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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Vincenzo Monti, Iliade [traduzione da Omero], 1810

concordanze di «ché»

nautoretestoannoconcordanza
1
1810
sottraete. ¶ Aspettate voi forse che il nemico ¶ alla spiaggia
2
1810
Cretesi; e li trovò che all'armi ¶ davan di
3
1810
sia ne' conviti, allor che ne' crateri ¶ d'almo
4
1810
il tuo del par che il mio sempre trabocca
5
1810
un nugolo. Siccome allor che scopre ¶ d'alto loco
6
1810
loco il pastor nube che spinta ¶ su per l
7
1810
avvicina, ¶ e bruna più che pece il mar viaggia
8
1810
e al santo Apollo, ¶ che tal coraggio in ogni
9
1810
arguto ¶ de' Pilii arringator, che in ordinanza ¶ i suoi
10
1810
al retroguardo i fanti, ¶ che molti essendo e valorosi
11
1810
Alcuno ¶ non sia, soggiunse, che in suo cor fidando
12
1810
né sia chi retroceda; ché cedendo ¶ si sgagliarda il
13
1810
sgagliarda il soldato. Ognun che sceso ¶ dal proprio carro
14
1810
coll'asta bassa investalo, ché meglio ¶ sì pugnando gli
15
1810
core! ¶ La ria vecchiezza, che a null'uom perdona
16
1810
m'ebbi il dì che morte ¶ diedi all'illustre
17
1810
parole e di consiglio, ¶ ché questo è officio de
18
1810
forti schiere ¶ de' Cefaleni, che non anco udito ¶ di
19
1810
questi in posa ¶ aspettavan che stuolo altro d'Achei
20
1810
inganni ¶ astuto fabbro, a che tremanti state ¶ gli altri
21
1810
ch'io ben so che in petto ¶ volgi pensieri
22
1810
bellicoso cavalier Tidèo, ¶ di che paventi? Perché guardi intorno
23
1810
primo ¶ s'azzuffava. Ciascun che ne' guerrieri ¶ travagli il
24
1810
né testimone, ¶ ma udii che ogni altro di valore
25
1810
venne, ¶ onde far gente che alle sacre mura ¶ li
26
1810
scarsi ¶ eran gli armati che guidammo al sacro ¶ muro
27
1810
re concitato, a tal che preso ¶ n'avrìa spavento
28
1810
turba ¶ marcia sì cheta, che di voce priva ¶ la
29
1810
di varia guisa, di che gìan vestiti ¶ tutti in
30
1810
Teucri a numeroso ¶ gregge che dentro il pecoril di
31
1810
ricco ¶ padron, nell'ora che si spreme il latte
32
1810
mettean schiamazzo i Teucri, ché non uno ¶ era di
33
1810
la Contesa ¶ insazïabilmente furibonda, ¶ che da principio piccola si
34
1810
correa. ¶ Qual due torrenti che di largo sbocco ¶ devolvonsi
35
1810
gli occhi al meschino, ¶ che strepitoso cadde come torre
36
1810
ma fallì la brama; ¶ ché mentre il morto ei
37
1810
sorprende, e a lui che curvo ¶ offrìa nudati di
38
1810
tale un colpo assestò, che gli disciolse ¶ le forze
39
1810
a morte. ¶ Qui fu che Aiace Telamonio il figlio
40
1810
nomâr dal fiume. ¶ Misero! ché dei presi in educarlo
41
1810
d'Ulisse amico ¶ Leuco che già di Simoesio altrove
42
1810
accanto al corpo esangue, ¶ che di man gli cadea
43
1810
ferì Dëmocoonte, ¶ Prïamide bastardo che d'Abido ¶ con veloci
44
1810
i lumi ¶ al trafitto che cadde fragoroso, ¶ e cupo
45
1810
onor di questa pugna, ¶ ché né pietra né ferro
46
1810
fu l'Imbraside Piro che de' Traci ¶ condottiero dall
47
1810
l'armi non già, ché intorno al morto Piro
48
1810
e gagliardo, allontanaro ¶ sì che a forza respinto si
49
1810
pria di bei schinieri ¶ che il morso costrignea d
50
1810
del suo germano Licaon, che fatta ¶ al suo sesto
51
1810
prese una robusta lancia ¶ che tutto empieagli il pugno
52
1810
nemico, ¶ ma non forolla, ché la buona targa ¶ rintuzzonne
53
1810
padre Giove, ¶ sovra costui che m'oltraggiò primiero, ¶ dammi
54
1810
destra il doma ¶ sì che il postero tremi, e
55
1810
tradire ¶ l'ospite apprenda che l'accolse amico. ¶ Disse
56
1810
Non resse il brando, che in più pezzi infranto
57
1810
l'oltraggio: ed ecco ¶ che in pugno, oh rabbia
58
1810
soffocava ¶ il trapunto guinzaglio che le barbe ¶ annodava dell
59
1810
lo scagliò degli Achei, che festeggianti ¶ il raccolsero. Allor
60
1810
accorsa ¶ lo scampò Citerèa, che agevolmente ¶ il poté come
61
1810
antica ¶ filatrice di lane, che sfiorarne ¶ ad Elena solea
62
1810
vieni; ti chiama ¶ Alessandro che già negli odorati ¶ talami
63
1810
in sì gaio vestir, che lo diresti ¶ ritornarsi non
64
1810
parole, sclamò: Trista! e che sono ¶ queste malizie? Ad
65
1810
tuo caro? Ed or che vinto ¶ il suo rival
66
1810
inganni ¶ ad impedirlo? E ché non vai tu stessa
67
1810
tenti, odii sì fieri, ¶ che di mal fato perirai
68
1810
rispose Alessandro. Fu Minerva ¶ che vincitor fe' Menelao, sol
69
1810
amplesso ¶ su queste piume; ché giammai sì forte ¶ per
70
1810
quel dì né pur che su veloci antenne ¶ io
71
1810
certo per amor celato; ¶ ché come il negro ceffo
72
1810
ammenda inoltre ¶ ne rintegrate che convegna, e tale ¶ che
73
1810
che convegna, e tale ¶ che memoria ne passi anco
74
1810
labbia ¶ Giuno e Minerva, che vicin sedute ¶ venìan de
75
1810
sì rispose: ¶ Acerbo Dio, che parli? A far di
76
1810
adunator de' nembi, e che ti fêro, ¶ e Prìamo
77
1810
e di mal cuore; ¶ ché, di quante città contempla
78
1810
man né lingua moverò; ché quando ¶ pure impedir lo
79
1810
Ma dritto or parmi ¶ che tu vano non renda
80
1810
disse, veloce, e fa che i Teucri ¶ primi offendan
81
1810
clipeato ¶ stuolo de' forti che l'avea seguìto ¶ dalle
82
1810
prence ¶ Paride in prima, che d'illustri doni ¶ colmeratti
83
1810
licio saettante Apollo ¶ prometti che, tornato al patrio tetto
84
1810
sollecita, siccome ¶ tenera madre che dal caro volto ¶ del
85
1810
caro volto ¶ del bambino che dorme un dolce sonno
86
1810
sonno, ¶ scaccia l'insetto che gli ronza intorno. ¶ Ella
87
1810
infisse e nella piastra ¶ che dalle frecce il corpo
88
1810
sfiorò la pelle, ¶ sì che tosto diè sangue la
89
1810
Troiani, ¶ contra i Troiani che l'accordo han rotto
90
1810
corazza ¶ e questa fascia che di ferrea lama ¶ buon
91
1810
o Taltibio, e fa che ratto il figlio ¶ d
92
1810
troiano ¶ o licio saettier che sé di gloria, ¶ noi
93
1810
lo stuolo de' prodi che da Tricca ¶ altrice di
94
1810
licio arciero o troiano che superbo ¶ va del nostro
95
1810
cosparse ¶ dei lenitivi farmaci che al padre, ¶ d'amor
96
1810
vi prende vergogna? A che vi state ¶ istupiditi come
97
1810
s'allegra di lïon che visto ¶ un cervo di
98
1810
donne, ¶ vile del pari che leggiadro! oh mai ¶ mai
99
1810
anzi ch'esser marito, ché tal fôra ¶ certo il
100
1810
stesso il meglio, ¶ più che carco d'infamia ir
101
1810
risa de' chiomati Achei, ¶ che al garbo dell'aspetto
102
1810
or sanno a prova ¶ che vile e fiacca in
103
1810
meno paurosi i Teucri! ¶ ché tu n'andresti già
104
1810
tuo cor scure somiglia ¶ che ben tagliente una navale
105
1810
di Ciprigna i doni, ¶ ché, qualunque pur sia, gradito
106
1810
scenda a duellar, fa che l'achee ¶ squadre e
107
1810
dardi e sassi, infin che forte alzando ¶ la voce
108
1810
Achei, ¶ ch'egli par che parlarne il bellicoso ¶ Ettore
109
1810
mio labbro udite ¶ ciò che parla Alessandro, esso per
110
1810
tanta guerra. ¶ Egli vuol che de' Teucri e degli
111
1810
pertien. Quegli de' due ¶ che rimarrassi vincitor, si prenda
112
1810
l'adduca ¶ col tutto che possiede: e sia tra
113
1810
muto ¶ si restò Menelao, che doloroso, ¶ Me pur, gridava
114
1810
me me pure udite, ¶ ché il primo offeso mi
115
1810
perisca di noi due, che dalla Parca ¶ è dannato
116
1810
su le sacre fibre ¶ (ché spergiuri per prova e
117
1810
sembiante gentil, di Laodice ¶ che pregiata del prence Elicaone
118
1810
la più vaga. Trovolla che tessea ¶ a doppia trama
119
1810
istorïando andava ¶ le fatiche che molte a sua cagione
120
1810
ammirando ¶ spettacolo improvviso. Essi che dianzi ¶ di sangue ingordi
121
1810
Antènore, ¶ del popol senïori, che dell'armi ¶ per vecchiezza
122
1810
dicitor, sembianti ¶ alle cicade che agli arbusti appese ¶ dell
123
1810
meco, ma gli Dei, ¶ che contra mi destâr le
124
1810
morte m'avessi, ¶ pria che l'orme del tuo
125
1810
quindi è il pianto che mi strugge. Or io
126
1810
Or io ¶ di ciò che chiedi ti farò contento
127
1810
s'unqua fui degna che a me tale ei
128
1810
schiere e d'Otrèo, ¶ che poste del Sangario alla
129
1810
numer uno ¶ il dì che a pugna le virili
130
1810
d'Itaca nudrito, uom che ripieno ¶ di molti ingegni
131
1810
nel troian senato, ¶ notai che, stanti l'uno e
132
1810
Chi quell'altro fia ¶ che ha membra di gigante
133
1810
vergognosi, e dell'onta che mi copre. ¶ Così parlava
134
1810
Così parlava, né sapea che spenti ¶ il diletto di
135
1810
Agamennóne ¶ tratto il coltello che alla gran vagina ¶ della
136
1810
altro glorïoso Iddio, ¶ Sole che tutto vedi e tutto
137
1810
voi ¶ fiumi, e voi che punite ogni spergiuro ¶ laggiù
138
1810
un custodi ¶ del patto che giuriam. Se a Menelao
139
1810
lido. ¶ Ma se avverrà che Menelao di vita ¶ spogli
140
1810
con ella, ¶ pagando ammenda che convegna, e tale ¶ che
141
1810
che convegna, e tale ¶ che ne passi il ricordo
142
1810
s'udìa: ¶ Giove padre, che grande e glorïoso ¶ godi
143
1810
regnar, quello de' due, ¶ che tra noi fu cagion
144
1810
sì gran lite, ¶ fa che spento precipiti alla cupa
145
1810
quantunque e non coperto ¶ che di lineo torace, ei
146
1810
di Bessa, ¶ e quei che i colti dell'amena
147
1810
fiero ¶ di giovani drappello che d'Egina ¶ lasciò gli
148
1810
seguace è la gente che gl'invìa ¶ la regale
149
1810
costrutta ¶ Cleone e quella che d'Ornee discende, ¶ e
150
1810
per l'acerbo scontro ¶ che col tracio Tamiri ebber
151
1810
le Muse ¶ il giorno che d'Ecalia e dagli
152
1810
fea ritorno. ¶ Millantava costui che vinte avrìa ¶ al paragon
153
1810
campestri garzoni una caterva, ¶ che del Fenèo li paschi
154
1810
dieci ¶ navi le vele, che a varcar le negre
155
1810
rege Agapenorre. ¶ La squadra che consegue, e si divide
156
1810
di tutto il terren che tra il confine ¶ di
157
1810
delle sacre ¶ Echinadi isolette, che rimpetto ¶ alle contrade elèe
158
1810
a Giove, ¶ buon cavalier che dai paterni un giorno
159
1810
la somma signorìa ¶ da che la Parca i figli
160
1810
Idomenèo ¶ guida i Cretesi che di Gnosso usciro, ¶ di
161
1810
Creta abitator, di Creta ¶ che di cento città porta
162
1810
grande e robusto battaglier che al forte ¶ Ercole un
163
1810
di pochi oscuri. ¶ Quei che tenean Nisiro e Caso
164
1810
belle chiome alma fanciulla ¶ che in Lirnesso ei s
165
1810
armi era vicino. ¶ Quei che Filàce e la fiorita
166
1810
gregge Itóne e quei che manda ¶ la marittima Antrone
167
1810
erboso suol, reggea, mentre che visse, ¶ il marzïal Protesilao
168
1810
non restò sua schiera, ¶ ché Podarce or la guida
169
1810
figlio ¶ del Filacide Ificlo, che di pingui ¶ lanose torme
170
1810
Rena produsse. ¶ Que' poi che Tricca e la scoscesa
171
1810
illustre ¶ Ippodamìa quel dì che dei bimembri ¶ irti Centauri
172
1810
soldati, e di color che intorno ¶ alla fredda Dodona
173
1810
stanza, ¶ e di quelli che solcano gli ameni ¶ campi
174
1810
titaresia irriga, ¶ rivo gentil che nel Penèo devolve ¶ le
175
1810
galleggia ¶ come liquida oliva; ché di Stige ¶ (giuramento tremendo
176
1810
e de' cavalli insieme ¶ che gli Atridi seguîr. Prestanti
177
1810
mar di foco inondator, che tutta ¶ divorasse la terra
178
1810
gli Achei, col piè che i venti adegua, ai
179
1810
di Prìamo un figlio che, del piè fidando ¶ nella
180
1810
re conversa, ¶ Padre, disse, che fai? Sempre a te
181
1810
né pensi alla ruina ¶ che ne sovrasta. Molte pugne
182
1810
di battaglia esperti. ¶ Quei che dell'Ida alle radici
183
1810
figli non l'udîr; ché nero ¶ a morir li
184
1810
d'Irtaco, e prence che d'Arisba venne ¶ da
185
1810
del Pelìde, quel dì che di nemica ¶ strage vermiglio
186
1810
duci, a quelli ancora ¶ che alla falda del Tmolo
187
1810
costui come fanciulla: ¶ stolto! ché l'oro allontanar non
188
1810
seppe ¶ l'atra morte che il giunse allo Scamandro
189
1810
e schiamazzando, col romor che mena ¶ lo squadron delle
190
1810
al ladro cara ¶ più che la notte, né va
191
1810
lunge il guardo ¶ più che tiro di pietra: a
192
1810
il piè de' guerrieri che veloci ¶ l'aperto campo
193
1810
aureo scettro al tempestar, che tutta ¶ gli fa la
194
1810
di questo cane ¶ dileggiator. Che sì, che all'arrogante
195
1810
cane ¶ dileggiator. Che sì, che all'arrogante ¶ passò la
196
1810
gli estremi ¶ del par che i primi udirne le
197
1810
giurando ¶ di non tornarsi che Ilïon caduto. ¶ Guardali: a
198
1810
qui si pate traversìa, che scusa ¶ il desiderio de
199
1810
e sbattuto in mar che freme, ¶ pur di un
200
1810
la lontananza ¶ dalla consorte, che pensar di noi ¶ che
201
1810
che pensar di noi ¶ che già vedemmo del nono
202
1810
amici, ¶ tanto indugiate almen, che si conosca ¶ se vero
203
1810
dell'ala, e lei che l'aure ¶ empiea di
204
1810
vorator fe' il Dio che lo mandava ¶ nuovo prodigio
205
1810
meraviglia, e a noi, che dell'orrendo ¶ portento fra
206
1810
il tempo si consuma, ¶ che dar si debbe a
207
1810
scettro: ¶ ed in proposte, che d'effetto vote ¶ cadran
208
1810
marcir lascia i pochi ¶ che in disparte consultano se
209
1810
redir si debba, pria che falsa o vera ¶ si
210
1810
Io ti fo certo che il saturnio figlio, ¶ il
211
1810
saturnio figlio, ¶ il giorno che di Troia alla ruïna
212
1810
Alcun non sia ¶ dunque che parli del tornarsi in
213
1810
taluno pur v'ha che voglia a forza ¶ di
214
1810
e per tribù, sì che a vicenda ¶ si porga
215
1810
e quale il vil; ché ognuno ¶ con emula virtù
216
1810
ira. Ma se fia ¶ che in amistà si torni
217
1810
Qualunque io poscia scorgerò che lungi ¶ dalla pugna si
218
1810
abitator dell'etra, ¶ pria che il sole tramonti e
219
1810
l'aria imbruni, ¶ fa che fumanti al suol di
220
1810
le regie porte; fa che la mia lancia ¶ squarci
221
1810
dell'ettoreo petto, ¶ e che d'intorno a lui
222
1810
ogni dimora ¶ all'impresa che in pugno il Dio
223
1810
regi ¶ di Giove alunni, che seguìan l'Atride, ¶ li
224
1810
dolce al core ¶ più che il volger le vele
225
1810
selva incende, ¶ sorge splendor che lungi si propaga; ¶ così
226
1810
l'armi un chiaror che tutto intorno ¶ di tremuli
227
1810
eserciti ¶ ovver di cigni che snodati il tenue ¶ collo
228
1810
con tale un rombo che ne suona il prato
229
1810
sciame dell'impronte mosche ¶ che ronzano in april nella
230
1810
divider le greggie, allor che il pasco ¶ le confonde
231
1810
tauro era nel mezzo, ¶ che nobile e sovrana alza
232
1810
e garbo e maestà, che Marte al cinto, ¶ Nettunno
233
1810
or voi ne dite (ché voi tutte, o Dive
234
1810
parole ¶ farò né nome, ché bastanti a questo ¶ non
235
1810
memoria altri non puote ¶ che l'alme figlie dell
236
1810
di Tespia e quei che manda ¶ la spaziosa Micalesso
237
1810
e Grea; ¶ e quei che d'Arma la contrada
238
1810
questi ¶ trenta le navi che schierârsi al lido. ¶ Regge
239
1810
gli abitatori, e quei che del Cefiso ¶ beon l
240
1810
onde sacre, e quei che di Lilèa ¶ domano i
241
1810
mi sei, forte battuta; ¶ ché allor nessuna con dolor
242
1810
alterno canto. ¶ Ratto, poi che del Sol la luminosa
243
1810
ne' palagi n'andò, che fabbricati ¶ a ciascheduno avea
244
1810
giacque l'alma Giunon che d'oro ha il
245
1810
abbandonato avea ¶ di Giove che pensoso in suo segreto
246
1810
esponi ¶ esatto ambasciator. Digli che tutte ¶ in armi ei
247
1810
degli Achei le squadre, ¶ che dell'iliaco muro oggi
248
1810
nel ciel la caduta; che discordi ¶ degli eterni d
249
1810
non sono le menti; che di Giuno ¶ cessero tutti
250
1810
cessero tutti al supplicar; che in somma ¶ l'estremo
251
1810
celeste ¶ nunzio di Giove, che lontano ancora ¶ su te
252
1810
Achei. Tempo è venuto ¶ che l'ampia Troia in
253
1810
nell'alma, e fa che seco ¶ non lo si
254
1810
delle udite cose, ¶ di che contrario uscir dovea l
255
1810
parlamento ¶ convocaro gli Achei, che frettolosi ¶ accorsero e frequenti
256
1810
nestorea nave, ¶ e raccolti che fûro, in questi accenti
257
1810
divina visïon m'apparve, ¶ che te, Nèstore padre, alla
258
1810
son io ¶ da Giove che dal ciel di te
259
1810
truppe de' chiomati Achei, ¶ ché di Troia il conquisto
260
1810
sentimenti. Io dunque ¶ comanderò che su le navi ognuno
261
1810
destra passò d'Agamennóne, ¶ che poi sovr'Argo lo
262
1810
m'avvolse, Iddio crudel, che prima ¶ mi promise e
263
1810
il talento, ¶ di lui che nell'immensa sua possanza
264
1810
noi appo i futuri ¶ che contra minor oste un
265
1810
anno si volge ¶ da che giungemmo, e già marciti
266
1810
E noi l'impresa ¶ che a queste sponde ne
267
1810
natìa ¶ di concorde voler, ché disperata ¶ delle mura troiane
268
1810
adunanza, a quella guisa ¶ che dell'icario mare i
269
1810
flutti ¶ si confondono allor che Noto ed Euro ¶ della
270
1810
la fuga, né patir che un solo ¶ de' remiganti
271
1810
naviglio, ¶ ma del dolor che il preme, e immoto
272
1810
il sangue ¶ di tanti, che per lei qui lo
273
1810
versaro, ¶ bellicosi compagni? A che ti stai? ¶ T'appresenta
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1810
li trattieni, ¶ né consentir che antenna in mar si
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1810
via gittato il manto, ¶ che dopo lui raccolse il
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1810
con parlar lusinghiero; e, Che fai, dice, ¶ valoroso campione
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1810
tutti han chiaro ciò che dianzi in chiuso ¶ consesso
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1810
ei disse. Deh badiam, che irato ¶ non ne percuota
279
1810
l'ira, e Giove, ¶ che al trono l'educò
280
1810
pari a marina ¶ onda che mugge e sferza il
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1810
duce supremo Agamennóne, ¶ sì che tutti di sdegno e
282
1810
e gridava: E di che dunque ¶ ti lagni, Atride
283
1810
dunque ¶ ti lagni, Atride? che ti manca? Hai pieni
284
1810
e qualche Teucro aspetti ¶ che d'Ilio uscito lo
285
1810
alla spartita? ¶ Eh via, che a sommo imperador non
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1810
Achille, a un guerrier che sì l'avanza ¶ di
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1810
del ritorno t'impacciar, ché il fine ¶ di queste
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1810
Or io ¶ cosa dirotti che vedrai compiuta. ¶ Se com
289
1810
il tieni: ¶ stagion verrà che negli Achei si svegli
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1810
il cor ti roderai, ché sì villana ¶ al più
291
1810
orator, Nestorre ¶ facondo sì, che di sua bocca uscièno
292
1810
sua bocca uscièno ¶ più che mel dolci d'eloquenza
293
1810
fatal contesa, ¶ di voi che tutti di valor vincete
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1810
Achei! Deh m'ascoltate, ¶ ché minor d'anni di
295
1810
anco m'obbedite adunque, ¶ ché l'obbedirmi or giova
296
1810
al mio prego, ei che de' Greci ¶ in sì
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1810
ei solo è reo, che voi per la fanciulla
298
1810
quando il dì splenda ¶ che a scampar gli altri
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1810
questo è l'onor che darmi il gran Tonante
300
1810
veneranda ¶ genitrice l'udì, che ne' profondi ¶ gorghi del
301
1810
onda: accanto al figlio, ¶ che lagrime spargea, dolce s
302
1810
e disse: ¶ Figlio, a che piangi? e qual t
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1810
piè–veloce eroe. Ridir che giova ¶ tutto il già
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1810
Atridi in prima. ¶ Invan; ché preghi e doni e
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1810
ebbe in dispregio ¶ Agamennón, che minaccioso e duro ¶ quel
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1810
minaccia mi fe' tal che pieno ¶ compimento sortì. Gli
307
1810
me donata. ¶ Ma tu che il puoi, tu al
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1810
intesi gloriarti, e dire ¶ che sola fra gli Dei
309
1810
di nembi, ¶ il giorno che tentâr Giuno e Nettunno
310
1810
chiamando il gran Centìmano, ¶ che dagli Dei nomato è
311
1810
ebber tema i numi, ¶ che poser di legarlo ogni
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1810
ai Teucri, e far che tutte ¶ fino alle navi
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1810
offese, ¶ ingannando la Parca che t'incalza, ¶ ed omai
314
1810
un tempo ed infelici, ¶ ché iniqua stella il dì
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1810
sdegni ¶ placar del nume che gli Achei percosse ¶ d
316
1810
fe' questo prego: ¶ Dio che godi trattar l'arco
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1810
arco d'argento, ¶ tu che Crisa proteggi e la
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1810
appieno. La terribil lue, ¶ che i Dànai strugge, allontanar
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1810
laudi a Febo dicean, che nell'udirle ¶ sentìasi tocco
320
1810
dal re supremo Agamennón, che a forza ¶ gli rapì
321
1810
Giove, ¶ sapientissimo Iddio: fa che vittrici ¶ sien le spade
322
1810
le spade troiane, infin che tutto ¶ e doppio ancora
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1810
concedi; ¶ nulla hai tu che temer; fa ch'io
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1810
rispose: ¶ Opra chiedi odïosa che nemico ¶ farammi a Giuno
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1810
tu sgombra di qua, ché non ti vegga ¶ la
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1810
Mio pensier fia poscia ¶ che il desir tuo si
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1810
vana ¶ esser può cosa che il mio capo accenna
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1810
le rispose: Giunon, tutto che penso ¶ non sperar di
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1810
si saprà. Ma quel che lungi io voglio ¶ dai
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1810
cessa. ¶ Acerbissimo Giove, e che dicesti? ¶ riprese allor la
331
1810
gran tempo è pure ¶ che da te nulla cerco
332
1810
mi molesta il core, ¶ che Teti, del marin vecchio
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1810
al ver t'apponi, ¶ che al ver t'apponga
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1810
taci, ¶ e m'obbedisci; ché giovarti invano ¶ potrìan quanti
335
1810
difesa ¶ accorresser Celesti, allor che poste ¶ le invitte mani
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1810
qui non vegga, ¶ te, che cara mi sei, forte
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1810
Achille ¶ l'ira funesta che infiniti addusse ¶ lutti agli
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1810
perìa: colpa d'Atride, ¶ che fece a Crise sacerdote
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1810
aggiunse: ¶ Vecchio, non far che presso a queste navi
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1810
ti colga io mai; ¶ ché forse nulla ti varrà
341
1810
d'argento, o tu che Crisa ¶ proteggi e l
342
1810
chiamò le turbe Achille; ¶ ché gli pose nel cor
343
1810
fuggir ne fia concesso; ¶ ché guerra e peste ad
344
1810
pure ¶ interprete di sogni (ché da Giove ¶ anche il
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1810
le cose ¶ eran conte che fur, sono e saranno
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1810
saranno; ¶ e per quella, che dono era d'Apollo
347
1810
generoso Achille, ¶ vuoi tu che dell'arcier sovrano Apollo
348
1810
e giura: ¶ perché tal che qui grande ha su
349
1810
di' franco. Per Apollo ¶ che pregato da te ti
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1810
anco parli ¶ d'Agamennón che sé medesmo or vanta
351
1810
duol, ma dell'oltraggio ¶ che al sacerdote fe' poc
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1810
fe' poc'anzi Atride, ¶ che francargli la figlia ed
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1810
castigo la man grave, ¶ che si rimandi la fatal
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1810
Crisa. ¶ Così forse avverrà che il Dio si plachi
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1810
opre tue del par che le parole. ¶ E fra
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1810
Argivi profetando or cianci ¶ che delle frecce sue Febo
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1810
in signorìa, tal sendo ¶ che a Clitennestra pur, da
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1810
questo è il meglio; ¶ ché la salvezza io cerco
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1810
preparate ¶ tosto il compenso, ché de' Greci io solo
360
1810
ingiusto ciò fôra, or che una tanta ¶ preda, il
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1810
d'avarizia al par che di grandezza ¶ famoso Atride
362
1810
ti daranno, e per che modo ¶ i magnanimi Achei
363
1810
modo ¶ i magnanimi Achei? Che molta in serbo ¶ vi
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1810
prigioniera al Dio rimanda, ¶ ché più larga n'avrai
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1810
privo rimarrommi? E imponi ¶ che costei sia renduta? Il
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1810
gli Achivi altra captiva ¶ che questa adegui e al
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1810
il Dio ne plachi che da lunge impiaga. ¶ Lo
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1810
degli Achei sì vile ¶ che obbedisca al tuo cenno
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1810
l'armi, io no; ché meco ei sono ¶ d
370
1810
popolosa Ftia ¶ non saccheggiâr; ché molti gioghi ombrosi ¶ ne
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1810
frutto, ¶ l'unico premio che l'Acheo mi diede
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1810
mi spero ¶ quel dì che i Greci l'opulenta
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1810
l'opulenta Troia ¶ conquisteran; ché mio dell'aspra guerra
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1810
a Ftia si rieda; ché d'assai fia meglio
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1810
terren volger la prora, ¶ che vilipeso adunator qui starmi
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1810
stanno ¶ ben altri eroi, che a mia regal persona
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1810
ch'altri; sì, te che le contese ¶ sempre agogni
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1810
spedita ¶ dalla diva Giunon, che d'ambo i duci
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1810
disse, di Giove, a che ne vieni? ¶ forse d
380
1810
mio detto: verrà tempo ¶ che tre volte maggior, per
381
1810
primi infra gli Achei, ¶ che ogni rischio t'è
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1810
ti torna di ciascun che franco ¶ nella grand'oste
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1810
giuro ¶ per questo scettro (che diviso un giorno ¶ dal
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1810
sel portano gli Achei che posti sono ¶ del giusto
385
1810
teco, ¶ invereconda audace Dea, che ardisci ¶ contra il Tonante
386
1810
E' non si par che molto affaticate ¶ v'abbia
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1810
è di mente uscito ¶ che invitto è il braccio
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1810
è il braccio mio? che quanti ha numi ¶ il
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1810
un freddo tremor pria che la guerra ¶ pur contemplaste
390
1810
già seguìto l'effetto) che percosse ¶ dalla folgore mia
391
1810
il padre ¶ l'acerbo che l'ardea sdegno represse
392
1810
rispose: ¶ Tremendissimo Giove, e che dicesti? ¶ Ben anco a
393
1810
Ettorre ¶ non pria desisterà, che finalmente ¶ l'oziosa si
394
1810
d'Achille ¶ il dì che in gran periglio appo
395
1810
di Giapeto e Saturno, che nel cupo ¶ Tartaro chiusi
396
1810
rapîr le tenèbre invidiose, ¶ che inopportune sul cruento lido
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1810
frattanto ite, e bandite ¶ che i canuti vegliardi, e
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1810
consiglio. ¶ Dirò dimani ciò che far ne resta. ¶ Spero
399
1810
sua prodezza ¶ tal sia che possa di mia lancia
400
1810
foss'io del par che Pallade ed Apollo, ¶ come
401
1810
sfavillano le stelle, allor che l'aria ¶ è senza
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1810
di Troia. Erano mille ¶ che di gran fiamma interrompeano
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1810
i cavalli pascevano, aspettando ¶ che dal bel trono suo
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1810
e in quella guisa ¶ che il pescoso Oceàno si
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1810
simìle a cupo fonte ¶ che tenebrosi da scoscesa rupe
406
1810
mi promise e giurò che al suol prostrate ¶ d
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1810
questo ¶ del prepotente nume, che già molte ¶ spianò cittadi
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1810
molte ancora ¶ ne spianerà, ché immenso è il suo
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1810
alla diletta ¶ paterna terra, ché dell'alta Troia ¶ lo
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1810
col vero ¶ libero dir, che in libero consesso ¶ lice
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1810
a te di rimando, che se Giove ¶ l'un
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1810
l'altro più grande che lo scettro, il core
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1810
vie; le numerose ¶ navi, che d'Argo ti seguîr
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1810
Stènelo e Dïomede, insin che giunga ¶ il dì supremo
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1810
dì supremo d'Ilïon; ché noi ¶ qua ne venimmo
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1810
Giovinetto se' tu, sì che il minore ¶ esser potresti
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1810
miei figli. Io dunque ¶ che di te più d
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1810
e ben lo puoi, ché piene ¶ le tende hai
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1810
tu del buon lïeo che ognora ¶ pel vasto mar
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1810
seconda ¶ il consiglio miglior, ché di consiglio ¶ utile e
421
1810
Questa fia la notte ¶ che l'esercito perda, o
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1810
ristaura; e sì tosto che de' cibi ¶ e del
423
1810
il ben ne frutti; ¶ ché il buon consiglio, da
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1810
eseguirlo. Io dunque ¶ ciò che acconcio a me par
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1810
mi pensai dal punto ¶ che dalla tenda dell'irato
426
1810
o col dolce favellar che tocca. ¶ Tu parli il
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1810
mi fêr l'acquisto, ¶ che povero per certo e
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1810
stesso ¶ trascelte il dì che Lesbo ei prese. A
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1810
dense tutte ¶ di cittadini che di greggi e mandre
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1810
abborrito iddio. ¶ Rammenti ancora che di grado e d
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1810
pregiati ¶ sono i doni che appresti al re Pelìde
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1810
comandate ¶ alto silenzio, acciò che salga a Giove ¶ la
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1810
cibo or mi rendete, ¶ che dell'illustre Eezïon la
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1810
desiosi, a voi ¶ pria che a me stesso che
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1810
che a me stesso che pur suo mi vanto
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1810
ne riesce, io spero ¶ che ratti i Greci su
437
1810
agitò sul trono ¶ sì che scosso tremonne il vasto
438
1810
sarà vero, ¶ possente Enosigèo, che degli Argivi ¶ a pietà
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1810
ruina! ¶ Pur son essi che in Elice ed in
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1810
su l'Ida. ¶ Oh! che mai parli, temeraria Giuno
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1810
non sia, no mai, che col saturnio Giove ¶ a
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1810
Ettòr serrati e chiusi, ¶ che simigliante al rapido Gradivo
443
1810
d'Ulisse si fermò, che vasta il mezzo ¶ dell
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1810
d'Achille al padiglione, ¶ che l'eguali lor prore
445
1810
andaro ¶ gli alteri vanti che menammo un giorno ¶ di
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1810
le vostre burbanze allor che l'epa ¶ v'empiean
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1810
tracannando, e si dicea ¶ che un sol per cento
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1810
fuga un solo Ettorre, ¶ che ben tosto farà di
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1810
Pur io so ben, che quando a questo lido
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1810
nume, e ad accennargli ¶ che non tutto il suo
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1810
augurio ¶ un'aquila spedì che negli unghioni ¶ tolto al
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1810
il suo scudiero ¶ Merïon che di Marte avea l
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1810
manto, ¶ ricovrava al fratel che alla grand'ombra ¶ dello
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1810
tuo buon padre Telamon che un giorno ¶ ti raccolse
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1810
tieni la promessa mia) ¶ che se Giove e Minerva
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1810
vaghe sembianze una fanciulla ¶ che teco il letto e
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1810
rispose: Illustre Atride, ¶ a che mi sproni, per me
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1810
mio poter. Dal punto ¶ che verso la città li
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1810
dardi dal nervo liberai, che tutti ¶ profondamente si ficcâr
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1810
nondimeno ¶ fallì la freccia, ché l'accolse in petto
461
1810
partorì la gentil Castianira, ¶ che una Diva parea nella
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1810
Ettorre altra saetta, ¶ più che mai del suo sangue
463
1810
lo strale in fallo, ¶ ché Apollo il deviò, ma
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1810
Cebrïone ¶ di lui fratello che il seguìa, fe' cenno
465
1810
alle navi il portâr che gravemente ¶ sospirava e gemea
466
1810
tal forza e lena, che al profondo fosso ¶ dirittamente
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1810
paura. ¶ Qual fiero alano che ne' presti piedi ¶ confidando
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1810
Gorgóne, ¶ o come Marte che nel sangue esulta. ¶ Impietosita
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1810
sol, del fiero Ettorre ¶ che in suo furore intollerando
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1810
adempir cerca le brame, ¶ che lusinghiera gli baciò il
471
1810
tempo, ¶ sì, verrà tempo che la sua diletta ¶ Glaucòpide
472
1810
apparecchia ¶ co' veloci cornipedi, ché tosto ¶ io ne vo
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1810
Vedrem se questo Ettòr, che sì superbo ¶ crolla il
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1810
lancia, ond'ella, allor che monta in ira, ¶ di
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1810
custodi ¶ vegliano l'Ore che il maggior de' cieli
476
1810
superbe, e delle piaghe ¶ che loro impresse lascerà il
477
1810
parole espose: ¶ Dove correte? Che furore è questo? ¶ Sostate
478
1810
questo? ¶ Sostate il piè, ché il dar soccorso ai
479
1810
figlio di Saturno udite, ¶ che fian messe ad effetto
480
1810
anni le piaghe salderan che impresse ¶ lasceravvi il suo
481
1810
Aiace coll'immenso ¶ pavese che parea mobile torre; ¶ opra
482
1810
Ila abitatore, ¶ prestantissimo fabbro, che di sette ¶ costruito l
483
1810
ma noi siam tali, ¶ che non temiamo lo tuo
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1810
Aiace, ¶ rispose Ettorre, a che mi tenti, e parli
485
1810
trapassò la ferrea falda ¶ che di fuor lo copriva
486
1810
sì addentro si ficcò, che presso al lombo ¶ lacerògli
487
1810
offese ¶ lui nel ginocchio, che riverso ei cadde ¶ con
488
1810
e le dardanie donne ¶ che in lunghi pepli avvolte
489
1810
al padiglion d'Atride, ¶ che per tutti onorar tosto
490
1810
esterna ¶ profonda fossa scaverem che tutta ¶ circondi la muraglia
491
1810
Troia, i sensi udite ¶ che il cor mi porge
492
1810
si rende, non avrem che danno. ¶ Così detto, s
493
1810
tuo detto, e so che porti ¶ una miglior sentenza
494
1810
sentenza in tuo segreto. ¶ Ché se parli davver, davvero
495
1810
Quanto alle ricche ¶ spoglie che d'Argo a queste
496
1810
per indi razzuffarci infin che piena ¶ tra noi decida
497
1810
di buon grado assento ¶ che siano incesi; ché non
498
1810
assento ¶ che siano incesi; ché non dêssi avaro ¶ esser
499
1810
sfigurati e dalla polve, ¶ che mal se ne potea
500
1810
fia più tra' mortali, ¶ che gl'Immortali in avvenir