Giuseppina Torregrossa, Cortile nostalgia, 2017

Nessuno ti porta via, ci sono io. Shhh». ¶ Prese

giro, ma lui non ci faceva caso, gli bastavano

ad ansimare. Al traguardo ci arrivarono insieme con un

a sposarsi proprio non ci pensava: “’Nzà mà, mi

lo respinse sdegnata. ¶ «Prima ci fidanziamo, ché di ragazze

La sera a letto ci andava presto e dentro

lui non torna». ¶ «Non ci penso proprio, oramai sono

dura di gesso e ci chiuse dentro il suo

più. ¶ Alla stazione Mario ci arrivò con largo anticipo

dava tregua. Allo Stretto ci arrivò con il cuore

un morso sull’orecchio. ¶ Ci volle del bello e

della moglie e, quando ci riuscì, dentro al ventre

hai! A Roma non ci sono mezze misure e

Ma non ti preoccupare, ci sono io» lo rassicurò

al paese, i ragazzini ci prendono in giro e

prendono in giro e ci assicutano cantando: “Lassala iri

zittu, pare ca’ nun ci curpi!» L’appuntato Monti

L’8 luglio a Palermo ci furono quattro morti tra

infine. Lui però non ci pensava proprio a cambiare

te.» Poi, come se ci avesse ripensato, aggiunse: «Rosa

partorito lì. Sul letto ci si sarebbe messa dopo

allibberti subito.» ¶ E invece ci vollero ben quarantotto ore

tutto punto, ché Melina ci teneva a fare bella

che nella famiglia Mancuso ci fossero malattie: «Quando mai

braccato. ¶ A Mario non ci sperciava di sentire lastime

l’avesse saputo Mario? ¶ “Ci risiamo” si disse zia

maresciallo.» ¶ «Ma a mensa ci vai a mangiare? E

Ninetta tutto solo non ci voleva stare, i gatti

culo magro presto non ci fu più posto per

in cielo, ’n faccia ci ritorna!» Ninetta, esasperata da

porto alle giostrine, oggi ci divertiamo» disse cambiando tono

di fame. Che cosa ci prendo nei negozi, la

malacarne, ché per quello ci vogliono le palle. Un

un lampo di fiducia. ¶ «Ci siamo conosciuti dentro all

capisce un’altra cosa. Ci sono più lacrime per

dalla clandestinità e non ci sentivamo mai soli. Avevamo

nostri compagni, che mai ci avrebbero traditi. Oggi non

subito della risposta avventata. Ci mancava solo che dopo

affezione alla famiglia. ¶ «Non ci vai d’accordo?» ¶ «Ma

mio padre: ah, se ci fosse stato lui, quanti

vergognarti, nella tua condizione ci sono milioni di italiani

no?». ¶ «Zizzì, zizzì.» ¶ «Non ci vuole stare con te

Hai visto mai che ci ripensano, mi sono detto

in Italia? Alla frontiera ci sono i finanzieri e

mia figlia: né larga ci capi, né stritta ci

ci capi, né stritta ci veni. E tu dovresti

in Economia. «Per montarla ci penso io» concluse. ¶ «Grazie

cristiani, come dite voi; ci sono anche musulmani, buddisti

Fate. Lei alla magia ci credeva davvero. Al suo

della sua capanna. ¶ «Domani ci mettiamo al lavoro» la

due secchi di vernice. Ci vollero parecchie ore prima

la decisione di emigrare. “Ci vuole l’ospedale” s

sorprese Maruzza, “quasi non ci pensavo più!”. La colse

nell’animo. ¶ «Vieni, ti ci vuole un abbraccio.» ¶ Madame

bella, parevo una regina. Ci piacevo al vecchiaccio, che

alluminio non va bene, ci vorrebbero le foglie di

di razze, la bambina ci stava bene e il

concluso che «alla minchia ci fa bene il caldo

suo braccio. ¶ «Che fai, ci porti avanti il lavoro

lui con tono distaccato. ¶ «Ci fa piacere che sei

contagiosa. A lavorare non ci pensava proprio. Preferiva caffè

lo scrutinio segreto e ci sono stati dei franchi

governo con noi. Perciò ci tengo tanto. Ma che

a tenerla segreta, altrimenti ci avrebbero già trovato.» ¶ «Aranciu

sapeva che stavamo insieme. Ci ha dato pure la

occhi, Mancuso, che finalmente ci intendiamo. Sono dentro alle

anni ha ora?» ¶ Mario ci pensò su un attimo

cuore, prima o poi ci rincontreremo» si congedò Moro

tuo culo siccu io ci rimetto la carriera. Passati

lui con aria esperta, «ci vuole niente a graffiarlo

risposto lei, ma non ci pensava proprio a farli

sussurrò qualcosa all’orecchio. ¶ «Ci guardano tutti» lo rimproverò

sulle sue ginocchia e ci rimase per il resto

tutti ’sti morti ca ci furono?» ¶ «Sì, ma ora

giardino? E la casa? Ci sono stati danni?» ¶ «Non

sono stati danni?» ¶ «Non ci pensate.» ¶ Una notte chiamò

imbarazzata. ¶ Dall’altro capo ci fu un silenzio denso

alta. ¶ «Due belle timpulate ci vorrebbero» gli fece eco

su per la salita. Ci fu una fitta sassaiola

il 19 di questo mese ci stanno le elezioni. L

qualcosa voi, ché quanto ci vale un vero amico

bollo, in caserma non ci tornò più. Rimase confinato

che è umano dunque ci è estraneo. Vogliamo servire

A Cortile Nostalgia Mario ci arrivò con una borsa

avvertirla che nel mandamento ci sono dei problemi. Un

i vicoli di Ballarò, ci sarà utilissimo per ristabilire

rammaricato. «Ma a nessuno ci spercia di levarle?» ¶ Si

per quattro ossa incatenate, ci volevano spalle ben più

ogni forma di intimità. ¶ Ci pensò un’amichetta del

i bambini» aggiunse, sembrava ci provasse gusto a starsene

Maruzza non capiva cosa ci fosse di tanto scabroso

dolori e che vita ci aspetta. Camminare è un

i bambini? Ma se ci giri intorno da quando

Ava’, che la mamma ci rimane male. E poi

fuori dalle orbite. ¶ «Non ci vengo a casa, ammazzami

ammazzami, ma io non ci vengo!» ¶ Mario dal suo

come muli riottosi. ¶ «Non ci vogghiu veniri» urlava Teresina

per invogliarlo. ¶ Lì dentro ci rimanevano una buona mezz

altrimenti in galera non ci vanno e noi carabinieri

moglie. ¶ «Tuttavia pare non ci sia altro modo di

saluto, Melina, ché se ci sale la febbre, a

un sorriso furbo. ¶ «Che ci ridi?» domandò la donna

nzà mà a Mario ci spercia questa notte di

Sì sì, ma quanto ci vale uno spezzatino quando

Niente» rispose Antonella, «non ci sono cose da fare

nel salotto buono: «Non ci fate l’abitudine, è

Vuole babbiare, vero? Che ci serve a lei, brigadiere

avuto i mezzi. Comunque ci stiamo perdendo in chiacchiere

le cose stanno cambiando, ci sono traffici strani.» ¶ «E

penso, appena capiscono che ci stiamo interessando alla picciotta

le contrasto?” si chiedeva. “Ci manca solo mia figlia

quartiere qualcuno avrebbe parlato. ¶ Ci vollero giorni di appostamento

lei cominciò a correre. Ci fu un conflitto a

e lei a scuola ci arrivava a funzione iniziata

dovete finire, che se ci beccano finiamo tutte in

abbiamo lo sbirro che ci tira fuori» le rispose

poco. Aveva un fidanzato – ci mancherebbe altro, carina com

parlo più; però tu ci devi raccontare.» ¶ «Niente, l

detto niente perché non ci ho pensato prima.» ¶ «Bugiarda

una risata nervosa. ¶ «Che ci ridi, cretina?» la rimproverò

strumenti adatti ad affrontarla. Ci voleva una donna adulta

tanto istruita, perché non ci ’nsigni pure a noi

altre dissero che non ci perdevano niente a dare

come un caprone: «Chi ci trasi me figghia con

provocò lei. ¶ Mario non ci vide più e le

scolastico crollò. ¶ A marzo ci furono duri scontri tra

vicebrigadiere Mario Mancuso non ci capiva più niente e

la moglie, «la gente ci guarda.» ¶ Arrivati in piazzetta

di educare una figlia? ¶ Ci volle del tempo perché

stelle, ma lei ora ci vedeva benissimo. ¶ Percorse la

versi lo sei. Non ci hai mai fatto mancare

velo.» ¶ «Non mi piace. Ci fa tutte uguali e

spiegò. «Al mio Paese ci curano i dolori delle

È difficile spiegartelo. Appena ci provo, sento già che

A questo Maruzza non ci aveva ancora pensato. Le

Era genuina, trasparente. ¶ «Senti, ci vieni con me a

romanzo per sognare le ci voleva, una storia avvincente

con rispetto parlando. Perciò…» ci pensò un attimo, «va

festa tranquilla, a Maruzza ci penso io. E comincio

fremito di paura: che ci facevano lì? ¶ Antonella scese

No, ai palermitani ricchi ci piace la cucina etnica

la mano. «Ma che ci fai con tutti questi

mio Paese. Voglio che ci sia un posto per

si mise a scherzare: «Ci mancherà il tuo sederone

vita come prima. ¶ «Che ci fai con tutti quei

io, la tua picciridda. Ci penso io a te

e piangeva. ¶ A luglio ci furono gli esami di

alcune vicende fatti accaduti. Ci tengo a precisare che