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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Leon Battista Alberti, I libri della famiglia, 1440

concordanze di «chi»

nautoretestoannoconcordanza
1
1440
possa solo e con chi mi pare rinchiudermi, senza
2
1440
lasciare di fuori a chi m'aspetta cagione di
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1440
dissi io: "Moglie mia, chi sa obedire il padre
4
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che noi faremo? Come chi fa la guardia la
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1440
essere in odio a chi veramente e di buono
6
1440
solo essere grata a chi a lei sia inimico
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1440
sia inimico; e a chi solo piace ogni nostro
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1440
disoneste credono essere da chi le guata lodate, e
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1440
turme de' lascivi; e chi con improntitudine, chi con
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1440
e chi con improntitudine, chi con assiduità, chi con
11
1440
improntitudine, chi con assiduità, chi con qualche inganno, tutti
12
1440
dissi io, "però che chi compera l'imagine non
13
1440
sappi, moglie mia, che chi cerca più piacere a
14
1440
di fuori che a chi ella debba in casa
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1440
venia, e così a chi andava si porgeva, a
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1440
ubidire da quella a chi io avessi confessato me
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1440
costumi danno dignità, e chi sa osservare dignità sa
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1440
sa farsi riverire, e chi sa fare sé riverire
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1440
si fa ubidire, ma chi non serba in sé
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1440
adopera, in modo che chi sé essercita in utile
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1440
de' meriti suoi, e chi con più diligenza e
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1440
dì più utile a chi e' senta sé essere
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1440
sempre in casa fusse chi vegghiasse per tutti e
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né debbasi mai a chi si sia in casa
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1440
a bene servirti. Anzi chi reputa sé offeso o
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1440
fare il simile a chi altri e' volesse. E
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1440
altri e' volesse. E chi potrà cacciare di casa
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la casa gareggiosa, se chi la governa non è
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1440
Il poco senno di chi governa fa l'altra
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1440
e in modo che chi ubidisce faccia il debito
31
1440
s'adoperi, lodare più chi meglio faccia il debito
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1440
essere veduti, né hanno chi gli rasegni, quelli allora
33
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e infamia, e così chi non ama le cose
34
1440
e sanza regola. Ma chi per tempo e con
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malvagi maligni e a chi ci inimica, tu, così
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età sia facile discernere chi sia amico, ove troviamo
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donna vostra insegnasti conoscere chi vi fusse amico. ¶ GIANNOZZO
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l'insegnai conoscere, no, chi mi fosse amico, però
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alla donna insegnai conoscere chi ci fosse inimico, e
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1440
poi appresso l'insegnai chi ella dovesse riputare amico
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1440
Manco ci farà danno chi a noi torrà qualche
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torrà qualche cosa, che chi ci darà infamia. E
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1440
la grazia d'Iddio chi desidera essere quanto siete
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1440
eloquenza simile alle vostre. Chi mai potesse satisfarvi? Io
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1440
udirebbono volentieri, né so chi desiderasse in voi altro
46
1440
mestieri, per modo che chi possiede copia del danaio
47
1440
quale abbia danari. A chi non ha danari manca
48
1440
medesima sentenza. ¶ ADOVARDO ¶ In chi diciavate voi, Giannozzo, tanto
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1440
può riputare ricco; e chi è giusto e buono
50
1440
ogni lato, Lionardo mio, chi sarà buono e farassi
51
1440
informerei molto bene prima chi ne' tempi di sopra
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1440
magnifica stanza vederne esperienza. Chi vi impoverì, chi vi
53
1440
esperienza. Chi vi impoverì, chi vi rimase solo, chi
54
1440
chi vi rimase solo, chi con molta infamia ne
55
1440
insieme? ¶ LIONARDO ¶ Certo manco. Chi ne dubita? Imperoché dove
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1440
e di autorità conseguirà chi se truovi accompagnato da
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1440
imperoché non sarebbe masserizia. Chi vende le cose sue
58
1440
GIANNOZZO ¶ Però, vedi tu, chi compera spende quello superchio
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1440
ad acquistarsi benivolenza da chi sono le possessioni, pure
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1440
pure stimo non troverresti chi poi non richiedesse le
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1440
non conosce il vizio. Chi non conosce il suono
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1440
nostra opera fare come chi vuole diventare schermidore, prima
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1440
anoveransi le dote, e chi a tutte volesse colla
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1440
a molti. ¶ GIANNOZZO ¶ E chi ne dubita? Massime faccendo
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1440
ma la negligenza di chi debba avere principale cura
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1440
bene spesso hanno avuto chi per suo vizio molto
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occorsi per difetto di chi governa le cose, pare
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1440
non piccolo dubio. Eravi chi diceva potersi meglio vendicare
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1440
autorità e luogo di chi governa. E così erano
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1440
sia la subiezione di chi noi tema; e non
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1440
degli altri uomini; e chi sarà in disgrazia a
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1440
mi sdegnerei se di chi più mi fido più
73
1440
in te stessi: a chi saresti tu più volentieri
74
1440
ed essaminare e' costumi, chi mai credesse più tosto
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1440
che ne' suoi proprii? Chi mai volesse più tosto
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1440
sentenza: non sa amare chi non ama e' suoi
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1440
confesserei io sempre che chi non sa vivere co
78
1440
la famiglia, quali spese chi non le fa nuoce
79
1440
uno invidioso raportatore. E chi pasce simili scelerati, costui
80
1440
vuole essere amico di chi racolga volentieri simili viziosi
81
1440
simili viziosi, imperoché a chi ama e' viziosi piace
82
1440
piace il vizio: a chi piace il vizio costui
83
1440
abbia a credere a chi te veramente ami, quando
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1440
udire, né riputare amico chi le domandi, né chi
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1440
chi le domandi, né chi te ne consigli. ¶ LIONARDO
86
1440
sarà non piccolissima a chi voglia in quella essere
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1440
per modo, che a chi vuole essere buono padre
88
1440
altre seguano pur bene. Chi sa non perdere tempo
89
1440
quasi ogni cosa, e chi sa adoperare il tempo
90
1440
e tanto piacere a chi in esse si diletti
91
1440
anzi parere giocundissime a chi sia in sé buono
92
1440
e assai si contenta chi fa quello che gli
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1440
grate e utili a chi l'ascoltava, soleva ragionando
94
1440
modo e diligenza di chi governa le cose rende
95
1440
femina che uomo. A chi piace l'opere virtuose
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1440
sé essere virtuoso; a chi non ha in odio
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1440
Non fu tra noi chi più potesse tenere le
98
1440
E così, figliuoli miei, chi più ci vive più
99
1440
sapea il popolo lodare chi non era Alberto; pareva
100
1440
Dissi averlo promesso, eravi chi affirmava me averlo giurato
101
1440
io prudente, e cognosco chi getta via il suo
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1440
il suo essere pazzo. Chi non ha provato quanto
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1440
utile il danaio. E chi non pruova con quanta
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1440
acquisti, facilmente spende. E chi non serva misura nello
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1440
bene presto impoverire. E chi vive povero, figliuoli miei
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1440
a me come a chi in questo possa per
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1440
che gli è verissimo: "Chi non truova il danaio
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1440
ne guardi! Avaro sia chi male ci vuole. Nulla
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1440
delle sue fortune. ¶ LIONARDO ¶ Chi non vuole parere avaro
110
1440
GIANNOZZO ¶ E anche a chi vuole parere non pazzo
111
1440
non da pazzia. E chi in cosa alcuna diventa
112
1440
portano ottima medicina, ché chi una volta le pruova
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1440
ogni masserizia. Vero, e chi di loro mai potesse
114
1440
su l'uscio a chi sia prodigo, come a
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1440
amici, impegnano, vendono. E chi mai potrebbe di tanta
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1440
a te concesse. E chi vive contento di quello
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1440
gli spenditori, Giannozzo, dispiaciono, chi non spenderà vi doverà
118
1440
allegarvi autorità, come a chi mi dia testimonianza del
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1440
del libro, ché stimo chi scrisse pur fu come
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1440
il simile. Ora da chi poteriamo noi udirne più
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1440
più atempati fu mai chi s'asedesse. ¶ GIANNOZZO ¶ Sì
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1440
dicono, se non fusse chi serbasse, sarebbe stultizia portare
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1440
ogni mia posta, di chi sarà. Tuo? ¶ LIONARDO ¶ Più
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1440
in modo alcuno, di chi sarà? ¶ LIONARDO ¶ Mio. ¶ GIANNOZZO
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1440
tempo. S'egli è chi l'adoperi in lavarsi
126
1440
essere suo proprio; e chi lascia transcorrere l'una
127
1440
sa di bene, ammonire chi errasse, tutto porgerti pieno
128
1440
loro e rendendo virtuosi chi gli ascoltava, così solevano
129
1440
vincido e passo. Adunque chi conserva la sanità conserva
130
1440
memoria di ciascuno da chi noi perfino testé sentiamo
131
1440
Ancora pongono premio a chi ci acresca l'ultime
132
1440
piatoso che severo verso chi erra. E dico, figliuoli
133
1440
diremo, statuali. E a chi non dovesse quella al
134
1440
bisogna, tanto manco truovi chi a te serbi o
135
1440
quanto trabocca adosso a chi sia in questi uffici
136
1440
Au! cosa abominevole a chi pur vi pensa, cosa
137
1440
alcuno giacere se none chi saliva troppo alto. Basti
138
1440
non facciamo stima. E chi facesse stima di quelle
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1440
assai si truova onorato chi vive senza vizio e
140
1440
licenza. E certo, Giannozzo, chi se immetterà a volere
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1440
si possono mantenere se chi si sia ricco, o
142
1440
alluma il nome di chi con molto sudore e
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1440
servile, però tanto biasimate chi desiderasse essere ascritto nel
144
1440
ramento, però che a chi mancherà in casa, costui
145
1440
di vita sanza vedere chi sia nel nome e
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1440
mantenerlo virtuoso. E stimi chi adotta, se nollo amerà
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1440
l'ozio e desidia? Chi mai stimasse potere asseguire
148
1440
Certo sarà necessario a chi curi d'ornarsi di
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1440
non gli avessi, così chi l'operazioni per le
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1440
non inutili; e truovi chi edifica el nido pe
151
1440
nido pe' figliuoli, vedi chi discorre a pascere e
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1440
oziosi trastullano. E quanto chi mi lodasse più l
153
1440
lodasse più l'ozio, chi non preponessi l'adoperare
154
1440
è grato a Dio. Chi male usa le cose
155
1440
dispiace a Dio; e chi dispiace a Dio stolto
156
1440
agli altri vorrai parere. Chi aspetterà essere riputato liberale
157
1440
molti spesso e largheggiare; chi vorrà essere riputato giusto
158
1440
d'umanità e facilità; chi soccombe al dolore e
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1440
teme e' casi avversi, chi pregia la fortuna e
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1440
peritissimo e dottissimo. E chi, quanto si richiede, persevererà
161
1440
di perfezione e fama. Chi s'inframmette ad essercizio
162
1440
però essere biasimato. E chi con ogni studio e
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1440
ben meriterebbe essere ripreso chi eleggesse cosa poco a
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1440
Solo statuiamo che a chi cerca meritare il primo
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1440
vedi in ogni artificio chi si truova più dotto
166
1440
questi ragionamenti. Se fusse chi volesse parere notatore, in
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1440
la brigata sarebbe a chi verrebbe voglia dargli qualche
168
1440
così in ogni essercizio chi vuole parere conviene certo
169
1440
ragionamenti. Niuno essercizio, a chi hane l'animo magno
170
1440
e lodo, servendo a chi ha bisogno. Puossi colle
171
1440
si può sempre nutrire chi coll'arme e sangue
172
1440
di noi si trovò chi ammettesse bruttezza alcuna. Sempre
173
1440
fortuna, mai si trovò chi a ragione si chiamasse
174
1440
nella famiglia nostra Alberta chi ne' traffichi rompesse la
175
1440
infiniti, ne' quali adoperano chi una, chi una altra
176
1440
quali adoperano chi una, chi una altra parte, chi
177
1440
chi una altra parte, chi più e chi tutte
178
1440
parte, chi più e chi tutte queste da me
179
1440
sarà colui ricco a chi nulla bisognerà; e chi
180
1440
chi nulla bisognerà; e chi come abbiamo detto sé
181
1440
nostri e leggi. Ma chi stimasse mai sia stato
182
1440
più ragionando piacere a chi essi obediano, così apprendevano
183
1440
luogo da disputare, dimanderei chi apresso gli antichi non
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1440
in latino? E domanderei chi in publico o privato
185
1440
reputi, qual giudicio di chi si sia ignorante sarà
186
1440
noi da temere? E chi sarà quel temerario che
187
1440
a me piacerebbe se chi sa biasimare, ancora altanto
188
1440
sanno se non biasimare chi non tace. E sento
189
1440
E sento io questo: chi fusse più di me
190
1440
d'intendere. Troppo biasimo chi richiede in altri quello
191
1440
quando che sia a chi mi biasima o deponer
192
1440
altro che in vituperare chi non marcisce in ozio
193
1440
amando parerti non errare chi ama; imperoché io con
194
1440
venereo, chiamerollo inamoramento, e chi da essa sia preso
195
1440
come se noi ricercassimo chi tra gli antichi fusse
196
1440
e inferme tanto, che chi in sé lo riceve
197
1440
e tu, o Tolomeo, chi vi trasse ad amare
198
1440
disonestà e vizio, e chi mai lodasse negli uomini
199
1440
privarne sé, cederne a chi già gli sia congiunto
200
1440
amici, e' quali per chi a loro era unito
201
1440
dignità dell'amico. Ma chi potrebbe racontare le degne
202
1440
che l'innamoramento. Ma chi sarà, se già tu
203
1440
cose aviluppate, interverrebbe a chi me udisse come a
204
1440
allora riconoscono e di chi e' siano e quanto
205
1440
si scorga, e a chi piace e a chi
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1440
chi piace e a chi dispiace. Così a me
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1440
distinguendo e ordinando come chi conscende a mezzo del
208
1440
con mio onore tragettare? Chi vorreste voi che me
209
1440
se non quando sia chi ben t'ascolti. ¶ BATTISTA
210
1440
preghiera alcuna. Ché già chi tace attento, come ora
211
1440
caro e commendato, avere chi con diligenza e amore
212
1440
e voluntà paterne. A chi sé arà affannato per
213
1440
qui che colui di chi rimangono simili eredi, costui
214
1440
si contribuiva onore a chi fra loro si trovava
215
1440
non erano liciti a chi non avesse aumentata la
216
1440
domestici e publici preporre chi più abbia figliuoli, e
217
1440
e così riverire meno chi in età non avesse
218
1440
E s'egli è chi per povertà sé scusi
219
1440
Del resto contenti sé chi arà a contentare lei
220
1440
più dovrà essere diligente chi constituirà farsi marito. Costui
221
1440
qual sia quella di chi e' dovrà essere tutti
222
1440
formosa, ma sarà mai chi la stimi bella moglie
223
1440
riputarla ben costumata? E chi non lo conosce che
224
1440
fussi, imporre silenzio a chi altri pel padre suo
225
1440
transcorro con impeto, come chi corre alla china, e
226
1440
necessarie, troppo misere a chi le mancano, molto lodate
227
1440
lodate e felici in chi le stiano, e sono
228
1440
vergogna. Beato colui a chi la mala moglie non
229
1440
e brevissimo, che a chi ella non gustasse sarà
230
1440
non detta, e a chi ce la qui aspettasse
231
1440
avere più riguardo con chi io favello. Voi siete
232
1440
sanza alcuna debolezza. Imperoché chi non è ben sano
233
1440
cose se così sono, chi dubita che sarà pietà
234
1440
e' sani non infermino? Chi studia che lo 'nfermo
235
1440
tanto pericolo sarebbe a chi giace poco utile e
236
1440
brieve morì, e amorbossi chi gli ricevette in casa
237
1440
ricevette in casa, amorbossi chi gli visitò, per modo
238
1440
uomo per salvare sé, chi niega non essere licito
239
1440
concesso dalle leggi uccidere chi con inimico animo l
240
1440
molto più meritare perdono chi abandonerà quell'uomo, el
241
1440
senza vita. E così chi di sé stessi poco
242
1440
essere, non solo a chi ne sia vizioso, ma
243
1440
brutto vizio essere bugiardo. Chi s'avezza a fingere
244
1440
molte volte pergiura, e chi spesso giura con animo
245
1440
spregiare la religione. E chi non teme Dio, chi
246
1440
chi non teme Dio, chi nell'animo suo have
247
1440
Abbino e' figliuoli tuoi chi e' temano, el maestro
248
1440
temano, el maestro da chi e' siano gastigati più
249
1440
tu di quegli a chi manco dispiacesse el vizio
250
1440
vizii e lascivia di chi per tua negligenza sia
251
1440
vizio e negligenza di chi regge la gioventù, ch
252
1440
truovi di questi a chi non piace in altri
253
1440
licito schifargli e discacciarli. Chi desidera che sieno in
254
1440
in prima ben litterati, chi solo si contenta sappiano
255
1440
sia utile e necessario, chi goderebbe vedergli robusti, forti
256
1440
disonestà, né si truova chi non riputi in uno
257
1440
certa alcuna instituzione. E chi potrebbe in tanto mutamento
258
1440
e qual non buono? Chi potrebbe in tanta incertezza
259
1440
pare vedere? ¶ LIONARDO ¶ E chi potrebbe essere teco buon
260
1440
che volendoli satisfare convien chi ricevette esponga molto e
261
1440
vuole svolgere el rivo, chi cerca dirivarlo altrove, e
262
1440
veggo per effetto: in chi sono e' vizii, mai
263
1440
acerbissime perseguitarli, però che chi si sente svilire indurisce
264
1440
e fama. ¶ LIONARDO ¶ E chi non sa la prima
265
1440
utili, ma necessarie a chi regge e governa le
266
1440
di perfetti mi spiace chi pigliassi e' mali. Cerchisi
267
1440
e' vorranno. Ma pare chi è desidioso in sé
268
1440
è desidioso in sé, chi non cura emendare e
269
1440
Antonio, o messer Benedetto. Chi può trovarsi del tuo
270
1440
e' padri vorrebbono, ma chi segue quanto a lui
271
1440
me più piace che chi cerca cosa quale seguire
272
1440
non se gli avenga, chi quanto in sé può
273
1440
in qualunque cosa, che chi vive vacuo d'essercizii
274
1440
brutta e odiosa vedere chi sempre istia indarno, come
275
1440
attendo a ingrassare". E chi costui udì lo biasimò
276
1440
casa nostra mai fu chi a que' tali mestieri
277
1440
acquistare lode e amplitudine. Chi adunque al continuo in
278
1440
questi tanti sospetti, e chi sempre della fortuna instabile
279
1440
in dì sempre cresce. Chi adunque sarà sì pazzo
280
1440
ignorante, che provarlo negligente. Chi s'avezza a ingannare
281
1440
a te sarà inimico chi ti darà dolore e
282
1440
maninconia. Ma certo, Adovardo, chi a tempo ne' suoi
283
1440
contenta. Assai sarà ricco chi viverà contento. ¶ ADOVARDO ¶ Or
284
1440
varia cosa el ragionare. Chi mai avesse stimato, cominciando
285
1440
lungi da cuore", e, "Chi raro ti mira a
286
1440
il dì si vede chi e laude e fama
287
1440
raro si truova a chi più piace uno strano
288
1440
accetto e grato a chi egli amino. Cosa troppo
289
1440
per tua negligenza perire, chi uno umano ingegno terrà
290
1440
proverbio quale si dice: "chi l'altrui famiglia non
291
1440
debole sua età. Ma chi vorrà tutto ripensare seco
292
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stessi conservi, ricevendo da chi la produsse nutrimento e
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vede tutto il dì chi poco cura il suo
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pensieri padre alcuno a chi non sia la presenza
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rimanga sola, senza vedere chi succeda nel luogo e
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animo. Stima tu a chi duole vederli piangere se
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è a odio che chi non ha che dirmi
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non ha che dirmi, chi altrimenti si truova povero
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amici e conoscenti a chi, non so per che
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dati, che dolersi se chi te gli prestò se
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gli parea intollerabile se chi era nato per morire
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spregiati, scacciati, odiati da chi riceveva onore e cortesia
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la fortuna, nonché a chi e' si lascia, ma
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si lascia, ma a chi l'acquista, torlo. Ben
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nostra antichissima libertà, se chi have adempiere nella republica
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si truova mortale a chi el dolore non tocchi
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pena pare data a chi ci vive, che reiterate
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virtudiosa. Né credo sarà chi nieghi questo, che tanto
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e disadatti, non era chi volesse perdervi né spese
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hanno ritrovate e agiunte. Chi disse all'avaro e
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metalli, argento e auro? Chi gl'insegnò? Chi gli
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auro? Chi gl'insegnò? Chi gli aperse la via
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e ambigua ad andarvi? Chi lo fé certo fussino
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diligente la conosce, e chi meno fusse pratico, colui
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in tutte l'altre. Chi da piccolo sarà allevato
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l'essercitarsi tanto valse, chi dubita quanto sia grandissima
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ingegno, e molto lodava chi meglio avesse detto per
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ad attignere onore, festeggino chi vince, godano d'avere
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far che questi, per chi tu acquisti roba, meritino
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debba maneggiare. Né sia chi stimi le ricchezze se
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faticose e incommode a chi non sa bene usarle
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Né a me piacerebbe chi donasse un cavallo gagliardissimo
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lo sapesse cavalcare. E chi dubita gl'impedimenti e
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sanza dubbio aviene a chi non sa reggere e
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e benivolenza. Già però chi non sarà ignorante in
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o vero darlo a chi più sappia, porlo apresso
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sappia, porlo apresso di chi e' possa apprendere buone
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figliuolo fusse apresso di chi lo potea rendere dotto
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forse non potea. Ma chi può e' suoi con
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chiamare libero alcuno in chi si disiderassi virtù alcuna
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né stimava si trovasse chi dovesse essere nelle cose
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cosa da stoltissimi. E chi non sa con senno
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bugiardi né fallaci. Suole chi è provano e ostinato
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tenaci. E come a chi scamozza il tronco annoso
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altri assai vizii. Vedesi chi era prima in larga
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perdette. Così si truova chi già in sé stesso
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discipline del vivere. E chi dubita? Le giuste leggi
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credono, così facile vincere chi non voglia essere vinto
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la fortuna solo a chi se gli sottomette. ¶ E
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dì maravigliosa cresceva! E chi mai racontasse come spesso
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gloria abandonata e derelitta, chi è che speri più
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spogliata e nuda? E chi adunque stimasse tanta incomparabile
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arebbe potuto contro a chi tutto el mondo ubidiva
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el mondo ubidiva? E chi avessi potuto, non volendo
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Solo è sanza virtù chi nolla vuole. E se
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gloria; o giovani Alberti, chi di voi, per questa
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che alcuno caso. Né chi locasse nella virtù speranza
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savio né prudente. E chi conoscerà l’industria, le
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maiestate e onore; e chi noterà la desidia, inerzia
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immortalità. ¶ Né però sia chi reputi me sì arrogante
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farsi valere, donde a chi n’averà avuta cura
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1440
e veri amici. A chi m’è coniunto di
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coniunto di sangue e chi sempre in vita mi
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tale affezione, pensando e chi lascio, e come ordino
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come ordino, e a chi racomando le care mie
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cocentissime cure non so chi allora potesse non pendervi
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me piacque apresso di chi mi riputasse padre volere
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sperare e aspettare. Ma chi non sa quanto sia
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credo per negligenza di chi no’ gli resse bene
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1440
lodatissima, non sia adunque chi stimi non essere debito
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vedute. Ivi parendo a chi l'udiva cosa molto
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1440
prudente e conoscente". ¶ E chi ne dubitasse nella età
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laude la famiglia. A chi adunque può questo ne
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1440
tu se' obligato a chi nella necessità e miseria
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t'aiuta, certo a chi quanto poté mai te
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fatica e sudore per chi ti porta amore, molto
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pel padre tuo a chi tu se' più che
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lieti gli amaestramenti di chi abbia più senno e
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di vedere quelli in chi lungo tempo hanno tenuto
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ed espettazione, quelli per chi hanno avuti sempre i
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alcuno luogo publico fu chi appresso de' miei maggiori
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rendere beato e felice chi con tutto l'animo
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materia della virtù. E chi è colui el quale
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nome. Né dubitate che chi è virtuoso, quando che
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aiuto degli altri mortali. Chi in sé arà virtù
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de' nipoti e di chi de' nipoti verrà memoria
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Perché piace egli onorare chi già sia caduto di
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usciti fuori in sala: - Chi potrebbe stimare, - disse Adovardo
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disse Adovardo, - se none chi in sé stessi lo
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E dicesi essere stato chi per desiderio delle cose
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ne biasimato, infame. E chi non dovesse de' pupilli
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pupilli avere piatà? E chi non dovesse avere sempre
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ma de' mancamenti in chi m'è racomandato n
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costumi. E stimo così: chi o per avarizia, o
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fu più lodo vincere chi si difende che vincere
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si difende che vincere chi subito s'abandoni, io
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sarebbe in grande errore chi credesse il giudicio e
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portarsi in seno. Ma chi negasse il danaio non
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Non dire. Non sia chi speri mai da' signori
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stimi a felicità a chi non molto costano le
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frasche; mostrera'mi a chi tu possa fidare uno
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abbiate da me questo: chi con qualunque arte, con
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cerchilo con lusinghe, dico chi studierà tôrvi sarà non
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aiuto a trovarli da chi si sia degli altri
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piacere ove io dileggio chi me voglia ingannare". ¶ ADOVARDO
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dava parole, e a chi domandava danari porgea consiglio
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sapere spendere e adoperare. Chi non sa spendere le
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in pascere e vestire, chi non sa usarle in
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E adirerestiti, so, con chi avesse così lasciatoli trassinare
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lascive e disoneste. A chi non arà volontà di
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Forse potrebbesi dire che chi è ricco truova più
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mi nocerebbe negare a chi mi chiedesse che prestare
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che prestare a tutti chi mi domandasse. ¶ ADOVARDO ¶ Puossi
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così vi pare, a chi di voi, sendo quanto
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tutti gli occhi a chi gli miri accusino la
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vero amico costui a chi qual sia commutazion di
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gli altri meritar lode chi come Buto di sua
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e ridendo piacere apresso chi el discorreva per pascersi
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alto grado di prudenza chi sappia darsi e servarsi
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molta grazia? Non sia chi stimi in vita potersi
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sono ignorante, se a chi sa lettere conviene come
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ma cose quale a chi poi le pruova favole
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qualche principe, apresso di chi io vivessi con più
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consuetudine, tutti solo pregiano chi a sue voglie e
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perché non dubitano che chi sia buono poco li
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preferiscono la amicizia di chi a' suo errori in
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virtù, ch'ella da chi stia in alta fortuna
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parmi talora miracolo, che chi quanto e' vuole puote
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arte e sollecitudine. ¶ RICCIARDO ¶ Chi credesse potere arrivare e
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non odiati. E a chi la fortuna poco seconda
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virtù. La povertà, quanto chi che sia pruova, non
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quasi odiato. E forse chi persuadeva le amicizie avere
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el primo aspetto di chi si sia ignotissimo a
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di tutti e' suoi chi più che gli altri
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utile la liberalità di chi lo amava; ché sapete
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essere non inferiore a chi esso sempre desiderò essere
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che la fortuna, così chi disturbasse el corso della
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di contenzione: né in chi gusti libertà meno dirsi
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che non meriti a chi molto, quanto debba, ami
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o vizio forse di chi amministra le cose publice
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principe. E già era chi di questa promulgata opinione
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pesci era necessario avere chi le fiere trovasse per
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indarno affaticarsi; e bisognavavi chi interpellasse e arrestasse la
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ferocissima insultasse; e convenirvi chi la ritenga e prosterna
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sedere sulla bestia? E chi così troppo si diletta
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pace e dolce amicizia, chi negasse che qualunque così
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a repellere e gastigare chi disturbi tanto frutto dell
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cosa alcuna donde per chi si fusse errore o
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vulgatissima infamia, non di chi erra solo, ma di
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bene intendea io quanto chi disse la benevolenza de
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prese odio capitale contro chi e' molto prima amava
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doppo che furono a chi e' comandò consegnati, tornai
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sono come sangue di chi se dia alla mercatantia
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rendere odiato e dismesso chi sopra sé apresso del
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cupidità e opinioni di chi ci si sottomette a
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essere primi; ché a chi chiede, solo basta fra
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fugga qualunque amicizia di chi meno si sia fortunato
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gravezza e spesa? E chi non tutto sé dia
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coll'altro gareggiano, non chi più abbia quale e
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brutte, ma solo volere chi sia testé atto a
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sporcissimi appetiti, onde fra chi fuori si vede escluso
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così el filosofo e chi disputa di queste cose
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ricco d'amici. Ma chi non se gli acquista
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le cose debbano fra chi insieme s'ama essere
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di tutte le cose, chi mai si credesse colla
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né cominci ad amare chi tu non bene conosca
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conoscere que' buoni a chi solo piaccia la virtù
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doni, quanto e' giovino chi nollo sa? Tito Quinzio
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promesso o donato a chi che sia. E simile
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acquistarti amici; qual cosa chi sappia e chi certo
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cosa chi sappia e chi certo sa rendersi per
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E contro, a discinderla chi negasse che 'l disuso
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necessari mancherebbono, Lionardo, a chi volesse lato e diffuso
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diffuso disputarne! come se chi forse avesse dagli astronomi
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o per opera di chi noi quasi invitati coniugniamo
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ad amarci. E come chi prima piglia la somma
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desideri trovarsi spesso con chi gli renda onore e
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e l'amore di chi si sia conduce in
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bisogni; né si biasima chi col pericolo de' non
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buoni essere amicizia. A chi può essere caro altri
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tutto el numero di chi a me paian buoni
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e agiugnersi molti buoni, chi dubita bisogna non tenersi
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moltitudine? Dove non lodo chi a tutti sé dia
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modo facile, e biasimo chi, non servata ogni dignità
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amici a noi. ¶ Ma chi può dire qual sia
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teco facci coniettura secondi chi t'ascolta; e in
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rimasi del pane, quale chi getta e' dadi. Subito
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trovò non utile a chi e' fidasse suoi danari
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non raro ancora fra chi te mai non vide
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essordio alle amicizie; e chi fusse artefice buono di
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composto. ¶ LIONARDO ¶ E a chi sì delicatissimo sarebbe quello
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principiare familiarità; discernesti con chi fusse facile o difficile
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io questa fraude, che chi e' non poterono a
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a molto meritare da chi poi e' confessano sé
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bisogna così fare come chi preserva pregio alle gemme
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non prima scritte amicizie? Chi potrà tenersi che di
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ingegni, quanto resta esplicheremo chi di loro più sia
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benivolo e amicissimo. Sarebbe chi forse in questo luogo
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in amore constante, o chi da te bisognoso domanda
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dubbii, quali altrove fra chi si diletta in scuole
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amici. ¶ Tu tanto guarda chi ti s'apparecchia, ¶ se
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onorare e applaudere a chi el suo maggiore monstri
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autorità e fama a chi e' già presono ad
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molti, e rari. Ma chi non più tosto diletti
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simile alle publice meretrici chi con più coppie di
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né debole? ¶ LIONARDO ¶ E chi ricusasse non da tutti
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da tutti essere amato? Chi non molto dilettasse trovarsi
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contentamento e laude di chi tu ami, conviensi investigare
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e felice vita a chi io mai vidi, ma
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raro t'abbattesti a chi familiare e domestico teco