stesso
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stesso è senza punte che possano far pensare a
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strada «Saranno mesi, ma che dico, forse sono anni
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dico, forse sono anni che ho questa strana sensazione
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spiegare bene perché. Ma che potevo fa’, de mejo
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strattoni, con le macchine che si muovono per pochi
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sono arrivato alla casetta che abbiamo affittato al Circeo
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il vuoto di risposte che non perché sia seriamente
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stesso. Era quasi sicuro che Luca gli stesse per
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annoiato, continua a pensare che forse Luca era una
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da tutta la famiglia che mi vociava attorno, sotto
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ravvicinati. con il sole che picchiava feroce. Con tutta
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figli, sette, otto persone, che si accalcava in uno
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Guarda ancora l’uomo che però stavolta tace. ¶ «Insomma
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ha presente? Oddio, giuro che ci andavo solo per
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situazione da finti benestanti che devono andare per forza
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forza al Circeo e che in realtà sono dei
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potevo più della tragedia che mia moglie mi stava
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quel cazzo di bonsai! Che pessima idea ho avuto
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portarglielo per farle vedere che non era colpa mia
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subito. Fa un sorriso che è quasi un ghigno
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proprio “debito” coniugale… solo che sabato sera avevo voglia
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scattanti e sembra proprio che gli piaccia tutto, tu
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è l’ultima volta che ha fatto l’amore
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concentrato su qualcosa… qualcosa che sembra importante ed a
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irraggiungibile. ¶ «E meno male che era arrivata la cazzo
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io te?! Proprio noi che abbiamo diviso tutto, pure
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detti quelle cose indicibili che due amici di vecchia
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suppone per sempre e che non possono galleggiare mai
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effetti è ormai evidente che c’è una macchina
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c’è una macchina che li sta seguendo. Ma
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ma l’unico pensiero che avevo era dove trovare
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duecento euro. Certo però che stronzo che era stato
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Certo però che stronzo che era stato! No?». ¶ «Non
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una qualche manifestazione estiva, che era ancora aperto, per
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dieci minuti dopo scopro che mi hanno appena rubato
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è la seconda cosa che ho perso quella sera
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leggero cenno di assenso. Che differenza fa non farlo
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cazzo, Giulia! Era vero che erano due settimane che
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che erano due settimane che non la chiamavo e
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non la chiamavo e che in ufficio mi facevo
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avere per amante una che si crede una single
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crede una single ma che sta diventando una zitella
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diventando una zitella, e che assomiglia sempre di più
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No?». ¶ Guarda l’uomo che apre gli occhi ed
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intuizione di quelle fulminee che sembrano saper fare solo
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chiesto conferme. Ha capito che i soldi mi servivano
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secondi? Ma come fanno? Che c’hanno, le antenne
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deve aver pensata Giulia che vedendomi, dalla finestra, salire
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E guarda l’uomo. Che tace. ¶ «Così con la
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stata… decido di credere che sarebbe tornata. Del resto
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lo avevo visto prima che si parlavano». ¶ Sono di
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è da quella volta che…” ha presente? ¶ “Senti, ma
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presente? ¶ “Senti, ma’, guarda che è importante, le ho
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autostrada, col mio capo che m’ha dato appuntamento
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po’ preoccupata. “Nun è che te sei messo in
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eh? O peggio…” il che per mia madre vuol
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possa aver mai pensato che io possa essere un
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essere un tossicodipendente, io che non mi sono fatto
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ma’! Eh no, ma’, che te stai a mette
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no, è tutto quello che ciò a casa, e
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detto di sì. Al che lei se n’è
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cucina. Io ho aspettato che lei uscisse, poi rapidamente
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Ciò ripensato, ma’, mejio che me sbrigo, senti vengo
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Insomma torno dalla polacca che ancora non è tornata
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di sfondo, sul fatto che quella sera lei avrebbe
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forse sedici, o trenta, che ne sapevo? Era bella
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anche lei…?». ¶ L’uomo, che si è appena voltato
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il lunotto la macchina che forse li sta seguendo
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comunque. Ho aspettato pazientemente che tornasse. E lei finalmente
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Dovevano essere due amici che si davano il cambio
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bancone mobile, di quelli che vendono panini e porchetta
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e duri, di quelli che vanno in tre, quattro
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guarda questo tizio grassoccio, che sta evidentemente lì con
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e fa una battuta che nemmeno sento, “one” qualcosa
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lo so. Fatto sta che ’sto coatto dice qualcos
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e poi li vedo che vengono verso di me
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sul volante, con rabbia. ¶ «Che potevo fare? Eh? Ho
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sono mica scemo. Solo che non ho visto uno
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ho visto uno stronzo che arrivava in moto a
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m’ha strillato “ma che se gira così, a
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dei gonfiori. ¶ «… È incredibile che gente va in giro
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ovviamente. Ma dico io, che ci vuole a mandare
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scorta ai politici, invece! Che società!». ¶ Guarda un paio
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lei è tornata. Al che mi ci sono avvicinato
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cercando di spiegarle quello che mi era successo un
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quasi piangendo, non sapevo che atteggiamento tenere. Ero anche
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a guardare la macchina che se ne andava». ¶ Di
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accento brasiliano o sudamericano che dice una cosa tipo
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un metro e ottanta, che proprio si vedeva che
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che proprio si vedeva che era un uomo oltretutto
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era un uomo oltretutto! Che a 50 metri di distanza
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via del fine settimana che più deludente non si
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per via del caratteraccio che ciò, chissà. Va a
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me parevo mi’ cognato che sbuffa sempre, così, senza
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di macchine di coglioni che come me stanno tornando
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lavorare. Appena ho capito che mi attendeva una coda
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improperi di mia moglie che, per l’ennesima volta
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nella cura della piantina che giace, morta, nel sedile
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del tutto. Lo so che non c’avrà creduto
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traffico, caldo, caldo, caldo! Che palle! Capisce? Insoddisfatto. A
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di silenzio «Ma di che? Di tutto e di
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capita a quel punto. Che ero arrapato come un
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lampo, come una premonizione, che ne so? Ero arrivato
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ho intuita forse, più che vederla. E mi sono
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anche tu non sai che cazzo vuoi?” Al che
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che cazzo vuoi?” Al che, in un lampo di
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di genio, ho capito che non potevo restare a
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tempo a chiedere niente che lei: “Cinqua euro, bocca
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Libera e vuota! Al che lei mi ha guardato
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essere sempre più allupato che soddisfatto. Fin da ragazzo
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avuto sempre questa sensazione che gli altri scopassero tutti
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più di me, e che io fossi l’unico
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lo so… oddio, uno che scopasse davvero tanto in
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scopatori folli, me sa che ce ne so’ proprio
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Sarà stato per questo che la voce m’è
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Mi sono reso conto che non ce li avevo
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voltata verso la Mercedes che si era accodata a
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dopo due-tre minuti che avevo accelerato che mi
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minuti che avevo accelerato che mi sono accorto che
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che mi sono accorto che avevo deciso. Anzi, meglio
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mio cazzo in erezione che mi stava trascinando verso
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un Bancomat, e dire che ero nervoso è dire
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una qualunque delle frasi che sono programmati a dire
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c’è una macchina che li segue. ¶ «Mi sono
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sì, proprio infoiato ero, che non ci ho pensato
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pensato nemmeno un attimo che non si tira giù
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distanza ravvicinata lo vedi che so’ froci, cazzo! No
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guardato perché non capivo che voleva da me! E
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volevo ridà’ allui quelle che maveveno date a me
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scappato. Lei mi dirà che me lo sono cercato
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a pensare all’abisso che c’era fra quel
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ascensore. ¶ Vicino alla macchina che Luca ha parcheggiato, in
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l’altra macchina, quella che li ha seguiti fin
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alla macchina. ¶ I due che li seguono entrano a
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Luca e l’altro, che stanno aspettando l’ascensore
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assesta meglio la pistola che ha con sé, infilata
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ai jeans. L’uomo che è con lui lo
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a dire, “so quello che faccio”. ¶ Luca ed il
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mi sembravano scemi loro che continuavano a studiare per
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ha chiesto: “Ma a che ti servono?” Ed io
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uno scherzo “… daaai! Ma che me stai a cojonà
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più la voce, dato che sentivo Luana, la moglie
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la moglie di Carlo che, dalla stanza da letto
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chiedeva con voce assonnata che c’era, chi era
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non posso perdermela!” Al che Carlo mi ha guardato
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ha fatto: “Ma sì, che una volta o l
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altra toccava farlo! Aspetta che mi vesto, trovo una
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scopare anche lui! Al che mi sono irrigidito. “Eh
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mi sono irrigidito. “Eh? Che? Maddeche? No, no, aspetta
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di Bassi, il capodivisione che ce l’aveva con
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non credesse a quello che gli dicevo o che
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che gli dicevo o che davvero io l’avessi
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ero sicuro, dico sicuro, che avrebbe capito. E lui
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vedeva. Era tanto incazzato che quasi si stava divertendo
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È già da tempo che penso che è ora
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da tempo che penso che è ora di mettere
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c-c-col cazzo che p-p-rendevi la
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ed intenzionalmente, facendomi credere che era ancora amico mio
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E poi un altro che lo ha steso a
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preso la prima cosa che mi è capitata sotto
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morto, praticamente». ¶ L’uomo che è entrato esce e
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davanti ad un bar che stava aprendo i battenti
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più mattutini, ho sentito che avevo fame e perfino
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quasi contemporaneamente, due cose che mi hanno gelato dall
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mi riconoscesse dalla descrizione che Giulia, evidentemente, aveva fatto
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la rivelava per quello che era… non era bella
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orribile, sfatta puttana extracomunitaria che entrava in un bar
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Luca guarda l’uomo che era con lui in
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notte appresso a… a che? È stato a quel
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davanti a quella… poveraccia, che ho capito che ero
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poveraccia, che ho capito che ero morto». ¶ Guarda fisso
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po’ di tempo… solo che era successo un po
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sognare perché mi dicevo che è da bambini illudersi
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i propri sogni e che bisogna invece pensare alle
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pensare alle bollette altro che! Quando avevo detto “ma
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cominciato a credere davvero che una bella macchina era
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la testa a posto, ché fuori posto non l
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mio capo prima ancora che lui la finisse; quando
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a credere alle bugie che dicevo». ¶ Tace un attimo
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due uomini. ¶ «Com’è che succede? Uno vive, va
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poi, mica facendo chissà che, si ritrova ad essere
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ad essere morto dentro. Che ho fatto di male
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male io? Dov’è che ho sbagliato?». ¶ Si alza
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dire, capita, così, senza che te ne accorgi, che
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che te ne accorgi, che piano piano non è
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piano piano non è che metti la testa a
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e volentieri poi; solo che il cappio all’inizio
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sci, i tuoi figli che crescono per conto loro
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crescono per conto loro, che già da subito li
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scuola; e lo vedi che se stanno andando già
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la loro strada e che tu esisti solo perché
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riprende. ¶ «Stavo per dire che non ero così, con
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a lui. Quand’è che me lo sono perso
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padre? Molto tempo prima che morisse, ma quando?». ¶ Fa
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voleva bene. Meno male che è morto, così non
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reo confesso. Com’è che si chiama, direttissima, rito
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proprio no. È giusto che vada dentro. Almeno avrò
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in tanti a pensare che il carcere potesse essere
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sorride. ¶ «Ma crede davvero che la mia vita sia
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sia migliore della galera?». ¶ «Che ne sa lei della
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della galera?». ¶ «E lei che ne sa della mia
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comprare merci, crede davvero che siamo liberi veramente? E
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siamo liberi veramente? E che la vita fuori sia
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permesso a tutti quelli che hanno ammazzato Moro, lo
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mafiosi, sta a vedere che proprio a me no
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capirò se è vero che la vita fuori è
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oppure no. Se capirò che non lo è, ci
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e all’inferno solo che non ce ne accorgiamo
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della vita, non credono che hanno un futuro, ma
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no? E i ragazzi? Che appena possono tormentano i
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col vestito, vestiti costosi che valgono il reddito di
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mensile del padre? Genitori che finiscono dagli usurai per
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peggio, donne ultraquarantenni licenziate che si mettono a fare
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come è possibile? Ma che mondo è diventato? Certo
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ragazzo intelligenti, svegli, simpatici, che cercano di progettare la
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non per vergogna o che, e la mano è
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bambino; e un’altra che piangeva, perché era solo
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piangeva, perché era solo, che ne so, perché dopo
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chiedere l’elemosina. Ma che cazzo di vita è
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O forse dovrei dire che lo facevamo, perché l
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facevamo, perché l’aria che tira è che troppi
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aria che tira è che troppi conti stanno venendo
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le mani nel sacco che continuano a dire, “ma
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Ma com’è possibile che un vecchio pianga chiedendo
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lo può permettere? Ma che cazzo di vita facciamo
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una vita di merda che non è vita. Tutti
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solo quando ho capito che ci sarei rimasto per
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forse per sempre. E che stavo solo per cambiare