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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alessandro Baricco, Castelli di rabbia, 1991

concordanze di «città»

nautoretestoannoconcordanza
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vedere ogni tanto in città, finirai di marcire a
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del mattino e la città se ne stava affogata
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carta topografica della suddetta città di Quinnipak, e la
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del suono per unire città e nazioni così da
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delle stringhe, nomi di città, utilità delle bare da
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stimata in tutta la città. Ad essere precisi non
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bene, quando ancora ogni città aveva la sua ora
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mille tempi diversi, ogni città il suo, se qui
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potevano essere le 15, ogni città con il suo orologio
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valigia in valigia, di città in città, e poi
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valigia, di città in città, e poi tornava indietro
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ferrovia in questa chiamiamola città non è solo logica
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e quale sarà la città in cui intendete farla
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nella voce. ¶ – Destinazione? ¶ – La città in cui fare arrivare
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non c’è nessuna città in particolare in cui
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Mi perdoni, ma una città ci dev’essere... ¶ – Lei
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e persone da una città all’altra, questo è
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treno non ha una città in cui arrivare è
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mio treno abbia una città dove arrivare, perché, in
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eventualità di scegliere una città come punto d’arrivo
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quel posto sarà una città, una città qualunque. Vede
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sarà una città, una città qualunque. Vede, un’eventualità
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Semplice: indicateci una qualunque città su questa carta che
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quella non è una città qualunque. ¶ – Appunto. Proprio perché
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perché non è una città qualunque... ¶ – Io non posso
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qualunque, o forse una città, quale città, una città
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forse una città, quale città, una città qualunque, o
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città, quale città, una città qualunque, o invece proprio
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proiettile sparato contro quella città, proprio quella, perché ci
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la vita musicale della città ci si era in
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Pekisch rappresentassero per la città prezioso motivo di orgoglio
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arrivasse perfino gente dalle città vicine per sentire la
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parte arriverà, in una città magari, arriverà in una
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magari, arriverà in una città. ¶ – In che città? ¶ – In
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una città. ¶ – In che città? ¶ – In una città, una
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che città? ¶ – In una città, una città qualunque, andrà
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In una città, una città qualunque, andrà sempre dritto
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alla fine troverà una città, no? ¶ – In che città
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città, no? ¶ – In che città arriverà il tuo treno
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Rail? ¶ Silenzio. ¶ – In che città? ¶ – È un treno, Jun
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un treno. ¶ – In che città? ¶ – In una città. ¶ Silenzio
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che città? ¶ – In una città. ¶ Silenzio. ¶ Silenzio. ¶ Silenzio. ¶ – In
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Silenzio. ¶ Silenzio. ¶ – In che città? ¶ – A Morivar. Quel treno
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estremo all’altro della città, su per la strada
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all’ultima casa della città, ogni anno, e ogni
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tenacemente l’ipotesi di città trasparenti. La sera, nel
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più diverse porzioni di città: stazioni ferroviarie, mercati, strade
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disegnare i monumenti, le città e i deserti che
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dai due estremi della città, su dalla strada, sollevando
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con le spalle alla città, e davanti l’infinito
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stazione ferroviaria di una città che nemmeno sapeva esistesse
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un bel po’ di città venuto apposta lì per
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e lo rimonteremo fuori città, con intorno chilometri di
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una mano gigante. In città ci fu chi si
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dall’altra parte della città. Mi tocca ogni volta
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ed ero in una città che non mi ricordo
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mille scossoni usciva dalla città il signor Rail aprì