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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Elda Lanza, La bambina che non sapeva piangere, 2016

concordanze di «ci»

nautoretestoannoconcordanza
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voce. ¶ «Stia calmo, se ci fosse qualcosa di diverso
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Come se avesse premura. «Ci sono già accappatoi e
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Olga aggiunse: «Il professore ci aspetta alle undici, prima
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a poco riducendo. Ma ci vorrà tempo, il cammino
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in questo campo non ci aiuta. Ora parliamo di
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anche voi. Ma non ci facciamo illusioni, la strada
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respiratorie, per quelle motorie ci vorrà più tempo. Non
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Olga. Lasciamola tranquilla». ¶ «Non ci posso credere! Non riesco
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Olga va bene. Oltretutto, ci siamo cacciati con le
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potremo farlo come vorremmo. Ci accontenteremo di quello che
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perché non credo che ci possa essere una graduatoria
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niente. Io per loro ci sarò sempre». ¶ «Mah! Questa
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al bar?» ¶ «Perfetto, grazie». ¶ «Ci sarà anche il vostro
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Mi ha detto che ci saluterà quando chiudiamo lo
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non verrà più e ci mancherà molto. Anche a
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foulard in testa. Dopo ci mancherà e noi mancheremo
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di fronte a lui. «Ci siamo già visti, si
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giorno… I sindacati non ci aiutano. Invece di battersi
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sue modifiche e noi ci aggiorniamo continuamente. Ma non
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una cosa seria? Avvocato, ci dica: l’amore è
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che era meglio se ci vedevamo subito. Mi sembrava
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quest’altra viene e ci porta via tutto…» ¶ «Non
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di famiglia, ma forse ci sarebbe anche se foste
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se foste tutte estranee. Ci vorrebbe una prova del
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oltre il limite. Non ci sono riuscita». ¶ «Non sarebbe
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occasione per insultarlo, e ci mettiamo d’accordo. L
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teatrino. Tra mezz’ora ci sarà anche la figlia
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tutto e di tutti. Ci sono stata male per
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male le aveva fatto?» ¶ Ci pensò solo un attimo
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se stessa, ma non ci sono più proiettili. E
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nostri debitori, ¶ e non ci indurre in tentazione, ¶ ma
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Giuseppina Resnati ¶ Ad Aziz ci volle quasi una settimana
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Tutte e due. Prima ci siamo sentite al telefono
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è la sua fabbrica. Ci sono andata e ho
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scappata». ¶ «La volta scorsa ci ha detto che ha
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l’ha richiusa. Ora ci sta dicendo che è
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può capire, ma io ci sto ancora male. Ho
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qui l’unica che ci perde davvero sono io
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si è nascosta, come ci ha suggerito quella Bianca
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parlare. Ti piace?» ¶ «Vabbe’, ci pensiamo…» Laura e Bernardini
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anche questa volta, non ci promette una passeggiata… andiamo
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scegliere un posto dove ci sia il sole e
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Sì, manteniamo le tradizioni, ci pensi tu vero? Grazie
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che sappiate che io ci sarò». ¶ Aziz Bernardini fece
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bicchiere verso Laura. «Tu ci sarai sempre». ¶ Gilardi le
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di te». ¶ «E io ci sarò, lo sa». ¶ «Io
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Avvocato, mi dispiace… lei ci aveva assicurato che quello
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sarebbe rimasto riservato, invece ci ha telefonato uno della
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in tribunale…» ¶ «Che cosa ci devo fare, io, in
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nessuno, ha capito?» ¶ «Vabbe’. Ci sarà anche lei?» ¶ «Certo
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altro modo». ¶ «Ecco, bravo, ci provi. Perché in questo
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in questo modo non ci siamo…» ¶ «La signorina che
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descritti?» ¶ «Ecco vede che ci è arrivato da solo
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le sapeva neanche. Ma ci pensi, un ladro che
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le tese la mano. «Ci rivedremo in tribunale». E
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non la strozzo e ci ragiono sopra?» ¶ Altra risatina
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lei». ¶ «Ah, su questo ci può giurare…» ¶ Aziz, entrando
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la seduta era conclusa. «Ci vediamo in tribunale» aggiunse
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sembra del pranzetto che ci hanno servito?» ¶ «Accidenti, studiato
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barone?» ¶ «No, ma tutti ci hanno messo la coda
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Lei crede possibile, Gloria…» ¶ «Ci provo. Comunque ho capito
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della sua assistita». ¶ «Non ci conti, Vicentini è uno
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Possiamo andare». ¶ «Certo avvocato. Ci rivedremo in tribunale». ¶ Si
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fece passare la signorina. «Ci vediamo in tribunale. Arrivederci
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le altre? Che cosa ci faceva lì, a quell
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ridere… ma che non ci avrebbe vissuto per sempre
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ne dimentichi? Certo che ci sono… A mezzogiorno, sì
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che regalo, ma sicuramente ci aveva pensato Paola. Sarebbe
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Sono grande, vedi che ci riesco, papà…’ Era in
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legno. ¶ «Hai visto? Ora ci abitano loro, qui è
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il viso serio. «Stasera ci raggiungi?» ¶ «Se posso contare
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voi». Baciò i bambini. «Ci vediamo stasera… ciao ciao
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fianco. «Hai notato che ci si diverte soltanto ai
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troppo a lungo, che ci resto a fare qui
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una parola, d’accordo?» ¶ «Ci leggi il libro…» ¶ Due
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Per essere informato. Come ci vivi in un Paese
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meritiamo. Tutti e due ci abbiamo provato, tu sei
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rimasta con me, io ci avrei rinunciato. Questo voglio
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al campanello, di notte, ci mettono un po’ a
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retta da grand hotel, ci devono pensare anche loro
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Ora torna il dottore, ci pensano loro. Andiamo». Le
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spalle. «Grazie, sai. Tu ci sei sempre». ¶ In strada
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è grande… venga, entri. Ci facciamo una tisana? O
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vita, non immaginavo che ci sarei mai arrivato. Sto
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hai detto tu, non ci sono perché». ¶ «Mi scusi
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trasloco di sua moglie ci ha lasciati tutti un
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tutti un po’ perplessi. Ci chiedevamo come avrebbe reagito
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il momento in cui ci saremmo salutati per le
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di parlare di noi, ci ha trattenuto il pudore
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essere un tumore. Non ci abbiamo fatto caso, sembrava
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Milano da quel professore…» ¶ «Ci sono stata. Anche in
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insegnato lei». ¶ «No, Laura. Ci deve essere una soluzione
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specie di autogol». ¶ «Non ci arrivi quasi mai, te
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puoi farcela da sola». ¶ «Ci proverò. Sarà il mio
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il mio cavallo pazzo. Ci proverò». ¶ Si erano alzati
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Come se una mano ci fosse passata sopra. Dritto
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con una certa curiosità. «Ci sarai anche tu in
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storia dell’eredità». ¶ «E ci pensano ora?» ¶ «Forse hanno
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in viaggio». ¶ «Vorrei che ci fosse anche Olga. Voglio
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come quelli di cui ci ha parlato quella tale
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detto di averli?» ¶ «Non ci avrà pensato». ¶ «Ne abbiamo
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due ore… come non ci ha pensato? E porta
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un colloquio informale. Altrimenti ci rivolgiamo al PM, la
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che in quella casa ci fosse tanto spazio». ¶ «I
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loro casa. Io non ci ho pensato quando le
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è scomoda, ma io ci ho vissuto benissimo per
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quella casa». ¶ «Che cosa ci vuole a liberarla?» ¶ «Con
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cause più urgenti, ma ci sono ancora i sigilli
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ancora i sigilli e ci resteranno per un pezzo
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padre? Sei sicura che ci verrebbero tutti quelli che
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te, ma troppe cose ci dividevano, compreso il processo
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Coraggiosa, la ragazza… quanto ci metti a rimpiazzarla?» ¶ «Brutta
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niente nella vostra storia». ¶ «Ci ha invitati per Natale
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i suoi genitori. ¶ «Allora ci vediamo a Natale?» le
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posso dire di no». ¶ «Ci mancherebbe. Perché tu?» ¶ «Perché
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prima. Avevo pensato che ci saremmo potuti vedere a
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farlo ridere, ma non ci riuscì. «Ciao, alle dieci
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coltivare i miei dubbi. Ci confronteremo, a questo servono
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ho richiesto, sul computer ci sono le copie. Da
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mentre tutti sospettano che ci sia lo zampino del
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voglia. Non credo che ci siano di qualche utilità
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casa, dove stavo io ci va Brigida, che si
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era lei andiamo noi, ci sono due stanze più
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il mio testimone. Noi ci sposiamo in chiesa, perché
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Sarebbe successo anche se ci fossimo sposati in chiesa
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come nessuno, so che ci ripenserai». ¶ «Bene, per ora
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tra di noi non ci sia mai ragione per
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facilmente. «Ora andiamo, altrimenti ci danno la multa. Sai
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difficile riconoscere quella donna». ¶ «Ci proverò». ¶ Quando arrivò in
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Un incidente. ¶ «Accidenti, quanto ci terranno fermi?» ¶ «Vado a
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Napoli». ¶ «Bene, stia tranquillo, ci penso io per lei
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lui no. E lì ci siamo separati perché abbiamo
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ho incontrato te, non ci pensavo più. E la
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città». ¶ «La conosci?» ¶ «Sì, ci ho passato due anni
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pochi mesi, da quando ci siamo incontrati a quando
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e i miei figli. Ci saranno anche alcuni amici
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visto sposare. Vorrei che ci fossi anche tu». ¶ «Lei
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di nipoti… A Natale ci saranno anche Carolina e
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Davvero? Strano che non ci abbia fatto caso». ¶ «La
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della zona?» ¶ «Nessuna giuria ci crederebbe». ¶ «Amanda conosce la
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con voi». ¶ «Allora perché ci saremmo rivolti a lei
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Giuseppina Resnati… va bene, ci mettiamo al lavoro. Dato
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per qualsiasi cosa, se ci sono dubbi, mi richiami
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sapere come muoverci». ¶ «Grazie, ci conto». ¶ Trentaquattro ¶ Bianca Repossi
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mie sorelle». ¶ «Noi non ci siamo mai viste, ma
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mai viste, ma Linda ci portava le fotografie che
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ho chiamato Gilla, che ci scriveva gli auguri a
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con un manganello». ¶ «Lei ci è andata con una
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suo padre? Ma non ci credo neppure se la
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poco da grande… ma ci metto la mano sul
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a testimoniare quello che ci ha detto oggi?» ¶ «E
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davvero quello che lei ci ha detto ci sarà
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lei ci ha detto ci sarà utile al processo
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non farlo sfigurare». ¶ «Non ci contare… Io lotterò strenuamente
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che impazzirò. Ma che ci tengo a tenermi in
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tenermi in forma». ¶ «Bene, ci sto. Farò anch’io
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è una brava guagliona. Ci stiamo mettendo a posto
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è il mio lavoro, ci sono i nostri bambini
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tutto quello che rappresenta. Ci sei tu, anche se
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che per noi tu ci sarai sempre». ¶ «Sì, su
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posto anche per te, ci vieni pure tu?» ¶ «No
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qui a colazione o ci sono problemi?» ¶ «No, che
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problemi?» ¶ «No, che problemi ci sono?» disse il padre
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si girò verso Paola. «Ci sono problemi?» ¶ «No, certamente
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problemi?» ¶ «No, certamente. Non ci sono i bambini, sono
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è, te lo giuro. Ci pensavo da tanto, io
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partita a scacchi…» ¶ «E ci risiamo» sbottò Laura. «Io
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Io credo che noi ci siamo fermati a mezza
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noi oggi alle quattro ci troviamo in clinica, Olga
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lì starebbe sicuramente meglio». ¶ «Ci sarà anche il professore
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del trasloco che cosa ci dice?» ¶ «Va bene, lo
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Sì, lei conosce Paola. Ci aveva detto di non
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da sola. Ma non ci ha detto perché». ¶ «Ho
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va bene così. Non ci sono problemi». ¶ «Anche lei
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Andiamo a lavorare, fannullone… Ci vediamo oggi in clinica
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lei è Liciuzza. Non ci fermiamo a colazione, andiamo
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sì. Dopo mio padre ci sono soltanto io in
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settimana…» disse invece Gilardi. ¶ «Ci sei stato?» gli chiese
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Parigi. Se il professore ci consentirà di spostare Gilla
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punto morto, pa’. Tutti ci dicono le stesse cose
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no». Lo prese sottobraccio. «Ci sta facendo un pensierino
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vivere. Saprà che io ci sarò sempre per i
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nella mia vita ora ci sei tu. Che tu
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è quello che avremo. Ci aspetta una prova durissima
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tua mamma». ¶ «Lo so, ci siamo viste a Siena
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Siena con mamma». Carolina ci pensò un attimo. «Zia
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con una macchina che ci accompagnava e ci veniva
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che ci accompagnava e ci veniva a riprendere, non
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molto speciale. Da noi ci sono tanti animali…» ¶ «Anche
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una smorfia. «E se ci sono i cavalli» aggiunse
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innocente. Ma a questo ci pensa Max» la rassicurò
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Carolina anche quando non ci sono. Per quest’anno
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più spesso». ¶ «Giusto, non ci avevo pensato… Dio sa
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aveva il massaggio. ¶ «Be’, ci vedremo» gli disse una
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rivisto. ¶ «Quando torni magari ci facciamo due chiacchiere. Questa
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due chiacchiere. Questa volta ci siamo visti poco» lo
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una delle due. ¶ «Davvero ci ha fatto piacere conoscerla
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gli disse il barone. «Ci tenga informati, per favore
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ho parlato con Olga, ci ha detto… Siamo contenti
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vuoi. Forse nei paraggi ci sarà un posto dove
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quel momento. ¶ «Sì, qui ci fa notte. È quello
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cornacchia? Non vedi che ci sono clienti». ¶ La donna
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barista. «Visto? In commissariato ci vai tu. Siete tutti
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Sì, la macchina. Adesso ci arrivo. Qui quel sabato
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una volta. Tanto se ci vado di mezzo io
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della strada e tu ci hai ricamato sopra un
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il barista. ¶ «La signorina ci ha detto invece cose
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Hai visto, brutta scema? Ci hai tirati dentro… tutto
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importante. «Può venire?» ¶ «Qui ci pensa lei?» chiese la
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utile. Le cose che ci ha detto sono davvero
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Ma era chiusa». ¶ «Già, ci sarebbe voluto qualcuno all
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vent’anni? No, non ci credo! Avrò mai queste
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ha detto a noi. Ci è stata davvero molto
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le ha lasciate lei, ci hanno detto di non
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per lei?» ¶ «Sì, certo, ci sarà la donna». ¶ Terminata
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mi serve. Semmai ora… Ci scusi, signora. La ringrazio
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per sempre…’ ¶ «No, non ci riesco, accidenti». Olga nascose
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che in quelle pagine ci sia il racconto di
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di quel momento? Perché ci sarà stato un momento
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Perché lei sentisse che ci sarebbe stato davvero. ¶ Gilardi
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stata con te». ¶ «Quanto ci metti a essere pronta
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Il tempo che ti ci vuole, non abbiamo impegni
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cosa ho bisogno se ci sei tu?» ¶ Ora glielo
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albergo. Che a Napoli ci sono i miei figli
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Quando è rimasta incinta ci siamo sposati. Il secondo
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stata sugli autoscontro? Non ci posso credere… E quegli
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mio amico. Nel pomeriggio ci aspetta la zia Noemi
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Anguilleri, credo che non ci saranno problemi». ¶ «C’è
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qui in fabbrica». ¶ «Forse ci siamo incrociati ieri, e
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che erano di troppo… ci rideva ancora. So che
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del barone. E ora ci scusi, ma abbiamo un
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assemblea di soci che ci aspetta». ¶ «Io ho un
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della vittima? Accidenti, non ci ero arrivato». ¶ «Bene, ora
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ero arrivato». ¶ «Bene, ora ci sei. Possiamo andare avanti
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stato il gesto che ci ha portati qui, tu
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per l’aiuto che ci potrà dare…» ¶ «Sì… Quella
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non sapevamo niente e ci hanno lasciati in pace
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chiusa, hai capito? Qui ci mettono nei pasticci per
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all’aperto. Con permesso, ci salutiamo dopo». ¶ Lei lo
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ma stiamo bene, non ci manca niente. Le altre
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di smettere, ma lei ci credeva. Quella pazza di
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della sua vita. Non ci sono testimoni, non ci
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ci sono testimoni, non ci sono prove. Per questo
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New York» le rispose. «Ci sono stato per studio
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paio di passaggi inutili. Ci hanno discusso un giorno
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gioco non ha prezzo’. Ci salutò e non si
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è ricordato di lui. Ci aveva lasciato il suo
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buon punto, ma noi ci abbiamo messo un anno
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per stabilirsi qui, noi ci saremmo dovuti vedere di
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nomi?» ¶ «Direi di sì, ci guardo». ¶ «Avete fatto la
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Puoi organizzarmi la faccenda?» ¶ «Ci provo, certo. A più
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a fissarla. ¶ «Che cosa ci fai qui?» ¶ «Non sono
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Da mio padre… ma ci stanno tutti in quella
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fatto qualche lavoretto… sì, ci stanno benone e sono
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ma per favore, torna». ¶ «Ci puoi contare. Ciao…» ¶ Gilardi
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Perché è sempre pieno. Ci vuole andare?» ¶ «Sì, grazie
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da questa parte, dove ci sono le bestie… l
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che mi dice, solo? Ci lavorano un centinaio tra
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qui andava tutto perduto. Ci volevano costruire villette… Siamo
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caffè e spremute. «Non ci portare biscotti e altre
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fossi arrivato io, qui ci sarebbero villette di turisti
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è mai ottimista. Ma ci vogliono prove, e non
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non mi sembra che ci siano dubbi». ¶ «Ce ne
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so che capirà. Se ci fosse bisogno…» ¶ «No, barone
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con gli occhi azzurri ci siano a Napoli. Non
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siano a Napoli. Non ci siamo fatti mancare niente
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si fa il pane. Ci siamo resi conto che
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e il lievito che ci facciamo da noi, prepariamo
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spalle. Ma ormai mi ci sono rassegnata. E lei
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un’insalatina dell’orto? Ci sciacquiamo la bocca prima
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ma il medico non ci aiuta a sperare in
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che si stava avvicinando. «Ci siamo?» ¶ «No, signorina, il
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naturalezza che Gilardi non ci fece neppure caso. «Tutti
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smontava i nostri giocattoli, ci regalava cose elettroniche quando
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mezzosoprano. Dopo la colazione ci riunivamo nel salone di
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Francesco, sai dov’è?» ¶ «Ci puoi contare, è casa
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le braccia. «Olga… non ci posso credere». ¶ Si abbracciarono
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non venite da noi?» ¶ «Ci possiamo sedere?» ¶ «Sì, non
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lui. Io ormai non ci soffro più». ¶ «Come vuoi
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ti basta per battermi?» ¶ «Ci provo, andiamo». ¶ «In costume
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per la cena, altrimenti ci lasciano a digiuno». ¶ «Forse
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piano, prima camera. Ciao, ci vediamo alle otto». Gli
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so, credi che non ci abbia pensato?» Olga gli
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collo. «Che cosa facciamo?» ¶ «Ci adatteremo. Io non voglio
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del mondo! Peccato che ci siano i napoletani». La
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lui, Napoli è bellissima. Ci siamo andati in viaggio
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vado a Milano». ¶ «Che ci vai a fare? Deve
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alla Piccina.» ¶ «E come ci vai, a Milano? In
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al cinema, così non ci pensavo. Gli ho detto
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lui… no, non mi ci faccia pensare, me lo
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vedo sempre davanti, non ci dormo la notte». ¶ «Quando
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telefonato alla polizia, che ci pensassero loro. Era dolce
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Ora al terzo piano ci abita l’ingegnere, lui
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acque minerali. Al pianterreno ci abito io e ci
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ci abito io e ci sono i saloni di
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che in quella casa ci abitava una principessa. Era
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dei De Brusset ma ci accontenteremo». ¶ Accese la luce
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Gilla, per favore. Non ci credo, non avrebbe mai
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l’ha sposata?» ¶ «Non ci si sposa solo perché
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e con un amministratore. Ci hanno detto quali erano
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scattate dal padre, dove ci sono anch’io che
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fotografia. Era molto elegante, ci teneva. Quando usciva lasciava
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sa sempre tutto, se ci sono maggiordomi, autisti e
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autisti e cameriere. Carlo ci ha detto che la
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a un certo indirizzo, ci raccontò che la baronessa
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mio papà…’» ¶ «E non ci furono più notizie della
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Lui giocava con noi, ci insegnava le canzoncine al
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le canzoncine al pianoforte, ci riempiva di regali… Era
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sola, non ha compagne. Ci sono solo io. Ha
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vederla arrossire. «Va bene, ci conti. Sul pacchetto trova
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A fare del bene ci si smena sempre, aveva
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padre, dico io. Non ci stava più con la
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che c’è, io ci rimetto dei soldi, ma
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brutta storia, caro lei. Ci credo che è impazzita
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sollecita, sono cose importanti, ci vuole la mia presenza
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c’è qui. Una ci pensa due minuti e
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questo è tuo. Pacificamente ci siamo stretti la mano
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io che quando mi ci metto sono capacissima di
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entrare?» ¶ «Ma che cosa ci fai a Milano ad
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dimmi di te, che ci fai a Milano, tutta
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casa, qualche lavoretto che ci capita. E io non
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della buona azione, e ci dormo sopra. ¶ Quando torno
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qualcosa da mangiare, lei ci mette il resto. Le
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L’ultima volta che ci siamo abbracciati avevo nove
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miei amici e lei ci prepara una cena che
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li voglio, ma lei ci tiene, vuole sdebitarsi. «Dimmi
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la clinica è privata, ci ha pensato Rinaldi. Carolina
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bambina sia… Guardi, mi ci commuovo persino io. ¶ Per
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male. Mi stupisce che ci abbia messo dentro tutto
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chiede come mai Gilla ci ha messo tanta roba
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Floris faceva la spesa? Ci sono negozi da queste
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tram, sull’altro marciapiede ci sono alcuni negozi. Il
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E lei che cosa ci guadagna, se vincono?» ¶ «Un
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sa anche lei come ci si sente. Ti chiedi
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ne hanno parlato tutti, ci sono gli affezionati dei
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Tutti lo giocavano, alcuni ci hanno rimesso delle cifre
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è un po’ che ci lavora, la conosce pure
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stanza, se la ricorda? Ci hanno fatto una scaletta
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era il solaio ora ci sono le camere dei
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appoggiò nell’acquaio. «Non ci poteva pensare prima, se
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Una cosa: e noi?» ¶ «Ci pensiamo domani, buonanotte Liciuzza
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prime indagini il tribunale ci ha concesso di ricoverarla
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là…» indicò Rinaldi. ¶ «Sì, ci andiamo dopo». ¶ «Dieci anni
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domanda, è così che ci siamo ritrovati a Napoli
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pensi anche tu che ci sia qualcosa di strano
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la mia mamma?» ¶ «Certo, ci proviamo. Ma ho bisogno
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che recitava, cantava… Non ci posso credere che abbia
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siete qui, mi dispiace. Ci hanno avvisate dalla questura
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se la bimba non ci fosse, come se non
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bambini, che il nonno ci aspetta. Ciao ciao papà
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aspetta. Ciao ciao papà, ci vediamo stasera a cena
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ti ammazzo, papà». ¶ «Be’, ci mancherebbe! Ciao, amore…» ¶ «Ciao
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Da quel poco che ci ha detto Rinaldi, direi
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dal banco, altrimenti qui ci calpestano, è l’ora
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vederla guarire. Intanto io ci provo. Grazie». ¶ Era arrivato
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emersi, non sarà facile. Ci provo, credendoci». Per un
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il regista, e Gilla ci ha spiazzati al primo
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da una famiglia importante. Ci fece due interviste in
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avrei strozzato, ma lei ci disse che preferiva così
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detto perché?» ¶ «Sì, non ci crederà mai…» ¶ «Mio padre
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papà felice. Quel giorno ci ha annunciato, evviva la
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clienti. Era gay e ci teneva che tutti lo
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un suo numero privato. Ci sono stata una volta
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Una bella casa, ma ci stavi con i tuoi
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riportata da mia madre ci siamo salutati: io andavo
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quella casa e chi ci abita. Magari, lì in
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da lei, no. Non ci posso credere». Strinse nel
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caserma è qua dietro, ci hanno dato questa versione
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vi aspettavano, suppongo. Non ci credo neppure se fossi
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che dietro quella porta ci fosse il bagno. Richiuse
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così ben orchestrata, non ci sarebbe riuscito neppure Shakespeare
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polvere da sparo…» ¶ «Se ci fosse stata l’avreste
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al portone: forse non ci ha fatto caso, qui
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so che lei qui ci viveva con il barone
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Como. «No, non ora. Ci sono indagini in corso
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scema, caro avvocato. Lui ci sarebbe stato, l’americana
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di stare calma, che ci avrebbe pensato… Comunque ora
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pensato… Comunque ora non ci pensa più. E io
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strillava». ¶ «Un momento, poi ci arriviamo. Mi dica della
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non sono istruita, ma ci dovevo pensare». ¶ «A che
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accidenti a me che ci sono cascata. Allora, era
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scema. Ma ora magari ci ripenso». ¶ «Eravamo a quel
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detto della telefonata. Non ci voleva credere. Gli sono
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le mani. Credevo che ci rimanesse secco. Poi ha
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ne mancano due, come ci puoi lavorare?» ¶ «Mamma, guarda
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dopo città». ¶ «Il sole ci sarà. Ma a dicembre
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molto da vedere. Magari ci torneremo d’estate. Nelle
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Tutto inutile, perché Omero ci ha raccontato il tuo
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Nostos… Non immaginavo, non ci avevo mai pensato. Ma
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credo fermamente e questo ci hanno insegnato i poeti
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Sì, stai bene?» ¶ «Sì, ci siamo divertiti tanto…» ¶ Anche
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cosa avete fatto?» ¶ «Oh, ci siamo divertiti un sacco
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mostrare che gli dispiaceva. ¶ «Ci vediamo». ¶ «Sì… quando?» ¶ «Quando
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qui… un po’ là… Ci siamo passati tutti. Anch
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senso ha? Che cosa ci fa Mina tra i
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suo collo: «Che cosa ci fai qui? Non eri
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Davanti al telefono. Non ci sarà, è agosto, la
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mancò il coraggio. Non ci volevo credere. ¶ «No, non
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e mezzo. Io non ci sarò, vi lascio soli
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a sciacquarmi la bocca. Ci riprovai e arrivai al
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conto che dopo non ci sarebbe stato più niente
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Gli tremavano le labbra. Ci abbracciammo. A me girava
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lui. ¶ «Siediti, dai, Pina ci ha preparato il tè
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notizie da zio Alberto, ci siamo parlati in questi
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e sapeva che non ci sarebbe riuscita. Contava su
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facessero tante tragedie, non ci sarebbe scampo per nessuno
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propri genitori. Io non ci sono mai riuscito con
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vita da ricominciare insieme. Ci saremmo perdonati a vicenda
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erano rotte… che cosa ci trova di così tremendo
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quando scriveva…» ¶ «Va bene, ci penseremo. Comunque non è
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però, lasciamola tranquilla. Se ci saranno altri progressi ve
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Non tocca a me, ci penserà il PM a
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Aziz, ma qui mi ci vuole un caffè». ¶ «Andiamo
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è al secondo piano. Ci sono passato mentre vi
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sempre detto che non ci credeva». ¶ Carolina fece di
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sicuri che quello che ci ha detto sia la
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Buona vacanza! E quando ci rivediamo, chissà… magari mamma
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dove guarirà». ¶ «Sì… poi ci vado anch’io. Sì
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cuore». ¶ «E smettila, avanti… Ci guardano tutti». ¶ Trik-trak