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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Vailati, Alcune osservazioni sulle questioni di parole nella storia della scienza e della cultura, 1898

concordanze di «cioè»

nautoretestoannoconcordanza
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o parola, di controversie cioè che non avrebbero potuto
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delle questioni fittizie, tali cioè che all'insieme delle
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per mezzo di definizioni, cioè per mezzo di altre
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cosa, che essi hanno cioè dei determinati caratteri comuni
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solo ad essi, abbiano, cioè, come usa dire, la
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stesso, tanto minori informazioni cioè noi verremo a dare
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essere vero o falso, cioè conforme o no ai
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cognizione altrui; con esse cioè enunciamo semplicemente delle norme
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unico e determinato, corrispondente cioè effettivamente a dei caratteri
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di definizione, un'asserzione cioè che non ci dice
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competenti), che si facciano cioè delle questioni di parole
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di ambiguità, i paralogismi cioè, nei quali a date
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essere quello che è (cioè quello che dovrebbe essere
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applicabile. La stessa tendenza, cioè, che ci spinge a
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dalle altre, di ordinarle cioè in modo che parte
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di non saper fare (cioè il dedurre qualche "cosa
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noi la conosciamo troppo, cioè tanto da non poter
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suo enunciato, in modo cioè che essi possano essere
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altro oggetto". Diventa conveniente cioè indicare con questa frase
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concetto di "numero irrazionale", cioè, in altre parole, la
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di essi, l'ipotesi cioè che i cambiamenti di
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altre condizioni, uguali effetti, cioè uguali variazioni di velocità
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cui sopra ho alluso (cioè la forza viva e
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ed educatori moderni. Mentre cioè questi propendono a negare