Enrico Panzacchi, Donne e poeti, 1902

entusiasmo che un poco ci mise in diffidenza. Fummo

voglia di obbiettare non ci mancò. E il Prati

era allora quasi indivisibili, ci demmo a cercare insieme

dagli amici malissimo; e ci videro una prova di

buona stagione, nel pomeriggio, ci davamo un poco al

alla grandezza dell'Arte ci fa sentire la gravità

tristezza.» Nella terza strofa ci mostra il mobil vertice

ne' mari. ¶ L'ode ci trasporta nell'«isola dei

del 1882, quando dall'Egitto ci venivano tante strane e

un incedere veramente regale. Ci vorrebbero delle musiche di

due anni fa egli ci diede Rime nuove; ora

diede Rime nuove; ora ci dà le Terze Odi

le sorprese che egli ci serba per l'avvenire

la sua opera poetica ci sta dinanzi nel magnifico

nozze del mare» o ci lanciava in faccia dei

donne celebri che voi ci recate innanzi una dopo

Dopo tutto poi, non ci sarebbe nulla di sorprendente

d'un uomo che ci arriva da spiaggie lontane

le sventure che egli ci ha raccontate! - ¶ E il

e in quel grido ci sembra di cogliere la

Shakespeare! ¶ Miranda e Titania ci fanno sognare: Giulietta, Ofelia

la gran distanza che ci corre nella moralità della

trent'anni, prima che ci fosse dato di leggere

veramente poteva parere che ci fosse qualche cosa dell

uno squilibrio saltuario; forse ci spiegheremmo ancora quel non

pure in mare; e ci vada anche, con la

della Babilonia moderna che ci lasciarono poche pagine di

il tipo della fanciulla ci pare che ondeggi, si

un poco di più, ci sarebbe, a dir vero

figura, che il poeta ci mostra sempre in una

non invecchiano mai e ci restano nella mente come

in Shakespeare. Ed io ci credo; e penso che

insolita di vita, che ci attrae e ci appaga

che ci attrae e ci appaga. Nel suo breve

di motivi psicologici, che ci fa fede della naturalezza

questo li amiamo e ci appassioniamo di loro. Lanciotto

a verità. - Ma mentre ci aspettiamo dunque gli accenti