Egisto Roggero, I racconti della quiete, 1896

triste, fastidioso e inutile, come la mia vita.... ¶ «Le

del parco, n’ebbi come un secreto terrore. ¶ In

egli mi appariva. Alto, come ho detto, magro e

bionda, troppo bionda, magra come lo zio, dagli occhi

in fronte. Anch’ella, come lo zio, parlava ben

E anche Agata, strano, come il padre mi guardava

grandi alberi si distendevan come un gibboso tappeto di

madre. Io la ricordava, come in sogno, profilarsi nelle

grandi scaffali che lasciavan come una nicchia, sotto una

certo, subito pensai. Ma come nessuno mai rimuoveva la

La visione mi rievocò, come un rapido risveglio, un

mente: un’altra sera come quella, in altro paese

riaccesa io tutto rividi come un lampo e ricordai

mi par di vederla!... ¶ Come un’ombra improvvisa passò

quel volto diafano, bianco come la cera, negli occhi

molto turbato. ¶ Agata mormorò: ¶ — Come eri bella, mamma!... ¶ E

signora mondana avea diffuso come un senso di luce

giovane, fresca e affascinante, come un fremito vago e

pallido, a testa bassa, come sotto un peso curvate

circondavano il letto candido, come una costellazione di fiamme

drappi su cui posava, come una delle Sante vergini

tempo il buon Franz come il più tranquillo, il

Lo guardai molto maravigliato. ¶ — Come?... mancare all’ora della

conosce bene. E così, come le dico, ora, quando

Agnese: un cervello matematico come quello del nostro buon

solidamente piantato, per capovolgersi come quello di un qualunque

signorina! È in pena come me.... ¶ — Dite, Agnese; se

venne, bianca, tranquilla, leggerissima come sempre. Un poco più

non è vero, Heinrich? ¶ — Come volete, mia Delfina. ¶ Mi

coseni e nelle tangenti. ¶ Come un temporale, nero di

nei suoi prediletti numeri, come mi affogava senza pietà

complicati ed astrusi! E come i suoi freddi occhi

cuore lo eravamo, e come! da un pezzo fidanzati

e certo la invidiavano come i buoni giovanotti invidiavano

Tutta questa visione passò come un lampo, nella tenue

Baviera le pesava addosso come una cappa di piombo

farsi allegra, gaia, serena come ne’ primi giorni, al

autunno avanzato. La strada, come aveva detto il ferroviere

collina; livido anch’esso come tutto quel triste paesaggio

cespo di verde intenso, come un grosso ragno color

cima, quieto e silente, come tutto lo strano paese

frusciare degli alberi rompeva come un alenare sommesso di

nuovamente chinata la testa come per raccogliersi e vivere

loro tele decrepite, ebbero come un barlume di luce

venne a lui, misteriosamente, come una sottile sensazione di

colpa fu commessa: perdona, come lui ha perdonato, e

nonno, grazie. Vi ubbidirò come vi ho sempre ubbidito

ne andava, per sempre, come aveva promesso al nonno

Tonino; gli alberi correvano come saette; Rico rideva e

non era però solitario come il solito; una allegra

poeta!» ¶ Sior Tonino arrossì come una fanciulla a quest

poi ad un tratto, come preso da un’idea

tavola. ¶ Il pranzo seguì come in sogno, pel povero

nulla. Gli parve – sempre come in sogno – che a

egli mai seppe precisamente come la cosa fosse andata

bravo. ¶ E subito soggiunse, come colpita da una idea

per davvero. ¶ E mormorò: ¶ — Come volete, cara Nenè.... ¶ La

rivedrete mai più felice come adesso!... ¶ Nella voce della

piccola della mia e, come una buona figlietta, si

Egli se lo faceva, come si è veduto, tutto

Questa preziosa operazione avveniva, come si è detto, il

profumato e bollente.... Oh, come le rughe del suo

magro si spianavano e come gli ridevan gli occhi

disceso al mondo, chissà come, da quella sua testa

non era stato sempre, come ora, amante solo della

il tempo era passato, come fa sempre; la gioventù

non sapeva neppur lui come, per trovarsi così, vecchietto

pelle e nervi, vivo come una anguilla, solo, abbandonato

della fortuna, aveva fatto come la formica della favola

comprato. Ecco tutto, e come n’era felice!... ¶ Però

miseranda: sbucata poi fuori, come tanti altri oggetti del

rimastagli buona amica ma come lui invecchiata e amante

nelle loro oneste foglione, come buone massaie posate.... Tutto

grappoli color del rubino.... Come era felice il buon

su più rigogliosa! E come le conosceva e come

come le conosceva e come le accudiva le sue

malattie, le debolezze; e come era sicuro nel genere

raramente a trovarlo, occupato come era a Milano a

povero per gente ricca come essi.... Invano, perchè un

occhi e m’infastidivano, come una cosa molesta. ¶ Quale

morta che viva, pallida come un cencio e tremante

un cencio e tremante come colomba smarrita, buttata in

alla quale potrete comandare come padrona.... ed io sono

quale aveva sentito parlare come di cavaliere sì strano

il paesello bianco appariva come un pugno di neve

la vista ella scorse come piccola macchia bruna la

le portava, le spiegò come sua unica intenzione fosse

farla sua sposa e come avesse dovuto perciò rapirla

al cavaliere fidanzato – e come un misterioso corriere fosse

sì da fargli sapere come la sua figliuola non

se nobile era veramente come lo dipingeva l’ancella

parole del giovane, ma, come rialzandosi Oldrado la strinse

più fra di loro, come solitan fare lungo il

purissime di marmo dorme. Come è bella e bianca

fido cantuccio, che è come una piccola grotta tra

prato e sullo stagno come un rapido soffio misterioso

Vedeva il treno corrente, come ora, nella valle verde

tutti, che sta svegliandosi come un bimbo felice nella

La povera madre, bianca come cera, si stringe al

Dio? – La madre risponde come in sogno: – è partito

dire la povera madre, come in sogno. Ora muore

nascosto nel verde, ridevano come quel mattino, nella luce

città, guardava tutto, stupito come se mi trovassi in

nel mezzo. Il paesaggio, come m’era apparso al

tumoletto del povero signorino, come lo chiamavano. ¶ Sulla collinetta

il curato mi spiegava come il padre, guardiano del

curato mi diceva ancora come la piccina si fosse

staccare. Se la curava come una piccola mammina o

piccola mammina o meglio come uno di quegli angioletti

mai così in pace come qui, sotto la custodia

custodia d un angioletto come te!... ¶ * ¶ * * ¶ Il piccolo camposanto