Giovan Battista Marino, La sampogna, 1620

sue solite fatiche in Cielo, non per questo lascia

Vostra Signoria a cotesto cielo; se non che andiamo

oggidì volino per lo cielo italiano, nel suo poema

Drusiano? ¶ Lodato pure il cielo, che almeno non hanno

di gemiti acuti il cielo assorda; ¶ qual dela cara

qui regna. ¶ A dio cielo, et a dio sole

sasselo, o madre, il Cielo) ¶ ch'io non pensai

pria che fatti dal Cielo ¶ fussero spettatori ¶ di sì

or fatta cerva in cielo, ¶ con argentate corna ¶ per

il Vago immortalarla in cielo; ¶ e, del ciel collocata

ne la terra il cielo; ¶ e dela gran maestra

precipitò dal suo fiorito cielo, ¶ e di candidi fiocchi

giovenchi, ¶ non contenta del cielo ¶ va trattando del mar

e di sovra, ¶ sol cielo e mare intorniava in

Quel Giove, che dal cielo ¶ chiami in aita, è

divin drappelletto, onor del cielo, ¶ dico la saggia diva

velo, ¶ del'azurro del cielo ¶ tinto e tessuto in

con quel segno del cielo in marmo espresso, ¶ che

bruna quadriga, ¶ discolorossi il cielo, ¶ e 'l grande Atlante

puro seren del nostro cielo? ¶ Fuggi gli alberghi altrui

lasso, o sole, o cielo, o mondo, ¶ o del

sarà l'Abisso un Cielo, e tutta festa ¶ la

ho la reggia in Cielo. ¶ Or a tal son

Io maggior lume del cielo ¶ dio di Delo, ¶ qual

l'ore chiedeano al Cielo ¶ tanto lunghe ala gioia

tenea ¶ il vertice del cielo, ¶ onde squarciando il velo

sestessa dice: ¶ – Grazie al cielo, è pur giunto, ¶ io

sollevò gli occhi al cielo, ¶ e disse in questa

terrestre velo; ¶ prendi malvagio Cielo ¶ i lamenti e i

a voi, del'amoroso cielo ¶ ammorzate stellette, ¶ ecclissate lunette

la gran faccia del cielo ¶ ricopre, e folta nebbia

pianta a trasformarti il Cielo, ¶ non di tenero lauro

orgoglio. ¶ Ma ben dal Cielo un sì gran torto

verrà a fioccar dal cielo, ¶ che con arida faccia

guerra, ¶ e fe' di cielo in terra ¶ scender Dive

Fileno ¶ Volgiti a questo cielo, a questa terra, ¶ volgiti

lassi? ¶ Oh fato! oh cielo! oh stella! ¶ Oh ninfa

occhi. ¶ E così il cielo istesso, ¶ bench'a' mortali

celeste, e come ¶ il cielo incorrottibile ha le tempre

Giosuè, per miracolo del Cielo, o d'Amore, il

per fatal decreto del cielo sarete un giorno l

Ama la terra il cielo, e 'l suo sembiante

l'aria, e 'l Cielo. ¶ 64 ¶ Vienni, deh vienni, ò

de' suoi doni il Cielo avaro ¶ fu già, quanto