Enzo Striano, Il resto di niente, 1986

capirla presto, bene, questa città che l’avrebbe accolta

in ardite esplorazioni della città, per le quali poi

dentro un’antica, candida città, simile a quelle immaginate

sonorità di Camões, descriveva città giardini case. ¶ Ed ora

andare via. Verso una città sconosciuta, nella strana Italia

piedi, e la grande città. ¶ 7 ¶ Quella laggiù, dunque, quel

ebbe sensazione che la città non fosse del tutto

una vecchia carrozza da città, verde, con rozzi fregi

sapevo che in questa città indemoniata oggi è la

perché pensò che tutto, città colori suoni luci soldati

Napoli oggi è la città più libera d’Europa

ha una sola grande città, alla quale accorrono nobili

sapere» sentenziò ridendo. «Una città, come dice il signor

richiesta. Se esistessero varie città in grado di soddisfare

buona» sorrise. «Ma le città non servono appunto per

del popolo. Una grande città moderna dovrebbe offrire queste

lo sento: in questa città mi toccherà vivere, forse

a conoscere luoghi della città. ¶ Posillipo da mozzare il

si stesse uscendo dalla città, sabbia divorava il selciato

capo all’altro della città, anche nei posti brutti

minaccioso, il silenzio! ¶ La città nascondeva inclinazione pedagogica. Senza

la sposa, per la città che tripudiava, in corteo

andavano in giro, nella città che si risvegliava alla

d’arrivare giù, nella città rumorosa ma familiare. ¶ Ebbe

mozze, casolari, scorci di città, montagnole di muschio. Tra

Sannio”, s’acquartierava in città. Definitivamente. ¶ «Non ne potevo

un’altra cosa. Una città molto viva, bella. Io

a voi piace questa città sporca, ignorante? Non ne

una vasta mappa di città. ¶ «Questa è Ferdinandopoli» disse

danaro, commercio. ¶ «E le città? Le strade, le industrie

una volta, sconcertata. ¶ «La città è la morte» aveva

potere, corruzione, vizi. Le città vanno distrutte.» ¶ «Naples aussi

piazze, come un’altra città. Una città cadente, fatta

un’altra città. Una città cadente, fatta di misteriose

nelle tasche. ¶ «La grande città» disse, con sprezzo, sputò

schiudeva quell’aspetto della città. Capì che il cervello

morivano presto, poi la città restava in balia dei

raccontato cosa succedeva in città. Frati, preti parevano moltiplicati

peste, colera. Per la città c’è aria cupa

Desidera passeggiare, rivedere la città, osservare la gente, capire

sempre, anzi meglio. La città è splendida, fiorita, si

era diventata davvero la città del suo destino, come

tard’ora, per questa città così pericolosa. Lei Napoli

grassa di foschia. La città, assiderata, tace e aspetta

All’altro capo della città: una costruzione vecchia. Ma

l’altro capo della città”? Che sciocca; crede di

e fatti insoliti. Dalla città giungono scampanii, scoppi di

i cannoni verso la città. Dietro Castel dell’Ovo

sudicia e buia della città. ¶ Su grandi tavoli rococò

innaturale dell’agosto: sulla città una cappa rovente. Una

Gennaro stesse ammonendo la città, visto che si teneva

a studiare nella meravigliosa città, invece di godersela, la

in questa parte della città. Le sembra simile a

morirà.» ¶ PARTE QUINDICESIMA ¶ 1 ¶ La città è percorsa dalle allegre

cercava di proteggerla. ¶ La città è percorsa giorno e

cannoni puntati contro la città. ¶ «Li hanno tutti in

verso le propaggini della città, alle falde del Vesuvio

lazzari ripiegano verso la città, si danno a ogni

in “ventoso”, per la città non vola un soffio

in qualche angolo della città, un coltello nella schiena

tre, quattrocento copie in Città, altre trecento il Governo

nella loro grande, bella città di giardini, cupole, spiagge

Mito: Napoli diventerà una città come tant’altre, civili

parlò, sorridendo, della nuova città che avrebbe portato il

a ogni uscita dalla città. Ma il mare è

che attendere. Mentre questa città bellissima ai nostri piedi

sono vissuta in questa città fin da bambina e

giovinezza in questa cara città. Amore mio tu pure