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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Montanaro, Tommaso sa le stelle, 2014

concordanze di «ci»

nautoretestoannoconcordanza
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mai stata, dove non ci fosse niente di lei
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cane, una volpe. Nina? Ci sono i fantasmi? Si
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e controlla che non ci sia nessuno. “Eccoci, amore
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l’ipermercato. Per arrivarci, ci mette una ventina di
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un’altra lingua; qui ci sono le cose che
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avvicina un dito, lei ci monta sopra. Indugia lì
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comportarsi con Pietro. Poi ci rinuncia e vola via
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i pezzi in giro. Ci vuole un essere sapiens
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togliersi via i pensieri ci vuole un po’ d
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ai tronchi, al massimo ci ha trovato il guano
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e Pietro ogni volta ci cadeva, si voltava per
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ha la sensazione che ci sia qualcuno. Si fa
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la porta, spinge, dentro ci sono i numeri ammucchiati
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a sbranarlo? Eppure non ci sono odori, movimenti, intorno
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è aperta. No, non ci sono sagome fuori dalla
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un’orma. Si china, ci mette sopra il dito
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che sotto la tettoia ci sono dei soffioni, incastrati
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intorno, sono una malattia, ci han fatto dentro il
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dito d’acqua rimasto. Ci lascia dentro un salamino
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nulla. Chi è? Cosa ci fa lì? Dove deve
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di cacciarlo via, non ci pensa nemmeno, non c
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che vanno, sì, ma ci sono anche quelle che
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E, se non sbaglia, ci sono ancora i materassi
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Apre gli occhi. Cosa ci faccio qui?, si domanda
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dà così fastidio che ci sia qualcuno nel suo
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prendono un carrello, Tommaso ci si aggrappa, indica lui
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le boccacce. “Stop, Tommaso, ci notano. Poi succede un
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della camera chiusa. Non ci sono alternative, lui è
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pavimento sembra il mare. ¶ Ci sono tanti blu diversi
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lì dentro? Lui non ci viene dall’estate scorsa
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da solo il materasso, ci finisce sotto. “Pietro!” chiede
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Ne prendono un altro, ci danno dentro col battipanni
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allunga le braccia perché ci si sdrai sopra. Tommaso
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la seconda volta che ci è andato, tutto solo
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una cosa bella, che ci sia un ragazzino per
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vous Calais? ¶ Sulla pagina ci sono delle bacche di
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colonne di cemento. Pietro ci va di sera, non
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per qualche mese non ci pensa più. Ora è
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testa. “Buonasera Castroni, che ci fa qui?” ¶ “Sto andando
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evitare quel posto malfamato: “Ci vanno le donnacce!”. Quante
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lo schermo, ma non ci trova nessuna segnalazione. Sta
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per uscire dal piazzale. Ci mette mezz’ora, prima
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mai a farle finire, ci si vive dentro tutta
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letto si accorge che ci sono macchie di sangue
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sangue sul pavimento. Goccioloni. Ci sono impronte bagnate, sporche
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al primo piano, non ci crede, lui l’aveva
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mestiere.” ¶ “Senti, già che ci sei, mi dai un
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che sui bordi non ci sia niente, solo la
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rende conto che non ci sono tende, nella stanza
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detto che ti passa. Ci sono qui io.” ¶ 13. ¶ Un
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il verso. E ora ci proviamo la febbre.” ¶ “No
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la lascia vuota. Tommaso ci pensa un po’ su
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pagine, è un libro. Ci mette un titolo e
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prende un foglio nuovo, ci disegna uno stivale, scrive
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sono cose che non ci sono più, che sono
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che cadono dal cielo, ci mette un ombrello per
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di esche. Ora che ci penso avranno sei mesi
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sopra di loro. Tommaso ci prova: “Cielo” gli viene
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la polenta, se non ci fosse un caldo boia
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vero che nel cielo ci sono tutte le cose
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le cose che non ci sono più. Non che
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le cose che non ci sono più ogni tanto
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sicuro una “speranza”, ma ci sono sere che no
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Almeno per Pietro. Già. Ci sono tantissime parole che
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avrebbe motivo di esserci: ci sono vite ben più
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non sa neppure che ci sono, quelle parole, anche
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un sorriso sarcastico: “Oggi ci sarà da divertirsi”. ¶ “E
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e uno blu. Cosa ci fanno, lì, dei palloncini
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stretti. “Se fai così, ci scoprono!” Non vede il
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la mia,” risponde Pietro. “Ci mancherebbe anche altro che
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stanza? E come mai ci sono questi vestiti da
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AMMIRAGLIO ROLLO?” ¶ “Mi sorprende.” ¶ “Ci ho preso? D’altro
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al contenuto. “Pavarotti, almeno ci sei tu!” dice al
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al cervo. Per terra ci sono fogli di giornale
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lo fissa, lo gira, ci gioca, poi si alza
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nera. In un’altra ci sono una decina di
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è giusta, basta immaginare, ci vuole poco, siamo nella
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non può aiutarlo, qui ci vuole qualcuno con le
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all’aperto.” ¶ “E se ci vedono?” ¶ “Ma se non
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Quella è Nur! Cosa ci fa nel negozio? Sì
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ridicolo. E poi, quanto ci impiegherebbe a rimettersi in
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occhi e li riapre. Ci vede bene. Nessuna traccia
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solo di notte, e ci siamo quasi. O forse
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la trovava negli scaffali. Ci aveva provato, con delle
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di aspirapolvere. ¶ “Nina, che ci fai qui? Sei in
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salutarti.” ¶ “Perché?” ¶ “Vado via.” ¶ “Ci vediamo direttamente a teatro
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Mi dispiace. Ti prego. Ci abbiamo provato troppe volte
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il suo, di biglietto. ¶ Ci sarebbe andato da solo
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dove l’aveva lasciato. Ci sono delle foto della
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Sì. Adesso sui giornali ci saranno solo scippi in
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borse dei suoi sequestratori. Ci penserà dopo. “Mi faccio
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la scritta in inglese ci sono dei simboli, un
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arabo, pensa Pietro. Sfoglia, ci sono due testi, uno
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silhouette abbracciate: Ma... Non ci può credere. ¶ Eppure, non
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può credere. ¶ Eppure, non ci sono dubbi. ¶ È lui
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stringe: “Sono qui. Non ci succederà niente di male
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poco, forse pensa che ci sia qualcuno dentro e
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Fois? Folin? Querzola? Salvia? Ci siete?” Va al cervo
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preso, le labbra che ci hanno bevuto. “Le cassette
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faccio a ricordare se ci sono tutte?” Ma se
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borsoni! I borsoni non ci sono più. Non li
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sulle gambe di Pietro, ci mette un dito sopra
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la Panda funzionasse ti ci porterei subito.” ¶ “Panda morta
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rotti, una candela non ci può più stare, brucerebbe
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sonnacchioso deposito giudiziario ¶ “Che ci fai qui?” ¶ “Ero preoccupata
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è di sopra?” ¶ “Non ci sei mai stata?” ¶ “Ma
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preso. ¶ “Pietro!” ¶ Pietro non ci pensa due volte. “Devo
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prendiamo le cose. Poi ci portiamo via lui. Se
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Intanto prendiamo cose che ci piacciono. Poi tu ci
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ci piacciono. Poi tu ci dici cosa più soldi
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dici cosa più soldi. Ci dici dove sono i
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un valore inestimabile.” ¶ “Non ci credo.” ¶ “È del Cinquecento
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le luci lo accecano, ci passa sotto. “Non vedo
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ne andranno. O forse ci lasceranno in pace mentre
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libretto, controlla solo che ci siano la busta e
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Per stare con te ci vuole coraggio.” ¶ I colpi
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il muro del deposito, ci sbatte contro in retromarcia
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ce li troviamo davanti ci ammazzano.” ¶ Ecco, la prima
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e gireranno ancora, poi ci sarà solo il sentiero
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loro. “Accelera, porcomondo! Questi ci sparano.” ¶ Dall’interno si
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Castroni, ma cosa diavolo ci fa qui? E perché
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nave che affonda, piuttosto ci muore insieme. La postina
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mangio!” ¶ “La prossima volta ci vai tu all’ipermercato
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Cosa si può mettere? Ci pensa un po’ e
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con scritto TOMMASO; Pietro ci ha messo le magliette