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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Montanaro, Tommaso sa le stelle, 2014

concordanze di «come»

nautoretestoannoconcordanza
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da un filo spinato come se avesse provato ad
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Un cacciavite. La vede come dentro una nebbia, una
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Pietro la dimentichi? Ma come potrebbe? Sarebbe come dimenticarsi
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Ma come potrebbe? Sarebbe come dimenticarsi la vita, come
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come dimenticarsi la vita, come se lui non fosse
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minuta, piccola e rumorosa come una mosca. Lei solleva
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gli piace. ¶ “Buongiorno, Pietro. Come sta?” E subito, prima
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lenzuolo, raggrumato per terra come un gatto sospettoso. Apre
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la radio. Parlano di come si cucina la carne
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e bianco, fiori grandi come libellule. Ogni tanto gli
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la pelle molle, sdrucita come un divano sfondato. Ha
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davanti al deposito giudiziario, come un padre che si
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operai, fatto per stordirsi. Come i vitelli! Forse anche
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compra ogni volta. È come preda di un incantesimo
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la testa con pietà come se stesse facendo acquisti
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che va alla cassa come pellegrini al Gange. Pietro
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vaghino per l’abitacolo come missionari in Cina. ¶ E
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lì, si muove frettolosa come non sapesse bene come
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come non sapesse bene come comportarsi con Pietro. Poi
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Il Po è gonfio come un torace che inspira
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Minotauro? O un randagio come Verdi. Lui ne ha
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acqua e lo guarda come se non gli appartenesse
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se non gli appartenesse, come fosse il corpo di
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vocina da bimba, piccola come quel corpo minuto, gli
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con i piedi piatti come un’anatra. Inforca la
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di dicembre, in ritardo come al solito. ¶ Non ha
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regale e goffo insieme, come certi vecchi. Piagnucola. “Vuoi
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è venuto, una sera come quella, due occhi gialli
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quella, due occhi gialli come fanali sporchi. Già, Verdi
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aria muove la pagina come una vela. La rivista
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in lamiera del deposito. ¶ Come sempre, va verso la
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sente la testa pulsare come un tamburo dell’Aida
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che animale si tratta, come acciuffarlo. ¶ Punta alla rampa
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in piedi, che sembra come gli altri, ma dentro
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portati dai contadini, esili come passerotti; questi gli sembrano
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in riva al Po, come se la pioggia venisse
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forte, non si capisce come possa starci tanta aria
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per giorni, ha visto come si siede, come fanno
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visto come si siede, come fanno gli occhi quando
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Così.” Pietro gli mostra come usare le posate, perché
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altro impugna la forchetta come fosse un rastrello. “Buono
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svegliato ed è seduto come un re su un
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addetto alla sicurezza, nero come la notte, mani grandi
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la notte, mani grandi come scavatrici, nota il bambino
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formano un cerchio frastagliato come una costa, risalgono sui
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è mica un momento come un altro. Da quanto
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prima.” Mostra a Tommaso come accatastare le riviste contro
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sterna con le ali come un boomerang. Il cielo
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cenno oltre l’argine; come a dire, “È prezioso
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è lontano, difficile. ¶ “E come ce li ha i
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è limpido, sgombro; ma come sempre, per lui c
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né lampreda, ma è come il cavedano, che dove
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sono sbucate formiche grosse come bottoni; oggi corrono, sembrano
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ne è sicuro, corre come non correva da anni
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Per il taglio.” ¶ “Ma come te lo sei procurato
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Io... nel bosco... Credo.” ¶ “Come, ‘credi’?” ¶ “Me lo sono
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Piena di batteri. Ma come fai a non ricordarti
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mette dritto sul letto come dovesse sputare una cosa
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andare all’ospedale. Ma come? E cosa gli può
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ambulanza, ruota un dito come un lampeggiante. ¶ “No.” ¶ Filtra
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bocca, fa una smorfia come a dire “sete”. ¶ “La
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sussurra Pietro, e aggiunge: “Come il Po senz’acqua
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voce di Pietro, a come lo guarda se dice
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duri, la bocca larga come il becco di un
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prede, gli occhi rossicci, come insanguinati. Tommaso si avvicina
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passato e il presente? Come funziona nella lingua di
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di Tommaso? E lui come può insegnargli le frasi
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una cartina geografica. E come spiegargli che è la
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indistinto latte, quei pallini come la carta dei regali
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crea il cielo, fa come se fossero la stessa
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vita, nitido ed evidente, come se si fosse staccato
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fosse staccato dal resto, come se gli venisse incontro
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in piega?” ¶ “Buongiorno Pietro. Come sta? Io bene, grazie
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le manette si spandono come rondoni, cadono per terra
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La sua stanza? E come mai ci sono questi
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conosce. Segue la musica come una scia, entra nel
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il palmo si serra come se avesse afferrato altre
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Gorgheggia. Smette, lo guarda come una tigre, poi è
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è gente che canta come all’opera, le labbra
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caldo! Non si capisce come faccia. Non suda mai
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alla gioia altrui, piangere come piangono gli eroi. Poco
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ridere. “Imbecille.” Poi fa come per abbassarsi i pantaloni
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si indica il “pisello” come dovesse fare la pipì
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corre incontro. Si comporta come una vera postina, come
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come una vera postina, come dovesse solo recapitare la
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verso da segreteria telefonica. ¶ “Come mai c’era un
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la V di vittoria. Come tutti i ragazzini, non
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toglie la parrucca. ¶ “E come si chiama? Qual è
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Tommaso e Nur,” dice. ¶ Come prima cosa indica il
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pronta. ¶ Tommaso la controlla come un regista prima del
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apre davanti a sé come fosse una prua, fa
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potrebbe durare tre giorni come un mese. Pietro è
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Non vuole farsi sorprendere come un capodoglio spiaggiato. Si
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piedi? Non è agile come una volta. Farebbe una
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avere un cane. Ma come fa a prendere un
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ragazzino non sa bene come esprimersi. Indica i due
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mette in piedi, sbuffa. Come è diventato complicato far
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con i piedi piatti come un’anatra. Inforca la
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rimasto fermo? ¶ Vede ancora, come fosse lì, la schiena
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azzurri e bianchi. È come un fantasma. Perché non
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Nessuno, ormai, lo conosce come il Po. Nessuno l
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cose, le cose vere, come stanno, le ha dette
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Tommaso fa una faccia come a dire “non tanto
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il ragazzino. ¶ “E questa come diavolo si pronuncia?” Pietro
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ingrossate, tozze e gonfie come chicchi d’uva. ¶ Le
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sono piegate, si intrecciano come fili di una tela
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fare manovra. ¶ “Buongiorno, Pietro. Come sta? Io bene, grazie
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potrebbe durare tre giorni come un mese.” ¶ Scende. Ha
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tronchi, va al mare come dovesse lavarsi. “Farai mica
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Belisario, Il matrimonio segreto. “Come faccio a ricordare se
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paura.” ¶ “Non farai mica come la Tognazzi che si
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variabile, si sposta. È come una lampreda, come un
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È come una lampreda, come un’anguilla. Come Tommaso
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lampreda, come un’anguilla. Come Tommaso. Pietro no, Pietro
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eccola, la luce artificiale. Come tanti insetti, le lampadine
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scollo ampio. È vestita come dovesse andare all’opera
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deposito giudiziario. “Volevo sapere come stavi. Con la piena
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raccontarti questa storia. Fai come se non l’avessi
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chiamiamo la polizia.” ¶ “E come?” ¶ “Col tuo telefono.” ¶ “L
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settembre accelera all’improvviso, come mai era successo prima
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era successo prima e come forse non succederà mai
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un botto. ¶ Un clamore come fosse crollato qualcosa. Ora
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l’esterno. ¶ “Buonasera, Pietro. Come sta? Io bene, grazie
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fa finta di niente, come se qualche giorno prima
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spedire, pensa. Laura saprà come fare. I materassi, dovrà