parolescritte
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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Enzo Striano, Il resto di niente, 1986

concordanze di «ci»

nautoretestoannoconcordanza
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ch’occhi neri che ci ha. So’ de foco
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sebbene in casa non ci fosse posto. Invece il
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improvviso un’altra volta». ¶ «Ci sono stato, Catarina» rispose
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Michaela. «Mai pace. Dio ci perseguita.» ¶ «Esagerati che siete
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me, quindi, a Napoli ci sarà da preoccuparsi. Dovrò
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questo per lei non ci sarebbe stato più. Provò
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in cui fra poco ci trasferiremo? ¶ Sospirò, si strinse
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verso loro: perché non ci credevano? Era possibilissimo, anzi
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spiegò tio Antonio. ¶ «Ma ci sono anche uomini!» gridò
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il resto del viaggio. ¶ 6 ¶ Ci s’arrampicò verso l
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capisse che lo valutava, ci riuscì soltanto per un
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Fu Sanges a intervenire: «Ci avete sorpreso tutti, Lenòr
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stesso» strillò Giordano. «Non ci fanno fessi col fumo
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Napoli vi conosce qualcuno?» ¶ «Ci conosceranno» sillabò l’altro
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avvenire di letterata, se ci sapeste fare: la gente
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e la verdura che ci portano dai giardini attorno
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nascere i miei figli. Ci morirò, infine, e vi
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ho visto, ma non ci sarebbe da stupirsi. Con
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angioini. Poi gli Spagnoli ci han fatto diventare piccoli
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lo vedi. Donn’Anna ci soffrì: come tutti i
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Dietro quella scogliera verde ci sono i resti d
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Napoli è decaduta. Noi ci riconosciamo partecipi della colonia
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asciutte e il gelato ci vuole. Mon trésor» sorrise
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San Matteo, dietro Toledo, ci sono i bordelli più
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Eh, mie care. Tanucci ci guazza. Lui è Tanucci
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si fa notte e ci abboffano de stronzate». ¶ Per
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principesse e lazzare non ci poteva nulla. ¶ Anche fra
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su questa responsabilità che ci si assume stampando un
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E domani stesso vi ci farò iscrivere. Avete anche
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o dell’umanità liberata. Ci siete anche voi dentro
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Verrete con noi, Lenòr? Ci verrete, non è vero
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verrete, non è vero? Ci saranno anche tanti vantaggi
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si contraddicono. Fra loro ci sono i re: Maria
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di far beneficenza, ma ci credo poco. Beneficenza a
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Di leggere, scrivere, pensare. Ci sono posti dove ciò
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il bene proprio. Allora ci occupiamo di quello altrui
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infelici sgorga tanta retorica. Ci fu chi scoppiò in
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il bello. Se non ci fossero dolore, brutto, pioggia
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che ormai a Corte ci siete arrivata. Prima o
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arruffiano chi può, non ci arrivo mai.» ¶ «Va’, che
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re. Vous comprenez?» ¶ «Non ci sarebbe stato nulla di
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all’ombra del triangolo!» ¶ Ci volle l’intervento di
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di pulire. Qualche volta ci aveva provato, gettando in
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del cielo? Mamãe non ci sarebbe stata mai più
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le ballarono in pochi. Ci si avvicinava alle undici
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paresse vigliaccheria, tradimento. Non ci provava più gusto né
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E se la zucasse. Ci ha sempre combinato solo
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E, se non provvede, ci penseremo noi». ¶ «E che
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in quanto a questo ci sa fare.» ¶ 3 ¶ Una mattina
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bassi, panni stesi, clamore. Ci volle tempo per scovare
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Roma.» ¶ Nuova esitazione. Comunicò: «Ci sono altri due ecclesiastici
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per Santa Teresella. Le ci volle mezz’ora per
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fulminarono a tavola. ¶ «Lenòr. Ci siamo» disse titìo, sguardo
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di salacità e compassione. ¶ Ci fu la visita ai
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nessuno in questo palazzuccio, ci siam venuti da tre
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la togliamo? È nuova, ci ripiglio quasi tutti i
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speculazione che, se viene... Ci facimmo cchiù ricche de
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Un altro figlio. Forse ci aiuterebbe». ¶ Perché, perché? Perché
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Il sole era tenero, ci vollero ore prima che
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specchio. Per un attimo ci vide un barlume di
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alla forza misteriosa che ci governa. Mi ribello e
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era seria, rifletteva. Mormorò: «Ci ho pensato anch’io
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le patenti di papài ci avrebbe messo un trumeaux
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fa’ niente. Io non ci vogl’ì» dichiarò subito
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d’altre due. Non ci avrebbe messo niente, informò
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Io t’obbedisco.» ¶ Non ci voleva credere, poi capì
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mormorò: «Sono molto contenta. Ci sono sempre io dentro
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neppure a scrivere, sapete. Ci vorrà tempo: molto tempo
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ha folgorato. Del resto, ci pensavo anche prima. Mi
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convulso: «Signo’, ma che ci sta di male? Chesto
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coraggio di mandarla via. Ci vollero giorni perché tornasse
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accìdeme, ca è meglio.» ¶ Ci volle tenera e un
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parva componere magnis. ¶ E ci sono gl’impegni ufficiali
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nella cartella verde non ci sarà un mondo nuovo
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i filosofi, abbozziamo riforme, ci occupiamo solo dei casi
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è pieno di problemi. Ci sono feudatari anche lì
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Se cambiassimo di colpo, ci troveremmo di fronte a
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e vergogna? Quanto tempo ci vorrà per cambiarla?» ¶ «No
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scuote il capo. ¶ «Non ci sono stazioni alle quali
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Al Pulo di Molfetta ci sarebbe andato, sì, con
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cosa in cui voi ci dovete aiutare. A ’mpara
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si sta facendo grossa. Ci viene troppa gente, alla
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gente, alla fine non ci si potrà più vivere
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sedici, diciassette?» ¶ «Come quando ci siamo conosciuti. È un
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Lenòr» sussurrò. «Non credo ci sia da aver paura
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tavolini a tre gambe. Ci tornò, anche per rivedere
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Perché no?» ¶ «Perché non ci sarebbero più nobili né
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più nobili né ricchi. Ci sarebbero solo persone più
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d’un tratto sobbalzò. ¶ «Ci devono andare! J’ai
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intelligenza. Qui, a Napoli, ci vorrebbero almeno trenta milioni
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rise: «Ciccio, di là ci sta lo visir del
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Che gli dovevo dire? “Ci stanno purpe co’ la
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cose» brontolò Ruvo. «Qua ci stanno spie pe’ tutte
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tutti così» mormorò lei. «Ci lasciamo andare. Perché nessuno
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di non averlo che ci s’infetta. Voi avete
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vetri. «Così sarete felici. Ci sarà la guerra?» si
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alleanza contro la Francia. ¶ «Ci sono tre reggimenti in
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Anche» continuava a fissarla. «Ci sono giovani per i
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dolcezza. ¶ «Bah, non solo. Ci sono tanti studenti ed
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sono popolo, Lenòr. Non ci capiscono perché vivono nell
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nell’arretratezza, nella sporcizia. Ci odiano. Hanno paura anche
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io provai vergogna laggiù. Ci son tornato spesso.» ¶ «Tu
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E se i Francesi ci abbandoneranno?» ¶ «Resteranno i re
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ordine lo scrittoio. Rimandava, ci girava intorno, poi decise
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con lentezza indicibile. Non ci sono state le tempeste
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Napoli serrano i freni. Ci mancava, fra l’altro
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Capirai!» riprende Ignazio. «Come ci fosse chissà quale organizzazione
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qualcosa. Sì, a Napoli ci saranno cento, mille rivoluzionari
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disposto. Ma io poco ci credo. Con tutti quei
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lazzari, se i Francesi ci aiutassero a sollevare Napoli
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carrozze indemoniate. Man mano ci si avvicina al Largo
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cerca di mantenerli limpidi. ¶ «Ci vediamo domani, Lenòr» mormora
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ereditario. Io, poi, che ci sto a fare? Lo
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Ovo, Sant’Elmo. Non ci pensare, stupidona. Vedrai che
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a slacciarsi le fibbie. Ci mette un’ora, poi
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l’avvocato Nicola Fasulo («Ci ha invitati tutti per
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accolti bene?» ¶ «Da fratelli. Ci han fatto visitare la
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un’organizzazione, un’efficienza... Ci sono ufficialetti di vent
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anni, marinai di sedici. Ci hanno insegnato una canzone
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Ponza... Ancora alle tre ci sfogavamo con la Marsiglese
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son vestite da maschio. ¶ Ci sono tutti, lei non
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sì che è festa, ci si ricorda dell’anno
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inutilità delle avventure. ¶ E ci fu la questione dei
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allucinati del vecchio, mentre ci si prodigava a raccoglier
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se il condannato non ci fosse. Mostra, a un
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casa, ma lui non ci teneva nulla. Ho io
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han riaperto il salotto, ci viene anche Margherita Fasulo
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rugoso cratere sanguigno. Lui ci scherza su. ¶ «Solo Nelson
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è il re che ci pensa.» ¶ «Senza problemi? La
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problemi del nostro popolo. Ci elargirà un bel periodo
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siete orrendamente pessimista. E ci fate danno.» ¶ Cuoco ride
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grazie al Grottone, ma ci riproveranno. Chiuditi dentro, non
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all’interrogatorio da Guidobaldi. Ci aveva pensato tutta la
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più. Quella notte manco ci aveva fatto caso, alla
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sembra che di loro ci si possa fidare. Ma
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stato fatto coscienzioso “arricchimento”. ¶ Ci si deve arrangiare. Molti
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soprattutto una Costituzione. Essa ci guiderà alla soluzione di
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Cittadino Lauberg!» sbotta Delfico. «Ci vogliamo ricordare o no
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radunino in disparte. Fasu’, ci sono stanze in cui
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no che chiunque voleva ci poteva entrare? Vuol dire
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contro i Francesi. Poi ci penseranno i due Roccaromana
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Deve essere nostro!» ¶ «Io ci vado!» tuonano Marra e
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della delegazione. Ma qui ci sono tanti altri pieni
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stato imposto. Ma tutto ci viene imposto. E meno
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è “meu Deus” che ci pensa a fornirti speranza
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le bandiere bianche non ci sono più! ¶ Compaiono, sporchi
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benissimo. È lui che ci ha mandati.» ¶ «Ora voi
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tremano. ¶ «Mario, ma non ci conveniva venire pei Sette
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sella...» ¶ «E sai quanto ci mettevamo? Comunque cambiamo.» ¶ Salta
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grida Pignatelli, furioso. «Non ci hanno aspettato! Corri, brutta
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battuti come belve. Questo ci sfidava, con quella figura
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Ma no» fa Gennaro. «Ci penserà Championnet. Noi serviamo
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il suo primo salotto, ci furono Graziella, Fortis, scrisse
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riesce a mantenere pulito, ci vorrebbe Graziella. Moto di
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tempo fa. Ma qui ci sono le prime prove
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amici li più sinceri. Ci dispiace che alcuni tra
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lo hanno compreso e ci hanno costretti a combattere
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ritmo veloce. ¶ 4 ¶ Fa freddo, ci vorrebbe un bel braciere
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anche coi lazzari. Poveretti! Ci son cascati subito, come
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fatti amici dei Francesi. Ci scherzano, li fanno divertire
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i pochi soldi che ci ritroviamo.. E poi, il
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tutte le copie che ci resteranno?» ¶ «Si potrebbero distribuire
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Governo per vedere se ci sono novità, lei fruga
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con la scritta: QUI CI ONORIAMO DEL TITOLO DI
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malviventi in breve tempo. ¶ Ci riflette parecchio. Primo moto
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Calabria Citra. La Repubblica ci dovrà pensare, dovrà rendere
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plaghe, la gente che ci vive. Dare ad essa
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c’era prima! Se ci mettiamo subito a criticare
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denunziarlo al Governo.» ¶ «Non ci credo. Non è possibile
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di queste cose. Intanto ci sono grosse novità. ¶ Il
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facimmo peggio? Se non ci viene più nessuno?» ¶ Lei
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il popolo basso, non ci stanno. Continuano a ricordare
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la Guardia Nazionale. Non ci vuole entrare nessuno, salvo
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mostriamo a tutti che ci siamo clamorosamente sbagliati.» ¶ «Allora
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Ma adesso le nuvole ci sono. E piove» indica
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il duello. Però vorrei ci fosse Marra al posto
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Questi figli di puttana ci mollano» mastica Ignazio, quando
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che l’abbiamo sopravvalutato.» ¶ «Ci avrà provato, come no
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bell’esempio. I posteri ci loderanno, magari c’innalzeranno
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forte. ¶ «In fondo, non ci possiamo lamentare. Almeno io
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con la poesia. Mi ci son voluti trentasette anni
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smembrano, si decompongono. Ma ci sono ancora quelli che
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sorrisi, compìti e smorti, ci facciamo! Siamo cortesissimi: della
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viene pagato, smette: ma ci saranno ancora tre numeri
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più, ed è venuto. Ci siamo amati, negli antichi
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raggiungere Milano...» ¶ «A Milano ci sono i Russi.» ¶ «La
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andammo da Bonito? Lì ci sono sentieri. Poi vedremo
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piazza. È frenetico, pallido, ci farà guadagnare qualche giorno
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qualche giorno di vita, ci guiderà pei sentieri della
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per difesa. Forse Ruffo ci attaccherà nel pomeriggio. O
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il comandante. ¶ «Cittadino Marra. Ci sono due aspetti del
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e i più giovani. ¶ «Ci credo poco» obietta Logoteta
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cittadino comandante: se Ruffo ci proponesse pace, l’accettereste
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vivi di qui. Se ci venisse proposta pace, si
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questi i cannoni non ci possono» commenta Ciaia, tra
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nel bosco del crinale: ci coglierebbero d’infilata. Gli
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un lungo, arrabbiato sospiro. ¶ «Ci siamo. Scendono per non
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piano piano. Più tardi ci si raduna negli stanzoni
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Proprio tu!» sorride Logoteta. Ci si scambiano notizie. ¶ «Salti
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Ciaia. ¶ «E sapete chi ci han messo, in questo
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siamo fottuti veramente. Ma ci avevano detto che avremmo
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rassettare la stanzetta, ma ci passa le giornate. La
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aver rifatto il letto, ci torna, lo disfa, lo
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Per difendervi, non so.» ¶ Ci vorrebbe una bella risposta
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È per mio padre. Ci ha tenuto tutta la
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re Ferdinando che ora ci ammazza tutti?» ¶ Il prete
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è un bene che ci ammazzino tutti? È Dio
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sul tavolino, li segue. Ci sono giù soldati, gendarmi
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la morte, qualcosa davvero ci sia. Magari i Campi