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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Vittorio Alfieri, Maria Stuarda, 1788

concordanze di «chi»

nautoretestoannoconcordanza
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1788
soglio intorno ¶ non è chi voglia o ardisca dirlo
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sempre; ¶ ma nel suo, chi 'l può dire? ¶ Lamorre
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Tor può il regno chi 'l diede; e chi
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chi 'l diede; e chi il può torre, ¶ s
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minore ¶ del trono; or chi nol sa? Ch'ei
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il divorzio?... ¶ Maria ¶ E chi tal grido ¶ spandea di
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divorzio, teme. ¶ Botuello ¶ Or chi sì falsa impression le
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perseguisti ¶ religioso culto? e chi pur osa ¶ profferir oggi
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l'opre son di chi troppo in alto siede
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per girne mendicando asilo; ¶ chi fia che il veggia
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grave incarco, ¶ se da chi far nol sappia ei
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rei vuoi tiranno? havvi chi 'l brama ¶ più assai
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di te. V'ha chi di ferro scettro ¶ ha
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tuttor piango. ¶ Maria ¶ E chi cessar può il duolo
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cessar può il duolo, ¶ chi rasciugar può il ciglio
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può il ciglio mio, chi all'alma ¶ render mi
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pura e verace gioia, ¶ chi, se non tu? ¶ Arrigo
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tu? ¶ Arrigo ¶ Di noi chi 'l voglia, e il
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stai tu sempre, in chi altri mai poss'io
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sia la colpa ¶ di chi mel tolse. Io voglio
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inviti ¶ miei non curò... Chi può saper?... Ma, dimmi
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oda. Or forse scampo ¶ (chi sa?) mi s'apre
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regina? ¶ Arrigo ¶ Il cor? chi 'l vede? ¶ Ma, né
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lasciar, non cresca? ¶ Arrigo ¶ Chi 'l niega? E tu
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nulla omai mi nuoce... ¶ Chi vien? Che cerca or
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arcani tu? — Ma tu, chi sei? ¶ Botuello ¶ ... Poiché obliar
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sei; ma non da chi tu il pensi. ¶ Più
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traditor vantaggio, ¶ danno a chi t'ama. ¶ Arrigo ¶ — O
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Botuello ¶ A generoso core, ¶ chi può rimorder fallo, altri
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Colpa ¶ di te, di chi t'invia, dell'abborrito
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ver; presso a colei chi è reo? — ¶ Io son
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il dispregio, or donde? ¶ Chi son io non rimembri
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io non rimembri, e chi tu fosti?... ¶ Deh! perdona
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indi egualmente indegni ¶ di chi gli ascolta, e di
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gli ascolta, e di chi gli usa. ¶ Arrigo ¶ In
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troppo ¶ cieca d'amor... Chi s'infingeva allora?... ¶ Rispondi
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Vile impostura ell'è. Chi spender osa ¶ così il
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cruda, ¶ nemica donna? E chi gliel dona? il padre
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ma pure... ¶ Botuello ¶ E chi sa, dove ¶ volgere or
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i suoi maligni passi? ¶ Chi sa qual farsi osi
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giorno!... ¶ Misera me! Contro chi stato è pria ¶ l
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tu? ¶ Lamorre ¶ Che fai? ¶ Chi ti consiglia? Entro i
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rifletti: forse ¶ v'ha chi t'inganna: a rischiararti
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disegni: ¶ e li saprà chi pur saper li debbe
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del mio consorte? e chi 'l può dire?... ¶ Lamorre
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spira;... e fu... Deh! chi non piange? — Oh lampo
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mi fai... Deh!... di chi parli?... Io manco. ¶ Lamorre
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a fero palco?... E chi sovr'esso ascende? ¶ Oh
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Io moro... ¶ Lamorre ¶ Oh! chi mi appella?... Invano ¶ tor
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veggio gli spettri. — Oh! chi se' tu, che quasi
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aggiro?... ¶ Che vidi?... A chi parlai?... La reggia è
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nuocer; ma pria, veder chi nuoce. ¶ Che a te
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ritrar; ma Arrigo poscia ¶ chi raffrenar potrà? Di me
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che in me potea! Chi sa? spesso ha tai
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è strettamente chiuso: a chi il tentasse, ¶ ne va
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il re? come? da chi?... ¶ Lamorre ¶ Fellone, ¶ da te
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capo: ei spetta ¶ a chi tal mi chiarisca. A
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piomba ¶ il fulmin qui, chi non è reo sol