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interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Antonio Moresco, Gli increati, 2015

concordanze di «ci»

nautoretestoannoconcordanza
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2015
un grembo di donna. ¶ Ci fermiamo, tutti e tre
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i due soldati non ci sono più. Ci sono
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non ci sono più. Ci sono solo io di
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tracimerò? Che altro posto ci sarà per me? Che
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e di quello che ci sarà?” ¶ Il generale continua
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silenzio. Anche quelli che ci incrociano lungo il corridoio
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parte per lasciarci passare. ¶ Ci fermiamo di fronte a
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generale dei morti. ¶ «Non ci sono eserciti se non
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sono eserciti se non ci sono plebi!» dice il
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lo specchio. «Se non ci sono plebi, non ci
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ci sono plebi, non ci sono eserciti che possano
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zone del cielo che ci sono sopra la volta
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a cielo aperto che ci sono nel continente dei
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volto gocciolanti di pioggia. ¶ «Ci incontriamo per la prima
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esclama d’un tratto. «Ci incontriamo di nuovo, ci
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Ci incontriamo di nuovo, ci incontreremo!» ¶ La guardo, mentre
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kij, in quella villa!» ¶ «Ci sarai.» ¶ «Ma io non
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rivoluzioni dei vivi non ci sarebbero se non ci
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ci sarebbero se non ci fossero prima le rivoluzioni
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quei paesi sperduti che ci sono vicino ai confini
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niente, come se non ci fosse più niente da
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d’acqua. «Perché non ci sono ancora state, perché
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la vita, perché non ci fossero più rivoluzioni dentro
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quando ero vivo, se ci si può ricordare prima
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tracimando dentro la vita? Ci sto tracimando adesso? ¶ E
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orizzontali e verticali morte. Ci sono altre cose che
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fuori dalla jeep capovolta, ci stiamo muovendo in mezzo
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gettavi nel fuoco!» ¶ «Non ci pensare! Dormi! Stiamo tracimando
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a conoscermi già, se ci vediamo adesso per la
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credevo che alla fine ci sarebbe stato un giudizio
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e i morti, che ci sarebbe stato un luogo
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fronte al tracimato, come ci raccontavano le narrazioni dei
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dei vivi e come ci facevano balenare di fronte
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c’è giudizio. Non ci può essere giudizio. C
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nero. Adesso è bianco. ¶ Ci sono io che mi
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neve che si comprime. Ci sono tutt’intorno distese
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si vede. ¶ E poi ci sono io che vedo
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frusciare soffice, come se ci fossero molti altri corpi
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caso a noi, nessuno ci vedeva, ci poteva vedere
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noi, nessuno ci vedeva, ci poteva vedere, a Ducale
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vedere, a Ducale, e ci siamo trovati inaspettatamente vicini
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era nessuno, e allora ci siamo messi a camminare
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dal secondo portone e ci siamo trovati tutti e
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buio. E allora noi ci siamo messi a camminare
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viene prima. E poi ci siamo affacciati in silenzio
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poi, non so come, ci siamo mossi, ma solo
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fino al portone esterno. Ci siamo entrati, e si
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punto, non so perché, ci siamo presi irresistibilmente per
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più man mano che ci inabissiamo. ¶ «Siamo quasi arrivati
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è tale che non ci si vede. Il clangore
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è tale che non ci si sente. ¶ «Adesso dobbiamo
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da questa corrente che ci ha portato fin qui
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mondo e in cui ci sono persino circuiti per
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là, i gameti che ci sono all’interno dei
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abisso che viene prima. ¶ «Ci sono, là in fondo
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è stata chiamata vita. Ci sono là in fondo
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non so più se ci sono ancora da qualche
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parte o se non ci sono, mi pare di
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tutto nero, se non ci sono colori, c’è
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è solo oscurità e ci sono solo bagliori, se
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della torre da cui ci siamo appena scollati mentre
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pareti della carlinga perché ci stiamo inclinando, tutto l
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sopra le nostre teste. Ci sono dei momenti in
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e fosforescente nel buio. ¶ Ci incliniamo ancora, da una
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una parte, dall’altra, ci lasciamo cadere per un
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sotto il mondo. «Perché ci sono là in fondo
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altezze, dalle altezze che ci sono solo nelle caverne
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queste voragini rovesciate, che ci danno l’idea di
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muove sui comandi che ci sono davanti a noi
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cielo si ferma. ¶ Adesso ci stiamo spostando di lato
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farò a sapere che ci sei?» ¶ «Io ci sono
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che ci sei?» ¶ «Io ci sono, ci sono stata
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sei?» ¶ «Io ci sono, ci sono stata, ci sarò
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sono, ci sono stata, ci sarò!» ¶ La guardo, la
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perdita d’occhio, perché ci sono anche qui città
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adesso sembra quasi che ci sia silenzio, mi fischiano
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cavità sotterranea del cielo. ¶ Ci stiamo avvicinando sempre di
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enorme distanza. ¶ Eppure non ci sono porticine, non ci
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ci sono porticine, non ci sono strettoie, perché se
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sono strettoie, perché se ci fossero l’enorme massa
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I vessilli dei morti ¶ Ci sono dappertutto vessilli che
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immenso buio, quelli che ci sono qui nello spettro
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le stesse dita che ci accarezzavano al buio, di
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al buio, di notte, ci accarezzeranno, fibre di lino
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rumore degli eserciti che ci liberassero dalla prigione della
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si vedranno! Guarda come ci abbiamo tracciato sopra punto
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morte, o che non ci sono più, non ci
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ci sono più, non ci sono mai stati, perché
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tra i vivi quando ci si prepara alla guerra
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che viene prima, non ci sono proclami, non si
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altri animali morti, ma ci si prepara ugualmente a
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la nostra morte! Noi ci getteremo con tutta la
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le panche. ¶ Sento che ci siamo gettati in un
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un morto piccolo che ci sta venendo incontro lentamente
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mano a mano che ci veniamo incontro, lui da
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nudo. ¶ Mi sembra che ci stia venendo incontro nel
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avvenendo, sono già avvenuti. Ci sono già i primi
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morte che viene prima. Ci sono già, nelle città
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questo immenso buio che ci circonda. “Come faremo a
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prima?” “Proprio per questo ci potremo incontrare!” staranno battendo
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nel buio. “Proprio perché ci potremo incontrare nella vita
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viene prima, proprio perché ci siamo già incontrati dentro
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stanza, in quale letto ci coricheremo, ci abbracceremo, in
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quale letto ci coricheremo, ci abbracceremo, in questo mondo
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queste città sotterranee dove ci siamo incontrati per la
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scende a strapiombo. Non ci sono più attorno a
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buio. «Faremo di più! Ci getteremo coi nostri corpi
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mi trascina e che ci trascina è così forte
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verso il fondo buio. ¶ Ci lasciamo trasportare per un
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viene prima. Adesso non ci sono più motoscafi, non
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sono più motoscafi, non ci sono più velieri, non
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sono più velieri, non ci sono più navi, perché
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che viene prima. Adesso ci si può solo gettare
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prima delle correnti che ci sono nel continente dei
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sono questi sassi che ci colpiscono da tutte le
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che viene prima. Qui ci sono tutti i gameti
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mondi. Popoli interi, che ci sono stati, che ci
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ci sono stati, che ci saranno, che non ci
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ci saranno, che non ci sono stati, che mai
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sono stati, che mai ci saranno, orde umane, massacratori
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spostando tra quello che ci sarà e quello che
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e quello che non ci sarà, tra quello che
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viene prima, e che ci colpiscono come frecce nel
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queste schiume dense che ci sono ai piedi della
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di fiume, e noi ci navigheremo dentro così, con
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mano a mano che ci allontaniamo dal salto, scorgo
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miriadi di gameti che ci sono dentro il suo
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nell’infinito buio che ci circonda. ¶ La massa liquida
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La massa liquida che ci trasporta si comincia a
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increspare ancora, la corrente ci sta trascinando di nuovo
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nuovo, per un po’, ci spostiamo tutti e due
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queste onde seminali che ci sferzano, che si attaccano
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poco, noi due che ci spostiamo quasi senza muovere
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so verso dove. Ma ci sono dei momenti in
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io e la Musa ci muoviamo uno verso l
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verso l’altra, e ci incernieriamo con tutte e
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te lo aprirò.» ¶ Navighiamo, ci abbracciamo, parliamo. E intanto
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questa saliva seminale che ci avvolge e che ci
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ci avvolge e che ci trascina. ¶ «Il Gatto è
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più forza, segno che ci stiamo avvicinando di nuovo
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seminale a disposizione, che ci sfiorano con le frecce
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nel buio. Animali che ci sono tra i vivi
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forte, più forte, perché ci stiamo avvicinando al fondo
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di più. Adesso non ci stiamo facendo trasportare coricati
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nude. Perché stavolta non ci dai i dettagli, non
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dai i dettagli, non ci descrivi i vestiti o
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Diciamo che qui non ci sono corpi nudi e
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viscere della terra. ¶ E ci sono altri corpi, femminili
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di frantoio soffice. ¶ E ci sono altri corpi e
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fondo agli oceani che ci sono nel continente dei
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scenderai nelle città che ci sono sotto la linea
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scendono e salgono incernierati. Ci sono massicciate nere su
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dei morti, e che ci lasciamo alle spalle strati
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da qualche altra parte, ci fosse qualcosa di altrettanto
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altra parte chissà dove ci saranno altre città e
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sono così vicine. «Noi ci accoppiamo con i morti
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con noi, solo se ci incernieriamo con le radici
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è nero e più ci si vede. Vieni dentro
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le voci dei vivi. «Ci vedevamo per la prima
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coito, perché persino qui ci si vede, soprattutto qui
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è nero e più ci si vede, perché come
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non c’è, non ci può essere, se non
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dentro la morte e ci incernieriamo dentro la morte
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morte e non risorgiamo ci può essere la vita
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morte che viene prima, ci può essere l’amore
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appena inventate e fondate. ¶ Ci deve essere un fiume
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a noi adesso, non ci incontrerai nella vita che
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morte. Se tu non ci abbracci adesso, non ci
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ci abbracci adesso, non ci abbraccerai. Rimarrai solo, nella
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dei morti. ¶ Adesso non ci sono più muraglie al
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loro aperture in corsa. ¶ «Ci siamo staccate dagli altri
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mentre sono ancora lontane. «Ci siamo strappate da loro
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baci morti da cui ci siamo strappate, il rossetto
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dei morti di cui ci eravamo riempite in questa
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questo immenso buio che ci circonda. ¶ Mi sto spostando
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più assordante del fiume ci sono altri corpi maschili
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altri corpi maschili che ci guardano passare in silenzio
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certe volte che non ci fossero altro che morti
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cima, però vedo che ci sono di fronte a
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mano a mano che ci avviciniamo l’uno all
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ad avermi riconosciuta, se ci vediamo adesso per la
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di te?» ¶ «Perché non ci siamo ancora incontrati. Perché
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reggia per te, perché ci fosse un posto al
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più niente. Camminiamo, sprofondiamo, ci innalziamo, ci inabissiamo. ¶ «Io
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2015
Camminiamo, sprofondiamo, ci innalziamo, ci inabissiamo. ¶ «Io ti ispirerò
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ancora, non credevi che ci fossi nel mondo, non
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non c’è, non ci può essere racconto della
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generato la sua ispirazione. Ci vorrà ancora molto tempo
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esistesse il tempo, perché ci sia chi abbia il
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ancora in fondo, perché ci sono ancora molte altre
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mano a mano che ci si inabissa nelle città
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ad avvenire questa tracimazione. Ci sono legioni di navigatori
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tutte le strade che ci sono nelle città e
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domando, sottovoce, nel buio. ¶ «Ci alzavamo in piena notte
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per accertarsi che non ci fosse qualcun altro sveglio
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la prima volta che ci siamo incontrati di notte
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non sapevamo dove andare. Ci spostavamo al buio tenendoci
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le strade buie che ci sono nel mondo e
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nel mondo e che ci eravamo riconosciuti. Fin dalla
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porta della chiesina, e ci siamo guardati per la
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po’ a distesa mentre ci sorpassa e poi riprende
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in quel mondo dove ci eravamo incontrati. Lui mi
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sua, che pulsava, mentre ci spostavamo nel cuore della
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con le gambe che ci tremavano per l’emozione
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Poi, di colpo, mentre ci spostavamo così per la
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con qualche ape che ci camminava ancora sopra. Adesso
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poche ore dopo, mentre ci tastavamo e ci accarezzavano
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mentre ci tastavamo e ci accarezzavano convulsamente con i
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e ha letto cosa ci avevi scritto sopra fin
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sopra fin dall’inizio, ci stai scrivendo ancora, ci
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ci stai scrivendo ancora, ci scriverai, mentre eravate nel
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sue misure... e lui ci infilava dentro la testa
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particole da consacrare, e ci eravamo nascosti per qualche
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all’impazzata, e poi ci sorpassano continuando a suonare
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pieni di morti che ci sfrecciano a fianco emettendo
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sapienza e del riso.” Ci guardavamo per un po
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io verso di lui. Ci trovavamo qualche istante dopo
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che c’era, che ci doveva essere anche un
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lì, come se non ci fosse più nessun altro
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di luci morte e ci stiamo gettando attraverso una
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cruna che mi sembrava ci fosse nel mondo. L
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notte nera dei morti?” ¶ Ci sono file di macchine
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già lesionata, segno che ci sono già state altre
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nel cielo nero, sfuocate. ¶ Ci sono enormi strade costeggiate
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inventate. ¶ «Che città enormi ci sono nel continente dei
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tempo inventando e fondando. ¶ Ci sono da tutte le
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ha frequenze, qui non ci sono onde elettromagnetiche, energia
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illuminati e accecati che ci sono così in alto
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notte dei tempi, se ci fosse la notte, se
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fosse la notte, se ci fosse il tempo? Di
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le aspettative? Che aspettative ci sono, se anche la
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così saturato che non ci può essere più che
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prima. Perché, se non ci fosse la morte che
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come un unico blocco. ¶ Ci facciamo largo sfondando altri
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muso nero del camion. Ci sono dappertutto luci così
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donne e uomini che ci si gettano dentro come
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il volante. ¶ Le investe, ci passa sopra, tanto erano
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slacciando la cinghia che ci teneva incernierati e saldati
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e come anche tu ci hai abituato, nelle cose
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adesso solo poche volte ci hai dato qualche indicazione
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dentro la vita? Perché ci sono questi continui vortici
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mano di Lazzaro che ci teneva stretti tutti e
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Mi giro a guardare. ¶ Ci sono già alcuni morti
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noi molti altri morti, ci saranno schiere sempre più
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fantasticare: “Da quale morte ci siamo staccati? Perché ci
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ci siamo staccati? Perché ci sono questi continui movimenti
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dentro la morte? Perché ci ha preso improvvisamente questo
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rimasto intrappolato, e poi ci passava sopra due dita
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enorme buio dentro cui ci troviamo. Credo che la
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Credo che quello che ci appare come il mondo
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spaccata in due. Che ci sono morti che vogliono
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la morte e che ci sono morti che vogliono
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vita spaccata in due, ci sono dei vivi che
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continente dei morti e ci sono dei vivi che
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giorni, anche se mi ci ero allontanato di molto
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queste città sterminate che ci sono nel continente dei
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eravamo dentro la vita ci avevano detto che ci
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ci avevano detto che ci sarebbe stato un giudizio
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morti dentro la vita, ci avevano detto che enormi
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adesso che siamo morti ci troviamo dentro qualcosa di
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diverso, il turbine che ci sta investendo non è
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c’è solo, se ci può essere solo il
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illuminate e accecate che ci sono nelle città dei
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2015
per un po’ che ci fosse una storia dei
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2015
delle luci morte che ci sono nelle città terremotate
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2015
uno storico, credevo che ci potesse essere una storia
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2015
è mai stata, non ci sarà. Dicevano allora quei
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turbine della morte. ¶ «Ecco, ci provo...» sta dicendo la
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2015
a gas. Neppure insieme ci siamo potuti entrare, perché
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2015
prossima volta saranno buoni, ci lasceranno entrare insieme nella
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2015
vivi dentro la morte ci sarà stata, per determinare
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2015
c’è ancora, che ci sarà sempre, ha voluto
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quando ero vivo credevo ci fosse la metastasi della
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2015
sembrava che dentro non ci fosse niente... Che fosse
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Perché se non corriamo ci separiamo.» ¶ «Ma in che
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Spalanca una delle portiere, ci guarda dentro... ¶ Quello che
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2015
strade ingorgate di morti! Ci sono milioni di altre
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2015
groviglio di lamiere speronate. Ci sono strade più aperte
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di vetro. ¶ «Che cosa ci vanno a fare i
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nuvole di vetro che ci tagliano il volto durante
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volto durante il sonno. Ci si trova continuamente in
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di sempre nuovi morti ci trascina come in un
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2015
in un turbine e ci allontana e ci stacca
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2015
e ci allontana e ci stacca dalle persone morte
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2015
e dai luoghi dove ci trovavamo fino a un
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quelle nuvole nere che ci accarezzano al buio come
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2015
cose?» le chiedo ancora. «Ci sono anche i soldi
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2015
i soldi dei morti?» ¶ «Ci sono solo i soldi
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2015
altra, e neppure se ci sia, ma deve pur
290
2015
medico dei morti, come ci sono le città dei
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2015
non stanno così. Non ci sono contrapposizioni, dualismi, neppure
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Per la prima volta ci troviamo di fronte alla
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2015
mai?» ¶ «Ma è evidente! Ci pensi! Qui non si
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Donne e uomini non ci hanno mai dato dentro
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lo spazio che non ci sono più, sono allagati
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stanno cominciando a tracimare. Ci sono dei vivi che
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2015
si accumula sempre più, ci sono enormi giacimenti di
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espandono continuamente, dove non ci sono nomi, non ci
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ci sono nomi, non ci sono indirizzi, nessuno sa
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chi è stato, eppure ci sono postini morti che
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alle porte, i morti ci si gettano sopra, lacerano
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luogo diverso, perché qui ci si sposta continuamente a
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continente dei morti, e ci si trova all’improvviso
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spazi ancora vuoti che ci sono nelle sterminate città
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gli altri piani che ci sono più in alto
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intere notti, se qui ci fossero ancora il giorno
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violenza. I mobili che ci sono nella stanza cominciano
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mondo nero, nel buio, ci guardiamo come si guardano
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silenzio verso i dormitori. Ci continuavo a pensare anche
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la vittoria sulla morte, ci diceva il padre priore
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niente, per un po’. Ci limitavamo a stare uno
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svegliato dal sonno che ci trottava sopra scuotendo con
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di quella nuova che ci sarebbe stata, mentre due
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un Dio dei vivi ci deve essere un Dio
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un Dio dei morti ci deve essere un Dio
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vivo dentro la morte. Ci sono nell’universo pianeti
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qualcuno che non risorgerà?” “Ci deve essere al mondo
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era mai stato, non ci sarà. Ma io ho
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perdita di conoscenza che ci assale quando saltano le
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vuoto, quasi vuoto, perché ci sono ancora alcune persone
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attimo della corsa che ci divide da qualcosa di
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anche le cabine che ci sono dentro, anche gli
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i grattacieli lesionati che ci sono nelle città terremotate
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Le porte sono aperte. Ci buttiamo dentro. Ci guardiamo
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aperte. Ci buttiamo dentro. Ci guardiamo in faccia da
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dalla violenza del sisma. ¶ Ci guardiamo, mentre l’ascensore
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questo cunicolo dissestato e ci guardiamo nello stesso specchio
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morti, perché se no ci si perde, perché i
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tenendomi per la mano. «Ci sono i ristoranti dei
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luce nera dei morti. ¶ Ci sono fiumane di giovani
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causa del vento che ci viene contro nella velocità
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non mi risponde, corre. ¶ Ci sono fiumane di macchine
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la bellezza viene prima! Ci può essere bellezza solo
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lesionate dei grattacieli che ci sono a filo con
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Forse tra i risorti ci sarà anche la persona
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nuove schiere di morti, ci saranno moltitudini di morti
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qualche grande poeta antico ci aveva raccontato la discesa
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i vivi, che nessuno ci ha mai raccontato davvero
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succeda niente, se prima ci siamo e dopo non
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siamo e dopo non ci siamo?” ¶ Le cose non
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esattamente così. Né prima ci siamo né dopo non
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siamo né dopo non ci siamo. ¶ Ma voi non
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vanno pressappoco così. Non ci si rende conto di
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conto di niente. Non ci si rende conto di
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morti ¶ È tutto buio. Ci sono dappertutto macchine piene
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di morti. Nelle stanze ci sono corpi morti incastrati
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non tracciato del mondo. Ci devono essere altri due
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finendo. Dopo un po’ ci saremmo alzati dai nostri
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E poi, se davvero ci fosse stato, come sarebbe
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dei vivi, e non ci vedevo quasi perché ogni
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quelle luci morte che ci sono dentro le luci
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nel regno dei morti ci fossero il giorno e
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all’esterno. Tutt’intorno ci sono gli altissimi grattacieli
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vicino, sono in rovina. Ci sono tutt’intorno molte
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spenzolata su quei precipizi. «Ci avete accolti ridendo mentre
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rotti, sfondati, sembra che ci sia appena stato il
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città dei vivi. Perché ci sono sempre nuovi morti
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il suo spazio non ci sono più, non ci
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ci sono più, non ci sono mai stati, sono
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Noi, morti e vivi, ci stiamo fronteggiando ma non
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per essere sentiti. Qui ci si sente anche se
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di luci morte. «Perché ci sono degli specchi nel
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che tu potrai raccontare. Ci sono schiere di scrittori
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mai stato, che non ci sarà. Combattono per restare
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confini dell’io non ci sono più, non ci
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ci sono più, non ci sono mai stati, devo
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un buio assoluto, non ci si vede in faccia
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va così piano? Che ci sia un solo fotografo
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morti?” ¶ Però ogni tanto ci spostiamo lentamente in avanti
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di quegli spogliatoi che ci sono fuori dagli ambulatori
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occhi socchiusi, e non ci sono luci sul soffitto
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detto che alla fine ci saremmo incontrati, io e
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è già qui, noi ci siamo finalmente incontrati.» ¶ Fa
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avanti. ¶ «E poi quando ci siamo incontrati di nuovo
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porta muoversi, come se ci fosse dietro qualcuno che
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penombra della tua stanza. Ci ho fatto cadere sopra
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raccontato!» ¶ «Tante cose non ci sono.» ¶ «Ma perché io
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a me, adesso che ci siamo avvicinati ancora di
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ponticello di metallo che ci passava sopra e che
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specchio, tutti e due ci eravamo guardati dentro lo
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cosa li fotografi? Quando ci eravamo incontrati l’ultima
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non c’è niente!» ¶ «Ci sono io.» ¶ La guardo
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cosa succede qui? Qui ci si trova e ci
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ci si trova e ci si perde continuamente, perché
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ci si vede, perché ci sono delle striscioline accecanti
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di labbra, perché nessuno ci senta. ¶ Anche il seminarista
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sempre meno luce, non ci sono candele accese sull
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ha alzato la testa, ci sta guardando. ¶ Fa un
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si indovina sul fondo. ¶ Ci muoviamo anche noi, staccandoci
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era anche prima, che ci sarà. ¶ La giostra è
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infinito stupore. «Se non ci sono più quelle suore
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quelle suore, se non ci sono ancora, se non
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gira verso di me. ¶ «Ci sono di là due
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tracimate...» mi risponde, mentre ci muoviamo già all’interno
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adesso è solo, non ci sono più gli altri
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già il piatto davanti, ci stanno già affondando i
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nuovo, dall’altra parte. ¶ Ci alziamo in silenzio dalle
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in silenzio dalle sedie. Ci incolonniamo verso l’uscita
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è notte, perché qui ci sono il giorno e
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notte, in questo continente, ci sono ancora, ci saranno
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continente, ci sono ancora, ci saranno, anche se il
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io sul suo fondo. ¶ Ci sono due livelli: uno
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l’altra della piscina, ci sarà, e dei seminaristi
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in due prima, perché ci stiamo vedendo dopo? E
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in due dopo, perché ci siamo già visti prima
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siamo già visti prima, ci vedremo?» ¶ Rimane a capo
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verso il cortile, e ci sono anche altri seminaristi
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alberi di cachi che ci sono in questo continente
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di battere le mani. Ci guarda. ¶ Ci guarda e
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le mani. Ci guarda. ¶ Ci guarda e trema. ¶ Quando
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Quando è sicuro che ci siamo tutti, si volta
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spegnitoio nero, mi pare, ci sarà. ¶ La lucina sta
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una delle candele che ci sono sopra l’altare
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e del vino che ci sono nella sagrestia dietro
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incenso, le pissidi che ci sono dentro il tabernacolo
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suo inginocchiatoio, nel buio. Ci stiamo già muovendo verso
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nei dormitori, ma non ci muoviamo, non ci stiamo
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non ci muoviamo, non ci stiamo muovendo. Siamo tutti
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la sua lucina rossa ci permetta di indovinare i
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fuori che all’interno ci sono dei tracimati. ¶ Arriviamo
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camerata, alle sue spalle, ci raccogliamo tutti in un
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ricoperta dal solo materasso. ¶ Ci sono sopra due lenzuola
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dello spazzolino, del dentifricio. ¶ Ci sono ancora, sono ancora
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letto vicino al mio ci sono io che sto
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dai lineamenti orientali, come ci ha raccontato nel suo
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universale narrazione e tracimazione, ci racconterà. Che vescovo era
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ancora buio, però adesso ci sono delle piccole lame
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stanza di sacerdote che ci sarà nella vecchia costruzione
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Si vede che adesso ci si sveglia così, da
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quel demonio risorto che ci sveglia dal silenzio e
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l’armonio nella chiesina, ci sveglierà.” ¶ Mi giro di
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camerata e nel mondo. ¶ Ci continuiamo a guardare così
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a domandare ancora. «Perché ci daranno la caccia, se
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posto di blocco, eppure ci hanno lasciato passare.» ¶ Il
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Ma chi è che ci sta parlando?» ¶ Sogghigna. ¶ «Il
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vicino a te...» ¶ Silenzio. ¶ «Ci siamo solo io e
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e te, sta’ tranquillo! Ci saremo solo io e
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e ti sorridevo...» ¶ «Sì, ci andavo a mangiare anch
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in mezzo alle montagne, ci andrò!» dico all’improvviso
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se c’ero, se ci sarò...» continuo a dire
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dalla mia macchinina, mi ci hanno buttato contro, in
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se c’ero, se ci sarò...» ¶ «E tu chi
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volesse strapparlo. ¶ «Che cosa ci fai qui?» continua a
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pattuglia di evidenziatori che ci sta inseguendo. ¶ Il Sempio
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il ballo dei tracimati! Ci siamo dati appuntamento qui
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il Sempio. «Tu non ci entrerai neanche in sogno
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di tracimati. ¶ «Tu non ci evidenzierai e non evidenzierai
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so che alla fine ci sono quella curva ad
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retto e quel muro, ci saranno. ¶ Il Sempio accelera
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Anche le macchine che ci stanno inseguendo accelerano sempre
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quel seminario, una volta, ci sarà...” mi passa per
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faccia da gangster... Non ci sarà più nessuno, le
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senza più paramenti, non ci sarà più il Gatto
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la Suora Nera, non ci sarà più nessuno, più
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una delle pareti... ¶ Adesso ci sono davanti. ¶ Il cuore
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è molto muscoloso, perché ci vuole molta forza per
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Non diciamo più niente, ci guardiamo. ¶ La carrucola continua
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chissà dove, perché non ci sono più vocazioni, perché
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costruzione, del tetto. E ci sono davvero dei ponteggi
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quella dell’altro prefetto, ci sarà sopra il pavimento
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vuoto e deserto, che ci sia qualche seminarista tracimato
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Magari sono dentro, magari ci sono...” mi continuo a
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qui...» provo a dire «ci sarò.» ¶ «No, tu sei
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guardo senza fiatare. ¶ «Perché, ci sono anche degli altri
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perché in questi giorni ci sono gli esercizi spirituali
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vicine anche allora, e ci dicevamo quello che ci
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ci dicevamo quello che ci stiamo dicendo adesso, anche
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c’erano ancora, non ci saranno, non sono state
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che sentiva quello che ci stavamo dicendo, che ci
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ci stavamo dicendo, che ci diremo...» ¶ «Ma com’è
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colpo di frusta. ¶ «Cosa ci fai qui? Perché sei
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devo entrare qui perché ci sono già entrato, ci
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ci sono già entrato, ci entrerò.» ¶ Chiude gli occhi
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interno. «Credevo che non ci fosse più nessuno, che
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ma anche perché nessuno ci possa sentire, perché non
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che siamo qui e ci evidenzino. Ce ne stiamo
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c’erano allora, che ci saranno?» ¶ «No, non sono
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mondo. ¶ «Ma allora non ci sono più quel seminarista
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era ormai compiuto e ci poteva essere solo l
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chiesina è buia, però ci si vede, perché ci
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ci sono più, non ci sarò, ci sarò.» ¶ «Ma
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più, non ci sarò, ci sarò.» ¶ «Ma se tu
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Ma se tu non ci sarai allora anch’io
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allora anch’io non ci sarò, non nascerò, non
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non sarò!» ¶ «Tu non ci sarai, ci sarai.» ¶ E
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Tu non ci sarai, ci sarai.» ¶ E poi più
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altre stanze segrete che ci sono in questa casa
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perché è vero che ci sono delle altre stanze
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dentro c’ero io, ci sarò.» ¶ Non dico più
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una vecchia gengiva. ¶ Sì, ci sono delle figure vestite
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i resti delle operazioni, ci sarà. ¶ Trattengo il respiro
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delle stanze segrete che ci sono in questa casa
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l’ascolterò, perché adesso ci sono altre voci, altre
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degli altri tracimati che ci sono in questa casa
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sono in questa casa, ci saranno. ¶ «La casa è
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il side-car, così ci stiamo tutti e tre
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velocità man mano che ci allontaneremo da questa città
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Mi sentirai.» ¶ «Adesso non ci sei più ma almeno
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chiedo, gli grido. ¶ «Non ci sono più! Saranno fuggite
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imperatore mongolo Shan Jahan. ¶ Ci affacciamo allo scalone dai