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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Italo Calvino, Fiabe italiane, 1956

concordanze di «chiese»

nautoretestoannoconcordanza
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1956
il giovane e gli chiese: – Tu sei capace di
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1956
piacque subito, entrò e chiese: – Sette di che cosa
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filata, la vecchia non chiese altra ricompensa che d
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1956
Tornò il capitano e chiese fin dalla strada: – L
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1956
Cosa c’è laggiù? – chiese la ragazza, cominciando a
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1956
quassù, bella figliola? – le chiese la vecchiettina. ¶ E Perina
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1956
dire: «Avanti!» ma prima chiese al pappagallo: – Continua ancora
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una lezione», pensò. Le chiese d’andare a preparare
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1956
qui –. Il finto medico chiese d’esser lasciato solo
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1956
tre figlie, e gli chiese se sua figlia maggiore
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1956
la maestra e le chiese il permesso di nascondersi
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1956
indietro. – Li avete trovati? – chiese il Re del Sole
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1956
gonfi. – Dove andiamo? – gli chiese. – Perché sei così triste
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1956
accanto a loro e chiese di far loro compagnia
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picchiò all’uscio. Caterina chiese: – Chi è? ¶ – Sono un
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1956
e il giovane le chiese: – Per piacere, ci sarebbe
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dalla sposa e le chiese: – Ma com’è, com
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1956
era un signore. Gli chiese: – Non ha mica visto
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la svegliò e le chiese come mai era nel
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1956
niente. Il Re le chiese: – Vuoi venire con me
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1956
La ragazza entrò e chiese: – Chi c’è qua
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1956
E adesso dov’è? – chiese il Re. ¶ – È chiusa
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tutti i servitori, e chiese cosa volevano: chi gli
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1956
la ragione, e le chiese perdono, e lei finì
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1956
possiamo fare per impedirlo? – chiese il Re. ¶ – Bisogna fare
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1956
il primo velo e chiese agli ambasciatori: – È bella
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1956
fu tolto l’ultimo chiese: – È bella come me
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1956
fino all’ultimo, e chiese: – È bella come me
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1956
per il mare? – le chiese la Regina, e lei
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1956
è questa bella signora? – chiese alla sorella. ¶ – Una mia
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1956
fatto a salire lassù? – chiese la Strega Bistrega. ¶ – Ho
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1956
Avete fame, padrona? – le chiese il tignoso. ¶ – Sì, figlio
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1956
sapeva come fare, e chiese consiglio al confessore. ¶ – Brutto
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1956
domandò Pietro, e gli chiese: – Galantuomo! Che facciamo di
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1956
dita dalla rabbia, e chiese: – Ma sapete se avevano
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posso darti per ricompensa? – chiese la vecchietta. ¶ – Roba da
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1956
scala. ¶ – Hai l’anello? – chiese il cane. ¶ – Certo che
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1956
L’avete l’anello? – chiese lui tutto ansioso. Il
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1956
casa. – Che novità? – gli chiese il padre. – Cosa vuol
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1956
bordo dai Turchi, e chiese: – Donde venite? ¶ Gli risposero
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1956
quando l’ebbe vista, chiese: – Quanto ne volete? ¶ – Noialtri
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1956
gran fame. – Chi è? – chiese una voce. ¶ – Un povero
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1956
Il vicino, quando glielo chiese, disse: – Alla sera suona
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1956
si prese un cane. Chiese come si chiamava e
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1956
tre cani. La ragazza chiese al Drago che le
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1956
fare la maglia, e chiese d’andare al camerino
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1956
Re di Portogallo e chiese ospitalità. Il Re lo
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1956
affacciò alla finestra e chiese al pappagallo che era
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1956
gobbo ci pensò, poi chiese al Re un sacchetto
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1956
possiamo fare per scappare? – chiese al cavaliere. ¶ – La porterò
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1956
Ma come posso fare? – chiese ancora Stellina. ¶ – Va’ nella
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1956
avete da lamentarvi? – gli chiese, e Sandrino gli raccontò
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1956
animali e il locandiere chiese: – C’è nessuno di
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1956
senza carne. L’aquila chiese «carne» e lui non
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1956
è di nuovo? – le chiese. ¶ – Va male, – disse la
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1956
che lavoro devo fare? – chiese Pìrolo. ¶ – Sta’ a sentire
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1956
ci voleva andare. Lo chiese a un suo sottoposto
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1956
penna anche a me? – chiese il barcaiolo. – So che
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frati ad aprire e chiese asilo. ¶ – Passi, passi. ¶ Si
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1956
Maestà, il giovane gli chiese il permesso di combattere
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1956
sette le lingue e chiese alla figlia del Re
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1956
ebbe un bel protestare, chiese che lo lasciassero parlare
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1956
e tutta cerimoniosa gli chiese che la lasciasse scaldarsi
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1956
d’allegria il primogenito chiese loro perdono e loro
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1956
quando il Mostro le chiese se era venuta di
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1956
zitto, come sovrappensiero, poi chiese: – È vero che sono
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1956
ad assistere alle nozze? – chiese Bellinda. ¶ – Va’ pure, – disse
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per incantesimo. Il Re chiese: – E la città della
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1956
prima furia degli abbracci, chiese il Re: – E chi
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1956
casa di contadini, e chiese per carità qualcosa da
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1956
la sua storia, e chiese che fosse mantenuta la
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1956
dal Re, questi gli chiese di palesare l’esser
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1956
Ma come fai, – le chiese l’Assunta, verde di
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1956
e il tappetaio gli chiese: – Lo vuol comprare un
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1956
alzò sul letto e chiese le sue vesti più
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1956
di Fiordinando, che gli chiese: – Che mestiere fai tu
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1956
era aperto e Fiordinando chiese: – Ehi, di casa! – Nessuno
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1956
la si può vedere? – chiese Fiordinando. ¶ E l’oste
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1956
Oh, eri andata via? – chiese Testa di Bufala. ¶ – Sì
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1956
questo modo? – lui le chiese. E la ragazza rispose
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1956
sapeva neanche lui. Così chiese al cameriere dell’albergo
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1956
figlia, l’abbracciò, le chiese perdono e castigò le
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1956
Che fai qui? – le chiese il Re. – Come osi
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non resistette più e chiese: – E delle mani mozze
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1956
che l’ha indovinata? – chiese il Re. ¶ – Mi scusi
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1956
Giuseppe andò loro incontro, chiese ospitalità e se volevano
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Cammina cammina, a buio chiese alloggio per la notte
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alloggio e il fattore chiese: – E perché siete in
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1956
a scappare di qui? – chiese la Regina, – di oppio
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1956
del Re. La maggiore chiese condanna a morte, la
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1956
era stata del fratello, chiese solo una condanna a
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1956
poiché il fratello le chiese una chitarra, gli mandò
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1956
mi hai portato niente? – chiese la più piccina. ¶ La
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1956
un vecchietto, che gli chiese: – Dove vai, bel giovane
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hai che piangi, Prezzemolina? – chiese. ¶ – Piangereste anche voi, – disse
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delle Fate che le chiese: – Dove vai? ¶ – Dalla Fata
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il vinaio. ¶ – E tu? – chiese alla più piccina. E
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un eremita che gli chiese: – Dove vai, dove vai
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il Re, e le chiese come mai non erano
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1956
abbracciò i figli e chiese perdono alla moglie. Poi
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andare a letto. Leonetta chiese d’andar su per
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1956
nessuno. ¶ L’indomani lei chiese al padre d’esser
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1956
soffitta. ¶ Dopo qualche tempo chiese udienza al Re un
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1956
farla breve, il forestiero chiese la mano della Principessa
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fa, questi bei lavori? – chiese quel Re. ¶ – Una mia
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di chi può arrivare? – chiese il Re, cui questa
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ammirazione. Il Re gli chiese se voleva restar da
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sapone. ¶ – E l’asciugamano? – chiese l’assassino. ¶ Lei uscì
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una povera e ne chiese una scodella in elemosina
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schifo avrai. ¶ Poi le chiese se voleva un vestito
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grotta del Gigante? – gli chiese. ¶ – Che ci vai a
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Allora il Gigante gli chiese se voleva mettersi con
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corsa tra noi due? – chiese il Gigante. ¶ – Facciamola, – disse
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ne vendi una? – gli chiese; la comprò, tirò fuori
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e anche il lupo chiese dove andavano. ¶ – Andiamo alle
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a fare tu qua? – chiese al soldato. ¶ E il
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il fiorentino, svegliato, gli chiese: – S’è visto niente
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quando il napoletano gli chiese: – T’è successo niente
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col dito fasciato, le chiese: – Cos’hai, figliola? ¶ – Niente
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una vecchia e le chiese: – Mi date quella melagrana
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Da dove vieni? – le chiese la vecchia. ¶ E lei
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figlio del Re, e chiese alla giovane: – Come mai
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1956
un vecchio mendicante, e chiese lavoro anche a lui
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1956
che paese venite? – gli chiese la locandiera. ¶ – Da Roma
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sera, la Bella Venezia chiese allo sguattero: – Senti, mi
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1956
Da dove venite? – gli chiese la locandiera. ¶ – Dal fondo
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in testa questa ragazza? – chiese il Real Parrucchiere. – Voglio
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Perché tanta tristezza, Maestà? – chiese il cavaliere. ¶ – Non ho
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al suo cospetto, gli chiese perché aveva colto quei
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1956
vide triste e le chiese: – Che hai? – E la
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1956
Re selvatico e gli chiese la ragazza in sposa
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1956
padre della sposa, e chiese perdono alla figlia del
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1956
nostra compagnia?» E gli chiese: – Giovanotto, ci verresti insieme
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1956
arte hai imparato? – gli chiese subito la madre. ¶ – L
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comprare tutta questa roba? – chiese, già in allarme. ¶ – Ho
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1956
madre e una figliola. Chiese qualcosa da mangiare e
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appena fu mattino, glielo chiese. ¶ – È semplice, – rispose la
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siedo, cosa vuol dire? – chiese il giudice. ¶ – Vuol dire
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volete per questa gallina? – chiese alla lavandaia. ¶ – Non la
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chiama? ¶ – Come ti chiami? – chiese il Magliese. ¶ – Forteschiena. ¶ – Be
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che stai mogio? – gli chiese il Nanni. ¶ – Voglio vedere
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a una locanda e chiese la camera più bella
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ciuco. Il locandiere gli chiese il perché. ¶ – Perché il
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nel ripostiglio e le chiese cosa voleva. – Quella veste
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mare. – Ebbene? – lui le chiese. ¶ E lei: – Perché possa
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diventerai ricco. ¶ – Che patto? – chiese il pescatore. ¶ – Voglio tuo
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pescatore. ¶ – Voglio tuo figlio, – chiese il Nemico. ¶ Il pescatore
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cavallo, ma quando gli chiese del fucile, Emilio si
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Ma che fai? – gli chiese. – Con un filo d
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Cosa può essere? – si chiese. – Un castello senza porte
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filo di voce le chiese cosa voleva dire, ma
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schiaffi. – Perché mi battete? – chiese quella poveretta. ¶ – Perché? Hai
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fine Re Pipi gli chiese la mano di sua
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E tuo marito? – le chiese suo padre. ¶ – Una folata
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1956
una borsa di danari, chiese la santa benedizione di
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1956
La Turca-Cane le chiese: – Quanto ne vuoi? ¶ – Non
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dove l’hai messa? – chiese il fratello. ¶ – L’ho
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è questa roba? – si chiese la ragazza. – Ma, sia
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con attenzione, e si chiese a qual donna poteva
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1956
qual donna poteva appartenere. Chiese informazioni, domandò a destra
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sette dame. La vecchia chiese alloggio per una sera
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1956
a un tratto, le chiese: – Quando vuoi che ci
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1956
gola. ¶ Allora la madre chiese la figlia d’un
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1956
della madre e le chiese: – Mamma mia, come posso
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1956
averla io questa virtù? – chiese la Principessa. ¶ – Fate come
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1956
su cos’è fabbricata? – chiese il Re. – Devi scendere
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1956
Che c’è, Cola? – chiese il Re. ¶ – C’è
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facesse le commissioni. Salutandole chiese: – Rosa, cosa vuoi che
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fece la riverenza, le chiese: – Come state, signora? ¶ – Come
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sua mancanza e gli chiese la mano di Ninetta
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1956
sedere e poi le chiese: – Ma tu, chi sei
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1956
questi bei cosini lustri? – chiese il padre alla bambina
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1956
fu condannato a morte. Chiese una grazia: che la
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1956
fare per liberarti? – le chiese il Re. ¶ – Ecco quel
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a lui, Caterina gli chiese un problema. Il Reuzzo
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era una bellezza. – Reginella, – chiese il Reuzzo, – che nome
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1956
voi siete da sposare? – chiese il Reuzzo. ¶ – Vedova, – rispose
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1956
Che nome le mettiamo? – chiese il Reuzzo. ¶ – Venezia –. E
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Mi date asilo? – gli chiese il Re. ¶ – Venite ed
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chi parlate, buon vecchio? – chiese il Re. ¶ – Parlo coi
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bianca. – Che hai, figliolo? – chiese. E il giovane gli
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1956
Dov’è tuo padre? – chiese il Re. ¶ – Questo, – disse
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1956
un bel giovane. Gli chiese: – Avete visto entrare una
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1956
occhi. – È vostra parente? – chiese alla Signora. ¶ – È mia
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1956
gioia. Il Re gli chiese com’era andata. – Lo
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1956
andò a Palazzo e chiese di parlare alla Regina
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1956
benvenuta di Vossignoria? – gli chiese lo Speziale. ¶ – Veniamo, – disse
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1956
giorno una vecchietta gli chiese l’elemosina. E lui
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la Reginella? – lui le chiese. ¶ – Dice che di qui
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1956
t’ha detto? – le chiese il Milord. ¶ E questa
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storia con la Reginella? – chiese il Vicerè. ¶ Il Milord
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morta o è viva? – chiese il Vicerè. ¶ – Può darsi
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Segretario di partire. ¶ – Maestà, – chiese il giovane, – come posso
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Re di Spagna, e chiese: – Maestà zia, cos’è
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1956
di nuovo in giro? – chiese la Mamma-draga al
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nel mantello. – Mi vedete? – chiese. ¶ – No! – risposero i briganti
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1956
tra le braccia le chiese ancora: ¶ Signora, donde siete
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1956
donna con la truppa? – chiese alla vecchia. ¶ – Che? Volete
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1956
può entrare dal Re? – chiese alla sentinella. E la
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1956
tutta velata, che gli chiese: – Hai coraggio e fermezza
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1956
E dove vai? – gli chiese sua madre. ¶ – Questo non
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1956
il padrone della vaccaria. Chiese al padrone: – Vossignoria mi
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1956
Andando, vide una masseria, chiese: – Avete bisogno di un
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1956
contento. Il Re gli chiese: – Allora, Peppi, cos’hai
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1956
A cosa serve, quello? – chiese Peppi al capitano. ¶ E
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1956
tutti i Regnanti e chiese loro licenza. Ma al
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1956
da Re, che le chiese: – E tu chi sei
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1956
siete il Reuzzo, vero? – chiese il Gran Narbone. – E
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1956
ne faccio mancare più? – chiese il contadino. Rispose il
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1956
cacciava via. Il contadino chiese al gallo: – Perché non
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1956
Perché ci tieni tanto? – chiese il figlio del Re
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1956
dato questi danari? – gli chiese la moglie, tutta sbalordita
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1956
piangeva. – Perché piangi? – le chiese, credendola sua moglie. ¶ – Il
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1956
e impensierito. – Cos’hai? – chiese la sposa. ¶ – Ho, Teresina
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1956
che grazia vuoi? – gli chiese il Re. ¶ – Maestà, voglio
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1956
la incontrò ancora e chiese: – Che ti disse tua
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1956
aprire. – Che vuoi? – gli chiese. ¶ – Annunciatemi, – disse il sorcetto
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1956
ha qualcosa in contrario? – chiese, guardandosi intorno con aria
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1956
prese fuoco, e la chiese in sposa. La zia
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1956
ritratto ricamato, trasalì e chiese al vecchio chi l
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1956
e ricco sfondato, gli chiese: – Compare caro, come hai
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1956
pere in questa stagione? – chiese il Re. ¶ – Oh, lui
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1956
potrei regalargli per contraccambio? – chiese. ¶ – Non v’incomodate, Sacra
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1956
e mille pecore, e chiese ai pastori: – Di chi
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1956
arrivò vicino al gregge, chiese: – A chi appartiene questo
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1956
mille e mille maiali. Chiese ai porcari: – Di chi
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1956
guardiani dei maiali e chiese a chi appartenevano, quelli
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1956
chi sono questi cavalli? – chiese il Re, e i
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1956
minaccia! ¶ – Cos’è successo? – chiese il Babbo-Drago, tutto
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1956
aperta anche lui. ¶ Gli chiese il Re: – Perché non
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1956
avvicinò al forno e chiese piano: – Babbo-Drago, Mamma
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1956
Vuoi venire con me? – chiese al bambino. ¶ – Come volete
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1956
le aprirono e lei chiese per carità due bisacce
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1956
seppe l’Imperatore e chiese cosa voleva. – Mandate via
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1956
indomani, quando Giufà tornò, chiese alla madre: – L’avete
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1956
poté parlare, Giufà, singhiozzando, chiese: – Ma come devo dire
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1956
per un consiglio? – gli chiese il servitore. ¶ – Cento scudi
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1956
una casa solitaria, bussò, chiese alloggio per la notte
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1956
a bordo e Peppino chiese: – Avete visto il bastimento
240
1956
seduta lì e le chiese: – Signora, avete per caso
241
1956
per ridarmi la libertà? – chiese il Diavolo con un
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1956
il fabbricante di smorfie? – chiese Francesco, che era allegro