Massimo Carlotto, Il corriere colombiano, 2000

droga era nascosta bene, ci aveva impiegato quasi un

sulla guancia. «Bravo. Non ci hai fatto perdere tempo

bel gruzzoletto extra. ¶ «Non ci fai entrare, Ruben?» domandò

bordello della señora Sayago. Ci era andato per consegnare

del suo cliente?». ¶ «Non ci crede neanche un po

Non ricordo il fatto». ¶ «Ci fu una sparatoria e

anch’io trovo che ci siano troppe coincidenze targate

funzionava, anche se lei ci teneva troppo a organizzarmi

era andata male e ci eravamo conosciuti in una

lampade. Ogni volta che ci entravo non potevo fare

Milano. «In che guaio ci cacciamo questa volta?» domandò

Anch’io trovo che ci siano troppe coincidenze colombiane

per consumare le suole. ¶ Ci aprì la colombiana. Victoria

Nazzareno». ¶ «Vi stavo aspettando». ¶ Ci fece segno di seguirla

segno di seguirla e ci condusse in un salot

disse con grande trasporto. ¶ «Ci paga, e questo è

tutti. Forse i poliziotti ci controllavano». ¶ Scambiai un’occhiata

per il cliente giusto». ¶ Ci accompagnò alla porta. Stringeva

disse il vecchio Rossini. «Ci guadagnavano entrambi. Corradi, gratis

il proprietario del locale ci riservò un trattamento di

ma non sapeva decidersi. Ci pensò Rossini a farlo

loro, e che se ci fossero stati dei problemi

uno sbirro corrotto». ¶ Quando ci vide entrare nell’osteria

cella». ¶ Io e Rossini ci scambiammo un’occhiata. L

All’ora d’aria. Ci sono i cessi vicino

numero ristretto di clienti. Ci eravamo appena seduti quando

locali notturni. ¶ «Oh, non ci badano se faccio cose

del 26 dicembre?». ¶ La ballerina ci guardò. «Ehi, quella sera

sul caso ma non ci riuscii. Mi lasciai andare

telefonico con Cor­radi ci ritrovammo nello studio di

piedi una trattativa; se ci sta a rilasciare una

che ti scagiona, noi ci lavoriamo il suo avvocato

accettato il caso. Corradi ci era parso sincero. Naturalmente

nelle trattative». ¶ «Ottima idea. Ci provo subito». ¶ Alessio Sperlinga

Virna a casa e ci infilammo a letto. Accesi

simpatico, mi fai ridere, ci divertiamo, ma poi mi

quotidianità vissuta disordinatamente. ¶ «Non ci posso fare niente, Virna

stesso cognome. ¶ La segretaria ci fece notare che eravamo

di minuti la donna ci accompagnò nello studio del

blu di sartoria, Beltrame ci accolse stringendoci la mano

avvocato i quattrini piacevano. ¶ Ci rivolse un sorriso che

apporto professionale». ¶ L’avvocato ci guardò sornione. «Molto gentile

piano. «Dottore, sono Scavazzon. Ci sono due coppie di

un incidente di percorso. Ci sei finito per sbaglio

essere chiamate “superiori”. Non ci sono mai riuscito». ¶ A

attivare un canale che ci può fornire informazioni utili

l’appuntato Mansutti. Se ci sbrighiamo riusciamo a trovarlo

minima idea di cosa ci sia dietro. È evidente

come sempre le consumazioni ci vennero offerte. Osservai la

mio socio e io ci scambiammo una lunga occhiata

andrà per il meglio». ¶ Ci alzammo. Prima di uscire

più di rispetto». ¶ Max ci aspettava nel suo studio

abbiamo ancora parlato, perché ci è sembrato meglio escluderla

affrettai a riferirgli quanto ci aveva raccontato il proprietario

ogni tipo di bar. Ci rendemmo conto subito di

di riposo della settimana. Ci sedemmo al loro tavolo

dovevano osservare certe regole. ¶ Ci alzammo e uscimmo dal

è un fenomeno dilagante. Ci preoccupa che sempre più

davanti a una banca. ¶ Ci recammo a casa sua

stabilimenti chimici della Miralanza. Ci aprì la moglie, una

graziosa e discreta, che ci lasciò sulla porta. Qualche

braccia grosse come prosciutti. ¶ Ci squadrò con occhio esperto

non sono affari che ci riguardano» mi affrettai a

a tranquillizzarlo. «Quello che ci interessa sapere è il

colombiana». ¶ Rossini e io ci scambiammo un’occhiata. In

uomini di Castelli». Poi ci girò le spalle, chiudendo

provincia di Treviso che ci fornì l’indicazione giusta

da quella donna e ci pregò di non dire

pratico, prendendo il ­denaro. ¶ «Ci piacerebbe fare loro una

fiatare e la cicciona ci fece strada zampettando sugli

gamba di una sedia. Ci mettemmo comodi distesi sul

E in quella posizione ci trovarono le due donne

usare. ¶ Rosa Gonzales Cuevas ci chiese un po’ in

rimanere in Italia. ¶ «No. Ci ho parlato proprio oggi

accettò volentieri. ¶ «Cosa facciamo? Ci ammazziamo o facciamo affari

conto suo e se ci scopre a passarle qualche

qualche nome fasullo non ci dirà un cazzo». ¶ «Non

sera. Scendeva al locale, ci trascorreva qualche ora e

colombiana si alzò e ci strinse la mano. ­«Grazie

a fare shopping e ci ricevettero sfoggiando vestiti e

in bagno. La colombiana ci rivolse uno sguardo complice

a quello con cui ci aveva minacciato Aisa la

la prima volta che ci eravamo incontrati. Era lungo

terminato e la donna ci congedò. «Tra otto giorni

la proprietaria della pensione, ci strizzò l’occhio quando

le belle gnocche che ci sono qui, perdete il

una lunga coda che ci obbligò a procedere a

la casa. ¶ La ragazza ci accolse con un sorriso

un sorriso timido e ci fece accomodare in salotto

nella situazione in cui ci troviamo dobbiamo verificare anche

San Polo di Piave. Ci chiese se volevamo rimanere

la stessa ragazza che ci aveva dato le informazioni

ballava vicino ai tavoli. Ci appollaiammo sugli sgabelli del

ordinò Rossini. ¶ Il tizio ci osservò per qualche secondo

piacque. «Da questa parte». ¶ Ci condusse in un piccolo

naso rotto dei pugili, ci avrebbero picchiato con cattiveria

Nazzareno». ¶ Il mattino seguente ci ritrovammo tutti e tre

discorso. «L’avvocato Bonotto ci aspetta. Dovresti venire anche

decisioni importanti». ¶ La segretaria ci disse che dovevamo attendere

i nostri cellulari e ci accomodammo nella sala d

Seduto dietro la scrivania ci osservò pensoso. «Se siete

il suo miglior amico». ¶ Ci scambiammo un’occhiata. Non

il suo cliente non ci sarebbe più nulla da

dare ogni elemento che ci possa tornare utile. Vada

mezz’ora al massimo ci fermano per identificarci». ¶ «Hai

diverso dalla foto che ci aveva dato Bonotto ma

fuori dal retro e ci infilammo nell’abitacolo del

passata per sapere se ci sono novità». ¶ «Purtroppo ancora

il suo dramma... Tornerà». ¶ «Ci mancava la vedova bianca

vedova bianca in crisi. Ci sono novità, Max. Vado

dove porta le puttane. Ci va troppo spesso...». ¶ «Domani

voglia di cucinare e ci dovemmo accontentare di un

luoghi di spaccio. Ultimamente ci sono stati degli arresti

Toni è convinto che ci sia un confidente ben

Evitare questo adempimento burocratico ci costò un sacco di

d’ingresso. ¶ Al bar ci dividemmo e iniziammo a

ma non lo seguimmo. Ci interessava l’altro. Riapparve

Cosa facciamo?». ¶ «Domani mattina ci appostiamo e quando il

l’altro a Udine? Ci deve essere qualcos’altro

i figli a scuola. Ci infilammo in un bar

sbirro fosse mattiniero. Non ci deluse. Uscì alle nove

l’amico» ridacchiò Rossini. «Ci lascia il tempo per

accorgesse della nostra intrusione. Ci insospettì il fatto che

Un lieve rumore metallico ci segnalò che la serratura

di un allarme che ci avrebbe costretto a una

Beniamino accese la luce. Ci trovammo in uno spazioso

che stiamo scoprendo non ci piace affatto. Siamo convinti

Si rende conto che ci stiamo infilando in un

razza di quelli che ci hanno fottuto». ¶ «E allora

tanto». ¶ La signora Gianna ci accolse con un sorrisetto

asciugamano intorno alla testa. Ci rivolse uno sguardo privo

di sbrigarsi». ¶ La trafficante ci fece aspettare venti minuti

le braccia. «E cosa ci guadagnerei, oltre a un

te lo assicuro. Se ci pensi bene vedrai che

sul volto della donna. «Ci stavi provando a fregarci

prima del previsto e ci dirigemmo verso la pensione

la prima volta che ci confrontiamo direttamente con le

Jesolo, dove la Tía ci aspettava in un’ansa

uno spagnolo pressoché perfetto. ¶ «Ci conosciamo?». ¶ «No. Ma abbiamo

una mancanza di rispetto». ¶ «Ci devi scusare. Non sapevamo

clienti se tra loro ci fosse il signor Roberto

sosta. Max e io ci fermammo prima del cavalcavia

Cessalto». ¶ «Tu tira diritto. Ci pensiamo noi». ¶ Arrivammo in

fregare la radio. Poi ci sistemiamo tutti e tre

la testa. «Gli sbirri ci vedrebbero con i binocoli

il binocolo. «Che cazzo ci fa un chimico in

e i dollari. Poi ci dirigemmo verso Jesolo. La

una persona fidata e ci salutò. «Questa sera voglio

voglio stare con Sylvie. Ci vediamo domani». ¶ Aprii la

trovare una soluzione che ci tiri fuori da questo

di un’altra indagine ci eravamo ritrovati sotto il

mafia del Brenta e ci eravamo salvati ricattando un

la memoria lunga e ci possono fregare quando vogliono

arrese Bonotto. ¶ Mentre uscivamo ci domandò a bruciapelo: «Al

un corrotto del quale ci si possa fidare. Gliel

non è più sicuro». ¶ «Ci sono novità?». ¶ «Celegato è

colletta alla moglie separata ci fu una scarsa partecipazione

sfidò il finanziere. ¶ «Altrimenti ci vedremo costretti a far

goduto della necessaria segretezza. ¶ «Ci daranno la caccia» avevo

della mia Sˇkoda, ci precedeva di un paio

un paio di chilometri. Ci fermammo nel parcheggio di

città aperta sul sedile, ci condusse in via Nicolò

invece, era quasi deserta. Ci sistemammo uno di fronte

seduto davanti al computer. Ci guardò. «Tutto bene?». ¶ «Liscio

calvados in parti uguali. «Ci hanno fottuto?» domandai. ¶ «Alla

spiraglio». ¶ «Ascolta, Marco. Non ci sono alternative. O Corradi

inosservato in città, dove ci si poteva muovere solo

col vaporetto. Alla stazione ci infilammo nelle toilette e

fotografica appesa al collo. Ci avviammo verso Rialto. In

lo notò. «Temevi che ci riconoscesse?». ¶ «Sì. Hai una

presenza di furgoni sospetti ci costrinse a desistere. Ritornammo

in te». ¶ «Che succede?». Ci voltammo a guardare Rossini

sulle unghie da Aisa. Ci accolse con un sorrisetto

Tía aveva paura. Chi ci aveva fornito le notizie

E in cambio cosa ci offri?». ¶ La donna controllò

Spero che tu non ci stia prendendo per il

Tía si sbagli o ci abbia raccontato una balla

alibi». ¶ Raggiungemmo Ormelle e ci appostammo in una stradina

di Nazzareno». ¶ «E invece ci gironzolava intorno per sapere

riferirvi la risposta, qualora ci fosse. Sono tenuto al

inconsolabile...». ¶ Alzai le spalle. «Ci ha fregati tutti». ¶ «Quindi

a questo proposito». ¶ Bonotto ci guardò negli occhi. «Sia

cosa ha capito?» ridacchiai. «Ci riferivamo a ben altro

scoppiato a piangere e ci ho messo un bel

prese la mano e ci guardò sorridendo. «Scusate se

de perra delle Farc». ¶ «Ci puoi giurare» le disse

cosa stavo pensando. «Non ci pensare, Marco. Ora ti

amico per gli stupefacenti. ¶ Ci siamo conosciuti in una

spacciatori e l’eroina ci stavano sul culo. Eravamo