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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Roberto Saviano, La paranza dei bambini, 2016

concordanze di «ci»

nautoretestoannoconcordanza
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Agostino De Rosa ¶ Dove ci sono bambini c’è
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con passione. Anche quando ci passa in mezzo una
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A prendere l’albero, ci era andato di notte
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a se stesso che ci sarebbe entrato a ogni
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ma a volte non ci andavano nemmeno, a scuola
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nere, rosse, bastava che ci fosse Michael che andava
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prima o poi Nisida ci spetta. E forse lì
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più grande piantagione che ci sia al mondo, guagliu
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Sì, – e perché non ci fosse nessun dubbio aggiunse
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casa nostra... ¶ – Ma che ci azzecca, – replicò Agostino, – Copacabana
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Copacabana è qua e ci vuole vedere. ¶ – E dove
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cosa sarebbe successo, ma ci metteva l’immaginazione. ¶ Pensieri
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porti a catena? ¶ – Poi ci mettono le microspie. ¶ – Ma
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non sono i tuoi, ci stanno i guaglioni che
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via Forno Vecchio. ¶ Prima ci stava una tintoria, con
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un affitto basso basso. Ci aveva fatto mettere una
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una bella idea. Lui ci stava bene con loro
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Non cerca quello che ci è strisciato sotto. Si
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non era così che ci si presentava, ma Copacabana
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Questa è zona mia. Ci sono ancora. ¶ – Bra’, staje
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motivazioni da chef stellato. ¶ Ci fu anche la rimpatriata
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raggiungere il palco, non ci fu neanche bisogno di
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lo sentiva Nicolas quando ci passava accanto, e veniva
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tutte cose e non ci darebbe mai autorizzazione, perché
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sono preso, e noi ci dobbiamo prendere il nostro
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aveva sempre visto così. Ci era stato qualche volta
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Questo a pallone non ci gioca più –. Nicolas si
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s’hanno pigliato, poco ci manca e pure ’o
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amm’’a caccià assai. Ci stanno più cinesi che
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non è tua madre ci assomiglia assai. ¶ – Che dovete
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seguite o no? ¶ – Dove ci porti? ¶ – In un garage
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traffico. ¶ Il cinese non ci pensò a fare il
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il tamburo per caricarla. Ci provò un’altra volta
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La sollevò quando ormai ci si era seduto, con
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con questa mo’ che ci fai? ¶ – Con questa, mo
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iniziamo a faticà. ¶ – Cioè? ¶ – Ci leviamo qualche sfizio... ¶ – Posso
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bene pure a te, ci facciamo ’na passeggiata, ja
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facciamo ’na passeggiata, ja’. ¶ Ci mise qualche minuto, ma
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Agostino. ¶ – Niente, Nico’, non ci fanno entrare, nun ce
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ch’amm’’a fà? Ci stanno mettendo la merda
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tua mamma... – disse Nicolas. ¶ – Ci serve una mazza. Ci
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Ci serve una mazza. Ci facciamo ’nu supermercato, – propose
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andiamo da là e ci facciamo due tabacchini, vicino
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a collezionare cappellini. Non ci capiva niente delle regole
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e proprio per questo ci stava una macchina della
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che stanno sul rettifilo ci devono pagare a noi
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a noi, – continuò Briato’, – ci mettimm’’o fierro in
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marocchini e negri e ci facciamo dare dieci, quindici
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Poi pure allo stadio ci stanno di sicuro tutti
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e così lui non ci può dire niente, noi
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può dire niente, noi ci stiamo costruendo la mesata
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don Feliciano, – disse Nicolas, – ci ha lasciato soli. Meno
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o Maraja tiene ragione. Ci dobbiamo mettere assieme... Non
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come a dire: “Eh, ci sei arrivato finalmente!”. ¶ – Embè
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la guerra dei criaturi. ¶ – Ci facciamo tutti i gonfiabili
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venire a vedere? Oggi ci facciamo piazza Càvour. ¶ Nicolas
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aveva mai creduto che ci fossero verità, fatti, comportamenti
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un bordello che non ci si capiva più niente
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le borse. Le signore ci ringraziano con dieci euro
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che tanto lei non ci va. ¶ Pure quei cuccioli
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occhi per vedere quanto ci metteva a cagarsi sotto
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puoi uccidere. ¶ – E perché? Ci mettiamo paura di tua
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a Nicolas che cazzo ci facesse lì, ma Mojo
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che in quella roba ci mettono carne marcia. – Ma
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ha fatto sto servizio, ci guadagniamo ’nu privé e
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è tutto? Che cazzo ci facciamo? ¶ – Col cazzo e
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e conoscere tutti quanti. Ci facciamo vedere. ¶ – E per
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abbiamo il privé nessuno ci può dire se possiamo
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scuse o qualcuno che ci faccia entrare, entriamo e
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i camerieri. Tutta Napoli ci vede che stiamo là
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capi d’’o Sistema. Ci assettiamo pure noi, lo
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vanno in Romania perché ci si diverte di più
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amico tuo che non ci capisce niente di turismo
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che i turisti non ci sono al ristorante non
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Romania, ma perché non ci si sta più bene
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piagnucolando. ¶ A Nicolas non ci volle molto per scoprire
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Se Copacabana voleva qualcosa ci metteva ’na bomba là
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fotte di Posillipo? Anzi ci piaceva pure là... E
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il culo, però, che ci danno la colpa quando
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noi... – buttò lì Nicolas. Ci aveva preso gusto a
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me. ¶ – Noi forcellani non ci azzecchiamo niente. ¶ – Ma no
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la sua ragazza e ci godeva a tenerlo lì
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better, better run.” ¶ Nicolas ci aveva messo un secondo
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del prescelto e poi ci ficcò il saldatore. ¶ “We
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noi. ¶ – Ua’ Nico’, non ci posso credere. Stanotte la
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qualcuno gli gridava – poi ci fai fare una puntata
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parte a comandare. E ci sono molte specie sia
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del mulino ma non ci riuscì. Vide il corpo
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ricevere aiuto dai domestici. Ci misero molto tempo a
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dell’Isis. E ancora ci andavano presentando le stesse
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E ogni volta che ci andavano, sempre, entrando, gli
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di don Vittorio, non ci ferma manco il cazzo
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ripuliva il tavolo e ci si preparava a un
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in mano a chi ci nasce e a chi
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nasce e a chi ci campa –. E Copacabana, che
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fuoco. – In quei palazzi ci sono più armi che
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della propria moglie. E ci si sente osservati, derisi
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si accorse del pentimento. Ci fu un blitz di
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tutti i suoi amici ci erano cresciuti, ma lui
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Est ai Grimaldi, e ci stava riuscendo. E così
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spariamo e i colombi ci riempiono di merda. Accussì
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Copacabana. Con i soldi ci aveva comprato un appartamento
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a terra e non ci leviamo più i falchi
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filava come se non ci fosse un traffico reso
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tra due auto lui ci si infilava, si passava
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di evitare le mine ci andava sopra di proposito
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che fuggiva, e allora ci provavano con quello che
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te preoccupà. Digli che ci sta un guaglione d
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o White che tu ci dai una percentuale. Ci
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ci dai una percentuale. Ci dai la metà di
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sms di Aucelluzzo. “Cicogno’ ci dobbiamo vedere ampress’, è
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buttano addosso a Gabriele. Ci penso io”. ’O Cicognone
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domenica andò allo stadio. Ci sarebbero stati tutti, come
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siamo ancora qua, non ci fermeremo mai.” Li cantava
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muovetevi”. Ma quelli non ci pensavano proprio, e stavano
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per accertarsi che non ci fosse un controllo in
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Dentino si avvicinò come ci si avvicina a un
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a smentirlo. – Ai tempi ci passava la latitanza qualcuno
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covo? ¶ – Il covo, dove ci rintaniamo, dove ci incontriamo
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dove ci rintaniamo, dove ci incontriamo, dove pazziamo, dove
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Sì, ma la gente ci vedrà lo stesso entrare
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è che la gente ci guarda, un’altra è
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nisciuno a Forcella, se ci sappiamo fare con i
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nu poc’’e tiempo, ci pigliamo pure una piazza
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tu nella paranza non ci puoi stare più. ¶ – Siete
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così, una cosa sola. Ci dobbiamo battezzare coi ferri
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addeventa veleno. E poi ci deve uscire il sangue
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chiama la gente che ci vive. ¶ Se passi di
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traffico e sensi unici. Ci metti un attimo. ¶ A
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scooter a frenare non ci provò nemmeno, il manico
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e poi da lei ci dovevano andare lo stesso
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un pari suo. ¶ – Tu ci sei andato bene, ti
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guaglione. E poi ti ci vedo con il turbante
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e il casino che ci sta là fuori, simme
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gabbia. ¶ – E così è: ci sta un tempo per
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do le armi, cosa ci guadagno io? ¶ Nicolas era
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disse lo stesso. ¶ – Voi ci guadagnate che ancora esistete
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guadagnate che ancora esistete. Ci guadagnate che la paranza
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servono. ¶ – E quelli poi ci sparano addosso. ¶ – Gli zingari
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mettete a fare? ¶ – Quelli ci avvertono del problema e
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Magari qualcuno lo intercettasse, ci sperava: sarebbe valso di
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tenete l’Aids, che ci siamo mischiati tutti quanti
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armi e proiettili. Magari ci fossero state armi, fu
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all’albergo di Copacabana, ci posso andare? Anche se
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na paranza, sapete cosa ci rimane? ¶ – Ci rimangono le
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sapete cosa ci rimane? ¶ – Ci rimangono le armi che
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bancone, accartocciati. Il negoziante ci mise qualche minuto a
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lettere grandi. ¶ – Pare che ci sta scritto PaPanza, – disse
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così, “preciso”. ¶ – Ma queste ci metto tre giorni a
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di compagni miei. Però ci fai un prezzo buono
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l’avessimo scannato e ci fossimo prese le ali
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spunta, è qualcosa che ci siamo sudati, ce lo
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mo’ voliamo, e nessuno ci ferma più. ¶ Da tre
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Sì. Lato Sud. Entrate, ci sta ’a zona d
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vuota. Sotto nella botola ci stann’’e bborse. Tutti
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Sì. ¶ – Non è che ci sparano addosso? ¶ – No, nun
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rapina all’armeria, così ci riempiono di piombo. ¶ – Quindi
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la santabarbara. L’Arcangelo ci dà tutte le sue
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vedere, per capire se ci sta movimento che non
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si raccapezzava. ¶ – Cazzo, qua ci sta un buio impossibile
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uscire un fiato. ¶ – Che ci sta l’orso polare
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Volevo capire se questi ci potevano aggredire o che
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qua dentro? ¶ – Ma non ci dovevano stare gli zingari
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Cioè, non è che ci beccano e ci mangiano
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che ci beccano e ci mangiano il cazzo? ¶ – No
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paranza: – Oh, ma questi ci sparano addosso! –. Mentre scappavano
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Ma secondo voi, se ci stanno sparando addosso abbiamo
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dentro tutto quello che ci stava: – Facimm’ampress’. Pigliate
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ce lo prendiamo e ci facimmo fà ’na balsamatura
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per capire quanti animali ci fossero: c’era il
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professionali. Ad-de-strar-ci. ¶ – È la signora Natalia
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testa. Ma non bastava. ¶ – Ci vuole più burdello, Briato
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altra festa vicino e ci deve stare pure la
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la musica, la banda ci vuole. Quatte scieme cu
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Dentino si avvicinò, Lollipop ci passò il dito dentro
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Nonostante fra i due ci fosse una notevole differenza
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stare su quel terrazzo ci stava, chi non ci
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ci stava, chi non ci doveva stare non ci
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ci doveva stare non ci stava. Punto. Queste erano
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solerte nel dirgli: – Maraja, ci dobbiamo muovere. Stanno finendo
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partire il terzo colpo: ci fu un gran rumore
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prendono i bambini quando ci si china per raccoglierli
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chiedergli, per strada, cosa ci stessero andando a fare
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fa, la vecchia non ci metteva più mano. Presero
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la signora e tu ci dici l’ora. Veniamo
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bbene. Adda murì mammà, ci sto, – disse Dentino. ¶ Briato
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murì mammà, pure io ci sto. Facimm’’e piezze
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dai due e disse: – Ci vediamo direttamente in piazza
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sempre, a piazza Bellini. – Ci vediamo lì. ¶ I motorini
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e poi in piazza ci arrivava a piedi. Non
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ma che è? Adesso ci accoltelliamo tra fratelli? ¶ Dall
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Pasta base? ¶ – Sì, non ci stanno tutti i processi
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mattina andiamo fuori e ci facciamo i pezzi. ¶ – Ma
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i pezzi. ¶ – Ma che ci facciamo? ¶ – I pocket coffee
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pocket coffee... I neri. Ci facciamo un paio di
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andare a faticare. Noi ci mettiamo là e ce
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signor Esposito, sono Nicolas. Ci sta Lollipop? ¶ – Nientedimeno vieni
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diede per vinto: – Se ci fosse vostro marito parlerei
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coffee, – disse Lollipop, – però ci serve ’nu bersaglio, no
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di separarsi. ¶ – Spartimmece, guagliu’, ci sentimmo. ¶ Presero strade diverse
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d’ora in poi ci si addestra tutte le
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arriva qualcuno, i pali ci avvertono e ce ne
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vetro. Da qualche parte ci stanno. ¶ Aprirono ante di
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l’ha fatto, altrimenti ci pigliavano di prima a
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più munizioni... ¶ – E allora ci pigliavano. Secondo voi meglio
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fatto senza penzà, non ci voleva fà male. Secondo
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buffo. ¶ – Buffo come, che ci trovi di buffo? – E
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e se lo incula. – Ci fu un’esplosione di
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arrobba, questo vuole fare. Ci voleva fottere. Ma ci
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Ci voleva fottere. Ma ci sta, ci sta che
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fottere. Ma ci sta, ci sta che tu volevi
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ma allearsi con qualcuno: ci si allea con la
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lo devo fare. Non ci resta altro da fare
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fare... o li spariamo? ¶ – Ci sto! Tu vuoi sparà
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sto! Tu vuoi sparà? Ci sto. ¶ – Se spari, a
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le poche ore che ci aveva dormito assieme, quando
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dei miei. Sempre che ci manca qualcosa. ¶ – A te
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Da parte sua non ci fu nessun accenno di
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o fuggire. ¶ Ma poi ci fu un clic, e
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una poltroncina di velluto, ci si inchiodò sopra senza
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esiste int’’o rione ci appartiene. ¶ – Ma c’appartiene
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a accattà tutte cose. Ci appartiene, è roba nostra
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E poi a organizzarla ci vuole poco. Basta, anche
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per verificare che non ci fossero posti di blocco
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dentro nei capelli neri. Ci passarono davanti e sbucherellarono
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a noi, – chiarì Nicolas. – Ci mettimm’’o fierro in
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cazzo di negri e ci facimmo dà dieci, quindici
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ghiacciaio a quattromila metri: ci sarà sempre uno scricchiolio
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tavolo basso di cristallo. Ci avevano provato prima Briato
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solo un passo. Non ci riuscivano proprio, erano a
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parlare: – Nico’, ma chi ci sta? ¶ La paranza tutta
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Nei tre minuti che ci avevano messo per raggiungere
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in un ciuffo sghembo. – Ci alternammo, – disse, e tornò
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Tucano. ¶ – Come che Copacabana ci ha fottuto. Ci ha
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Copacabana ci ha fottuto. Ci ha levato le chiavi
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E mo’ che facciamo? ¶ – Ci rivoltammo. ¶ Nicolas aveva detto
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rotondità della fanciullezza. ¶ – Che ci sta ’a festeggià? Che
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capito, Nico’, ma mo’ ci sta isso, e se
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sta isso, e se ci sta isso è perché
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deciso così. ¶ – E noi ci pigliamo le piazze. Ce
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Né tantomeno andava spiegato. Ci erano cresciuti. Quel sistema
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della sua paranza. ¶ Non ci furono risate. Non ci
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ci furono risate. Non ci furono neanche accavallamenti di
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te ne fotte? ¶ – Ma ci potevo stare! ¶ – Ci stavi
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Ma ci potevo stare! ¶ – Ci stavi? – aspettò appena lo
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pescetielli di cannuccia. Che ci accontentiamo. ¶ – Maraja, ma pecché
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adda capì che tu ci starai ’na vita. La
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na vita. La gente ci deve temere, loro a
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Adda murì mammà, non ci sta niente da fare
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Ma a noi non ci acchiappano, – disse Nicolas. ¶ – Perché
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ti senti ommo? Cosa ci vuole a sparare addosso
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dare niente... ¶ – Don Vittorio, ci stiamo prendendo il centro
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Vabbe’, ma noi cosa ci guadagniamo? ¶ – Niente, don Vitto
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I capipiazza penseranno che ci rammo ’o veleno. ¶ – No
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a cocaina, don Vitto’, ci dovete dare non solo
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un pezzo di storia. Ci avrebbe pensato poi la
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avrebbe sfondato neanche se ci fosse saltato sopra Briato
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di Lefty, perché aggiunse: – Ci dobbiamo fare una pompa
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compagno in profondità non ci provava neppure, ma aveva
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Pistola in faccia e ci dà i soldi che
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credito, – disse Nicolas. – Noi ci dobbiamo fare l’autocisterna
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fare l’autocisterna, così ci portiamo via il camion
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la benzina. Là dentro ci stanno quarantamila euro. ¶ La
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paranza non capiva. Che ci dovevano fare con tutta
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con tutta quella benzina? Ci avrebbero riempito i motorini
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quindicimila euro. – Che poi ci mangiamo noi, – concluse Nicolas
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nel golfo di Napoli. Ci potevano stare quasi duecento
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Nicolas diede il consenso. Ci fu quindi un corri
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a Milano, quelli che ci sputano addosso. Io li
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gambe rotte. E poi ci dicevano di dare i
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dare i sorde, e ci massacravano proprio. Io non
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messo in macchina e ci hanno buttato giù al
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o White diceva che ci stava salvando lui che
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stava salvando lui che ci conosce e che Roipnol
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ripeteva a manetta, che ci salvava lui... e che
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perché voleva assicurarsi che ci arrivasse, in classe. Non
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disse perché no. Lì ci si aiuta, lì dentro
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e con passo sgangherato ci entrò. Era una chiesa
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E di un figlio ci si fida, no? Biscottino
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per spararti in faccia ci metto un secondo. ¶ La
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a basket! Ma chi ci crede! Se sei alto
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finiti? – disse di nuovo. ¶ – Ci raccontavamo le nostre storie
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era un battesimo. Caiazzo ci salì in piedi e
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nell’occhio del ragazzo. ¶ Ci misero un’ora a
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e questa volta non ci provò neanche a guardare
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alzarsi e uscire non ci pensava proprio: più ancora
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E poi guarda ccà. Ci ha mannato la foto
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tu?... Nella paranza tua ci sta Dentino, quello è
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me non interessa. Poi ci sarò io, gli chiedo
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Oh, adesso basta. Se ci fosse mio padre, ’o
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Capì esattamente il posto. Ci era finito moltissime volte
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si irrigidì: – Che cazzo ci fai qua? ¶ Dentino uscì
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per convocare tutti: “Guagliù ci sta una partita a
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Drago’ disse: – Denti’, oggi ci stammo, domani nun ce
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portava la Koala. Lei ci provava a farlo di
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sui fianchi aveva pensato “Ci vado, ci vado”, e
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aveva pensato “Ci vado, ci vado”, e aveva cominciato
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occhielli, e a Forcella ci stava la vecchia Sofia
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mezzo tuo fratello? Che ci azzecca? Dove sei? ¶ – Calmati
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rosso aperto sulla schiena. Ci pensò solo davanti al
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monumento di via Diaz. Ci devi fare un servizio
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che scendesse nella metropolitana, ci era mai stato? No
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mai stato? No, non ci era stato. Che ci
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ci era stato. Che ci andasse, allora, che era
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mondo e noi non ci veniamo. Sempre a Castel
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restò impalato, come se ci fosse qualcosa da capire
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E dietro al carro ci fu tanta gente del
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vero, che sa chi ci sta e chi non
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sta e chi non ci sta e chi non
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sacrestia. – Il signor prete ci perdona, se per due
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gli stavano più vicino, – ci hanno battezzato: simmo la
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che di quella classicità ci fosse piena consapevolezza. Perciò