Teofilo Folengo, Orlandino, 1526

seco i' poscia ragionar col dente; ¶ dammi ber e

Va' drieto, Satanaso! - ¶ 6. ¶ Anzi col pugno ti rispondo a

costumi ¶ de porci e col rumor che 'n ciel

riprove; ¶ e forse fia col tempo chi su questo

lira ¶ crede sonar, quando col cul suspira. ¶ 30. ¶ Ma poi

con denari, ¶ ma chi col predicar e chi col

col predicar e chi col brando, ¶ sí come fece

già molti trofei, ¶ dico col cul in terra scavalcati

alma Franza, dicovi Parigi, ¶ col scettro in mano e

diva Caritunga, ¶ quando talor col sguardo torto addochia ¶ qualch

Danese volge a lui col suo forcone; ¶ dànnosi un

parean che ducent'anni col carbone ¶ servito avesser di

Otton s'era affrontato col Danese, ¶ quello sul mulo

coda al mulo, e col tirar si stracca; ¶ Danese

da banda, e riversollo ¶ col suo destrier in guisa

briga ¶ prende sul carro col suo istesso auriga. ¶ 36. ¶ Ma

tomar giú da cavallo, ¶ col cul al basto, quanto

segue a piedi, sol col brando. ¶ 50. ¶ Verso il pallazzo

cotesto poscio farvi fede ¶ col testimon del vescovo Turpino

i cavallieri ¶ contendon lui col carro traboccare, ¶ si corse

da valent'uomo ¶ e col cul alto fecevi un

un fugito caval segue col freno; ¶ fin ch'a

e nuda come nacque col suo corno ¶ or sona

la mano et or col pè, ¶ fin che la

di piú metalli e col suo Farfarello ¶ fe' in

alto, e questo dico ¶ col testimonio di Giovanni Pico

e men giudicio; ¶ però col tempo s'aprino le

o stocchi; ¶ qual dà col pugno e qual col

col pugno e qual col deto in gli occhi

un tomo fagli far col capo in giuso. ¶ Ruppesi

a drieto lor cavalli ¶ col capo chino e rossa

ungie straccia ¶ e fa col pugno i visi negri

il peso, ¶ vien ratto col suo fusto di bon

per aiutarlo ¶ e riparar col suo l'altrui splendore

gioco. ¶ Non piú vòle col Ciel tregua né patto

la sua via. ¶ Ben col destriero va, ma col

col destriero va, ma col pensero ¶ vola di questa

perché vòle ¶ Ginamo, tributando col denaro ¶ e quest'e

turba lunge ebbel veduto ¶ col codicil senza notar contratto

diedeli un urto tale col stangone ¶ che mezzo il

de li congiurati ¶ rompe col tronco in resta e

imperator Carlone, ¶ lo quale col gran stolo contra vàlli

di qua di là col piè liggero, ¶ portando banche

mistier effondere ¶ a chi col solfo l'esca vòl

torna Rugiero e scotela col pè: ¶ Milon temendo sotto

ora si ragiona ¶ porria col tempo farci qualche tedio

altrui spoglie? - ¶ Cosí dicendo, col pugnal il fere, ¶ togliendogli

Frosina vagli dianzi, e col doppiero ¶ la semplicetta fin

si danza ¶ accompagnollo insieme col scudero. ¶ Rampallo se ne

con le schiene che col fiato ¶ lo mio sonar

Fugge la breve notte col solaccio, ¶ e dicono gli

arse in foco; ¶ corre col piede e 'l cardine

avida ¶ fu di mischiar col dolce caldo l'umido

piú sempre vien pavida, ¶ col volto scolorito e l

tuttavia minaccia ¶ e batte col troncon; ma non raffrena

fanno quel suo imperio ¶ col sparagnare in fin a

ma queste li denari col mantello. ¶ SESTO CAPITOLO ¶ 1. ¶ Oscuri

l'aggia calcato. ¶ 7. ¶ E col soave nòto, ch'un

grembo d'una schiava, ¶ col sonno le sue membra

Né insieme voglio errar col volgo sciocco, ¶ di soperstizia

de' frati, ¶ a te col cor contrito alzo le

di ciascun conviene. ¶ 58. ¶ Cosí col mio cervello assai lunatico

vechietto non risponde, ¶ ma col piè tosto e con

spegna ¶ la fame insieme col dolor del parto, ¶ lo

è cagion sol esso col polvino ¶ turbar le stelle

amaestra, ¶ dicendo che pararmi col mancino ¶ braccio mi deggia

mar Euxino ¶ a star col suo diletto Rinaldino. ¶ 37. ¶ Ma

mi l'ebbe tinto ¶ col ponderoso pugno; e fu

bastone duro e groppoloso, ¶ col qual non fuggirebbe mille

Orlando se gli accosta col bastone ¶ e dice: - O

casa), ¶ scote la polve col baston del manto, ¶ ch

mistier farà l'incude col martello. ¶ - Piú tosto - parla

un santo Georgio armato col serpente ¶ pingendo, vòl sembrarlo

Satàn d'un cherubin col pelo. ¶ Narrazione ¶ 4. ¶ Fu in

e ciò dicendo dàlli col bastone. ¶ 16. ¶ - Non ti vergogni

mai lo esterno manto ¶ col viver parasito e finger

grassi di tre gole, ¶ col color stesso quando spunta

franco, ¶ pigliando il Greco col Tireno accosto. ¶ Ultimamente, bon

palazzo ¶ e di parlare col signor dimanda. ¶ Incontinente scendegli

sí crudel interito ¶ ebbe col suo, non col corpo

ebbe col suo, non col corpo fantastico; ¶ onde de

tratto fora ¶ non già col mio, ma sol col

col mio, ma sol col suo adiutorio; ¶ lo qual

aiutami tu, vescovo albertista, ¶ col figlio di Nicomaco, dottore

a Dio ¶ e cangiarci col vostro l'esser mio

il giovenetto Almonte ¶ entrò col gran triunfo di vittoria

ch'Orlando fatto grande ¶ col suo cugin Rinaldo armati