Luigi Pulci, Morgante, 1483

disse ¶ se sapea nulla come il fatto andòe, ¶ e

di questo. - ¶ E raccontò come e' trovò quel vecchio

trovò quel vecchio, ¶ e come poi si posono a

il corridore. ¶ Rinaldo sbuffa come un leo silvano ¶ per

fatto ha raccontato, ¶ e come e' fece la risposta

e che m'aspetti, come e' dice, al piano

baron provare. ¶ Morgante avea, come savio e discreto, ¶ isconfortato

l'arcione, ¶ noi proverrem come ogni spada taglia». ¶ Ma

O nostro Carlo Magno, ¶ come hai tu consentito a

destro, o altro uccello, ¶ come Rinaldo fece Vegliantino ¶ o

Rinaldo fece Vegliantino ¶ o come il conte Orlando fe

a Rinaldo la fronte ¶ come se 'l suo signor

colla man dritta, ¶ e come e' l'ebbe letta

gli pareva strano, ¶ e come Orlando il brieve aveva

dir gli cominciò discosto ¶ come Malgigi ingannati gli avia

avìen tutto veduto, ¶ e come Malagigi scrive loro ¶ che

poi ch'egli intese come il fatto era ito

molto doloroso; ¶ e pensa come Carlo abbi tradito, ¶ e

stirpe real disprezzi omai. ¶ Come hai tu consigliato mandar

ogni modo ancora, ¶ ma come savio luogo e tempo

salutato: ¶ - Macon t'abbatta come traditore ¶ e disleale e

la gola: ¶ così farò come e' m'ha comandato

al principio ti rispondo, ¶ come colui che certo ne

onore, ¶ per mia corona, come imperadore. ¶ Né Ulivieri ha

padre mio, e' parla come stolto: ¶ ché sempre in

non risponde tal misura, ¶ come non corrisponde la grandezza

presto dar d'urto: ¶ come un dragon se gli

ritto si levava, ¶ e come ritto fu, gridava forte

dire a Carlo Mano ¶ come nell'altro canto vo

crudele, ¶ dal suo velen come pestifero angue, ¶ e poi

a tua posta e come caro amico ¶ come stato

e come caro amico ¶ come stato mi se' pel

tempo antico». ¶ Gan ritornò, come scriveva Carlo. ¶ Carlo lo

molto volentieri ¶ e corse, come e' lo vide, abbracciarlo

Gan da Pontieri. - ¶ Gan come Giuda in fronte usa

fece mandàgli: ¶ non so come guardar lo può diritto

ne vien mormorando. ¶ Ma come avvien che sempre la

cose, ¶ e sempre volge come fa la luna, ¶ mentre

a trattare un giorno come stolto. - ¶ Sùbito fece il

si seguisse ¶ il bando, come Namo ha consigliato. ¶ Gano

che si dovessi far come egli ha detto. ¶ Rinaldo

per tutto Parigi bandire ¶ come il tal dì la

il fratel Malagigi, ¶ e come e' giunse, diceva ridendo

ridendo: ¶ - Non sai tu come e' si giostra a

cavallo, ¶ di varii fior, come è di primavera; ¶ la

Rinaldo, ch'era armato come quello, ¶ e 'l duca

menava gran vampo. ¶ Rinaldo, come giunse, al suo Baiardo

e Baiardo disserra; ¶ e come e' giunse al traditor

la dama amorosa, ¶ sùbito come di Dodon s'accorse

accorse, ¶ farsi nel volto come fresca rosa, ¶ e come

come fresca rosa, ¶ e come presto abbracciarlo poi corse

presente, ¶ e salutò Dodon come è usanza; ¶ poi domandava

Orlando. ¶ Dodon gli dice come e' vuole andare ¶ in

andare ¶ in Francia, e come e' lo manda pregando

Orlando ed Ulivier se come amici ¶ ci hanno trattati

punto e bene armati, ¶ come conviensi a ciascun cavaliere

Meredïana, quando lui scorgea, ¶ come stella nel viso fiammeggiava

e questa meschinella ¶ domanda come sia così cascata. ¶ Dice

n'andòe ¶ e disse come ha detto il suo

di gentilezza pieno, ¶ rispose: - Come Astolfo vuol voglio io

fatta certa sua pensata ¶ come ingannar potessi Erminïone; ¶ ma

la trappola scoccata, ¶ e come preso fu nel padiglione

questo tempo gli scrivea ¶ come questo fellon l'avea

e conferiva con lui come prima ¶ ogni segreto, e

gli ho veduti tagliar come cani, ¶ e la tua

fe' d'Erminïone. ¶ Carlo, come uom già disperato e

sua vita contento. ¶ Gan, come Orlando vide, si pensòe

il suo disfacimento; ¶ e come disperato a sé chiamòe

Parigi a' pagani, ¶ e come alcun di lor v

gli mena ¶ e féssel come tinca per ischiena. ¶ Ma

vedrai tosto. - ¶ E raccontò come andava la guerra ¶ e

dopo il suo partire: ¶ come il re Erminïon Montalban

minaccia far morire; ¶ e come Astolfo è drento nella

marchese. ¶ - Vedremo un poco come il campo sta - ¶ diceva

re Erminïone ¶ sentito avea come Orlando venìa, ¶ tutti impiccare

campo la strada. ¶ E come morto fu questo pagano

Meredïana rivolse il destriere, ¶ come di Salincorno ebbe certanza

ch'era sua scorta come agli orbi il sole

qua e 'n là come un leon si getta

schermirsi; ¶ avea la faccia come un fuoco accesa, ¶ né

cerchio s'accosta, ¶ e come e' giunse, metteva alte

poi in un tratto, come un leopardo, ¶ in mezzo

si gittò di terra come un gatto, ¶ nimica parve

vendetta, ¶ se mille volte come lui morisse. ¶ Dove è

in resta misse; ¶ e come egli ha Rinaldo conosciuto

miei parenti: ¶ tu uccidesti come reo nimico ¶ il re

ancor dolente. - ¶ E misse come uom disperato un grido

i miei peccati, ¶ e come dianzi più non ti

promissi, baron, vo' servarti, ¶ come pur giusto re ch

parea smarrita e stolta, ¶ come ne' casi sùbiti interviene

mi lodo. - ¶ E Ruïnatto come lui beeva; ¶ e non

giacere. ¶ Malagigi gli segue come saggio, ¶ e non poteva

Io ho dormito qua come un poltrone, ¶ ché 'l

poltrone, ¶ ché 'l sonno come te mi vinse dianzi

l mio cavallo, e come stolto ¶ sempre mi tratti

inanimato e caldo, ¶ dicendo: «Come un putto son gabbato

e tempo aspetta, ¶ sì come savio, a pigliar tal

morte. ¶ Pel mondo va come un ladron di strada

qual risposta Ganellon rincora ¶ come il nocciolo arà tosto

tosto la pèsca, ¶ e come centotrentamila avea ¶ di cavalieri

avea ¶ di cavalieri, e come e' si movea. ¶ In

navil gran quantitate; ¶ e come e' vide il vento

novella sùbito a Marsilio ¶ come in Ispagna è venuta

sia cagione. ¶ Erminïon rispose come saggio ¶ che inverso Francia

un antico oltraggio, ¶ e come il passo sol gli

fu avvisato Carlo Mano ¶ come e' passava gran popol

Man quel Mattafolle ¶ fe' come matto e folle veramente

Lascialo far, ché fa come far suole, ¶ sì che

vengon per guastare ¶ Montalban, come tosto avea speranza, ¶ dice

perché e' l'uccise come suo nimico ¶ a corpo

suo fratello, e disse come Gano ¶ gli aveva scritto

Se tu se' pur, come credi, gagliardo, ¶ prendi del

cadere. ¶ Renditi a me, come tu dèi, prigione. - ¶ Disse

Namo v'andò, sì come gli fu imposto. ¶ Giugnendo

zoccoli. - ¶ Berlinghier si crucciò come un dïavolo, ¶ e disse

parrà ch'io sia come un gigante. ¶ Il molto

hai stracco: ¶ tu se' come tu hai nome, e

volse. ¶ Berlinghier ne venìa come un colombo, ¶ e 'l

l saracin ne vien come un falcone: ¶ da ogni

scudo ¶ Berlinghier nostro e come fussi cera ¶ sùbito il

morte, ¶ anzi dal pome, come e' gli fu dato

a luogo e tempo, come si conviene, ¶ tanto che

reputava Mattafolle un matto ¶ come il nome sonava veramente

prigion n'andâr cheti come olio. ¶ Di Normandia il

di Guascogna: ¶ volle provar come e' fussi gagliardo, ¶ e

fussi gagliardo, ¶ e ritrovossi come gli altri in gogna

per la mastra sala ¶ come un lïon famelico arrabbiato

nero, ¶ morto l'arebbe come vil ribaldo. ¶ Carlo diceva

per paese strano; ¶ e come e' furno entrati in

mio, ¶ vedi il lïon come è da noi sparito

con gli occhi chiusi, come i matti fanno, ¶ la

matti fanno, ¶ la volpe, come falsa e micidiale ¶ tosto

Poltonier, che parli tu? ¶ come hai tu tanto ardir

e sette Carli ¶ guerra, come or vi fa colla

colpo a sbigottire; ¶ e come avvien chi il signore

a Carlo imperadore, ¶ e come e' disse, a Montalban

cavalier ch'abbi potesta ¶ come mi parve veder poco

vedi che vanno via come un uccello; ¶ un mezzo

la città sono invïati ¶ come Faburro gli avea ammaestrati

e' parenti, e dicìa ¶ come egli è morto il

lor crudo tiranno ¶ e come ben le cose passeranno

e' suoi figliuoli; ¶ e come e' giunse in capo

è a Parigi, ¶ e come Gano avea aspettato il

Angrante, ¶ andrò per lui come un falcone a volo

basti al nostro dir, come tu puoi, ¶ sì ch

occhi volti a te come a mia stella. ¶ Rinaldo

Orlando ebbe spavento ¶ sùbito come comincia a guardàgli, ¶ perché

t'abbi conosciuto, ¶ o come a Carador Gan gli

così l'arrecherò qui come un cero. - ¶ Orlando disse

capresto; ¶ io vo' impiccarlo come s'usa in guerra

io giurai d'impiccarlo, ¶ come tu vedi, innanzi al

scossa Pietrapana, ¶ arebbe fatto come e' fece a quello

iscompiglio ¶ e corron tutti come gente pazza. ¶ Morgante fece

mente ¶ ch'era ravvolto come il fegatello: ¶ vide che

acqua lo fe' risentire ¶ come egli è sua natura

novella a costor raccontava ¶ come il pagan venne al

con seco pensava, ¶ e come il padiglion venne spianando

ch'era seguito, ¶ e come Gan gli seguitava ancora

del gigante ardito, ¶ e come uscito dell'acqua era

Gano ¶ che l'avvisava come Caradoro, ¶ e come e

avvisava come Caradoro, ¶ e come e v'è il

del suo martoro, ¶ e come il tradimento doppio andava

io gli farò fuggir come ghiottoni. ¶ Le pecchie soglion

parole da sera ¶ che come fummo ne le porta

che non suole, ¶ ché come e' disse fare era

per le ferite, e come orso si cruccia. ¶ Egli

si cruccia. ¶ Egli era come a dare in un

e già tutto forato come un vaglio ¶ e' si

vaglio ¶ e' si volgeva come un arcolaio ¶ a' saracin

gridar con gran furore ¶ come Morgante era presso alla

d'ardere un campo come un po' di stoppa

po' di stoppa, ¶ e come a' topi far colla

martella, ¶ e' saracini uccide come cani: ¶ un mezzo braccio

piastra e di maglia ¶ come le schegge dintorno a

manichino; ¶ facea de' saracin come un macello; ¶ ed avea

tal colpo ride. ¶ Ulivier come un lïon mena vampo

aveva ogni cosa veduto, ¶ come Ulivier dal gran re

e disse: «Io proverrò, come è dovuto, ¶ s'io

veniva a ferire, ¶ e come e' giunse gridava il

ma dà di sopra come allo orïuolo. ¶ E rimaneva

vantaggio. ¶ Ulivier tutto arrossì, come fanno ¶ gli amanti presso

fama, ¶ tu lasci me come amante fedele ¶ perdere insieme

io sia pur tua, come tu brami e vogli

quivi Caradoro, ¶ e intese come l'accordo era fatto

modo quel dì terminorno, ¶ come nell'altro dir seguirò

Teco menasti tutta Pagania ¶ come tu andassi per Elena

Ulivier disse della Trinitate ¶ come era una sustanzia e

fatti al mondo ¶ e come Lazar già resuscitassi, ¶ come

come Lazar già resuscitassi, ¶ come E' fu crucifisso, e

del suo messo certanza ¶ come impiccato fu sanza dimora

tempo questa donna eletta, ¶ come fanno le moglie col

non l'avea consentito, ¶ come colui che luogo e

sorbo ¶ tutto arsicciato, nero come un corbo. ¶ Questo una

venìa gridando forte, ¶ e come l'orso adirato co

manchi. ¶ Dallato si scagliò come un cervietto: ¶ giunse la

animale strano ¶ forte abbaiava come un cane alano. ¶ Dodon

aspetta la richiesta, ¶ ché come argento vivo stava saldo

è fatta gran disputazione ¶ come quel fatto andassi del

diguazza ¶ arrandellò quel tronco come pratico: ¶ dètte a Rinaldo

e fella ¶ si fuggì come il tasso nella buca

mai tordo ¶ ch'avessi, come ebb'io, della ramata

avessi tratto, ¶ ognun restava come stupefatto. ¶ Disse Rinaldo: - A

e insieme andorno; ¶ e come al monimento funno intorno

che lo facea fischiar come una biscia, ¶ tanto che

suon fioco e interrotto ¶ come quando esce il sasso

tomba ¶ e féssel tutto come un cacio cotto; ¶ partì

qua ed in là, come è usanza, ¶ e tutta

ed ogni cosa disse, ¶ come in quel sasso stava

un uomo strano, ¶ e come tutto Rinaldo il partisse

quel diavol dello inferno, ¶ come Rinaldo quivi lo partì

partirno; e il lïon, come e' suole, ¶ sempre la

in orïente vidon giorno. ¶ Come e' fu fuor dell

della gente pagana, ¶ e come Manfredon si sforza e

Orlando suo, famoso conte. ¶ Come egli ebbe veduta la

altri saracini o cani. - ¶ Come entrati fur poi drento

del re capitòe. ¶ E come e' furon veduti costoro

Non chiamerai più forse, come prima, ¶ la notte sempre

altri baciaron la mano, ¶ come è usanza a ogni

che qua vi chiama. ¶ Come vedete, ogni campagna è

l capo gli schiacciò come un sonaglio. ¶ Se con

quanto bianco e rosso ¶ come era il viso di

e modesta ¶ che riluceva come il sol dintorno. ¶ Ulivier

appiccheremo il maio, ¶ ché come l'asin fai del

vagheggi a questa volta come ¶ solevi in corte far

alcuna spia re Manfredonio, ¶ come colui che' suoi pensier

giorno e notte pensa ¶ come e' si tragga l

traccia. ¶ Detto gli fu come e' son capitati ¶ tre

diceva: «Rinaldo non suole, ¶ come color dicean, menar lïone

voglio. ¶ Farò di te come degli altri soglio. - ¶ Disse

proposta. ¶ Io non son come tu, barone, armato, ¶ e

pel colpo traballa; ¶ e come e' vide balenar Dodone

ghiottone. - ¶ Rispose Orlando: - Fa' come t'aggrada, ¶ o lancia

in mano: ¶ vedren se, come mostri, hai tanto ardire

nella cittade; ¶ e domattina, come scocca il giorno, ¶ ritornerò

lïone! ¶ S'avessi Vegliantin come ho Rondello, ¶ partito non

In cortesia, fammi risposta. ¶ Come si chiama la terra

non so il paese come sia chiamato, ¶ ma il

dovuta; ¶ e pur parlava come saracino, ¶ ché non cognosce

ha pari al mondo ¶ come se' tu, Brunor, baron

questa treccia tutta scompigliasti ¶ come se fussi un paladin

volte aveva detto, ¶ sì come avvien chi cavalca di

Baiardo cominciò forte annitrire ¶ come e' conobbe il serpente

destrier non poteron tenere. ¶ Come e' fu morto quel

cominciava innanzi a caminare, ¶ come se «drieto mi verrai

che meco or vien come amico fedele, ¶ ed aren

scusò con gran vergogna: ¶ - Come tu fusti alle man

che bisogna ¶ per aiutarti, come era ragione, ¶ ma ritener

la caviglia il matto, ¶ come colui che poco si

e fe' Baiardo saltar come un gatto: ¶ combatter co

men che non fe' come e' suole ¶ il drago

biscotto. - ¶ Erano i pan come un fondo di tino

tu sai, ¶ questa città come ella ci è vicina

debbe divorar la giovinetta. ¶ Come egli è dì, se

dimmi, saracin, questa donzella ¶ come ella è giovinetta, e

l saracin ci mostra. - ¶ Come e' furno in Carrara

fuor d'esto tormento. ¶ Come tu vedi, la terra

già che melarance. - ¶ E come e' disse questo, il

e poi pigliava Ulivier come un torso, ¶ e per

molta brigata ¶ a veder come questo fatto era ito

Dodon, dicendo: - Baron degni, ¶ come potrò mai ristorarvi, o

regno l'accettiamo, ¶ e come nostro a te lo

gente, cominciò a stupire ¶ come chi nuove cose per

colla sua gente; ¶ e come e' giunse alla terra

la sua gente; ¶ e come il giorno alla fanciulla

sente. ¶ E Forisena intanto come astuta ¶ dell'amor d

accorse questa gentil dama ¶ come per lei si moriva

gli occhi pronti assai, come Amor volle. ¶ Quando Ulivier

amore e la tossa. ¶ Come tu vedi, caro fratel

e della sua potesta; ¶ come nell'altro dir vi

donzella lo teneva saldo ¶ come àncora la nave tien

del signor di Montalbano, ¶ come Corbante avea seco un

avea molto potere, ¶ e come morto ha il serpente

Corbante, e faccigli assapere ¶ come per tutto è vulgata

in sua corte; ¶ e come Manfredonio alla sua terra

Corbante a Rinaldo parlava ¶ come il re Carador quel

re Caradoro si battezeràe ¶ come ho fatto io, e

a Caradoro ¶ e referì come e' vengon costoro; ¶ e

suo caso importa ¶ e come Amore è quel che

intagliò colle sue mani ¶ come fu liberata d'ogni

di paesi lontani; ¶ e come a morte il suo

la mena ¶ pur finalmente, come piacque 'Amore, ¶ nel dipartirsi

e 'l vecchio schifa come suo nimico. ¶ Rinaldo strette

e Dodon pure aiuta come amico. ¶ Baiardo allor più

lasciò cavalcare, ¶ quel vecchierel come e' fussi una foglia

gli vale: ¶ colui correva come un leopardo, ¶ anzi più

e dicea: - Questo fatto come è ito? - ¶ Malgigi presto

e fu da lor come strale sparito; ¶ a tutti

e fiero, e' denti come zanne, ¶ da spiccar netto

che in questo sentiere, ¶ come tu vedi, il cugino

pel mondo vo peregrinando ¶ come s'io fussi qualche

Digli dove trovato e come e quando ¶ tu m

vo in Pagania ¶ pur come voglion le volubil rote

il suo colore ¶ vedi come è dipinta a Macometti

formichetta ¶ andò pel mondo, come far si suole, ¶ e

mal contento, ¶ non sa come a Rinaldo sia tornato

vede tanti pagani attendati ¶ come l'abate gli avea

o cristiano, ¶ ti tratterò come gentil fratello; ¶ e perché

Meredïana. ¶ E veramente è come ella si chiama, ¶ perché

sarete ¶ da me trattati come voi vorrete. - ¶ E quanto

e inverso il padiglion, come e' suol, vienne, ¶ e

corridore, ¶ e Rondel via, come il suo nome, passa

Lïonetto ricercava; ¶ ma Lïonetto, come e' l'ha scolpito

istoria non ciancia, ¶ e come giunse, un bel corno

ch'avea d'avorio, come era la guancia. ¶ Orlando

alla staffa seguia. ¶ Meredïana, come vide quello, ¶ presto s

si vedea, ¶ che raggia come stelle per sereno, ¶ anzi

diè volta. ¶ Manfredon disse, come e' vide Orlando: ¶ - Dimmi

vide Orlando: ¶ - Dimmi, baron, come andò la battaglia? - ¶ Orlando

pregando ¶ che non piangessin come morto Orlando, ¶ dicendo: - Orlando

il sangue di Chiarmonte, ¶ come tu vuoi, o Carlo

ventura: ¶ per la ragion come Ercul combattiàno; ¶ abbiamo avuto

ch'è grosso: ¶ vedrai come egli scuffia, quel ghiottone

quel ghiottone, ¶ che debbe come il can rodere ogn

comparire ¶ in un paiuol, come si fa al porcello

e cominciò a mangiar come un arlotto. ¶ Ma quel

Baiardo il saracino; ¶ e come il braccio alla greppia

distese, ¶ Baiardo lo ciuffòe come un maschino ¶ e in

prese, ¶ che lo schiacciò come e' fussi una canna

a sedere, ¶ e rimangiò come un lupo rapace. ¶ Un

capo una sorba ¶ che come e' fussi una noce

mi grava? - ¶ Disse Rinaldo: - Come san costoro, ¶ non vo

a desco, ¶ e sto, come il caval, sempre in

ricevuto: ¶ contato gli ho come diserto fui ¶ pe' tuoi

avea da contastarli. ¶ Ma come piacque a quel Signor

Orlando di Millone; ¶ e come quel che è giusto

sapea rassettar nella mente ¶ come l'abate fussi suo

con teco. Or guârti come mio nimico: ¶ tu debbi

sanza fallo. - ¶ Disse Rinaldo: - Come io sarò ghiotto ¶ tu

lo scacchiere. - ¶ Disse Rinaldo: - Come vuoi sia fatto: ¶ se

i tuo' par ballar come il paleo. ¶ Ma voglio

volea del campo tolse; ¶ come Brunoro il suo destrier

Francia, ¶ que' saracini affetta come pani, ¶ e sopra Vegliantino

e chi il cervello ¶ come si fa delle bestie

supera la mente: ¶ son come Orlando anch'io vostro

figliuol d'Amone; ¶ e come a lui, a me

per ogni sentiero ¶ o come fece Tobia Rafaello. - ¶ Disse

prese. ¶ Alda la bella, come vide quello, ¶ per abbracciarlo

testa dar col brando. ¶ Come colui che la furia

dentro, cominciava a dire ¶ come Colui che di Maria

era cristian battezato, ¶ e come egli era alla badia

ben che sieno oscure ¶ come tu vedi, pur si

cantone. - ¶ Disse l'abate: - Come car fratello ¶ consiglierotti sanza

il monte, ¶ si dirizzò, come l'abate detto ¶ gli

io vengo a te, come è di Dio volere

fuori un masso. ¶ Orlando, come e' giunse a quel

si sferra; ¶ vennegli aprir come una cosa matta, ¶ ch

Orlando. ¶ Vengo per farti come a' tuoi fratelli; ¶ son

da' monaci mandato cattivelli, ¶ come stato è divina providenzia

di Dio al volere ¶ come tu di' che in

più sicuro e certo ¶ come e' son morti, e

moncherin mostrò per fede ¶ come i giganti ciascun morto

son posati. ¶ Un giorno, come a Orlando piaceva, ¶ a

acqua carestia. ¶ Orlando disse: - Come buon fratello, ¶ Morgante, vo

Io son pur leggier come penna, ¶ ed è scoppiato

Io credo tu farai ¶ come buon cavalier, se Dio

render ben per mal, come fa Iddio; ¶ ma vo

porteresti, ¶ ché ti farà come tu a lui facesti

non facessi la vendetta ¶ come fece già Nesso, così

cavallo addosso. ¶ Era Morgante come una montagna: ¶ se facea

stato benigno e cortese ¶ come conviensi alla gran gentilezza

puossi meritar con essa come ¶ con questa cappa, e

era nelle mura istorïato ¶ come e' fu morto questo

e Millon v'è come e' l'abbatte in

che sai sol tutto, ¶ come venne Millon qui capitando

più il viso asciutto, ¶ come io dirò nella seguente

non prendesti la lancia come io ¶ e tante gente

questo battaglio, ¶ che vedi come è grave e lungo

e fa gran cose, come amor consente, ¶ ed ha

Disse l'abate: - Sia come a voi piace: ¶ contento

per pigliarci al boccon come i ranocchi, ¶ veramente c

n un ricco letto. ¶ Come e' fu l'alba

levava ¶ e credonsene andar come ermellini, ¶ né per far

gente stanotte comparite, ¶ che come noi aranno fatto gala

siam rinchiusi e inviluppati ¶ come fa il bruco su

palagio, Orlando, fia incantato ¶ come far si soleva anticamente

appiccare ¶ la zuffa; e come Orlando così vide, ¶ comincia

tomba a suo dispetto. ¶ Come e' fu dentro, gridò

potrai: ¶ fallo cristiano, e come e' sarà fatto, ¶ a

Rondello e Morgante. ¶ E come e' fu fuor del

a quel Minosse, ¶ se come questo ogni dïavol fosse

con lettere mandati, ¶ e come micci si son bastonati

si son bastonati. ¶ Orlando, come e' giunse, gli domanda

caso ci trovamo, ¶ e come egli è de' nostri

hai d'importanza?», ¶ e come stracchi un poco ci

in sul cammello; ¶ e come un uscio o qualche

burro il chiavistello; ¶ e come egli ebbe fuor la

scorta ¶ della cassetta, e come il fuoco accese, ¶ come

come il fuoco accese, ¶ come egli ebbe il cammel

fuor della porta, ¶ e come il Dormi se n

d'ogni cosa sia, come io, malfusso; ¶ né, per

masso percosse, ¶ e sfavillò come di fuoco fosse. ¶ Quando

hai condotte tante masserizie, ¶ come non hai tu l

la fame ¶ in aria come un nugol d'acqua

bene in meglio, e come oro affinisci. ¶ Racconcia un

a Margutte: - Odi tue, ¶ come fo io, un certo

che la guardava; e come questi sente, ¶ fecesi incontro

e dabbene; ¶ e domandolla come stessi il fatto ¶ onde

vedrai scurare il sole: ¶ come tu vedi, stata son

primavera, ogni prato fioriva; ¶ come fanciulla m'andavo soletta

m'aveva tocco, ¶ pensando come e' fu già Filomena

Mentre ch'io stavo come Proserpìna ¶ co' fiori in

e serpi, ¶ che fur, come Absalon, mal fortunate. ¶ Omè

ed or son fatti, come vedi, scuri: ¶ così potessi

n festa: ¶ ed or, come tu vedi, son condotta

vanno ¶ per questi boschi come malandrini. ¶ E molte volte

mi spassi, serpenti piccini, ¶ come color che' miei pensier

broda, ¶ tu sarai ben, come dicesti, errante, ¶ se tu

Ed abbracciârsi questi compagnoni ¶ come i lïon s'abbraccian

e spesso il volge come un arcolaio, ¶ tanto ch

se non che pur, come un gattomammone, ¶ Margutte spicca

Ma finalmente disteso trovossi ¶ come un tappeto, ché più

ché 'l baston suona come una campana ¶ e tutta

ciò che truova fracassa ¶ come se fussi caduta una

caduti in un burrone, ¶ come quando de' monti cade

ché libera se' or come ti piace; ¶ ed ha

grande: ¶ io vo' veder come l'acqua è discosto

finalmente cavorno l'arrosto. ¶ Come e' furno assettati insieme

e presto. ¶ Se fussin come te fatti i moscioni

Ma questo non importa come il vino. ¶ Tu non

pur colla pelle indosso come e' nacque, ¶ e divorato

pane o sale, ¶ e come un manicristo a tutti

sopra a me disegno: ¶ come del vin faresti dell

caschino a coppia. ¶ Dormiron come soglion quella notte, ¶ e

sera, ed appoggiato stava ¶ come si dice, e col

la sua parte finalmente, ¶ come si convenia, discretamente. ¶ Margutte

con esso si cercava ¶ come s'un gambo di

m'intendesti. - ¶ Margutte stava come trasognato, ¶ e dice: - Io

e dice: - Io penso come tu facesti: ¶ può far

mangiare un dì poi, come l'Orco. ¶ Questa è

Tu non sai forse come io mi scontorco ¶ a

l me' che può come 'l can la pilucca

il dente a stuzzicare ¶ come se proprio e' non

cosa apparecchiato sono, ¶ e come piace a voi, così

danno, ¶ ma aspettar tempo, come i savi fanno. - ¶ Salicorno

compassïone ¶ i due baron come ciascun si lagna: ¶ - O

vi verrà qua addosso, ¶ come questo saprà, sùbito Carlo

pareva ignorante; ¶ disse: - Baron, come tu hai saputo, ¶ vedi

i prigion, cugin mio, come stanno? - ¶ Allora Orlando il

per fame per foresta ¶ come Rinaldo cominciò a mugghiare

ch'ogni cosa abbattevon come un vento; ¶ e inverso

il Soldan maladetto! - ¶ Ma come il Veglio ha conosciuto

l'asta si ruppe, come il Ciel voleva, ¶ e

gli cadeva addosso: ¶ ché, come il Veglio allo scudo

vi campassi? - ¶ Ed Ulivier, come e' suol, cheto stassi

sì miseramente, ¶ sanza speranza, come vuol fortuna. ¶ Ma se

Rispose Orlando: - Celesti splendori, ¶ come i pianeti, sole e

risuoni. - ¶ Disse il pagan: - Come tu m'hai diviso

vorrei pur trovarlo. - ¶ Orlando, come lo vede appressato, ¶ diceva

in su l'ali ¶ come il terzuol, per dibattersi

Badalon, se tanto vali, ¶ come ti fe' cader qui

l'armi. ¶ Il Veglio, come pratico, in agguato ¶ con

notte sta. ¶ Or Salicorno, come addormentato ¶ crede sia il

addosso andar co' mazzafrusti ¶ come un gaglioffo vil che

vinse, ¶ che lo tagliò come il latte il coltello

terra: ¶ fece un fracasso, come quando taglia ¶ il montanaro

cominciorno a far provedimento ¶ come le mura lor fussin

La fede è fatta come fa il solletico: ¶ per

vigna. ¶ Questa fede è come l'uom se l

sono a giuoco, ¶ rispondo come amico a chiunque chiama

fallirei di ciò parola, ¶ come tener si debba unta

inganni! ¶ ché così verdemezzo, come un fico ¶ par che

torno, chi mi caccia, come i cani; ¶ e dico

ti, e non vedresti come, ¶ il titol, la coverta

proprio per la bocca ¶ come i fichi sampier, que

lasciarvi il segno soglio ¶ come fa la lumaca, e

nel travaglio. ¶ Del resto, come vuoi te ne governa

e con gli spron come hanno i galli. ¶ Dicea

a un ostiere, ¶ e come e' giunson, costui domandorno

di vantaggio? - ¶ Or udirete come andò il formaggio. ¶ L

Io fo per casa come il topolino: ¶ vedrai s

un pagliaio ¶ ed appoggiossi come il lïofante. ¶ Margutte disse

non voglio, oste mio, come il gigante, ¶ far degli

spenditore, e degli scotti, ¶ come tu stesso vorrai, pagherotti

Lasciami vedere ¶ un poco come sta questa faccenda, ¶ poi

distendessi. ¶ Or vo' saper come tu se' chiamato. - ¶ Disse

ostier: - Tu saprai tosto come: ¶ io son il Dormi

appellato. - ¶ Disse Margutte: «Fa' come tu hai nome;» ¶ così

innanzi fien le some». ¶ - Come hai tu brigatella o

in questa tua osteria? ¶ Come arai tu moneta da

n'andò a letto. ¶ Come e' sentì russar, ch

gentil donzella. ¶ La qual, come costor vide venire, ¶ fecesi

si chiama, ¶ gentil madonna, come voi parlate, ¶ forse ch

Guicciardo, ¶ ch'io proverrò come sarai gagliardo. - ¶ Preso del

d'averla abbassata; ¶ e come insieme furono alla stretta

che 'l suo signor come un dragon ne porta

tanto ch'a lui come a quell'altro avvenne

quello antico Veglio; ¶ e come questo acquistato sarà, ¶ gli

portar con pazïenzia, ¶ non come Giuda andar tra' disperati

con quella sventurata poveretta, ¶ come dicemo, che s'era

e 'l suo Gesù, come solea, adoròe, ¶ e la

per vie non conosciute, ¶ come a Tobia mi manda

lo tagliò nel mezzo come un torso, ¶ e Macometto

arroganza e rabbia mena, ¶ come ha fatto costui, ch

quel che sarà dovuto, ¶ come tu abbi acquistare il

re Falcon mai più, come solea, ¶ darebbe oppressïon, ch

ch'aveva il segno ¶ come con l'arme perduto

aggira ¶ al vento e come il mar tempesta mena

non traessi a lor come a me i denti

venne al re Falcone ¶ come uom bestial sanza altra

e la natura. ¶ Orlando, come inteso ha Salicorno, ¶ fece