Ada Negri, Di giorno in giorno, 1932

vedemmo la luna; e ci parve miracolo trovarcela lí

trovarcela lí quando meno ci si pensava, sospesa sul

bianco, le cancellate nere ci difendevano dalle insidie e

d'un prodigio che ci compensi, alla fine, d

l'aria di raccomandarglisi: – Ci piacerebbe toccare almeno uno

sopra di noi, che ci rinfreschi con la sua

non notavo piú talmente ci sono avvezza, e il

marzolina. A mezzo aprile ci si crederebbe: per il

gli chiedono, col profumo: – Ci vedi? – Ed egli risponde

che d'esse non ci sia piú nulla, e

ora della sera non ci si pensa: poi, a

fili di melodia, che ci legano stretto il cuore

siepe. A guardar bene, ci s'accorge che, a

di dispetto, perché non ci riusciva. ¶ La corrente va

granturco. ¶ Se la Provvidenza ci risparmia la grandine e

di magnifiche architetture vegetali. Ci s'illude d'essere

Cancelli di ville antiche ci s'affacciano ogni tanto

S'arriva, si scende, ci si trova in uno

ripida scaletta esterna; e ci si ritrova su una

anche i grandi: perché ci mettiamo, senz'altro, a

mille ne sbocciano. Se ci mettessimo a contare le

fino a quando non ci abbandonano, allontanandosi verso il

capiva. La nonna non ci guardava: come non fossimo

l'istintivo amore che ci allaccia al suolo dove

sono in pace. Mi ci riconosco. Mi ci specchio

Mi ci riconosco. Mi ci specchio. È il solo

ma la nostra terra ci richiama, con voce che

somiglia a nessun'altra: ci comanda di tornare a

loro distacco. Noi rose ci sfogliamo in silenzio, senza

me.» ¶ Che delizia! Dunque ci si comprendeva: finalmente m

era chiaro quel linguaggio, ci poteva esser fra noi

che ore e ore ci vogliono a percorrerlo intero

E il cuore? Chi ci ripensa, al cuore? Senza

simile agli altri? Che ci si viene per voto

di Francesco: – Sorella, non ci rivedremo che al ritornare

Nel giugno, quand'io ci venni per la prima

rugiada. ¶ Nei pochi banchi ci siamo tutti: il babbo

dell'oscura inquietudine che ci prende. Avere tanto vissuto

vista sarà vastissima – e ci rivedremo». ¶ Due mesi dopo

vista sarà vastissima, e ci rivedremo». ¶ CASA IN PAVIA

si sente il respiro, ci s'immagina il rapido

essendo della nostra terra, ci fu sconosciuta: penetrarla nei

certe chiese, sentire che ci vede e ci ama

che ci vede e ci ama, che il suo

spesa e rischio non ci pensarono troppo: per l

passano. A sentir lei, ci si provò, a tenere

dice mamma Marietta – non ci vogliono mica smorfiose con

campa. Donne all'antica ci vogliono. E che non

fondo di barche! Non ci si può nemmeno andare

l'antica fede non ci avesse lasciato, intatti, questi

passa effimera, inconsapevole. E ci sarà sempre una che

piazza del Carmine io ci vorrei venire ogni giorno

siamo entrate nella Côrtassa, ci siamo confuse ai crocchi

lasciano la Côrtassa, non ci vergogniamo punto di seguirli

il loro autentico carattere ci si scopre per intero

soddisfatta che la lampada ci sia: – Qui ci s

lampada ci sia: – Qui ci s'incantonavano troppi morosi

prolusione. Prima di abolirmi ci penseranno.» ¶ Spera nell'aiuto

per diritto di figliuolanza. ¶ Ci sono stata, una volta

piazzetta di San Gervasio. Ci voglio ritornare. Molto cielo

un po' sul serio: «Ci disturbi l'acqua! Via

fantastico scenario. E se ci fosse fra loro la

certe cifre cabalistiche; e ci gareggiavano ai bottoni e

e di conquista? Ridicolaggini. Ci vuol altro. ¶ Fra alcuni

si trovò bene come ci fosse nata dentro. Nella

le immagini sacre. Dentro ci vedo la bocca sanguigna

Ridi? Non credi? Io ci ho pianto. Dammi la

stupendamente lucida di spirito. Ci amavamo senza dircelo ancora

legami. Ero sicura che ci saremmo sposati, che non

saremmo sposati, che non ci saremmo lasciati mai; intanto

Emma Rodi: abbi pazienza. Ci sono Landi e Zambelli

e nel mio destino ci sei tu. ¶ “Vivo non

felici come quando viaggiamo. Ci si guarda bene dal

quante ore ancora: io ci passerei la vita, in

amico sopraggiunto in visita: ci sorrise, ci scaldò, ci

in visita: ci sorrise, ci scaldò, ci rinfrancò. A

ci sorrise, ci scaldò, ci rinfrancò. A poco a

ma, se lo scioglie, ci si mette sul serio

Pace con Dio». ¶ Io ci vado, qualche volta, nella

dirsi, un chiodo. Mi ci distendo l'anima. È

Dove si lavora non ci si ricorda di nulla

Ma per la bottega ci vuole il maschio. Quello

su quell'impressione non ci si provava neppure. ¶ Tutto

Calista a me stessa. Ci avviammo: Calista a testa

sui pianerottoli. La porta ci venne aperta da una

d'affetto a Calista, ci guidò, direttamente, alla camera

un'altra volta. – «Se ci tiene a star allegra