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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Paola Capriolo, Mi ricordo, 2015

concordanze di «come»

nautoretestoannoconcordanza
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2015
non è una sera come tante: è l’ultima
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ci apprestiamo a festeggiarla come si conviene. Due intere
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ho imparato a conoscere come quello del piacere o
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piroetta e anch’io, come le altre, quando è
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occhi, presente e irraggiungibile come l’immagine di un
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grazia e di luce. Come se il tempo non
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il tempo non esistesse; come se la musica potesse
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si fa improvvisamente silenzio, come in chiesa: alziamo i
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dovetti chiudere gli occhi, come un uccello notturno sorpreso
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disgusto. Lo vidi bene come ci guardavano, me e
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compagne, incluse quelle che, come per un riflesso condizionato
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si guardavano smarrite, proprio come me, domandandosi dove mai
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tutto questo. I tigli… Come avrei sopportato di rivederli
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salotto di casa, su come avevo trascorso quegli anni
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davvero gradito. Non vedi come è facile, la felicità
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sguardo disorientato. ¶ «Non importa. Come non detto.» ¶ Erano trascorse
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pensieri. Se la madre, come Sonja ormai sapeva, per
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ne era stata travolta come da un’onda di
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sino all’ultimo istante. ¶ Come diceva quel verso? Ti
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credeva di aver dimenticato. Come le abitanti della casa
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confuse che avevano assillato come spettri la sua mente
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non vivevo sola ma, come tutti i bambini fortunati
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modo abbastanza coscienzioso. Aveva, come si suol dire, una
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quel passo morbido, indolente, come se, più che calcare
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se solo potessi sapere come ha fatto a superarla
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vide, fece un cenno come per dire: torna dentro
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ricordo bene, erano aperte, come se ancora stesse gridando
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con gli occhi sgranati, come un bambino cui sia
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più esatta e pertinente, come un tiratore maldestro che
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stata la stessa; e come un tempo sua madre
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ruotare su se stesso come in un valzer. Poi
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colpo, distogliendo il viso, come un colpevole colto in
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dalle sue stesse emozioni come da una lastra di
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Ma un corpo nudo, come ora sapeva, bisogna rivestirlo
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giungeva ovattato e lontano, come da un altro pianeta
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con uno sguardo perplesso, come se neppure capisse di
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che ne serbasse memoria, come se la crudele, innocente
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piano piano dalla vita come una nave che prende
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una mano. Ma lei, come avrebbe potuto a quell
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era stato trasmesso, inoculato come il vaccino della polio
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immane fatica del «dopo», come lei, assurdamente, ne provava
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lo scrollarsela di dosso come un fardello, come un
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dosso come un fardello, come un vestito troppo pesante
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altera, minacciata; e proprio come il valzer nostalgico del
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parecchio da farsi perdonare; come tutti i bambini, del
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salto brusco, una scarpata, come quella che scendeva al
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terreno impervio. Be’, pazienza. Come ormai sapeva, esistevano destini
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sguardo fisso e supplichevole, come quello di un neonato
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si chiamano Sara, proprio come me. E nessuno, poeta
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razziali; doveva essere «arianizzata», come si diceva allora, e
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si diceva allora, e come anche da noi avvenne
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temuto il peggio. Dominando, come mi disse in seguito
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da non sentirla più, come se fosse divenuta il
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stato d’animo normale; come vivendo qui, dopo un
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mi affluiva alle guance come una fiammata improvvisa. Ora
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te con il «tu», come vado facendo da quando
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senza la stella ma, come ormai capivo, quella di
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quale eravamo tutte guidate come uno sciame di api
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occhi non leggevo nulla, come nulla doveva leggersi nei
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sento la pelle fremere, come a un contatto immondo
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Non so dirti esattamente come avvenne, e quando, che
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il frustino in mano, come un gentleman reduce da
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che certo sarebbe seguito come punizione; ma lo schiaffo
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fresca di bucato. ¶ «Ma come? E i miei vestiti
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niente,» protestai «sono sana come un pesce.» ¶ «Bene. Ma
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compilare i suoi moduli, come se nella stanza non
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era disseminato di fiori come in una campagna qualsiasi
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distinte, mi avessero scelta come cameriera per la mensa
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luccicavano nella penombra. Proprio come da noi, una scala
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mi avevano gettato addosso come uno sprezzante anatema. Non
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radicale metamorfosi, così prodigiosa come quella subita dalla fanciulla
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raccontarti tutto per ordine, come si svolse. ¶ Dal mio
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ciniglia rosa. Era lei, come avrei scoperto più tardi
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allora rammentai la casa come l’avevo vista da
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chiuse in pieno giorno, come se il sonno dei
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non per fare domande.» ¶ «Come loro?» provai ancora a
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da bagno e qui, come una madre, si prese
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dai colori più svariati (come le mie antenate dell
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con un numero, proprio come lo era il mio
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abbondante. Le imposte rosse, come sai, restano sempre chiuse
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ciminiera. Lontano, però, lontanissimo, come su un altro pianeta
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pur chiamandosi Sara proprio come me. Quando i principi
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quello stesso sorriso. Ricordo come distolsero lo sguardo scostandosi
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aggrappata al suo inferno come all’unica, definitiva realtà
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aver pensato a te come al principe assente. ¶ Invece
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mi baciavano sulle labbra, come una fidanzata. Di tutti
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a volte mi domando come farei se volessi dirlo
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dalle streghe. Ti comandano come un fantoccio, come una
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comandano come un fantoccio, come una bambola dal sorriso
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svanivano tra le dita come polvere, e io ne
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immagini mi si imprimevano come a fuoco nella mente
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prestavo di buon grado, come tutte le altre, consolandomi
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io non ci riuscivo, come non riuscivo ad accostarmi
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di senso, sillabe vuote come lo sguardo di quella
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o rubinetti dai quali, come fosse cosa ovvia, potesse
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loro ozi. Che tutti, come figli di un unico
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neppure troppo démodé, e come tutti gli abiti acquistati
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si affrettano a distoglierli come dinanzi a un’enormità
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un’enormità troppo grande, come li distoglierebbe, con istintivo
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stringeva leggermente a sé, come per dire: «Guai a
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ma non accettiamo prenotazioni.» ¶ «Come sarebbe? E da quando
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passo verso il maître come se avesse voluto agguantarlo
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soltanto che di clienti come lei, che si presentano
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nuovo la luna piena, come quella notte, e di
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tutti, per sempre. ¶ XI ¶ Come i gatti, come i
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XI ¶ Come i gatti, come i neonati, il vecchio
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al giorno sulla carrozzina, come non capiva il senso
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di questo qualcuno. A come Adela… Ma doveva trattarsi
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con dentro un fiore come quella volta della Myosotis
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quella volta della Myosotis, come il mio dottorino, il
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di viveri che quelli come noi possono ottenere con
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che si tengono settimanalmente, come lei sa bene, nel
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la conferenza, per salutarla come un vecchio amico? Non
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glielo chiedo in ginocchio, come se ne andasse della
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turbinando su se stesso come in un valzer. ¶ XIII
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della finestra, non vede come è chiaro il cielo
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stringeva e l’accarezzava, come si farebbe appunto, per
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appena dal terreno, scuro come un’ombra, salvo per
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una giornata di pioggia, come vede, il che dovrebbe
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arrestò, ritraendo le dita come se avesse toccato un
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stavo venendo da te. Come forse ricorderai (ma no
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su quel buio uditorio come la prua di una
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lì sopra tu, esattamente come allora: la fronte alta
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doveva essere esattamente così, come in quella sera remota
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sera remota eppure vicinissima, come se mi bastasse entrare
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di abbandonarmi di nuovo, come allora, alla musica dei
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quasi subito e così, come in sogno, ti avrei
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loro, con disarmante naturalezza, come se niente, nel frattempo
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intraprendere alcuna ricerca ufficiale (come io, per evitare di
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battuta e nemmeno io, come puoi immaginare, ero in
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Non in seconda classe, come allora mi figuravo, e
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penombra del vagone. E come chi sta affogando si
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Mi avresti fatta entrare: come dubitarne? E allora sarei
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Ma non era quella, come sai, la direzione del
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la quieta, sgomentevole assolutezza. ¶ Come se il giorno non
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esiste ritorno. ¶ Ah, Maestro, come avevo ragione… Se ti
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III ¶ È curioso, Maestro, come dopo la guerra tu
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ti avesse improvvisamente inghiottito, come tanti altri, e non
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centro di gravità. Implodere, come stelle morte; mentre io
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altro che un paesaggio, come quelli che spiavo attraverso
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dove le nuvole sfilano come sempre, come dappertutto. Questa
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nuvole sfilano come sempre, come dappertutto. Questa campagna, però
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lavori forzati, una pena come un’altra. E le
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allora nella mia mente come poi si sarebbero sovrapposte
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a lasciare tutto così come l’aveva trovato e
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curiosità, invece di allontanarsi come al solito scuotendo la
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anche Lise è contenta, come le piacciono quegli orecchini
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sopravviviamo nella nostra casa come in una tenda nel
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una tenda nel deserto, come in una fortezza assediata
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sicuro…» mio padre sorrise come era solito fare un
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solito fare un tempo, come l’avevo visto sorridere
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successo al suo cane.» ¶ «Come dimenticarlo? Noi però non
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Quanto ai miei pazienti, come sa, sono passati da
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di nuovo mio padre. «Come crede, professore, come ritiene
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padre. «Come crede, professore, come ritiene meglio. D’altronde
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più semplicemente dal nonno, come la mamma traduceva ogni
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polvere di una soffitta, come i naufraghi sperduti in
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orecchini di Lise… ¶ VI ¶ Come tutto, all’improvviso, si
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familiari sin dall’infanzia come le rime di una
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rime di una filastrocca, come l’eterna, immutabile litania
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ortodossia, o delle superstizioni, come le definivamo inter nos
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America o in Palestina, come se ancora disponessimo dei
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e no, ossia, solo come ci riuscivano i nostri
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naturalmente, sarebbe una provocazione: come mostrarmi a teatro, dove
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sorta di tediata insofferenza, come se tutte le esperienze
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antico e significativo disseppellendolo, come le rovine di Troia
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coraggio di toccarle. Belle come la mamma, si era
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impressione ridicola. Bisognava essere come la mamma per farlo
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rimasti chiusi nel silenzio, come l’abito di seta
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smessa. ¶ VIII ¶ Maestro, ma come ha potuto? Sulle prime
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nella mia ingenuità soffermandomi, come chi non vuole vedere
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in caratteri di stampa, come a quei «tu» femminili
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anni passati. Quelle erano come minimo contesse, o attrici
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altro all’indice, che come sa si trova alla
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In ricordo di A.». Come sarebbe, «in ricordo?». Io
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voce? Parla da sola come la musica del fiume
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accampati lì in mezzo come vascelli nell’oceano i
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si sfarina nel cuore come un vano borbottio. La
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fissata con aria smarrita, come qualcuno che non avesse
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crollata nella sua mente come sotto l’urto della
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essere già migrati altrove, come uno sciame afferrato dal
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alla mamma.» ¶ «Sarò muta come una tomba. Sicché vi
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o meglio, la studiava, come chi osservi incuriosito le
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decisamente no: può muoversi come un alfiere o come
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come un alfiere o come una torre, ma fare
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penna, o ex amica, come forse sarebbe ormai più
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fa tornare alla mente, come una malinconica profezia, quel
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Kurt… Che bella sorpresa!» ¶ «Come stai, Adela? E i
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si sentiva di farlo. Come avrebbe potuto parlarne proprio
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noi, d’altra parte, come avremmo potuto lagnarci della
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Be’, in questo caso… come rifiutare?» disse mio padre
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continuo assurdamente a confidare come in un’estrema protezione
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il coraggio di troncarlo, come lei ora fece varcando
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pranzo, invece di aprire come al solito il giornale
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buonumore; e noi rispondemmo come al solito: «Agli ordini
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protettiva coltre d’ignoranza, come aprirebbe un ombrello per
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Ruth…» ¶ «Licenziare Ruth? E come faremo?» ¶ «Come farà lei
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Ruth? E come faremo?» ¶ «Come farà lei, soprattutto… Con
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impiego. Ma in tempi come questi non possiamo farci
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modo sbrigativo e formale, come si fa con una
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tra sgabello e tastiera come si fissa sulla lampada
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neri del pianoforte, fu come se quelle note dimenticate
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eccesso o per difetto, come gli infiniti poligoni che
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ricordo… Mai così limpidamente come in queste lunghe serate
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alle dita della madre, come se non reggessero più
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se non reggessero più, come se i tasti si
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collo; ma sarebbe stato come abbracciare la sfinge, la
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di essere stata io, come sempre la più insonne
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quel rosso acceso, nitida come un punto di domanda
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Il dottorino era pallido come un fantasma, eppure non
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restare qui sulla porta. Come un cane da guardia
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un cane da guardia, come un mastino. Posso garantirle
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la moglie. Non so come sia andata a finire
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corpo del malato. Era come fosse lui stesso, attraverso
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continuasse a dipanarsi, oggi come allora, una catena di
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seconda delle frasi sottolineate, come se l’autore del
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bellezza salverà il mondo: come no? E i morti
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sempre portato con sé, come un fragile altare domestico
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pugno lungo i fianchi, come se non sapesse bene
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umano. Si chiamava Tristan, come ricorderà, e da otto
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mio racconto. Lo consideri come vuole: lo sfogo di
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notte, la nostra bestiola, come ricorderà, era uscita ringhiando
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Tristan!» chiamò, non vedendolo come al solito sotto la
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il mento gli tremava come quello di un vecchio
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poteva andare che così. Come quando, in collegio, il
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di un teorema. ¶ «Ma come…?» domandai. ¶ «Con un bastone
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L’avrebbero…» Ma chi? Come precisarla, quella terza persona
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buona volta della situazione, come spetta a chiunque, uomo
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tersa giornata di sole, come spesso ne regalano le
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innocue nuvolette bianche. E come tutto appariva sereno, in
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gli amici.» ¶ «Certo, signore, come no?» ¶ «Ma, Sonja… lo
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confondersi, separati dalla coscienza come dal filo di una
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Central era stata installata, come ultimo ritrovato in fatto
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il vecchio ritrovasse sempre, come un inevitabile corollario, quei
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lo svolgersi degli eventi, come chi dalla quiete di
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proprio grazie a lei, come ricorderà, ne sono divenuta
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nulla di così perfetto, come se proprio ora (a
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C’è da domandarsi come faccia; a quali riserve
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e pestando i piedi come un bambino ribelle, se
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era popolata di fantasmi, come del resto lo era
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modo esplicito, non diceva come al solito: «la mamma
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ispirare i suoi passi come un consigliere sgradito ma
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ma neppure così tragica come sulle prime avevamo temuto
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e sulle mie condizioni. Come accennavo, almeno per la
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2015
nello stesso allestimento, celebrato come «impeccabile» sulle colonne del
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correva nelle vene proprio come champagne… E soprattutto (forse
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scambiano lo stesso pegno, come se le anime, qui
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insinua a un tratto, come un tremito assorto, nella
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piombavano davvero tra noi come schegge di un altro
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vetusto candelabro che chissà come avevamo ancora in casa
251
2015
dolci frutti dell’Est, come dicevano una volta i
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2015
Anche se fossi bruna come un dattero, come lo
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2015
bruna come un dattero, come lo sono tante ragazze
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2015
le era stato inculcato come principio fondamentale che gli
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imparato: ricordo a malapena come si muovono i pezzi
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2015
e intatta: papà tiene come sempre il nero, la
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dell’apertura siciliana. ¶ «Ma come vuole che io capisca
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2015
piccole sfere giallastre, dure come sassi, e il viola
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2015
nostra «Patria più vasta». Come suona bene, Maestro, questa
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2015
non del tutto, non come avrebbero potuto convincermi solo
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2015
abituati a considerare quasi come un membro della famiglia
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2015
il discorso. «Bene, Lotte, come crede: lei è libera
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2015
aiuto ha fatto fronte come poteva a quell’emergenza
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2015
facendo le spese, e come noi tanti altri. ¶ Ma
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2015
nuova realtà, di capire come potrà proseguirvi la sua
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invece il suo sguardo, come uno di quei cani
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2015
seguito da un tintinnio come di vetri rotti. E
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2015
silenzio con aria confusa, come se non si fosse
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2015
a destra pendevano flosce come le due metà di
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2015
passi siano inceppati, trattenuti, come quelli di un galeotto
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2015
passo con i tempi. Come fa lei, del resto
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2015
si propongono al «popolo» come specchio e legittimazione di
273
2015
mondo che possiede ha come limite ancora invalicato la
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2015
il polso dell’epoca, come lei deve aver fatto
275
2015
può rendersi conto di come trascorrono le mie giornate
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2015
assumere un’espressione allarmata, come se lo spettacolo di
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2015
Sì, è sempre così: come quando davanti a noi
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2015
cadde dritto in avanti, come un soldatino di piombo
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2015
breve grido sommesso, beneducato, come di qualcuno che sia
280
2015
a lui. D’istinto: come accade sempre in questi
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2015
a rialzarsi da terra. ¶ «Come sta, signore?» ¶ «E come
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2015
Come sta, signore?» ¶ «E come vuole che stia?» ¶ «È
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2015
poteva della normalità quotidiana, come confidando che i suoi
284
2015
la mano di Sonja. ¶ «Come dice, signore?» ¶ «Moo… Moorio
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2015
Moorio?» ¶ «No! Ma no, come le viene in mente
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tutti sapere… Tu sei come un fiore, semaforo. Conosci
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2015
vecchio ricambiò il sorriso: come da un nocciolo inscalfibile
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devastazione. ¶ «Sì, signore, semaforo; come no? Ora però dovrebbe
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po’, quando mi scrive, come io immagino lei sforzandomi
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casa che lasciava scorgere, come un paio d’ali
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sua madre. E ricorda come allora, vedendola così, lei
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esperta del mestiere, sapeva come andassero blanditi e vezzeggiati
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è già di ritorno, come se non sentisse il
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poetiche… le belle lettere, come si suol dire». ¶ «E
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la radice del naso, come avveniva sempre quando era
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quell’affinità segreta e come preordinata dal principio del
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civetteria. ¶ «Bella,» mi scrive «come non può che esserlo
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qui non la capisco. Come se il bello potesse
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cortese cenno di saluto… come si può pensare, mi
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si chiami un ossimoro) come i gonfi ornamenti barocchi
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femminili, e non so come sono scivolata a raccontarle
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a un grand’uomo come lei? ¶ XI ¶ «Ascolti, Sonja
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confidenza…» ¶ «Dica pure, signore.» ¶ «Come? Ah, già, la strana
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mi consente…» ¶ «Per una come me? Sì, ha ragione
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di sopportarci a vicenda.» ¶ «Come le bombe?» ¶ «Sì, proprio
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spegnere la luce, lasciando come sempre la porta aperta
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ridotto del teatro? È, come credo si dica, una
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festeggiare, non so bene come, il primo anniversario del
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del nostro incontro. ¶ Sul come un’idea ce l
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era cominciata alle sei, come rammenterà) siederò al pianoforte
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mia età, ma proprio come me conosceva già l
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questo notturno che è come una lunga lettera in
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dire, sospeso nell’aria, come una presenza negata, un
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Mi ricordo» e dirglielo come non saprei fare a
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soprattutto, a casa sua, come se uno stratagemma così
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casa (la loro casa!) come un ospite di passaggio
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costellate di macchie, proprio come i pigiami e le
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il passato. Arriva sgorgando come un rivolo d’acqua
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che stringe il cuore: come lo sguardo memore e
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costella le nostre vite come una continua, lancinante trafittura
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canto d’amore: se come il sole potessi innalzarmi
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librarmi in eterno; se come un uccellino potessi slanciarmi
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un pianista più esperto. Come vede, non ho voluto
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non ci vado mai, come sa, quei vialetti sono
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scendendo verso il fiume.» ¶ «Come lo sa? Ha già
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carrozzina senza nessuna cautela, come se il vecchio per
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erano aspre e rinfrescanti come il tuffo in un
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se non le dispiace.» ¶ «Come vuole: del resto, l
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mi sono meravigliata osservando come, nel volgere di pochi
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ha vinto o di come, qui da noi, i
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lo sapeva? Quest’anno come gli anni passati. Cosa
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semplicemente, senza neppure aggiungere: «Come stai?» (del resto sarebbe
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sulla mia devozione, oggi come ieri. Come sarà sempre
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devozione, oggi come ieri. Come sarà sempre, Adela.» ¶ «Grazie
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amore è un po’ come prostituirsi, non le sembra
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o nulla, ma intuiva come quell’odio fosse legato
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era solita sorridere domandandosi come potesse essere così diffusa
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gusto. Davvero non sapevo come rivolgermi a lei: ci
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mi concede l’espressione, come la cronaca meravigliosa e
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trovarmi di fronte qualcosa come i suoi versi. Una
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è così difficile sollevarci. Come il canto di un
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canto di un angelo. Come se la verità, la
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me, da quando esisto, come la legge segreta e
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correre fuori da sola, come avrei desiderato, nel vento
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assolutamente perentorio, addirittura ossessivo, come a volte, uscendo da
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il vecchio vedendola indugiare come smarrita nella penombra dell
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mai stata così pesante, come se un attrito invincibile
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l’idea che venisse, come tante, da uno di
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quei paesi dell’Est, come dice lei, che allora
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a una donna matura come lei che a una
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ha scelto una casa come questa? Mi sembra più
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voler offenderla, non vedo come questo la riguardi. Forse
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No, signore, non importa.» ¶ «Come sarebbe a dire?» ¶ «Sarebbe
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nasca questa sua improvvisa… come chiamarla? Devozione? Sarebbe ridicolo
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aerea, elegantemente obliqua, sospesa come un arcobaleno sulla cruda
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e circospetto dei modi, come se alla poesia, a
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gradita sorpresa!) viene incontro come una nebbiolina accogliente alla
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tenevo neppure un diario come fanno molte ragazze della
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pianoforte. Niente di speciale, come vede; eppure ho affermato
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vivere e a respirare come nel suo elemento naturale
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le nebbie dell’esilio, come quella Terra Promessa che
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Si chiamava principe Myškin, come il protagonista di quel
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sentivo rassicurata e persuasa, come se tutte le mie
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e senza interruzioni: non come quando ci si trova
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lacrime, che premevano aspre come gocce di limone agli
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e avesse lasciato sopravvivere come sbiaditi, fascinosi relitti quelle
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proprio accesso d’odio, come forse avrebbe provato di
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che aveva immediatamente riconosciuto come l’antica stanza matrimoniale
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di un caldo brillio, come di pagliuzze d’oro
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giro fiera e raggiante come una regina in incognito
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un onore eccessivo citando, come se supponesse che anch
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a lei. Sappiamo entrambi, come il principe Myškin, che
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quanto ho capito è come se il principe, o
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piacere del tutto disinteressato, come appunto, per tornare al
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porta di casa. ¶ VII ¶ Come avrebbe potuto credergli, quando
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certo non poteva proporsi come autorità in materia di
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antica vita famigliare sopravvissuti come per caso ai passaggi
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curiosità e terrore. Era come entrare in un recinto
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sospiro breve e stanco, come di chi sia oppresso
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nell’atto di fuggire. Come un daino, un capriolo
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porta irresistibilmente in giù, come questo verde tappeto erboso
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agitarmi davanti agli occhi come uno spauracchio, io la
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al suo cospetto, ammutolirei come un’idiota e farei
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poeta, quando crea, è come trasportato in un inaccessibile
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a Sonja, dell’apocalisse? Come se già non ne
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accertarne definitivamente l’impostura. Come aveva scritto, la mamma
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carta di lusso, perfetti come pagine a stampa, li
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necessari garanzie e testimoni come per celebrare le nozze
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un letto che somigliava, come una goccia a un
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prepararsi per tempo; non come suo padre, che era
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a quarantotto anni, o come… No, per sua madre
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dire buonanotte e avviarsi come se niente fosse verso
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grassi, danneggiano la salute; come forse anche troppi ricordi
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canale. Ora anche lei, come il vecchio, stentava a
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si scioglievano adagio adagio, come un grumo ostinato. Poi
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filtrare attraverso le tende come un’alba più bianca
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lei attraverso la soglia, come se dalla sera prima
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distogliere gli occhi, o come se, per qualche misteriosa
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signore, dei regali; ma come faccio a darglieli, se
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la mamma, lo vede come sono contenti?» ¶ «Una bambina
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penzoloni lungo i fianchi, come se non sapesse dove
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di là da tutto, come figlio (che altro?) è
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lenzuolo. ¶ «Proprio così, signore: come ha fatto a indovinare
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del presente, stare piantati come meglio si può, con
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sentì le gambe pesanti, come se un dispettoso incantesimo
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di più grave che, come le dissero, riguardava il
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Per raggiungerlo Sonja attraversava come al solito l’atrio
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quali si sarebbero spogliati come per magia del retaggio
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che vegliavano lì accanto come parche impassibili. ¶ Il vecchio
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soffitto. Quando fu vicina, come al solito gli agitò
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un respiro lungo, faticoso, come il lento spasmo di
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sa di morte; proprio come sapevano di morte il
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parente doveva pur averlo, come tutti: qualche lontano cugino
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la accompagnava ovunque andasse, come un angelo custode dalle
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fatica… ¶ Eppure era forte; come sempre, ma con una
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e oltre il tempo, come spetta a chi è
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luoghi e delle cose. Come se il tempo non
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di storie, di trame, come quelle dei film e
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tutte presenti, tutte qui, come la luce delle stelle
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voluto prendere con sé come ricordo, a costo di