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Vittoria Colonna, [Rime], 1538

concordanze di «col»

nautoretestoannoconcordanza
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state e 'l verno. ¶ Col prudente occhio e col
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Col prudente occhio e col saggio governo ¶ L'altrui
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ove desia. ¶ Quando sarà col suo gran sole unita
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ciel ben ricca palma ¶ Col gran merto di lei
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S'erge il pensier col sole; ond' io ritorno
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ardente ¶ Celeste carro, ma col proprio aurato ¶ Venir se
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trapassar dell'ore, ¶ E col suo dolce, casto e
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su nel santo regno. ¶ Col lume di virtù, nel
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natura all'opra ottenne. ¶ Col sen carco di gigli
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far pietoso il ciel col pianger mio, ¶ Se troncar
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core impero; ¶ Chè vincerlo col lungo tempo spero, ¶ Ma
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Ma più s'avanza col girar degli anni. ¶ Pur
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offende. ¶ SONETTO XXXV. ¶ Morte col fiero stral sè stessa
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amaro, ¶ Nol diè; ma col morir vivendo imparo ¶ Quant
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desir ch'ebbi pria col primo sguardo ¶ Nei dì
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sospingo, ¶ E fa minor col mio dolce 'l tuo
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non pèro. ¶ E se col tempo il gran martír
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ognor nella memoria siede ¶ Col sonno e col pensier
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siede ¶ Col sonno e col pensier l'alma sembianza
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l'empie e felle. ¶ Col ricco stame loro, avara
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Di trasportarmi al ciel col mortal velo, ¶ Che indur
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Il gran padre Oceán col vasto seno. ¶ Vedete or
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proprio nido. ¶ Ella secura, col soccorso fido ¶ De' cieli
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volo ¶ Tante nubi scacciò col suo gran lume, ¶ Gode
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il punge, ¶ Ora che col pensier fido da lunge
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lodato. ¶ Il nome suo col vostro stil pregiato, ¶ Ond
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Quand'io son tutta col pensier rivolta ¶ Ai raggi
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ch'è sempre intento ¶ Col suo lume a mostrarmi
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ombra ¶ Dissolve e scaccia col suo raggio ardente: ¶ De
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il qual, mentre vivesti, ¶ Col dotto stil così onorato
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m'invita, ¶ E là col bel pensier sempre la
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quanto ¶ Circonda il ciel col suo stellato manto, ¶ E
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l tristo canto, che col tempo crebbe, ¶ Più noia
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chiuda il nome mio col corpo insieme, ¶ Ma acciò
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a' buon nulla riluce, ¶ Col mortal casto amor l
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nè toglie oblio, ¶ Ma col tempo il mio duol
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il doler misto, ¶ E col vostro gioir tempro il
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sempre a lodarvi. ¶ Morte col primo, o col secondo
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Morte col primo, o col secondo ed empio ¶ Morso
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Morte in un giorno col mio sol mi tolse
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e schivo ¶ Scorge ei col freno in man del
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assicura ¶ Di nuovo stral, col lungo volger d'anni
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che miei gravosi affanni ¶ Col merto del mio sole
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e di virtudi adorno, ¶ Col lume delle tue tante
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vinto il secol reo col cielo irato, ¶ A me
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anni e di dolor, col qual s'aita ¶ E
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me pavento ¶ Di cader col pensier, quand'ei più
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guerra ¶ Colui ch'ave col ciel tranquilla pace: ¶ Che
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al sentier erto, ¶ Ma col giogo soave e peso
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ardire ¶ Lo veggia, non col mio, ma col suo
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non col mio, ma col suo lume, ¶ E lo
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lume, ¶ E lo ringrazi col suo stesso amore. ¶ Non
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Per rivolare al ciel col mio Signore. ¶ SONETTO XIX
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peso ¶ Sembrar mi face col suo lume chiaro. ¶ All
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Ma riscaldasse il cor col santo foco, ¶ Che serba
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rugiada santa, ¶ E rinfreschi col pianto la radice. ¶ Verità
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divin precetto intender volse, ¶ Col pomo i lunghi affanni
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opra egra e mortale, ¶ Col qual pensa, discerne, intendo
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sua mercè, conceder suole. ¶ Col primo, natural, la voglia
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l'alma al ciel col suo d'amore ¶ Laccio
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altrove un gentil core. ¶ Col lato aperto su dal
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amore. ¶ Con la croce, col sangue e col sudore
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croce, col sangue e col sudore, ¶ Con lo spirto
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velato oscuro ¶ Intese mal col cor empio ed immondo
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in fragil opra ¶ Mortal, col primo padre indarno aspira
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poi colore ¶ Gli diè col sangue; e che dell
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entro i suoi nidi ¶ Col dolce sangue suo ne
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affisse e lo dannò col sangue. ¶ Indi, carco di
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stuolo irato ¶ Vincer solo col cor d'amore acceso
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sua nel cor purgato ¶ Col foco dell'amor Gesù
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cui raggio lucente ¶ Rende col suo passar ciascuna stella
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madre vera ¶ Di Dio, col santo Spirto che discende
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ed ogni parte viva ¶ Col latte insieme a un
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e l'alto padre ¶ Col caro figlio a voi
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grave, candido e leggiero. ¶ Col chiaro, che da lui
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sacro manto, anzi adombrasti ¶ Col vel virgineo tuo sua
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mondo entrar nell'arca ¶ Col caro a Dio Noè
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ciel fu a lui col bel costato aperto; ¶ A
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per noi s'offerse! ¶ Col santo foco suo lo
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già secura eletta, ¶ Stava col suo Gesù d'amore
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il pegno, ¶ L'adoraste col cor di gioia pieno
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fermasti, ¶ Donna immortal, quando col santo ardire ¶ Quella della
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Fermo al ciel sempre col fedel pensiero ¶ L'uomo
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vuol per dritta via ¶ Col favor di là su
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eguale: ¶ La ragion par col senso infermo sana: ¶ Ma
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D'intorno a Dio col mio pensier figuro. ¶ E
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in queste luci vane, ¶ Col suo proprio desir sè
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l zelo per noi, col quale accende ¶ Contra di
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intorno ¶ Al vero sol col lume ch'ei vi
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De' sacri detti, anzi col cor gli sente ¶ Colui
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e che lo adombra, ¶ Col raggio bel fin dentro
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lingua più, ma sol col core; ¶ Abba pater, deh
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SONETTO CLV. ¶ Per far col seme suo buon frutto
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ardore ¶ Ne infiamma, e col gran Padre in dolce
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con quel largo manto ¶ Col quale me nasconde, e
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che sol riduce ¶ Sano col merto suo l'animo
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il vivo ardente zelo ¶ Col qual corse a vederlo
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e su in ciel col vero affetto ¶ Della mente
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di queste varie tempre ¶ Col fermo stato! Oh quando
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nodo che la tien col corpo unita. ¶ Nel cospetto
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ombre in terra, ma col chiaro stuolo ¶ Delle grazie
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vive ¶ Grazie vostre, signor, col sovra umano ¶ Valor che
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vile. ¶ Ond'or Gesù col suo più caro stile
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e 'l ferreo Marte ¶ Col vostro falso Sol sono
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dell'error nostro converte ¶ Col sol della sua grazia
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leggier entrava ¶ Ad albergar col suo saggio Chirone. ¶ Tutta
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il mar cinger parea ¶ Col suo chiaro splendor vago
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sacrificio sè medesmo diede, ¶ Col puro sangue il nostro
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pareggiò quel grave pondo ¶ Col divin figlio, nuovo Adam
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più leggiadri tuoi ¶ Poeti, col suo verso alto e