parolescritte
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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Antonio Moresco, Gli increati, 2015

concordanze di «come»

nautoretestoannoconcordanza
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2015
prima. Accarezzalo, toccalo! È come se toccassi noi, se
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che viene prima, è come se accarezzassi le nostre
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la morte, accarezzeranno. È come se toccassi e se
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del suo tessuto, è come se toccassi e se
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scendevano dalle montagne magri come lupi e con gli
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che adesso sta risalendo come uno tsunami dalle viscere
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metastasi della vita pulsano come cuori di fronte all
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navi che si spostavano come barriere sonore sulla parte
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in alto bandiere rigide come lamiere e grandi vessilli
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sta sollevando nell’aria come un fuscello. ¶ Mi hanno
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ascelle, ridendo, stiamo andando come in un unico corpo
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atri, vestiboli, corridoi larghi come autostrade pieni di una
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spostano qua e là come in un turbine. ¶ «Guarda
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rumore lieve, molto lieve, come di passi che si
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si capisce mai bene come sono vestiti e se
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lo guardano, lo guardano, come si può guardare per
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a salire, a salire, come se questa altissima torre
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eserciti che possano vincere! Come ad Austerlitz, quando ho
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a salire, a salire. ¶ “Come sprofondano in alto le
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passa per la mente. “Come penetrano a fondo dentro
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che viene prima.» ¶ «Ma come fa a vederle, se
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in questo infinito buio, come il medico vivo che
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generale dei morti, vasti come le autostrade a cielo
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trucidati e di tracimati, come camminavo da vivo nella
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morti, e anche adesso come allora e prima di
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prima volta dai morti? Come sarà questa prima e
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morti ¶ Non saprei dire come ho fatto a scendere
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da quei corridoi vasti come autostrade, perché in questo
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diluvio di pioggia. ¶ «Ma come!» mi dice mentre continua
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là il fuoco, proprio come a Ducale...» ¶ «Tu non
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uomo che dirigeva tutto... Come si chiamava? Benno, mi
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vivi» comincia a dire, come se avesse sentito le
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acqua. «I risorti sono come i menscevichi, saranno! Io
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quinta colonna dei vivi, come se la vita venisse
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la vita venisse prima, come se nella tracimazione di
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e proteso in avanti, come se invece che su
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a fior di labbra, come se non si potesse
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potesse più dire niente, come se non ci fosse
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più niente da dire, come se si potesse solo
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dai vivi, fingendomi morta, come se la morte venisse
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rivoluzione tra i vivi come se la vita venisse
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era là, sarà là, come se la morte venisse
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rivoluzioni dentro la vita come se la vita venisse
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Cosa sta succedendo adesso? ¶ Come si fa a dire
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si fa a dire, come si fa a ricordare
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testa e sul volto come chiodi di luce nera
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che intanto pensavo, fantasticavo, come si può fantasticare da
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io dov’ero? E come faccio a ricordarlo adesso
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fronte a me, ma come posto su un piano
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braccia e le gambe come per nuotare, ma non
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in cui sono sprofondato come in un calco. “O
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gremite di luci nere come costellazioni viste in piena
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trascinata dalla corrente seminale «come una massa agglutinata e
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potrebbero venire solo spostati come fuscelli immobilizzati in questa
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delle minuscole cose dure come sassi, piccole pietre acuminate
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e che ci colpiscono come frecce nel buio, è
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ho mai sentito prima, come di miriadi e miriadi
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in cui sono immerso, come se fossi anch’io
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origine della sua irradiazione, come se provenisse non solo
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noi, con enorme abbandono, come se fossimo ancora nel
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le stesse che circondavano come una nuvola il corpo
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trasportare coricati sul dorso, come fuscelli. Adesso siamo girati
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più verso il fondo, come un unico corpo con
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dei vivi una città come quella!» le dico, le
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dentro la morte, sagomata come un immenso cervello seminale
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la morte viene prima, come comincia la vita? Perché
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infinitamente nero che attraversa come un arco tutto il
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questo?» le chiedo. «E come facciamo a vederlo, se
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da quest’ultima cascata, come se ne formano sempre
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già cominciando a ricoprire come un velo fosforescente la
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improvviso, un rumore forte, come uno scoppio, sopra le
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aria seminale che sale come un vapore infinitamente denso
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un boato dal fondo. ¶ Come si fa a raccontare
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di vita e morte? Come si fa a descrivere
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Eppure tu ti salverai!» ¶ «Come farò a salvarmi, se
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molto in alto, inclinato, come a strappi nel cielo
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che qui sotto appare come cielo e che invece
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proprio in fondo, qualcosa come un bagliore che avanza
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dal terremoto, che sale come le onde degli tsunami
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sbarrati. ¶ Si vede perfettamente, come radiografata nel buio, l
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sopra di me è come uno sterminato tetto nero
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sta crollando.» ¶ «Ma io come farò a sapere che
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Dove andrai?» le domando. «Come farò a incontrarti ancora
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più vicino, più basso. ¶ “Come farò ad attraversare la
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il bilanciere che sale, come prima ero corso lungo
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spazi che mi passano come una carezza sul volto
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tra due cieli. ¶ “Ma come sono lunghe queste bandiere
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di suoni che percepisco come silenzio dopo il fragore
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anche da enormi distanze come se parlassero e sussurrassero
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Sono qui, eppure è come se fossi al tuo
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al tuo fianco, è come se corressi vicino a
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bandiere e vessilli morbidi come lingue morte fatti sventolare
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debordato che sta salendo come un lontano maremoto che
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umane scaturite all’improvviso come dal nulla, dai popoli
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questo infinito buio “guarda come sono cuciti bene i
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che si vedranno! Guarda come ci abbiamo tracciato sopra
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che ardono in basso come bracieri su cui mi
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crescente e stordente boato come di enormi, morbide presse
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sporgono sopra nuovi abissi come su balconate morte, e
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Con le braccia allargate, come se volessero abbracciarmi già
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strappate da loro svellendoli come radici morte dai nostri
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disseminato sui nostri volti come il polline colorato nelle
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mi rispondono molte voci come in un’unica voce
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in un’unica voce. ¶ Come sono grandi, come sono
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voce. ¶ Come sono grandi, come sono sterminate le regge
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e proiettando e lanciando come si lancia un corpo
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quale reggia non so... Come si fa a raccontare
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e che si restringono, come se partecipassero del generale
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braccia allargate, mi pare, come per avvolgermi nel suo
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dei morti. ¶ Piano, piano, come se l’aria tra
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di dolce saliva morta. ¶ «Come fai ad avermi riconosciuta
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e si restringono pulsando come se fossero cuori?» le
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sua singola parte, poggiano come ogni altra cosa in
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mi sussurra ancora. «Guarda come sei tracimato dentro di
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prima, con te. Siamo come lo spillo che ha
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Anche lei sta tremando, come si può tremare da
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può tremare da morti, come si può tremare da
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inabissata domina dall’alto come da una scogliera a
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teste verso l’alto come delle fiere improvvisamente svegliate
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che i vivi percepiscono come pornografia e che invece
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loro nome alle cose, come ti parlavo allora, io
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le cose ancora così, come le nominavo allora, le
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parole dirette e ardenti, come ti ho sempre parlato
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ti ho sempre parlato, come ti sto parlando adesso
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trema, anche il suo, come tremano le giovani regine
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superficie, che si percepisce come un tonfo soffice e
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le braccia nel prima come mi aveva tenuto abbracciato
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la morte, ne incontrerai, come quel gruppo terroristico di
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dentro la morte. “Ma come faremo allora a incontrarci
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buio che ci circonda. “Come faremo a trovarci, se
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che viene prima!” “Ma come faremo a riconoscerci in
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vita dentro la morte? Come riconoscerai il mio volto
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tutto dentro la morte? Come mi vestirò? Come mi
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morte? Come mi vestirò? Come mi pettinerò? Che segno
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vita che viene dopo? Come farai a corrermi incontro
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vivi dentro la morte? Come farai ad abbracciarmi e
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in questo finimondo buio? Come faremo a non farci
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continua fondazione e invenzione. “Come farò a trovarla in
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di strade?” si domandano. “Come farò a trovarlo?” Molti
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parole tracimate, nel buio. “Come farò a essere dopo
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donna morta, nel buio. “Come farò a essere prima
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dal buio, completamente soli, come possono essere soli le
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nuovo sulle nostre teste come incendi neri nel buio
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Anch’io la guardo, come si può guardare la
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in avanti e indietro come un unico blocco. ¶ Ci
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ci si gettano dentro come dalla cima di uno
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interno delle loro viscere come abbagliato da un riflettore
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ero lasciato alle spalle? Come avrei fatto a vivere
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mai indicato con precisione come sono vestiti i morti
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narrazioni dei vivi, e come anche tu ci hai
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da quelle porticine nere come proiettati all’esterno da
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gli occhi ancora chiusi, come quelli di corpi appena
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muovendo verso di me come quei tentacoli di carne
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Pesca, riapparsa a me come fotografa dei morti e
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2015
dei morti e adesso come sposa dei morti, perché
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sposa dei morti, perché, come vi ho già detto
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città sterminate dei morti come da un immenso frantoio
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da un immenso frantoio. ¶ Come sono belli i corpi
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corpi delle ragazze morte! Come sono caldi! Mi esprimo
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vengono percepiti dai vivi come calore trasmesso per conduzione
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che i vivi percepiscono come calore è già stato
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strati di strade affacciate come balconate nere su altre
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suo caldo, morbido braccio, come se avesse non solo
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sventolano alle sue spalle come uno strascico. ¶ Ma non
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enormi piazze che vibrano come investite dal terremoto, piene
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in corsa oppure immobili come pinnacoli di carne posti
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e si abbassano impercettibilmente come se fossero poste sopra
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2015
prima scorgevamo dall’alto come metropoli inabissate e che
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me verso chissà dove, come per mostrarmi tutto l
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dall’alto in qualcosa come una città altalenante nel
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oscilla vertiginosamente nel vuoto, come se dall’altra parte
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quando eri vivo?» ¶ «Ma come faccio a ricordarmelo» rispondo
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2015
dentro di noi. Guarda come i nostri corpi si
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2015
unisci a noi, è come se ti unissi a
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sto correndo su qualcosa come un tappeto di corpi
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resurrettivi che si spalancano come ferite di luce nel
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2015
che poi si innalzano come un’unica groppa di
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2015
della muraglia, nel buio. ¶ «Come posso ricordarmi di te
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distinguono tra di loro come le voci che vengono
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2015
a poco a poco come delle chiazze più chiare
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2015
ci si vede, perché come gli occhi dei vivi
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2015
io allora ti accarezzerò come allora, non come allora
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2015
accarezzerò come allora, non come allora, come non ho
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2015
allora, non come allora, come non ho ancora fatto
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2015
non ho ancora fatto, come non ho mai fatto
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2015
a perdita d’occhio come costellazioni viste in un
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2015
che ardono nel buio come bracieri. ¶ Riprendo a correre
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2015
la morte a percepirsi come una corsa nelle viscere
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2015
dal basso un fragore come di acque dense e
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2015
vita dentro la morte, come sei solo adesso, nella
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2015
testa si sta spostando come in un bozzolo, se
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2015
mi arrivano ancora voci, come se fossero vicine, infinitamente
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2015
dopo che hai visto come vivono i vivi dentro
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2015
incombere sopra di loro come una torre la sagoma
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2015
spostano vengono spazzate via come fuscelli dal rostro del
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2015
nuovi morti ci trascina come in un turbine e
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2015
ci accarezzano al buio come sogni mentre sogniamo i
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2015
sonno dei morti.» ¶ «Ma come fanno i morti a
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2015
e nuove strade. ¶ «Ma come fai a conoscere tutte
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2015
delle macchine che corrono come dentro un turbine, altre
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2015
tutti pieni di morti, come quelli che si scorgono
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2015
altare, dalle corolle dure, come di smalto...» dico ancora
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2015
notte...» continua a dire, come se non avesse neppure
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2015
o tre ore, non come quelli che si alzavano
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2015
veste a ogni passo. Come la prima volta che
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2015
la sua nella mia, come se stessimo stringendo tutti
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2015
prima volta nel mondo, come se sapessi già allora
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2015
nero sopra di noi, come se qualcuno avesse attivato
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2015
sono cessati del tutto, come se lo sparatore se
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2015
terreno, a quattro zampe come un animale fumigante di
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2015
forse aveva intuito chissà come qualcosa di quello che
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2015
e volare nell’aria come vetri rotti. E poi
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2015
po’ da una parte, come una persona svegliata improvvisamente
214
2015
farmi sanguinare di nuovo come se fosse ancora la
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2015
avevo messo nel portavivande come per le nostre nozze
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2015
la cavità della bocca come frammenti di vetro infinitamente
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2015
piegava e si inginocchiava, come se fosse fatta di
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2015
parole o le sognerai come le sognano i morti
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2015
grande bocca nel buio, come se stesse bisbigliando o
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2015
calda, rovente, nel buio, come se quella e solo
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2015
vivi dentro la morte! Come hai detto che si
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2015
chi era. Sono passata come un lampo nero nel
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2015
viene prima la morte, come si fa a risorgere
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2015
morte che viene prima? Come ha fatto Gesù a
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2015
stesse piangendo. “Ma allora come si fa a guidare
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2015
gli occhi, a lungo, come se io non fossi
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2015
non fossi più lì, come se non ci fosse
228
2015
sono inclinate in avanti come in un unico blocco
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2015
non vi so spiegare come si possano percepire come
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2015
come si possano percepire come bagliori queste aggregazioni spaventose
231
2015
sono abituati a percepire come suoni ma qualcosa come
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2015
come suoni ma qualcosa come una vibrazione portentosa e
233
2015
clangore che fa vibrare come un unico blocco il
234
2015
le loro bocche morte come se cantassero nella nera
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2015
con gli occhi chiusi come se dormisse da morto
236
2015
e dentro la morte, come può esistere se l
237
2015
grida qualcun altro alzandosi come sparato dalla sua poltroncina
238
2015
non è più solo, come è sempre stata, una
239
2015
e che si chiudono come quelle mute dei pesci
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2015
morte che viene prima, come sarebbe possibile imporgli un
241
2015
io lo sto vedendo come si vedono i morti
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2015
bocca dell’ascensore. ¶ «Ma come!» gli dico continuando a
243
2015
morti?» ¶ «Sì, è tutto come tra i vivi, solo
244
2015
nostri due corpi saldati come un unico blocco gettano
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2015
rumori laceranti di clacson come nelle città dei vivi
246
2015
forte, sempre più forte, come se qualcun altro sbucato
247
2015
E intanto pensavo, fantasticavo come si può fantasticare solo
248
2015
noi, tutti e tre come in un unico blocco
249
2015
parlare e a gridare, come se non mi avesse
250
2015
i computer dei vivi come quelli dei morti e
251
2015
di tanto in tanto come vivo, mi sembrava sempre
252
2015
di galassie che riempiono come sogni tutto questo universo
253
2015
per sbaglio, per caso, come qualcosa che era completamente
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2015
e sul volto, trascinata come un sacco insanguinato per
255
2015
vita dentro la morte. Come si chiamava? Ah, sì
256
2015
mi aveva non so come carpito, il bagliore iniziale
257
2015
allontanavano a ogni oscillazione come se fossero tenuti uniti
258
2015
di cervello rimasti appiccicati, come quel giorno che aveva
259
2015
che allora mi apparivano come plastici di città future
260
2015
membrana trasparente di faglia, come dai fondi di vetro
261
2015
quello che ci appare come il mondo naturale sia
262
2015
anch’io in fila, come mi sono messo in
263
2015
era riapparsa a me come fotografa dei morti, e
264
2015
e questa battaglia? Perché, come prima non accettavo la
265
2015
una storia dei vivi, come può esistere una storia
266
2015
che i vivi percepiscono come la loro storia...» ¶ «Non
267
2015
è la storia di come i vivi sospingono i
268
2015
breve, si è visto come stavano veramente le cose
269
2015
si interrompe di colpo, come se non potesse più
270
2015
ma da più vicino, come se l’uomo avesse
271
2015
giorni e giorni e come mai prima le città
272
2015
so perché, non so come, da ciò che emanava
273
2015
alto quell’orribile nube: ‘Come sono fortunate le altre
274
2015
sposa balenare nel buio, come se da quel punto
275
2015
me, evidente e nuda come solo possono esserlo le
276
2015
entrerò dentro di lei come in una meravigliosa villa
277
2015
morto dentro la vita, come quando ero in vita
278
2015
polverizzate che mi passano come una carezza sopra le
279
2015
spessa, irreali ed enormi come apparizioni e che profumavano
280
2015
si affacciavano cattedrali abbaglianti come ricami, costruite al tempo
281
2015
grosso, bambino, che camminava come un orso buono e
282
2015
scrittori americani di oggi, come per tutti gli scrittori
283
2015
emettendo un rumore forte, come per una frattura ossea
284
2015
clangore assordante, un boato, come di un mantello di
285
2015
in una nuova falcata. “Come quando preparava l’altare
286
2015
e cantavano nella chiesina... come quel giorno quando ho
287
2015
del camion che sale come un proiettile dalle viscere
288
2015
dei morti. Ti mostrerò come vivono i morti dentro
289
2015
a una, si stringono come non possono neppure immaginare
290
2015
Le morti, al plurale, come la prima delle tre
291
2015
pieno della mia mente, come per i Canti del
292
2015
attrazione degli esseri. Qualcosa come i grandi romanzi del
293
2015
tempo dei morti. Ma, come le travolge e le
294
2015
mondo che percepiamo configurato come una sterminata città formata
295
2015
in quello che percepiscono come spazio e tempo nel
296
2015
le città dei morti, come mi aveva detto una
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qualcosa che si irradierà come lo spostamento a blocchi
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da un terremoto, non come quello fluido del fiume
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il medico dei morti, come ci sono le città
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perpetuare il proprio Dna, come hanno immaginato gli uomini
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morte che si fronteggiano come una cosa sola fin
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per l’ultima volta, come la prima volta, all
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a qualcosa che percepiscono come la loro ultima guerra
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della bilancia dei vivi, come è sempre successo finora
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dentro la vita. Io, come medico, lo so bene
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migliori.» ¶ «Ah, sì? E come mai?» ¶ «Ma è evidente
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morte bisogna curarsi, esattamente come per restare in vita
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cosa succede? Si vive?» ¶ «Come i vivi stanno fronteggiando
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vita fronteggiando la vita. Come tra i vivi ha
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non si trovano, esattamente come i vivi. Si trovano
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esiste tra i morti come tra i vivi. Esiste
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hanno mai dato dentro come da morti. Sta prendendo
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nel buio dei set come costellazioni e galassie nella
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sistemi internet dei vivi, come i vivi cominciano a
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faglia. Anche la morte, come la vita, è in
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avvenire qualcosa di inconcepibile. Come in quello dei vivi
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srotolando il suo corpo come uno strascico, dove avevo
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dei vivi? E io come farò a trovarla, in
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più forte, si sfuocano, come si possono sfuocare le
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crescono incontrollabilmente di tono, come se le bocche intente
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soffitti. «Io ti mostrerò come si fa ad andare
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braccio sopra la spalla, come per sottrarmi alla ressa
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nel buio, ci guardiamo come si guardano i morti
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muove leggermente, nel buio, come se stesse cominciando a
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Lazzaro è morto. “Vedi come lo amava!” bisbigliano alcune
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Lazzaro, vieni fuori!” gridava. Come a dire: “Che cosa
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risorgere continuamente o è come se non mi facessi
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ad avvolgersi nelle bende, come lui aveva aiutato me
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contro le mie gambe come per darmi segni continui
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alle soglie della morte. Come potrò essere il preannuncio
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o della morte. Sentivo, come da lontano, da infinitamente
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si risorge sempre, è come se non si risorgesse
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si risorgesse mai. È come se succedesse ogni volta
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sempre, se no era come se non mi avesse
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farmi risorgere eternamente, era come se non mi facesse
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volto, non lo vedo come si vedono i vivi
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lavandino. E intanto pensavo: “Come sono fortunati questi insetti
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simile per un essere come me? Che un altro
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rumore sordo, un fragore, come se stesse piovendo a
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attoniti lungo le strade, come bendati. Macchine guidate da
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di vite che corrono come voi nella notte? ¶ Non
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guida con gli occhi come bendati riflessa nello specchietto
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l’ombrello all’uscita, come se piovesse a dirotto
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inalberati su sedili altissimi come troni. Anche le sale
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si vede niente, è come se ti bendassero e
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L’oscurità più profonda, come non è dato conoscere
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sparire, dopo avere visto come stavano veramente le cose
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sempre quel leggero fragore come di pioggia oppure di
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vedete niente, perché è come se vi avessero bendato
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La macchina corre immobile, come su un piano inclinato
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po’ arrovesciate, gli occhi come bendati. ¶ “Dove mi trovo
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po’ inclinata sul fianco, come se cantasse. Però non
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che si possono percepire come strade, anche cani seduti
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clangori e di suoni, come se un numero sterminato
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quando mi percepivo ancora come vivo, una volta avevo
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davvero ci fosse stato, come sarebbe potuto essere questo
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continuavo a camminare così, come asfissiato, e c’erano
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gli si accalcavano intorno come per proteggerlo da quell
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salva dalla Notte”. Ma come si fa a scrivere
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spostano nel cielo nero come costellazioni. E poi le
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fronte ai vostri occhi come uno strascico. ¶ Si ferma
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spalle. Vi fa vedere come si apre la porta
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finestre non si aprono come in quelle dei vivi
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nostre città dei morti come quelle dei vivi. I
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nel regno dei morti? Come possono i morti guardarsi
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gli specchi.» ¶ «Ma allora come si fa a raccontare
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a raccontare i vivi? Come si fa a raccontare
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del racconto dei morti. Come si fa a raccontare
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è divorati dagli specchi? Come si fa a raccontare
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uni contro gli altri come se fossero vivi. Si
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corpicini allineati nel buio come negli universi larvali sotterranei
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il modo di raccontare come se le cose succedessero
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con il suo numero, come quando, da vivi, si
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si vede in faccia, come se fossimo tutti indistinguibili
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così forte da attraversare come un velo pareti, pavimento
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Che fila lunga! E come va piano!” mi dico
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piano!” mi dico. “Chissà come mai va così piano
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o dagli interstizi, è come se la luce che
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suono proveniente dall’interno, come succede quando si aspetta
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la guardo, la guardo. ¶ «Come sei bella!» ¶ Lei fa
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maniglia della porta muoversi, come se ci fosse dietro
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la tua fasciatura fosforescente, come quella notte in cui
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che dava sul cortile, come faceva certe volte Turchina
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corpo che respirava, non come quando la Dirce mi
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in cerca dei tracimati, come ha detto il Gatto
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se adesso non è come l’altra volta, quando
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Il convento sarà vuoto, come le case che ci
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ben pettinati all’indietro, come se non si fosse
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suono improvviso della campanella, come se mi stesse davvero
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quella che viene dopo, come la si può sentire
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quella che viene prima, come la si può sentire
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si può sentire prima? Come si fa a sentirla
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prima, se viene dopo? Come si fa a sentirla
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di molecole che percepiscono come musica e che poi
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uno scalpiccio appena percettibile, come di passi, che viene
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dolcezza. «Anche loro piangono, come piangevi tu, come piangerai
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piangono, come piangevi tu, come piangerai tu.» ¶ Un istante
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non so perché, piango come se non riuscissi più
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nel continente dei vivi come Marilyn Monroe, fessura planetaria
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successo dopo? E io come faccio a ricordarmelo adesso
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ricordo, oppure mi ricorderò, come state dicendo tutti, intorno
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succedendo, perché ero ubriaco, come non sto capendo niente
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macchine che si tamponano come le automobiline dell’autoscontro
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superstiti rifugiati là sotto come poveri animali terrorizzati, il
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con i tuoi occhi come avviene questa tracimazione universale
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mattina, me la ricordo come se fosse adesso! Io
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agganciata a un orecchio come un gigantesco orecchino che
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dove le macchine passavano come frecce e qualche volta
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altro. Non lo so come l’avevo conosciuto, forse
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sopra il tavolo operatorio, come in uno specchio, e
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Rosa, mi pare... Ma come faccio a ricordarlo in
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in quella giornata cominciata come le altre. Che cos
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si capivano neanche allora, come non le capisco adesso
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non le capisco adesso, come se succedessero da una
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in tutto quel buio. Come farò ad andare a
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del padre celestino passano come volando sulle tastiere, le
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uno sopra l’altro come una gradinata, tutto l
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percepisce in questo mondo come musica. ¶ Faccio un passo
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mi continuava a guardare come se guardasse se stesso
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Che posto sarà? E come fa a essere un
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nessuno vi scoprirà, passerete come sogni sognati prima dentro
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tormentate che si percepiscono come musica e come tracimazione
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percepiscono come musica e come tracimazione musicale del mondo
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aria a ogni soffio, come un mantice, in fondo
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mezzo alle labbra socchiuse, come si chiamano tra di
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sei stata scolpita? E come ha fatto quello scultore
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non riesco a capire... Come ha fatto a scolpirti
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dopo, verrà.» ¶ «E allora come ha fatto a scolpirti
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evidenziati che si divincolano come sogni nelle masse di
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evidenziazione, e si sposteranno come tracimazioni e come sogni
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sposteranno come tracimazioni e come sogni in questa tracimazione
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a voce infinitamente bassa, come si parla nei sogni
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se l’ha creata, come fa a essere il
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se l’ha increata, come fa a essere il
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mentre scendeva dall’alto come da un immenso frantoio
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alla sua mente, succederà. Come poteva un pensiero mai
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all’altra il turibolo come se le sue catenelle
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arrossisce ancora di più. ¶ «Come si fa a saperlo
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doveva tracimare il Messia, come aveva profetato Michea, come
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come aveva profetato Michea, come profeterà. Hanno viaggiato in
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Saratov appeso al paracadute come un salame. Io l
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addirittura nel cielo, proprio come per indicare la strada
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porcilaia, e intanto gridava, come se io non lo
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vedere cosa stava succedendo, come se si potesse vedere
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in cui mi trovavo, come se quello non fosse
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rimandava la mia immagine come se fosse uno specchio
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mia faccia mi sembrava come quella di una famosa
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a suonare il campanello, come per disincagliarlo, anche se
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le sue stesse mani, come io avevo profetato prima
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proprio una voce, è come una vibrazione che sembra
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si torcono e tremano come se volessero sradicarsi dai
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arde ancora di più, come se qualcuno stesse tormentando
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questa messa non è come tutte le altre che
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voluto nascere, non nascerà.» ¶ «Come fai a saperlo?» ¶ «Perché
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Lui tracimerà!» ¶ «E tu come fai a saperlo?» ¶ «Perché
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saperlo?» ¶ «Perché sono risorto! Come faccio a essere risorto
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ha voluto risorgere prima, come fa a essere nato
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nascere?” gli chiedevo. “Ma come faccio a tracimare, come
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come faccio a tracimare, come faccio a nascere, se
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dopo, verrà?” “Ma allora come farai a morire, e
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a morire, e poi come farai a risorgere?” insistevo
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non risorgerò.!” “Ma allora come farai a scendere nel
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siamo increati.” “Ma allora come farò a sognare che
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mondo sentirà che nascerà? Come farò a dire: ’Sia
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che la luce sarà? Come farò a prendermi in
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ci sarà, che tracimerà? Come farò a sapere chi
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a sapere chi sarò? Come farò a essere l
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a essere Dio? E come farò a vendere il
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di gameti che passano come frecce, nei quali ho
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i suoi conduttori sagomati come un cervello e i
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se è una bocca, come in una gettoniera. ¶ Ritorna
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arde nel refettorio buio come una torcia. Dio è
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Io non gli rispondo. Come posso rispondergli se non
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che bisognerebbe pensare. “Chissà come sarebbero le partite se
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corsa, in piena notte, come una torcia? Chissà come
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come una torcia? Chissà come farebbe a calciare il
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della sua luce? Chissà come farebbe a colpire il
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testa senza bruciarlo? Chissà come farebbe il portiere a
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delle grida forti, laceranti, come di ordini lanciati nel
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gli schianti, i boati, come se stessero sfasciando tutto
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quel grande organo spropositato, come un uovo pieno di
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patina di polvere bianca come borotalco sollevata dalle ruote
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che dondolavano tutte insieme come un’onda sonora dolce
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dopo, perché avevo visto come stavano veramente le cose
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tornante, giù in basso, come sul fondo di un
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che ricopriva il cielo come quella del fegato... ¶ Sono
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piccolo, più misero di come me lo ricordavo, me
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parti contro la pallina, come facevamo allora, faremo, e
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lieve, molto lieve, lontano, come di passi che si
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stessa persona più adulta, come allora davanti a questo
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a questo stesso cancello.» ¶ «Come allora quando?» ¶ «Tu sei
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scritte, anche se allora come adesso non c’era
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mi chiede improvvisamente. ¶ «Entrare, come sempre!» ¶ La sua bocca
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separano per un istante, come staccate da un colpo
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molto staccate dalla testa, come quelle di un giovane
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lontano, da molto lontano, come di remote esplosioni provenienti
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in fondo alla pianura come su un braciere. ¶ Arriviamo
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occhi per un istante, come per allentare questa enorme
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parete e la giostra, come l’altra volta avevo
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mia nuca da dietro, come io sto guardando quella