Clarice Tartufari, Il miracolo, 1909

in ginocchio, si abbandonava col seno presso la sponda

per distrarsi volle coprir col piede un breve raggio

lo ricordava ilare sempre, col viso illuminato di bontà

esclamò. - La Beata Vergine col Bambinello Gesù! e si

Ermanno si presentò, ancora col camice che gli scendeva

di un rimpianto. ¶ Vanna, col busto abbandonato in avanti

abbigliato di velluto nero, col collare di pizzi antichi

bimbi; Ermanno, più alto, col braccio buttato intorno al

spingendo avanti le gambette col moto deciso di un

essendo egli alle prese col Paterino, un eretico socialista

per il corso, procedendo col medesimo ordine e la

Vanna accennava di no col capo, ma poi, ripensandoci

le mosche! - e batteva col dorso della mano destra

invece di almanaccare tanto col cervello! I libri sono

Monsignore, forbendosi la bocca col tovagliolo damascato, piegava lievemente

miei danni - e accennava col pollice a Villa, che

vestita sempre di seta, col suo ricco vezzo di

erano. ¶ - E la signora col ventaglio era la Madonna

era addormentata in terra col musetto rivolto al muro

Proina, tutta umile e col braccio fasciato, aveva tolto

Bindo Ranieri? ¶ Vanna affermò col capo senza rispondere. ¶ Avrebbe

signora, profondendosi in cerimonie col forestiero, a cui offerse

di sapienza, lo arrestò col gesto. ¶ - Fu nel 1334 che

lungo, combattuta, e finì col fissare una cifra, arditamente

furono usciti, Bindo Ranieri, col viso di chi è

alcuni libri delle riformanze col segno di tabellionato. ¶ - Per

scritture, confrontava nomi, seguiva col finto la traccia incerta

Sei arrivato in Orvieto col piroscafo tu? ¶ A suo

Orvieto dovevano essere arrivati col piroscafo. ¶ Fritz Langen, che

Fritz Langen, che stava col viso rivolto insù e

sua domanda: ¶ - Sei arrivato col piroscafo tu? ¶ - Per servirla

Quando riparti? - ella chiese ¶ - Col suo permesso, desidererei di

immobile dinanzi a lei, col cappello in mano, curva

custode e gl'impose col gesto di allontanarsi. ¶ - Non

feroci ladroni fuggivano via col bottino, facendo echeggiare di

e riparandosi la faccia col manicotto. ¶ Se i bambini

d'oro, si confondevano col collare prezioso di martora

sulle passeggiate di Vanna col professore tedesco; anzi, tutti

le fronde gli uccelli col suono delle sue risate

Si tolse il cappello col suo gesto largo, deciso

sarebbe tagliato la gola col più affilato rasoio della

lei? - Bindo Ranieri esclamò col suo riso bonario, mentre

già in piedi, sfidando col gesto della mano grassoccia

leggere, immaginava monna. Vanna col busto sottile chiuso in

ella faceva all'indietro col corpo, per chiamarsi intorno

Forse era giunto inaspettato, col direttissimo, un caporione socialista

letto di giallo damasco, col gomito appoggiato sopra i

un fruscìo. ¶ Fritz Langen, col petto sollevato dall'ansito

brigata fuori di Orvieto col marito e la parentela

artefice scomparso nell'oblìo col proprio nome; i grossi

vestita di bianco e col cuffiotto bianco, gli chiese

Ranieri disse a Vanna, col suo fare giocondo, incontrandola

educatamente forbita la bocca col tovagliuolo senza dir parola

impressioni. ¶ - Immediatamente nel cantuccio, col viso contro il muro

un angolo del salottino, col passo deciso e la

sull'anima le ricadde col peso e il fragore

singhiozzi, picchiandosi il petto col piccolo pugno chiuso. - Io

tricorno e si allontanò col suo passo elegante di

un giorno in agguato, col ventre a terra, pur

per la mamma. ¶ Vanna col petto si rizzò sui

zotico, in misteriosi parlari col capo supremo della diocesi

il maestro rispose, ergendosi col busto, sprizzando collera dai

Monaldeschi, pronto a sospingerlo col filo della spada sulle

le asciugò il viso col fazzoletto e si allontanò

ricrearvi - e monsignore, licenziando col gesto della mano l

sventura? ¶ Serena, spazientita, dette col pugno un urto all

domandò, squadrando l'amico col rispetto canzonatorio dei vispi

Il matrimonio di Palmina col decrepito Titta era stato

gli si affrettava incontro col viso ridente e le

espansiva, accarezzandosi il palato col cucchiaio di argento, forbendosi

loro infanzia, quando passeggiavano col vecchio Titta e il

a Vanna, che piangeva col viso nascosto dentro le

accennò di sì vivamente col capo e intrecciò l

degli altri, ma sempre col materiale stesso, dannati sempre

quella spianata in primavera, col Duomo rosso lontano e

così - e le cinse col braccio la vita. ¶ Ella

diletta, legata a lui col più sacro dei vincoli

le ritornasse? Ermanno percosse col bastone il tronco di

faccia, e restò immobile, col petto alzato e ansimante

l'amato era apparso, col giungere del mattino, e

e fece di no col gesto. ¶ - Perchè non vuoi

tutto fasci di luce col taglio luminoso delle sue

non ardevano più. Serena col gesto indicò il biancore

un gesto e ascoltava col mento appoggiato sul petto

sorgeva il rimpianto, e col rimpianto il dolore. Ebbene

e si fermava, appoggiandosi col fianco al muro. In

e, salendo i gradini, col fianco si appoggiava al

di incontrarsi da solo col maestro, e intanto lo

la squassò, poi disse, col pianto nella voce: ¶ - Rinuncio

lui e lo impietrò col gesto solenne della mano

Bisogna che io parli col signor rettore. ¶ E quando

accuso - Ermanno balbettò, smarrito, col petto ansante. ¶ - Dite che

vescovo, il quale indicò col dito la porta. ¶ Ermanno

la cappella della Madonna. Col viso nascosto dentro le