parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ortensio Lando, Novelle, 1552

concordanze di «che»

nautoretestoannoconcordanza
1
1552
sono di tal grandezza, che venti cavalieri co’ cavalli
2
1552
da maravigliarsene punto, perciò che ho veduto in que
3
1552
e sì ben capaci, che cento maestri dentro vi
4
1552
riporvi tutta la salsa che si potrebbe apprestare al
5
1552
potrebbe apprestare al popol che dimora nel Cairo». ¶ Mentre
6
1552
si favella, eccoti uno che nell’orto viene con
7
1552
Leandro rivolto, disse: «Oh, che strana bestia è questa
8
1552
Non dite già questo, che senza intelletto sieno le
9
1552
cucina sì dottamente ammaestrata, che ognuno aveva riguardo di
10
1552
riguardo di furar cosa che dentro alla cucina fusse
11
1552
un grasso cappone, dil che mostrò la scimia grave
12
1552
Non si stette guari, che monsignore fece un altro
13
1552
i denti asciutti, veggendo che i suoi inganni non
14
1552
ha raccontato. Ma poi che io vi veggio pigliar
15
1552
gentiluomo chiamato il Libanoro, che molto si dilettava di
16
1552
essendo, ne m’impose che io n’andassi a
17
1552
scuoteva e tirava correggie, che parevano tanti verrettoni. La
18
1552
tanti verrettoni. La scimia, che presso il porco era
19
1552
il porco era, mostrava che fieramente le putisse e
20
1552
Non si stette molto che il porco per le
21
1552
di sottile avedimento, temendo che le budella non gli
22
1552
potei sì tosto fare che buona parte non ne
23
1552
non ne uscisse, sì che, Signore, il mio padrone
24
1552
padrone dice il vero, che queste scimie hanno fior
25
1552
servidore: «Io mi pensava che uomo al mondo non
26
1552
ve ne maravigliate, perciò che ho lungamente conversato co
27
1552
Ma se pur volete che io perseveri in confermar
28
1552
in confermar le bugie che dite, voglio mi diate
29
1552
ti farò tal dono, che non lo riputerai degno
30
1552
appresso ’l desinare, avanti che suoni terza ti farò
31
1552
Fiorentino, con patto però che le bugie avessero faccia
32
1552
convenne il canonico, aggiungendogli che, se le dette bugie
33
1552
di restituirgli il dono che avesse ricevuto. ¶ Già molti
34
1552
poi la mattina, udì che nella chiesa il padrone
35
1552
l’uova e, covate che le hanno per ispazio
36
1552
nascono uomini sì piccioli, che paiono formiche, ma gagliardi
37
1552
Fulvia, bella quanto altra che ve ne fosse, là
38
1552
fra l’altre volte che, ragionando un giorno il
39
1552
certo, messere, io tengo che non la vedrete mai
40
1552
la vedrete mai, perciò che ella s’ha posto
41
1552
ha posto in core che in alcun modo non
42
1552
amore. Ma se volete che io v’insegni il
43
1552
la Pomarina – dovete sapere che la fornaia, che ci
44
1552
sapere che la fornaia, che ci cuoce il pane
45
1552
il pane. Voglio adunque che con diligenzia vi facciate
46
1552
a torre il pane, che a cotesto modo la
47
1552
Fulvia: «Non sai tu che la fornaia nostra voleva
48
1552
la fornaia nostra voleva che, per parte del sire
49
1552
tanto era lo spasso che egli ricevea veggendo battere
50
1552
fatelo tosto riporre, perciò che non passerà un’ora
51
1552
non passerà un’ora, che vi parrà che ’l
52
1552
ora, che vi parrà che ’l cielo per gran
53
1552
abbia ciò compreso, pensandosi che ’l villano avesse veduto
54
1552
et appresso s’accorse che l’austro nel soffiare
55
1552
et in qual grado, che cosa stesse nel mezzo
56
1552
in verun modo conoscere che pioggia dovesse dal cielo
57
1552
opinione, ma pertinacemente affermava che così adverrebbe come predetto
58
1552
a messer Ugo ripeteva che s’affrettasse, perché già
59
1552
adirò e poco mancò che non gli desse una
60
1552
sdegno al famiglio disse che gli recasse il quadrante
61
1552
egli più tosto creduto che in quello stesso giorno
62
1552
giunse nel suo cortile, che vide levarsi un nuvoletto
63
1552
troppo lagrimosa vedere quasi che repentinamente sì strabocchevol pioggia
64
1552
riviera d’Adige, parve che il cielo cadesse e
65
1552
il cielo cadesse e che tutta la machina mondana
66
1552
su l’aia guasto, che pur v’avea in
67
1552
ora parendogli un anno che ’l tempo si rassettasse
68
1552
un benigno saluto, pregollo che dir gli volesse chi
69
1552
rispose: «Sappiate, messer Ugo, che l’asino, il qual
70
1552
per li fianchi, doppo che alquanto l’ha tenuta
71
1552
in quella guisa appunto che gli veggiamo fare quando
72
1552
vi dovete più maravigliare che vi facciate del gallo
73
1552
strano non vi pare che i delfini dimostrino col
74
1552
del mio asino». ¶ Ugo, che era tutto avezzo alle
75
1552
amaramente soffiando e dolendosi che l’asino di Carabotto
76
1552
l’asino di Carabotto (che così chiamavasi il contadino
77
1552
più astrologia di lui, che s’era in cotai
78
1552
invecchiato, e prega Carabotto che tenga la cosa celata
79
1552
la cosa celata, acciò che la riputazione non se
80
1552
promessa; ma gli altri, che presenti a ciò furono
81
1552
tutta Lombardia si sparse che l’asino di Carabotto
82
1552
saputo più d’astrologia che messer Ugo da Santa
83
1552
un così fatto proverbio, che, quando alcuno era troppo
84
1552
sua opinione, dicevano: «Va’, che tu sai più astrologia
85
1552
tu sai più astrologia che l’asino di Carabotto
86
1552
da tanta collera assalito, che, senza farci sopra più
87
1552
mirò il cielo; oltra che a tanto odio si
88
1552
asini et i contadini, che più non sono odiate
89
1552
l’esser bugiardo, poi che elle dispiacciono infino a
90
1552
dispiacciono infino a quelli che alle volte vaghi se
91
1552
et era di bisogno che et amici e servidori
92
1552
loro fiero nemico. ¶ Advenne che un suo servidore, di
93
1552
orto dell’arcivescovado, veggendosi che l’ortolano piantava cavoli
94
1552
cavoli divengon sì grandi, che egli è una maraviglia
95
1552
a vederli, né credo che al mondo ritrovar si
96
1552
di Cocagna, ben direi che grandi e belli divenissero
97
1552
la colpa a Vitrio, che n’era innocente, il
98
1552
nell’isola di Cipri che, chi fosse condannato alla
99
1552
sentenza, aveva speso ciò che aveva in giudici, procuratori
100
1552
presso del sovrano, sì che non aveva il meschino
101
1552
aveva il meschino più che donare e convenivagli morire
102
1552
forche, quando una giovinetta che lo vide passare, mossa
103
1552
andasse più oltre, perciò che essa era presta a
104
1552
potrebbe pensare il travaglio che nella mente sua sentiva
105
1552
la grandezza dell’animo che gli persuadeva a rifiutare
106
1552
rifiutare ogni matrimonio, ancora che ne seguisse la salute
107
1552
sarebbe mostrar tanta viltà, che per fuggir la morte
108
1552
mercatante». Udendo allora Vitrio che nobile non fusse, disse
109
1552
Fatemi tosto bendare, imperò che egli è molto men
110
1552
men male il morire che sofferire che la corona
111
1552
il morire che sofferire che la corona di Navarra
112
1552
si dimostri. Ma forse che Iddio aiuterà me et
113
1552
provederà di miglior marito che non sono io». ¶ Il
114
1552
sono io». ¶ Il cavalier, che intese esser Vitrio, il
115
1552
falsa accusatrice e ritroverai che tal morte non merito
116
1552
sono state indarno, perciò che non ho avuto giudice
117
1552
giorni diedegli una galea, che lo portasse alle spiaggie
118
1552
e vide la moglie che abbracciato teneva un suo
119
1552
di vaio; e pensandosi che il figliuolo fosse alcuno
120
1552
pur ricordandosi dell’avviso che il padre gli diede
121
1552
ne contenne. Il garzoncello, che non dormiva punto e
122
1552
e vedeva il padre che s’apparecchiava di volerlo
123
1552
sbigotito disse alla madre che egli vedeva un uomo
124
1552
egli vedeva un uomo che la voleva ammazzare. La
125
1552
voleva ammazzare. La donna, che volte aveva le spalle
126
1552
non veggendo e pensandosi che il figliuolo sognasse: «Dormi
127
1552
disse – figliuol mio, perciò che mai uomo, poi che
128
1552
che mai uomo, poi che Vitrio si partì e
129
1552
in questa camera». Vitrio, che udito aveva il garzone
130
1552
e la risposta similmente che l’era stata fatta
131
1552
sbigotir punto. La moglie, che aveva scolpita nel core
132
1552
feste e gloriosi trionfi che perciò se fece apparve
133
1552
Vitrio lungamente e, prima che ci trapassasse dalla presente
134
1552
suocero e finalmente, morto che fu lo zio, fu
135
1552
ferma e costante opinione che mai non fosse in
136
1552
re Roberto e predisse che il regno da una
137
1552
sarebbe; disse di più che l’imperio dell’Unghero
138
1552
eziandio quella gran mortalità che cominciò nel 1348 e tanto
139
1552
mai peste alcuna facesse. Che più? Fu sì grande
140
1552
Europa la costui fama, che non v’era signore
141
1552
v’era signore alcuno che per lui non mandasse
142
1552
nel giudicar le cose che hanno a venire. ¶ Ora
143
1552
a venire. ¶ Ora occorse che, nel tempo che ’l
144
1552
occorse che, nel tempo che ’l grano si raccoglie
145
1552
non poté però fare che non se gli ardessero
146
1552
ebbe per cosa certa che dalla ruina e dalle
147
1552
morire sbandito nella miseria che tu vedi e hannomi
148
1552
tanti disagi, quanti sai che ho amaramente sostenuto. Or
149
1552
amaramente sostenuto. Or, prima che io muoia, voglio sappi
150
1552
è tuo padre, perciò che, sendo tu nobilmente nato
151
1552
gran pericolo dall’incendio che fatto aveva il popolo
152
1552
real palagio e, credendo che in cenere ridotti fossimo
153
1552
muoio, più dai cordogli che dalla vecchiaia consunto, né
154
1552
né ho, figliuol mio, che lasciarti, da crudel povertà
155
1552
oppresso, ma solo pregoti che, mentre vivi, abbi queste
156
1552
la prima adunque dicoti che mai non lasci la
157
1552
t’accostare a femmina che di matrimonio congiunta non
158
1552
poi diedero nobil compagnia, che lo conducesse nel reame
159
1552
Manfredi et il modo che tenuto aveva in fuggire
160
1552
reame di Spagna, giunto che egli fu nella età
161
1552
le più trionfanti nozze che mai si facessero per
162
1552
si stette poi molto che Vitrio gravemente infermò e
163
1552
singolar grazia al re che lo lasciasse adempire il
164
1552
la propria salute, il che ottenne con gran fatica
165
1552
uno ve n’era che ottimamente sapeva la lingua
166
1552
assetato, fece al meglio che poté fare una fossa
167
1552
tanto torbida e fangosa, che senza grande schifezza non
168
1552
cavalieri incominciarno a lamentarsi che, senza dir loro nulla
169
1552
con que’ pochi cavalieri che seco rimasti erano, pregogli
170
1552
seco rimasti erano, pregogli che seguitar lo volessero in
171
1552
caldamente ne gli pregasse, che era l’aversi sognato
172
1552
da que’ due cavalieri che s’erano accordati di
173
1552
deliberazione molto si stette, che giunsero ad una via
174
1552
spinosa. I due cavalieri, che questo videro, incominciarono a
175
1552
videro, incominciarono a sgridare che a dietro tornasse, se
176
1552
Non tramontò il sole, che Vitrio arrivò ad una
177
1552
abitare. Quivi il Gelso, che sapeva (come di sopra
178
1552
cavalieri con i marinai, che iti erano per la
179
1552
il caso occorso, di che Vitrio, che tutto era
180
1552
occorso, di che Vitrio, che tutto era umano, assai
181
1552
da dimandarne. Ma, veggendo che per lagrime ricoverare non
182
1552
mancati que’ pochi denari che fuori ne trasse quando
183
1552
vendere alcune belle gioie, che di Spagna recate aveva
184
1552
baroni del regno. Advenne che una gentil damigella, figliuola
185
1552
per fidati messi intendere che fatto gli aveva libera
186
1552
core et amavalo più che se stessa. Vitrio, sovvenendogli
187
1552
non congiungersi con donna che moglie non gli fosse
188
1552
di natura sdegnosetta anzi che no, rivolse l’amore
189
1552
commise ad una vecchia, che serviva nell’albergo di
190
1552
nell’albergo di Vitrio, che, tolte alcune sue gioie
191
1552
dove egli dormiva, il che subitamente, da denari corrotta
192
1552
Non stette poi molto che col padre se ne
193
1552
te ne venissi, acciò che i familiari di casa
194
1552
familiari di casa credessono che tu fossi il medico
195
1552
disse: «Fammi bisogno, Giannina, che alquanto io ti favelli
196
1552
a dire: «Io so che maestro Marsilio si ti
197
1552
giace, là onde vorrei che, quando egli è nel
198
1552
Non passarono tre giorni, che maestro Marsilio andò a
199
1552
Vitellione, il quale venuto che fu, diedegli le vesti
200
1552
ottimi contrassegni sapeva. Fenice, che di subito lo riconobbe
201
1552
più spesso potessero: il che si fece moltissime fiate
202
1552
volta fra l’altre che il medico era a
203
1552
madre: «Qual sei tu, che sì furiosamente l’uscio
204
1552
tuo figliuolo. Aprimi tosto, che gli sbirri per mala
205
1552
la molta pioggia, oltre che era quasi che assidrato
206
1552
oltre che era quasi che assidrato dal freddo, temendo
207
1552
aperse. ¶ Messer lo medico, che conosceva esser costui furioso
208
1552
pioggia vi so dire che gli lavava il ciuffetto
209
1552
lordo, batteva co’ denti che pareva una cicogna: pur
210
1552
voce: «Qual sei tu, che tutta notte non resti
211
1552
Via!, via!, ribaldone, ubriaco, che tristo ti faccia Dio
212
1552
sapere a mio messere che alla porta è uno
213
1552
ebro, al mio parere, che pertinacemente afferma d’essere
214
1552
ne vuol partire». Fenice, che di leggieri si pensò
215
1552
di leggieri si pensò che il marito fosse, rispose
216
1552
muova del letto, ma che lasci guidare a lei
217
1552
disse: «Qual sei tu, che tutta notte non cessi
218
1552
marito. Aprimi, per Dio, che son tutto morto di
219
1552
Disse allora Fenice: «Oh, che dolente ti faccia Dio
220
1552
faccia Dio, asinaccio, porco che tu sei! Come hai
221
1552
hai ardimento di dire che tu sii mio marito
222
1552
alla croce d’Iddio, che se non parti, ti
223
1552
vicinanza, e sarebbe meglio che avesti ancora a nascere
224
1552
pietra, poco vi mancò che non l’uccidesse. ¶ Messer
225
1552
uccidesse. ¶ Messer lo medico, che si vide giunto a
226
1552
giovò l’esser medico, che fu posto prigione. Fra
227
1552
disse la donna: «Oh, che maledetta sia l’ora
228
1552
maledetta sia l’ora che nelle case vostre venni
229
1552
e maledetta la dottrina che nello studio di Padova
230
1552
di Padova apprendeste! E che vuol dire che tutta
231
1552
E che vuol dire che tutta la notte ve
232
1552
la notte passata? Venne (che so bene io che
233
1552
che so bene io che nol sapete) venne, dico
234
1552
contrafare la vostra voce, che pochi sono che non
235
1552
voce, che pochi sono che non ne fussero rimasti
236
1552
ingannati; e poco mancò che io non gli aprissi
237
1552
con sì umil gesto, che pareva santo Ilarione; e
238
1552
fu di tanta crudeltà, che mai lieto non si
239
1552
come scampar potesse, veduto che da un lato del
240
1552
toltosi un suo figliuolo che appena aveva compiuto i
241
1552
tenendo per cosa certa che un demonio fusse, alzatosi
242
1552
nostro emisfero, di maniera che la moltitudine del popolo
243
1552
del popolo la impediva che seguir non potesse la
244
1552
come ciò potesse essere che così nera fosse divenuta
245
1552
e pentita del romore che fatto ne aveva, stavasi
246
1552
nerezza di quella. Filippo, che seguitata l’aveva per
247
1552
casa uscito. Il più che stremo dispiacere sentì nell
248
1552
scale e ritrovò costei, che s’aveva posto il
249
1552
ritornò; e la vecchia, che in su il letame
250
1552
sul letame rimase. ¶ Andrea, che tutta la comedia aveva
251
1552
cosa sta nel modo che io brevemente vi dirò
252
1552
Io vidi iersera, poscia che voi vi foste ritratta
253
1552
foste ritratta nella camera, che Andrea vostro figliastro si
254
1552
a quella sacra imagine, che nella sale è dipinta
255
1552
la lampada, e udii che egli disse: O veneranda
256
1552
prego per le straniezze che meco usa la matrigna
257
1552
onorandola quanto più posso, che tu per me ne
258
1552
ne faccia quella vendetta che più convenevole stimi”. E
259
1552
disse e fece ciò che per Andrea imposto le
260
1552
essendovi presenti alcune vicine che di questa amarissima sciagura
261
1552
donne sopra le parole che disse la fante. Andrea
262
1552
gittata fuori l’acqua che dentro v’era, nell
263
1552
passarono poi molti giorni, che Andrea venne davanti alla
264
1552
umilmente chiesele perdono, perciò che, per mezzo d’una
265
1552
la madre d’Iddio che per me facesse quella
266
1552
facesse quella onesta vendetta che a lei pareva. E
267
1552
credomi per cosa certa che, se questa sera vi
268
1552
volessi lavare nel modo che faceste la vigilia di
269
1552
io stesso per voi, che ritornereste bianca come prima
270
1552
Figliuolo mio, apertamente conosco che pur troppo ti sono
271
1552
le dava ad intendere che per lei pregava la
272
1552
continuo pregava il diavolo che se ne la portasse
273
1552
armellino, tanto si rallegrò che la camicia non le
274
1552
a far cosa veruna che le potesse esser grata
275
1552
l’oglio nella lampada che ardeva davanti all’icona
276
1552
marito e s’impara che, chi cerca di godere
277
1552
le dava ad intendere che gran peccato fosse l
278
1552
fiata la settimana. Fenice, che giovinetta era, come dissi
279
1552
fece co’ suoi denari, che ne la trasse di
280
1552
con una Giannina Trecca, che stava al mercato nuovo
281
1552
tanto andò questo giuoco, che pure un giorno se
282
1552
et alla figliuola disse che non dovesse credere alle
283
1552
di suo marito, perciò che tanto era lecito, quanto
284
1552
scaldare il petto, ma che tanti e tai bracchi
285
1552
gli terrebbe alla coda, che tosto risaprebbe di cui
286
1552
partitasi, tanto andò rivolgendo, che ella ritrovò come il
287
1552
ogni suo pensiero, dire che a lei sotto la
288
1552
amante, tu dei sapere che mastro Marsilio si tiene
289
1552
è meglio l’uovo che domani la gallina». Sparsesi
290
1552
questa gentil madonna, poi che con sì dolce inganno
291
1552
ancora di quelle cose che sono atte ad abbellire
292
1552
Iddio cresciuto». Il padre, che ricco uomo era, mal
293
1552
era, mal volentieri sofferiva che egli non si stesse
294
1552
più felice si reputa che meglio delle altre si
295
1552
diletto tutte le volte che gliene veniva voglia. La
296
1552
odiava la madonna più che non odia la grua
297
1552
disse: «Io vorrei, Lucina, che tu ponessi mente dove
298
1552
disse di saperlo e che gliele farebbe avere, avisandolo
299
1552
farebbe avere, avisandolo appresso che tutte erano frescamente rinovate
300
1552
del rosso dell’uovo, che ogni viscida pelle dolcemente
301
1552
poco spazio di tempo, che poi te le renderò
302
1552
Farai tosto», disse ella, «che, se per la malaventura
303
1552
camera, gittò le acque che dentro vi erano nel
304
1552
fresca e di ficaia, che ogni bianca cosa suol
305
1552
e la faccia, acciò che meglio ricevesse la carne
306
1552
a lavare con quella che si credeva fusse di
307
1552
al letto. L’acque, che fortissime erano, nella mezza
308
1552
sì orribilmente si tinse, che rassimigliava il gran Satanasso
309
1552
imagine sua nera più che corvo; e quanto più
310
1552
accostava, tanto più parevale che nera doventasse. Del che
311
1552
che nera doventasse. Del che fortemente sbigotita et attonita
312
1552
avvicinarsi per ispecchiarsi, perciò che della propria imagine rimaneva
313
1552
e con questo timore, che nell’ossa le entrò
314
1552
d’esser tanto brutta che dovesse porre in altrui
315
1552
sì fatta paura, pensò che la vecchia per soperchio
316
1552
si risvegliò e, pensandosi che la madonna avesse bisogno
317
1552
della camera. Donna Savina, che tutta tremante stava, sì
318
1552
tutta tremante stava, sì che pareva divenuta paralitica, gittossi
319
1552
le braccia in croce che non aprisse, perciò che
320
1552
che non aprisse, perciò che non era la madonna
321
1552
non era la madonna che bussasse, ma il gran
322
1552
inferno. La fante, credendo che la vecchia imbriaca fusse
323
1552
per la fede mia, che voi deveste visitar la
324
1552
visitar la botte prima che vi coricaste!». La vecchia
325
1552
tanta era la paura che l’era entrata in
326
1552
poté più la giovane che non poté la debol
327
1552
sé quella sozza figura, che, raddopiatosele il timore nel
328
1552
certo fu il romore che fece la madonna, non
329
1552
giorno. Filippo, udendo costei che smaniava, che buffava e
330
1552
udendo costei che smaniava, che buffava e quanto più
331
1552
più poteva sgridava, pensossi che ella fosse impazzita e
332
1552
veggendola sì tinta, pensò che ciò s’avesse fatto
333
1552
furore. La donna, più che mai furiosa, al marito
334
1552
vergognare. Credete voi forse che io sia fuor di
335
1552
alla croce di Dio, che io ne pagherò di
336
1552
queste puttane di fanti, che tutta questa mane m
337
1552
la più bella donna che si potesse in que
338
1552
congiunta con infinita leggiadria, che da ogni parte d
339
1552
sue magnificenze, di maniera che quasi per tutta Toscana
340
1552
per niuna instante preghiera che gli facesse mai poté
341
1552
per altra cagione faceva, che per sapere egli essere
342
1552
poco rispetto, fecegli intendere che per ancora non intendeva
343
1552
un suo zio carnale che s’aspettava d’Inghilterra
344
1552
molto dopo questi maneggi che, a persuasione di monna
345
1552
vedeva, anzi ognuno, fuor che Pandaro, brutto e spiacevole
346
1552
e giurò a Dio che, se spender dovesse quanto
347
1552
potesse conseguir quello effetto che il suo fervente amore
348
1552
un giorno (fra’ molti che ne passarono mentre cotal
349
1552
ti dei render certo che Zenobia è buona femina
350
1552
il mese d’aprile, che incomincia a dormire di
351
1552
astenere. Il marito, subito che ha disinato, si puone
352
1552
modo si trattiene fin che venga l’ora di
353
1552
Lavora ella alquanto, o che cicala meco di qualche
354
1552
terrena. Domani adunque, prima che riluca il giorno, tu
355
1552
nascosto ti starai, fin che ella se ne venga
356
1552
ne venga; e venuta che sia, farai poi ciò
357
1552
sia, farai poi ciò che più ti aggradirà». Ad
358
1552
ivi chetamente stette fin che venisse l’ora che
359
1552
che venisse l’ora che Zenobia dovesse apparire. ¶ Venne
360
1552
chiuder l’uscio, Agnolo, che dietro v’era nascosto
361
1552
guardò chi fusse colui che presa l’avesse e
362
1552
la più contenta femina che al mondo fusse mai
363
1552
venuto. Lungo tempo è che ho desiderato questo giorno
364
1552
oggi non pensava già che tu ci venissi, perciò
365
1552
tu ci venissi, perciò che monna Tebaldina detto mi
366
1552
Tebaldina detto mi aveva che domani ci verreste e
367
1552
avere ora l’uovo che ad altro tempo la
368
1552
compimento al lungo desiderio, che sempre ebbi, di ritrovarmi
369
1552
abbia scoperto. Ma, acciò che Pandaro non mi facesse
370
1552
ordine alla fante mia che, se egli mi addimanda
371
1552
egli mi addimanda, dica che ita sia alle suore
372
1552
et ad Agnolo dice che in disparte si tragga
373
1552
veduto non sia. ¶ Agnolo, che ode costei favellare come
374
1552
sì affettuoso gesto, pensò che di ciò ella non
375
1552
meno desiderosa di quel che egli era: e, per
376
1552
uscita chiamò le fanti, che già se ne andavano
377
1552
disse loro: «Udite ciò che m’era scordata di
378
1552
et ella disse loro che ne andassero per le
379
1552
esser doverebbe caro più che la vita istessa, e
380
1552
destro modo dalle forze che avrebbe potuto usare l
381
1552
in tal furor venne, che poco mancò che per
382
1552
venne, che poco mancò che per infinita rabbia egli
383
1552
contenti. Anzi Agnolo, quasi che impazzito di dolore, lungo
384
1552
la via: «Imparate, fratelli, che oggi è meglio l
385
1552
poco convenevole? Priegoti adunque che, venendo questa notte per
386
1552
faria di tal maniera, che meglio sarebbe per lei
387
1552
meglio sarebbe per lei che mutola fosse nata. Così
388
1552
e, acconciatosi il meglio che poté per assimigliarsi alla
389
1552
tosto il bastone, perciò che la fornaia è di
390
1552
volta del sire, credendo che altri fosse; e rovesciatigli
391
1552
roffiana, ribalda e scelerata, che trista ti faccia Dio
392
1552
non vi fidate, perciò che io vi so dire
393
1552
io vi so dire che questa sera passata ella
394
1552
Fulvia et indubitatamente penso che le abbia raccontato il
395
1552
raccontato il tutto. Veramente che, se io fossi in
396
1552
tante ne le diede, che più non poteva sostener
397
1552
trovò il buon sire che andava ricercando le costole
398
1552
bastone, et il meglio che poté glielo levò da
399
1552
disse: «Buono, per Dio!, che fu a tempo che
400
1552
che fu a tempo che ci venni. Deh che
401
1552
che ci venni. Deh che strano caso è stato
402
1552
a venirci, altrimente credo che morta vi avrebbe». La
403
1552
modo ch’egli voleva che per le ricevute busse
404
1552
altra via, eccetto questa che ora vi dirò. Poi
405
1552
ora vi dirò. Poi che la Fulvia non può
406
1552
prete, con il chierichetto che suoni la campanella (come
407
1552
sue finestre. Ella crederà che ciò sia da dovero
408
1552
fedel consigliera. Udito adunque che ebbe la giovinetta la
409
1552
fisso fisso colei guatava che furato gli aveva il
410
1552
il tabernacolo e, veggendo che il prete non si
411
1552
Pomarina accennò alle vicine che sgridar lo volessero, il
412
1552
sgridar lo volessero, il che subitamente fecero, gittandogli in
413
1552
fino alla chiesa. Egli, che di nulla curava, poi
414
1552
di nulla curava, poi che veduta l’aveva, si
415
1552
del successo, eccetto quei che alla fanciulla erano per
416
1552
sire fuor della contrada, che andar non vi dovesse
417
1552
essere stato sbandeggiato, perciò che gli era riferito che
418
1552
che gli era riferito che tutto ’l giorno ella
419
1552
ve ne intendete, perciò che ora meglio la potete
420
1552
volesse dire il modo che avesse a tenere. Disse
421
1552
si porta il vino, che sia coperta, e fate
422
1552
sia coperta, e fate che ella sia grande, che
423
1552
che ella sia grande, che un uomo senza disagio
424
1552
un pertugio sì grande, che fuori veder possiate facendovi
425
1552
se per caso occorresse che scoperto foste, non ne
426
1552
Pomarina del savio adviso che dato gli aveva e
427
1552
vi si faceva quasi che ogni giorno portare. Or
428
1552
sua tutte le volte che desiderio glie ne viene
429
1552
sì cortese e discreto, che donato m’abbia da
430
1552
Fo voto a Dio che per mio mezzo più
431
1552
discorre, ecco il sire che vi si fa portare
432
1552
messo alla Pomarina, pregandola che gli volesse venire a
433
1552
sulla finestra avesse proibito che non avesse potuto vedere
434
1552
Voi vi pensate, messere, che io vi debba a
435
1552
sapere se i fachini, che vi portano, vi servono
436
1552
turbare col tuo Marino, che, se non t’ho
437
1552
la Pomarina gli promise che mai più non porrebbe
438
1552
fatti suoi. ¶ La Pomarina, che estremo piacere sentiva nel
439
1552
io so di certo che il sire se ne
440
1552
della Pomarina: «Ben sai che io farò. Advisami pur
441
1552
chi lo portava, commandandogli che uscisse fuori; et egli
442
1552
difese la causa sua, che non ne poté ragionevolmente
443
1552
ragionevolmente esser condennato, perciò che non v’era ito
444
1552
nuovo strinsero il bando, che non vi potesse ancora
445
1552
ardeva l’infelice vecchio, che pareva avere il zolfo
446
1552
si strugge la cera che sia troppo vicina al
447
1552
lungo spazio di tempo che veduta non fu né
448
1552
quanto dal sire, di che esso incredibil pena sosteneva
449
1552
cosa più fiso pensando che in poterla vedere. Desiderava
450
1552
difficultà: pur tanto fece, che un giorno la ridusse
451
1552
le raccomandò. ¶ La Pomarina, che era nata per beffare
452
1552
amando. E questo è che voi spargiate fama che
453
1552
che voi spargiate fama che, venendo da Pera un
454
1552
caso et intendere ciò che ha da farsi; e
455
1552
nel cataletto. Voi vedrete che, fatte l’essequie, verranno
456
1552
pensiero, li quali, conoscendo che molto piacer ne trarrebbono
457
1552
invitarono i migliori musici che avesse Vinegia; et il
458
1552
giorno di santo Donato, che si fa solenne festa
459
1552
morte del Genovese e che, per lo buono odore
460
1552
per lo buono odore che della santità loro per
461
1552
le più onorate essequie che fossero mai fatte. Fu
462
1552
a’ compagni il modo che s’aveva a tenere
463
1552
v’era il sire, che ottimamente contrafaceva il morto
464
1552
una barba contrafatta, acciò che non fosse di leggieri
465
1552
poi di zafferano, acciò che paresse morto da dovero
466
1552
baldanzosa et ardita anzi che no, la quale, sottilmente
467
1552
sottilmente guardando, s’avide che il morto respirava et
468
1552
fortemente spira». La giovane, che altro non pensava, pose
469
1552
petto; e tutti quelli che del fatto consapevoli non
470
1552
disse la maggior villania che mai si dicesse ad
471
1552
gola con ottime vivande, che seco recate avevano. Desinato
472
1552
i parenti della Fulvia che difender non si potevano
473
1552
molto tempo vi stette che ’l vecchio padre morì
474
1552
viaggio in Fiandra. ¶ Advenne che costui s’innamorò della
475
1552
fattezze, ma tanto onesta, che né per oro né
476
1552
indurre a far cosa che disdicevol fosse. Nicolò, che
477
1552
che disdicevol fosse. Nicolò, che ciò ottimamente sapeva, pareva
478
1552
ciò ottimamente sapeva, pareva che del costei amore tanto
479
1552
Fiandra, ritrovata la madre che era una valente femmina
480
1552
facciate, e questo è che Lucina, moglie del calzolaio
481
1552
è la miglior giovane che io conoscessi mai, né
482
1552
mancate in cosa veruna che per voi si possa
483
1552
io vi faccio sapere che l’amo quanto si
484
1552
per mala sorte occorresse che, mentre io sto fuori
485
1552
ella infermando morisse, pregovi che con solenne pompa la
486
1552
nostro monumento». ¶ Madonna Marzia (che così era chiamata la
487
1552
Non passò l’anno, che, cenando Lucina con suo
488
1552
seppero né essi altresì che soccorso porgerle e per
489
1552
altro non sapeva fare che dolersi invano; et amaramente
490
1552
caldamente pregata. ¶ Madonna Marzia, che aspettava Nicolò di ora
491
1552
a cui fu risposto che il giorno avanti nell
492
1552
della sua morte, perciò che repentinamente l’era advenuta
493
1552
nell’animo a Nicolò che morta del tutto non
494
1552
detto ponte, di modo che l’osso per questa
495
1552
incomminciando dalle amorevoli raccomandazioni che fatte le aveva Nicolò
496
1552
le aveva Nicolò, prima che in Fiandra se ne
497
1552
pianta per morta; e che era sciolta per cotal
498
1552
onestà di lei. Nicolò, che sapeva quanto ella fusse
499
1552
la madre il figliuolo che affrettasse di far quanto
500
1552
dando loro ad intendere che menata l’avesse di