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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Federigo Tozzi, Gli egoisti, 1923

concordanze di «come»

nautoretestoannoconcordanza
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1923
Il suo pensiero era come una punta che sporgeva
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evidenti e serene; visibili come allucinazioni. Secchi di latte
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vita; e sarebbe invecchiato, come tanti altri giovani, senza
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egoista e immorale. ¶ Stanco, come se non fose stato
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nè meno pensarci! Era come se gli dicessero che
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vetri parevano per doventare come una colla trasparente e
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pareva che si guardassero; come se fossero costretti a
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E un usciere, piccolo come se non avesse avuto
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sempre dalla stessa parte, come se lo facesse volentieri
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io credevo di essere come te. Ma poi... Perchè
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il Giachi stava zitto, come per lasciargli confessare troppo
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Provava un imbarazzo forte come un malessere: gli pareva
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di trovare una donna come lei. ¶ CAP. II. ¶ La
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acuiva sempre l’angoscia come di aver quasi turbato
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sè medesimo e Roma come una pacificazione quieta. Quando
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s’imponeva di conoscerla come la propria città; e
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di Albertina lo attraversò come un brivido diaccio; e
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Pensione? ¶ Egli doveva amarla come era amato; doveva essere
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sicuro e tranquillo; grande come la notte; con la
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percepiva distintamente nessuna musica; come se fosse stato profondamente
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inespressa, lo faceva muovere come se danzasse. La piazza
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Allora camminò in fretta, come se avesse voluto mettersi
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metteva nel viso nervoso come un brivido continuo. ¶ C
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i monti della Sabina; come un’apparizione. Roma sembrava
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pino che si smoveva; come se fosse stato per
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non poteva udirli subito; come se glielo impedisse una
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di attenzione. Gli era come proibito di prendere parte
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creazione; e si sentiva come costretto a obbedirle. Tutte
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quasi nella nebbia rosea; come se tutta la città
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ira contro se stesso; come se si fosse fatto
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con un dolore enorme come non aveva mai avuto
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in lui, all’inverso; come rifacendosi dalla fine e
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da dove erano cominciati; come se fosse stato impossibile
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s’immaginava di amarlo come nessuna altra donna avrebbe
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era evidente e schietta come il suo sentimento; sentendo
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meno. ¶ Il Giachi pensava come aiutarlo; ma, poi, se
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un’edera tutta attaccata, come un festone, attorno al
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guardò fisso: ¶ — Non capisco come sei fatto! ¶ — Non lo
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non ho da mangiare, come dovrei essere! ¶ Il Giachi
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le ambizioni del Gavinai come tutte le vanità, rispose
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Non ci credi? ¶ — Sarà come tutte le altre che
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le altre che fanno come lei. ¶ Il Gavinai rispose
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la rincincignò con ira; come avrebbe fatto d’una
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labbra e nel naso come quando era invasato da
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Una soavità che tagliava come una prepotenza; quando, alla
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andare. ¶ Roma lo attraeva come una voragine immensa. Avrebbe
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tramonto aveva fatto doventare come un incendio fosco, in
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le fronde dei platani come se avessero dovuto cadere
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era imbarazzato; e rispose, come tra sè: ¶ — Io non
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Popolo. Dario si sentiva come ferito e non sapeva
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con un fiumiciattolo sporco come una chiavica. Sospettò che
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così giovane e forte, come quel giorno! Si sentiva
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Perchè non mi credi come te? ¶ — Perchè non sei
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si dettero la mano, come se avessero un rancore
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deserta e quasi piana; come se fosse rasata: soltanto
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e il vestito nero come le cornacchie. Mentre le
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con le ali tese come se gliele avessero infilate
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era, dunque, per tornare come quando lo aveva conosciuto
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che il lago tagliasse come un coltello la riva
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di Anguillara erano azzurre come l’acqua; e le
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mani, dentro le palme; come se fossero state giumelle
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VIII. ¶ Benchè avesse dormito come da tante notti non
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da indolenzirsi le braccia. Come gli era piaciuto vederla
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gambe un poco magre, come se la reggessero con
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riflettere, Dario gli chiese: ¶ — Come hai fatto a capirlo
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di evidente mestiere. Sbadigliando come se si fosse alzata
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tutte torte e tremolanti; come un filo quando è
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lustrava; e le labbra come ingrossate da innumerevoli piegoline
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i tendini. All’improvviso, come il solito, doventò taciturno
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e confuso, camminava lesto; come avesse voluto lasciare l
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denti e a sbuffare come se durasse una fatica
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Il Carraresi si fermò; come se avesse dovuto compiere
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Margherita; innamorata di lui, come tante altre che egli
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i suoi parenti morti; come se li cercasse anche
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anima, con i denti, come faceva ai chicchi della
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ma sempre dolce. Proprio come quando le dispiaceva che
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e capace di credere come prima. Perciò, non ostante
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Perchè me lo dici come se tu volessi vantartene
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dura, che però tremava come se ci fosse già
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costringeva ambedue a chiudersi, come folli, in quei desiderii
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essere onesta, e buona. ¶ Come le dispiaceva di lasciare
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sarebbe stata la fermata. Come aveva potuto lasciarlo solo
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aveva potuto lasciarlo solo? Come era possibile che il
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tutta Roma con sè, come se egli le avesse
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poco, riconobbe di essere come una volta. Ritrovò nella
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tutte le cose intatte come una volta; come se
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intatte come una volta; come se non le avesse
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pesò su la coscienza come una sbarra che le
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fare la prova di come si sarebbe sentita, andò
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sopra la campagna; sola come lei. ¶ Allora, chiamò quelli
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d’un chiarore roseo; come la Chiesa del Gesù
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sua anima s’aprisse come le nuvole nel cielo
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le fosse stato fedele come in quel momento gli
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ci fossero alcuni lumi, come punti immobili. I lampi
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batteva, quasi si schiantasse come il cipresso; e non
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e non gliene importava come se fosse stato incapace
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d’amore, sentendosi afflosciato come una tela di ragno
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un desiderio vivo, di come le baciava la bocca
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la bocca e di come le sue mani entravano
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a Villa Borghese insieme; come facevano ormai da qualche
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con l’acqua verde come le foglie degli alberi
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starci più di nascosto; come se gli occhi della
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pareva di rivederla, magra come se fosse stata una
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a tu per tu; come s’era imposto a
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Porta Salaria, perchè voleva come rifugiarsi distante più che
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portasse dentro di sè; come una donna porta su
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motivo; sottile, quasi tagliente; come un filo che fosse
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cardi frusciavano forte insieme, come se dovessero spezzarsi; con
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luna, ora, era piccolissima; come se avesse dovuto staccarsi
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che aveva il viso come se i capelli biondi
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prima non vivere più come viveva. Si trattava, senza
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sentì su la faccia come una rigidità della tristezza
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donne che io tratto come se mi fossero sorelle
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poco. ¶ Dario lo guardò come se fosse per accondiscendere
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simpatico e puoi contare, come sai, su la mia
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in una delusione lacerante come un coltello. ¶ Ma doveva
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sentito amico del Papi. Come più anziano, aveva preteso
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che poi lo lasciavano come insensato e incapace di
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vede che non sei come me. Ma io ho
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quel viso quasi sconvolto, come sempre; con gli occhi
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il cielo era deserto come la campagna. Le macerie
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tempo indefinibile; e guardò, come se non avesse dovuto
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apparivano i monti nebbiosi. ¶ Come poteva escire da quella
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di Albertina pareva disperdersi; come un grano di polvere
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corse verso quel verde, come una mandra di cavalli
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vivere con la famiglia, come se avesse dimenticato ogni
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erano vere; e voleva come rendersene conto più profondamente
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tutto allo stesso posto come una volta? ¶ Nel giardino
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più lontano restava smezzato come il suo desiderio. ¶ Ma
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talvolta, diceva certe frasi come s’immaginava che le
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volta, le faceva paura come un gastigo ignoto e
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che dovevano essere dolci; come certi sogni strani che
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tornata, le sembravano sciocche; come se fosse stata ancora
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da sbalordirla. Ne restava come trasognata; con le braccia
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mani le era restato come un desiderio di Dario
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in un modo insignificante, come per piacere di più
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bisogno di riposarsi lungamente; come, certe giornate, si stendeva
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questo pensiero gli venne come se avesse sentito, alla
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doveva ucciderla? C’era come una forza, che lo
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istrada guardava la gente come se avesse fatto una
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pallide e stinte. Sentiva come la vita è breve
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fermandosi poi lo stesso come le prime, che invece
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branco di cornacchie, fitte come le pecore, e dello
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Ma non vide più come avrebbe potuto rasserenarsi; e
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sopportare. Il rimorso era come un uncino, che egli
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più sicuro e visibile. Come, qualche volta, prendendo a
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ad aggirarsi nell’aria come una ruota che non
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aveva un luccichio triste, come quello dell’acqua sporca
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dell’acqua sporca e come quello del piombo appena
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fretta, umiliato e offeso, come se avesse voluto sparire
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i branchi delle stelle come quelli delle pecore. ¶ La
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e si sentì spersa; come non le era mai
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niente; doveva fargli sapere come ne soffriva e ritirarsi
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e si era sentita come cadere dentro il teatro
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le avesse parlato gridando. ¶ Come amava! Come avrebbe chiesto
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parlato gridando. ¶ Come amava! Come avrebbe chiesto subito perdono
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qualche amico; benchè fosse come geloso della sua tristezza
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Trastevere, dove era andato come se ce l’avessero
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non pensò a pregare come quella volta ad Ara
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stava attento a tutto; come avesse sotto gli occhi
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errore di soffrire lungamente come aveva fatto. ¶ Da se
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Gli era agevole prevedere come sarebbero finiti tanti giovani